40 - Rainbow cake
Il mattino dopo, Minhee riaprì lentamente gli occhi.
La sera prima i ragazzi si erano intrattenuti con dei giochi da tavolo, per poi andare a dormire presto, dato che la mattina seguente sarebbero dovuti partire all'alba.
Quella notte, Minhee dormì un'altra volta con Yoongi; piano piano stava cominciando ad essere più disinvolta e sciolta nei confronti del ragazzo, e in più aveva voluto fare un favore a Hoseok, dato che il rosso prima di andare a dormire, le aveva espressamente chiesto se avesse potuto concedere a lui e a Yun un po' di intimità.
Le valigie erano già state fatte la sera prima; le ragazze si erano divertite a scambiarsi i vestiti, trucchi o creme per il corpo, soprattutto Rose, che aveva il bagaglio pieno di questi oggetti, e dato che alcuni non li utilizzava, aveva deciso di donarli alle due nuove amiche.
La bruna era dispiaciuta che quel breve viaggio fosse arrivato a termine; aveva conosciuto tante nuove e meravigliose persone.
Si era già scambiata il numero con Y/N e Rose, e Yun aveva avuto l'idea di formare una chat di gruppo dove le quattro ragazze potevano chiacchierare e spettegolare liberamente.
Idea che venne immediatamente accolta.
Anche se a Minhee dispiaceva tornare a Seoul, da una parte era felice, poichè avrebbe rivisto Nuvola; l'enorme micione dal pelo bianco e grigio, le era mancato tantissimo.
Poi la minore ripensò a quel giorno, così pieno di significato per lei.
Era il suo compleanno; solitamente i ragazzi della sua età sono contenti dell'arrivo di quel giorno così speciale.
Al proprio compleanno i festeggiati si abbuffano di torta, ricevono regali, e fanno festa con le persone per loro importanti.
Ma Minhee odiava il suo compleanno.
Si disse dentro di sè che in quel giorno si sarebbe dovuta comportare come se fosse stato un giorno qualunque.
Il suo umore era allegro e gioioso a causa dei giorni passati, e di certo non voleva rovinarlo pensando a quello.
La ragazza alzò il busto, stiracchiandosi un po'; notò che anche quel mattino si era risvegliata da sola, dato che la parte del letto dove ronfava Yoongi era già vuota.
Credeva che il grigio fosse più dormiglione di lei, e invece per due mattine consecutive la giovane si era destata senza il suo ragazzo al suo fianco.
Dopo essersi stiracchiata a dovere, scese dal letto e dette un'occhiata al telefono, chiedendosi come mai la sveglia non fosse già risuonata all'interno della stanza.
Appena vide l'orario, il volto di Minhee sbiancò, e i suoi occhi quasi caddero dalle orbite.
"Ma... è tardissimo!!!" Esclamò.
Si infilò le pantofole, e fregandosene del fatto che fosse in pigiama, con il telefono in mano uscì rapidamente dalla stanza per andare nella camera che avrebbe dovuto condividere con Yun.
Spalancò la porta, e trovò il letto vuoto.
Perlustrò più attentamente la stanza, e notò che la valigia della sua migliore amica era assente; era rimasta solo la sua.
Uscì e scese velocemente le scale, notando che la baita fosse stranamente silenziosa.
'Perchè non mi hanno svegliata?'
'Mi hanno lasciata qui?'
'Avevano detto alle sei, sono le otto e mezza!'
Numerose erano le domande che si stavano creando dentro di lei; panico e ansia la assalirono, e appena raggiunse al salotto, volò subito verso la cucina, sperando di trovare tutti i ragazzi lì a fare colazione.
Ma una voce a lei familiare, la bloccò.
"Scricciolo?"
Minhee tirò un sospiro di sollievo.
Non si erano dimenticati di lei.
Si voltò verso Yoongi, e corse nella sua direzione.
"Oppa, se ne sono andati tutti!" Si lamentò con gli occhi lucidi.
Yoongi spalancò gli occhi; si spaventò nel vedere la ragazza così impaurita.
Sapeva bene che gli altri ragazzi fossero andati tutti via, faceva parte della sorpresa che aveva organizzato lui.
Il maggiore si piegò sulle ginocchia, e con entrambe le mani accarezzò dolcemente le guance arrossate della sua ragazza.
"Minhee calmati... come mai stai tremando?"
"Mi sono svegliata e non c'era più nessuno."
