𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 𝟷𝟾

❝𝐿𝑒 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑖𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎̀ 𝑟𝑎𝑓𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑟𝑎𝑓𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑝𝑜.❞

||𝐿𝑢𝑐𝑖𝑜 𝐴𝑛𝑛𝑒𝑜 𝑆𝑒𝑛𝑒𝑐𝑎||

Con l'aiuto di Ryoko le ombre che li avvolgevano stavano, piano piano, svanendo, togliendo in quel modo sempre più potere a Yusuke. Era una fortuna per loro che fosse giorno, e non sera o notte inoltrata, altrimenti tutto quel lavoro non sarebbe servito a nulla.

Yusuke notò quel cambiamento, inizialmente non tanto perché le sue emanazioni d'ombra stavano venendo sconfitte con più facilità, ma a causa di Takeshi.

Aveva notato come fosse diventato più forte tutto all'improvviso, e aveva fatto caso al colore dei suoi occhi. Fino a quel momento erano sempre stati verdi, mentre ora degli accenni di rosso si erano stabiliti in essi.

Strinse i denti tra di loro e lanciò un'occhiata verso la direzione nella quale si trovava Ryoko, vedendola tenere le mani di Todoroki, intenta a richiamare a se tutta l'oscurità che aveva utilizzato per coprire i cielo.

Quello stava a significare solo una cosa: aveva deciso di seguire loro e non lui.

Lo faceva infuriare.
L'aver perso il controllo che aveva su di lei lo faceva infuriare.

Non voleva che si allontanasse da lui. Era riuscito a farsi seguire e se solo la magia nera avesse preso il controllo totale, allora avrebbe avuto anche la sua fiducia incondizionata.

Ma a causa di quei ficcanaso ora aveva perso tutti i progressi che aveva fatto. Gli mandava il sangue al cervello per la rabbia.

Lei è l'unica che può capirmi! Abbiamo lo stesso tipo di potere, lei può darmi la comprensione che non ho mai avuto! Non la lascerò andare con loro!

I pensieri di Yusuke si facevano sempre più agitati e impazienti, oltre che sempre più ossessivi.

Il ragazzo non si era lasciato alle spalle il passato come voleva far credere, e il fatto che cercasse disperatamente qualcuno che lo capisse ne era la prova.

Aveva visto in Ryoko quella persona, fin da quando l'ha conosciuta ha pensato che per il potere che possedeva i due sarebbero stati insieme. E quel pensiero non se ne era mai andato dalla sua mente.

Era stato paziente per tutto quel tempo. Aveva studiato il piano per avvicinarsi alla corvina con meticolosità, non poteva andare tutto in fumo proprio in quell'istante.

Doveva trovare un modo per fermarla. Avrebbe pensato a lei una volta sconfitti gli altri, per il momento doveva bloccarla dal continuare a contrastarlo.

Con un salto si allontanò quanto bastò da Takeshi e Bakugou per sferrare il suo attacco verso Ryoko.

Il fratello della ragazza non perse tempo e impugnò con forza la sua spada.
«Non ti avvicinerai ancora a lei!» Esclamò prima di lanciargli contro l'arma, sotto lo sguardo sorpreso di Bakugou, che non si aspettava una mossa del genere da parte sua.

Doveva ammettere che ammirò quella mossa. Credeva fosse uno che avrebbe esitato nel fare attacchi azzardati come l'ultimo che aveva portato a termine, invece si rivelò essere l'esatto opposto.

La spada del corvino andò a conficcarsi contro la parete del palazzo, bloccando Yusuke, che si era dovuto fermare di botto quando aveva visto l'attacco arrivare. Se non si fosse arrestato in tempo quel colpo gli sarebbe stato mortale.

Girò lentamente gli occhi verso Takeshi, che lo stava guardando con con un leggero sorrisetto.

«Credevi sul serio che ti avrei lasciato andare da lei?» Tornò serio dopo aver pronunciato quella domanda.
«Puoi scordartelo!» Lanciò poi uno sguardo a Bakugou.

