21.Incontri non programmati

"Piccola Kry, come stai?"
"Che fai qui?" Sono un misto di stupore, contentezza e sorpresa.
"Ti ho sempre detto che volevo allontanarmi da Londra, lasciare il luogo dove é morta mia moglie e andarmene lontano"
"Si ma non l'hai mai fatto, e non volevi neanche andartene da Londra in quel periodo, nonostante dicessi il contrario"
"Perché c'eri tu"

"Come?" Chiedo
"Tu mi hai sempre raccontato tutto, litigavi con qualcuno ed eri con me su quella panchina a raccontare, picchiavi qualcuno e facevi lo stesso, non ce la facevi più, volevi scappare e venivi da me, con te ho sempre avuto quel rapporto che avrei voluto avere con un ipotetico figlio"
"Quindi?"
"Sei stata come la figlia che non ho mai avuto, non potevo lasciare Londra proprio in quel momento, avevo trovato te, volevo aiutarti"
"Non ti ho mai detto veramente che andavo a Miami" dico

"Lo so, un giorno mi ha telefonato Jerry, mi ha detto che una ragazza appena arrivata si comportava in modo strano, che aveva una strana luce negli occhi, e che proprio quegli occhi avrebbero voluto piangere ogni volta che le mani colpivano il sacco, ma non l'hanno mai fatto.
Mi ha chiesto cosa potesse fare, mi sei subito venuta in mente tu, una ragazzina di 14 anni che piangeva per la mancanza del padre, una ragazza di quasi 16 anni, che non piangeva, ma che era distrutta per l'incidente del migliore amico, una donna dentro, molto più matura delle sue coetanee, che mi diceva che probabilmente non ci saremo più rivisti; mi son fatto dare informazioni ed era vero, gli ho detto di stare tranquillo e gli ho raccontato la tua storia a piccoli episodi, poi gli ho detto che se succedeva un giorno che tu scattassi era tutto normale, ma di farmelo sapere" perché Jerry lo ha chiamato?
"Quindi quando hai pestato Darren gli ho subito telefonato" dice J
"Ma perché tutto questo? Perché sei venuto fin qui? Perché sei così preso da me?" Chiedo confusa.

"Non ti ho mai detto il mio cognome vero?" Lo guardo strana e annuisco
"Rowe" subito capisco tutto, Jorge Rowe, il famosissimo psicologo di Londra, conosciuto in tutto il paese e anche al di fuori, ma nonostante questo non avevo mai visto il suo volto da nessuna parte.
"Uno psicologo? Io non sono pazza!" Esclamo
"Io non ti ho mai detto che tu sia pazza, Krystal, gli psicologi servono anche a sfogarti, a trovare qualcuno che ti capisca e che ti possa aiutare" fa una pausa e poi continua
"Io non ho ancora finito il mio lavoro"

"Ma Jorge, tu per me non sei stato uno psicologo, sei stato come il padre che in quel periodo mi mancava"
"Lo stesso per me, in realtà non sei mai stata un peso, il tuo caso mi ha preso particolarmente, e voglio continuare a starti vicino"
"Sono così felice che tu sia qui"
"Vieni qui bambina" allarga le braccia e mi ci butto dentro.
"Mi sei mancato, in questo periodo non c'era nessuno a dirmi cosa fare, a rispondere alle mie domande, nessuno a cui potessi raccontare i miei dubbi e le miei insicurezze continue"
"Ora sono qui"

"Non ti ho mai presentato la mia famiglia" dico dopo essermi staccata
"É vero, vuoi farlo?" Annuisco velocemente ed esco dalla stanza.

Vado subito nella zona in cui si trova la squadra.
"Dylan, Liam e Austin muovete i posteriori e seguitemi" urlo, poi vado nella zone degli attrezzi leggeri dove trovo le ragazze e i tre maggiori degli Emilton.

"Jess, Madison, Aly potreste seguirmi?"
"Ah a loro lo chiedi gentilmente?!" Chiedono scocciati i ragazzi
"Muovetevi e non fate storie" li porto nell'ufficio.
Davanti a me i due fratelli Rowe che parlano amorevolmente, si vede che si sono mancati.

