TW: Animali morti

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
𝑪𝒐𝒏𝒈𝒓𝒂𝒕𝒖𝒍𝒂𝒕𝒊𝒐𝒏𝒔
𝑯𝒆𝒓𝒆'𝒔 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒊𝒏𝒗𝒊𝒕𝒂𝒕𝒊𝒐𝒏
𝑰 𝒌𝒏𝒐𝒘 𝒚𝒐𝒖'𝒗𝒆 𝒃𝒆𝒆𝒏 𝒘𝒂𝒊𝒕𝒊𝒏𝒈
𝑰 𝒈𝒐 𝒂𝒍𝒍 𝒐𝒖𝒕
⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

27 Ottobre 2030
Ore 1:45

Era passato del tempo da quell'annuncio.
Tempo dove ognuno di loro reagiva in maniera propria all'annuncio, chi piangeva in maniera disperata, chi era arrabbiato, chi cercava di tenere tutto dentro e chi sembrava particolarmente eccitato a tale annuncio.
E poi vi era Ryota, il quale non voleva e non riusciva a credere a tale annuncio, aveva lo sguardo puntato verso il vuoto, e mille pensieri gli balenavano per la mente.
Perché lui fra tutte le persone?
Perché avevano deciso di prendere pure lui? Non aveva un talento rispetto a tutti gli altri, non ricordava minimamente di averne uno. Lui non doveva essere lì a priori, non era speciale come gli altri.

“Scusa Swan ma...” Ryota alzò la sua mano, cercando di attirare l'attenzione di Swan, la quale gli rivolse un occhiataccia, facendo sussultare il biondo. “Ma io non ho la minima idea di quale sia il mio talento, penso che ti-” “Che io abbia sbagliato? Che tu non dovresti essere qui perché non ricordi il tuo Ultimate. Oh, poverino, ti direi che mi dispiace ma perderei credibilità. Se pensi di avere qualche privilegio o che ti lasci andare immediatamente hai sbagliato di grosso. Cos'è, ti credi importante qui perché non hai ricordi? Mi dispiace deluderti ma qui tu sei allo stesso livello degli altri.” A quelle parole piene di ira, il ragazzo rimase fermo, senza alcuna parola e senza emettere alcun fiato, abbasso la testa. “E ringrazia che non ti ho sparato come il ragazzo di prima.” la ragazza poi prese un foglio, sbattendolo in faccia a Theo, che sussultò non appena si ritrovò il pezzo di carta davanti il campo visivo. “Quella è la disposizione delle vostre stanze, ovviamente se volete dormire in altri dormitori che non sono il vostro, o, fare qualche stupido pigiama party è a vostro rischio e pericolo. Sapete, finireste col trovare uno di voi a terra morto.” Aoi, a quelle parole saltellò di felicità, immaginandosi un imminente scena, ricevendo occhiatacce da parte di tutti, Amanda e Yuichi in particolar modo, poi si avvicinarono al foglio, per vedere le loro stanze.

Stanza n°1
Venera Zhelayzkova
Theo Macbeth
Mihkel Rebane

Stanza n°2
Leandro Rivera
Delilah Easternwood
Dae Deli

Stanza n°3
Remiel De La Fontaine Baker
Rei Tohyama
Jude Alberich Phillips

Stanza n°4
Clementina Honeycutt
Aoi Yoshinaga
Aignéis Hennedy

Stanza n°5
Amanda Rivera
Yuichi Matsuda
Ryota Amano

Stanza n°6
Abigail Dawnsei
Loiza Arnaud
Gwen Melody Sprinklers

“Avete visto la disposizione?Bene. Ora passiamo ad altre due cose che sono delle premesse.” la rossa squadrò i presenti uno ad uno, fulminandoli con lo sguardo. “Troverete le chiavi delle vostre stanze all'entrata del hotel, quindi vedete di organizzarvi e farla tenere a uno di voi perché sentirvi lagnarvi perché “oh no ho perso la chiave perché non ci siamo organizzati su chi tenerla” non voglio sentirlo.” fece un piccola pausa, per riprendere fiato. “La seconda cosa è che vi entri in quella zucca vuota che vi ritrovate: non sono né vostra madre e né la vostra cameriera, quindi vi fate da soli il letto e vi cucinate da soli la colazione e il resto dei pasti, senza che naturalmente mandate qualcosa a fuoco.” alcuni mostrarono a quella premessa il loro dissapunto, ottenendo un malosguardo da parte di Swan. “Siete tutti capaci di fare le faccende domestiche. Non penso che per rimboccarvi le coperte o accendere un fornello vi serva il mio aiuto.”

Senza più emettere alcun lamento o fiato, alcuni presero le chiavi delle proprie camere da letto, proseguendo fino ad arrivare alla stanza. Ryota fu il primo ad entrare, seguito in seguito da Yuichi e Amanda. Le pareti della stanza erano dipinti di color panna con dei dettagli in oro, all'interno della stanza vi erano due letti, uno matrimoniale e uno singolo, in un angolo a destra vi era una libreria con vari libri e al centro della stanza, fra i due letti vi era una scrivania, con di fronte una sedia e una lampada da notte alla sinistra della scrivania, poco distante dal letto singolo vi era un altra porta, aprendola vi era un comunissimo bagno. “Almeno ci ha fatto trovare un bagno in camera. Ed era il minimo che poteva fare.” disse seccato Yuichi per poi sedersi sulla sedia della scrivania. “Dobbiamo organizzarci per dormire e tenere la chiave, avete sentito bene cosa ha detto, no?” Amanda aprì il discorso, rimanendo in piedi vicino all'armadio. “Io e Ryota possiamo prenderci il letto matrimoniale e tu puoi prendere il letto singolo, mi sembra abbastanza facile, no?” Yuichi propose, osservando il biondo “no, non ti soffocherò nel sonno col cuscino, di quello puoi stare tranquillo.” ”Per me non c'è alcun problema.” disse poi Amanda “Ryota, tu sei d'accordo?” aggiunse, guardando il nominato. “Certo! Assolutamente nessun problema anche per me!” “Perfetto! Le chiavi posso tenerle io, sia per quando entriamo e sia per quando usciamo e per tenere un punto fisso le chiavi le lasceremo sulla scrivania vicino alla lampada. E ogni notte, prima di dormire dobbiamo chiuderci a chiave.” continuò poi Yuichi e i due annuirono “mi pare un'ottima idea, così non dovremmo sempre cercare le chiavi!” esclamò Ryota, aprendo l'armadio, vi erano vestiti per tutti e tre e nei cassetti all'interno del mobile vi erano tre pigiami, col nome dei tre sopra. ”Ma adesso direi di riposare, è tardi ed è il caso di andare a dormire ora.” disse il ragazzo dall'ultimate ignoto, e i due annuirono prendendo i loro rispettivi pigiami.

