24 - Bombe alla frutta

YOONGI POV

Poco dopo Yun tornò nella sua stanza; salutai le due ragazze, e silenziosamente, tornai nel mio dormitorio, con mille pensieri che mi frullavano nella mente.

E oltre quei pensieri, c'era anche la figura di un oggetto, che continuava a tormentarmi, e a catapultarmi in un vortice costituito da ansia, disagio e apprensione.

Il diario.
Quel cazzo di diario.

Scossi la testa, come per scacciare via tutte quelle sensazioni negative, e feci il mio ingresso nella stanza che dividevo con Jimin.
Mi sdraiai sul letto, e respirai a fondo... sembrava avessi appena corso una maratona sfiancante, e che ora fossi esausto e stanco.
E invece non avevo fatto nessuna corsa.

Nella mia testa, si ripeterono quelle frasi in continuazione; come se il nastro di una videocassetta si fosse rotto, e quel pezzo di film andasse in onda innumerevoli volte.
Rivivevo quella scena, quella dove leggevo quelle parole colme di paura, spavento e timore... e ogni volta che la immaginavo di nuovo nella mia mente, il mio petto accusava sempre più dolore.

Che cosa le era successo?

Ora capivo, come mai Minhee fosse così piccola... e no, non intendevo fisicamente.

Ma mentalmente.

In passato, doveva esserle accaduto qualcosa, che l'aveva portata a diventare così; che l'aveva spinta a mantenere un carattere infantile, e particolare.
Mi erano sempre piaciute le donne mature, lei invece era stata l'eccezione alla regola; non solo era più piccola di me di età, ma anche di mentalità.
Sembrava una bambina; era così carina e tenera... con la sua ingenuità, dolcezza, e il suo buon cuore, lo scricciolo mi aveva completamente conquistato.

Ma non riuscivo a stare tranquillo; dovevo sapere cosa le fosse successo.
Non volevo farmi gli affari suoi, e immischiarmi così nella sua vita privata, ma ormai ci tenevo così tanto a lei, che era diventata il centro dei miei pensieri.
Lei si era oramai invischiata nel mio cuore.

Quando Jimin fece il suo ingresso nella stanza, sentii la necessità di parlarne con lui.
Solitamente ero un tipo che se aveva un problema, cercava di affrontarlo da solo, senza chiedere aiuto ai miei amici.
Ma questa volta, non sapevo proprio cosa fare, come comportarmi.
Quindi, appena Jimin mi chiese come stesse Minhee, sospirai, facendogli capire che qualcosa, non andava.

"Perchè quel sospiro pesante quanto un macigno?" Mi chiese Jimin, sedendosi poi, sul bordo del suo letto.

"Ho fatto una cosa che non dovevo fare..." Sussurrai.

I sensi di colpa continuavano ad attaccarmi, assalirmi sempre di più... fino ad abbattermi disastrosamente.
Jimin inarcò un sopracciglio.

"A Minhee?"

Annuii.
Gli occhi minuscoli del mio amico, si ingrandirono notevolmente.

"Maiale, che cosa le hai fatto??"

Roteai gli occhi al cielo, ed imprecai mentalmente, per la stupidità senza fine di Jimin.

"Non le ho fatto niente... in quel senso." Spiegai.

Anche se avrei voluto... e tanto anche.
Dovevo ricordarmi di inviare un messaggio pieno di minacce e offese ad Hoseok; ancora non glielo avevo mandato, e se lo meritava.

"Quindi cos'hai fatto?" Mi richiese Jimin.

Abbassai lo sguardo, e di nuovo quelle frasi, che non avrei mai voluto leggere, mi invasero la mente.

"Ho letto il suo diario." Ammisi a bassa voce.

"Come?"

"Ho. Letto. Il. Suo. Diario." Ripetei, scandendo per bene parola per parola.

Un'espressione intenerita comparve sul volto di Jimin.

"Aw... ha un diario?"

Annuii.

"Non devi sentirti in colpa Hyung... è normale voler sapere di più, sulla ragazza per cui si ha un interesse."