"Ragazzi, vi presento Jorge" dico
"Jorge!?" Chiedono tutti
"Piacere" dice lui.
Tutti conoscono Jorge per sentito dire, Liam, Dylan e Alyson sapevano della sua esistenza già da quando abitavamo a Londra, ma non glielo ho mai presentato.
A Austin ne ho parlato praticamente 13 ore fa, a Jess poco prima in quella cucina, e a Madison quando ho provato ad aiutarla alla festa di Mike, le ho detto che anch'io ero stata aiutata in quel modo, sfogandomi e parlando, da un vecchietto al parco: lui.

"Loro sono-" Jorge mi blocca
"Allora, secondo le mie conoscenze lei deve essere Alyson, tua sorella maggiore, no?" Poi si rivolge a lei
"Mi spiace per quello che é successo, come stai?"
"Bene" le mette una mano sulla spalla e poi volta lo sguardo verso Dylan.

"E tu sei Dylan, il fratellone/supereroe di Krystal, apprezzo molto ciò che hai fatto, intendo seguirla in palestra e farla sfogare ogni volta che ne ha bisogno"
"Di sicuro non mi é dispiaciuto"
"E come mai?"
"1 perché é mia sorella e l'avrei aiutata in qualsiasi caso e 2 perché vederla picchiare chi se lo merita é sempre divertente"
"Lo terrò a mente" gli sorride Jorge
"So che vai all'università, come vanno gli studi?"
"Bene grazie, frequento da poco i corsi online per lavorare qui e continuare lo stage a scuola dai ragazzi"
"Continua così ragazzo" gli da una pacca sulla spalla.

"E tu...Liam, non puoi capire quanto tu possa essere importante per questa ragazza" dice Jorge al mio migliore amico 
"Ne sono felice, lei é tutto per me, una sorella, la mia migliore amica, la mia àncora" risponde Liam e io non potrei essere più felice nel sentirgli dire tutto questo.
"Mi fa piacere"

"E voi tre?" Chiede Jorge guardando Madison, Jess e Austin.
"Io sono Jessica Emilton"
"Emilton?" Chiede Jorge e Jess annuisce
"Sono in buoni rapporti con gli Emilton, tuo padre é Christopher?" Annuisce ancora "lo conosco, é un una brava persona"
"Lei é la mia migliore amica" dico io
"Sono felice che tu abbia ancora una migliore amica" probabilmente si ricorda ancora di Anne
"In realtà ne ho due, l'altra é Mad" la indico e si gira verso di lei
"Madison Brown, piacere"
"Tutto mio" ribatte Jorge
"E tu?" Si rivolge a Austin
"Io sono Austin Emilton, amico di Krystal" annuisce, mi guarda e capisce che gli devo dire un bel po' di cose su quel ragazzo, sa bene che difficilmente avrei portato un semplice amico a conoscerlo.

"É stato un piacere conoscervi, Krystal tu ti devi ancora allenare no? Fammi vedere"
"Sicuro?" Annuisce
"Allora andiamo" esclama Dylan e tutti escono, io aspetto ancora un po' per parlare con J
"Grazie davvero"
"Di nulla piccola"
"Andiamo?" Mi chiede Jorge
"Andiamo, prima devo cambiarmi"

Entro negli spogliatoi, per fortuna il mio borsone é lì e profuma anche, come sospettavo J e la sua fissa hanno colpito ancora.

Esco dalla porta con la mia solita tenuta da palestra e mentre mi dirigo alle macchine per iniziare ad allenarmi Jorge mi blocca.
"Kry, quelle li infondo non sono le ragazze del tuo gruppo?" Guardo dove indica, é vero, ci sono tutte le ragazze, ma i ragazzi li intorno non sono Aaron, Kyle e Jacob come prima, sono altri tipi, e non hanno belle intenzioni si direbbe.