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

Richard si sentiva profondamente in colpa, molto in colpa.
Aveva implorato Swan per un E-Tab, che ottenne a controvoglia della donna, e in un foglio stava scrivendo qualcosa e dava delle occhiate di tanto in tanto all'apparecchio tecnologico, non si sentiva più la mano ma tirò un bel respiro non appena aveva finito quello che aveva fatto per quella notte. Si alzò, mettendo in una tasca del nastro adesivo e col foglio in mano, dirigendosi in cucina, appendendo al muro il foglio, e sotto di esso mise un altro biglietto. Il ragazzino emise un sospiro soddisfatto, portando le braccia sui fianchi in maniera fiera. Ma durò ben poco, doveva parlare con lxi riguardo il gioco e quel che aveva fatto, esigeva le spiegazioni, era il suo migliore amico in fondo. “ma non ora...” sussurrò, portando una mano alla bocca, facendo uno sbadiglio. “Gli è ne parlerò di pomeriggio, sono molto stanco...” e con quella affermazione, si diresse a piccoli passi verso la sua stanzetta, buttandosi sul letto e sprofondando in un sonno profondo.

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

27 Ottobre 2030
Ore 10:00

Ryota aprì gli occhi. Mettendosi sul letto a sedere e grattandosi gli occhi, si guardò intorno, realizzando di non essere nella sua cameretta, ma nella stanza dell'hotel.
“Allora non è un sogno...” mormorò il ragazzo dall'ultimate ignoto, sconsolato. Nella scrivania notò un biglietto, lo aprì, incuriosito dal contenuto.

<<Io e Yuichi siamo andati a fare colazione, ti abbiamo lasciato la chiave nella scrivania, appena arrivi in cucina, ridai la chiave a Yuichi e quando esci ridai la chiave a quest'ultimo e chiudi la porta a chiave.
- Amanda>>

Dopo che si fu sistemato e rifatto il letto, uscì dalla sua stanza chiudendo la porta a chiave, mise poi la chiave in tasca, lo stomaco gli brontolava per la fame, quindi andò in cucina, con l'intento di mangiare qualcosa. Col merito dell' E-Tab riuscì a trovare la cucina, dove vi erano già quasi tutti, il ragazzo notò l'assenza di Theo, Rémiel, Leandro e Venera. “Buongiorno! Dormito bene ragazzi?” salutò il ragazzo, raggiungendo i suoi compagni di stanza, restituendo la chiave al Fire Performer. “Mancano delle persone, dove sono?” chiese poi. “Leandro sta ancora dormendo, siamo andati a letto tutti molto tardi, era molto stremato.” annunciò per prima Delilah, Dae semplicemente annuì per confermare le parole della Amiguri Crocheter. ”Venera era in bagno quando siamo usciti dalla stanza, forse non ha ancora finito di sistemarsi” disse Mihkel, poi aggiunse “Theo non ho la minima idea di dove sia, non l'ho visto completamente...” aggiunse poi facendo un piccolo broncio “sto morendo di fame, quando è pronto?” Ryota si sedette, trovandosi due paia di braccia avvolgerlo in un abbraccio “Buongiorno Ryota!!” era Clementina, con un enorme sorriso e delle briciole su tutta la bocca “ti ho portato dei biscotti, devi avere molta fame! Su, tieni, mangia!” aggiunse, offrendo al ragazzo dei biscotti al biondo, che accettò subito, dopo aver ringraziato la ragazza. Ma una domanda ora sorvega spontanea al biondo...
Che fine aveva fatto Rémiel?

”Rei, Jude, sapete dov'è finito Rémiel?” chiese ai due, a che la narratrice parve riflettere un momento mentre la guardia carceraria guardò il ragazzo. “stamattina presto l'ho visto uscire, ma non è più tornato. Penso sia andato ad esplorare in giro.” rispose Jude, nel frattempo Gale era tornata con dei biscotti e dei muffin, mentre Loiza teneva una tegliera e una brocca, contenente del succo di frutta. “preferite tè o succo?” chiese la pasticcera, mentre andò a prendere dei bicchieri e la make up artist andò a prendere le tazze per il tè. ”Loiza, se per te non è un disturbo potresti mettermi dei biscotti e del succo di frutta per favore? Non so quando mio fratello ha intenzione di svegliarsi e vorrei portargli la colazione.” Amanda chiese alla ragazza rosa, a che ella annuì, preparando tutto quello che Amanda aveva chiesto. “A te...” Loiza porse il vassoio ad Amanda, la quale accenno un lieve sorriso. “Grazie per questa cortesia.” disse poi prendendo il vassoio tra le mani incamminandosi fuori dalla stanza. Ryota prese dei pasticcini e del succo di frutta, addentando il tutto, sentendosi finalmente riempire la pancia.

“Buongiorno Venera!” la accolse Mihkel, facendo un ampio sorriso, ottenendo solo un occhiataccia da parte dell'attrice teatrale “Buongiorno un cazzo.” disse soltanto, sedendosi. “E già il fatto che devo vedere le vostre facce e il vostro buon umore, soprattutto nella situazione dove siamo ora non è di aiuto.” aggiunse, fredda, mentre addentò un biscotto. “Uh, qui qualcuno si è alzato con la luna storta vedo.” la punzecchiò Yuichi, il quale ottenne, come per il face painter, un occhiataccia da parte di lei.

“Hey ragazzi! Venite a vedere” l'attenzione dei presenti venne catturata da Melody, la quale era all'ingresso della cucina, tutti la seguirono per capire cosa avesse trovato.

