Contro il Minotauro
PoV Narratore:
La bestia, nonostante la sua stazza e l'enorme peso, caricava molto velocemente i suoi avversari.
L'insegnante ordinò ai suoi allievi di spostarsi. Viria e Xander andarono a destra, Diantha a sinistra.
Il Minotauro, non appena si accorse di aver mancato i suoi bersagli, "frenò" bruscamente la sua carica, si girò di scatto e saltò in aria per diversi metri. I ragazzi non persero di vista il mostro neanche per un istante, questo stava per precipitare in caduta libera verso di loro.
La corvina e il capitano si divisero per evitare il colpo, ma appena il Grimm toccò il suolo, colpì con potente pugno il terreno, frantumandolo e scatenando un'onda d'urto. Appena rialzò la testa, emise un altro ruggito.
Xander: Non sembra darci un attimo di tregua...
In quel momento, si sentirono degli spari rivolti verso la bestia, questa venne colpita in testa, ma i proiettili non sembravano averlo minimamente scalfito, la sua pelle era così dura da averlo protetto. Il mostro volse lo sguardo verso la fonte, si trattava ovviamente di Arya. In un primo momento sembrava intenzionato a voler caricare pure lei, ma accorgendosi dell'altezza, cambiò bersaglio. Adesso fissava Xander sospirando e ringhiando.
Xander: Non mi fai paura...
Disse il ragazzo con fare determinato.
La bestia, sentendo quella frase, fece una cosa inaspettata: sorrise. Un sorriso assai malvagio e macabro, che subito dopo si tramutò in una risata folle.
Un brivido percorse la schiena del capitano del team XAVR, quel Grimm era riuscito a capirlo per davvero?
Continuò per diversi secondi, fino a quando le sue labbra non presero a muoversi, la bestia si stava sforzando a pronunciare delle parole.
Minotauro: Pa... patetico... c... cacciatore...
Il ragazzo indietreggiò sbalordito, non si aspettava che un Grimm potesse parlare. Anche se la parlata profonda e cupa dell'essere, rendeva il tutto più complicato da capire.
Una cosa era certa: il Minotauro ragionava, come un vero essere umano, anche se portato alla follia.
Xander: Non posso crederci... tu parli!
La bestia guardò il ragazzo mentre teneva la testa chinata in avanti, pareva ingobbito. Fino a quando, non iniziò a sospirare sempre più forte, e la sua espressione trasudava follia da ogni poro. Riprese poi a parlare lentamente, anche se dal tono era comprensibile che si stava infuriando.
Minotauro: M... morirai... c... come... come tutti gli altri!
E subito dopo la bestia attaccò di nuovo il ragazzo, cercando di schiacciarlo con la sua possente mano.
Ovviamente con "tutti gli altri" si riferiva ai cacciatori uccisi in passato.
Il Grimm pensava di aver schiacciato il ragazzo, dato che il polverone alzato non permetteva di vedere, ma Xander saltò all'ultimo momento all'indietro; per poi sbucare dalla polvere con la spada sguainata e la sega circolare pronta a tagliare la testa dell'essere. La bestia però, era più intelligente del previsto; infatti parò il colpo di spada con il corno destro.
Xander: Cosa?!
Questo purtroppo, lo rese vulnerabile da un prossimo attacco.
Il Minotauro colpì il ragazzo con un destro, facendolo volare via di diversi metri. Fortunatamente l'albino riuscì a limitare i danni con la sua aura, ma il dolore restava. Si rialzò, aiutato anche dalla sua spada che lo sorreggeva, ma il Minotauro stava caricando di nuovo.
In quel momento intervenne Viria, che, attingendo alla sua forza sovrumana, riuscì a fermare l'avanzata della bestia tenendola per le corna. Nonostante il Grimm fosse almeno quattro volte più alto della ragazza, quest'ultima riusciva a contrastare la sua forza. Dopodichè la corvina lo spinse all'indietro.
La bestia indietreggiò con un balzo, per poi scattare nuovamente, tentando di colpire la corvina con il suo possente pugno.
Forse quella di Viria poteva sembrare una follia, ma volle fare un pugno contro pugno con l'enorme essere. Lo scontro di pugni scatenò una potente onda d'urto, oltre ad aver sollevato diversi detriti, incredibilmente erano pari in quanto a forza.
Viria, grazie alla sua preveggenza, riuscì a vedere la prossima mossa del mostro: avrebbe provato a schiacciarla col suo peso. La ragazza non si fece trovare impreparata, e poco prima che il Grimm possa buttarsi di peso su di lei, questa fece un balzo all'indietro. Ora era nuovamente vicino a Xander.
Viria: Stai bene?
Xander: Non è nulla di grave.
Disse riprendendo la spada e tenendola puntata in avanti, la compagna restava con la guardia alta, mentre il Minotauro si stava rialzando.
Viria: Se Raiden fosse qui, probabilmente avremo già vinto.
Xander: Si sta occupando degli altri Grimm, qui possiamo farcela da soli.