"Fammi vedere come ti comporti, vai" lo guardo strano, non me lo aspettavo ma dato le circostanze non me lo faccio ripetere due volte.
"Ehi branco di cretini!" Si girano e diventano pallidi
"Mi conoscete giusto?" Annuiscono
"Allora andate da altre persone a fare gli arrapati, qui non siete graditi, lasciate in pace le mie amiche" dico loro mentre mi avvicino.

"Visto che ti credi tanto grande, perché non facciamo così, se tu ci batti tutti insieme, ce ne andiamo anche dalla  palestra, ma se vinciamo noi, al posto loro ci sarai tu" dice il 'capo' dopo aver guardato negli occhi gli altri 4.

"Com'è che sei così sicuro?" Chiedo
"Volevo proporti una cosa del genere da molto" ah, le solite scommesse che girano per la palestra, chi riesce a stendermi vince tutto, e devo dire che quello che si vince non é poco, che poi chissà che grande cosa battermi in 5, una donna e un branco di gorilla.

"Non ti sembra un po' squilibrata la cosa?"
"L'imbattuta della palestra che si fa certi scrupoli? Forse perché hai paura a stare con noi, non preoccuparti, ti divertirai, non piangere" mi prende in giro.

"E io che volevo risolverla parlando" sussurro prima di colpirlo in pieno viso
"Ti sei svegliata quindi" dice da per terra, si rialza e prende delle protezioni per tutti, le indossiamo e saliamo sul ring principale.

"Andate a chiamare tutti" dico alle ragazze che prendono e si allontanano per cercarli
"Jorge, ecco cosa ti sei sempre perso" gli dico
"Stai attenta" annuisco
"Cos'è? il papino?" Mi sfotte uno, frase che mi fa arrabbiare ancora di più.

Per fortuna hanno le loro protezioni, ma non faranno poi molto se si atteggiano come campioni stile Mohammed Alì e poi sono, in confronto, dei lottatori da strada, da rissa.

Senza neanche un via mi caricano, i primi due, uno davanti e uno dietro mi vengono incontro, tiro un pugno a quello davanti, il gancio lo disorienta così che possa tirarlo addosso a quello dietro tanto da farlo cadere, ma so che si rialzeranno quasi subito, seguono pugni, calci e prese di ogni tipo, ci metto un bel po' proprio perché sono in 5.

Sono riusciti a colpirmi varie volte, ma l'unica cosa che sono riusciti a procurarmi sono gonfiori e piccoli lividi, loro invece ne hanno di molto più grandi.

"Ragazzi allora? tutto qui?" Sono molto stanca anch'io, ma se vedono che faccio la 'temeraria' si ritireranno prima, capendo che se si rialzano sarà la fine, essendo così stanchi, ma lo sarà per me, era tanto che non tenevo incontri così, qualche mese circa, e sono molto fuori allenamento sotto questo aspetto, a Londra ne facevo molti a settimana, ma li andavo a cercare io, non di certo loro per le loro stupide scommesse.

"Hai vinto" dicono ed escono velocemente dal ring.
"Signori "inizia J "siccome avete osato prendervela in 5 contro una ragazza di 17 anni" assottiglia il suo sguardo già minaccioso "non vi voglio più vedere in questa palestra" conclude.
I 5, spaventati, prendono le loro cose e togliendosi le protezioni se la filano velocemente.

"Sei stata bravissima" mi dice J
"Pensavo che ti saresti arresa prima, visto che non facevi più molto spesso questo tipo di incontri" dice Dylan
"L'ho pensato anch'io" rispondo
"Vieni giù da quel coso così ti medico" dice in fretta Jess
"Ma Jess non ho nulla"
"E invece si, i lividi dove li metti?" Chiede Mad
"Dai fatti guardare e non fare storie" dice Aly
"Poteva andarti peggio" mi dice Giuly
"Ha ragione" dice Beth
"Ma ragazze..."
"Niente storie "dicono tutte, sbuffo.

Durante le medicazioni arrivano anche i ragazzi prima di tornarsene ai propri esercizi, come le ragazze, che mi hanno lasciato alle cure di Jess e Mad.

