19.Mille emozioni

AVVISO IMPORTANTE: IL CAPITOLO É TREMENDAMENTE LUNGO, MI SPIACE.

Sono appena entrata in camera di Austin, solo ora ricordo una cosa.
"Non ho il pigiama" dico
"Ti do qualcosa io" ribatte e io sbuffo
"Non ho lo spazzolino"
"Ne tengo sempre qualcuno di scorta nell'armadietto sopra il lavandino"
"Ti odio"
"Non é vero" fa un sorrisino
"Non ti sopporto" continuo
"Probabile" gli faccio la linguaccia
"Muoviti a cambiarti, sono le 23.00 passate e domani c'è scuola" mi passa una maglia lunga, molto lunga, che mi arriva alle ginocchia, infondo siamo alti uguali ma credo che il motivo della lunghezza di questa maglietta sia il fatto che lui ha le spalle molto più larghe.

Entro nel bagno pronta a vestirmi per andare a dormire ....con lui.

In realtà io non uso il pigiama, prima lo ho detto nella speranza che mi facesse tornare a casa, uso una maglia larga di mio fratello o di mio padre, di quelle che sono rimaste dopo che se ne era andato, ma non lo ho mai detto a nessuno, di solito tolgo anche il reggiseno, ma per questa sera farò un'eccezione, mi slego i capelli e indosso la maglia, prendo uno spazzolino pulito e mi lavo i denti, il dentifricio é molto buono, non lo avevo mai provato, menta forte e liquirizia, certo per prendere un dentifricio del genere devono piacere i sapori forti o ti viene per forza la nausea.

Esco sotto gli occhi di Austin e poggio le scarpe vicino alla porta, le mie amate Adidas.
"Dormiamo quindi?" Alzo gli occhi e ciò che vedo non so se mi piace oppure no, perché Austin é in mutande.
"Potresti vestirti?" Chiedo
"Sono in casa mia e dormo come mi pare"

"Kry ho trovato il tuo telefono sul tavolo della cucina e..." Jess entra e si blocca nel vedere me con i vestiti di Austin e il fratello in mutande.
"Sì ecco, tieni il telefono e per inciso sappi che so che non stavate facendo nulla" sospiro di sollievo, le bacio la guancia e esce.

"E se entrava uno dei tuoi fratelli!?" Chiedo
"Ora non può" dice chiudendo a chiave
"Devi preoccuparmi?" Chiedo
"No non credo" risponde e entrambi sorridiamo.

"Io ho sonno per cui non mi disturbare" mi butto sul letto e mi accoccolo nella posizione che preferisco.
Sento un peso dall'altro lato del letto ma non mi giro e cerco di dormire, davanti a me ho l'orologio che segna le 23.25.

Purtroppo non riesco a dormire, ormai é l'una passata e io sono più sveglia di quando sono andata a letto.
"Kry, stai dormendo?" Non rispondo
"Non importa se non rispondi, io parlo lo stesso" continua
"Mi sono accorto di quello che mi hai detto quel giorno a scuola, che hai dovuto cambiare richiesta per il tuo bene, quindi mi hai chiesto di non dire a nessuno di quello che ho sentito quelle due volte, ma io ora chiedo a te, cosa volevi sapere in origine?" Non rispondo ancora.

Sento un sospiro e altri movimenti, poi il silenzio, mi accorgo che la sua era solo una cortesia, per cui mi giro verso di lui, sospiro quando lo vedo di spalle, so che é sveglio.
"Volevo sapere, per quanto mi poteva sembrare crudele da chiedere, il perché la mia amica ti suscitasse così tanto odio" si gira, azzurro contro azzurro, come quella mattina.
"Io..."
"Se non vuoi rispondere ti capisco" faccio per girarmi ancora.
"Io so tutto di te, ma non perché me lo hai detto tu, piuttosto per la mia stupida curiosità, voglio e devo risponderti" accende la luce, all'inizio strizziamo gli occhi per l'intensità della luce ma poi ci abituiamo.