I due non avevano mai combattuto insieme, eppure in quel momento sembrava lo avessero sempre fatto. Riuscivano a comprendere le intenzioni dell'altro in pochissimo tempo, il che li portava ad avere un'incredibile coordinazione nell'attaccare il nemico.

In pochi secondi Takeshi riuscì a riprendersi la spada, non intendeva lasciarla a Yusuke.
Con estrema velocità e agilità la rigirò, colpendolo poi con il manico di essa, mentre Bakugou gli sferrava un secondo attacco da dietro.

Nel frattempo Ryoko si era alzata, facendo dissipare completamente le ombre che davano una maggiore forza a Yusuke.
Pochi secondi dopo si voltò verso di lui, e quando i suoi due compagni si furono allontanati abbastanza decise di colpirlo con un'ondata di magia, che era un misto tra quella bianca e quella nera.

Todoroki, che si trovava dietro di lei, la osservò meravigliato. A quanto pare aveva dato vita a quello che era veramente il suo potere, un insieme dei due tipi di magia che si portava dentro, in perfetta armonia.

Il nemico non poté evitare quell'attacco, ma fece ricorso comunque ad una delle sue ombre, intendeva colpire almeno il bicolore alle spalle, così da fargli pagare il fatto di avergli sottratto Ryoko e il suo Quirk.

Takeshi non appena lo notò si mosse per andare dall'amico, non avrebbe fatto in tempo a girarsi e contrattaccare. Però dovette fermarsi quando vide l'ombra sparire improvvisamente.

Nell'indirizzare lo sguardo verso Yusuke vide il professor Aizawa, il quale aveva appena sferrato il suo attacco, bloccando il ragazzo tra le sue bende e annullando il suo potere.

Il moro non l'aveva sentito arrivare, eppure credeva di averlo a debita distanza, non pensava fosse riuscito ad avvicinarsi in quel modo a lui, tanto da fermare ogni sua possibilità di attaccare.

Strinse i denti tra di loro e guardò Ryoko.
«Hai fatto la scelta sbagliata, Ryko.» Un sorriso sinistro apparve sulle sue labbra.
«Così facendo non ti libererai mai di quel peso, ti accompagnerà per tutta la vita.»

«Ti sbagli.» Gli rispose la ragazza, facendo qualche passo verso di lui, ormai non aveva più paura, se avesse cercato di fare qualcosa di sospetto ci avrebbe messo poco ad attaccarlo con la magia.

«La scelta che ho fatto mi ha permesso di vedere quello che stavo sbagliando.» Lo guardò con un pizzico di compassione.
«È con il tuo atteggiamento che non potrai mai superare ciò che ti è successo in passato.»

La corvina decise di non dirgli più nulla, sapeva non avrebbe cambiato idea, ma almeno quelle parole aveva sentito il bisogno di comunicargliele.

Si mosse però verso Aizawa, abbracciandolo senza preavviso.
«Mi dispiace, vi ho fatti preoccupare...»

Il professore usò il braccio libero per ricambiare il gesto della giovane e stringerla a se, mettendole poi una mano sulla testa.
«L'importante è che tu stia bene.»

Aizawa aveva notato il cambiamento dei suoi occhi, e aveva già qualche idea in mente sul motivo di quel fenomeno, ma non ebbe il tempo di comunicarlo anche ai ragazzi perché dovette occuparsi di Yusuke. Dovevano portarlo via ora che non poteva fare più nulla.

Ryoko li osservò mentre si allontanavano, erano stati fortunati ad avere la luce del giorno con loro.

Improvvisamente qualcuno le saltò addosso, avvolgendola con le braccia e stringendola forte a se.
«Per favore, non interrompere più il legame che unisce i nostri poteri... Mi sono preoccupato da morire!» Disse Takeshi, sollevato dall'avere nuovamente la sorella lì, in perfetta forma.

«Scusa.» La corvina rispose all'abbraccio con un piccolo sorriso.
«Non ho più intenzione di farvi preoccupare così, non accadrà più.»

«Sarà meglio per te!» Esclamò Bakugou, avvicinandosi agli amici.
«Altrimenti puoi scordarti il mio aiuto!»

