𝑪𝒉𝒂𝒑𝒕𝒆𝒓 2 𝒂𝒓𝒄 1 || 𝑶𝒓𝒊𝒈𝒊𝒏 𝑶𝒇 𝑫𝒆𝒂𝒕𝒉
Tw: presenza di oggetti taglienti, gore, violenza verbale, menzione di suicidio
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
𝐃𝐞𝐚𝐭𝐡 𝐢𝐬 𝐥𝐢𝐟𝐞, 𝐢𝐬 𝐝𝐞𝐚𝐭𝐡, 𝐢𝐬 𝐥𝐢𝐟𝐞, 𝐢𝐬 𝐝𝐞𝐚𝐭𝐡, 𝐢𝐬 𝐥𝐢𝐟𝐞, 𝐢𝐬
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
10 Gennaio 2017
Ore ???
“Ryota, smettila di correre per casa, ho appena pulito!!” una donna, la quale faccia però era sfocata, ma lui continuava a correre e ridere, non curandosi minimamente dei lamenti della madre, continuò a correre, correre e correre come una saetta. “Oh dio, Ryota, attento!” gli urlò una voce a lui famigliare, mentre Ryota urtò contro un tavolino, dove c'era un vaso, il quale cadde e si ruppe in mille pezzi.
Ryota si fermò di colpo, guardando il vaso appena distrutto e poi la donna dal viso sfocato e infine la ragazza dalla voce a lui famigliare. “Io... Io non volevo, mi dispiace tanto!” disse lui, mortificato e non guardando le due in faccia per la paura di quello che avrebbero fatto per il suo piccolo incidente. La donna, iniziò a prendere la testa fra le mani. “Cosa è tutto questo fracasso?!” sentì esclamare un uomo, anch'egli dal volto sfocato. “Hideyoshi, guarda tuo figlio che cosa ha fatto! Soldi buttati! Soldi buttati! Cosa abbiamo fatto di male per questo?!” rispose la donna, indicando i frammenti di vetro sul pavimento, dalla voce era piuttosto arrabbiata. L'uomo, che Ryota capì chiamarsi Hideyoshi, gli si avvicinò lentamente. “Papà, io non volevo farlo app-” il piccolo Ryota si ritrovò con (Tw) un coltello puntato contro, il bambino sgranò gli occhi alla vista dell'oggetto affilato.
Le sue mani tremavano.
Mandò giù della saliva.
I suoi occhi pizzicavano, e delle lacrime minacciavano di scendergli dal viso.
Guardò prima l'uomo, e poi il coltello, con la paura negli occhi.
La ragazza si mise davanti a lui, con fare protettivo, rivolgendosi all'uomo nella stessa maniera rabbiosa “Papà! Ryota ha solamente otto anni! Come ti viene in mente di puntare contro di lui un coltello?! E se gli facevi male?! Finite nei casini, io vi avverto!” gli disse, urlandogli contro, Ryota si vide costretto a mettersi le mani fra le orecchie e chiudendo gli occhi, era terrorizzato, e la donna dal volto sfocato non faceva assolutamente nulla a tal riguardo, se non guardare la scena in maniera totalmente indifferente. “Non dirmi cosa fare, Fumie! Quel vaso sarà costato un sacco di soldi, soldi buttati visto che tuo fratello non sa stare fermo nemmeno un attimo!” urlò l'uomo a sua volta, infuriato. “Il vaso puoi sempre ricomprarlo, papà! E Ryota non voleva distruggere il vaso, lo ha pure detto alla mamma, è stato un incidente! Non trovo alcun motivo di puntargli contro un coltello!” ribatté, e non appena si girò nella sua direzione, lì vide nitido il volto della ragazza.
Era sua sorella maggiore, Fumie.
La stessa ragazza che lo aveva aiutato e supportato per tutti questi anni, ma era più giovane di allora, gli prese la mano e lo riportò nella sua camera, sia per calmarlo e sia per consolarlo.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
16 Ottobre 2019
Ore ???
“Mamma, papà!” Ryota si rivide di nuovo, ma stavolta aveva dieci anni, aveva un grembiule e una cartellina, segno che era appena tornato da scuola, -Fumie si trovava nello stipide della porta d'ingresso-, i due adulti, ancora dal viso sfocato si girarono nella sua direzione, a dedurre dal loro linguaggio corporeo non erano minimamente interessati a quello che il ragazzino stava per chiedere. “Minoru e io volevamo iscriverci a questo corso di danza! Posso? Per favore!!” supplicò, ottenendo un secco “No.” come risposta.
“Dai!! Per favore!!” insistette ancora ma i due adulti erano irremovibili sulla loro scelta “No, Ryota, non butteremo soldi per questa stupidaggine. E poi per cosa? Seguire il tuo amichetto? Fai sul serio?” gli disse la donna, incrociando le braccia al petto. “Per favore, iscrivetemi, vi prego!! Poi non vi chiederò più nulla!! Dai dai dai!!” insistette ancora Ryota, saltellando leggermente. “No, Ryota, no! Ficcatelo bene in quella dannata testa! Come ha già detto tua madre non butteremo soldi per questa cosa!” gli urlò contro suo padre.
Ma questo non lo fermò.
Per giorni insistette affinché i genitori -e portando i due all'esaurimento- lo iscrissero al corso di danza.
Insistette.
Insistette ancora e ancora.
Insistette finché esasperati e stanchi di sentire i capricci del figlio, i due non accettarono, e lo iscrissero al corso, e Ryota ne fu contento.
Non appena mise piede lì, vide, oltre a un ragazzo di fianco a lui, anche altri tre ragazzi, tutti e quattro dai volti sfocati, e divennero inseparabili.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
4 Novembre 2030
Ore 2:00
Ryota si alzò di colpo, sudando e col fiatone.
Cosa significava?
Sta di fatto che il suo alzarsi sveglio Yuichi e Amanda di colpo, guardando sorpresi e leggermente spaventati per il ragazzo dall'Ultimate ignoto.
“Ryota... Ma che cazzo-” disse Yuichi, guardandolo, Amanda si alzò dal suo letto, avvicinandosi a lui e dandogli qualche carezza sulla spalla. “Va tutto bene, qualunque cosa fosse o cosa hai sognato è finita.” gli disse, con tono calmo, finché il respiro di Ryota non divento più regolare. “Che cosa è successo?” gli chiese il ragazzo dai capelli rossi e Ryota alzò la testa, poi sgranò gli occhi non appena la realizzazione lo colpì.
“Credo... Credo di aver recuperato una parte dei miei ricordi!” esclamò, ovviamente cercando di non fare troppo casino, per evitare di svegliare gli altri. A quelle parole i due sgranarono gli occhi.
