23 - Rivelazioni scioccanti

YOONGI POV


Il nuovo fidanzato di mamma è cattivo.

Ha fatto ancora quelle cose cattive alla mamma.

È cattivo.

Ho paura.

Non riesco a dormire, se so che quell'uomo si trova nella camera accanto alla mia.

Da quando è venuto a vivere con noi, mamma piange, e piango anch'io.

Non voglio che mamma stia male...

Continuai a leggere quelle frasi scritte con una calligrafia infantile e di dimensione fin troppo grande, dato che poche parole occupavano quasi un'intera paginetta, con il cuore bloccato e stretto in una morsa.

Detti uno sguardo a Minhee, e stava ancora tranquillamente ronfando sul letto.
Voltai pagina.

Trovai il disegno stilizzato di un uomo, ma la faccia aveva un'espressione tipica dei personaggi cattivi dei cartoni animati; i denti appuntiti, e le sopracciglia e gli angoli della bocca incurvate verso il basso.
Il viso era parecchio scarabocchiato, ma nonostante questo, riuscii ad intravedere quei particolari, oltre agli occhi disegnati con rabbia.
Sembrava che quelle pupille potessero sputare fuoco.

Questo tizio era il diavolo?
Cos'aveva fatto a Minhee, e a sua madre?
Ricordai che quando uscimmo insieme, le chiesi come mai si era trasferita a Seoul, dato che prima abitava a Busan, e lei evitò di rispondere.
Reagì in una maniera strana; abbassò lo sguardo, e continuò a camminare davanti a sè.
Avevo capito di aver sfiorato un argomento troppo delicato.

Continuai a leggere ciò che c'era scritto su quelle vecchie e ingiallite pagine.
Non scriveva tutti i giorni... vedevo le date, e notavo un distacco di una settimana da una data all'altra.

Oggi l'uomo cattivo voleva che andassi con lui in un posto, ma senza la mamma e io non ho voluto.

Lui mi fa paura.

Dato che non ho ascoltato il suo ordine, lui è stato cattivo anche con me.

Ma va bene così, basta che non faccia del male alla mamma.

In che senso era stato cattivo con lei?
Che cosa le aveva fatto?
Volevo smettere di leggere quel piccolo diario degli orrori, che conteneva solo i ricordi brutti e negativi dell'infanzia della piccola creatura che ignara di tutto, stava ancora dormendo.
E invece non riuscii a chiudere l'oggetto che avevo tra le mani, e voltai di nuovo pagina.

Non volevo che i miei occhi leggessero altre frasi che mi avrebbero di sicuro cambiato l'umore, rendendomi triste, addolorato, e soprattutto... incazzato.
Ma ero intenzionato a scoprire di più.

Oggi quell'uomo ha fatto una cosa che non mi è piaciuta.

Mi ha toccata.

Che cosa?
Che cazzo avevo appena letto?
I miei occhi si ingrandirono a dismisura, mentre furia e ira iniziarono a scorrermi nelle vene.
Stavo per leggere le frasi successive, quando un sonoro tonfo mi fece saltare dallo spavento.

Staccai gli occhi da quel diario infernale, e li posai sulla figura di Minhee, distesa sul pavimento.
Dalle sue labbra stavano uscendo dei mugolii lamentosi.
Ma... era appena caduta dal letto?

Alla velocità della luce, con una rapidità che spaventò pure me, rimisi il diario al suo posto, e mi affrettai a rialzare lo scricciolo.

"Certo che ti agiti parecchio mentre dormi, eh?" Sussurrai.

La presi in braccio stile sposa, e la rimisi a letto, sotto il suo sguardo confuso e perplesso.

"Oppa?"

"Sì, sono io."

Afferrai le coperte, e delicatamente le posizionai sopra di lei, coprendo così il suo corpo.
Notai il piccolo panno bagnato di nuovo per terra.
Alzai gli occhi al cielo, ed emisi un pesante sospiro, mentre mi chinavo per raccoglierlo.

"Sei tu?"

Inarcai un sopracciglio.
Era adorabilmente rincoglionita quando aveva l'influenza.
Eppure dai messaggi mi pareva cosciente...

"Minhee, sono io." Ripetei.

