10.In famiglia dopo tanto tempo

Io e Aly prendiamo insicure la scatola che nostro padre ci porge e ci dirigiamo verso la mia stanza per vedere i vestiti.

"Tu credi che li abbia davvero scelti lui? che sia andato apposta in un negozio... per noi?"
"So che é cambiato, o almeno ci sta provando, lo abbiamo visto diverso, era gentile e premuroso... Certo è comunque venuto qui e ci ha chiesto di fargli fare bella figura, ma pensa che se fosse stato sempre uguale a qualche tempo fa ci avrebbe telefonato e minacciato di toglierci l'auto. Ora dimmi se guardandolo non ti sembra un normale padre di famiglia, non lo é sembrato? A me sì! Quindi secondo me merita un'altra opportunità" non rispondo e apro la scatola, pensierosa.

Io e mia sorella siamo a bocca aperta, ci guardiamo sconcertate.
"Tu prendi il completo con la gonna e non si discute" decide subito, in realtà volevo quello col pantalone, mi fa sentire più a mio agio, ma Aly può dimostrarsi pericolosa quanto me, quindi non discuto.
Sono dei completi davvero bellissimi, con un colore che é anche uno dei nostri preferiti, il bordeaux.

Bussano alla porta "Ragazze, hanno detto di sbrigarvi a scegliere, e nostro padre chiede se per voi va bene di dirigerci alla festa subito dopo aver mangiato" dice la voce di Dylan cambiando tono nel dire 'nostro padre', sembra abbastanza contrariato.

Subito ci vestiamo.
"Aspetta, non mettere la gonna per ora, ho paura di sporcarla truccandoti, é troppo perfetta" acconsento e lei si avvicina coi trucchi in mano, già perfettamente vestita, ma non truccata.

Prima di scendere ci mettiamo i tacchi, sono alti, ma per fortuna siamo molto sportive e nel tempo abbiamo acquisito un equilibrio non comune.

Sempre se non venite spinte.

Perché sei sempre così pessimista?

"Credi che stia per tornare quello di un tempo? Il nostro papi?" Chiede Alyson, probabilmente ripensando a tutti i bei momenti passati con lui.

Lo abbiamo sempre chiamato papi, che avessimo avuto 3 o 14 anni era questo il modo in cui veniva chiamato, sono andata avanti con la sicurezza che quell'uomo se ne fosse andato per sempre, in senso metaforico, ma chi se ne é andato può anche tornare? Quell'uomo così 'cattivo', può tornare buono?
"Credo di sì, lo spero" la abbraccio forte.

Nostro padre è sempre stato un uomo fantastico, metteva la famiglia prima di tutto e nessuno era più importante, poi nonno é morto e gli ha lasciato il suo impero.

Ha iniziato a stare fuori molto tempo di casa per lavoro, prima tutto il giorno, poi giorni di seguito, i nostri rapporti si sono raffreddati molto.
Poi ha preso ad assentarsi le settimane, le nottate, mamma non accettava l'idea che lui lo facesse solo per lavoro, ma ormai tutti, anche le domestiche che avevamo a Londra, lo sapevano.
Avevo 14 anni, Alyson 15 e Dylan 20, lui era già abbastanza maturo per affrontarlo, ma noi no.

Un giorno, sicuri che fosse a casa, non lo trovammo, questa volta tutte le sue cose erano sparite con lui, ci siamo sentiti morire.
Poi Dylan é rientrato dal suo lavoro in palestra e ci ha spiegato tutto.

Lo aveva trovato sul divano con la segretaria, quel giorno eravamo tutti fuori, Dylan era uscito prima dall'Università e lo aveva beccato.

Era già un ragazzo abbastanza grande e forte e lo ha conciato abbastanza male, quella é stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per tutti.

La notizia ha colpito molto tutta la casa, mamma é caduta in depressione, io ho conosciuto Jorge, il vecchietto, e sotto suo consiglio ho iniziato a praticare molto sport insieme a Dylan, mentre Alyson era sempre triste e spenta, quasi al livello della mamma.

