11 - Resa dei conti
ZERO POV
"Mi ha presa a schiaffi, più di una volta."
Calò improvvisamente il più oscuro e completo silenzio tra i due.
In sottofondo, si udiva solo il leggero chiacchiericcio degli altri studenti, che controvoglia, e molto lentamente, iniziarono a fare il loro ingresso per affrontare la prima, noiosa lezione della giornata.
Yoongi era diventato una statua.
Il ragazzo rimase piegato sulle ginocchia, ad osservare fermo e immobile il viso di Minhee, che nel frattempo, tirò sul col naso, pulendosi il viso con la manica del cappotto.
A Yoongi quel gesto fece molta tenerezza, come era rimasto intenerito dall'atteggiamento generale con cui si poneva solitamente la castana.
Nella mente di lui, vagarono mille pensieri, dubbi, domande... ma solo una parola, continuava a ripetersi più e più volte.
Perchè?
"Comunque tranquillo, sto bene... è tutto a posto!"
Esclamò Minhee sfoggiando uno dei soliti sorrisi, spezzando così quel silenzio colmo d'imbarazzo.
Minhee non voleva dirlo, non avrebbe mai voluto pronunciare quella frase, ma in quel preciso momento, si era sentita costretta a rivelare a Yoongi, cosa effettivamente Doyun le avesse fatto passare.
Non voleva farlo sapere, non voleva che altre persone venissero a conoscenza del trattamento che il suo ex le aveva riservato, e continuava tuttora a riservarle.
Tuttavia, si sentiva più sollevata, più libera e leggera, nonostante non volesse che Yun, e ora anche Yoongi, si preoccupassero per lei.
Minhee continuò a non ricevere un responso da parte del corvino, ma si rese conto che se non voleva arrivare tardi a lezione, avrebbe dovuto correre.
"Io... farò tardi a lezione." Sussurrò con tono insicuro.
Yoongi annuì, si rialzò per far alzare anche Minhee dalla panchina.
"Buona giornata Yoongi oppa!"
Esclamò la più bassa, che si voltò subito per iniziare la corsa che faceva ogni mattina per evitare di arrivare in ritardo.
Ma una forte stretta intorno all'esile polso di Minhee, fece bloccare i suoi movimenti.
La ragazza, con il cuore che aveva iniziato a battere sempre più velocemente, e le guance rosate, si voltò.
Yoongi la guardò con sguardo freddo e glaciale.
"Dammi il tuo cellulare." Le ordinò.
E Minhee, che in un primo momento si chiese dentro di sè il motivo di quella richiesta, non fiatò; eseguì l'ordine imposto dal maggiore, sfilò il cellulare dalla tasca dei jeans, e glielo porse.
Yoongi lo afferrò, appena sbloccato lo schermo, vide una tenera foto di un gattino bianco, a macchie grigie.
"È tuo?" Le chiese lui, sinceramente incuriosito.
Minhee scosse la testa.
"È un randagio a cui do spesso da mangiare."
Yoongi non rispose, ma si dovette trattenere per non farsi sfuggire un altro piccolo sorriso.
"L'ho chiamato Nuvola! O chiamata... non so sia maschio o femmina."
"Nuvola è un nome femminile." Disse lui, mentre continuò a digitare con il cellulare della minore.
"Non importa. Anche se è maschio, lo chiamerò così." Affermò convinta.
Sul viso di Yoongi comparve quel piccolo sorrisino che chiedeva di essere liberato già da prima, ma lo eliminò subito, sperando che Minhee non se ne fosse accorta.
La ragazza invece lo aveva notato benissimo, ma questa volta, cercò di non dire nulla al riguardo.
Solo un pensiero sfiorò la sua mente... pensiero che aveva avuto anche minuti prima.
'Ha davvero un sorriso meraviglioso.'
"Tieni." Disse Yoongi, porgendo il cellulare alla legittima proprietaria.
Minhee prese l'oggetto con sguardo confuso.
"Ora hai il mio numero... se ti succede qualcosa, qualsiasi cosa, chiamami."
Minhee andò alla rubrica del cellulare, fece scorrere il dito fino alla lettera Y, e le si illuminarono gli occhi quando vide scritto sullo schermo, in stampatello maiuscolo, e prima del nome della sua migliore amica, YOONGI OPPA.
La ragazza rimise il cellulare nella tasca dei suoi pantaloni, e mostrò un dolce sorriso al moro.
"Ti scriverò ogni mattina per darti il buongiorno, ogni sera per augurarti la buonanotte, ti informerò su quel che faccio durante la giornata, e ti manderò i link dei video più divertenti sugli animali che troverò su twitter!"
'Lo sapevo...' Pensò Yoongi, che immaginava già che nei prossimi giorni, il suo cellulare sarebbe stato riempito dai tanti messaggi della piccola.
"Va bene." Rispose, stupendo la ragazza, che sgranò gli occhi non appena udì quelle due parole.
Minhee ormai era abituata ai freddi e gelidi no che Yoongi le rivolgeva sempre; quindi quella risposta, la lasciò piacevolmente stupita.
Molto furbamente, Minhee cercò di approfittarne.
"Posso abbracciarti?" Chiese la minore, facendo i suoi soliti occhioni dolci.
"No."
L'espressione di Yoongi era impassibile, ma non potè mentire a sè stesso, e fingere che quella casta e pura richiesta, gli avesse procurato un fastidioso batticuore.