Si sentì una voce femminile rimbombare, era la professoressa Diantha che stava avanzando verso i ragazzi, mettendosi davanti a loro.
Diantha: Basta così, ragazzi!
Xander: Professoressa, che intende fare?
Diantha: Mi sembrava di avervelo già detto: voi siete sotto la mia responsabilità. Come insegnante non posso lasciarvi continuare.
Xander: Ma noi possiamo batterlo se restiamo uniti!
Diantha: Ho detto di no!
Disse con tono autoritario e severo, non era da lei alzare la voce, ma purtroppo la situazione lo richiedeva.
Xander: Ma professoressa...
Diantha: Comprendo le vostre intenzioni, ma intralcereste solo l'operato di una cacciatrice esperta, il meglio che potreste fare: è dare una mano alle persone in fuga ed eliminare il resto dei Grimm.
Viria: Cosa ne sarà di lei?
Diantha: Me la caverò, non preoccupatevi. A breve arriveranno i rinforzi, lo terrò impegnato.
Xander: D'accordo, ma stia attenta...
Lei in risposta, sorrise al ragazzo.
Subito dopo, tornò seria, sguainando i pugnali attaccati alle catene, iniziando a farli roteare.
Nel mentre la bestia si stava preparando a caricare nuovamente.
Diantha: Ora andate e non voltatevi!
I due ragazzi si guardarono tra di loro. Xander, anche se un po' titubante all'idea, fece un cenno di assenso alla sua compagna e corsero via, cercando di raggiungere gli altri impegnati con il resto dei Grimm. Ma qualcun'altro osservava la professoressa senza farsi scoprire, ovvero Arya. Si stava sentendo male al pensiero di non poter fare nulla per aiutarla, dato che la bestia era immune ai proiettili.
Arya: Quel mostro sa che sono qui e prima o poi verrà a cercarmi...
Aveva paura, il fatto che nessuno potesse battere quel Grimm, la spaventava.
Arya: Papà... dove sei?
Si chiese mentre tremava come una foglia... Nel mentre l'insegnante si preparò a schivare la carica della bestia, quest'ultima ovviamente stava caricando a testa bassa. Non appena fu abbastanza vicino: Diantha lanciò i suoi pugnali, attorcigliandoli intorno alle corna del mostro, poi scattò in avanti e una volta arrivata dietro alla sua nuca, lasciò che il Grimm si schiantò contro il palazzo per assestargli un doppio calcio sul collo; una volta liberati i pugnali, balzò all'indietro. Probabilmente non aveva fatto molti danni, infatti la bestia si rialzò subito dopo, ruggendo ferocemente in direzione di lei.
La cacciatrice rimase calma, prese un profondo respiro e attivò il suo Semblence, rilasciando un leggera brezza capace di calmare i nervi e rilassare chiunque gli stia intorno.
Il Minotauro, che prima era totalmente accecato dalla rabbia, ora spalancò gli occhi guardando la donna, indietreggiando, come se la temesse.
Diantha: Contro i Grimm, questo potere è completamente inutile, ma tu non sei un normale Grimm, tu in fondo resti un umano come me.
Disse la donna avvicinandosi all'essere con le lame sguainate.
Diantha: La tua favola dovrebbe insegnare: che la follia porta al diventare dei mostri, ma tu non sei un mostro. Soltanto un povero uomo sfortunato. Non provo rancore per te, tuttavia non posso lasciarti andare, perdonami.
La bestia non reagiva più, era rimasta totalmente vittima del Semblence di Diantha. L'insegnante, chinandosi in avanti: scattò velocemente, riuscendo a procurare diversi tagli sul corpo del mostro e comparendo alle sue spalle. Il tutto era avvenuto in una frazione di secondi.
La donna lo fece nuovamente, colpendo il Grimm più e più volte ad una velocità incredibile, come una tempesta di lame. Poi fece un balzo in alto, roteando a mezz'aria con entrambe le lame, diventando una sorta di "sega circolare" vivente e colpendolo con un taglio dall'alto verso il basso.
Il Grimm urlò dal dolore, rischiando addirittura di cadere all'indietro, tutte quelle ferite lo stavano indebolendo col passare dei secondi.
Diantha: Il prossimo sarà l'ultimo attacco!
Arya nel frattempo, si stava tranquillizzando, stava osservando lo scontro nascosta dietro una roccia, dato che nel frattempo era uscita fuori dal suo nascondiglio.
Arya: Forse mi sono preoccupata troppo, è davvero fantastica.
Disse sottovoce.
Nel mentre la donna si lanciò nuovamente contro il Grimm, ormai rassegnato a testa bassa. Aveva intenzione di decapitarlo. Tuttavia Arya, sentì che qualcosa non andava, ebbe come una visione, sentiva che sarebbe finito tutto in tragedia da lì a poco. La Faunus allungò verso l'insegnante, urlandole di fermarsi.
Il Minotauro, che sembrava spacciato, in realtà stava solo fingendo, era ancora in piene forse.
