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Vhakar, "primo del suo nome, principe di Roccia del Drago, leggittimo erede al trono di spade" anche detto "il dorniano" o "l'oscuro". รˆ ovviamente erede per nascita, non รฉ stato costretto ad uccidere nessun fratello in un incidente sospetto per ottenere il titolo, unico erede maschio della famiglia. Non che Vhakar avrebbe mai avuto il coraggio di compiere tale gesto, per mancanza di brama e di forza di spirito. Non c'รจ in lui un grande desiderio di ottenere il titolo di Re e protettore del Reame, certo renderebbe il padre orgoglioso, cosรฌ come tutta la sua famiglia, dunque cerca di fare suo il loro desiderio.
In realtร  teme quel titolo e ringrazia gli dei di non essere salito al trono all'etร  del padre. Anche se fosse stato il minore tra un'orda di fratelli, diventare cavaliere o anche andare fino alla cittadella e dedicarsi agli studi non sarebbe stato un disonore per lui. Crede di non essere fatto per diventare re, probabilmente un riflesso delle voci che si spargono in giro a macchia d'olio. La diffidenza che molti lord provano nei suoi confronti, dovuta ai suoi tratti fisici, lo rende consapevole, perfino paranoico, di quanto sia diverso dal padre e da tutti gli altri prima di lui e se non conoscesse la storia del continente e dei sovrani fallimentari che si sono seduti su quel seggio, darebbe per scontato che sia destinato a fare un pessimo lavoro.
Vuole imparare dagli sbagli dei sovrani prima di lui e nonostante gli manchi per natura il desiderio di potere, si รฉ ormai posto come obbligo morale quello di diventare un ottimo sovrano, cosรฌ come il padre. Lo rincuora che anche lui non sia conosciuto per le sue abilitร  con la spada, facendolo sentire meno insicuro del suo fisico ancora troppo debole per primeggiare negli scontri. Nonostante abbia l'impressione che la gente sia piรน dura con lui di quanto lo siano stati col padre su questo aspetto, trova conforto nel sapere di non essere stato l'unico.
Molti hanno dei dubbi sulla sua stoffa e su come potrebbe diventare una volta fatto re. A dirla tutta ha anche lui i suoi dubbi, il suo desiderio sarebbe quello di essere esattamente come il padre, per questo non ha ancora sviluppato un suo pensiero o un suo codice morale, insomma se il governo del padre sta andando bene ci sarร  un motivo. Se riesce ad avvicinarsi a sufficienza a lui, forse la diffidenza cesserร .
Quella stessa diffidenza che ha portato molti a soprannominarlo "il dorniano", cosa in parte vera o "l'oscuro" quando non sono inclini alla gentilezza. Vhakar รฉ ben consapevole di questi soprannomi, non se ne stupisce nemmeno piรน, anche se spera che, quando giungerร  il tempo di inziare il suo regno, troveranno una caratteristica piรน interessante con cui identificarlo.

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Vhakar, cosรฌ come il nome del padre, trae ispirazione da un drago. In particolare per lui decisero di utilizzare il prefisso Vha, che rimanda al leggendario drago Vhagar.
L'animale, cavalcato dalla principessa Visenya, fu chiamato cosรฌ in onore di una delle tante divinitร  dell'antica Valyria; un modo per ribadire le antiche radici della casata.
Nessuno ha avuto questo nome prima di lui, un onore per il ragazzo che si sente portatore di buon auspicio anche se Vhakar lo trasforma nell'imperativo di dare valore ad esso in modo che, in futuro, una madre o un padre potranno dirsi felici di darlo a loro figlio.
Non appena Vhakar fu abbastanza grande da mettere insieme una frase di senso compiuto iniziรฒ a chiedere al padre da dove venisse il suo nome, aveva giร  sentito storie di re e regine ma nessuno aveva lo stesso suo e questo lo incuriosiva parecchio. รˆ stato a lungo convinto che i suoi genitori se lo fossero inventati di sana pianta e si divertiva ad aggiungere altri finali al suo nome, solo per vedere come suonassero.
Poi, quando fu in grado di leggere gli vennero indicati libri che parlavano di quel maestoso drago risalente ai tempi della conquista, che raggiunse dimensioni tanto grandi da poter ingoiare un cavallo.
Il bambino finรฌ per adorare quelle storie e, mentre giocava, immaginava di impersonare il maestoso animale. Chiese di poter cambiare i colori delle sue stanze, scegliendo tonalitร  piรน chiare, tra il grigio e il blu per rispecchiare il colore delle scaglie del drago.
L'attaccamente verso questo nome, l'orgoglio che provava ogni volta che qualcuno lo chiamava crebbe con l'etร .
Trova che gli dia una certa forza avere lo stesso prefisso di uni dei draghi piรน maestosi di tutti, a suo giudizio anche uno dei piรน belli.

