Decisione (A)
PoV Arya:
Quella sensazione non è svanita, anzi, è perpetrata nonostante i minuti in questo letto sono passati velocemente. Sto cercando di pensarci il meno possibile, mentre lei continuava sotto le coperte a far reagire il mio sesso ai suoi continui tocchi.
Fa piuttosto freddo, ma nonostante siamo rimaste completamente nude, il calore dei nostri corpi è sufficiente a scaldarci.
Stringo la coperta più forte che posso, tenendo gli occhi chiusi e lasciando che i miei respiri accelerino, ma nello stesso tempo si fanno più profondi.
È bellissimo, una sensazione stupenda che si prova poche volte nella vita.
Non pensavo minimamente che la mia prima volta potesse essere con una ragazza. Una parte di me si sente in colpa, perché mi ero ripromessa di confessarmi a Raiden, eppure... non riesco a smettere, non riesco a fermarmi e i miei ormoni ormai parlano per me, decidendo ogni mia azione.
Lascio che la mia mano destra vada sulla sua nuca, come a volerla invitare a dare di più, fino a quando non raggiungo l'apice del piacere.
Un lungo e controllato respiro segna la fine di quell'atto, Nifa riemerge da sotto le coperte, mettendosi sopra di me e lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
Si mette al mio fianco, respirando piano e io poggio la testa sul suo petto.
Non ha la mia stessa taglia di seno, anzi, è piuttosto piatta, ma non nego che sia comunque comoda. Da sotto le coperte sento le nostre due code intrecciarsi.
Ci abbiamo messo poco... no, è passata a malapena mezz'ora secondo l'orologio, troppo in fretta... Però è stato piuttosto intenso, ci siamo lasciate andare.
Dopo aver calmato i nostri respiri, le rivolgo una domanda mentre fisso il soffitto.
-Mi sai dire... dove sono finiti gli altri?-
Nifa: Che importa? Quel che conta è che ci siamo solo noi due.
Dice lei alzandosi un poco e incrociando nuovamente il suo sguardo con il mio, è così bella... sembra un angelo.
Istintivamente il mio sguardo cade sul suo petto, andando ad osservare il suo fisico esile e delicato.
Mi alzo pure io, cercando di tenere una mano sulle lenzuola che vanno a coprire le mie nudità.
-Dici sempre che loro partono per delle "commissioni", facendomi rimanere col dubbio.-
Nifa: Ci sono molte cose di cui vorrei parlarti, ma non posso.
Seth probabilmente ti dirà altro in questi giorni.
Io abbasso lo sguardo verso le bianche lenzuola, andando a fissare il vuoto. Tante domande senza risposta...
Lei mi afferra il mento delicatamente con la mano destra e guardandomi con quell'espressione così sensuale mi dice...
Nifa: Una sola cosa posso dirti senza vincoli: ti amo.
E senza darmi possibilità di rispondere, mi lascia un altro bacio sulle labbra, che io ricambio subito dopo. Lei dopo pochi istanti si stacca, alzandosi dal letto ed esponendo le sue complete nudità. Ai piedi del letto ci sono i suoi vestiti, io rimango imbambolata a fissare quel paradiso, sfortunatamente si rimise i vestiti, guardando poi l'orologio da parete.
Nifa: È il caso che vada a preparare il pranzo, tu hai fame?
Annuisco a quella domanda e lei mi sorride, uscendo poi dalla camera e chiudendo la porta.
Mi ributto sul letto mettendomi l'avambraccio davanti agli occhi. Ma cosa sto facendo? Mi sto davvero rifugiando in una relazione che nemmeno io mi aspettavo?
Forse avrei dovuto capirlo molto tempo prima che Nifa provasse qualcosa per me.
È successo tutto così in fretta che non ho avuto tempo per chiarire le cose.
