8 - Flashback

MINHEE POV

< Ti tengo d'occhio tesoro. >

Ci stava osservando...
Restai ferma, immobile nell'osservare quelle poche parole scritte sullo schermo del cellulare.
Perchè mi doveva capitare questo?
I miei occhi iniziarono a diventare lucidi... ma cercai di ricacciare indietro le lacrime.

"Minhee?"

Rimisi subito il cellulare in tasca, e mi voltai verso la mia migliore amica.

"C'è qualcosa che non va?" Mi chiese Yun con sguardo preoccupato.

Negai immediatamente con la testa.
Non volevo che lei sapesse niente... non volevo farla preoccupare inutilmente.

"Perchè me lo chiedi?"

Yun alzò le spalle.

"Avevi una faccia strana..." Sussurrò.

Tornai con lo sguardo chino sul libro.
Una faccia strana?
Dovevo cercare di camuffare di più le mie espressioni facciali d'ora in poi.
Anche Yoongi prima mi aveva chiesto se stavo bene; voleva dire che anche lui aveva notato che non mi stavo comportando normalmente.

Tentai di riporre la mia attenzione sulla spiegazione di oggi, ma non ci riuscii; la mia mente era continuamente invasa da mille pensieri.
Non riuscivo a capire come mai Doyun mi desse il tormento in quel modo... e dire che le nostre prime uscite erano state tranquille.

Il primo mese mi trattò benissimo; sembrava un ragazzo molto dolce e gentile... non avrei mai pensato, che quella fosse solo una farsa messa su dalla sua mente contorta e malvagia.

*Inizio Flashback*

"Sto molto bene con te oppa!" Esclamai mentre io e Doyun camminavamo mano nella mano.

Doyun mi sorrise.

"Oh piccola... anch'io sto molto bene con te."

Doyun si fermò, facendo così fermare anche me, e si chinò per darmi un bacio sulle labbra.
Quando si staccò e si rialzò, io sorrisi, mentre sentii le mie guance bruciare a dismisura.

"Andiamo un po' in camera mia? Il mio compagno di stanza tanto non c'è."

"Certo!" Esclamai annuendo.

Solo una volta ero stata nella sua stanza, ed era stata due settimane prima, quando mi aveva chiesto aiuto per una ricerca.
Avevamo un corso in comune, quindi non ebbi problemi nel prestargli i miei appunti e aiutarlo con lo studio.
Quando si sta insieme, si condivide tutto, no?
O almeno, così mi ripeteva lui... non sapevo come comportarmi, dato che era la mia prima relazione.
Speravo solo di essere una brava fidanzata, e non mandare tutto a monte: Doyun mi piaceva molto.

Entrammo nella sua stanza, e i miei occhi si spalancarono non appena vidi l'enorme confusione che c'era al suo interno.
Sentii Doyun ridacchiare.

"Scusa amore per il disordine... tra me e il mio amico non so chi sia peggio."

Sorrisi... in fondo, erano maschi; non dovevo restare così scioccata dal disordine spropositato che avevo davanti ai miei occhi.

"Ti aiuto a rimettere a posto le cose, se vuoi." Mi offrii di aiutarlo, ma lui scosse la testa.

Si avvicinò, posò le mani sui miei fianchi, che poi tastò con le dita.

"Non ti ho portata qui per questo." Sussurrò al mio orecchio.

"Hai bisogno di aiuto con lo studio?"

Doyun rise ancor di più.

"No no... sai cosa pensavo? Pensavo che ormai stiamo insieme già da un mese, no? Non credi sia arrivata l'ora di fare il passo successivo?"

Rimasi perplessa non appena sentii le sue parole.
Cosa intendeva con passo successivo?
Il sesso?

Abbassai lo sguardo, non risposi... era vero che eravamo usciti quattro, cinque volte, ma non ero ancora pronta per fare quel passo così importante.
Avevo paura.
Avevo paura di sbagliare qualcosa, avevo paura del suo giudizio, avevo paura che se avessi fatto quella cosa, poi dopo non gli sarei piaciuta più.
Scossi la testa.