“Oooh! Sono i nostri compleanni!” ipotizzò Aignéis. “Swan si è davvero ricordata dei nostri compleanni?! Non è così cattiva come sembra allora.” “Non credo Swan ci degni di questa grazia.” la interruppe Delilah, osservando il foglio. “Insomma, vedendo come era bella acida non credo metta in bella vista e con dei cuoricini i nostri compleanni.” Aggiunse.

“Aoi, tra poco è il tuo compleanno!” disse Ryota, rivolgendosi alla criminologa, la quale gli rivolse uno sguardo annoiato. “potrò ritenerlo interessante solo quando accadrà un omicidio, poi potrò ritenermi soddisfatta.” la ragazza dai capelli azzurri, realizzò la sua affermazione, solo quando alcuni di loro -specialmente Yuichi- le rivolsero delle occhiatacce e sguardi preoccupati. “Cosa c'è? Nemmeno avessi detto chissà quale cosa di così grave.” Dae, passava dal foglio a Loiza, poi nuovamente al foglio e di nuovo alla make up artist, la quale lo guardava con uno sguardo perplesso “uhm.. Ti serve un-” la ragazza fece un piccolo colpo di tosse. “Perdonami, dicevo, una mano?” “... Hai davvero diciannove anni?” la ragazza si trovò soltanto ad annuire a quella domanda, non aspettandosi minimamente alla prossima affermazione del taekwondoin. “Sembri più vecchia di quello che sembra. Più che diciannove sembra che ne hai trenta o quaranta. Porti davvero male i tuoi anni.” la cosa parve davvero dare fastidio alla rosa, inarcando leggermente le sopracciglia “... Scusa?” Ancor prima che la ragazza potesse dire altro, Rei intervenì, mettendosi in mezzo ai due e rivolgendosi alla ragazza dai capelli rosa “Loiza, carissima! Sono sicura che Dae non intendeva quello che aveva detto. Ti posso assicurare che sei bellissima, bellissima come una principessa che aspetta di essere salvata dal suo bel principe azzurro dall'orco brutto e cattivo-” “Rei, non aiuti affatto così-” lo fermò Melody, prima che potesse dire o fare altro.
Ryota però, non smetteva di chiedersi che fine avesse fatto Rémiel.
Stava bene? Gli era successo qualcosa? Dov'è adesso?

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

Dal canto suo, Rémiel si trovava davanti a delle scale, che erano bloccate da delle sbarre di metallo, si sentiva molto stanco e sarebbe volentieri tornato a letto, ma doveva trovare una via di uscita, per sé stesso e per gli altri partecipanti. Era determinato seppur stanco per non aver chiuso occhio nella notte. Stava appuntando il tutto sul suo E-Tab, mantenendo uno sguardo concentrato. ”Bene, e questa zona l'ho esplorata, non mi resta solo che-” le parole gli morirono in gola sentendo una mano sulla sua spalla, si girò di scatto per capire chi fosse e cosa volesse da lui, ritrovandosi la figura di Theo davanti il suo campo visivo, mantenendo uno sguardo apatico sul viso, non avendo la minima idea di come approcciarsi col suo interlocutore. “Uh...” furono le uniche parole pronunciate dall'hacker, sembrava stesse riflettendo su qualcosa. “Qualcosa non va, Theo? Non dovresti essere con gli altri a fare colazione?” gli chiese a questo punto il buttafuori “... Ma dovrei farla pure io” aggiunse, toccandosi lo stomaco. In tutto questo, l'altro non smetteva di fissarlo, cosa che faceva preoccupare Rémiel “se v-” “nonholaminimaideadidovesialacucinapuoivenireconmeperfavore?” le parole dell'hacker parevano un fulmine, un auto che parte ad alta velocità, lasciando confuso per un momento Rémiel, batté le ciglia per un paio di istanti, prima di tornare ai suoi sensi “... Theo, potresti ripetere più lentamente, per favore?” gli chiese il ragazzo con calma. “Puoi per favore venire in cucina con me?” dopo un piccolo e imbarazzante silenzio, l'hacker ripete ciò che disse in precedenza, incamminandosi poi insieme al buttafuori alla cucina, con poi l'intento di mettere sotto ai denti qualcosa.

Il tragitto fu silenzioso, l'unico rumore udibile era quello dei loro passi, Rémiel aprì il suo E-Tab, vedendo una notifica apparire sullo schermo.

Invitati del compleanno Killing Game

Ryota Amano: Rémiel e Theo, vi abbiamo lasciato qualcosa in cucina, in caso vogliate fare colazione, trovate tutto sul tavolo! ^⁠_⁠^

Dae Deli: e lavate il vostro piatto e il vostro bicchiere.

Clementina Honeycutt: BUON APPETITO RAGAZZI!! (⁠・⁠∀⁠・⁠)

“Oh, ci hanno lasciato qualcosa! Almeno non dobbiamo cucinare o cercare del cibo!” esclamò sollevato il corvino, mentre il grigio si limitava a camminare e basta. Il viaggio continuò così per un po', fin quando l'hacker non proferì nuovamente parola. “... Mi ridici il tuo nome?” “mi chiamo Rémiel, ma se ti viene più comodo puoi semplicemente chiamarmi Rémi, d'accordo?” la riposta fu un cenno di approvazione col capo da parte dell'hacker, i due non si resero nemmeno conto di essere arrivati in cucina, dove nel più religioso silenzio, i due fecero colazione, addentando quello che per loro era più di gradimento. Finito il pasto, lavarono i loro piatti sporchi, ancora una volta in silenzio.

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝
27 Ottobre 2030
Ore 19:30

La giornata passò abbastanza in fretta, forse troppo in fretta, Ryota era uscito dal bagno con poi l'intento di tornare nella sua stanza e riposarsi fino all'ora di cena. <<Magari riposando potrò rimettere in pace i miei pensieri..>> pensò il biondo, mentre camminava, si poteva leggere nel suo viso frustrazione e angoscia. Mille pensieri balenavano nella testa del ragazzo, e nessuno di questi erano pensieri positivi. <<Fumie sa che sono scomparso? Le famiglie degli altri sanno che sono scomparsi? Qualcuno avrà chiamato i soccorsi? Ci stanno cercando?>> Questo pensiero tormentava la mente di Ryota, l'unico suono udibile era in quel vuoto corridoio erano i suoi passi. <<Se non tornassimo più a casa? Riuscirò a rivedere per l'ultima volta Fumie? Sapranno che io->>

“Ryota?” una voce che lui conosceva molto bene ruppe quel straziante silenzio, il ragazzo si girò per vedere la figura di Leandro, poco distante da lui. “L-Leandro, ciao. Cosa ti porta qui?” gli chiese il ragazzo dall'ultimate ignoto, osservando per bene il suo interlocutore: i capelli erano leggermente spettinati e aveva delle leggere occhiaie sul viso, e Ryota giurò che Leandro avesse gli occhi lucidi. “Mi hanno mandato gli altri a cercarti.” rispose lo sharper, sbadigliando.