Nonostante quello che successo, provo comunque qualcosa per Raiden, ma il sentimento provato con lei sembra più "semplice desiderio" che amore effettivo. Anche se non lo nego, mi batte forte il cuore se ripenso alla sua espressione angelica. Forse mi sono sempre piaciute anche le ragazze...
In tutto questo, Abel si era nascosto sotto al letto, infatti esce dal suo nascondiglio di fortuna e risale sul letto.
Unisco le mani e lo faccio appoggiare lì, portandolo poi vicino al mio viso.
-Non dire nulla a nessuno di quel che hai visto o sentito.-
So per certa che non parlerà, anche perché non può. Gli accarezzo leggermente la testa con l'indice, lasciando poi che si posi sul letto. Vado a rivestirmi, Achilleus entra spesso in camera per vedere come sto, non vorrei mi vedesse nuda.
Un momento... la ferita non mi fa più male, anche durante il sesso non ho provato alcun dolore al ventre. Nella stanza c'è uno specchio, riesco ad alzarmi e rimettendomi almeno le mutandine e la maglietta da notte blu a maniche lunghe, vado a specchiarmi e alzando leggermente la maglia, provo a levare il bendaggio. La ferita si è completamente rimarginata, è rimasta solo una cicatrice, che strano... così in fretta nonostante fosse un taglio profondo.
Sarà il segno della mia sopravvivenza, ho sempre sognato di avere una fighissima cicatrice! Anche se, nel mio sogno era sull'occhio destro, da una parte mi è andata bene, ma ancora mi chiedo chi sia stato a procurarmela. Non ho ricordi di quel che è successo a Beacon durante la caduta. L'unica cosa che ricordo, è quando sono andata con papà a cercare Alex, poi nulla, ho la mente annebbiata.
Sento la porta bussare, così faccio che rimettermi a letto di fretta e furia.
-Avanti!-
Come pensavo, è Achilleus.
Achilleus: Yo!
Mi saluta con la mano alzata mentre si dirige alla poltrona.
-Yo!-
Achilleus: Come stai, signorina? Ti senti meglio?
È da quando sono arrivata che non fa che chiedermi come mi sento. Non lo nego, mi piace parecchio avere tutte queste attenzioni, mi sento come una principessa. Io rispondo sinceramente, facendoli notare il miglioramento con una piccola danza sul posto, ora riesco a muovermi alla perfezione.
Achilleus: Mi fa molto piacere, ma cosa sono quei segni sul collo?
Oh cavolo! Mi sono dimenticata di coprirli, Nifa ha voluto marcare il territorio come si deve, ma credo abbia esagerato. Prima che riesca a trovare una scusa plausibile, sentiamo la voce della mia nuova partner richiamare il blu, forse per aiutarla a preparare il pranzo.
Achilleus: Il dovere chiama, ci vediamo a pranzo!
E dopo essersi congedato esce dalla stanza. Mi alzo dal letto e mi dirigo alla finestra, spalancandola e facendo entrare un po' d'aria fresca, col senno di poi è stata una pessima idea, avendo le gambe scoperte mi sale un grosso brivido.
Mi affaccio per vedere fuori e noto il professor Seth seduto ai piedi di un albero, sembra star carezzando qualcosa con l'indice... Abel! Come ha fatto a scappare senza che me ne accorgessi? Quella peste si muove alla velocità della luce. Ma cavolo se sono carini!
Una scena simile l'ho già vista da qualche parte... ma certo! Alex durante i giorni liberi dove non andavamo a scuola, per rilassarsi andava sempre sotto l'albero fuori casa e il nostro scoiattolo lo seguiva. Sento una forte emicrania, come se questi ricordi facessero male in un certo senso, succede ogni volta che vedo Seth e penso a mio fratello. Perché sta succedendo così tanto?
Quel pomeriggio stesso...