"Come sai sono nato oggi, 19 anni esatti fa, 6 anni fa invece, appena finita la festa e quando tutti sono andati via ero solo con la mia famiglia- mamma, papà, Jacob e Bethany appena sposati, Kyle, Aaron e io- quando hanno suonato alla porta; era una ragazzina di 12 anni, davvero carina, ma era in lacrime. Si presenta, Jessica Louis, ci preoccupiamo subito vedendo una ragazzina così dolce, gracile e indifesa davanti alla nostra porta. Chiede di mio padre e ci vuole tutti vicino a lei, deve raccontarci qualcosa, noi la assecondiamo, siamo tutti sul divano, lei davanti a noi, ancora che singhiozza, inizia a parlare, dice che sua madre é morta quel giorno all'ospedale, che ne porta il cognome e che ha trovato una lettera a casa una volta tornata e poi ce la porge;
Jacob la prende e inizia a leggere, non dimenticherò mai le parole di quella lettera" apre un cassetto del comodino, ne tira fuori un foglio, probabilmente la lettera, ingiallita dal tempo e piena di scotch, probabilmente era stata strappata.

"Cara Jess, sono la mamma.
Se hai trovato questa lettera, vuol dire che finalmente sono morta e ti ho lasciata da sola, questo perché sei entrata in camera mia e hai disfatto tutto come tuo solito, fino a trovarla, se é vero che sono morta, dirigiti all'indirizzo dietro la busta e chiedi della famiglia Emilton, chiedi di Christopher Emilton, ti chiederai perché. Bè per tutti questi anni mi hai chiesto chi fosse tuo padre, ed é ora che tu lo sappia: ero una ragazzina quando, ubriaca, conobbi un uomo messo peggio di me, non badammo a nulla e quella notte tu fosti concepita, quando lo seppi lo cercai in lungo e in largo, era sposato e con figli, tra cui un bimbo di un anno girava in casa ed erano tutti felici, decisi di non dire nulla, mi sarei presa da sola cura di te. Non so quanti anni tu avrai quando leggerai questa lettera, ti lascio tutto quello che ho per quanto poco possa essere, e vai da lui, nel caso ti rifiutasse vai da tua nonna, ma se decidesse di prenderti con sé, fagli sapere quanto gliene sono grata, e chiedo scusa alla signora Emilton, io non sapevo quello che stavo facendo quella notte, questo non toglie che tu, Jess, sei stata la più grande soddisfazione della mia vita.
Dalla tua mamma che ti amerà sempre,
Lauren Louis" finisce di leggere la lettera, ha gli occhi lucidi, come me che metto le mani davanti la bocca.

"Mia madre senza esitazioni decise di prenderla con noi e mio padre non disse nulla, era senza parole, non ricordava nulla, le fece fare il test del DNA ed era vero, era sua figlia, mia madre a lungo andare si ammalò di depressione, morì 3 anni fa" continua
"Mi spiace" dico

"Era colpa di quella ragazzina se mia madre era morta, se i miei fratelli, furiosi quanto me con mio padre, se ne erano andati lontano, ma loro amavano quella bambina, come se fosse loro sorella e non sorellastra, frutto del tradimento di nostro padre. Invece, io come odiavo mio padre odiavo lei, poi la ho osservata, vedevo come anche mio padre le volesse bene, come era bella, timida, sincera, ben educata, gentile, ma io non lo vedevo davvero, la trattavo sempre più male, tanto da renderle il soggiorno a scuola tremendo, finché non sei arrivata tu, la ho rivista felice ancora. Pensavo di averle rovinato la vita abbastanza e ho lasciato perdere, mentre oggi, solo oggi, mi sono reso conto di quanto fossi stato stupido ed egoista, a vedere solo il mio dolore, ad odiare quelle due persone, io sono stato l'ultimo a perdonare mio padre, come hai visto e solo oggi mi sono accorto di volere molto bene a quella ragazzina, che mi ha migliorato e peggiorato la vita insieme, ma non so come" conclude, lo vedo triste e affranto nel ricordare tutto il dolore provato.

Lo guardo, si é calmato, sono ormai le 2.00 di notte, lo vedo ancora molto assorto nei suoi pensieri, punta i suoi occhi su di me, sul mio viso e si avvicina, come quella maledetta mattina, provo a scansare la mano che ha messo sulla mia guancia, ma sembra che lo voglia appena toccare, non riesco a respingerlo.