”Gli altri?”
“Come? Non hai letto il messaggio sul tuo E-Tab?” La faccia di Ryota era confusa e sembrava non star capendo a cosa si stesse riferendo l'altro, poiché una sola domanda balenava nella mente del biondo: “Quale messaggio?” “Come quale messaggio? Ryota hai almeno visto?” quando ottenne una riposta negativa da parte del biondo, il corvino sospirò, prendendo dalla sua tasca il suo E-Tab, facendo leggere il messaggio al ragazzo.

Invitati del compleanno Killing Game

Rémiel De La Fontaine Baker: ragazzi alle 20 venite tutti alla stanza dove abbiamo fatto la festa, ho bisogno di parlare con tutti voi sulla struttura, e, eventualmente trovare una via d'uscita. Mi confermate la vostra presenza?

In seguito a quel messaggio, vi erano solo delle risposte affermative della presenza degli altri partecipanti, poi si focalizzò sull'orario:

Giorno 27 ottobre
Ore 19:58:45

“Merda! Leandro mancano due minuti, dobbiamo sbrigarci!” esclamò il biondo, visibilmente nel panico, prendendo la mano dell'altro e correndo verso la zona dell'incontro. “Ryota, so correre perfettamente da solo puoi lasciarmi la mano!” esclamò lo sharper, senza successo però, perché Ryota era così concentrato a correre per arrivare in tempo. ”Ryota, cavolo rallenta dude! St-” “SIAMO IN RITARDO, DOBBIAMO SBRIG-” “Stiamo andando nella direzione sbagliata!!” urlò a quel punto il corvino, e il ragazzo si fermò di scatto, facendo quasi cadere entrambi nel processo, Ryota si girò verso Leandro, sgranando gli occhi. “Come stiamo sbagliando strada?” “É la sala dove abbiamo fatto il compleanno, che non si trova qui, su, seguimi.”

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

“Oh, eccoli.” annunciò Aoi, sgranocchiando un pacco di patatine, vedendo l'arrivo dei due, entrambi avevano il fiatone per via della corsa e la prima cosa che fecero fu sedersi nelle due sedie vuote, riservate ai due. “Siete in ritardo.” Annunciò Dae, fulminando i due con lo sguardo, in particolar modo Leandro “ti avevamo detto di cercarlo, non di farti i fatti due in giro.” aggiunse “E lo ha fatto! Magari si sono persi, che ne sai tu?!” Sbottò Amanda, prendendo le difese del fratello, fulminando a sua volta il taekwondoin con lo sguardo. “Andiamo ragazzi, non litigate!” Rei provò a calmare i bollenti spiriti, in parte riuscendoci, poiché i due continuavano a lanciarsi occhiatacce di tanto in tanto.

“Puoi iniziare la riunione, Rémiel, mi sono già stancata.” borbottò Venera, mettendo le mani sulle guance, visibilmente annoiata. Remiel a quel punto, mostrò un foglio, che sembrava una piccola mappa agli occhi degli altri.

“Quella che state vedendo è una piccola mappa delle zone che possiamo esplorare, inclusa l'ala esterna dell'hotel, ci divideremo in tre gruppi e esploreremo tutta la zona, in cerca di indizi e, preferibilmente, trovare una via di uscita, e se vogliamo trovarla, ho bisogno della collaborazione di tutti voi.” spiegò il buttafuori, sperando nella approvazione di tutti i presenti, che annuirono, chi energicamente, fiducioso nella riuscita di trovare una scappatoia e tornare a casa, mentre alcuni non sembravano convinti. “Perfetto, questo è lo spirito giusto ragazzi! Questa è la mappa con le zone che possiamo esplorare, ora organizziamo i gruppi. Mi sono fatto prestare foglio e penna da Richard, quel ragazzino ha di tutto.” Disse poi il buttafuori, scrivendo qualcosa su un foglio bianco, quando ebbe finito, lo mostrò agli altri rivelando cosa avesse pianificato: era l'organizzazione dei gruppi.

“Questo è quanto, per scoprire quello che abbiamo trovato possiamo vederci qui o nel padiglione centrale! Incominceremo a investigare domani dopo pranzo, miraccomando, non fatevi vedere da Swan o da Richard, anche se quest'ultimo non mi sembra avere brutte intenzioni, potrebbe spifferare qualcosa a Swan. Quindi prudenza.” raccomandò il corvino, e il resto annui.

“Cosa non dovrei spifferare?” tutti i presenti sgranarono gli occhi alla vista del ragazzino dai capelli rosa, con la testa leggermente inclinata di lato e sbattendo più volte le palpebre, dalla sua espressione sembrava essere arrivato da poco, ed era molto confuso su cosa stessero pianificando gli altri. “Richard?! Cosa ci fai qui?” chiese Ryota, sorpreso di vedere il ragazzo qui. “Vi stavo cercando... Non trovavo più nessuno dentro e mi stavo preoccupando, e vi ho visto tutti qui, vi avevo anche fatto una sor-” “se con sorpresa intendo quel pezzo di carta in cucina, fattelo dire, era una sorpresa che potevi tranquillamente risparmiarti.” lo interruppe Dae, ottenendo -sopratutto da Loiza e Amanda - un occhiataccia.

“No! No! Non era quella, ma è nel salottino, venite con me!!” disse il ragazzino, e con riluttanza decisero di seguirlo.

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

“Ma...” iniziò Mihkel, con la bocca spalancata e gli occhi a stellina “MA È UNA FIGATA!!” Esclamarono all'unisono Delilah e Clementina guardandosi intorno.