Aveva ragione... era quello, il motivo principale per cui avevo aperto quel piccolo volume degli orrori.
Ma mi aspettavo di leggere della sua prima cotta, e dei suoi ricordi felici... non dei ricordi tristi, dolorosi e che l'avevano negativamente segnata.

"Sì ma... non dovevo leggerlo comunque." Borbottai.

"Se ti senti così in colpa, prova a parlarne con lei."

Provare a parlarne con lei?
Non mi sembrava una buona idea... anzi, mi sembrò proprio pessima.

"Ci penserò." Sibilai, per poi uscire.

Dovevo fumare... mi avrebbe aiutato a rilassare i nervi, e a pensare a qualcos'altro.

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Il giorno dopo, non vidi lo scricciolo, ma rimanemmo in contatto.
Mi aveva riempito di messaggi; da come scriveva sembrava bella sveglia e pimpante.
La febbre le era andata via del tutto; quel giorno aveva la temperatura a 36 e mezzo, ma da quel che avevo capito, Yun le aveva ordinato di non uscire subito, per non rischiare di prendere immediatamente un altro malanno.

Almeno avrebbe recuperato le ultime lezioni, dato che tra due giorni, sarebbero iniziate ufficialmente le vacanze di Natale.
Chissà con chi le avrebbe passate?

Dopo aver letto quei piccoli stralci del suo passato, non ero sicuro che avrebbe trascorso le feste con la sua famiglia.
Chissà se era rimasta in buoni rapporti con loro... da come parlava, sembrava che la famiglia di Yun, l'avesse praticamente adottata.
Ricordavo solo che prima abitava a Busan, e due anni fa si era trasferita qui a Seoul.
E chissà se era ancora in contatto con il tizio di cui aveva tanta paura da piccola...

Tutti quei pensieri, dubbi, aumentarono solo il mio enorme mal di testa.

Dovevo sapere di più.

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Il giorno dopo infatti, mi preparai psicologicamente per il nostro incontro.
Minhee mi aveva detto che oggi sarebbe tornata a lezione; mi aveva già mandato un messaggio dove mi comunicava che mi avrebbe aspettato alla solita panchina dove ci trovavamo sempre.

Doveva essere un messaggio di avvertimento, ma da come lo aveva scritto, mi era sembrato più una minaccia.

Speravo non avesse preparato nessun pensiero per me... la sfida l'aveva già vinta, non importava che continuasse a regalarmi qualcosa ogni giorno.
Anche se era una cosa molto carina... estremamente carina.

Sorrisi maliziosamente, quando ripensai al pensiero che le avrei portato io.
Non era niente di che in realtà... era una caramella.
Ma non vedevo l'ora di assaggiarla insieme a lei.

Con calma, mi diressi verso il nostro punto d'incontro, mentre mi godevo tranquillamente la prima sigaretta di quella giornata.
Intravidi subito un puntino rosso seduto proprio sulla panchina, che si trovava accanto al chiosco delle bevande.

Inevitabilmente sorrisi... cavolo, che cosa mi stava facendo?
In vita mia non avevo mai sorriso, pensando ad una ragazza, o semplicemente vedendola da lontano.

Appena fui più vicino, notai come gli occhi di Minhee si ingrandirono, si illuminarono, e vidi come lei sorrise enormemente.
Il mio cuore si scaldò in un attimo.
Ci impiegava un secondo, forse anche meno, a prendere vita, rispetto alla solitudine che lo aveva imprigionato per anni, facendolo diventare di marmo.
Ora quella prigione di marmo, non esisteva più.

Bastava che nei paraggi ci fosse uno scricciolo vestito di rosso, di mia conoscenza.

"Buongiorno Yoongi oppa!" Esclamò lei, accogliendomi con un caloroso e affettuoso sorriso.