"Oppa... non sono ancora pronta." Sussurrai con voce dispiaciuta.

Lui mi accarezzò dolcemente la guancia.

"Va bene, capisco... allora ci sdraiamo e ci facciamo due coccole?"

Annuii sorridendo... amavo le coccole.
Mi sdraiai sul suo letto; ma lui, a differenza delle altre volte, che si distendeva accanto a me, si sdraiò sopra il mio corpo.
Agrottai le sopracciglia, ma non ebbi nemmeno il tempo di dire una parola, che le sue labbra premettero con forza sopra le mie.

Le nostre labbra si scontrarono e danzarono tra loro; schiusi le mie per respirare un attimo, ma lui ne approfittò subito per infilare la lingua.
Non era la prima volta che ci scambiavamo effusioni di quel tipo, quindi in quel momento lo lasciai fare... ma notai una certa irruenza da parte sua nel compiere quelle azioni.

La sua lingua girò all'interno della mia cavità orale; la esplorò, cercò disperatamente la gemella, per poi unirsi insieme a lei e formare uno di quei baci bagnati e lascivi.
Iniziava a girarmi la testa... e a mancarmi il respiro.
Sentii le sue mani vagare per tutto il mio corpo; ad un certo punto, alzò la mia maglia, e mi palpò il seno.
No... tutto questo non mi stava piacendo.
Voltai la testa di lato, mettendo fine a quel bacio così proibito, che mi stava lasciando senza fiato in corpo.

"Oppa... no... ti prego..." Ansimai col respiro affannoso.

Doyun mi riempì la guancia di baci.

"Calmati... ci stiamo facendo solo due coccole..." Sussurrò, mentre continuò a baciare e leccare il mio collo.

Mi morsi il labbro.

"Queste coccole sono diverse da quelle che ci siamo fatti l'altro giorno."

A quel punto, Doyun si bloccò, si rialzò un pochino per potermi guardare meglio negli occhi.

"Minhee, dovresti scioglierti di più..."

Aveva ragione... era vero; dovevo sciogliermi di più, ma in quel momento, sentivo che era meglio non andare oltre.

"Non sono ancora pronta oppa..." Dissi, con il labbro inferiore che non accennava nel smettere di tremare.

Doyun emise un sospiro plateale, e si alzò dal letto.
Mi alzai anch'io.

"Dio Minhee, svegliati! Hai diciannove anni, vuoi restare vergine a vita?" Urlò arrabbiato.

Mi spaventò.
Vederlo così furioso mi spaventò parecchio, e non riuscivo a capire come mai fosse così irato, solo perchè non mi sentivo pronta nel compiere quel passo.
Se gli piacevo così tanto, se provava qualcosa per me, avrebbe dovuto aspettarmi... no?
I miei occhi si riempirono di lacrime.

"Ma io non sono ancora pronta..." Dissi con le lacrime che cominciarono a scendere, e bagnare il mio viso.

"E quando hai intenzione di essere pronta? Non posso di certo avere il cazzo pieno perchè tu non ti decidi a darmela??"

Piansi ancor di più; le mie lacrime aumentarono... era la prima volta che si poneva a me con quel tono, e mi parlava in un modo così volgare.

"Ma... potresti aspettarmi..." Dissi singhiozzando.

"Aspettarti? Secondo te ho voglia di perdere tempo dietro ad una ragazzina?"

Sentii una forte stretta al petto, all'altezza del cuore; una morsa dolorosa che bloccò il mio battito cardiaco, provocandomi una sofferenza atroce.

"Oppa non fare così..."

Piansi.
Piansi davanti a lui... ma lui mi guardò con uno sguardo indifferente, privo di emozioni.
Mi afferrò per la spalla, esercitando molta forza che mi causò non poco dolore, e mi buttò letteramente fuori dalla sua stanza.
Richiuse la porta violentemente, mentre io cercai di rialzarmi velocemente da quel freddo pavimento.