"Cosa ci fai qui?" Chiese con quella vocina assonnata.

"Sono venuto a trovarti."

Posai il piccolo e bianco asciugamano sulla sedia, tanto era inutile continuare a bagnarlo nell'acqua fredda ogni volta, Minhee si muoveva troppo.
Mi sedetti sul letto di Yun, che era affiancato a quello dello scricciolo.
Posai lo sguardo sul suo viso, e notai le guance parecchio rosse; le sue manine continuavano a stringere l'orlo della coperta, portandola così fino al suo mento.

"Ma sono in pigiama..." Disse.

Mi scappò un sorriso, a causa della tanta tenerezza che era concentrata in lei.

"Lo so. Tanto ho già visto il porcellino. È molto carino, ha un nome?" Chiesi scherzosamente, per prenderla in giro.

Le sue gote si scurirono ancor di più, mentre lei, con un tono di voce molto basso e flebile, rispose Mr. Piggle.
Oh... ma allora un nome ce lo aveva davvero.

"È un nome molto adatto." Commentai.

Ci furono alcuni secondi di silenzio, quando...

"Perchè sei qui?"

Ancora?

"Scricciolo... te l'ho già detto, sono venuto a trovarti."

"Me lo hai già detto?"

Mh... secondo me si era drogata.

"Allora non era un sogno..." Continuò.

Non potei non sorridere, nel sapere che lei era convinta di avermi sognato, invece di capire che fossi davvero lì.

"Quando è stata l'ultima volta che hai misurato la febbre?"

"Stamattina alle otto."

Controllai l'ora, e vidi che erano le cinque e mezzo.

"Misuriamola un'altra volta, okay?" Dissi.

Minhee annuì, e mi riferì che il termometro si trovava sulla scrivania.
Era proprio accanto al pinguino... quando sarebbe stata un po' più sveglia e cosciente, glielo avrei dato.
Tornai da lei con il termometro in mano, trovandola già seduta sul letto, ma ancora avvolta al suo piumino.

"Devo fare io?" Chiesi, e di certo non ne ero dispiaciuto.

Lei annuì.
Aveva annuito.
Mi aveva praticamente dato il permesso di mettere le mani dentro Mr. Piggle... cioè dentro la sua maglia.
Non me lo feci ripetere due volte; mi sedetti accanto a lei, e afferrai con le dita l'estremità del maglione del pigiama.

"No aspetta!"

Oh mannaggia... ci ero quasi.

"Che c'è?" Chiesi con un sopracciglio inarcato.

Il suo volto avvampò sempre di più, mentre lei si affrettò a scuotere la testa in segno negativo.

"Cosa volevi fare?"

Ti stavo per alzare la maglia... no questo era meglio non dirlo.

"Ti volevo mettere il termometro per misurare la febbre." Spiegai, facendole vedere lo strumento che reggevo tra le dita.

Minhee lo guardò confusa, poi spostò il suo sguardo insicuro e timido su di me.
Allungò la mano, facendola uscire da quel tornado di coperte.

"Faccio io."

Arricciai il naso.
Avrei dovuto aspettare un bel po', prima di spogliarla.
Le detti il termometro, e lei molto lentamente lo posizionò sotto la sua ascella; controllai l'ora per tenere il tempo.

"Ho fame!" Esclamò così dal nulla, ed usò incredibilmente un tono di voce un po' più alto.

Si era ufficialmente svegliata.

"Non hai niente da mangiare qui?" Chiesi, ma lei negò subito con la testa.

Pensai a come potevo procurarle del cibo, senza però lasciarla da sola... avrei chiesto a Jimin.

"Cos'hai mangiato oggi?"

Le domandai, mentre sfilai il cellulare dalla tasca dei miei jeans.

"Biscotti."

I miei occhi si staccarono dallo schermo del telefono, per posarsi sui suoi, ancora un po' lucidi e assonnati.

"Biscotti? Sul serio?"

Minhee annuì, e mi indicò il pezzo di pavimento accanto al letto, dove si trovava il pacco vuoto dei biscotti al cioccolato extra dark, con gocce di cioccolato fondente ma che cazz...
Erano una bomba iper calorica!
Sospirai.

"Almeno la medicina l'hai presa dopo aver mangiato quella spazzatura?"