Una forte scossa colpì il cuore di Yoongi; non aveva previsto tale reazione, voleva semplicemente restare da solo con la sua piccoletta, di certo non aveva intenzione di spaventarla.
"Scricciolo, non so cosa tu abbia pensato, ma ora che stiamo insieme, non rimarrai più sola."
"Hai fame?" Chiese subito dopo, e la più bassa annuì.
Il maggiore afferrò la mano di Minhee, e la portò in cucina.
"Dove sono tutti? Non avevamo detto che partivamo alle sei? Sono le nove meno venti. Avevo messo la sveglia alle 05:45 ma non è suonata! La valigia di Yun unnie non-"
"Tesoro? Parli troppo."
La voce di Yoongi fermò quella di Minhee; il grigio non lo avrebbe mai ammesso, ma gli era mancato quel lato logorroico e petulante della più piccola.
"I ragazzi sono già diretti a Seoul." Spiegò Yoongi, mentre apparecchiava la tavola per fare colazione.
"Anche Yun?" Domandò la castana.
"Anche Yun."
"Perchè noi siamo rimasti qui?" Chiese Minhee con un sopracciglio alzato.
"Perchè l'ho chiesto io."
"Ma-"
"Non lo capisci scricciolo? Voglio passare questa giornata da solo con te."
Appena Minhee udì quelle parole, divenne rossa fino alla punta delle orecchie; aveva compreso che Yoongi avesse pianificato tutto questo per farle passare un indimenticabile compleanno.
"Tanti auguri scricciolo." Sussurrò il grigio, per poi stampare un lungo bacio sulla morbida e calda guancia della minore.
"Grazie..." Rispose Minhee con un filo di voce.
La ragazza cominciò a mangiare nel completo silenzio; continuava a tenere l'attenzione posata sulla sua colazione, e Yoongi capì che stesse evitando appositamente il suo sguardo.
Ormai il grigio l'aveva inquadrata bene.
"Non sembri felice." Commentò Yoongi.
Minhee alzò il capo, annegando il suo sguardo in quello del più alto.
"Mi dispiace non aver salutato le ragazze."
"Una volta tornati a Seoul le potrai rivedere."
"Quando torniamo a Seoul?"
"Domani mattina."
Quelle due parole provocarono in Minhee un aumento del battito cardiaco; aveva già dormito con il ragazzo, ed era consapevole che Yoongi l'avrebbe aspettata riguardo quell'argomento, ma sapere che per le prossime ore lei e lui sarebbero rimasti totalmente soli, senza terze persone intorno, le metteva addosso una forte sensazione di disagio e imbarazzo.
Continuò a mangiare, e una volta finito, la ragazza si alzò per lavare e asciugare le stoviglie appena usate, il tutto sotto lo sguardo scrutatore di Yoongi.
"Ti dispiace non passare questa giornata con Yun?" Domandò il grigio.
Aveva già preso in considerazione il fatto che dividere le due amiche per il compleanno di Minhee, potesse risultare un azzardo.
"Sì... ma poi alla fine avremmo visto solo qualche film. Ed è una cosa che facciamo spesso." Sussurrò la minore.
"C'è qualcosa di particolare che vorresti fare?" Chiese il ragazzo.
Minhee si sedette di fronte a Yoongi, e ci pensò su.
"Non mi piace molto festeggiare il mio compleanno..." Mormorò poco dopo con sguardo abbassato.
"Vedila come una normale giornata da passare assieme."
"Se fosse una normale giornata, tu non mi avresti mai chiesto cosa vorrei fare."
YOONGI POV
"Se fosse una normale giornata, tu non mi avresti mai chiesto cosa vorrei fare."
Cavolo... aveva ragione.
Anche se in realtà, ultimamente mi aveva fatto fare cose che normalmente non avrei fatto.
Ad esempio il pupazzo di neve.
"È vero, e infatti ti conviene approfittarne, perchè potrei cambiare idea tra cinque... quattro..."
"No aspetta!"
"Tre... due..."
"Okay! Bisogna dare un marito a Nuvolina!"
Oh no.
Speravo avessimo finito di giocare con la neve.
"Secondo me Nuvolina vuole restare single." Dissi.
Lo sguardo triste e corrucciato di Minhee mi fece pentire immediatamente di quel che avevo appena detto.
Aveva una tremenda paura della solitudine... il modo in cui si era comportata prima me lo aveva fatto intuire.