"Nessuno sa completamente quello che é successo, tranne forse la mia famiglia, ora ci sei anche tu" mi confessa.
Poi aggiunge "avevo bisogno di sfogarmi così, ti ringrazio" si avvicina
"Davvero davvero tanto" mi bacia, ancora, ancora e ancora, non è paragonabile al bacio in cucina, questo é con più sentimento, più intenso, ci tocchiamo con le labbra, ci stacchiamo, ci ribaciamo, tutto molto lentamente, come per godersi questo piccolo angolo di paradiso.

Gli metto una mano dietro la testa e approfondisco, dopo ci stacchiamo
"Sono felice che ti abbia aiutato parlare, e ti assicuro che non dirò nulla, come tu hai promesso di fare con me"
"Grazie" riapriamo gli occhi, rimasti chiusi.

"Sognavo di rifarlo" dice
"Forse eh, ma dico forse, anch'io" ridacchia e mi ribacia
"Ora però smettila" dico col sorriso
"Krystal Matthews che non mi tira un calcio in mezzo ai genitali perché la ho baciata?! impossibile!" Scherza
"Solo perché sei stato bravo e mi hai raccontato ciò che volevo sapere nonostante ti avessi già chiesto qualcos'altro" dico
"Mi sembrava giusto così, almeno tutti abbiamo avuto ciò che volevamo, no?" Chiede col sorriso.
"Hai ragione"
"Anzi, io ho avuto di più di ciò che ti ho chiesto, ti ho baciata ancora"
"Io penso solo che sia stata una cosa troppo affrettata"

"E perché mai?"
"Ci conosciamo da un mese, e già ti ho baciato tre volte" dico
"Io credo che pensi troppo, ma non toglie che hai ragione"
"Io credo che a questo punto, sia il caso di diventare amici, dopo un mese intero ininterrotto di litigate, no?" Esordisco
"Pensavo che era davvero un mese esatto, sei arrivata precisamente il 13 ottobre" rido per essermi accorta che ha ragione.
"Però se siamo amici...." Riflette
"Niente baci" completo la sua frase
"Non ce la farò mai"
"Io sì"
"Ma quanto siamo modesti" ridacchia e alzo gli occhi al cielo
"Andiamo a dormire?" Chiedo
"Andiamo "

Pov Austin
Vedo i miei fratelli entrare dalla porta della cucina, e non credo ai miei occhi, gli salto addosso, quanto mi sono mancati!

Non possono mancare le scene comiche con Krystal e il baccano chiama gli adulti in cucina.
Quando arriva mio padre mi rendo conto di quanto sia stato idiota a non capire che ormai era ora di appianare i conflitti e perdonarlo, i miei fratelli gli dicono che si fermeranno e non se ne andranno più.
Jacob ha comprato la villetta qua affianco, per avere la sua privacy con sua moglie, ma ancora devono finire le ristrutturazioni.

Siamo in una zona abbastanza nuova, e poche case sono state comprate, spero che a questo punto Aaron prenda l'altra di fronte, Kyle può fare ciò che vuole, non é fidanzato, né spostato e ha un'anima da vagabondo, voglio anche a lui un bene che non si può immaginare.

Quando mi dicono che é stata Jess a organizzare tutto capisco che con lei ho sbagliato dal principio, e la abbraccio per farle capire quanto mi dispiace, mi sento ancora più uno schifo quando piange.

Mio padre e i genitori di Krystal se ne vanno per un impegno dell'ultimo secondo, e appena gli adulti se ne vanno Kyle non può perdere l'occasione di provarci con qualcuno, tipico suo, se non fosse che quel qualcuno é Krystal, volevo spaccargli la faccia, ma ovviamente ci pensa Krystal, cosa abbastanza divertente.

Ci spostiamo nel salotto e ancora non capisco cosa sia successo tra le ragazze, si inserisce Beth e ci capisco ancora meno.

"Non sarà che ci ho provato con la tua ragazza vero fratello?" Mi chiede Kyle una volta che Krystal e Beth sono salite per le scale.
"Cosa? No!" Affermo
"Ti ricordo che se c'è qualcosa che non mi hai detto, ne esci senza un arto" oh mio Dio, Dylan e le sue minacce.
"E io gli darò una mano" Liam sembra abbastanza serio.
"Qualcuno mi spiega i propri ruoli per favore? io non ci capisco più nulla"Jacob, sempre nella sua interezza, sta per esplodere.