"Ah okay..." Rispose in un sussurro lei, che abbassò lo sguardo intristita.
In quel preciso istante, il cuore di Yoongi che correva impazzito, si fermò; e quell'improvviso blocco, gli causò una forte e sofferente stretta al petto.
Il ragazzo stava per aprir bocca, quando Minhee lo interruppe.
"Ti abbraccio lo stesso!"
E in un batter d'occhio, il moro venne attaccato da un piccolo puffo rosso.
Minhee strinse gli occhi, aveva le guance tutte arrossate per il gesto che aveva appena deciso di compiere, ma soprattutto aveva paura che Yoongi potesse scansarla malamente, rifiutando il suo abbraccio.
Ma gli occhi di lei si spalancarono, e il suo cuoricino battè sempre più rapidamente, appena sentì le braccia di Yoongi attorno al suo busto.
Stava ricambiando l'abbraccio.
Minhee non potè vedere in quel momento il dolce sorriso stampato sul volto del più grande, che iniziò anche ad accarezzare teneramente la sua scura chioma.
Dopo vari secondi fermi in quella posizione, secondi che per entrambi parvero non finire più, Yoongi spezzò quell'atmosfera, quella magia creatasi; che racchiudeva solo loro due, ed eliminava ciò che li circondava.
"Minhee... devi sbrigarti, o farai tardi." Sussurrò.
Il moro sciolse l'abbraccio, e a Minhee già mancava quell'ondata di calore che l'aveva appena travolta, togliendole il respiro e facendole aumentare notevolmente il battito cardiaco.
"Sì... io vado, ciao!" Sussurrò timidamente lei, che corse via, sperando di arrivare nella sua aula in tempo.
Yoongi infilò le mani nelle tasche del suo giubbotto, per prendere il suo fidato accendino, e il pacchetto di sigarette, ma accanto all'accendino, ritrovò il fiore che Minhee le aveva dato poco prima.
Lo sfilò dalla tasca, facendo attenzione a non rovinarlo, e a non rompere il gambo, e ammirò quel bellissimo e delicato tulipano screziato.
"Perchè mi hai dato un tulipano screziato?"
"Questo sta a te scoprirlo, Min Yoongi."
All'interno della mente del ragazzo, si ripetè lo scambio di frasi avvenuto con Minhee, appena ricevuto il fiore in dono.
Yoongi sorrise, e prese il cellulare.
Cercò il significato preciso del tulipano screziato, curioso di scoprire che sorpresa le aveva riservato la castana.
Appena la pagina si caricò, Yoongi lesse la definizione.
Tulipano screziato: Bellezza degli occhi di chi lo riceve in dono.
Il sorriso di Yoongi si allargò, ma sparì, non appena vide la notifica di un nuovo messaggio, mandato da Namjoon.
< Dove sei Hyung? La lezione è già iniziata! >
Il moro digitò la risposta, con la massima serietà dipinta sul volto.
< Per oggi passo. >
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"Prepara il vestito, tu mi farai da damigella d'onore!" Sussurrò Minhee all'orecchio di Yun, nel bel mezzo della lezione.
Gli occhi della bionda si spalancarono leggermente; guardò l'amica con espressiona stranìta sul viso, chiedendosi dentro di sè, se avesse sentito bene.
"Cosa?"
"Mi sposerò sicuramente. Te l'avevo detto che sarei diventata Min Minhee." Disse la ragazza con un sorriso trionfante.
"Fammi indovinare... questa volta ti ha offerto una cioccolata calda?" Chiese Yun ridacchiando.
"No! Mi ha abbracciata! E ha sorriso!" Disse Minhee tutta contenta.
"Davvero? Ha sorriso? Allora hai vinto!"
Minhee annuì, poi un'espressione pensierosa comparve sul suo viso.
"L'ho visto sorridere due volte, ma lui continuava a negare... non so."
Yun agrottò le sopracciglia.
"Ma allora sta barando! Se lui ha sorriso, tu hai vinto e lui ha perso. Quindi hai diritto al tuo appuntamento." Pronunciò la bionda, con tono fermo e convinto.
Minhee annuì, poi sorrise e Yun notò le gote dell'amica avvampare all'istante.
"Ci siamo abbracciati." Ripetè la bruna felice, ricordando il dolce momento.
Yun sorrise.
"Com'è successo?" Chiese bisbigliando, dato che non voleva farsi beccare dal professore.
Fortunatamente, le due ragazze erano sedute in fondo all'aula.
"Gli ho chiesto se potevo abbracciarlo, lui ha detto no, ma io l'ho fatto lo stesso." Spiegò la diretta interessata.
Yun non potè non ridere appena sentì come fossero realmente andate le cose.
"Mi ha dato anche il suo numero!" Esclamò Minhee sempre più euforica ed entusiasta.
La bionda non ci potè credere.
'Ma cosa sta succedendo qui?' Si chiese dentro di sè.
"Sono felice per te tesoro! Ma se non ammette di aver perso, dillo a me... che ci parlo io." Disse la ragazza, facendo l'occhiolino alla più piccola.
Minhee sorrise.
"Non importa Unnie, tanto lo farò sorridere molte altre volte." Sussurrò, con le guanciotte che diventavano sempre più scure.
"Ha un sorriso meraviglioso." