Raiden Starwall

PoV Narratore:

Quando sembrava che per Arya fosse arrivata la fine, ecco che Raiden arrivò in tempo, salvandola. Ed ora, era intenzionato a finire il lavoro dei suoi compagni.
Con entrambi gli shuriken carichi di energia elettrica, sparì improvvisamente alla vista, lasciando dietro di sé alcune saette. La nemica incappucciata riuscì a predire all'ultimo momento quando Raiden sarebbe riapparso per colpirla, era dietro di lei, pronto a sferrare un fendente orizzontale con lo shuriken destro, che lei evitò abbassandosi all'ultimo momento. Con una capriola questa si allontanò: balzò in alto e istantaneamente fece ritornare la sua scimitarra un arco; dalla faretra estrasse tre frecce e le scoccò tutte nello stesso momento.
Il rosso riuscì a deviarle tutte quante colpendole con le sue lame, poi usò nuovamente i fulmini generati dal suo Semblence per darsi la spinta necessaria in alto e cercare di raggiungerla.

Raiden: Non mi sfuggirai!

Era pronto per attaccare nuovamente con le sue lame.
Il nemico ritrasformò il suo arco in una scimitarra e le lame si scontrarono ancora. Ci fu un forte rumore metallico e mentre i due precipitavano: il superiore dei White Fang provò a colpirlo con una raffica di fendenti, il rosso riuscì a deviarli senza problemi, sempre mantenendo un sorriso di sfida; proprio quando stavano per arrivare a terra, Raiden si spostò velocemente con i suoi fulmini, non prima di aver salutato, provocando, il suo nemico.

Raiden: Bye bye!

La donna incappucciata si schiantò sulla gru distrutta, mentre il rosso tornò dai suoi compagni con fare vittorioso.
Il capitano del team si fece avanti, sorridendo al compagno mentre teneva la spada appoggiata alla spalla.

Xander: Raiden io...

Il ragazzo non fece in tempo a finire la frase, che il nemico si rialzò, anche se si reggeva in piedi con la sua arma, quella caduta doveva avergli procurato molti danni.

???: Come osate... maledetti ragazzini!

Raiden: Ohi ohi, dovevo assicurarmi di averti uccisa.

Il nemico incappucciato salì sulla parte alta della gru, voleva concludere lo scontro in quel preciso istante.
La sua scimitarra divenne nuovamente un arco, poi dalla faretra tirò fuori una freccia, essa si stava caricando di una strana energia. Xander e Viria intuirono subito le sue intenzioni.

Viria: Vuole usare nuovamente quel colpo... lo stesso usato per abbattere le gru.

Xander: Devi fare attenzione! Le frecce cariche di quell'energia sono altamente distruttive!

Il rosso, invece di allarmarsi, sogghignò divertito e curioso delle prossime mosse avversarie.

Raiden: E così intende usare la sua arma segreta, interessante.

A quel punto fece qualcosa che gli altri non avevano ancora visto: da entrambi gli shuriken uscirono due manici, che andarono poi ad unirsi; lo shuriken posto in alto divenne la lama "principale", mentre quello più in basso divenne un'impugnatura. Le due armi, se unite insieme creavano una sorta di spada, vagamente somigliante ad un'ascia. Puntò la nuova arma verso il nemico, caricandola di fulmini.

Xander: Cosa farai se dovessi fallire?

Raiden: Probabilmente morirò.

Disse come se fosse un dettaglio insignificante, un piccolissimo effetto collaterale.

Xander: Che cosa?!

Raiden: Se fossi uno sprovveduto...

Una grande quantità di fulmini si stava accumulando nella sua spada.
Nello stesso momento, l'avversaria aveva finito di caricare la sua freccia distruttiva, pochi secondi dopo la scoccò. Raiden in quel momento disse...

Raiden: Ma io sono il migliore!

Poco prima che la freccia lo raggiungesse, questa venne investita da una potente ondata di fulmini concentrati, e non solo, anche il nemico venne travolto, lanciando un urlo di dolore, mentre la saetta sfrecciò in cielo, trapassando anche le nuvole. Poi il silenzio...
I compagni del rosso si erano coperti gli occhi per il bagliore sprigionato. Una volta che li riaprirono, videro il loro compagno che teneva la spada appoggiata alla spalla e lo sguardo vittorioso. Questo, si voltò poi verso il resto del team.

Raiden: Era da tempo che non lanciavo un fulmine così potente, di lei non saranno rimaste nemmeno le scarpe.

Xander: Aspetta! Vorresti dirmi che l'hai uccisa?!

La loro conversazione venne interrotta da una voce femminile, che sembrava urlare dal dolore.
I due ragazzi andarono a controllare, a quanto pare la donna era sopravvissuta, anche se ferita gravemente e con parte dei vestiti bruciati, insieme a diverse ustioni; probabilmente aveva usato tutta la sua aura per limitare i danni e non rimanere uccisa.
Il rosso puntò una mano verso lei, sembrava intenzionato a finire il lavoro.

Raiden: Meglio darle il colpo di grazia.

Il ragazzo dai capelli argenti gli afferrò il braccio, attivando il suo Semblence e annullando i fulmini di Raiden.

Raiden: Che stai facendo?

Xander: Non vedi che ormai è ridotta ad uno straccio?! Anche volendo, non potrebbe farci del male nelle sue condizioni!

Raiden: Vorresti lasciarla impunita? Pensi che lei si farebbe lo stesso scrupolo con noi?

Chiese con tono freddo, abbassando poi la mano.

Xander: È vero, ha provato ad ucciderci, ma non possiamo abbassarci al suo livello per questo. Siamo cacciatori di Grimm, non di uomini.
Ti prego Raiden...

Il rosso sospirò, incrociando poi le braccia al petto e chiudendo gli occhi.

Raiden: Fai come ti pare.

Il capitano del team, sicuro ormai di aver convinto il compagno, guardò alle spalle di quest'ultimo, notando un'altra figura incappucciata che stava puntando una pistola di grosso calibro verso Raiden.
Xander spostò il ragazzo dandoli una spinta che lo fece cadere di lato, evitando che venisse colpito dal proiettile, mentre il capitano fece un balzo all'indietro. La figura allora si mobilitò per attaccare nuovamente, sembrava che quella pistola fosse anche una spada, dato che spuntò una lama appena questo premette un secondo grilletto.
Xander sguainò la sua arma e fece scontrare la sua lama con quella nemica. Il nuovo arrivato pareva essere una figura maschile, vista l'altezza e il fisico, era vestito totalmente in nero e con una grossa tunica del medesimo colore.

Xander: Siete dalla stessa parte?!

Ma non ricevette risposta.
Viria voleva intervenire, ma il nuovo nemico fece qualcosa di nuovo: il suo occhio destro si illuminò di una luce rossa, che pareva aver attivato una qualche sorta di potere, probabilmente il suo Semblence.
In quel momento, tutti i presenti vennero sommersi da uno strano senso di oppressione, come se avessero paura di qualcosa, o qualcuno... Le lame si separarono, Xander indietreggiò spaventato, Raiden non riusciva più a rialzarsi, mentre Viria si fermò di colpo, poco prima di aiutare i suoi compagni.
Il nemico però, non volle attaccarli ora che erano vulnerabili, corse verso la donna ferita, la caricò in spalla e si allontanò dalla zona. Appena fu sufficientemente lontano, il "maleficio" sparì e i ragazzi si ripresero, anche se abbastanza confusi e disorientati. Pochi minuti dopo arrivò anche la polizia.

PoV Xander:

È stata un'esperienza spaventosa, mi sono sentito come se il mio corpo fosse pesante, non avevo forza nella mano con cui brandisco la spada, non riuscivo nemmeno ad attivare il Semblence, avevo troppa paura, ma paura di cosa? Di quell'uomo?
Dopo un breve interrogatorio da parte della polizia, hanno deciso di lasciarci andare. Sulla strada di casa, non abbiamo voluto proferire mezza parola, rimanderemo le scuse a stasera prima di dormire.
Finalmente siamo giunti in accademia, ormai il sole è quasi calato, non mi resta che una cosa da fare: andare a riferire l'accaduto ad Ozpin, mi giro verso il gruppo.