Ora che l'avevo di fronte, potevo squadrarla attentamente da cima a fondo, e cercai di non ridere, per il modo in cui si era conciata.
Oltre a quell'enorme cappotto rosso con cappuccio che la risucchiava ogni volta, avevo aggiunto altre cose... probabilmente per evitare di ammalarsi di nuovo.
Il suo viso era avvolto da una gigantesca e colorata sciarpa... aveva il paraorecchie, i guanti, gli scaldamuscoli, un cappellino, e degli stivali pelosi che dubitavo fossero del suo numero esatto.

Le si vedevano giusto gli occhi... sembrava una terrorista.
Una terrorista molto colorata e carina, però.

"Buongiorno... ma ci respiri sotto tutta quella montagna di roba?"

"Non molto."

Alzai gli occhi al cielo, ma non lo potevo negare... questa ragazza era buffissima.
Buttai il mozzicone per terra, e mi avvicinai a lei; non volevo toglierle nulla, anche perchè non avrei mai voluto che si ammalasse di nuovo, però le allentai la sciarpa, che era stata avvolta intorno a lei in modo fin troppo stretto.
La allentai il giusto per farla respirare, e non farla morire soffocata.

"Meglio?"

Lei annuì, e si voltò.
Non rimasi stupito, quando si voltò di nuovo verso di me, con un bicchiere in mano.

"Ti ho preso il caffè!"

Sospirai.

"Minhee... quante volte ti ho de-"

"È decaffeinato!" Esclamò lei, senza nemmeno farmi finir di parlare.

Ormai ero abituato, faceva come cavolo pareva a lei.
Presi il bicchiere.

"Grazie scricciolo."

Mi faceva schifo il decaffeinato, era praticamente acqua sporca!
Eppure dovevo berlo, mi sentivo costretto... lei mi osservava sempre con quegli occhietti curiosi, e se bere quello schifo la rendeva felice, allora lo avrei fatto.

Sì Min Yoongi... ti sei proprio rammollito.

Detti un sorso, tentando di non bestemmiare e di non pronunciare parolacce che avrebbero potuto traumatizzare la piccola creatura che avevo di fronte.

"Niente fiore?" Chiesi ridacchiando.

Minhee scosse la testa.

"Non ne ho avuto il tempo..." Sussurrò.

Con il dorso della mano, accarezzai lievemente la sua guancia infreddolita.
L'unica cosa che potevo toccare, non coperta dalla molteplicità degli indumenti.

"Minhee... scherzavo. Non devi portarmi qualcosa ogni giorno, te l'ho già detto."

"Domani rimedierò."

Ovviamente, lei non mi dava ascolto... questo atteggiamento poteva risultare per alcuni insopportabile; ma io lo trovavo assolutamente adorabile.

"Oggi ho io una sorpresa per te." Le feci sapere, e infilai la mano nella tasca del giubbotto.

"Davvero?"

Era sempre meravigliata quando le portavo qualcosa, come se non riuscisse a credere che avrei mai potuto fare un gesto gentile nei suoi confronti.
Beh... non ci credevo nemmeno io.
Da quel che ricordavo, non avevo mai fatto un regalo ad una ragazza.
Forse a mia cugina, ma aveva quattro anni... era un po' diverso.

"Minhee, non è niente di che." Borbottai, mentre le porsi la caramella avvolta in della carta rosa.

Era una di quelle caramelle nuove, uscite sul mercato da poco: le chiamavano bombe alla frutta, perchè avevano una forma tonda, come quella di una pallina, ma al loro interno nascondevano un liquido al sapore di un frutto.
Dato che questa era rosa, presumevo sapesse di fragola.

"Oh, ma io amo queste caramelle!"

Alzai un sopracciglio.

"L'hai già assaggiata?"

"Sì, l'altro giorno Yun me ne ha portate cinque, ognuna di un gusto diverso."

Okay... potevo diventare geloso addirittura della sua migliore amica?
No, non dovevo... ingoiai il rospo, e abbozzai un sorriso quasi inesistente.
Minhee scartò la caramella, e se la infilò in bocca, rivolgendomi un sorriso dolcissimo e genuino.

Cavolo... quanto era carina.
Se lei non fosse stata così... così, probabilmente le sarei già saltato addosso.
Mi chinai, per raggiungere la sua stessa altezza.