Nostro padre negli ultimi 3 o 4 anni si é trasferito in un mega appartamento in centro, non lo abbiamo più visto se non in giornale, riviste, talk show o telegiornale, si faceva sentire solo per telefono e per imporci quello che voleva, eravamo la sua famiglia trofeo e non poteva lasciarci andare, almeno non del tutto.
Uguale da quando ci siamo trasferiti, fino ad ora.

"Dai su andiamo, é un tempo record, ci abbiamo messo tre quarti d'ora a prepararci" le sorrido e lei mi passa i nostri cappotti, fa freddo.
Afferro la mia borsetta e andiamo subito giù.

"Eccoci"
"Oh finalmen-" Dylan si blocca guardandoci.
"Siete bellissime" ci dice e ci abbracciamo, noi fratelli Matthews siamo così, sempre appiccicati.
Vedo mio padre, il freddo Paul Matthews, abbassare il capo triste alla visione di noi che ci abbracciamo.

"Grazie, non so se questi completi li hai scelti davvero tu, ma so che é il pensiero che conta, paa-pap-pa- ok non ci riesco" dico un po' fredda.
"Sei sempre stata una bimba schietta e sincera, forse un po' troppo indelicata, ma lo apprezzo, ti capisco" le ultime parole le dice piano, come se gli dispiacesse ammetterlo, mi dispiace vederlo così.

Tutti sussultano al mio gesto.
Sono l'ultima persona che se lo sarebbe aspettato, ma é così, l'ho fatto, l'ho abbracciato, sto abbracciando mio padre, e solo ora mi accorgo di quanto mi sia mancato lui, il suo profumo, il suo modo di stringermi.
Ho gli occhi lucidi, ma non piango, come sempre.

Capitemi, arrivo a casa e mi ritrovo davanti l'uomo che ho odiato di più negli ultimi 4 anni per quello che ha fatto, ma non mi sono accorta che in realtà lo odiavo per avermi lasciata sola, per averci lasciato andare per questo stupido mondo d'affari.
Mi ha abbandonato nei primi anni dell'adolescenza, i primi anni di quelle maledette crisi, di quegli incubi venuti quando lui se ne era andato, poi negli anni se ne sono aggiunti a causa dell'incidente di James, e lui non c'era.
Mi sono illusa tutti questi anni di odiare una persona per motivi completamente diversi da quelli veri, ma ora che é qui, che sta cercando di cambiare, anche se non lo ammette, perché odiarlo ancora?
È mio padre e mia madre ha ragione, un po' di rancore lo porto ancora, ma l'odio é troppo grande per stare tra due persone ora così vicine, non é un sentimento che fa per me in questo momento.

Mi stacco e gli sorrido felice, ma solo lui può vedermi perché tutti gli altri sono dietro di me.
Subito esco di casa, seguita dagli altri, ancora un po' sorpresi.

Mi ritrovo davanti una limousine nera e mi viene l'orticaria.
"Kry..." Mia madre mi richiama dolcemente, come se stesse parlando a un pazzo che sta per esplodere.
"Lo posso sopportare, posso farcela" mio padre non ha mai compreso quanto noi odiassimo queste cose da ricconi, mai, soprattutto quanto le odiassi io.

Dal lato del guidatore esce un maggiordomo che ci apre la portiera, uccidetemi.
Dov'è Oliver oggi?
"Oliver si é preso una leggera influenza, io sono il nipote" mi dice il ragazzo che mi apre la portiera, non so come abbia fatto, ma almeno ha risposto alla mia domanda.

"Kry..." mia sorella mi massaggia la spalla sinistra e Dylan quella destra, siamo seri?
"Va-a tutt-o benissimo-o" sbatto forte il piede contro l'asfalto ed entro nella macchinona dove i miei hanno già preso posto.
Fosse per me, la farei a piedi.