-Vado a parlare col preside Ozpin, voi tornate pure in dormitorio.-

Appena mi allontano, noto che il team JNPR ha incrociato la mia squadra.
Nonostante mi stia allontanando, riesco a sentire chiaramente le loro conversazioni: Arya e Viria sono ben più socievoli del rosso, soprattutto mia sorella, che trova Jeaune e Ren carini. Se sono geloso? Assolutamente n-...si, forse un pochino.
Raiden invece, sembrava non voler parlare con nessuno. Nora è la prima a rivolgergli la parola.

Nora: Ma ciaaao bel rosso! Come sta il mio fratellone tuonante? Ehi ma... mi sta ignorando?! Ren, perché mi sta ignorando?

Ren: Non lo so, Nora.

Non vuole proprio saperne di rispondere, senza nemmeno accorgermene mi sono fermato ad ascoltare. Persino Pyrrha prova a parlargli.

Pyrrha: Raiden...?

La situazione è più grave del previsto, meglio sbrigarmi ad andare da Ozpin.

Diversi minuti dopo...

Non è stato facile ottenere il permesso per vedere Ozpin, ho dovuto fare diversi giri e chiedere in segreteria.
Alla fine ho avuto il permesso e la professoressa Diantha mi sta accompagnando nell'ufficio del preside tramite l'ascensore dell'altra volta. La donna mi rivolge un dolce sorriso, per poi prendere la parola.

Diantha: Come mai oggi non l'ho vista insieme ai suoi compagni?

È una domanda abbastanza scomoda, dato che abbiamo praticamente saltato le lezioni per dare la caccia alla White Fang.
Non saprei nemmeno come rispondere, non mi piace mentire...

-Ecco...noi...-

Diantha: Eravate in missione, dico bene?

-Si, è così. Aspetti! Lei come lo sa?-

Diantha: Mi ha informato il preside, ero preoccupata quando non vi ho visti entrare in classe.
Sono contenta siate tornati sani e salvi, nessuno di voi è ferito, vero?

E meno male che doveva essere un segreto, Ozpin.
Però è così carina a preoccuparsi per noi, non penso che molti professori lo farebbero al posto suo, o meglio... non lo darebbero così a vedere.

-Fortunatamente no, ci siamo solo spaventati quando il nemico ha voluto colpire alla spalle mia sorella, fortunatamente è intervenuto Raiden a salvarla. Ho avuto paura di perderla...-

E lei, come per consolarmi, mi mette una mano sulla spalla.

Diantha: La paura è un sentimento normale, può provarla per se stesso, o anche per gli altri, ma ciò non la rende debole, bensì più umano di chiunque altro.

-La ringrazio professoressa, mi piacerebbe imparare molto di più da lei sul campo.-

Diantha: Oh mi creda, nel combattimento non sono il massimo come tutti credono, mio marito invece è un grande esperto, peccato che lavori ad Heaven.

Raiden non la prenderà bene quando scoprirà che la professoressa è sposata.
Finalmente siamo arrivati in cima alla torre, come ieri, la professoressa si congeda con me una volta che esco dall'ascensore, mi giro verso la scrivania e noto il preside intento a scrutare l'orizzonte dalla sua vetrata. Cammino verso di lui e richiamo la sua attenzione.

-Preside Ozpin.-

Si gira verso di me, come al solito è accompagnato dal suo bastone e il portamento composto ed elegante.

Ozpin: Salve signor Cross, com'è andata la vostra missione?

Non ho paura a dire quello che penso al riguardo, non voglio nascondere quello che ho provato durante questo incarico.

-Mi auguro che questi crediti extra siano valsi la pena, se non fosse stato per il mio compagno, oggi avrei perduto mia sorella, lo sa?-

Ozpin: Comprendo quello che ha provato, ma se ben ricorda è stato lei ad accettare questo incarico, quindi era ben consapevole dei rischi, dico bene?