Ryota... Aveva recuperato una parte di ricordi? In questa situazione?
E con alta possibilità poteva recuperarne altri?
Davvero questa situazione avrebbe permesso a Ryota di recuperare i suoi ricordi?
“Ryo, cosa hai ricordato per la precisione?” gli chiese Yuichi, con fare curioso, anche Amanda pareva interessata, tanto da sedersi sul letto del Fire Performer e del ragazzo dall' Ultimate Ignoto, pronta ad ascoltare le parole del biondo.
“Ricordo solo di aver visto mia sorella, due adulti e un gruppo di ragazzi, apparte mia sorella, avevano tutti il volto sfocato, i due adulti devono essere i miei genitori, visto che Fumie aveva detto che erano mamma e papà, ma non riesco a identificare il gruppo di ragazzi... Ho ricordato un nome però, Minoru... E dopo questo poi non ho ricordato più altro.” Spiego il biondo, cercando di essere il più calmo possibile, ma il fatto che avesse finalmente recuperato una parte di ricordi lo rendeva euforico.
“Sarà il caso che torniamo a dormire, domani sarà un altro giorno chiusi qui dentro.” mormorò Amanda, tornando nel suo letto e sprofondando nelle braccia di Morfeo.
In seguito, Yuichi seguì il suo esempio, tornando a dormire beatamente e dando le spalle al biondo.
Ryota era ancora preso dall'euforia per ritornare a dormire, era vicino, ma ancora distante da scoprire il suo passato, rimase per un indeterminato limite di tempo a fissare il soffitto, finché non senti le palpebre sempre più pesanti, e sprofondare nelle braccia di Morfeo anche lui.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
4 Novembre 2030
Ore 10:30
“Buongiorno!” disse Ryota, col suo solito entusiasmo, che sembrava non essere recepito dagli altri, che erano impegnati o a mangiare o a guardare il vuoto o parlare tra di loro, le uniche cosa che ricevette furono dei “Buongiorno” senza tono e giù di morale o qualcun'altro che al suo ingresso lo aveva salutato, altra cosa che guadagnò fu un occhiataccia da Venera, che non si fece attendere per replicare. “Buongiorno un cazzo, punto primo, secondo, come fai ad essere così contento che tre giorni fa abbiamo perso due persone? E nell'arco di una serata.”
Oh.
La realtà presto colpì il ragazzo dall'Ultimate ignoto come un fulmine al ciel sereno.
Era passata una settimana da quando erano rinchiusi in questo gioco.
E già in una settimana avevano perso due loro compagni.
L'entusiasmo di aver recuperato un frammento della sua vita svanì quando la ragazza dai capelli viola pronunciò quelle parole.
Ryota non riusciva a levarsi dalla testa il fatto che avessero condannato Rei al suo destino.
Rei, alla fine, era una vittima, come tutti loro.
E loro l'avevano portata alla sua fine.
Però Ryota non poteva negare che quel che aveva fatto a Melody, anch'ella vittima di questo malsano gioco fosse come Rei, una povera vittima.
Melody era stata uccisa solo perché Rei aveva ceduto alla loro attuale situazione.
Come Melody, anche Rei aveva delle persone a lxi care lì fuori, e nessuno di loro due li rivedranno mai più.
Ma le attenzioni di Ryota presto si rivolse a un gruppetto composto da: Jude, Mihkel, Delilah, Clementina e Aignéis. Il gruppo stava bisbigliando riguardo qualcosa, e l'unica cosa che Ryota capì fu da parte di Mihkel un: “dobbiamo dirlo agli altri? Ne siete sicuri?” in che come risposta, Delilah annuì sussurrando a sua volta. “Devono saperlo, meritano di saperlo.”
Prima che Ryota potesse capire cosa stesse succedendo, Jude attirò l'attenzione di tutti con un colpetto di tosse. “Ragazzi, ora che ci ho pensato, e visto il nostro status negli ultimi giorni non mi era parso il caso, vorremmo discutere, se avete del tempo libero, naturalmente, di una cosa molto importante riguardo il Killing Game. Per questo vi voglio alle 15:00 nella sala svago. Voglio puntualità, va bene? In caso potete anche avvisare gli assenti, così che siano informati.” Alcuni annuirono, ma Ryota si accorse dalle parole di Jude, anche mancavano alcune persone, precisamente Remiel, Gale, Loiza e Amanda.
Ryota poteva comprendere l'assenza di Loiza e Gale, le due, più di tutti avevano sofferto per la perdita della loro compagna di stanza, e forse volevano del tempo per metabolizzare il lutto, -almeno così il biondo credeva-. Ma Amanda e Remiel? Che fine avevano fatto?
Il ragazzo dall'Ultimate Ignoto, decise di chiedere allo Sharper, che in quel momento stava avendo una discussione col Fire Performer. “Spero Loiza venga in fretta, non voglio finire nei casini perché non è a fare la punizione con me!” oh è vero, i due ancora avevano due giorni di pulizia della cucina, ma quello non era un problema di adesso. “Leandro, scusa ti disturbo ma-” la porta si aprì, non permettendo a Ryota di finire la domanda. Loiza, fece il suo ingresso, avendo con sé tutto il necessario per pulire e un vassoio con dei piatti sporchi e un bicchiere dentro. Mise tutto nel lavandino e posò il neccessario per la pulizia in un angolo.
Del pasticciere neanche l'ombra, il che preoccupò alcuni di loro. Loiza iniziò a lavare tutti i piatti, e pian piano tutti -eccetto Loiza e Leandro- lasciarono la stanza, alcuni senza una metà ben precisa, alcuni andarono a farsi gli affari loro, altri a vedere come stava Gale e se avesse quantomeno fatto colazione, e poi vi era Remiel, che girava in giro per i corridoi.
C'erano altri passaggi segreti? Dov'erano? E dove portavano soprattutto?
Non ebbe il tempo di rifletterci che una cosa catturò la sua attenzione, e sgranò leggermente gli occhi non appena vide di cosa si trattasse.
Le scale del primo piano erano sbloccate.
“Quando sono state sbloccate..?” si chiese il buttafuori, ma non voleva controllare cosa ci fosse da solo, prima voleva vedere se qualcos'altro era stato aperto al piano terra.
Avrebbe presto riferito agli altri quanto scoperto, ma prima doveva farsi un'idea di cosa li attendeva in quel posto ancora.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
4 Novembre 2030
Ore 15:00
I sedici partecipanti si riunirono tutti nella sala svago, si lanciavano tutti delle occhiate dubbiose, chiedendosi in primo luogo perché erano tutti qui?