"Io sono Dylan, fratello maggiore di Krystal"
"Io Liam, migliore amico secolare di Krystal "
"Io Alyson, sorella maggiore si Krystal"
"Io Mike, amico di tutti e organizzatore delle migliori feste della scuola"
"Io Madison, amica di tutti ,ma soprattutto di Jess e Kry"
"Io Ryan e già mi conoscete" tutti alziamo gli occhi al cielo, quanto può essere idiota il mio migliore amico?
"Io Jess ed é ovvio che mi conoscete, ma ora sono la migliore amica di Kry e lei la mia, insieme a Mad"
Una volta che tutti ci siamo presentati, cosa abbastanza comica, Dylan cambia argomento.

"Austin domani la palestra chiude una mezz'ora prima, quindi con la squadra riuscite a venire prima?"
"Credo di sì"
"Come mai?" Chiede Liam
"J ha degli impegni"

"In che senso tu con la squadra?" Chiede Kyle
"Insegno scienze motorie nella loro scuola e sono il coach della squadra" spiega
"In quella palestra ci lavori?" Chiede Jacob e Dylan annuisce
"Ma quanti anni hai?" Chiede ancora Kyle
"Quasi 23"
"Vai all'università?" Annuisce ancora
"E come fai?"
"Corsi online" risponde semplicemente
"Capisco" dice Jacob

"Aaron, Kyle voi non dovreste andarci all'università!?" Chiede Jacob
"Dai fratello, é una palla!" Esclama Kyle
"In effetti non é che abbia molta voglia!sto così bene, ho già il lavoro che mi ha dato papà in azienda!"
"Quasi quasi chiedo anch'io" pensa Kyle e Jacob alza gli occhi al cielo
"Guarda che anche a te papà ha dato lavoro" dice Aaron a Jacob
"Io sono andato all'università e mi sono laureato, me lo sono guadagnato"
"Scusa dottore" Kyle gli fa la linguaccia, mi sono mancati i miei fratelli.

"Io sono andato in Germania per gestire gli affari di papà, come Aaron in Inghilterra per lo stesso motivo, tu perché sei andato in Spagna!?" Lo sfida Jacob
"Per le spagnole, ovvio" io non so in che senso per le ragazze o per ....spero davvero per le ragazze, perché se no non sto più con mio fratello nella camera vicino.

"In che senso?" Chiedo io, lui fa un sorrisetto malizioso
"Per entrambi ovvio" mentre noi maschi scoppiamo a ridere le ragazze hanno una faccia schifata manco avessero visto Dr.House e the walking Dead insieme.
"Fai schifo" dice Jess
"Io non ti conosco ma concordo" dice Alyson
"Anch'io" Madison non si risparmia di certo.

Le ragazze arrivano poco dopo, l'astio che c'era prima ritorna e Krystal, come il giorno in cui sono rimasti tutti a dormire, si ritrova le tre amiche addosso a farle il solletico, viene salvata dagli stessi dell'altra volta, e dopo qualche altra chiacchiera tutti se ne vanno.
Krystal prova a fuggire ma la riacciuffo e dopo che ha parlato col fratello sale in camera con me.
Quando arriviamo in camera cerca mille pretesti per andarsene, ma non ce la fa.

Quando ci ritroviamo a letto provo a dormire, ma non ci riesco decido di parlarle, so che é sveglia, ma lo chiedo lo stesso.
"Kry, stai dormendo?" Non risponde
"Non importa se non rispondi, io parlo lo stesso" continuo, ho bisogno di sapere.
"Mi sono accorto di quello che mi hai detto quel giorno a scuola, che hai dovuto cambiare richiesta per il tuo bene, quindi mi hai chiesto di non dire a nessuno di quello che ho sentito quelle due volte, ma io ora chiedo a te, cosa volevi sapere in origine?" Non risponde ancora, rassegnato mi giro dall'altra parte.