Anche durante il pranzo ho continuato a rimuginarci sopra, ma senza mai capire realmente cosa mi passi per la testa. L'atmosfera fuori da qui si adatta bene al mio umore, sta piovendo da qualche ora, ma il professor Seth non è rientrato in casa, nemmeno per pranzare.
Il silenzio è calato da qualche minuto, nel mentre gli altri si tengono impegnati: Chille lava i piatti, Nifa sembra star facendo dei compiti, indossa persino degli occhiali da vista, è ancora più carina così; Shark invece non so dove sia finito. Nessuno guarda la tv, anche perché nemmeno c'è, neanche una radio, questo è molto strano.
Siamo sedute al tavolo dove prima abbiamo mangiato, la ragazza distoglie per un attimo l'attenzione dai fogli per rivolgermi un sorriso, che io ricambio, tenendo il volto disteso sul freddo legno del mobile. Improvvisamente sento ancora quell'emicrania di prima, solo che questa volta è diverso, sembra quasi un richiamo. Così, con la scusa di andare in bagno, mi allontano dai ragazzi per dirigermi all'entrata della casa, stavo per aprire la porta, quando una voce richiama la mia attenzione, mi giro e vedo Shark.
Shark: Cosa stai facendo?
Messa alle strette, gli faccio segno di non alzare la voce.
-Ho bisogno di parlare col professore, so che non vuole vedere nessuno, ma ti prego di non fermarmi, è una cosa importante...-
Ma lui, incredibilmente, non dice nulla al riguardo.
Shark: Come ti pare. Però, è giusto che ti avvisi su una cosa: qui ognuno di noi ha il suo ruolo, e presto Seth vorrà che tu faccia qualcosa per lui, perciò tieniti pronta.
https://youtu.be/uwph0dv9E6U
Non so cosa voglia dire, è stato molto criptico al riguardo, e credo che anche provando a chiedere spiegazioni, non mi risponderebbe. Apro la porta davanti a me e mi sale un brivido di freddo, nel mentre le prime gocce di pioggia iniziano a bagnarmi la testa, lascio semiaperta la porta e mi dirigo dal professore. È rimasto sotto quell'albero per tutto il tempo insieme ad Abel, mi guarda dritto negli occhi e si alza in piedi.
Seth: Perché sei qui? Fa piuttosto freddo.
-Potrei dirle la stessa cosa, professore.-
Lui distoglie lo sguardo dal mio, tornando ad accarezzare il mio animaletto. Deglutisco e cerco di parlargli apertamente.
-Sono giorni che ho una strana sensazione ogni volta che la osservo, è come se alcuni suoi comportamenti mi fossero familiari, è come la conoscessi da tanto tempo, forse tutta la vita.-
Si alza in piedi, dandomi poi le spalle, come se non volesse parlare con me direttamente.
Seth: Sono certo che si tratti di una tua impressione. Ho saputo della tua esistenza solo da Jupiter, ma il nostro primo incontro è avvenuto solo contro quella bestia.
Cerco di insistere, sono certa che queste non sono solo impressioni, lui mi nasconde qualcosa.
-Le sarò per sempre grata per avermi salvato, ma ci sono tante domande che mi ronzano per la testa... Perché mi trovo qui e non a casa? Cosa è successo a Beacon? Chi mi ha ferita?-
Quelle domande escono così spontanee, da non rendermi conto che sto alzando la voce. Abbasso la testa, stringendomi le braccia a causa del freddo, nel mentre noto Abel salire sulla mia gamba destra, fino ad arrivare sulla mia spalla. Digrigno i denti e cerco di domandare ad alta voce all'adulto.
-Una più di tutte... tu, chi sei veramente?!-
Lui gira la testa verso di me, e questa volta sul suo volto vedo un sorriso, un sorriso innocente, il sorriso della persona più importante della mia vita: mio fratello.
Nel momento in cui sbatto le palpebre, mi sembra di essere tornata a qualche anno fa, esattamente a quando avevamo sette anni. Era una tranquilla giornata nella nostra umile casetta, quando ci svegliammo ci rendemmo conto di essere soli, mamma e papà erano usciti per andare in città.