"È buona?"

Lei annuì, e mi mostrò il pollice alzato.
Mi avvicinai di più al suo visetto arrossato per il freddo.

"La fai assaggiare anche a me?" Sussurrai.

Minhee sgranò gli occhi, e appena schiuse la bocca per domandarmi cosa avessi appena detto, attaccai le mie labbra alle sue.
Approfittai subito delle sue labbra schiuse, e inoltrai la lingua all'interno della sua bocca, assaporando la dolcezza fruttata di quella caramella, e godendo del contatto che si era creato tra i nostri muscoli caldi.
Notai che avevo preso alla sprovvista Minhee, ma con mio grande piacere, non si spostò; non mise fine al bacio, ma rispose.
Afferrai il suo viso, racchiudendolo tra le mie mani gelate, e continuai a baciarla, facendo girare la caramella, dalla sua alla mia bocca.

Morsi quella piccola pallina di zucchero, riducendola in tanti minuscoli frammenti, e quel bacio, così desiderato, bagnato, e colmo di lussuria, assunse la stessa immagine di un'esplosione di fragola.
Proprio come se fosse scoppiata una bomba.

Sentii che dalle labbra di Minhee scappò un piccolo gemito, e che... cazzo; quel verso provocò in me fin troppa eccitazione.
Avrei voluto sentire meglio i suoi gemiti... magari ad un volume più alto, e ripetuti in una serie continua.

Misi fine al bacio, capendo che la piccola era rimasta senza fiato.
Appena mi staccai, osservai il volto paonazzo e rosso dall'imbarazzo dello scricciolo, che mi fissava come se si stesse aspettando una risposta.

"P-per-perchè?" Balbettò con un tono leggermente ansimante.

"Perchè no?" Ribattei, facendo spallucce.

"Dai... ti accompagno." Dissi, avviandomi verso la parte dove si trovava la sua aula.

"Ma... poi dovrai tornare indietro!"

Non risposi... sapevo già che dovevo fare tutta la strada al contrario, ma ci tenevo ad accompagnarla in classe.
Ricordavo bene, che Minhee aveva dei corsi in comune con quel babbeo di Doyun.
Non si era fatto vedere nei giorni dove Minhee aveva avuto l'influenza... da una parte ne ero sollevato, dall'altra, avevo il timore che stesse escogitando qualcosa.

Mai nella mia vita mi era successo di incontrare un rompicazzi del genere.
Se non fosse illegale, lo avrei già ucciso.

"Yoongi, non voglio che tu faccia tardi per colpa mia!"

Era strano quando mi chiamava per nome... avevo preso l'abitudine a sentirmi chiamare oppa, da lei.
Nonostante le avessi detto all'inizio che non doveva chiamarmi così, ma lei come sempre, non mi aveva dato ascolto.

"Non farò tardi, tranquilla."

Le afferrai la mano, pelosa a causa del guanto rosa, e velocizzai il passo.
Appena fummo quasi arrivati, intravidi subito l'idiota ossigenato, insieme ai suoi amici.
Guarda caso erano proprio i bastardi che mi avevano pestato quella sera.
Doyun mi fulminò con lo sguardo, e molto probabilmente si stava chiedendo come mai fossi lì.
Mi voltai verso Minhee.

"Avete un corso insieme oggi?"

"Sì, le prime due ore."

Avvicinai il mio viso al suo.

"Ti ricordi cosa devi fare, se si avvicina a te, vero?"

Lei annuì.

"Ci vediamo oggi dopo le lezioni, scricciolo."

Minhee sorrise.

"Andremo da Nuvola?"

"Andremo da Nuvola." Affermai.

Tanto ormai mi ero abituato anche alla presenza di quella palla di pelo.
Stavo per andarmene, quando sentii la manina dello scricciolo afferrare il mio polso, e stringerlo tra le dita.

"Che c'è?" Chiesi, non capendo come mai mi avesse fermato.