Ero sempre più desideroso di digitare sulla barra delle ricerche quelle dannatissime parole che mi aveva detto Yun, ma dovevo resistere.
Per lei.
"Okay, allora andiamo a dare vita a Nuvolino." Dissi.
Minhee mi sorrise, e corse su per le scale per andare a cambiarsi.
Durante l'attesa, notai un particolare che mi mise parecchio in difficoltà.
Aveva lasciato il telefono qui.
Era scesa portandoselo con sè, probabilmente pronta per chiamare qualcuno, e quando era salita per cambiarsi lo aveva lasciato sul tavolo della cucina.
Cazzo.
Guardavo quel piccolo cellulare rosa come se fossi rimasto ipnotizzato da un incantesimo.
Un maledetto e diabolico incantesimo tentatore.
Sapevo che dovevo farmi gli affari miei, e che non avrei dovuto indagare sul passato della piccoletta fin quando non fosse pronta lei, per raccontarmelo.
Ma era da ore che mi tormentavo chiedendomi chi l'avesse chiamata ieri mattina.
Minhee non aveva accettato la telefonata... dopo aver visto chi c'era dall'altra parte del telefono, aveva immediatamente riattaccato.
Continuai a fissare quel minuscolo oggetto elettronico, con il solo desiderio di andare sul registro delle chiamate, e scoprire chi fosse il misterioso artefice della telefonata.
Non lo fare Yoongi...
Mi guardai indietro, e di Minhee non vi era alcuna traccia.
Afferrai il telefonino alla velocità della luce; a quanto pare il casino che avevo fatto con il diario, non mi era servito di lezione.
Mi ripetevo dentro di me che ero un coglione, eppure con le dita stavo già andando verso il registro.
L'ultima chiamata ricevuta era da parte di un numero non registrato in rubrica.
Però possibile che Minhee sapesse già chi fosse?
Notai che non era il prefisso di Seoul, e dopo essermi guardato intorno per precauzione, perchè di certo non volevo farmi beccare dallo scricciolo, mi segnai il numero sul mio cellulare.
Ringraziai il fatto che Minhee non avesse messo la password; forse perchè era convinta che nessuno andasse a curiosarci dentro.
Cazzo se mi sentivo in colpa.
Chiusi tutte le schede aperte, bloccai lo schermo e riappoggiai il cellulare sullo stesso punto del tavolo dove era stato lasciato dalla legittima proprietaria.
Adesso però avevo il dubbio... aveva lo schermo rivolto verso il tavolo, o rivolto all'insù?
Non dovevo farmi prendere dalla paranoia... ma chi lascia il cellulare con lo schermo rivolto verso il tavolo?
"Oppa?"
Appena in tempo.
Mi voltai verso di lei, e la trovai in difficoltà nell'indossare la sciarpa, il paraorecchie e tutte le altre cavolate che metteva per non prendere freddo.
"Ti aiuto."
La raggiunsi subito, e la aiutai a coprirsi per bene; mi coprii a dovere anch'io, e una volta pronto vidi Minhee correre felice verso la porta.
E il cellulare si trovava ancora sul tavolo.
Evidentemente non gliene fregava nulla.
"Scricciolo?"
Lei si voltò.
"Hai lasciato il cellulare sul tavolo della cucina."
Si tastò le tasche dei jeans, e mi fece sorridere perchè quando aveva fatto colazione aveva ancora il pigiama addosso, quindi di certo non avrebbe potuto avere il cellulare con sè.
"Grazie Yoongi oppa!" Esclamò.
La seguii con la coda dell'occhio; afferrò il telefonino e senza degnarlo di uno sguardo, se lo infilò in tasca.
Cavolo, stavo diventando davvero paranoico.
Uscimmo, e cominciammo a creare il futuro marito di Nuvolina.
"Pensa a qualcos'altro da fare per dopo." La informai.
"Lo so già."
"Davvero? E cosa sarebbe?" Domandai con un sopracciglio inarcato.
"Dopo lo vedrai." Rispose, e non capii come mai non me lo volle dire subito.
Per creare Nuvolino fu più semplice; niente ciglia finte, solo una carota per il naso, e dei sassolini per formare occhi e bocca.
Il classico pupazzo di neve.
Minhee mi chiese se avevo una cravatta o un farfallino, ma figuriamoci se portavo queste cose in montagna.
"Un cappello?"
"Piccoletta, ho un cappello solo... e se permetti, me lo tengo io."