“Grazie mille per essere venuti!” disse Aignéis, con un piccolo sorriso guardando tutti i presenti. Jude prese parola. “Inanzitutto vi starete chiedendo perché di questa riunione, è adesso vi spiegherò quanto è successo.” iniziò la guardia carceraria, osservando tutti i presenti con espressione seria. “Mentre stavamo organizzando la festa a sorpresa per Aoi, abbiamo avuto una piccola chiacchierata con Richard, e ci ha rivelato una cosa.” continuò, e questa cosa era di particolare interesse per tutti adesso.
“Andate dritto al punto.” disse Dae, incrociando le braccia, era già stanco di stare qui. “Cosa vi ha rivelato Richard? Spero una scappatoia o un numero per chiamare i soccorsi, sarebbe meraviglioso.” disse Amanda, poggiando il viso sulla mano, immaginando eventualmente che li conducessero verso una uscita che esisteva solo nella mente della Professional Mermaid o nella testa di un altro di loro.
“Oppure non è niente di tutto questo è moriremo tutti? Se c'è un uscita o è bloccata o esiste nei vostri piccoli cervellini.” a rovinare l'umore generale e quel piccolo barlume di speranza che si era formato, ancora una volta ci pensò la Criminologa, ottenendo delle occhiatacce da parte di tutti.
“Giuro che se non ti tappi quella cazzo di fogna, Aoi, ti-” Yuichi venne fermato da Leandro da qualunque cosa stesse dicendo, dandogli delle pacche sulle spalle per calmarlo e che potesse mettere le mani addosso alla ragazza dai capelli azzurri. “Dude! Calm down please! Non ne vale la pena, facciamo solo il suo gioco o finiamo al suo stesso livello, se non più in basso!” disse Leandro, facendo piano piano sedere l'altro, che guardava con fare minaccioso la Criminologa, alla quale però non importava niente, prendendo a mangiare delle patatine.
“Adesso per piacere, fate parlare Jude, è importante la cosa, adesso vedete di calmarvi e Aoi, smettila di fare così, non sei né di aiuto e né divertente, se credi di esserlo.” Delilah prese la situazione in mano -e facendo roteare gli occhi alla ragazza dai capelli azzurri-, in modo che finalmente la guardia carceraria potesse dire del perché avesse convocato la riunione in primo luogo.
“Grazie mille, Delilah. Stavo dicendo, Richard ci ha rilevato che la persona che organizzato questo gioco di uccisioni è unx sux carx amicx. Abbiamo una pista.” concluse Jude.
Questa dichiarazione, scatenò reazioni contrastanti al gruppo, tanto che si lanciavano delle occhiate dubbiose e accusatorie a vicenda.
“Che vuol dire tutto questo?! E perché mettere a rischio anche la vita di Richard se sono così tanto amici?” si chiese Gale nel panico, e questa cosa dette il via a una reazione a catena fatta da altre domande e risposte.
“Probabile che the asshole che ci ha chiuso si era annoiato un giorno e ci ha rinchiuso qua! Probabilmente ha una vita triste e doveva rovinarla a noi con la scusa del compleanno!” disse Leandro, più scazzato che mai a questo annuncio.
“A meno che non se lo sia inventato, per me potrebbe essere stato quel ragazzino!” disse Aoi, un po' più contenta viste le varie reazioni degli altri e addentando delle patatine.
“Richard!? Come ti viene in mente di accusare senza prove concrete un povero ragazzino? Guardalo, non sarebbe capace di fare del male a una mosca!” disse Clementina, dopo aver fatto un grosso “gasp” a quella accusa. “Ci hai per caso preso il tè insieme? Lo conosci per affermare questa cosa?” rispose di rimando Aoi, sempre con la sua solita espressione annoiata.
“E se... Fosse uno di noi?” Theo buttò così la bomba sul resto del gruppo, causando ancora più dubbi e accuse ai presenti. La situazione divenne presto ingestibile, e a poco servirono gli interventi di Jude e Aignéis di riportare la pace all'interno della stanza, le urla erano così forti che Mihkel si vide costretto a tapparsi le orecchie perché la confusione era diventata troppa e incessante.
“FINITELA DI URLARE, SANTO CIELO, BASTA!” Tutti si placarono a quella esclamazione, si girarono a capire chi avesse urlato di punto in bianco, e si stupirono -e altri sgranarono gli occhi- di vedere la figura della Make Up Artist con le mani fra i capelli e le sopracciglia corrugate in una espressione che esprimeva irritazione, e alcuni ne rimasero sorpresi purché ella era una delle persone più calme li dentro.
Persino la stessa Loiza si stupì della sua stessa reazione, e non appena realizzò ciò che aveva fatto si mise le mani alle labbra, mormorando un ”Scusate...” e guardando altrove in imbarazzo. E i minuti che si susseguirono furono un silenzio assordante, quasi soffocante per alcuni di loro.
“Se mi permettete, vorrei prendere parola se è possibile.” disse Remiel, girandosi verso la guardia carceraria. “Se hai concluso, ovviamente.” “Fai pure.”
Remiel mostrò una specie di mappa e i presenti la osservarono con molta attenzione.
“Ho esplorato un po' ad occhio nudo il primo piano, e questa è più o meno una sorta di mappa, dovremmo organizzare come la scorsa volta dei gruppi per esplorare la zona, e perché no, potremmo esplorare anche il piano terra per vedere se è cambiato qualcosa o se qualche stanza è stata sbloccata.” spiegò il buttafuori, e tutti erano concordi sul voler esplorare le zone nuove e inesplorate, ricevette una reazione positiva da tutti.
Finita la riunione tutti uscirono per fare quello che dovevano fare nel corso della giornata, e poi vi era Ryota, che sembrava essere perso.
I ricordi recuperati quella notte, il mega litigio accaduto, qualcuno di loro era la mente dietro questo gioco contorto, tutto questo lo faceva impazzire.
Tutto questo per lui era un roller coaster di emozioni, e non positive.
Fece per andare a bere un bicchiere d'acqua, finché un pensiero che gli venne nella riunione gli ritornò in mente, facendogli porre altri quesiti per quel giorno, ai quali non avrebbe mai trovato una risposta.
<<Perché Dae e Venera mi stavano guardando male?>>
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
5 Novembre 2030
Ore 15:00
Il gruppo era ancora una volta riunito in sala svago, per discutere sulla esplorazione del nuovo piano e la suddivisione dei gruppi vari, la tensione era ancora molto palpabile dalla rivelazione del giorno prima. Alcuni erano seduti sulle varie poltrone, altri erano in piedi e vi era Remiel al centro della stanza con un foglio in mano.