Lei annuì di nuovo.
Scrissi a Jimin un messaggio, mentre avevo la vocina dello scricciolo nelle orecchie, che tentava di convincermi che quei biscotti erano buonissimi.
La lasciai parlare.

Jimin ci mise subito a liquidarmi, scrivendomi che era impegnato in quel momento, e di chiedere a qualcun'altro.
Era sicuramente con una ragazza.
Chiesi ad Hoseok, e lui invece accettò immediatamente... pareva pure entusiasta.

< Vado subito! Le prenderò tante cose buone! >

< Hobi... non devi fare la spesa per i prossimi tre mesi. Prendi solo qualcosa di sostanzioso, dato che ha mangiato biscotti per pranzo. >

< Fidati di me! >

Quella risposta mi preoccupò parecchio.

"Dammi il termometro, sono passati più di cinque minuti." Borbottai.

Minhee me lo porse, e sentii quanto quell'oggetto fosse diventato caldo, messo a contatto con la pelle di quest'ultima.

"Tra poco arriverà il cibo." Le feci sapere, mentre controllai la temperatura.

Trentasette e sette... lentamente stava scendendo.
Posai la mano sulla sua fronte, era ancora molto calda, ma meno di prima.

"Stai guarendo scricciolo."

"Davvero?"

Annuii.
Mi alzai, e presi il pacchetto con il peluche al suo interno.

"Ti ho preso una cosa."

Gli occhi di Minhee velocemente si illuminarono.

"È per me?" Chiese, indicando il regalo che avevo tra le mani.
Glielo detti, mentre scossi il capo in segno affermativo.

"Perchè?"

Alzai le spalle.

"Sei malata. Dovevo portarti qualcosa."

Un enorme e luminoso sorriso si dipinse sul suo volto, mentre mi sembrò che le sue guance arrossirono ancor di più.
Fu un colpo al cuore... mi sentii attaccato dalla troppa dolcezza.
Minhee lo scartò, e quando si ritrovò tra le mani il piccolo pinguino di peluche, il suo sorriso si allargò a dismisura.
Senza farmi vedere da lei, liberai anch'io il sorriso che cercavo di trattenere già da un po'.

"Ma i pinguini sono i miei animali preferiti, come facevi a saperlo?" Esclamò felice.

Erano i suoi animali preferiti?
Questo si chiamava culo.

"Ero certo che ti sarebbe piaciuto."

Non sapevo che fossero proprio i pinguini i suoi animali preferiti... ma conoscendola, sapevo che avrebbe amato quel piccolo e morbido peluche.

"È il primo regalo che mi fai! È bellissimo!" Esultò, e abbracciò il pinguino, stringendolo a sè.

"Gli darai un nome?"

"Sì, lo chiamerò Signor Min!"

Alzai un sopracciglio... forse avevo capito male.

"No aspetta, come lo vuoi chiamare?"

Evitò di rispondermi; anzi, uscì dal vortice di coperte e lenzuola, si alzò, e corse verso di me.
Letteralmente si lanciò su di me, che intanto ero ancora seduto sul bordo del letto.

"Grazie grazie grazieeee!" Mi urlò nell'orecchio, e mi abbracciò.

Non ero abituato a tutto quell'affetto... per nulla proprio.
Alle ragazze che avevo avuto in precedenza davo ben altro, invece che un semplice abbraccio.

Cercai di calmare il mio stupido cuore, che a causa di quel dolce e innocente gesto, aveva cominciato a battere fortemente.
Ricambiai l'abbraccio; avvolsi tra le mie braccia il minuscolo e grazioso esserino che mi stava stringendo a sè.

Minhee non aveva notato, che avevo il viso proprio all'altezza del suo seno... o forse era così felice del regalo che non le importava più di tanto.
E a me non dispiaceva per nulla.

Inspirai il profumo che emanava la sua pelle; era particolare, ma dolce... e attraente.
Non riuscii a controllarmi; sfregai il naso sulla morbida pelle del suo collo, e poi le lasciai un bacio.
Dopo quel bacio però, ne susseguì un'altro più lungo, duraturo e umido; con i denti mordicchiai quella pelle pallida e invitante, e immediatamente Minhee si allontanò di poco.