Sapeva anche lui che quella era una bugia, se qualche suo compagno si fosse trovato nei guai ovviamente sarebbe andato a salvarlo. E poi ormai Ryoko la considerava abbastanza sopportabile da essere sua amica, quindi non l'avrebbe mai lasciata in una situazione di pericolo.

La ragazza lo guardò con un sorriso.
«Va bene, va bene. Te lo prometto, sarò sempre me stessa d'ora in poi.» Fece dei passi verso il biondo e, prendendolo alla sprovvista, abbracciò anche lui.

Bakugou di tutta risposta cercò di sottrarsi quanto più velocemente poteva da quell'abbraccio, non aveva mai sopportato cose del genere, per lui anche solo ciò che aveva detto la corvina gli bastava.

Ryoko poi si voltò verso colui che con le sue parole l'aveva riportata alla realtà. Gli rivolse un sorriso, uno di quelli che Todoroki desiderava vedere ancora sul suo volto.

Il bicolore la raggiunse, incapace di starle lontano un secondo di più, in modo da prenderla tra le sue braccia e darle un dolce bacio.

Bacio che conteneva anche molto del sollievo che aveva provato nel vederla tornare da loro, nel tornare da lui.

«Grazie, Shouto» sussurrò Ryoko contro le sue labbra.
«Con le tue parole mi hai riportata sulla strada giusta, e per questo ti ringrazio» alzò lo sguardo sui suoi occhi.

«E lo farò sempre se necessario. Ti rimarrò accanto in ogni situazione.» Le disse il ragazzo, accarezzandole la guancia.

«Si, si , tutto molto commovente.» Li interruppe Bakugou con enfasi.
«Ora però vorrei sapere cosa diavolo è successo ai vostri occhi, non mi risultava potessero prendere questa colorazione» disse indicando Takeshi di fianco a lui.

«Inoltre sono rimasti così» commentò il fratello, facendo caso al fatto che quelli di Ryoko ancora contenevano delle striature rosse. Sapeva che era lo stesso con i suoi.

«Molto probabilmente è dovuto al fatto che ora il potere di Ryoko è in uno stato di equilibrio.» Spiegò una voce, che si avvicinava sempre di più a loro.

Nel voltarsi i ragazzi videro Yukimi, con un piccolo sorriso sul volto.
«E visto che è collegato a Takeshi, anche lui ha subito questo cambiamento.»

L'eroina era felice di poter vedere Ryoko con loro. Era felice del fatto che tutto si fosse risolto nel migliore dei modi.

«Quindi è una specie di potenziamento.» Constatò Takeshi, sorridendo raggiante.
«Significa che i nostri poteri ora sono più forti!»

«In ogni caso non potrai mai superarmi!» Gli disse Bakugou, anche se il corvino non gli aveva lanciato nessuna sfida.

«Deve sempre prendere tutto come una sfida personale» commentò Todoroki, osservando la scena.
«Shh, potrebbe sentirti» disse Ryoko, ridacchiando e portandosi un dito sulle labbra.

Poco dopo dall'edificio uscirono Midoriya con altri loro compagni di classe. I giovani, insieme ad altri eroi, erano riusciti a prendere i villanis che vivevano lì, ne avevano approfittato per ripulire quel posto dagli affari loschi che venivano portati a termine da quegli individui.

Ryoko sorrise. Non poté evitarlo. Tutto era andato bene, quindi non c'era bisogno di trattenersi dal sorridere.

xxx

Fortunatamente nessuno aveva riportato ferite così gravi da dover rimanere sotto controllo, infatti i ragazzi erano potuti tornare al dormitorio senza problemi.

In quel momento Ryoko si trovava seduta sul divano dell'immenso salone che c'era all'interno dell'edificio, con Todoroki, Momo e il fratello a farle compagnia.

La ragazza aveva appena scoperto che gli ultimi due stavano ufficialmente insieme, ed erano ormai dei buoni secondi che passava lo sguardo dall'uno all'altra.

Era stata una grande rivelazione. Sapeva che tra di loro stava nascendo qualcosa, ma era sicura ci avrebbero messo ancora un po' ad ammettere ciò che provavano.