“Allora ragazzi, questa è la divisione, all'ala centrale ci andranno Yuichi, Dae, Mihkel e Clementina. Ala ovest Amanda, Venera, Loiza e Aoi.”
“Dobbiamo investigare? Con LEI?” Chiese Venera, puntando un dito contro Aoi, la quale la guardava con una faccia che esprimeva <<mi sembra ovvio, idiota.>> Ed era visibilmente irritata e contrariata a lavorare con l'altra. “Beh, si.” rispose tranquillamente il buttafuori, che fece arrabbiare ancora di più l'attrice teatrale. “Stai scherzando mi auguro. Non lavorerò con Aoi, scordatelo!” esclamò lei, incrociando successivamente le braccia al petto, offesa dall'essere stata messa nello stesso gruppo della Criminologa. “Venera, sarà solo per qualche ora, poi potrai ignorarla quanto ti pare. Nemmeno a me piace l'idea di lavorare con Aoi, ma dobbiamo farlo per il bene del gruppo.” cercò di rassicurarla Amanda, con scarso risultato, poiché Venera la guardò freddamente e malamente. Loiza semplicemente si limitò a sospirare esausta.
“Dicevo, Ala est sarà esplorata da Delilah, Jude, Leandro e Ryota. Mentre io, Aignéis, Theo e Gale resteremo al piano terra per vedere se ci sono stati cambiamenti dall'ultima volta che abbiamo esplorato la zona.” concluse finalmente il buttafuori e una volta usciti, tutti si avviarono ad esplorare le varie zone indicate dal corvino.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
Le esplorazioni erano cominciate da un po', e il risultato non sembrava uno dei migliori, anzi, era a dir poco catastrofico, Yuichi era scazzato e lo si vedeva un miglio, e nemmeno gli altri tre sembravano sereni.
“Allora, per farla a breve, abbiamo trovato tre porte senza etichetta, quindi non abbiamo una minima idea di che cosa siano e cosa ci sia al loro interno, e per giunta tutte e tre chiuse!” disse il Fire Performer visibilmente irritato, e continuò a borbottare per molto, e dava qualche calcio alla porta, sperando che si aprisse per magia, ma questo non accade.
“Ragazzi, siete estremamente silenziosi, insomma datelo un cenno di vita ogni tanto!” e detto questo, il rosso si girò, accorgendosi in quel preciso momento di essere solo e non vi era alcuna traccia degli altri tre, egli sgranò gli occhi, erano con lui fino a qualche minuto fa! Dove si erano cacciati?
“Che presa per il culo è questa?” si chiese infatti il rosso, guardandosi intorno. “Hey! Se mi state facendo uno scherzo, giuro che-”
“Coglione, siamo qua sotto!”
E la udì,
Yuichi senti la voce del Taekwondoin chiara e tonda, ma non capiva da dove provenisse. E stava pensando di star impazzendo. O che si fosse semplicemente immaginato il castano chiamarlo.
“Oh dio, Yuichi, abbassa lo sguardo! Siamo qui!”
E lui lo fece, parecchio irritato. E la cosa lo sorprese a dir poco.
I tre erano in una specie di botola non troppo profonda e stavano fermi lì, come degli spaventapasseri ad aspettare il Fire Performer che si decidesse a raggiungerli.
“Come cazzo ci siete finiti lì sotto? Il pavimento è per caso fatto di gomma piuma?” si chiese infatti il rosso, inarcando leggermente le sopracciglia. “Se è una trappola, fatevelo dire, siete davvero sfigati.” aggiunse, facendo una espressione annoiata. “Non credo sia una trappola, ma qualche stanza nascosta, su scendi, può darsi che troviamo qualcosa.” disse Dae e Yuichi li raggiunse senza farselo ripetere due volte.
La stanza sul pavimento era abbastanza buia e umidiccia, era interamente fatta di legno e apparte per qualche scatolone e una finestra con delle sbarre che faceva filtrare la luce, non c'era niente di particolare che potesse tornare utile al gruppo.
“Heeeey!! Venite a vedere cosa ho trovato!!” incitò Mihkel prendendo dei fogli in mano da una di quelle scatole.
Beh...
Il contenuto non pareva uno dei più rassicuranti. Anzi, era a dir poco inquietante.
(Tw) La gran parte di disegni, che sembravano fatti da un bambino, rappresentava un uomo, triste e sconsolato e una sorta di figura bianca senza viso, e sotto stesi a terra vi erano delle figure sul pavimento, con delle x al posto degli occhi e degli scarabocchi rossi attorno ad essi, che fecero intuire ai quattro che quelle figure fossero morte, gli altri fogli invece rappresentavano una donna e un bambino, con delle grosse X rosse sui loro visi e la scritta “SIETE I PROSSIMI” scritto grande con inchiostro rosso, e questo non fece capire se era riuscito l'autore del disegno a farli fuori definitivamente o fossero vivi o se fossero scomparsi, e la cosa mise molta confusione al gruppo.
“Okay... Sono molto confusa.” fu Clementina a dire quelle parole, alzando le sopracciglia, e Mihkel annuì, come per concordare le parole dell'Erpetologo. “Siamo in due, cosa significano questi disegni? E chi li ha disegnati soprattutto?” chiese infatti il Face Painter.
Dae però, in mezzo a quei disegni tutti uguali, ne vide uno diverso dagli altri, era rappresenta un'altra donna -diversa da quella col bambino- aveva una aureola e delle ali, come un angelo, che fosse morta secondo questo disegno? E sotto c'era scritto “Mi manchi. Ti amo. Ritorna da me -” forse vi era scritto altro, magari il nome della donna angelo, ma l'angolo del foglio era stato strappato e quindi la scritta era incompleta. “Chi è che ha disegnato questa cosa? Abitava qui?! E soprattutto chi sono tutte queste persone?” si chiese Dae, più confuso che altro.
Presero i disegni e uscirono dalla stanza sul pavimento. Li avrebbero mostrati al gruppo una volta concluse le investigazioni.
Non c'era più altro da investigare, almeno così loro credevano.
“Oh! C'è una cosa che luccica lì nell'angolo!” xlx ragazzx dai capelli arancioni corse verso una cosa che vide in un angolo del corridoio.
Avevano trovato una chiave.
“Forse apre una di quelle porte bloccate, dammi qui.” disse Yuichi, e Clementina gli dette la chiave senza fare troppe domande, e decise di fare una prova del nove.
Prima porta, non si apriva.
Seconda porta, non si apriva.
Terza porta, sentì un click, la porta era stata aperta, e il ragazzo dai capelli rossi fece un enorme sorriso, esultando mentalmente.