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Vhakar fa parte di casa Targaryen le cui radici affondano nell'antica Valyria. รˆ un onore avere un albero genealogico cosรฌ ampio, ricco di storie e di leggende il cui passato รฉ tinto di suggestioni ed imprese eroiche.
Fin da bambino Vhakar rimase conquistato da tali racconti, poteva passare ore davanti ad un libro, semplicemente accarezzando le lettere con le dita come se con un solo tocco potesse assorbire tutti quei nomi, tutte quelle imprese, con la speranza che un giorno anche lui avrebbe fatto lo stesso e il suo nome si sarebbe aggiunto alla lista, corredato da pagine su pagine, possibilmente lodevoli.
Conosce la storia della casata alla perfezione, non solo perchรฉ facendone parte รฉ un obbligo ma anche per puro interesse personale. รˆ affascinato anche dalle storie mai concluse, quelle mai chiarite, i misteri, i tradimenti. Lo fanno rabbrividire, certo, e semplicemente pensare al periodo appena trascorso lo rende paranoico, subito consapevole del terreno instabile su cui poggiano i piedi.
La sua consolazione รฉ che, per quanto il suo regno potrebbe essere mediocre, sarร  preferibile quella mediocritร  alla guerra. Dopotutto gli eventi non si possono cambiare, la situazione in cui si trovano non puรฒ migliorare, spera solo di essere abbastanza capace da riuscire a stabilizzarla, rendendola piรน vivibile.
Come gli altri membri della casata Vhakar conosce il valyriano e, nonostante abbia avuto molte difficoltร  nell'apprenderlo, ora riesce ad usare la lingua con facilitร .
Apprezza particolarmente il suono delle parole, il suo ritmo e la cadenza. Lo usa spesso anche quando parla tra sรฉ e sรฉ, solo per i gusto di sentire le parole uscire dalla sua bocca. Capita anche che, parlando il comune inserisca alcune parole in valyriano. Senza nemmeno rendersene conto lo tratta come una prova della sua discendenza da mostrare a chi dubita di lui con orgoglio.