«Mi avete appena fatto trovare un lato positivo a tutto ciò che ho combinato» disse ad un certo punto Ryoko, dopo aver metabolizzato la notizia.

«Ah si?» Rispose Takeshi, alzando le sopracciglia con curiosità.

«Era da tanto che stavate temporeggiando, nessuno si decideva a confessare i propri sentimenti.» Iniziò a dire la corvina.
«Quindi tutta la situazione che si è venuta a creare a causa mia è servita per farvi mettere insieme, è una cosa positiva!» Concluse unendo i palmi delle mani tra di loro e sorridendo raggiante.

Todoroki la guardò per un momento, poi spostò gli occhi sui suoi compagni di classe.
«Lei tifava per voi da dietro le quinte» commentò, facendo scappare una risata alla diretta interessata.

«Non posso biasimarla» disse Momo con un piccolo sorriso.
«Io ho fatto la stessa cosa quando aspettavo che voi due vi metteste insieme.»

Era da un po' che Ryoko non sentiva una leggerezza simile. Se doveva essere sincera una sensazione come quella non l'aveva mai provata sul serio, una parte di lei era sempre stata presa da quelle che erano le sue paure.

Ma ora aveva trovato il modo di superarle, e quello era stato possibile grazie all'aiuto dei suoi amici, della sua famiglia.

Avvicinò la mano a quella di Todoroki e la strinse dolcemente, pensando a quanto lui l'avesse aiutata, non sapeva cosa avrebbe fatto senza il bicolore. Era parte fondamentale della sua vita.

Il ragazzo spostò gli occhi sulle loro mani e accennò ad un sorriso, ricambiando la stretta.

«Sapete, c'è ancora una cosa che devo fare per andare avanti e lasciarmi il passato alle spalle.» Iniziò a dire la corvina, attirando l'attenzione anche di Takeshi e Momo.

«Vorrei incontrare i miei nonni» annunciò, guardando poi il fratello.
«Loro non c'entrano niente con la storia del mio abbandono, non è giusto che non mi conoscano» sorrise lievemente.
«E poi da quello che mi hai raccontato sembrano delle persone dolcissime.»

Takeshi rispose al sorriso.
«Mi sembra un'ottima idea, devi solo dirmi quando vuoi andarci e ti porterò da loro. Sono sicuro che saranno felicissimi di fare la tua conoscenza.»

Ryoko annuì, per poi voltarsi verso il suo ragazzo.
«Ti va di venire con me?»

Shouto non si aspettava una richiesta di quel tipo, però ci mise poco a comprendere che la giovane sentiva il bisogno di avere il suo sostegno. Non lo mostrava, ma sicuramente era agitata all'idea di conoscerli.

«Certo, sarò sempre pronto a darti il sostegno che ti serve.» Le rispose con un dolce sorriso, di quelli che rivolgeva unicamente alla corvina.

Non fecero in tempo a dire altro che i loro compagni di classe andarono da loro, tutti entusiasti.
«Oggi abbiamo avuto il permesso di poter uscire per rilassarci!» Informò loro Iida, gesticolando da una parte all'altra con le mani.

«Stavamo pensando di andare al luna park!» Si intromise Mina con un tono di voce gioioso, ed anche eccessivamente alto.

«Abbiamo anche convinto Kacchan» disse loro Midoriya, lanciando un'occhiata all'espressione contrariata del biondo.

Ryoko si voltò verso Kirishima, che alzò il pollice in segno di vittoria. La ragazza ridacchiò, sapeva che era stato lui a convincerlo, era l'unico in grado di fargli cambiare idea così facilmente.

Si girò poi verso il bicolore, sorridendogli.

Erano consapevoli del fatto che in futuro si sarebbero scontrati con il piano che Dabi voleva portare avanti per colpire gli eroi, cercando di utilizzare ogni mezzo, come la vicinanza di Ryoko al colui che da poco era diventato il numero 1. Ma sa che insieme sarebbero riusciti a far fronte a quella possibile minaccia.

Con Todoroki al suo fianco sentiva di poter far fronte ad ogni problema ed ogni difficoltà.

Questo perché, in caso di necessità, si sarebbero sempre salvati.

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