“Bingo.” disse infatti, aprendo la porta e scoprendo cosa ci fosse al suo interno.
Era uno studio, ma come per la lavanderia e lo spogliatoio, era una stanza completamente abbandonata a sé stessa, piena di polvere e ragnatele. Apparte qualche scaffale e una scrivania, dove vi era sopra un abat jour, completamente non funzionante, ridotta in pessime condizioni e piena di polvere, non c'era niente, ma buttare un occhio non avrebbe fatto male, no?
Il gruppo entrò, gli scaffali erano vuoti, così come un cassetto che era sotto la scrivania.
“Figo! Un manichino!” disse Mihkel che si era avvicinato ad esso, curioso e gasato alla sola idea di giocarci. Infatti iniziò a toccarlo e punzecchiarlo col dito un po' in ogni parte del suo corpo robotico, ridacchiando
“Un momento...” presto la realizzazione colpì il Fire Performer, sgranando gli occhi “Tempo fa delle persone qui non erano state attaccate per merito di uno di questi manichini?” chiese e il Taekwondoin e l'Erpetologo a quella domanda sgranarono gli occhi.
Fin quando Mihkel non continuava a dargli fastidio e si sarebbe allontanato fors-
“AAAH!”
Un urlo catturò l'attenzione del trio, e si girarono per capirne la fonte, e lo videro: Mihkel era seduto sul pavimento, reggendosi il braccio destro, che aveva iniziato a sanguinare e aveva un taglio abbastanza profondo.
“MIHKEL, ODDIO!” Esclamò Clementina, preoccupata per l'altro, prima il manichino potesse attaccarlo nuovamente, Dae trovò una sedia lì vicina e gli è la ruppe in testa, mandandolo momentaneamente in corto circuito.
“Merda, non abbiamo tempo da perdere, correte!” urlò il rosso e scapparono, prima che il robot potesse rimettersi in piedi.
Dovevano raggiungere l'infermiera, prima che la ferita di Mihkel potesse infettarsi, e nella loro attuale situazione non era minimamente il caso. “Dobbiamo trattare la ferita di Mihkel, dobbiamo muoverci!” disse Clementina, preoccupata per il suo amico e nel panico più totale, il manichino li stava raggiungendo a una velocità disumana, preoccupando ancora di più il gruppo.
“Io lo distraggo! Voi pensate a Mihkel!” disse Dae, fermandosi subito dopo la fine delle scale. “Vedrò di tenerlo occupato, prima che faccia altri danni!” aggiunse, ottenendo uno sguardo scioccato da parte di Yuichi.
“Stai scherzando, ti farai ammazzare!” gli disse Yuichi, che si era fermato solo per dirgli quelle parole.
“Non preoccupatevi, pensate a Mihkel, vedrò di sistemare quel coso una volta per tutte.” disse e quando il robot era arrivato alle scale Dae non perse tempo e corse fino al bagno maschile, vi trovò un bicchiere vuoto per gli spazzolini e lo riempì d'acqua.
Nei film solitamente funzionava, quindi perché non tentare.
Appena il robot lo raggiunse, il castano non perse tempo e gli buttò l'acqua addosso, e il robot iniziò a contorcersi, andando completamente in corto circuito.
Approfittando della cosa, Dae corse fuori dal bagno, chiudendo la porta alle sue spalle.
BOOM
Dopo che udì quel suono, aprì lentamente la porta. Il robot era in ginocchio, senza testa e successivamente cadde al suolo, senza dare più cenni di movimento.
Meglio così, almeno sapeva come contrastarli, oltre che colpirli ripetutamente.
Egli si allontanò per andare in infermeria, magari avrebbe detto della sua scoperta agli altri.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
Nell'altro gruppo, composto da Aoi, Venera, Loiza e Amanda, vi era un silenzio a dir poco soffocante, dove l'unica cosa udibile era Aoi mangiare, come se niente fosse, e fare qualche battutina sulla zona ancora sconosciuta al gruppo.
Il problema?
“E se trovassimo un altro manichino come quello dell'ultima volta?”
“E se trovassimo dietro la porta un muro tutto borchiato che ci schiaccia e moriamo tutte sul colpo? È considerato omicidio?”
“O se finissimo schiacciate in una delle stanze? Come quei film li, avete presente?”
“E se-"
“Per favore Aoi, taci.” Amanda finì quella serie di domande contorte della Criminologa, facendola sbuffare e tornare a quel religioso silenzio.
In tutta la zona non avevano trovato niente di niente.
Nemmeno una porta, una crepa sul muro, nemmeno un indizio. Niente, e la cosa le faceva impazzire.
Era un corridoio vuoto, fatta eccezione per una porta.
“Dite che aprirla è sicura?” Chiese l'attrice teatrale, non molto convinta di aprire la porta, considerando che per tutto questo tempo aveva trovato il niente cosmico. Nemmeno Amanda pareva molto convinta, ma tentar non nuoce, no?
Alla fine la Professional Mermaid aprì la porta e trovarono una stanza completamente vuota, se non per un televisore abbastanza vecchio e delle videocassette.
“Dovremmo... Veder-... Vederne il contenuto..?” Chiese a questo punto Loiza, mentre Amanda prese una delle videocassette. “Forse scopriamo qualcosa, vediamo.” disse prendendo la prima videocassetta e inserendola nello slot apposito della TV, un filmato partì.
Sullo schermo in basso a destra vi era scritto “9 Giugno 2009” e dalla ambientazione, le quattro capirono che doveva trattarsi di un matrimonio. Vi erano infatti due adulti, uno di fronte all'altra e gli invitati erano tutti seduti, e davano le spalle alla telecamera, alcuni dal movimento corporeo sembravano asciugarsi delle lacrime.
“Avete visto la- la sposa? Oh, è così- così carina!” disse Loiza, unendo le mani mentre nei suoi occhi vi erano delle stelline. “Effettivamente hai ragione, faccio i complimenti al suo stilista e al suo parrucchiere!” Disse Venera, seppur non con lo stesso entusiasmo della Make Up Artist. “Ma avete visto lo sposo? Più che un matrimonio sembra stia vivendo un lutto.” disse infine Amanda, e il filmino procedette come un vero e proprio matrimonio.
Ma una cosa insospettì le quattro. “Ma voi riuscite a sentire qualcosa? Perché io non sento alcuna traccia di audio.” chiese Amanda a questo punto, inarcando un sopracciglio. “No.” Dissero in unisono le altre due Amanda provò ad alzare il volume, ma non si sentì ugualmente niente. “Ci sta, alla fine è una videocassetta vecchia” concluse Amanda. I due sposi di dettero il bacio del vero amore, che li avrebbe uniti per l'eternità, e il filmino si concluse con gli applausi degli invitati.