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Vhakar ha 17 anni, nato nel 170 dopo la Conquista. Il minore tra i due Targaryen, questo non gli ha impedito di crescere in fretta, nonostante, im molti aspetti, mostri meno della sua etร . Apparentemente รฉ ancora un bambino, il viso ha ancora lineamenti dolci, quasi infantili e anche la coporatura รฉ esile, anche se questo dร  buone speranze per un futuro fisico piuttosto slanciato.
Per ora, rispetto ad altri suoi coetanei, รฉ piรน basso e molti gli darebbero qualche anno in meno. Sentendolo esprimersi invece l'impressione cambia radicalmente e Vhakar assume i toni di un uomo che ha superato mille avventure durante la sua lunga vita. Il suo modo di porsi, comportarsi rispecchia quello degli adulti attorno a lui, anche per darsi una maggiore autorevolezza, il che lo porta ad apparire quasi fuori luogo in alcune occasioni.
Per quanto riguarda gli studi รฉ piรน avanti di molti suoi coetanei, ha una propensione per i libri, una curiositร  vivace e la dote di una memoria precisa e puntuale che lo aiuta a ricordare ogni dettaglio senza troppa fatica. รˆ fiero di questo suo risultato perchรฉ spesso si sente inferiore rispetto ad altri ragazzi, non essendo ancora forte come loro con la spada e non avendo ancora la sicurezza che ormai dovrebbe avere nel prendere decisioni per conto suo. Vhakar infatti, nonostante sia cresciuto piuttosto in fretta, รฉ ancora ingenuo e impreparato sotto certi aspetti.
Le pressioni per maturare in fretta che si pose da solo una volta compresa la diffidenza che molti provavano nei suoi confronti, non hanno dato i risultati che sperava, anzi.
A 17 anni dovrebbe ormai essere in grado di prendere una decisione in autonomia, motivandola, dovrebbe avere un pensiero e una morale propria, o almeno esibirla. Tuttavia per Vhakar non รฉ cosรฌ e vuole ancora ottenere l'approvazione degli altri prima di decidere, spesso ancora prima di maturare nella sua mente un pensiero. La sua visione del mondo e le persone sono quantomai semplicistiche, frutto di una mente che deve ancora maturare nonostante per il ragazzo siano ormai dei pilastri.
Queste sue fisse convinzioni lasciano perรฒ ampio margine di raggiro, del quale spesso molti approfittano. Vhakar, quando questo accade, non se ne accorge. Ancora troppo ingenuo, giovane per capire che spesso ciรฒ che una persona fa non corrisponde alle sue vere intenzioni. Non avendo mai avuto l'occasione di sperimentare troppo il mondo al di fuori della capitale, per volere proprio o di altri, ha una visione del mondo ancora molto semplice, rendendolo ancora ingenuo e facilmente manipolabile.

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Vhakar รฉ un ragazzo sveglio per la sua etร , qualcuno direbbe persino precoce, almeno dal punto di vista degli studi.
Ha una ottima memoria e ricordarsi ciรฒ che legge e impara gli viene naturale. Nutre una grande passione per la storia in particolare ma anche per la scienza, insomma qualunque cosa che il suo precettore gli possa insegnare. รˆ curioso, con una mente giovane che vuole essere nutrita di sapere, insaziabile. Studiare gli viene naturale e, anche per questo, si dedica all'attivitร  con grande dedizione. Potrebbe stare fermo per ore a leggere, a parlare con il precettore di tutto ciรฒ che dovrebbe sapere e nutre una grande voglia di capire sempre piรน a fondo quello che sta studiando.

รˆ l'unica cosa che sa di sapere fare bene, l'unico modo in cui รฉ certo di potere ottenere approvazione del mentore e della famiglia, cosa che brama con tutto sรฉ stesso. Al si lร  degli studi infatti gli sembra che ogni cosa che faccia sia sbagliata, mai abbastanza perfetta quanto lui vorrebbe. Ma tutto deve essere perfetto, lui deve renderlo tale. Sente la pressione dell'essere l'erede, di dover dare stabilitร  alla famiglia. Anche per questo legge fino allo sfinimento le storie dei re prima di lui, la loro ascesa e cosa li ha portati alla rovina. Crede che quello sia l'unico modo per capire davvero cosa lui dovrebbe fare. Preferisce la teoria alla pratica, leggere piuttosto che uscire e vedere il mondo attorno a sรฉ con i suoi occhi.

Quando lo fa infatti, ha questa netta sensazione di essere sempre osservato, tenuto sott'occhio da tutti, valutato costantemente.
La sensazione di disagio che prova lo porta ad essere nervoso, frenetico, a fare ogni cosa con una certa urgenza. Vuole fare tutto, subito ma soprattutto bene, vuole diventare subito il migliore erede possibile, secondo lui รฉ giร  troppo tardi. Perfino nel suo modo di parlare ed esprimersi traspare una certa frenesia: muove spesso le mani in gesti ampi e quando non lo fa sono le sue dita a muoversi in continuazione, grattando polpastrelli e pellicine vicino alle unghie. Anche il suo portamento รฉ nervoso, giร  leggermente ingobbito nonostante la giovane etร , cammina a passo spedito, spesso senza guardare indietro se il suo interlocutore stia mantenendo il suo stesso passo.
Avverte chiaramente il disprezzo e la diffidenza nei suoi confronti, alimentano la sua frenesia, la necessitร  di dare stabilitร  alla famiglia, l'urgenza con cui comunica con i suoi sottoposti la quale spesso puรฒ essere scambiata per superficialitร .