"Yoongi...?"

Mi lanciò un'occhiata confusa, con le guance diventate di un color ciliegia, ma l'occhiata che le lanciai io, era tutto fuorchè confusa.
Sciolsi l'abbraccio, e misi le mani a coppa sul suo viso; le sue gote erano davvero roventi, ma non me ne fregava nulla se era malata in quel momento.

Volevo baciarla.

Con le mani ancora sul suo volto, la avvicinai a me; con movimenti lenti, sfiorai con le mie labbra e mordicchiai il suo labbro inferiore.
Ero pronto ad assaggiare tanta dolcezza anche con la mia lingua... quando qualcuno però, bussò alla porta.

Qualcuno. Bussò. A. Quella. Cazzo. Di. Porta.

"MA PORCA PUTTANA!" Mi sfuggì dalla bocca, mentre mi alzavo in piedi.

Gli occhi e la bocca di Minhee si ingrandirono a dismisura; parve scioccata da ciò che avevo detto.
Posai la mano sui suoi capelli e li accarezzai, scompigliandoli un po'.

"Non hai sentito niente tu." Borbottai, mentre andai ad aprire quella porta del cazzo.

"Oppa non si dicono le parolacce!"

"No ma infatti non ho detto nulla." Continuai.

Ridacchiai... io stavo per infilarle la lingua in bocca e questa pensava alle parolacce, roba da matti.
Aprii la porta, e incendiai con la mia vista Hoseok appena lo vidi.

"Visto? Sono stato velocissimo!" Esclamò, con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto, e agitando una busta di plastica, presumibilmente colma di cibarie.

"Vaffanculo." Ringhiai.

"Eh? Ma Hyung..."

Rapidamente afferrai la busta della spesa e gli chiusi la porta in faccia.
Sensi di colpa?
No, non ne sentii nessuno.

Per un motivo o per un altro, venivo sempre interrotto... in quell'istante mi stavano girando altamente le palle.
Sentii la voce ovattata di Hobi che diceva qualcosa attraverso la porta, ma non capii, e feci finta di nulla.

"Era Hoseok oppa?"

Fulminai con lo sguardo la piccoletta, che intanto si era di nuovo seduta sul suo letto, e mi stava fissando con il suo sguardo innocente.

"Minhee, ti ho già detto che devi smetterla di chiamare ogni ragazzo oppa. Mi fai incazzare."

Appena vidi il suo sguardo diventare triste, i sensi di colpa mi assalirono come una catapulta.
Avevo usato un tono di voce troppo arrabbiato.

Ma erano tre mesi che non scopavo, qui l'astinenza si faceva sentire!
E di certo la piccolina non mi aiutava, se mi si strusciava addosso!
Feci dei respiri profondi, e iniziai a togliere i prodotti alimentari dalla busta.

"Non dicevo sul serio scricciolo... non mi arrabbierei mai con te." Sussurrai.

"Ma tu hai detto..."

"Non ascoltare ciò che dico, okay?"

La piccola annuì, e io detti un'occhiata a quel che Hoseok aveva preso.
Biscotti.
Ma era scemo?
Gli avevo detto che questa aveva mangiato solo biscotti oggi, e lui glieli ricomprava?

"Mi piacciono tanto quelli!" Esclamò lei.

Li feci subito sparire dal campo visivo dello scricciolo.

"Basta biscotti per oggi Minhee."

Sbuffò, e non potei non sorridere... era così carina.
Succo di frutta, barrette energetiche, cioccolata... a questo punto dubitavo che Hoseok sapesse il significato di: pasto sostanzioso.

"Io voglio la cioccolata!" Continuò lei.

"No!"

Oddio... erano tutte cose dolci.
Presi l'ultima cosa in fondo al sacchetto e... omogeneizzati di frutta per bambini?
Sul serio?

"Anche quelli mi piacciono tanto!"

Mi voltai verso Minhee, e vidi il suo dito indicare proprio i barattolini che tenevo in mano.

"Minhee, sono per i neonati che hanno più di sei mesi."

Tanto sapevo già cosa mi avrebbe risposto lei...

"Io ho più di sei mesi."

Appunto.
Ormai la conoscevo bene.