“Che noia. Nulla di più noioso di un matrimonio.” Disse soltanto Aoi, prendendo la seconda cassetta. “Forse questa è più interessante, spero.” aggiunse, togliendo la cassetta precedente e inserendo l'altra, e successivamente partì il secondo filmato. Ma questo... Era decisamente ben diverso dal filmato dolce e romantico che le quattro videro prima.
(Tw) La data era il 25 Novembre 2025 -qualche anno prima-, e vi era una figura a terra, su un lago di sangue e un uomo affacciato alla finestra, ridendo come un folle. Le quattro sgranarono gli occhi appena capirono di chi si trattava.
Era lo sposo del filmato di prima.
“Perché non è apparsa? Perché non è apparsa?! Andiamo, fottuta creatura, appari! Appari e riporta la mia Elizabeth indietro!” urlò, che sembrava completamente diverso dall'ultimo video, sembrava quasi un folle.
Ma soprattutto, chi era Elizabeth?
Ma prima che potessero trovare una risposta a questo grattacapo, sentirono un urlo femminile da lontano, e l'uomo si girò di scatto, con il sangue innietato negli occhi e le mani piene di sangue.
“Oh dio! Dereck! Che cosa hai fatto!?” chiese la voce femminile, sconvolta e con la voce rotta dal pianto. Vi fu una interruzione, con un rumore statico così forte che le quattro dovettero coprirsi le orecchie. Poi il filmato ripartì. Vi era l'uomo che stava facendo già da prima: ridere come un folle. “Becky, Richard, voi due siete i prossimi, appena vi troverò vi ucciderò e riporterò QUI LA MIA ADORATA ELIZABETH!! MORIRETE! VE LO GARANTISCO!”
Il filmato finì, e le quattro -Compresa Aoi- erano scioccate.
Chi era quell'uomo? E perché voleva Richard morto?
Dove trovarono le videocassette, trovarono anche una lettera, Aoi la prese, decidendo di far leggere il contenuto alle altre.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
27 Ottobre 2029
Cara Elizabeth.
Quello stronzetto ha organizzato una festa di compleanno, non sa che ho minacciato i suoi compagni e le famiglie di non presentarsi a quella festa.
Lui non merita niente. Non merita di essere felice.
Lui ha tolto la mia felicità, di fare una famiglia con te. Perciò nemmeno lui merita di essere felice.
Lui non è mio figlio.
Perché non è frutto del nostro amore, Elizabeth.
Non mi interessa se prenderà male il mio gesto, ma so che tu da lassù capirai le mie scelte, mia amata.
Per sempre tuo.
Dereck
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
“Ma che cazzo?!” sbraitò Amanda, avendo gli occhi spalancati e una espressione rabbiosa sul viso. “Che significa tutto questo? E soprattutto chi è questa Elizabeth?!”
“Forse si tratta del caso dell'attrice Elizabeth Williams.” disse Aoi, dubbiosa della sua stessa ipotesi, ma che nella sua mente forse aveva senso al filmato appena visto. “É un caso abbastanza vecchio e ne parlano ad ogni suo anniversario di morte sui social, era una famosa attrice negli anni 90, appunto, è morta nel 2002, avvelenata, e il colpevole non è mai stato trovato a distanza di anni. Inizialmente supponevano suicidio, finché nelle indagini non è venuto fuori che qualcuno ha volutamente assassinato la donna.” raccontò la Criminologa, con ancora la lettera in mano. “Non mi stupirei se fosse quello il caso, forse questo fantomatico Dereck sia impazzito o lo abbia fatto per intrattenimento personale, e ha sterminato un paio di persone.” disse ancora Aoi
“La cosa cosa che sappiamo di questo Dereck è che ha un figlio e una cognata che vuole a tutti i costi morti per risvegliare una sorta di cosa a noi sconosciuta, ottimo, sono più confusa di prima ora.” Borbottò Venera, guardando in seguito la Criminologa. “Sai qualcosa anche su questa creatura?” “Ne ho sentito parlare da qualche parte su qualche forum su Internet, ma non so niente in realtà. Quindi non guardatemi.” rispose secca la ragazza dai capelli azzurri.
“Forse quel pazzo pensava che questa fantomatica creatura potesse riportare in vita Elizabeth, ma senza risultato, visto il filmino.” ipotizzò Amanda.
Loiza, la quale era rimasta in silenzio per tutto il tempo sentì dei flebili rumori provenire dalla stanza, come se qualcuno stesse dando pugni al muro, ma non aveva ben capito cosa si trattasse, perciò decise di vedere la fonte di quest'ultimo.
Il rumore veniva da oltre una parete, e la ragazza poggiò l'orecchio alla parete, per capire meglio cosa stava succedendo. Poi udì un altra cosa, che era meno rassicurante.
<<Perché sento il rumore di una motosega?>>
Pensò la ragazza dai capelli rosa, e prima che potesse capire cosa stesse capitando, la motosega colpì il muro e ella riuscì a scansarsi in tempo prima che essa potesse colpirla sul viso.
Le altre tre si girarono di scatto, sgranando gli occhi alla vista del buco sul muro.
“Ma cosa cAZZO?” Strillò Venera, sorpresa e scioccata allo stesso tempo.
C'era un altra persona con oltre loro? Dietro la parete e armato per giunta?!
“So che ci sei tu dietro tutto questo, maledette, liberatemi! Aspettate che riesca a liberarmi!!” urlò una voce, una voce maschile, il problema?
Non era di nessuno dei loro compagni.
“Signore, non sappiamo di cosa lei stia parlando, per favore metta giù l'arma” a niente, servirono le parole di Amanda, l'uomo colpì nuovamente il muro, spaccando ulteriormente la parete.
L'uomo uscì, ma non aveva più la motosega.
“Dovete pagare, dovete pagare tutti!!” urlò ancora l'uomo, la velocità con la quale si mosse era al di fuori del normale.
Aoi era gasata, anche troppo, applaudì come una bambina a uno spettacolo ad assistere a un omicidio dal vivo.
Le altre tre, contrariamente alla Criminologa non erano dello stesso entusiasmo, ben presto capirono che era un manichino con le sembianze di un uomo, sia dalla disumana velocità e sia dai suoi occhi.
Il braccio venne sostituito dalla motosega vista in precedenza. L'uomo si girò verso Loiza ed ella sgranò gli occhi.