Non c'รจ modo di tranquillizzarlo, ben pochi ci riescono. Anche dirgli che c'รจ tempo e che ci vorrร  del tempo perchรฉ lo apprezzino non funziona. Secondo lui questa via di mezzo non puรฒ esistere, o lo amano o lo odiano e chi dice di non avere ancora in mente un'idea รฉ perchรฉ lo disprezza ma non vuole ancora ammetterlo.
Anche ciรฒ che lo circonda รฉ bianco o nero, giusto o sbagliato, puรฒ portare alla catastrofe o alla cosa piรน fruttuosa del mondo conosciuto. Le persone le giudica allo stesso modo, dividendole in categorie nette senza dare loro margine di evoluzione o di tornare indietro sui suoi passi.

Pessimista a dir poco, molti direbbero anche semplicista, รจ sempre circondato da una sensazione di calamitร  imminente, rendendolo molto attento a ciรฒ che gli altri fanno e a come si comportano con lui, senza avere perรฒ l'intelligenza emotiva di capire quando una persona lo stia usando per ottenere ciรฒ che vuole.
รˆ piรน vigile verso i fatti rispetto che alle parole e ogni azione per lui diventa un campanello di allarme, rendendolo fin troppo paranoico, sempre preoccupato della sua incolumitร  e di quella della propria famiglia ma non abbastanza maturo per capire che spesso la vera minaccia sono le intenzioni che gli altri non svelano. Questo, unito alla sua giovane etร  ed inesperienza lo rende facilmente manipolabile, dato che non riesce a capire se una persona sti mentendo o meno.

Nonostante la sua scarsa empatia verso gli altri Vhakar vuole come qualcuno con cui confidarsi. L'affetto degli altri, anche di quelli che non considera moralmente nel giusto, รจ un bisogno. Aggrapparsi ad una persona, far sรฌ che essa possa diventare il suo confidente e aiutarlo, questo desidera. Cerca dunque di rivolgersi soprattutto alle figure vicine a sรฉ, di cui la famiglia stessa si fida, cercando la loro approvazione. Ha ancora bisogno di essere aiutato nel prendere decisioni importanti, o meglio, lui vuole essere aiutato nel farlo. Cerca sempre il parere altrui e spesso cambia opinioni in base a quello che altri suggeriscono.

Non nutre fiducia nel cambiamento, secondo lui ormai la situazione รฉ giร  colata a picco, si puรฒ solo renderla statica.
Nonostante questo vuole comunque dedicare tutto sรฉ stesso perchรฉ questo si riveli possibile, mettendo tutte le sue conoscenze a servizio di questo scopo. Se rendere tutti piรน spensierati non รฉ possibile, almeno li si puรฒ rendere piรน tranquilli nella loro infelicitร .
Fatica a vedere le cose da un punto di vista diverso, una volta imboccata una strada andrร  sempre dritto anche quando arriverร  ad andare addosso ad un muro. Non ha paura di forzare la mani sempre di piรน, finchรฉ quel muro non cederร . La violenza non sarebbe la sua prima scelta ma se la risposta non fosse quella desiderata l'unica soluzione, secondo lui, รฉ quella di continuare a provare con sempre maggiore intensitร , prima o poi qualunque cosa dovrร  piegarsi.