E da lì, iniziò l'incubo.

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Il giorno dopo non volevo uscire dal mio letto, avevo paura.
Ma Yun non sapeva nulla di quel che era successo, quindi cercai di far finta che andasse tutto bene, e mi preparai per le lezioni.
Non volevo far preoccupare la mia migliore amica... per di più, lei mi aveva raccomandato piú volte di fare attenzione con Doyun, perchè in giro se ne dicevano molte sul suo conto.

Ma io avevo deciso di non dare ascolto a quelle voci di corridoio; se dovevo giudicare una persona, volevo giudicare ciò che conoscevo, e non dare retta a ciò che dicevano gli altri.
Ma mai avrei pensato che Doyun potesse trattarmi in quel modo, solo perchè non volevo ancora fare l'amore.

Okay, avevo diciannove anni... molte ragazze perdevano la verginità anche essendo più giovani; ma io non ero pronta.
Non avevo fretta nel perdere la mia verginità... avrei aspettato fin quando non mi sarei sentita sicura di me, e sicura della persona con cui perderla.
E Doyun, con il comportamento che aveva avuto ieri, aveva innalzato un muro; non ero più così tanto certa di concedergli la mia prima volta.

Uscii dalla stanza prima di Yun; lei sapeva che uscivo un po' prima per incontrarmi con Doyun, quindi dato che per lei, tra me e lui non c'erano problemi, dovetti lasciare la stanza prima per tenere in piedi quella farsa.
Mi sarei vista con Yun dopo, in classe.

Di solito Doyun mi aspettava al cancello del campus, e poi andavamo insieme a fare colazione... probabilmente oggi la colazione l'avrei fatta da sola.
Però smisi di camminare, mi bloccai, e il mio cuore si fermò con me, non appena vidi Doyun che mi stava aspettando con un mazzo di rose rosse in mano.
Mi avvicinai... appena fui davanti a lui, lui iniziò subito a farmi le sue scuse.

"Lo so... lo so, sono stato un coglione ieri. Mi vergogno del modo in cui ti ho trattata Minhee. Ti prego, perdonami. Sai che ho occhi solo per te, piccola."

Mi porse quei bellissimi fiori; presi il mazzo con titubanza.

"Pace fatta?" Mi chiese.

Pensava davvero di risolvere con un mazzo di rose?
Neanche mi piacevano così tanto le rose... erano fiori banali secondo me.
Tuttavia... non potevo dimenticare i bei momenti che avevo trascorso con lui le settimane precedenti, così decisi di dargli una seconda possibilità; ma sarei stata più attenta con lui, e avrei tenuto gli occhi aperti.

La settimana seguente fu calmissima; come se quel brutto episodio non fosse mai accaduto.
Io e Doyun uscivamo insieme, studiavamo insieme, ci facevamo le solite coccole e lui non aveva più insistito nel fare sesso.
Stava procedendo bene... per il momento.

Un pomeriggio eravamo nella sua stanza; lui si era assentato un attimo per recarsi in bagno, e il suo cellulare continuava a vibrare fastidiosamente.
Purtroppo, uno dei miei difetti, era che ero curiosissima.

Presi il cellulare, vidi che erano arrivati sei messaggi da diverse persone.
Guarda caso, quei nomi appartenevano tutti a delle ragazze.
Stavo per aprire il primo, quando la porta si spalancò; Doyun mi osservò con il fuoco negli occhi.

"Cosa cazzo stai facendo con il mio cellulare?" Urlò.

Posai subito il suo cellulare sul comodino, e mi alzai per andargli incontro.

"Oppa... io..."

Non finii di parlare, che sentii subito la sua mano schiantarsi contro la mia guancia.
Mi aveva appena dato uno schiaffo.
I miei occhi si inumidirono, mentre Doyun mi gridò le peggio cose.
Si era arrabbiato perchè non dovevo permettermi di toccare il suo telefonino.
Mi chiese se avessi letto i messaggi, e quando io negai, con gli occhi colmi di lacrime, notai il sospiro di sollievo che fece.

Dopo quella sfuriata, mi abbracciò; mi chiese scusa per lo schiaffo che mi aveva tirato, disse che aveva esagerato, e che non lo avrebbe fatto più.

Annuii, ma solo perchè in quell'istante, mi trovavo tra le sue braccia... avevo paura che se avessi detto qualcosa che a lui non avrebbe fatto piacere, mi avrebbe colpita di nuovo.

La settimana dopo sembrò essere tornato tutto alla normalità; Doyun si comportò normalmente, ma io ero sempre più distaccata e spaventata dalla sua figura.

Yun notò il mio cambio d'umore, e mi chiese cosa avessi.
Un giorno mi costrinse a raccontarle tutto, e io mi arresi... non le raccontai proprio ogni cosa; non le dissi che Doyun mi aveva messo le mani addosso, ma le spiegai che le cose tra me e lui non stavano andando molto bene.
La mia migliore amica mi disse che se quella persona non mi stava rendendo felice, allora dovevo lasciarla perdere.
Aveva ragione.

Poi... arrivò la famosa mattina.

Aspettai Doyun nel punto in cui ci incontravamo di solito; il giorno prima mi aveva mandato un messaggio, mettendoci d'accordo che ci saremmo trovati sempre nello stesso posto.
Passarono dieci minuti buoni... e lui, ancora non si era fatto vedere.
Dato che la lezione sarebbe cominciata tra poco, decisi allora di andare verso la sua stanza.

In lontananza, vidi aprirsi la porta della sua camera... mi si fermò il cuore, non appena scorsi la capigliatura lunga e nera di una ragazza, che oltretutto conoscevo perchè era una mia compagna di corso, uscire dalla stanza del mio ragazzo.
Spuntò la testa di Doyun; era a torso nudo, indossava solo i pantaloni di una tuta.

La baciò.

E in quel preciso istante... il mio cuore fece crack.

Ricordai dei diversi nomi visti sullo schermo del suo cellulare... il giorno in cui colpì il mio viso.
Non mi tradiva con una ragazza sola, ma con diverse.
Ecco perché non aveva più insistito con l'argomento sesso; perchè non ne aveva bisogno.
Faceva sesso regolarmente, si sfogava e svuotava il coso che si trovava in mezzo alle sue gambe con altre studentesse...

Di nuovo quella sensazione dolorosa colpì fortemente il mio petto, e i miei occhi si colmarono di lacrime.

Basta... è finita.

Aspettai fuori dalla porta della sua stanza, per aspettare che si vestisse, e non appena la porta si aprì, e Doyun uscì, lo attaccai.

"Mi tradisci?" Urlai, con le lacrime agli occhi, e fregandomene delle persone intorno a noi che potevano assistere alla nostra discussione.

La sua reazione non fu come me l'aspettavo.
Si arrabbiò.
Io dovevo essere quella furiosa... e invece si arrabbiò lui.
Iniziò ad urlare, a dire che non dovevo curiosare, che dovevo farmi gli affari miei.

Affermò di avermi tradita numerose volte; ammise che all'inizio mi aveva chiesto di uscire solo per poter usare i miei appunti, dato che ero una delle più brave del corso.

Mi svelò che continuò ad uscire con me, perchè lo eccitava il fatto che fossi ancora vergine.
Disse che non vedeva l'ora di fottermi... ed io rimasi scioccata dalla tanta volgarità che uscì da quello schifo di bocca.

Notai che stava iniziando a metter su uno spettacolo davvero imbarazzante e disgustoso; le persone intorno a noi guardavano, ascoltavano senza fare un bel niente, senza alzare un dito.

Non volevo essere protagonista dei prossimi pettegolezzi che avrebbero fatto il giro di tutta l'università, e corsi via, dirigendomi velocemente verso l'uscita del dormitorio.

Ma Doyun mi seguì.