“Perché non mi hai aiutata, brutta stronza?! Eh?!” urlò il robot, avvicinandosi alla ragazza con l'intento di attaccarla, la ragazza si allontanò il più velocemente possibile, ma era ancora accanito nei suoi riguardi.
Amanda sgranò gli occhi alla scena, dovevano decisamente fare qualcosa o sarebbero morte tutte e quattro di questo passo, la rosa le rivolse uno sguardo di andare a chiamare aiuto. Aoi di certo non avrebbe aiutato nemmeno se la supplicava, faceva il tifo per il robot fra un altro po', e Venera l'aveva persa di vista. Ella vide vicino al televisore un piede di porco, scattò verso di esso e lo presé fra le mani, si mise davanti la Make Up Artist e colpì il robot sul viso, ammaccando leggermente il lato della fronte.
“Non provare nemmeno a toccarla schifoso ammasso di rottame!” urlò la Professional Mermaid, tenendo ben saldo il piede di porco fra le mani. “Uuh! Uno scontro con del sangue!! Che bello!” Disse invece Aoi, applaudendo e saltellando come una bambina.
“Come hai osato?! Maledetta! Pagherai per questo!!” la voce robotica era sempre più marcata adesso, ma ancora prima che potesse fare altro le due sentirono un urlo femminile e successivamente...
SBAM
Il robot cadde di davanti, atterrando con la testa ai piedi di Amanda, dietro di lui c'era Venera, con una mazza da baseball in mano -Che non capì dove l'avesse trovata ma quello non era un problema di ora-, che colpiva ripetutamente il robot fin quando questo non smise completamente di muoversi.
Amanda e Loiza erano visibilmente sconvolte, Aoi invece era delusa dall'ennesimo tentato omicidio fallito.
“Col cazzo che mi faccio attaccare di nuovo da uno di quei cosi.” disse soltanto l'Attrice Teatrale, buttando la mazza in un angolo. “Mi sono stancata, andiamocene da qui, ho visto abbastanza per i miei gusti.”
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
”Ma qui non c'è niente. E sti quadri sono ovunque.”
Furono le parole pronunciate da Leandro quando arrivarono a un vicolo cieco del corridoio, l'ala est del primo piano pensavano fosse l'aula più vuota che avessero mai esplorato, c'era solo un lungo corridoio con dei quadri rovinati di una donna al muro e tutto il resto era semplicemente vuoto.
“Possibile che non ci sia niente? Neanche un buco nel muro?” Si chiese ancora Leandro, ormai spazientito di non trovare niente, ed erano decisamente messi male. Ma non potevano mollare, non ora almeno.
“AAAH-”
Ryota si era appoggiato un momento in uno dei muri, proprio in quel momento Ryota cadde di schiena, mostrano una porta dietro la carta da parati.
Il resto del gruppo era visibilmente sconvolto.
“Ma possibile che chiunque abbia messo la carta da parati l'ha messa coi piedi?” chiese Delilah, sospirando scocciata e aiutando il ragazzo dall'ultimate ignoto a mettersi in piedi. “Direi di entrare e vedere se troviamo qualcosa. Tentar non nuoce.” propose Jude e i tre annuirono, e la primissima cosa di cui si accorsero era una: la stanza era troppo stretta, quindi di videro costretti a mettersi in fila indiana. Cosa avevano trovato? Altri quadri con raffiguranti la stessa donna, di cui uno enorme alla fine di essa.
E arrivati in quel quadro, la parte di stanza era decisamente più larga e potevano separarsi per esplorare
“Abbiamo visto i ritratti di sta donna ovunque, la persona che ha costruito sto posto era ossessionatx o era un suo parente, non trovo spiegazione altrimenti.” borbottò Leandro, osservando da più vicino il quadro. “Fosse pure bella, non mi fa impazzire, sinceramente.” disse poi, allontanandosi dal quadro.
Visto quanto scoperto in questi giorni, Jude spostò il quadro, sotto lo sguardo scioccato dei presenti e dietro di esso trovarono una cassaforte.
“Merda.” mormorò la guardia carceraria. “Credo ci voglia un codice, del quale non disponiamo.” disse rimettendo il quadro apposto “Ottimo.” disse Delilah, visibilmente seccata. “Non solo abbiamo i quadri di sta tizia che devono scrutarci l'anima, ma pure una cassaforte del quale non abbiamo idea di quale sia il codice. Chiunque ha progettato questo posto aveva forse strane manie di ricordare una persona, o come ha detto Leandro è unx ossessx.” borbottò ancora, avvicinandosi all'uscita.
“... Ma che cazzo?”
“Delilah, cosa sta succedendo?” Chiese Jude, girandosi verso l'altra, la quale si girò verso i tre, con un aria non molto contenta.
“Siamo stati chiusi dentro” disse, agitandosi sempre di più, i tre sgranarono gli occhi a quella rivelazione.
“Are you fucking kidding me?!” urlò Leandro, col panico alle stelle e cercando di forzare l'uscita, senza risultati. “Non possono rinchiuderci qui! Aiuto!! Qualcuno ci sente?!” urlò Leandro, mentre la sua ansia cresceva.
Una sola domanda si pose Ryota.
Come ci erano finiti in questa situazione?
La stanza era stretta, e questo non era di aiuto, ma anche l'essere rinchiusi qui non era affatto confortante.
Aveva appena recuperato una parte dei suoi ricordi, come era potuto succedere?
Perché a lui?
Jude prese il suo E-Tab, mandando un messaggio al gruppo dei partecipanti e sperare che qualcuno passasse eventualmente nei paraggi e magari liberarli.
Solamente che si rese conto che non prendeva, quindi il messaggio non arrivò mai.
“Beh... Aspettiamo.” Disse Ryota, cercando di mantenere la calma anche se gli venuva impossibile.
Passarono dieci minuti
Che divennero poi trenta minuti
E poi divennero quarantacinque minuti
“É passata un ora! Perché non passa nessuno a-”
“E voi esattamente che ci fate qui dentro?”
Peccato che quelle parole non erano dai loro compagni, ma bensì da Swan, e non sapevano se esserne contenti.
“Non dovreste essere qui. Fuori da qui subito!”
“Swan, possiamo assicurarti che qualcuno ci ha chiuso da dentro!”
“Ti svelo un segreto, Ryota mia cara testa di cazzo, ha un timer che entro un certo limite la porta si chiude e si riapre dopo un certo tempo.” borbottò la donna, visibilmente infuriata. “Ora uscite da qui, prima che vi faccia uscire io con la forza, a meno che volete rimanere di nuovo chiusi qui.” li incitò la rossa, e il quartetto uscì. “Per oggi ve la scappate con una sgridata, ma alla prossima che vi ribecco qui dentro non vi piaceranno le conseguenze, e Leandro sa bene che non ci vado leggero con le punizioni.”