"Ma bisogna mettergli qualcosa che faccia capire che è un maschio! Nuvolina ha le ciglia e il fiocchetto!" Sbuffò gonfiando le guance.
Un modo per far capire che era un maschio c'era, ma era meglio se lo tenevo per me.
"Prendiamo dei rami più grossi per fargli le braccia, così sembrerà muscoloso." Mormorai, e mi accorsi subito dopo dell'enorme cazzata che avevo appena detto.
"Oppa! Ma è un'idea geniale!"
Minhee corse a cercare altri rami, sotto il mio sguardo confuso.
Avevo comunque idee geniali nemmeno facendolo apposta... e dire che pensavo fosse una cavolata.
In fondo l'importante era che si divertisse lei, d'altronde era la sua giornata.
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I rami più grossi ovviamente non ci stavano.
Avevamo provato ad incastrarli per bene grazie alla neve compatta, ma quella neve purtroppo tanto compatta non lo era; onde evitare il rischio di distruggere il corpo del pupazzo, ci rinunciammo, e per le braccia gli lasciammo i rametti più sottili.
"Mi dispiace scricciolo... niente muscoli per Nuvolino."
Lei storse l'angolo della bocca, formando una smorfia dispiaciuta.
Che carina.
"Gli mettiamo gli occhiali da sole, che ne dici?" Proposi.
Minhee scosse immediatamente il capo in segno affermativo, mostrandomi il suo solito disarmante sorriso.
Ricordavo che in macchina avevo un paio di occhiali da sole che però non indossavo mai, poichè una delle stanghette si era rotta.
Non erano degli occhiali costosi, potevo benissimo cederli al pupazzo di neve.
Li andai a prendere, e li porsi a Minhee, che appoggiò subito sulla carota, che a regola doveva assumere il ruolo del ponte del naso.
Cavolo, quegli occhiali davano al pupazzo un'aria incredibilmente figa e tosta.
"Faccio una foto e la invio alle ragazze!" Annunciò.
Si era già scambiata il numero con le ragazze di Kookie e Tae?
Ero contento che avesse fatto amicizia con loro, almeno non mi ammazzavano con lo sguardo come faceva Yun.
Inutile dire che quando prese il cellulare per fare la foto, entrai un attimo in paranoia, poichè avevo paura che in qualche modo riuscisse a scoprire la mia piccolissima bravata.
In realtà era impossibile che riuscisse a scoprirmi, evidentemente stare con lei aumentava tutte le emozioni, sia quelle positive che quelle negative.
Cazzo, non ero mai stato così paranoico... fino ad ora.
"Ora facciamo una torta!" Esclamò appena rimise il cellulare in tasca, e io sperai di aver capito male.
"Una torta?" Ripetei.
Lei annuì... di certo non potevo tirarmi indietro, anche se ero una frana nel preparare i dolci.
E a ricordare dai biscotti che mi regalò all'inizio della nostra conoscenza, lo era anche lei.
Ma ovviamente non glielo avrei mai detto.
"Beh... ci vuole una torta di compleanno." Commentai.
Minhee si irrigidì quando pronunciai quella frase, e cavolo... perchè ero così coglione?
Lei odiava il suo compleanno, le avevo detto di far finta che questa fosse una giornata normale, e poi me ne uscivo con certe frasi?
"Non dobbiamo aspettare un giorno in particolare per mangiare una fetta di torta." Dissi, per tentare di rimediare all'errore commesso.
Minhee mi sorrise, e avvicinò la mano alla mia, per poi stringerla.
"È quello che dico sempre anch'io!"
Fiù, era andata.
Rientrammo nella baita, e lei prese di nuovo il cellulare.
E di nuovo, il mio cuore perse un battito.
"È da tempo che volevo assaggiarla, ma in pasticceria non la fanno, e una volta volevo provare a ordinarla, ma mi costerebbe troppo." Spiegò.
Ora ero curioso... di quale tipo di torta stava parlando?
Dopo averla cercata su internet, me la fece vedere.
Oh no.
"Raimbow cake!" Esclamò con voce allegra e gli occhi che brillavano.
Era quella torta gigantesca, fatta di numerosi strati di pandispagna, tutti colorati.
Avremmo dovuto fare tante torte di colori diversi, per poi impilarle tutte tra loro e formare una specie di torre.
Beh... sicuramente avremmo avuto tutto il pomeriggio impegnato.