"Per voi va bene andare al Quinn?" Mi strozzo con la mia stessa saliva, il ristorante di cui parla mio padre é uno dei più costosi della zona, mi sta torturando.
"Tutto bene?" Mio padre é preoccupato, wow.
"Si si"
"Allora si va da Quinn?" ripete.
"Va bene" risponde mia madre per tutti, la guardo malissimo e ridacchia, che razza di madre!

"Su Kry! Pensa che ci saranno tanti pinguini da prendere in giro" sussurra mio fratello.
"Mmh"
"Vedrai che non sarà tanto male, magari hanno migliorato le porzioni e adesso sono più grandi" aggiunge Aly, la mia felicità adesso é a certi livelli che starà conversando con delle talpe, proprio sotto a delle carcasse di dinosauro.

Entriamo e un pinguino ci accoglie all'entrata.
"Salve signor Matthews, ha prenotato?" Credo che se mio padre gli chiedesse di pulirgli le scarpe leccandole lo farebbe, non scherzo.
"No, ma vorrei un tavolo per cinque, è possibile?" Di solito ordina certe cose come fossero solo antipasti.
"Certo, seguitemi" tutto il pranzo così? Piuttosto la morte! Dylan intanto mi tiene le mani forti sulle spalle, per fortuna é una cosa che mi rilassa tantissimo.

"Credo sia meglio tenerci leggeri, mangiare troppo dà sonnolenza e non é il caso dato che dopo ci dobbiamo presentare ad una festa" mia madre mi odia, i miei fratelli ridacchiano e io vorrei morire, fantastico.
"Io posso evitare di prendere un'insalata?" Chiedo.
"Si, certo" mio padre é un po' confuso, ma va bene così.

"Avete già le idee chiare o volete i menù?" Pinguino parte 2 la vendetta.
Ma che razza di domanda è?
"Ordiniamo subito" sorridente inizia a prendere le nostre ordinazioni.

"Io prendo una bistecca con patatine e-" vengo bloccata da tre calci da tutte le direzioni, mio padre invece é ignaro di quello che sta succedendo, io volevo anche un piatto di spaghetti e una cola "va-a bene così grazie" mi fa malissimo la gamba.

I nostri piatti arrivano quasi subito, la mia bistecca può essere comparata al tovagliolo.
"Scu-scusate, vado un attimo al bagno" mi alzo e mi dirigo velocemente verso la toilette, facendo respiri molto profondi.

Arrivo e la prima cosa che faccio è prendere a pugni il lavandino.
"Kry, capisco la tua frustrazione ma il lavandino non ti ha fatto nul-"
"Prima la limousine, poi il ristorante stellato, il pinguino numero 1, 2 e 3 e l'ultima cosa che volevo era l'insalata, e cosa mi si presenta? Una bistecca per modo di dire su un letto con cuscini e trapuntine di insalata? Scherziamo? Io volevo le patatine e anche un piatto di pasta" Mia sorella si sta piegando in due per le risate.
"Ok ok, dai muoviamoci che si staranno preoccupando" faccio un respiro profondo e rientro nella sala con mia sorella di fianco.
"Ho fame, Alyson"
"Ora ti do un dito" ora la strozzo.

"Tutto bene?" Chiede mio padre
"Benissimo!" Rispondo, non vorrei essere scortese ma... non sono esattamente in vena di finzioni.

Intanto Dylan si trattiene a stento, probabilmente ci é rimasto altrettanto male quando é arrivata la sua di bistecca.

Il pranzo, se così si può chiamare, prosegue tranquillo.

"È tardi, é il caso di andare" mentre tutti ritorniamo in limousine nostro padre con mamma vicino paga il conto.

Partiamo in silenzio e così arriviamo a destinazione, io sono assorta completamente nei miei pensieri e non mi accorgo nemmeno di essere arrivata, scendo e guardo davanti a me.