Il ragazzino li aveva portati in quella che sembrava essere una sala svago, con vari giochi, fogli, penne e addirittura una televisione, sul tavolo di fronte ad essa c'erano vari stuzzichini. “Ma- Ma hai fatto tutto da solo?!” chiese Amanda, ottenendo un cenno di si col capo da parte di Richard. “esatto, ho fatto una stanza solo per voi, così non pensate alle brutte cose che vi sta portando questo gioco! Questo spazio è tutto vostro! Non dirò a Swan di questo, lo giuro!!” disse il ragazzo dai capelli rosa, sorridendo a trentadue denti, avvicinandosi alla porta di uscita. “Non resti?” gli chiese Rei, guardando Richard, confuso, e lui nego col capo “Sono molto stanco. E questo poi è per voi, quindi divertitevi e buonanotte!”

E il resto della serata, i ragazzi lo passarono a divertirsi e scherzare tra di loro, dimenticandosi per un momento che erano dentro un gioco dove in rischio vi erano le loro vite, questo, naturalmente fino a un certo orario, si era fatto tardi e il Night Time sarebbe scattato a momenti, perciò ognuno tornò nella propria camera, per riposarsi e avere le energie per le investigazioni del giorno successivo.

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

28 Ottobre 2030
Ore 14:00

Era arrivato il giorno delle investigazioni. Il pranzo era passato da un po', e Swan non pareva essere nei paraggi, era il momento perfetto per cercare una via di uscita. Erano fiduciosi che con del buon lavoro di squadra ci sarebbero riusciti e sarebbero tornati sani e salvi a casa. “Bene, appena abbiamo finito con le investigazioni, vediamoci nel padiglione centrale, condividete tutte le informazioni che avete trovato, e se trovate una via di uscita, scrivetelo e occhi aperti.” disse Rémiel, con un sorriso speranzoso, che metteva conforto anche gli altri.

Il gruppo composto da Ryota, Rei, Leandro, Delilah, Jude e Melody che erano nell'ala esterna dell'hotel, Jude aveva della carta e una penna, per segnare eventuali dettagli, il resto si guardava intorno. “Bene, oltre a erba, fiori e aiuole non c'è nulla di interessante qui.” disse Delilah, mentre teneva fra le mani un pupazzo di lana a forma di pecora, e strizzandolo più volte.

“Volete un pupazzo da stritolare?” chiese e tutti i presenti fecero no col capo. “Hey ma il cancello prima non era così!” fece notare Ryota, e tutti guardarono nella sua direzione: vi era del filo spinato, con dei raggi x e delle videocamere. “Non possiamo nemmeno avvicinarci al cancello, ottimo.” disse Delilah, strizzando più forte il pupazzo.

“Io, Delilah e Jude andremo a destra, Rei, Leandro e Melody, a sinistra!” disse Ryota, cercando di prendere in mano la situazione, non potevamo arrendersi adesso! Potevano ancora trovare una via di uscita. “Ricevuto!” esclamò Rei, mettendosi a posizione da soldato, prima che Ryota potesse avviarsi, la figura di Leandro gli prese il polso, facendo girare il biondo nella sua direzione. “... Fai attenzione.” Gli disse lo sharper, mollando la presa “ Grazie! Stai attento pure tu!” gli disse il ragazzo dall'ultimate ignoto, prima di avviarsi verso gli altri due.

Il trio di Ryota, Jude e Delilah si stava dirigendo nella zona destra del posto, sembrò non esserci nulla, se non alberi e aiuole. “Non c'è nulla qui, possiamo an-” “e quelle due casette cosa sono?” fece notare Jude, catturando l'attenzione degli altri due, vi erano due casette, una color verdastro e una color rosso mattone, Ryota aprì la prima casa, e apparte qualche attrezzo da giardino non c'era nulla che potesse interessare. “Solo attrezzi da giardino, ma mi chiedo chi si prende cura di questo giardino? Non vedo nessuno qui oltre noi, Swan e Richard.” chiese Delilah, mentre Ryota provò ad aprire la porta della seconda cassetta. “... È chiusa a chiave.”

Disse Ryota, cercando di aprire la porta, senza successo. “come sarebbe a dire è chiuso a chiave?” chiese Delilah, provando ad aprire la porta, fallendo miseramente. “Forse l'ha chiusa Swan, ci sarà qualcosa che non vuole che tocchiamo.” constatò Jude “ed è possibile che lei abbia la chiave” aggiunse poi, sospirando. “hey, c'è una porta qui!” disse Delilah, e incuriositi si avvicinarono al punto indicato dalla ragazza dai capelli rosa.

In una parete vi era una porta attaccata al muro, grande e con dei bottoni di fianco, vi erano delle sbarre, che ne impedivano l'accesso. “Ma è possibile che è tutto bloccato qui? E che cazzo.” disse Delilah, con un sonoro sbuffo e battendo un piede per terra.

“L'unica cosa che possiamo fare e sperare che gli altri abbiano avuto più fortuna di noi.” disse Ryota, con un sospiro sconfitto. Delilah dalla sua borsa tirò fuori quelli che sembravano essere degli antistress, porgendone due al ragazzo dall'ultimate ignoto e alla guardia carceraria. “Tenete, almeno sfogheremo lo stress su qualcosa.” disse la rosa, incamminandosi all'ingresso e aspettando il resto del gruppo.

“Ma... Sbaglio o qualcuno sta venendo in questa direzione?” chiese Jude, indicando un punto poco preciso. I due si girarono per capire cosa stesse succedendo e a cosa la guardia carceraria si stesse riferimento.

“Oh, ma quella è Loiza, ciao Loiza!” disse Ryota, salutando la ragazza in lontananza, ma con suo stupore si rese conto che la ragazza stesse scappando da qualcosa, e li aveva completamente ignorati mentre continuava a fuggire. “Ma- Loiza che succede? Aspetta!” Ryota decise di seguirla, senza badare a cosa ci fosse dietro di loro. “Ryota cosa fai?! Torna qui!” gli urlò contro Delilah, sospirando vedendo che era stata ignorata dal biondo. “Ma da che cosa stava fuggendo?”

“Aspetta... Delilah hai visto pure tu...?” Chiese Jude, indicando un punto in lontananza, Delilah, la quale fu confusa all'inizio, si girò dove la guardia carceraria avesse indicato, e aveva la mascella spalancata per lo shock. E nemmeno la reazione dell'altro pareva serena.