"Scricciolo, te lo dico... sono negato con i dolci."
"Ma io ci so fare, ricordi i biscotti?"
Non ridere Min Yoongi.
Non ridere.
"Sì, i miei denti ricordano."
"Denti?"
"Palato, volevo dire palato. Erano buonissimi."
Minhee mi sorrise di nuovo, e cavolo... quanto era carina.
I suoi biscotti facevano schifo, ma che importava?
Avrei mentito più che volentieri, tutto pur di vedere quel tenero e dolce sorriso.
Ci sarei annegato all'infinito dentro quel sorriso.
Minhee scrisse gli ingredienti su un foglio di carta, e dopo esserci ricoperti di nuovo con cappotti, sciarpe e berretti, uscimmo per recarci al supermercato.
Dubitavo che quel supermercato fosse così fornito da avere tutti quei coloranti alimentari... però dannazione, ci speravo fortemente.
Soprattutto perché non volevo vedere il faccino della piccoletta, triste e amareggiato.
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Ecco.
Avevano pochissimi colori.
Lo sapevo.
"Allora piccola, hanno il rosso, il blu, e il ve-"
Mi fermai un attimo.
L'avevo appena chiamata piccola?
Le lanciai un'occhiata, ma lei stava continuando ad osservare quei pochi coloranti alimentari per dolci sulla mensola.
Probabilmente nemmeno mi aveva sentito.
"Ma sono solo tre!" Si lamentò ad alta voce, e io ebbi la conferma che non mi aveva sentito per nulla.
"Mi dispiace Minhee."
"Manca il giallo, e il rosa! Io voglio che uno strato sia rosa!"
"Allora... per il giallo, il colore originale del pandispagna è giallo, grazie alle uova."
"Oh, è vero."
"Per il rosa, potremmo provare a dosare per bene i colori che abbiamo. Se mettiamo meno colore rosso, dovrebbe diventare rosa. Stessa cosa per il blu, diventa celeste se ne mettiamo di meno."
Minhee mi guardò come se fossi Dio sceso in terra.
Ma in fondo bastava pensare un attimo alla funzione dei colori primari e secondari... queste cose te le insegnavano alle elementari.
"Come ho fatto a non pensarci?" Sussurrò lei, e io le scompigliai i capelli divertito.
"Mi pare di ricordare, che se uniamo il rosso e il blu, dovrebbe venir fuori il viola." Continuai.
In realtà non ne ero sicurissimo, avremmo giocato un po' con i colori oggi.
A Minhee le si illuminarono gli occhi.
"Amo il viola! Ma ne sei sicuro?"
"No. Faremo un esperimento."
Dopo aver preso anche il resto degli ingredienti per la torta, continuammo a girare per i vari reparti... in realtà da mangiare per oggi ce n'era a volontà, il giorno in cui eravamo venuti a fare la spesa con Kook e Y/N avevamo preso tantissime cose... ma Minhee aveva insistito.
"Invece di fare la crema, potremmo farcirla con la nutella!" Propose appena vide il barattolo gigante.
Arricciai il naso.
"Solo nutella? E poi abbiamo già preso tutto per fare la crema pasticcera."
"Allora la farciamo con tutte e due."
Mi domandai a chi fosse toccato mangiare quell'insieme di zuccheri e grassi insaturi.
A me no di certo.
Zitta zitta, facendo finta di niente, Minhee infilò anche dei biscotti nel cesto.
"Scricciolo... abbiamo già i biscotti."
"Questi no."
"Ti ricordo che dobbiamo stare qui solo per un giorno. Domani mattina ce ne andia-"
"Ti ricordo che è il mio compleanno oggi."
Mi ammutolii.
Certo... quando le faceva comodo, lo considerava il giorno del suo compleanno.
"Ma non dovevamo far finta che oggi fosse una normalissima giornata?"
"E infatti lo è."
Okay, ora ero un tantino confuso.
Prendemmo anche varie tortiere, e quelle purtroppo non costavano poco.
Rimpiangevo la carta di Jin Hyung.
Senza farmi vedere da lei, infilai nel cesto anche le candeline dei numeri 2 e 0.
Non me ne fregava nulla se fosse stata contraria, l'avrei costretta a soffiare su quelle dannate candeline.
Fortunatamente, alla cassa non le vide; era una ragazza che si distraeva facilmente, e mentre appoggiavo i prodotti sul nastro, lei stava leggendo gli ingredienti di un pacco di gomme da masticare.