I quattro riuscirono ad uscire e Swan andò via.
Il che infittiva il mistero di quella stanza.
Cosa nascondeva in realtà? E perché Swan non voleva che lo sapessero?
Ma al momento non volevano pensarci, e decisero di allontanarsi dalla zona. Quindi optarono per prendere qualcosa da bere per calmarsi dalla situazione di prima.
Arrivarono davanti alla infermeria, e furono più scioccati a vedere Mihkel con un braccio bendato, Yuichi, Clementina e Dae attorno a lui, nel tentativo di disinfettare la ferita, ah, si, si accorsero che quest'ultimo aveva i vestiti bagnati.
“Mikhel!? Che è successo?! Che cosa hai fatto al braccio?!” Jude fu il primo ad essersi avvicinato al Face Painter, scrutando bene la ferita al braccio di lui. “Un manichino ci ha attaccati.” disse semplicemente Yuichi, finendo di bendare il braccio di Mihkel, “adesso come va” gli chiese invece Clementina, preoccupatx per l'amico.
“Dae, tu perché sei bagnato?” gli chiese Leandro, quest'ultimo lo guardò con una faccia seria. ”A quanto pare, quei manichini possono essere distrutti anche bagnandoli. Ma farlo è molto pericoloso, perché le loro teste esplodono.” raccontò il Taekwondoin. “Voi avete trovato qualcosa?” chiese poi rivolgendosi al gruppo appena entrato.
“La sola cosa che abbiamo trovato sono stati quadri, quadri, un quadro con una cassaforte dietro, una stanza segreta che si chiude a tempi indeterminati e per poco Swan non ci uccideva. Divertente, no?” borbottò Delilah.
E dopo quella conversazione, vi fu un silenzio glaciale.
Ryota si chiedeva se gli altri erano riusciti a trovare qualcosa, o che fossero stati più fortunati di loro.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
Nella esplorazione del piano terra, apparte le stanze esplorate l'ultima volta, non era cambiato niente, era rimasto invariato, apparte per il manichino senza testa, del quale non volevano farsi domande.
Ma c'era una cosa della quale si erano accorti nel loro cammino: la biblioteca, una volta bloccata, era aperta. Il quartetto sgranò gli occhi, Aignéis squittì contenta sul posto e si affrettò a correre dentro.
Remiel, Gale e Theo la seguirono al suo interno, curiosi di vedere cosa conteneva e cosa essa aveva in serbo per loro.
La biblioteca era una normalissima biblioteca, la stanza era quella messa meglio comparata al resto delle stanze, gli scaffali erano divisi a categoria per i vari genere di libri e vi erano tavoli e sedie di legno. Vi era anche una zona della reception, ma completamente vuota, apparte per un computer.
“Possiamo provare ad accenderlo!” suggerì Gale, e con quelle parole, Theo si diresse alla zona della reception per accenderlo.
“Allora?”
“É rotto, niente da fare.”
Oh.
La fortuna nuovamente non girava dalla loro parte, ma potevano comunque esplorare la biblioteca.
E fu lì che Theo, sotto il computer trovò uno scatolone, abbastanza polveroso, e lo mostrò al gruppo.
Il suo interno aveva solo dei vecchi giornali, e dei disegni con una donna angelo che nessuno di loro capì di chi si trattasse. Altri erano semplicemente scarabocchi e un uomo con la faccia triste.
L'attenzione di Remiel venne catturata da un giornale, completamente bruciato e un secondo giornale ancora intatto, Aignéis si avvicinò con un taccuino in mano, curiosa del contenuto. “Su su! Leggi, forse troviamo una pista!” lo incitò la cappellaia, e egli aprì il giornale ancora intatto.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
Articolo del 30 Ottobre 2002
Morta l'attrice Elizabeth Williams. Il mondo dello spettacolo è in lutto.
Il 27 ottobre è deceduta nella sua casa la famosa attrice Elizabeth Williams, secondo l'autopsia la donna di 30 anni sarebbe stata avvelenata. Le autorità inizialmente sospettano che la donna si fosse (Tw) suicidata, finché ieri, 29 ottobre è stato confermato che la donna è stata volutamente uccisa. I sospettati maggiori sono la sorella, Katherine Williams e il compagno, Dereck Campbell.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
“Oh! Se non sbaglio ogni 27 ottobre fanno un articolo per ricordarla!” disse Aignéis, annotando il tutto. In tutto questo Gale e Theo rimisero al loro posto i disegni, che erano fondamentalmente tutti uguali. “Che sia questa tizia la donna angelo rappresentata qui?” chiese l'hacker, senza trasparire alcuna emozione sul suo volto. “Potrebbe essere, si.” disse Remiel. “Potrebbe effettivamente avere senso.” aggiunse poi, per poi leggere quel che era leggibile nel giornale bruciato.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
Articolo del █████████
Arrestat████████████████████ , creò il fenomeno dei <<giochi di uccisione>>
██████████ , fondatorxxx dei cosiddetti <<giochi di uccisione>> oggi è stato arrestatx. Egli ha ucciso ████████████████████ nella sua dimora, con la scusa di ████████████████████. Le sue parole quando è statx presx dalle forze dell'ordine sono state: “non è apparsa! Non è apparsa!! La riporterò indietro!”
Però, in data ████████████ sembrerebbe che sia evasx e al momento risulta scomparsx, se lo avvistate, contattate immediatamente la polizia.
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
A leggere l'articolo, i due erano scioccati, e nemmeno forse, i due si lanciarono uno sguardo scioccato e confuso.
Quindi non solo chi ha inventato questa follia é scappato, ma è al momento a piede libero, e potrebbe venire anche per loro.
E non avevano la minima idea di cosa fare.
“Uhm.. Tutto okay?” chiese Gale, vedendo le espressioni dei due.
“Questo articolo, parla di colxi che ha creato questa cosa dei Killing Game! Ma è così bruciato che non abbiamo trovato il nome. Sappiamo solo che è scappato di prigione.” rispose Remiel e il pasticcere e l'hacker sgranarono gli occhi.
“Direi di concludere qui e condividere la cosa con gli altri domani. È la soluzione migliore.”
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
Hallo ✨
Ho finalmente pubblicato l'inizio del secondo capitolo con qualcosa di lore, sperando vi abbia un poco incuriosito, dal prossimo atto ritornano le scene silly
Per la 4000 volta sorry se ho brutalmente cannato i vostri oc
E no, Junko qui non c'entra niente, qui Junko fa i lavori a maglia
Ci vediamo al prossimo capitolo 💕
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top