Le sue guance diventarono rapidamente più scure, e mi fissò con uno sguardo da cucciolo bastonato.
Il tipico sguardo che qualcuno usa, per quando vuole qualcosa.

Sorrisi.
Mi chinai nuovamente, per poterla vedere meglio in viso.

"Dimmelo. Dimmi cosa vuoi." Bisbigliai.

Le sue gote, già rosse, divennero due pomodori di un colore intenso.
Non volevo metterla a disagio... ma era così dannatamente carina quando si imbarazzava.
Per me, trattenermi con lei ultimamente, stava diventando un'impresa sempre più difficile... se non impossibile.

"Minhee? Nuvola ti ha mangiato la lingua?"

Affondai l'indice nella sua gota paffuta, che poi strizzai, per stuzzicarla un po'.
Gonfiò le guance.

"Non mi trattare come se fossi una bambina! Ho diciannove anni!" Si lamentò.

Ridacchiai divertito.

"Scricciolo... di sicuro, quello che voglio fare con te, si può fare solo con le persone adulte." Sussurrai al suo orecchio.

Lei divenne viola fino alla punta dei capelli, ed io mi convinsi che dovevo darmi una calmata.
Altrimenti Minhee sarebbe diventata ben presto una macchia di gelato, sciolta sul pavimento.

"Ma-ma... io..."

Minhee iniziò a balbettare.

"Io volevo solo un altro bacio..." Borbottò, con un tono di voce bassissimo.

Meno male che ero vicino a lei, se fossi stato più distante, sicuramente non l'avrei sentita.
Sogghignai.

"Qui? Davanti a tutti? Sicura?"

"No okay lascia stare non ho detto nulla!" Pronunciò senza neanche prendere un attimo fiato.

Si voltò per entrare nella sua classe, ma questa volta fui io, a prendere il suo polso, e a farla tornare velocemente da me.

"Vieni qui." Dissi, e dopo aver circondato il suo faccino tra le mie mani, catturai di nuovo, e ben volentieri, le sue morbide e dolci labbra.

Le detti un lungo bacio a stampo, non approfondii come avevo fatto prima, altrimenti... sarei potuto diventare pericoloso.

"Bastava chiedere, mh?"

Dissi appena mi staccai, e picchiettai delicatamente il dito sul suo nasino.
Minhee mi fissò con occhi spalancati, e appena sentii cosa disse dopo, scoppiai a ridere.

"Potrei seriamente non arrivare alla fine di questa giornata." Borbottò.

"Ma no piccola, pensa a quando faremo il passo successivo." Le sussurrai.

Stampai un bacio sulla sua guancia, e mi sbrigai a raggiungere l'aula dove si sarebbe tenuta la mia prima lezione.

Non volevo rovinare il nostro incontro parlandole di cose spiacevoli, e facendole domande scomode...
Le avrei sicuramente parlato però, prima dell'inizio delle vacanze natalizie.





~ Angolo Autrice ~

Questo capitolo è un concentrato di dolcezza. 🙈
Non pensavo di essere in grado di scrivere una storia così soft, eppure eccola qui!
Ma come potete ben vedere, a Yoongi è partito l'ormone. 😂
Quindi, come Minhee, preparatevi al "passo successivo". 😇

Vorrei farvi conoscere una storia, che come "Smile", ha Yoongi come protagonista.
L'autrice è AlessiaMalfoyZabini , e come me, scrive capitoli belli lunghi... ma non sono pesanti, la sua scrittura risulta fluida e leggera.
Lei scrive benissimo; descrive le scene nei minimi dettagli, e le sue storie sono sempre narrate alla perfezione.
La storia si intitola "Donna per amore" e a me personalmente, piace tantissimo!
È comica, divertente, ironica... insomma, sarà sicuramente capace di strapparvi una risata.
Quindi, vi consiglio di darle un'occhiata, perchè vi conquisterà! ;)

Concludo, ringraziando come sempre tutti voi che continuate a leggere questa storia, un grazie particolare a chi la vota e commenta, e vi faccio tanti, tantissimi auguroni di buon anno! 🎆❤

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