“Cazzo, Ryota torna qua!”

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

Se il primo trio pareva essersi arreso nel cercare, poiché non trovavano nulla che potesse essere di aiuto al gruppo, l'altro trio, che vedeva come componenti Rei, Melody e Leandro non sembrava spassarsela benissimo. “Dunque, l'unica cosa che abbiamo visto sono aiuole, fiori di tutti i tipi e forme, recinti e alberi...” disse Melody, sconsolata, mentre Rei aveva raccolto una delle rose che vi era in uno dei cespugli, prima che potesse aprir bocca venne interrotto da Leandro, che prontamente gli mise una mano sulla bocca.

“Dude, abbiamo cose più urgenti a cui pensare, non ora.” detto ciò, tolse la mano dal raccontastorie, mentre egli aveva indicato quella che pareva essere una serra di vetro, grande e spaziosa.

“Guardate! Credete troveremo qualcosa dentro?” chiese Rei, mentre i due si avvicinarono alla porta, che era aperta, i tre entrarono per vedere cosa vi fosse dentro, e furono delusi nel vedere altri vasi con piante, che a differenza di quelle all'esterno, e nemmeno le pareti rassicurarono, in quanto erano piene di ragnatele e liane molto lunghe.

“Ottimo, faceva schifo all'esterno e fa più schifo dall'interno.” disse Leandro, sbuffando e camminando in giro per la serra. “Bleah, che tanfo! Lo sentite anche voi?!” chiese Melody, portandosi una mano sul viso, visibilmente disgustata, e Rei la seguì a ruota non appena realizzò pure lxi che qualcosa non andava. “Hai ragione! È nauseante, da dove viene?!” Leandro, si voltò in quella che sembrava essere una botola. ”Uh, pare abbiamo trovato un passaggio segreto.”

Disse avvicinandosi alla botola, fu sorpreso a vedere che si aprì subito, gli altri due, realizzarono che il tanfo veniva proprio da quella botola. “Leandro, la puzza qui è forte, molto forte! Non penso che esplorare lì dentro sia una buona idea!” disse Melody, mentre il ragazzo scese le scale, con cautela e dando poco peso alle parole della cantautrice, si mise una mano sul naso e la bocca, poiché stava iniziando pure lui a mal sopportare l'odore. Scese tutte le scale, si accorse che vi erano dei barili, la scritta era sbiadita e illeggibile, e di fianco, c'erano degli antiparassitari e attrezzi per il giardinaggio. Poi vi era un sacco, che incuriosì lo sharper, che prese il sacco e lo aprì, ecco, non si aspettò di trovarci insetti e topi morti al suo interno, appena vide il contenuto, butto via il sacco, capendo che era quello la causa del cattivo odore. La scoperta appena fatta lo disgustò così tanto che salì immediatamente le scale. “Ci sono dei cazzo di animali morti in un sacco! Che se ne fa Swan di quei cosi?!” Sbottò Leandro, uscendo dalla serra, venendo seguito dai due. “ARIA!!” Esclamarono i due, respirando a pieni polmoni l'aria circostante. “Possiamo confermare che non abbiamo trovato nulla di utile, torniamo dagli altri, forse sono stati più fortunati.” Annunciò Leandro, avviandosi nel punto d'incontro con l'altro trio.

Però c'era una cosa che notò Leandro, e che lo lasciò molto perplesso al riguardo.

...

Perché Dae si trovava lì fuori? E dove stava andando per la precisione proprio quando doveva investigare? E prima che potesse farsi altre domande, quasi nello stesso momento, vide uscire Venera, la ragazza si stava guardando intorno, suscitando curiosità e confusione nella testa dello sharper.

<<Ma quei due non dovevano investigare...?>>

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

Qualche momento prima dell'allontanamento di Loiza e Venera

Il secondo gruppo nell'esplorare il piano terra, composto da Rémiel, Aignéis, Amanda, Aoi, Venera e Loiza stava camminando verso il corridoio. “Fin ora non c'è niente che possa aiutarci, stiamo facendo investigazione per niente.” borbottò Aoi, con in mano un pacco di patatine preso dalla cucina. “Potresti per favore non mangiare in questo momento? C'è di mezzo la nostra vita al momento e sarebbe gradita la massima serietà.” le disse Amanda. “Ragazzi, guardate quelle porte.” disse Venera, con tono freddo indicando delle porte, Rémiel aprì la prima porta, rivelando una infermeria al suo interno.

“Oh! Ottimo che è aperta! Almeno se uno di noi si fa male in qualche maniera possiamo medicarlo!” disse entusiasta Aignéis, entusiasmo che però venne prontamente spento da Aoi: “Sempre se non sarà un cadavere.” “Aoi, per favore...” disse Rémiel, cercando di calmare le acque prima che potesse degradare la situazione, da quando erano iniziate le investigazioni. “Pensatela come volete, tanto non troveremo mai una via di uscita.” disse la criminologa, visibilmente annoiata.

Ad occhio, la stanza sembrava essere una normalissima infermeria, con tre lettini, camici per i pazienti e i vari attrezzi. Rémiel aprì i cassetti, dove vi erano medicinali e siringhe. Uscì dalla stanza solo dopo aver cercato qualche passaggio segreto, che potesse aiutarli ad uscire da questa situazione, ma senza successo.

La seconda porta aveva un insegna col su scritto biblioteca, Amanda provò ad aprire la porta, solo per venir fuori che era chiusa. “É chiusa, dannazione non si apre.” borbottò la ragazza dagli occhi eterocromarici, con un espressione irritata. “For-” la rosa fece qualche colpo di tosse, prima di riprendere a parlare. “Forse dovremmo vedere l-” la ragazza si interruppe nuovamente per tossire. “La terza stanza...” concluse finalmente, avviandosi verso la terza porta, fortunatamente anche questa aperta.

Pareva essere un semplice spogliatoio con delle docce, il problema era che quella stanza sembrava abbandonata a sé stessa, macchie di muffa e ragnatele erano sparse ovunque, e alcune mattonelle del pavimento erano rotte. “Sarà meglio fare attenzione a dove mettiamo i piedi.” disse Amanda, il gruppo entrò dentro la stanza, eccetto Venera che aspettò fuori e Aoi, intenta a fissare gli altri mentre finiva il suo pacco di patatine. Aignéis e Rémiel guardarono meglio nelle docce, incrostate e piene di ragnatele e polvere, il buttafuori provò pure ad aprire l'acqua, ma nulla pareva uscire.