Mi dette uno spintone, e io per miracolo riuscii a mantenere l'equilibrio, e a non cadere per terra.
Continuò ad urlare lì, davanti a tutti... sembrava aver perso il controllo, era una furia.
Il mio viso era continuamente rigato dalle lacrime che non volevano smettere di scendere dai miei occhi.
Mi stavo vergognando da morire... quasi tutta l'università ci stava guardando.

Se fossimo stati da soli, probabilmente mi avrebbe già riempito il viso di schiaffi... vedevo come si stesse sforzando nel trattenersi dal non picchiarmi di fronte a tutti gli altri studenti.

"SEI UNO STRONZO!" Urlai.

Non ce la facevo più.

"Io uno stronzo? Io ti ho trattata benissimo finora, e tu cos'hai fatto per ripagare il favore eh? Niente!"

Non mi aveva trattata benissimo... e poi, di che cavolo di favore stava parlando?

"Sei una persona cattiva..." Sussurrai, continuando a piangere diperatamente.

"SEI SOLO UNA SFIGATA DEL CAZZO!" Urlò invece lui.

Neanche mi resi conto, che mi trovavo con il sedere per terra... mi aveva spinta.
Aveva avuto il coraggio di spingermi e farmi cadere per terra, di fronte a tutte quelle persone che ci stavano guardando.

E fu lì, che lo vidi per la prima volta.

Questo ragazzo dai capelli nerissimi, la felpa blu grossa tre taglie in più della sua, e sopra di essa un giubbotto nero di pelle, che si parò davanti a me.

"Sparisci." Ringhiò.
"Ancora qui?" Disse, vedendo Doyun fermo sul posto.

Notai come quel che ora era diventato il mio ex, deglutì intimorito.

"Qu-questi non sono affari tuoi!" Esclamò con titubanza.

Ma appena vide altri ragazzi avvicinarsi rapidamente, si voltò e se ne andò affrettando il passo.

"Che coglione..." Commentò uno di loro.

Già... proprio un coglione.
Quel ragazzo moro dalla pelle pallida che era intervenuto per primo si voltò verso di me: il suo sguardo incontrò il mio.
Tu - Tum.
Sembrava che il mio cuore avesse appena riniziato a battere.

Io intanto mi rialzai; avevo ancora gli occhi lucidi, e i capelli mezzi scompigliati.
Una volta alzata, posai di nuovo il mio sguardo su quel ragazzo... non seppi perchè, ma in quel preciso istante il mio cuore correva sempre più impazzito.
Ci osservammo per secondi che sembrarono non terminare mai... notai che stava per aprire bocca, ma il suo amico dai capelli rossi lo precedette.

"Stai bene?" Mi chiese.

Io senza fiatare, senza dire una parola, annuii con la testa, e con gran velocità, mi voltai e scappai via.

Avrei voluto ringraziare quel ragazzo più che volentieri... era stato l'unico ad essersi preso la briga di intervenire, e di aiutarmi, invece di restare a guardare come avevano fatto tutti gli altri.

Sorrisi... avrei sicuramente trovato il modo di ringraziarlo.

*Fine Flashback*






~ Angolo Autrice ~

Oggi il capitolo è venuto un po' più lunghetto del solito... ma assolutamente non volevo dividere a metà il Flashback.
Ma so, che se i capitoli sono un po' più lunghi, a voi farà solo che piacere. ;)

Ci voleva questo Flashback, così si capisce meglio cos'è successo tra Minhee e Doyun.
Doyun continua a tormentarla, perchè è il solito idiota che non accetta un rifiuto... se avete notato, ogni volta che litigavano, lui le chiedeva subito scusa.
Si è fissato con Minhee, non accetta che una ragazza si sia rifiutata di andare a letto con lui; la vuole per sè, nonostante l'abbia ripetutamente tradita con altre ragazze.

Ah, e si scopre che Minhee è ancora vergine; magari alcune non avevano dubbi, ma so che invece altre se lo stavano domandando, dato che mi è stato proprio chiesto. 😅

Spero di aver spiegato tutto per bene, e se avete dei dubbi, non esitate a chiedere! ❤

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