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Vhakar a 17 anni ha avuto ben poche esperienze per la sua etร .
Conosce i continenti non tanto di persona quanto attraverso i libri. Lo stesso si puรฒ dire per molto altro, preferisce la teoria alla pratica, unicamente perchรฉ รฉ piรน portato. Questo ha fatto sรฌ che uscisse poco dal castello, conducendo la sua vita tra le sue stanze, i banchetti a corte e le visite con il padre per il Continente.
Fin da piccolo gli fu affidato un mentore per affiancarlo ed aiutarlo negli studi anche se presto ci si rese conto che non aveva bisogno di motivazione ma solo di qualcuno con cui discorrere di ciรฒ che studiava. Maelyrion divenne presto come un secondo padre per il ragazzo e, soprattutto da bambino, ricercava in lui lo stesso affetto che desiderava dalla famiglia. Il loro legame lo portรฒ a preferire i libri alla spada, migliorando molto velocemente nell'uno e piรน lentamente nell'altro.
L'uomo divenne presto il suo porto sicuro e spesso passavano del tempo insieme anche al di fuori delle lezioni. Vhakar sfogava tutte le sue preoccupazioni nei libri e questa sua abitudine crebbe soltanto quando fu abbastanza grande da capire perchรฉ molti lo guardassero con sospetto.

Per questo motivo i suoi momenti preferiti erano le lezioni e le riunioni del Concilio Ristretto dove i presenti erano costretti a nascondere il disappunto nei suoi confronti.
Nonostante non si fosse mai mostrato naturalmente interessato nella politica e nell'amministrazione del continente, iniziรฒ a sviluppare una minima curiositร  verso di esse durante quelle riunioni. Il padre infatti faceva assistere sia lui che la sorella a quei momenti e Vhakar ascoltava con attenzione, rigidamente seduto sulla sedia come se la sua vita dipendesse da questo, lo sguardo incollato sulla persona che stava parlando in quel momento.
Sentendo tutti i problemi del regno maturรณ la sua idea che ormai si fosse giunti alla fine, non c'era molto altro da fare se non cercare di stabilizzare ogni cosa dato che migliorarla era impossibile.
Ammirava il modo in cui tutti si rivolgessero al padre guardandolo con rispetto. Abituato agli sguardi sospettosi durante le visite con il padre, desiderava che prima o poi quegli stessi sguardi fossero rivolti verso di lui.
Una volta finite quelle riunioni tornava nelle sue stanze e, seduto davanti allo specchio, cercava di imitare il padre: come muoveva le mani, la testa, come dissimulava il suo disinteresse o disappunto. A volte iniziava a parlare cercando di sostituire il perenne tremolio della sua voce con quella matura dell'uomo che dava idea di sicurezza e attenzione.

Sicuramente meno apprezzate delle riunioni del concilio erano le visite per i sette regni.
I viaggi lo mettevano in agitazione, era attanagliato dalla paura che potesse accadere qualcosa, qualunque cosa che mettesse a rischio la loro vita. Essere cosรฌ lontano dalla capitale lo faceva sentire a disagio, fuori posto. Non gli mancava nulla in particolare, solo l'idea di casa, un luogo dove gli sguardi della gente lo toccavano meno, protetto dalle solide mura della fortezza.
Due visite lo colpirono particolarmente, entrambe per i motivi sbagliati.
Dorne, incontro con lord Martell, un viaggio non troppo lungo ma sicuramente faticoso. Vhakar, giร  abituato al soprannome "il dorniano" non poteva fare a meno di provare una strana sensazione. Avrebbe dovuto essere felice di conoscere il luogo di provenienza della madre ma era difficile quando tutti trattavano i suoi tratti come se fossero un difetto. Vedere altri ragazzi simili a lui lo turbรณ, non riuscรฌ a capire nemmeno lui l'esatto motivo. Fu nervoso per tutta la durata dell'incontro con lord Martell, non riuscรฌ a godere della bellezza del territorio, del sapore del cibo, tutto gli risultava terribilmente amaro. Eppure quando venne il momento di tornare alla capitale si stupรฌ nel capire di volere rimanere lรฌ ancora un po'. Una scintilla di curiositร  si era accesa in lui verso quel territorio che veniva guardato con diffidenza.
La seconda fu a Nord, lord Stark e il loro Nord, un territorio desolato che gli mise una immensa tristezza addosso. Il viaggio fu piacevole, i paesaggi erano belli ma via via che ci si avvicinava a destinazione anche le persone si facevano piรน fredde. Si attaccรฒ al padre come un'ancora, sentendosi come schiacciato dagli sguardo che, anche se guardavano da altre parti, sentiva sempre puntati su di sรฉ. Si sentiva fuori luogo tra tutta quella gente, forse era lui stesso a guardarli con sospetto senza nemmeno rendersene conto. Riuscรฌ ad apprezzare solo la resilienza degli stark e delle altre casate del nord ma anche la loro gentilezza, o quella che doveva essere tale, lo faceva sentire sulle spine.
Dopo quel viaggio nulla potรฉ essere comparato e ormai li vede come ordinaria amministrazione, cercando di abituarsi ai viaggi cosรฌ lunghi da portarlo a pensare che chi li guidi stia cercando di sviarli e rapirli e alle persone, cercando di allontanare l'idea che qualcuno finirร  per accoltellarlo.