-È vero, ma lei stesso mi ha consigliato di andare insieme alla mia squadra, ha idea che eravamo tutti in pericolo?! A che pro affidarci una missione così pericolosa?-

Ozpin: Mi sembra abbastanza ovvio, lei e sua sorella siete figli del Re dei cacciatori, probabilmente avete più potenziale di molti altri studenti.

-Lo sapevo... è sempre la stessa storia.-

Me ne vado, ormai non abbiamo altro da dirci.
Lui però, non smette di parlare anche dopo essermi girato in direzione dell'ascensore.

Ozpin: Ho ricevuto una lettera da suo padre, a quanto pare è indirizzata a lei.

Mi volto nuovamente verso di lui, mentre tira fuori la busta con all'interno la lettera, forse è la risposta alla lettera che avevo spedito.

Ozpin: Qui dentro troverà tutte le risposte alle sue domande.

Guardo per un attimo la lettera, poi incrocio lo sguardo con Ozpin, è ufficiale... non mi fido granché di lui, non più come prima, almeno. La leggerò con Arya più tardi.
Mi congedo con Ozpin e faccio ritorno al dormitorio. Tra poco è ora di cena, meglio prepararci, inizio ad avere parecchia fame.

La sera stessa, ore 23:30.

Ormai è quasi ora di andare a dormire, so che un orario improponibile, ma se non ne parliamo ora, non avremo altre occasioni. Arya sbadiglia dal sonno, Raiden è sdraiato sul letto a giocare col suo Scroll, mentre Viria è appena uscita dal bagno. Dopo una giornata del genere, una doccia calda è il minimo.
Appena siamo tutti riuniti, richiamo immediatamente la loro attenzione.

-Ragazzi, so che è stata una giornata dura per tutti, ma abbiamo rimandato il discorso per troppo.
Raiden, puoi spiegarci cosa ti è successo? Perché all'improvviso sei scappato?-

Ha un'espressione così strana, non è da lui, non è quel solito sorriso arrogante, sembra quasi innocente...

Raiden: Non sono scappato, dovevo cercare le risposte alle mie domande, ma ci ho riflettuto, ed ora non mi importa più nulla.

Arya: Quali domande?

Raiden: Quando avete iniziato a parlare di famiglia, mi sono sentito strano, come se mi mancasse qualcosa.

Non riesco a seguirlo, ma dal come ne parla, sembra essere qualcosa di importante.

Raiden: Io non so chi siano i miei genitori, non li ho mai conosciuti.

Inutile dire che la notizia ci ha lasciati senza parole. Tutto mi sarei aspettato da lui, ma non che fosse orfano...

-Allora...chi ti ha cresciuto?-

Raiden: Un anziano che viveva nelle zone innevate di Atlas, dopo qualche anno abbiamo deciso di trasferirci a Vale.
Lui mi ha insegnato a combattere, mi ha dato un'istruzione e un posto dove dormire.
Ho sempre ammirato i cacciatori e le loro gesta, ammetto che ho diversi idoli e vorrei tanto essere migliore di loro, anche più di lui...

Evidenzia quel "lui" con una certa importanza, ma penso di sapere già la risposta.

Viria: "Lui" chi?

Raiden: Il Re dei cacciatori, Jupiter Cross!

Esclama con un certo entusiasmo, penso che molti ragazzi ambiscano a diventare come papà, ma Raiden intende addirittura superarlo.
Incrocio lo sguardo con mia sorella, cercando la sua approvazione, sembra abbastanza riluttante alla mia idea, ma sono certo che andrà tutto alla grande. Spesso tra fratello e sorella non serve parlare per sapere a cosa stiamo pensando.

-Raiden, cosa diresti al figlio del Re dei cacciatori se te lo trovassi davanti agli occhi?-

Incrocio le braccia al petto guardandolo dritto negli occhi. Lui in quel momento strizza leggermente le palpebre e poi sul suo viso si disegna un sorriso, è quasi sul punto di scoppiare a ridere.

Raiden: Piccolo bastardo...

Credo che abbia capito, la stessa cosa vale per Viria.

Viria: Perché non ce lo hai detto prima, capitano?

-So che potrebbe sembrare stupido, ma avevo paura che, se lo aveste saputo, avreste iniziato a trattarmi diversamente.-

E appena finisco la frase, Raiden scoppia a ridere mettendosi una mano davanti alla faccia.