Le altre due, esplorarono nella stanza per cambiarsi d'abito, forse la più intatta viste le condizioni a dir poco preoccupanti della stanza, le stanza era più o meno integra, ad eccezione della totale assenza di una porta e alcune ragnatele.

Una cosa che attirò l'attenzione delle due era la presenza di un manichino, con un aspetto quasi robotico e inquietante. Amanda si avvicinò ad esso, mentre Loiza pareva molto titubante nel farlo.
“Amanda... Non-” la ragazza si interruppe, prima di riprendere a parlare. “Non dovremmo int-” un altro colpo di tosse uscì dalla bocca della make up artist, “Interagire o toccarlo” “E perché? È soltanto un manichino, non un arma di distruzione di massa.” la rassicurò la Professional Mermaid, avvicinandosi sempre di più. “Amanda!!” provò a richiamarla la rosa, visibilmente preoccupata per la ragazza.

La ragazza dai capelli blu toccò con un dito il manichino per pochi secondi, poi si rivolse alla rosa, con un sorrisetto. “Hai visto? Non è successo nulla, puoi stare tr-”.

Le parole le morirono in gola in quel preciso istante. Prima che la blu potesse chiedersi cosa stesse succedendo, la rosa l'aveva portata il più lontano possibile dal manichino, rendendosi conto che quest'ultimo aveva iniziato a muoversi, e al posto del braccio destro vi era una lama.
Amanda non voleva crederci.
Era vicina alla morte e Loiza le aveva appena salvato la vita.
Ma il manichino si avvicinò con una velocità quasi disumana alle due, tanto che persino Venera e Aoi, che aveva fatto cadere la busta delle patatine a terra, erano sconvolte.

”Si è mosso! Quel coso si è appena mosso!” strillò Venera e Aoi batté le mani. ”Finalmente qualcosa di divertente! Peccato che Loiza si è messa in mezzo. Potevo ritenerlo un regalo di compleanno in anticipo.”

Questo dette giusto il tempo al buttafuori e alla cappellaia di girarsi, il manichino si era accorto della loro presenza e di avvicinò a loro. Senza pensarci due volte il gruppo scappò fuori da quella stanza, chiudendo la porta alle loro spalle e scappando il più velocemente possibile. “Aoi, Aignéis, chi di voi due ha la chiave della vostra stanza?!” Sbraitò Venera, mentre Aignéis tirò fuori una chiave, quella della loro camera. “Correte! E appena arriviamo Aignéis chiudi a chiave!” si aggiunse Rémiel mentre la ragazza dai capelli bianchi annui. “Ragazzi, è dietro di noi!” disse Aoi, la più entusiasta dei sei, ridacchiando alle sue stesse parole. “Cosa?!” dissero tutti in coro.

Loiza si girò per vedere se le parole della criminologa fossero veritiere, ed effettivamente il manichino era dietro di loro, e li stava raggiungendo con una velocità disumana. Loiza lanciò un urletto. “É davvero dietro di noi!” disse la make up artist preoccupata.

Arrivarono alla stanza di Aignéis e Aoi e si fiondarono immediatamente dentro, la ragazza dai capelli bianchi si affrettò a chiudere la porta a chiave e tutti presero fiato. “Cielo... Ci è mancato poco...” disse Aignéis col fiatone e stendendosi nel suo letto. Rémiel guardò bene tutte le presenti, ma qualcosa non tornava, sentiva come se qualcosa o qualcuno mancasse.

“Ragazzi, dove sono finite Loiza e Venera?!” Esclamò preoccupata Amanda, non appena la realizzazione li colpì Aignéis e Rémiel sgranarono gli occhi. Le avevano appena lasciate fuori? Non erano riuscite a raggiungerli in tempo? Stavano bene?

Una notifica arrivò ai loro E-Tab, i quattro speravano che Loiza o Venera avesse scritto qualcosa, dov'erano? Stavano bene? Era successo loro qualcosa?

Jude Alberich Phillips: Loiza stava scappando da un manichino robotico, e Ryota l'ha inseguita. L'abbiamo vista passare in giardino.

Rémiel lesse quel messaggio, aveva gli occhi spalancati e il panico pian piano stava prendendo il sopravvento non solo su di lui, ma anche alla Cappellaia e alla Mermaid Professional.

Loiza stava bene? Non potevano già perdere qualcuno così, non è vero?

Ma soprattutto, che fine aveva fatto Venera?

Rémiel senza pensarci due volte prese la chiave e aprì la porta, correndo verso l'ala esterna. Aignéis e Amanda lo seguirono.

La scena che videro li fece gelare nel posto.

Vi era il manichino, a terra, con delle amaccature sulla testa e gli occhi erano scheggiati. Jude aveva una pala da giardino fra le mani e aveva il fiatone. Ryota era a terra, un piccolo taglietto era presente sulla sua guancia destra e più distante vi era Loiza, spaventata a morte e ancora stava tremando per quanto accaduto.

“Che cazzo era quella cosa?!” Chiese Delilah, appena vide i presenti. “Non lo sappiamo! Ci aveva inseguiti e-e... Ed era spaventosamente veloce!!” Aignéis aveva spalancato le braccia mentre cercava di dare una risposta all'altra. “Ryota, Loiza! State bene voi?!” Rémiel si avvicinò per aiutare il ragazzo dall'ultimate ignoto a rimettersi in piedi. “Non preoccupatevi, sto bene, apparte il taglio alla faccia ma non siamo feriti, heheh!” Disse Ryota, sorridendo per tranquillizzare il gruppo.

Però restava ancora un dubbio, ed era Venera. Se non era con Loiza, dov'era finita? Amanda si avvicinò alla ragazza, preoccupata. “Stai bene? E Venera?!”

“E-Era con me... Quando ho-” La rosa si interruppe, per poi riprendere il filo del discorso “raggiunto l'ala e-esterna, l'ho p-persa...” disse poi, per poi aggiungere “Avrà trovato un n-nascondiglio...”