Dopo poco sento un sospiro e lei risponde, la sua richiesta mi spiazza, e con grande difficoltà le dico tutto.
Alla fine del mio racconto ci troviamo ancora a baciarci, molto lentamente, non ho mai dimenticato questa bellissima sensazione.

Mi stupisco ancora di più quando mi mette una mano dietro la testa per approfondire il bacio.
"Sono felice che ti abbia aiutato parlare, e ti assicuro che non dirò nulla, come tu hai promesso di fare con me" dice dopo che si é staccata.
"Grazie" riapriamo gli occhi e ci guardiamo per un po', decido di rompere il silenzio.
"Sognavo di rifarlo" dico
"Forse eh, ma dico forse, anch'io" ridacchio e rispondo all'irrefranabile voglia che ho di baciarla ancora
"Ora però smettila" dice col sorriso, quel sorriso che mi piace tanto.

"Krystal Matthews che non mi tira un calcio in mezzo ai genitali perché la ho baciata?! impossibile!" Scherzo io
"Solo perché sei stato bravo e mi hai raccontato ciò che volevo sapere nonostante ti avessi già chiesto qualcos'altro" ribatte lei
"Mi sembrava giusto così, almeno tutti abbiamo avuto ciò che volevamo, no?" Dico
"Hai ragione"
"Anzi, io ho avuto di più di ciò che ti ho chiesto, ti ho baciata ancora" dico ridendo
"Io penso solo che sia stata una cosa troppo affrettata" dice
"E perché mai?" Chiedo, però forse ha ragione
"Ci conosciamo da un mese, e già ti ho baciato tre volte" Risponde
"Io credo che pensi troppo, ma non toglie che hai ragione" dico a malincuore
"Io credo che a questo punto, sia il caso di diventare amici, dopo un mese ininterrotto di litigate, no?" Dice, perché mi dà così tanta noia sentire queste parole?
"Pensavo che davvero un mese esatto, sei arrivata esattamente il 13 ottobre" ride
"Però se siamo amici...." Penso a voce alta
"Niente baci" completa la frase
"Non ce la farò mai"
"Io sì" dice lei
"Ma quanto siamo modesti" ridacchio e lei alza gli occhi al cielo
"Andiamo a dormire?" Chiede lei
"Andiamo" Rispondo

Pov Krystal

Sono sola al buio, compare una luce e piano si presenta davanti a me un letto d'ospedale, sopra un ragazzo con collegati dei tubi ....James.
Sento quel fastidioso bip che si presentava ogni qualvolta andassi a trovarlo, ogni volta che ero lì a piangere di fianco al mio amico c'era anche lui.
"James, James, ti prego perdonami" dico piangendo "JAMES!" Continuo a chiamarlo scuotendolo ma non risponde solo quel bip che mi accompagna, sempre così.

Tutto scompare e intorno a me é tutto nero come all'inizio, poi varie immagini davanti a me scorrono velocemente, quelle dell'incidente, di quella maledetta sera, e varie voci mi rimbombano nelle orecchie allo stesso tempo, mi accusano di tutto, é colpa mia!

Mi accascio a terra contro un muro, la testa scoppia.
In lontananza dei medici intorno a un letto, lo stesso di prima con James, posso sentire quello che dicono.
"Presto! Lo stiamo perdendo"
"Libera! Non funziona! Ancora! 1 2 3 Libera!" Continua così per non so quanto, forse attimi, secondi, minuti, forse anche ore, non lo so.

"É solo colpa tua" le voci che sentivo prima ora si sono unite e insieme urlano e continuano a ripetere questa frase, scappo, non le posso più sentire queste maledette voci.

Finisco in un giardino, un roseto, ci corro in mezzo. A destra e sinistra rose di ogni colore, ma spiccano soprattutto quelle rosse, poi diventano rosa, di ogni sfumatura, gialle e poi grigie poi sempre più scure, tutto intorno a me si tinge di scuro.

Vedo che sto andando incontro a una rosa, sola e unica, ed é nera. Per quanto non voglia continuare a correre lo faccio contro la mia volontà, poco prima di schiantarmici contro inizio a cadere nel vuoto, accerchiata da una distesa infinita di nero, ma a cui non arrivo per poterlo toccare, ci sono in mezzo, mi compare davanti lui.
"É colpa tua " mi dice
"James no!" E continuo a cadere, gli tendo la mano ma si gira dall'altra parte, il nero si avvicina sempre di più, sono spacciata.