Nonostante la professoressa stesse attaccando, aveva comunque la guardia abbassata e questo permise alla bestia di colpirla con una manata, che la lanciò alla sua destra.
La donna rotolò via, purtroppo non aveva attivato la sua aura e i danni li sentì del tutto. Cercò di afferrare le sue armi che erano davanti a lei, ma la bestia schiacciò i pugnali sotto il suo pesante piede.
Dopodiché, colpì nuovamente la donna con un calcio al ventre. Diantha dovette usare tutta la sua aura per ridurre i danni al minimo, ed evitare che quel colpo potesse uccidere il suo bambino.
Venne nuovamente scaraventata via, sbattendo la schiena contro un muro, si vide la classica "pelle" di aura, ma questa si spense subito dopo.
Diantha: Non lo sento più...
Disse mentre delle lacrime gli rigavano il viso e subito dopo l'urlo della Faunus volpe, mentre il Grimm si avvicinava a passo lento verso la donna.
Arya: Professoressa Diantha!!
Il Minotauro si voltò verso la fonte dell'urlo, mentre Arya iniziò a sparare diversi colpi al Grimm, ma era tutto inutile, i proiettili gli rimbalzavano contro.
A quel punto l'essere fece un altro macabro sorriso, quasi divertito dalla situazione. Poi tornò a guardare la donna stesa contro il muro, pronto a finire il lavoro.
Arya corse più veloce che poteva, voleva aiutare la sua insegnante, anche a mani nude.
Arya: Lasciala stare!!
Ignorò totalmente la ragazza e si preparò a sferrare il colpo di grazia all'insegnante, un violentissimo pugno.
Arya: NOO!!
Ma in quel momento, una mano spuntata dal nulla, fermò il pugno del Grimm.
Un uomo piuttosto alto, dai lunghi capelli argenti, occhi color smeraldo, spallacci in ferro, lungo cappotto nero aperto, che lasciava scoperto parte del petto e stivali in pelle neri.
La donna questa volta versò lacrime di gioia, mentre pronunciava il nome dell'uomo.
Diantha: Seth!
L'uomo, attingendo a tutta la sua forza, respinse il Minotauro facendolo indietreggiare. Poi fece un salto, nella sua mano destra andò ad accumularsi quello che sembrava vento, infine, sferrò un potente pugno sull'addome della bestia. Tuttavia non fu la sola forza a scaraventarlo via, ma anche una sorta di piccolo tornado che si andò a formare sul pugno dell'uomo chiamato "Seth".
Il Grimm venne scagliato via di diversi metri, andando poi a schiantarsi contro un edificio. Arya guardò l'uomo sbalordita, e l'aveva anche riconosciuto. Era lo stesso uomo che vide prima di partire per la missione, ma ora quello che contava era aiutare la professoressa.
Corse verso di lei, chinandosi appena la raggiunse.
Arya: Professoressa! Come si sente?
Diantha: Io... io non lo so... Seth, credo che sia...
L'uomo si chinò verso la moglie, mettendole poi una mano sul ventre. Questa emanò una luce fioca e subito dopo il corpo della donna si ricoprì di aura gialla.
Diantha: Lo sento... lo sento di nuovo!
Affermò la donna felice come non mai, anche Arya assunse un'espressione di felicità. Il colpo di prima doveva aver danneggiato il feto, ma a quanto pare, Seth ha una sorta di potere di guarigione.
Dopodiché il cacciatore prese la parola.
Seth: Adesso lasciate il resto a me. Ti prenderesti cura di loro?
Chiese rivolgendosi alla Faunus volpe, questa rispose facendo un cenno di assenso.
Allora l'uomo si alzò, tenendo un lieve sorriso sul volto. Attaccata alla sua cintura vi era il fodero di una lunga katana, questo la tirò fuori impugnandola nella mano destra. Stava camminando a passo lento verso il Minotauro.
La bestia riemerse dalle macerie ruggendo più forte di prima, tornando poi alla carica, balzando in alto nel tentativo di colpire Seth con un pugno.
Seth: Povera immonda bestia...
Con quella forza, probabilmente il Grimm poteva distruggere nuovamente il terreno come prima, anche se il bersaglio era il cacciatore. Quest'ultimo afferrò la spada con entrambe le mani, portandola poi sopra di sé. Intorno a lui si stava accumulando una forte folata di vento, questo andò a ricoprire poi la sua lunga katana, ciò avrebbe reso il fendente ancora più potente.
Seth: Che tu possa trovare la pace...
Quando ormai il Minotauro fu poco distante da lui, Seth fece il movimento di un fendente dall'alto verso il basso, ciò scatenò un potente taglio d'aria che colpì non solo la bestia, ma anche l'edificio dietro, squarciandolo in orizzontale.
Il Grimm era stato diviso a metà, lentamente le sue ceneri lo stavano facendo dissolvere nel nulla, l'ultima cosa che il Minotauro vide, fu proprio l'espressione soddisfatta del cacciatore per poi sparire, non prima di aver pronunciato una sola parola.
Minotauro: G... gra... zie...
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