Che ovviamente poi poggiò sul nastro della cassa, insieme al resto della spesa.
Una volta tornati alla baita, la signorina si mise a mangiare i biscotti, lasciando tutto il lavoro sporco a me.
"Ehi furbetta, molla quei biscotti e vieni a fare l'impasto."
"Io coloro."
"No tesoro, alza il cu- ehm, alzati e vieni ad aiutarmi."
Meno male mi ero corretto in tempo... non le piaceva quando il mio linguaggio era troppo colorito, ma ad un certo punto avrebbe dovuto abituarsi.
Ero disposto a cambiare per lei... non il mio modo di parlare però.
Minhee aveva preso il cellulare per rivedere la ricetta e i vari procedimenti da fare, quando esso squillò all'improvviso.
Riuscii a vedere il numero, perchè lei si trovava proprio al mio fianco in quell'istante.
Era lo stesso numero della mattina precedente.
E come la mattina precedente, Minhee rifiutò la chiamata.
"Minhee..."
"Avevano sbagliato."
"Non hai nemmeno risposto." Dissi, alzando un sopracciglio.
"Era un numero sconosciuto, non rispondo di solito a chi non conosco."
Cominciò poi a leggere la ricetta della torta ad alta voce, era palese che lo facesse apposta... probabilmente sperava che non facessi più domande al riguardo.
E invece si sbagliava.
"Anche se il numero è sconosciuto sai chi è... ti ha chiamato anche ieri mattina." Sussurrai.
Non volevo assolutamente litigare con lei, ma mi dava fastidio che mi mentisse così spudoratamente.
Notai dai suoi occhi e dai movimenti del suo corpo che si stesse innervosendo.
"Minhee non voglio litigare con te. E non perchè oggi è oggi, non vorrei mai discutere con te. Ma mi dà fastidio essere preso in giro in questo modo."
"Ma-"
"Invece di dirmi che hanno sbagliato, sii sincera. Tu sai chi ti sta chiamando, solo che non vuoi rispondere. Bastava dirmi questo."
Cercai di utilizzare un tono calmo e tranquillo; volevo che avesse bei ricordi di questa giornata, e di sicuro una discussione con me non sarebbe mai potuta entrare nell'album dei ricordi allegri e gioiosi.
Adesso che ci pensavo bene... poteva essere quel cazzone di Doyun, il suo ex.
Però cavolo, speravo si fosse tolto di torno.
"Scusa." Sussurrò con un filo di voce.
Il suo visino assunse un'espressione dispiaciuta, e ovviamente i sensi di colpa mi colpirono violentemente, facendomi sentire uno schifo.
Lo schifo dello schifo.
Stavo per dirle che non doveva assolutamente scusarsi, chiedevo solo sincerità da parte sua, ma mi bloccai, quando vidi i suoi occhi divenire lucidi.
Rettifico: il re dello schifo.
E dopo qualche secondo, con il tono di voce così basso e flebile, quasi impossibile da udire, mi svelò l'artefice di quelle chiamate così misteriose.
"È mia madre."
Di nuovo, i sensi di colpa dettati dalla mia imprudenza, mi inondarono fino a farmi soffocare.
~ Angolo Autrice ~
Ho voluto farvi un regalo, e ho aggiornato prima questa settimana!
Non ci credo nemmeno io. 🙈
Ringraziate che a Pasquetta mi sono portata moooolto avanti con questo capitolo. ;)
Allora, parto subito dicendo che, so che nel capitolo 25 Minhee dice che non ha più una famiglia; penso ve lo ricordiate tutte, il capitolo dove Yoongi esagera con le domande personali.
Si scopre che la madre di Minhee c'è, ed è lei che la sta telefonando; prima di ritrovarmi commenti del tipo: "Ma Minhee aveva detto che non aveva più una famiglia", ovviamente, sarà spiegato tutto nei capitoli futuri... tranquille che ricordo benissimo cosa scrivo nei capitoli precedenti, nonostante la mia pessima memoria.😅
In realtà io eviterei di scriverlo, ma siccome ogni giorno ricevo commenti che mi lasciano senza parole, (non scherzo) ci tengo ad essere il più chiara possibile.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ci avviciniamo sempre di più al passato del nostro amato scricciolo, preparatevi! ;)
Un grazie enorme per le numerose letture, i tanti voti, e i moltissimi commenti.♡
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