Raiden: Ma tu pensa... quanto è piccolo il mondo!

La corvina si avvicina a me, è a pochi centimetri di distanza dal mio viso, la sua espressione è stranamente crucciata.
Mi tira un leggero buffetto sulla fronte, doveva essere un colpetto innocuo, invece mi ha fatto un po' male...

-Ahi!-

Viria: Sei davvero uno sciocco, capitano. Io mi sto fidando di te, perché penso che tu sia un tipo in gamba, e lo penso ancora. Non importa che tu sia il figlio del Re, tu sei e rimani il nostro leader, io continuerò ad affidarmi a te, nel bene o nel male.

Che ragazza dolce... questo mi rassicura molto, sono e rimango dell'idea che lei fosse molto più adatta di me a fare la leader, ma se lei si fida così tanto, dovrò fare del mio meglio per non deluderla. Raiden, sdraiato sul suo letto, smette di ridere e riprende a parlare.

Raiden: Ascolta Alexander, è un bene che tu sia suo figlio, riferiscigli questo messaggio da parte mia: prenderò il suo trono!

Per certi versi è minaccioso, ma papà approverebbe questa sua determinazione.

-Un giorno te lo farò conoscere.-

Arya, timidamente alza la mano, sembra voler dire qualcosa.

Arya: Raiden io... vorrei ringraziarti per oggi, mi hai salvato la vita.

Effettivamente non ho ringraziato il rosso per questo, è solo merito suo se Arya è salva.

Raiden: Se tu fossi morta, Alexander ci sarebbe stato molto male, ed io ho rispetto di questo nanerottolo.

-Ehi!-

Quando la smetterà di prendermi in giro per la mia altezza?

Raiden: E poi, chi avrei preso in giro al posto tuo?

Solitamente mia sorella si offenderebbe per questo genere di commenti, ma stavolta è semplicemente arrossita.

Arya: Poi vedi... io e te in fondo, non siamo tanto diversi.

Raiden: Ti sembro forse un Faunus?

Arya: Non in quel senso, zuccone! Tu non hai idea di chi sia la tua vera famiglia, ad essere sincera, non lo so neanche io.

Non le piace nascondere il fatto di essere stata adottata, soprattutto ai suoi amici. Mammia mi raccontò che l'avevano trovata nel bosco vicino a casa, pochi giorni dopo la mia nascita, qualcuno l'aveva abbandonata lì...

Arya: Ma sinceramente non mi interessa sapere chi siano. Jupiter, Gwynne e Alex sono la mia famiglia e questo non cambierà mai.

Dice il tutto tenendosi una mano sul petto e sfoggiando un dolce sorriso.
Raiden non dice nulla in risposta, si limita semplicemente a sorridere.
Giusto! Mi stavo dimenticando della lettera!

-Arya, abbiamo ricevuto una lettera da papà!-

Arya: Davvero? Leggila subito!

Prendo la busta e tiro fuori il contenuto, Arya si mette al mio fianco per leggere, però anche Raiden sembra voler sbirciare, così come Viria.
Cerco di immaginarmi la voce di papà mentre leggo le sue parole, una voce: calda, profonda, ma al tempo stesso gentile.

-Cari figli.
Sono molto contento del risultato che avete ottenuto, ma in fondo ero più che convinto che ce l'avreste fatta. Spero che stiate bene, che stiate mangiando bene; ma soprattutto, che stiate facendo nuove amicizie. Mi piacerebbe tanto essere lì per conoscere i vostri compagni di team, non posso giudicare senza conoscere, ma sembrano davvero due tipi in gamba. Spero che la missione affidata da Ozpin, non sia stata troppo pericolosa.
Si, se ve lo state chiedendo, ho chiesto io ad Ozpin di affidarvi un incarico da professionisti, mi doveva un favore per una questione passata.
Se ho fatto tutto questo, era per verificare se eravate pronti, e avevo ragione.
Sappiate che mi mancate tanto, spero di rivedervi presto, bambini miei.

Con affetto, vostro padre Jupiter.-

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