"Vedi di non fare certe risse durante le mie feste, a meno che non te lo chiedo io ovvio!" Ridacchio e annuisco a Mike, poi arriva Jacob
"Credo che una ragazzina così sia abbastanza rara"
"Ragazzina?"
"Già scusa, ormai sei una donna" mi prende in giro
"Vuoi sculacciarmi vecchio?" Ribatto
"Divertente" mi sorride e se ne va.
"Se mai lo farà qualcuno sarò io a sculacciarti" mi fa l'occhiolino
"Kyle non succederà mai" alza le spalle
"Ti volevo ringraziare"
"E perché?"
"Perché mi hai tirato solo un pugno" dice serio e io scoppio a ridere
"Hai risparmiato la mia faccia" dice
"Ne sono lieta" mi saluta e va dove é andato prima il fratello.

"La smetti di avere visite? mi distrai" mi dice Jess che sta esaminando il mio polso che neanche CSI durante le autopsie.
"Mica é colpa mia!"
"Ehi Kry" mi interrompe una voce
"Aaron" nuovo il capo a mo' di saluto.
"Stai bene?" Annuisco
"Avevo dimenticato quando facevi certe risse a Londra"
"Ti ho rinfrescato la memoria allora" ridacchio
"Già, ma non farle più di simile se ti é possibile"
"Ci proverò" mi sorride e torna alle macchine.

"Sorellina"
"Dylan"
"Come va? Hai fatto un bello sforzo"
"No, sto bene, le infermiere qui mi stanno curando come se avessi appena contratto un virus mortale" dico, le due mi fanno la linguaccia e mio fratello ridacchia.
"Non strafare più così, per favore" annuisco, mi bacia la fronte e se ne va dai ragazzi per continuare l'allenamento, interrotto prima dalla mia chiamata e poi dall'incontro.

"Amore"
"Dimmi Liam"
"Non devo dirti nulla, solo che mi piace vederti combattere contro chi se lo merita, ma stai più attenta, non erano uno o due, ma cinque!" Mi dice preoccupato
"Non ti preoccupare" lo guardo negli occhi e lui mi sorride, mi bacia la guancia e dice ancora
"Ricordati che mi devi ancora presentare qualcuno"
"É arrivato?" Annuisce
"Ha anche visto l'incontro"
"Allora lo faccio dopo" per poco non urla di gioia, mi abbraccia ,facendo lamentare le ragazze e poi si dirige dove si trova la squadra.

"Ehilà"
"Ryan come va?"
"Non dovrei essere io a farti questa domanda?"
"Nah" ridacchia
"Bè, era la prima volta che ti vedevo batterti seriamente e mi é piaciuto molto, sei molto brava, ma quei tipi erano veramente troppi, sicura di star bene?"
"Si Ryan"
"Va bene, io vado o tuo fratello mi decapita" annuisco e si allontana.

"Quanto tempo!"
"Juan!"
"Ciao tesoro, sei stata fantastica!"
"Grazie"
"Però se fai sempre questi incontri con tipi del genere, come farai a presentarmi quella persona?"
"Tranquillo, appena mi sbrigo qui vengo e lo faccio, non l'ho dimenticato"
"Stai bene?" Annuisco
"Allora ti aspetto" mi saluta e corre dagli altri.

"Ehi" mi dice Austin
"Ciao"
"Tutto bene?"
"Si"
"Bè avevi già fatto una cosa del genere ma...questi sembravano più... determinati"
"Hai ragione, in palestra girano queste scommesse"
"Cioè?"
"Chi riuscirà a battermi prima prenderà la posta in gioco"
"E quanto è?"
"Ho perso il conto"
"Wow, bè allora...io vado, non posso saltare l'allenamento"
"Ok"
"Ciao" mi saluta, ma al contrario degli altri va molto più lentamente, come se allontanarsi gli facesse del male.