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Con la madre Vhakar ha un rapporto particolare. Non si puรฒ dire che i due non si vogliano bene ma il ragazzo sa che la donna preferisce la sorella. Ha sempre cercato di ottenere l'affetto della donna ma con scarsi risultati, colmando tale mancanza con altre figure che lo circondavano. Myriah inoltre non apprezza un granchรฉ la sua visione del mondo, facendo sentire il ragazzo incompreso nonostante le critiche che muove al suo modo di pensare siano, ad occhio esterno, del tutto valide.

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Il rapporto tra Vhakar e Maelyrion รฉ molto piรน simile a quello tra padre e figlio che non tra mentore e alunno.
Il ragazzo, dedicandosi agli studi con costanza, รจ riuscito a trovare l'approvazione dell'uomo. Inoltre considerando gli studi come un porto sicuro per estensione anche il mentore รฉ diventato tale. Si conoscono fin da quando Vhakar era un bambino, Maelyrion dunque lo ha visto crescere, ha potuto osservare alcuni tratti della sua personalitร  farsi piรน marcati. Tra tutti Vhakar ha trovato proprio nel mentore la figura a cui attaccarsi di piรน tra tutti e, per quanto voglia bene alla propria famiglia, alcune emozioni che condivide con Maelyrion non le direbbe a nessun'altro. Non รฉ ancora mai accaduto ma Vhakar sa che se mai avesse bisogno di una spalla su cui piangere sarebbe Maelyrion la sua prima scelta.

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quella con la ragazza รฉ una relazione particolare. Lei si รฉ sempre dimostrata perfino disponibile nei suoi confronti, se si ignora qualche commento troppo brusco per i gusti di Vhakar sul doversi rilassare un po' di piรน.
I loro pomeriggi passati assieme sono fatti di lunghi racconti, protetti in qualche luogo nascosto, sotto richiesta del ragazzo. Spesso รฉ Daena a parlare e il ragazzo si limita ad ascoltare. Ogni tanto perรฒ, quando si tocca l'argomento giusto anche Vhakar viene incoraggiato dalla spontaneitร  di Daena e si lancia in lunghi discorsi sui draghi o sulla storia del continente. Per fortuna anche la ragazza ha questi interessi, altrimenti si annoierebbe a morte. Vhakar non si confiderebbe mai con lei ma le รฉ grato perchรฉ pian piano gli sembra di essere piรน sciolto. Inoltre parlare con lei lo aiuta, anche per un momento, a dimenticare il mondo esterno.

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Vhakar ha un solo obbiettivo abbastanza ambizioso: diventare un buon sovrano. Non ha ancora le idee ben chiare su come fare, per ora รฉ ancora fermo ai libri e allo studio. Difatto gli manca ancora molto ma vuole crescere il piรน in fretta possibile, assomigliare al padre e rendere fiera la famiglia aggiungendo accanto al suo nome una valida lista di imprese.

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