Giocavamo a fare i padroni di casa, eppure, nonostante l'assenza dei nostri genitori, non ci sentivamo soli, avevamo fiducia l'una dell'altro e non stavamo lontani nemmeno per qualche minuto. Fu soltanto durante una scampagnata nel boschetto vicino casa, che ci sentimmo davvero soli: caddi dentro una scarpata, la mia aura mi aveva protetto da molti urti, ma arrivata in fondo sentivo la paura pervadermi, in quel bosco c'erano i Grimm. Tuttavia, Alex rimase li tutto il tempo a sorvegliarmi, senza mai andarsene, fino a quando non sentì la navetta dei nostri genitori arrivare. Non so per quanto rimasi in quel postaccio, qualche minuto, qualche ora... sembrava non passare mai il tempo, fu un'esperienza orribile. Fortunatamente nostro padre accorse in mio soccorso e quando tornai in superficie, Alex mi sussurrò una frase che non dimenticherò mai e che in qualche modo, mi fa sempre sentire vicino a lui: "Mi sei mancata, sorellina."
Seth mi guarda dritto negli occhi e porgendomi la sua mano destra, mi chiede...
Seth: Non è forse ovvio...?
In quel momento i miei occhi si riempiono completamente di lacrime, rendendomi difficile trattenerle. Vedo chiaramente la sua immagine, anche se una palese illusione. Ho capito tutto... quell'espressione, quel sorriso... e quella frase che mi sussurra...
Seth: Mi sei mancata, sorellina.
Le lacrime scendono copiose dal mio viso, le mie mani si congiungono alla sua, stringendola molto forte e portandomi al suo petto, mi appicco a lui in un forte abbraccio.
-Fratellone! Fratellone!-
L'ho sempre avuto sotto agli occhi per tutto questo tempo, senza mai accorgermene. Ora capisco, il nome "Seth" non era altro che una copertura, quei comportamenti potevano appartenere solo ad una persona. Rimaniamo congiunti in quella stretta per alcuni minuti, lasciando che il mio pianto calmi totalmente il mio spirito sconvolto dalla notizia. Ad un certo punto lui scioglie quell'abbraccio, andando a poggiare i palmi delle mani sulle mie spalle.
La sua espressione, il suo tono, il suo modo gentile di rivolgersi, non ci sono dubbi... quest'uomo è chiaramente mio fratello, Alexander Cross.
Perché si trovi qui, è un mistero. Perché si è nascosto per tutto questo tempo, è un mistero. Solo una cosa è certa: non lo lascerò più andare, anche se diverso dall'Alex che conosco io, non me la sento di abbandonarlo.
Anche il calore che emana è familiare, solo Alex può darmi questa piacevole sensazione ogni volta che lo abbraccio.
-Anche tu mi sei mancato...-
Il giorno dopo...
Dopo quella rivelazione, Seth, o per meglio dire, Alex ed io non abbiamo più parlato della questione. Mi ha detto che a tempo debito saprò tutto quel che c'è da sapere su di lui. Inoltre, mi ha raccomandato di non farne parola con nessuno di questo, pare che nessuno in questa casa sappia della sua identità.
È bello sapere di aver ritrovato mio fratello, o almeno... lui, ma più adulto. Mi chiedo se tutta questa non sia una messinscena ben congegnata, anche se non credo. Alex non è mai stato tipo da scherzare in momenti così tristi. Mi vien da chiedermi da dove viene, e soprattutto, perché ha sposato la professoressa Diantha?
Chissà se un giorno il mio Alex lo scoprirà, non deve essere semplice spiegare che si trova davanti la sua versione adulta.