Si avvicinano alla fine J e Jorge.
"Ehi piccola, ho avuto la paura che potessi farti veramente male"
"Jorge non devi preoccuparti, lo ha già fatto" gli risponde J
"Sarà, ma può sempre farsi male" J e io alziamo gli occhi al cielo.
"Bimba io torno nel mio ufficio, se hai bisogno sono lì" J si dirige verso l'ufficio
"Sono fiero di te" mi dice Jorge
"Perché?"
"Perché sei andata avanti" queste parole sono un tuffo al cuore, ma di gioia.
"Grazie"
"Io vado, devo sistemare degli scatoloni per il trasferimento, ma puoi trovarmi quando vuoi dove sai" annuisco, mi sorride, ricambio ed esce dalla palestra.

"La paziente ha ricevuto abbastanza visite?" Chiede Mad
"Fin troppe!" Esclamiamo io e Jess, poi tutte e tre scoppiamo a ridere.

"Andiamo a vedere cosa combinano tutti? Mi annoio" Chiedo
"Va bene" ci alziamo dalla panca e iniziamo il nostro giro.

"Ragazzi" diciamo al gruppetto alle macchine
"Ehi, ti hanno medicato abbastanza?" Chiede Kyle scherzando
"Già"
"Sai più o meno quando finiscono i ragazzi?" Mi chiede Jacob
"Considerando le interruzioni, credo verso le 19.00, poco prima che chiuda la palestra" guardo l'ora e sono le 16.48
"Va bene, allora aspettiamo, così ci dirigiamo tutti insieme a casa, tanto la partita é alle 20.30" dice Aaron
"Stavamo andando a vedere a che punto erano" dice Madison
"Ciao" dice Giuly
"A tra poco" dice Beth e ci dirigiamo dove sono i ragazzi.

Entriamo nella stanza dov'è la squadra e ci sediamo su una panca, si avvicina Dylan.
"Krystal, nonostante le interruzioni siamo a buon punto, stanno finendo tutti gli esercizi in fretta, tra un po' li faccio andare al sacco e abbiamo finito"
"Pensavo più tardi"
"Lo so, ma oggi sono stanchi"
"Chi sei tu!?"
"Recupereranno mercoledì a scuola infatti"
"Ah ecco" ridacchiamo, lui é il tipo che se ti sei messo quell'obbiettivo in testa lo devi completare e non ha mai fatto di meno, né di più, lo so bene, e se facevi di meno recuperavi subito al prossimo allenamento.

"Non é che mi presti Liam e Juan per due minuti?"
"Per Liam si può anche fare, é uno dei più bravi, ma Juan mi serve"
"Ti preeeeego" gli faccio gli occhi dolci
"Liam, Juan andate con lei due minuti per favore" sbuffa
"Siiiiii!"
"Portali il prima possibile"
"Va bene"

"Che c'è Kry?" Chiede Juan
"Usciamo un'attimo?"
"Ok" una volta usciti faccio le presentazioni
"Juan, lui é Liam, Liam lui é Juan"
"É lui la persona che mi dovevi presentare?" Chiede Juan
"Esatto"
"Mi hai tolto un peso, pensavo fosse qualcuno di brutto e disperato, ma tu non mi sembri così" dice a Liam
"Vi lascio soli, ma vedete di sbrigarvi, perché se no mio fratello vi decapita" ridono e io rientro nella stanza.

"I ragazzi?"
"Sono ancora fuori"
"Ma Juan mi serve per far vedere ai ragazzi delle mosse"
"Lo faccio io"
"Cosa?no scordalo"
"Siamo d'accordo" si aggiungono le mie amiche
"Dai solo per questa volta" dico io mettendo le mani a mo' di preghiera.
"Va bene" si attendono subito.

"Ragazzi, ora siccome Juan é occupato lo sostituirà lei" mi indica Dylan.
Insieme facciamo vedere come comportarsi col sacco e con una persona, poi facciamo provare loro e devo dire che non se la cavano malaccio.

"Ok ragazzi potete andare a casa! Ci vediamo mercoledì agli allenamenti sul campo" detto questo i ragazzi se ne vanno via e Dylan inizia a raccattare anche lui le proprie cose.

Ci ritroviamo tutti fuori dalla palestra, pronti per andare via, tutte le ragazze a casa mia e tutti i ragazzi a casa Emilton.