Prima dello schianto una mano, la vedo, mi prende e mi tira su, il nero si allontana, cerco di vedere il viso di quella persona, é scuro, tutto, si vedono due piccoli particolari, due occhi, due occhi azzurri, due occhi di ghiaccio, ma allo stesso tempo così caldi, così belli....

"Krystal ti prego, ti devi svegliare" mi sveglio di soprassalto, davanti a me tutta la casa, non vedo il signor Emilton, per fortuna, ma tutti i fratelli Emilton con rispettivi compagni, Maryon e Austin vicino a me, seduto e Jess, sopra di me che mi ha scosso fino ad adesso per svegliarmi.

"Jess..." Mi salta addosso
"Ti prego non farlo ancora, lo hai già fatto, avevi smesso, perché ancora!?" Inizia a piangere.
Mi alzo con lei dal letto, la guardo le accarezzo il viso e ancora con un po' d'affanno, tutt'e due ci abbracciamo
"Ti prego non farlo più" mi supplica

"Tesoro vuoi un bicchiere d'acqua?" Beth da quel poco che la conosco si é rivelata una bravissima persona.
"Lo porto subito" Maryon é molto preoccupata.
"Non ti disturbare, vado io" mi avvio verso la cucina, Jess mi segue in completo silenzio.

Cerco il bicchiere, lei me lo indica e poi mi indica il frigo dell'acqua, la prendo naturale fredda, e poi la bevo tutta velocemente.
"Dimmi che stai bene" dice con ancora le lacrime agli occhi.
"Sto bene"
"Quando hai fatto l'incubo a casa tua, mi hai detto tutto di James, ma non mi avevi detto ciò che hai detto a scuola a tuo padre, perché!?"
"Non mi sembrava importante"
"A me si"
"Mi spiace" annuisce.

"Cosa c'è ?" Capisco che vuole dirmi altro
"Potresti raccontarmi del tuo incubo?" Annuisco e inizio a raccontare, anche del cambiamento alla fine, era la prima volta che compariva.

Lei alla fine é abbastanza stranita, ma mi guarda e mi sorride.
"Tuo fratello mi ha detto la storia di quando sei arrivata qui..." Dico prudente, lei sussulta e mi abbraccia ancora.
"Non preoccuparti, ci sono io, e che rimanga tra noi, ma mi ha detto che ora non ti tratterà più male e che ti vuole bene" mi sorride grata per averglielo detto.
"Dimenticavo di dirti che..." Le racconto anche il dopo e lei é decisamente felice.

Saliamo e troviamo tutti davanti alle proprie porte, quando salgo mi guardano
"Stai bene?" Dicono in coro e io annuisco.
"Sicura?" Chiede Beth
"Si" tutti mi sorridono e se ne entrano nelle proprie camere, ma poi Giuly esce e mi abbraccia forte.
"Mi spiace siano tornati" mi dice
"Mancavano da tanto, spero ricomincino a farlo" mi sorride e se ne va.

"Lei lo sapeva?" Chiede Jess
"Quando ho conosciuto Aaron e Giuly erano passati pochi mesi dall'incidente" annuisce
"Vai a dormire, credo siano circa le 4.00" mi dice
"Anche tu" si allontana e va nella sua camera, davanti quella di Austin.

Lo vedo sbucare velocemente dalla porta.
"Stai bene?" Chiede subito
"Si" mi sorride
"Ormai siamo amici no? mi racconti del perché fai questi incubi? Jess parlava come se fosse già successo" mi dice, annuisco e gli racconto ciò che vuole sapere una volta stesi nel letto, anche perché ormai sa tutto e non cambierebbe non dirglielo.

Mi addormento tranquilla nonostante tutte le mille emozioni di oggi.

Angolo autrice:
Ciao a tutti! Mi spiace per la lunghezza del capitolo, scusate il ritardo ma con tutti i mesi impegni mi sono scordata.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e lasciate stelline se vi é piaciuto per farmelo sapere!

Grazie mille
Alla prossima ❤
_IlMioNomeSG_

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