Il sole sta tramontando, e sono sul tetto della casa ad osservarlo, è uno spettacolo così bello... quasi non mi fa pensare alle mille domande che mi ronzano per la testa. Ad un certo punto, una figura familiare mi raggiunge, chiedendosi giustamente il perché mi trovi qui, quei capelli blu potrei distinguerli ovunque.
Achilleus: Ehi signorina, che ci fai al mio posto?
-Il tuo posto...?-
Achilleus: Certo! Vengo spesso qua sopra a rilassarmi, paesaggi così belli vanno goduti fino in fondo.
Si sdraia portando le mani dietro alla nuca. Anche se non ci stiamo guardando direttamente, mi rivolge comunque una domanda.
Achilleus: Cos'è quella faccetta giù? Shark ti ha per caso dato fastidio?
Per una volta che non c'entra nulla poverino... Faccio un semplice no con la testa, mentre appoggio il viso sulle ginocchia.
-Forse sono io a farmi molti problemi, ma ho come l'impressione che molte cose mi vengano nascoste. Insomma, riuscirò mai a venirne a capo?-
Achilleus: Capisco... mh! Aspettami qui.
Si rimette in piedi, tornando poi in casa tramite la finestra. Dopo qualche minuto torna con due ghiaccioli, a giudicare dal colore sembrano alla menta.
Achilleus: So cosa ti serve per liberare la mente.
-Oh... grazie, ma non fa troppo freddo per questi?-
E lui scartando il suo ghiacciolo mi risponde tornando a mettersi comodo sdraiato.
Achilleus: Nah, per me non esiste periodo per gelati e ghiaccioli, su mangia!
Rimuovo la copertina di plastica e do un leggero morso, sentendo subito la mia bocca invasa da una sensazione di freschezza, sia per il brivido di freddo, sia per la menta, è buonissimo!
All'improvviso dalla finestra si affaccia un'altra persona, Nifa! Spero non sia venuta qui per dirci di scendere.
Nifa: Immaginavo di trovarti qui.
Achilleus: Si, e abbiamo anche un ospite!
Lei mi guarda con quel sorriso angelico, cosa che mi fa subito arrossire un poco. Non riesco a guardarla in volto senza sentirmi in soggezione, è troppo bella.
Probabilmente se fossimo state sole, mi avrebbe dato un bacio, ma forse non vuole che ancora nessuno lo scopra, per il momento mi comporterò normalmente.
A rompere quel silenzio imbarazzante, è proprio il blu, che parla con la bocca semipiena di ghiacciolo.
Achilleus: Prenditi l'abitudine, Arya. Io e lei veniamo spesso qua sopra, rimembrando i momenti del passato dove eravamo ancora dei bambini, ma ormai quei tempi sono andati.
Lei, come imbarazzata dalla situazione, rimprovera il ragazzo cambiando totalmente discorso.
Nifa: Maleducato, non parlare con la bocca piena.
Achilleus: Oh, e dai! Per una volta che facevo un discorso serio!
Non dovrei farlo, ma sentirli litigare, anche se per una cosa stupida, lo trovo divertente, per questo mi scappa una risata spontanea, un po' trattenuta. Anche loro due, sentendomi, presero a ridere di gusto. Era da tanto tempo che non ridevo così, mi mancava... loro due mi danno la forza di farlo nuovamente.
Non sono riuscita a conoscerli come si deve a Beacon, ma ora, vivendo momentaneamente con loro, sento che nascerà un bel legame.
Sarà doloroso dover andare via, ma prima o poi dovrò farlo, per il momento voglio godermi il mio ghiacciolo insieme ai miei nuovi amici... anche se non nego mi manchi un sacco il mio team.
Ho ancora parecchi dubbi, non so cosa mi riserva il futuro, ma se devo dare una mano qui, rimarrò tutto il tempo necessario.
Fratellone, mamma, papà, Raiden, Viria... non starò via per sempre, quando sarà il momento, tornerò da voi, questa è la mia decisione.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top