"Liam" chiamo il mio amico
"Ehi Kry" mi abbraccia fortissimo
"Perché tutta questa euforia?" Chiedo, mi sta letteralmente stritolando
"Grazie a te, questo venerdì esco"
"E dove vai?"
"Fuori, con Juan a bere una birra!"
"É fantastico, ma ora puoi lasciarmi? non respiro" dico senza fiato, probabilmente anche rossa in viso.
Lui ride e mi lascia.
"Scusa"
"Fa niente, se sei felice tu sono felice anch'io"

"Ragazzi andiamo?" Chiede Jacob
"Si!" I ragazzi essendo nove, devono usare almeno due auto, potevano anche organizzare meglio la cosa, perché ora si ritrovano anche con l'auto di Mike e quella di Juan, abbastanza ingombranti, spero che il box sia abbastanza grande, noi ragazze invece, siccome siamo sei, avremmo bisogno almeno di due auto, ma ci stiamo anche solo con la mia moto, che ha usato Dylan per venire qui, e la macchina usata da Beth e Giuly -quella di Aaron- quindi qualcuno sale sulla moto con me e le altre vanno in macchina.

"Madison vieni con me?"
"Preferisco l'auto" ridacchio
"Jess?"
"Arrivo!" La mia migliore amica era paurosa come Mad, ma da quando l'ho aiutata da quel gruppo che le dava fastidio il primo giorno che sono arrivata a scuola la ho ogni volta riaccompagnata a casa e la sua paura é sempre più diminuita fino a scomparire.

"Jess che va su una moto?" Chiede Kyle
"Non dubito delle tue doti di guidatrice, ma Jess potrebbe farsi male" dice Jacob
"Non avere così poca fiducia" gli dice Aaron.

"Se vuoi ti faccio vedere" dico
"No grazie" dice Liam "tu non farai proprio nulla" mi dice
"Solo fargli vedere che con me é al sicuro" dico, non lo faccio rispondere che faccio tutto il giro dell'isolato e quando ritorno faccio un'impennata, imparata l'anno scorso d'estate, quando mi annoiavo.

"Sei un fenomeno" dice Kyle
"Va bene, vai pure Jess " dice Jacob
"Non farai quella cosa con lei sopra vero?" Mi chiede
"Stai tranquillo" in poco tempo mi ritrovo Jess dietro sulla moto che si tiene salda alla mia schiena.
"A domani" ci salutiamo e poi ci separiamo.

Beth non sa dove abito per cui segue la moto per tutto il tempo, quando arriviamo sono le 18.45, alla fine i ragazzi si sono sbrigati prima di quanto pensassi.
Apro la porta e ognuna va sotto la doccia, tanto ne abbiamo molti di bagni, poi ci vestiamo e scendiamo in salotto.
Subito ci dividiamo, tra chi é in cucina a prendere schifezze (io e Jess), a chi sceglie nel mio armadio qualcosa di comodo per dormire (prima Mad e Giuly e poi tutte le altre), a chi sceglie il film da vedere (Alyson) o scova gli alcolici dai mobiletti più alti (Beth, poi aiutata anche da me).

"Ragazze patatine, pop corn, orsetti gommosi e Nutella vanno bene?" Chiede Jess e tutte esultano, probabilmente salteremo la cena.
"Ragazze avete scelto tutte qualcosa dall'armadio?" Annuiscono tutte
"Qui abbiamo trovato birre, vodka di tutti i tipi, rum e whisky per dopo il film" dice Beth e urliamo ancora, prevedo un post sbornia da capogiro.

"Ragazze io sono indecisa se vedere 'Dirty Dancing' o 'Pretty Woman''" dice Alyson coi due CD in mano.
"Pretty Woman!" Urliamo tutte insieme e facciamo partire il film.
Ci continuiamo a passare le schifezze, e devo dire che ho trovato molto buoni gli orsetti gommosi con la Nutella.

Una volta finito il film ci mettiamo a bere.

Angolo autrice:
Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate una stellina e ditemi nei commenti cosa pensate di quello che avete letto oggi!

Grazie mille
Alla prossima ❤
_IlMioNomeSG_

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