Aspetta, io questa villa la conosco...
Questa é villa Emilton

Io guardo i miei fratelli "ragazzi questa é casa degli Emilton" loro sono un po' straniti come me.
"Come lo sai?" Chiede mio padre.
"Jessica Emilton é una mia amica"
"Mi fa piacere"

Suoniamo al campanello e una Jessica con un sorriso più finto della faccia di una star di Hollywood ci apre la porta, quando mi vede resta stupita.
"Kry! Oh mio Dio sono così felice che tu sia qui, non puoi immaginare quanto ci si annoi senza di te che litighi con Austin!" Mi salta addosso, con la forza di questo abbraccio si può percepire molto riguardante questa festa.
Il problema principale é che se mio fratello non ci avrebbe prese tutte e due ora saremmo all'ospedale con un trauma cranico.

"Ehi ehi calma! Anch'io sono felice di rivederti" dico ridacchiando, intanto Dylan con un braccio solo tira su tutte e due tramite la mia mano, certe volte la sua forza mi spaventa.
Mio padre e mamma sono interdetti davanti all'esuberanza di Jess.

"Voi dovete essere i signori Matthews, é un piacere conoscervi!" I miei genitori ricambiamo il saluto ed entrano in casa. "Prego entrate" anche i miei fratelli entrano.

"Sei andata via stamattina e già mi mancavi, come per magia sei arrivata! Sai chi c'è?" Questa ragazza é un pozzo di parole.
"No, dimmi"
"Tutti!" Le chiedo di spiegarmi meglio e lei continua "ci sono Liam, Ryan, mio fratello, il gruppo é al completo" dice felice per la coincidenza.

Solo tu potevi trovarti tutti amici ricconi.

Ti ho fatto qualcosa di male per caso?

No no, era una mia osservazione.

"Poi tra un po' dovrebbe arrivare una persona importante e ci terrei a presentartela" É entusiasta, chissà chi é questa persona.
"Possiamo entrare?" Inizia a fare un po' freddo il cappotto non fa molto e vorrei entrare.
"

Oh certo! Scusa!" Rido un po' davanti alla sbadataggine di questa ragazza.
Entriamo e subito Jess mi porta dagli altri, saluto e tutti si girano.

"Amore!" Liam mi abbraccia fortissimo.
"Ciao Kry" dice Ryan, Austin é girato a parlare con un signore.
Quando si volta verso di me rimane fermo.
Ho il tempo per guardarlo bene, ha un completo blu davvero elegante, la camicia sotto é nera e il primo bottone é aperto. Liam é molto simile ma la sua camicia é bianca, mentre Ryan porta un completo nero semplice e la camicia bianca, tutto abbottonato.
Sembrano i tre moschettieri, uguali, con colori diversi, solo che Ryan é più composto.
Jess invece é veramente bellissima nel suo completino bianco e rosa pescato.

"Ciao Krystal" Austin si decide a parlarmi.
"C'è anche tuo padre?" Liam é molto teso e arrabbiato.
"É lì" glielo indico, lo guardo e mi sembra spento e triste, sta parlando con un signore con un bambino di fianco.

"Hai notato anche tu?" I miei fratelli sbucano ai miei fianchi alludono sicuramente allo sguardo che mio padre ha da tutto il giorno.
"Sì..." lo vedo fare un segno di scuse e allontanarsi verso la porta finestre che porta nel giardino della casa, vuole uscire con questo freddo? Poi non c'è nessuno lì.

Mio fratello si avvia nella stessa direzione ma lo fermo mettendogli una mano davanti al petto.
"Vado io" è ora che risolva le cose con lui, magari sarà la volta buona.

Angolo autrice:
Ciao a tutti, come vi sembra questo nuovo capitolo?
Kry riuscirà a risolvere col padre?

Grazie mille
Alla prossima 😘
_IlMioNomeSG_

Sig. Matthews:

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