Rémiel rifletté sulle parole della rosa, cercando di trovare delle risposte.

Si era nascosta, si, ma dove?
Com'è riuscita a non farsi trovare?
C'è qualche passaggio nascosto e durante la fuga ne è venuta a conoscenza?

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

Qualche momento prima dell'allontanamento di Dae dal gruppo

L'ultimo gruppo esplorazione, composto da Mihkel, Yuichi, Theo, Dae, Gale e Clementina erano ad esplorare l'ultima zona accessibile, ovvero il corridoio.

E fin ad ora non avevano trovato nulla che potesse aiutarli ad uscire da lì era un complimento.

Apparte la cucina e la sala svago creata da Richard, non pareva esserci nulla che potesse aiutarli o qualcosa di utile.

“Forse sarà il caso di esplorare meglio la cucina e la sala svago, non sembra esserci molta alternativa, che ne dite?” a proporre ciò fu Gale, e non vedendo altra scelta, si ritrovarono ad annuire, e come prima tappa decisero di esplorare la zona svago.

All'apparenza sembrava essere un semplice salotto, osservarono meglio l'intera stanza, e non sembrava esserci nulla. Proprio quando stavano perdendo la speranza, un pezzo di carta da parati sembrava starsi per staccare, accorti di questo dettaglio, dopo un po' di tempo e fatica, riuscirono a staccare il foglio, rivelandone il suo interno: una porta.

“Chiunque ha messo questo doveva essere davvero un citrullo per non accorgersi di una porta.” Borbottò Yuichi, mentre Gale provò ad aprire la porta, che sorprendentemente si aprì, mostrando quella che pareva essere una stanza buia. Trovarono lì vicino un'interruttore, rivelandone una specie di negozietto. Non vi era una cassa per i soldi e vi erano cose come vestiti e vari oggetti in delle bancarelle, dietro in una di esse vi era un'altra porta.

Aperta la stanza si rivelò essere una lavanderia, completamente abbandonata a sé stessa, le lavatrici erano rotte e piene di polvere e ragnatele, e nelle pareti vi erano alcuni ragnetti a camminare nelle pareti. “Che schifo.” commentò Dae. “Sembrano completamente rotte..” annunciò Mihkel, provando ad accedere una di esse, senza risultato. “Hey!! Che carino! Ciao signor ragno!!” Esclamò Clementina, salutando uno dei ragni che stava camminando sul soffitto.

Tutti uscirono dal posto, tranne Theo, la quale attenzione era catturata da un luccichio in un angolo della stanza.

Aveva trovato una chiave.
La prima cosa che si chiese era a che cosa serviva.
Non voleva dire agli altri della sua scoperta, perciò la nascose nella tasca dei jeans.

“Theo? Va tutto bene?” Gale era tornato indietro per recuperare il compagno, in quanto non era più dietro di noi, il ragazzo annuì e basta, raggiungendo, mantenendo una certa distanza il pasticciere, e uscirono per raggiungere gli altri in cucina.

La cucina era una normalissima cucina, apparte tutto il neccessario per cucinare non c'era nulla. Dae non era più presente e il che suscitò la perplessità dell'hacker.

“Dae doveva andare in bagno.” annunciò Mihkel, vedendo l'espressione di Theo. “Starà bene, penso.” aggiunse “Non abbiamo trovato però una via per andarcene, uffa!!” disse Clementina, emettendo un sonoro sbuffo. All'improvviso l'E-Tab mandò una notifica e decisero di aprirla.

Rémiel De La Fontaine Baker: Domani pomeriggio, dopo pranzo, condividiamo tutto quello che abbiamo trovato, sembra che nessuno qui ha trovato una via di uscita.

Oh.
Quindi avevano deciso di concludere qui le investigazioni?
Non che avessero scoperto molto alla fine, perciò Gale decise di iniziare a preparare la cena per tutti, mentre Theo stava riflettendo su una cosa.

La chiave che aveva trovato nella lavanderia a cosa serviva?
Apriva qualcosa? Se è si, cosa?
Forse qualche stanza bloccata degli altri piani? Chissà, lo avrebbe scoperto in seguito.
Doveva solo avere pazienza, lo avrebbe scoperto prima o poi.

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

Presente

28 Ottobre 2030
Ore 21:30

Mentre stava uscendo dal bagno, nel suo cammino, Dae aveva visto Venera in un angolo dell'hotel, i due, in quanto Dae aveva intenzione di parlare di un suo sospetto, e Venera le pareva la persona più adatta per discutere della situazione.

I due uscirono nell'ala esterna, dirigendosi in una delle due casette e chiudendo bene la porta. Solo quando si assicurarono che non c'era nessuno. L'attrice teatrale decise di aprire bocca. “Vedi di fare in fretta, sono stata inseguita da un manichino assassino. Direi che per oggi ho dato.” “Non pensi anche tu che quel Ryota stia fingendo di aver perso la memoria?” Quelle parole erano dirette, che colsero alla sprovvista la viola, mentre il castano pareva serio sulle sue parole. “Insomma, non ti sembra strano che ha detto a tutti del suo problema? E di come abbia cercato di convincere Swan a risparmiarlo? Qui qualcosa non torna. Secondo me sta fingendo per avere qualche sorta di protezione dagli altri.” continuò il suo discorso.

Venera rifletté sulle parole delle dal castano, se quello che aveva detto fosse vero? E se Ryota stesse davvero fingendo la sua amnesia? “Lo sto dicendo a te perché mi sembri l'unica con un minimo di intelletto qui dentro, e poi tutti sono cascati nella facciata di Ryota.” concluse il discorso. “In effetti... Però prima di smascherarlo dovremmo aspettare...” disse la ragazza “E se lo mettiamo con le spalle nel muro Ryota dovrà confessare il suo ultimate e chi è veramente.” finì la viola.

“Quindi la cosa che ti chiedo, Venera, è di aiutarmi a mostrare a tutti che Ryota sta fingendo la sua amnesia.”

⚝──⭒─⭑─⭒──⚝

E ciao persone!

E il primo arco del primo capitolo è stato pubblicato!

Again, mi dispiace per aver cannato i vostri personaggi malamente, lo dirò fino allo sfinimento 😔

E nulla, addio!