"Sì, su questo non posso ribattere." Borbottai.

Sospirai, e gliene detti uno... d'altronde erano per bambini, male di certo non facevano.
Minhee tirò fuori un cucchiaino da non so dove, e iniziò a gustarsi l'omogeneizzato all'albicocca e mela.
Dovevo ricordarmi di mandare un messaggio ad Hoseok, più tardi.

La stanza scese nel silenzio; lei continuò a mangiare quella sorta di frutta frullata, mentre io, involontariamente, ripensai a ciò che avevo letto sul diario.
Non avrei dovuto leggerlo.
Non avrei dovuto scoprire così, del passato di Minhee.
Mi avrebbe dovuto raccontare lei, quando si sarebbe sentita pronta.

E ora avevo questi dubbi, pensieri e giudizi negativi che mi ronzavano nella testa...
Avrei voluto farle delle domande... ma davvero volevo spezzare l'atmosfera spensierata che si era creata tra noi?

"Posso averne un altro?"

La sua vocina mi distolse un attimo dai pensieri che mi rimbombavano all'interno della mente; annuii, e le porsi un altro barattolino.
Lei riprese a mangiare, ed io mi fermai ad ammirarla, ad osservare e notare quanto bella fosse.
Con quelle guance arrossate, quei capelli scompigliati, e gli occhi a palla di Mr. Piggle che mi fissavano insistentemente.
Era così dolce, e piccola, e pura... non potevo credere che una creatura innocente come lei, avesse ricevuto dei brutti trattamenti.

Volevo già uccidere Doyun per ciò che le aveva fatto, ma in questo caso si parlava di scavare nella sua infanzia, nel suo passato più oscuro.
Non volevo toccare tasti dolenti, e farla stare male, ricordandole cose che magari la sua mente aveva già rimosso.
Ma dall'altra parte, ero così desideroso di sapere...

"Minhee?"

Lei distolse la sua attenzione dal barattolino di frutta che stava famelicamente divorando, e mi guardò con i suoi occhietti curiosi.
Aspettava che io iniziassi a parlare, ma ripensandoci... cos'avrei dovuto dirle?

Ehi, ho letto il diario che tenevi nascosto tra i manga, vuoi raccontarmi cosa ti è successo?

Ovviamente non potevo dirle questo... ma in effetti, era proprio quella, la domanda che volevo farle.

"Yoongi oppa? Cosa c'è?" Mi chiese lei, dato che aveva notato una certa titubanza da parte mia.

Riguardai ancora una volta la sua piccola figura seduta su quel lettino disfatto.
No... non doveva sapere che avevo letto il diario.
Sapevo già, che si sarebbe rifugiata nel suo bozzolo; che si sarebbe chiusa dentro sè stessa, e che avrebbe innalzato un muro tra me e lei.
E non volevo che accadesse questo... non ora che eravamo arrivati a questo punto.
Scossi la testa.

"Niente... sei carina." Sussurrai.

Sorrisi, quando vidi le sue guance già rosse, farsi ancora più scure.
Minhee abbassò lo sguardo, ma subito dopo lo rialzò; mi guardò, e sorrise ampiamente, facendomi così sciogliere il cuore.

"Sorridi di più ora." Notò lei.

Già... era tutto iniziato dal fatto che non sorridevo mai, in sua presenza.

Ora invece sorridevo decisamente più spesso.

Forse perché sei diventata tu, la ragione del mio sorriso piccola.











~ Angolo Autrice ~

È strano che io aggiorni a quest'ora, ma ho finito proprio adesso di scrivere il capitolo, e ci tenevo a pubblicarlo oggi.

Lo dico, perchè non voglio dubbi, ma spero si capisca comunque... l'ultima frase è un pensiero di Yoongi, lo dice dentro di sè, ma non lo dice a Minhee. (per ora)

Un minuto di silenzio per Hoseok, che non solo ha fatto la spesa alla velocità della luce, si è beccato pure una "bella e dolce" parolina, più la porta in faccia da Yoongi ahahah 😂

Come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto, e vi ringrazio per le letture, voti e commenti. ❤

P.S. lo ammetto... ho un debole per gli omogeneizzati alla frutta!
Che questa cosa resti tra me e voi. ;)

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top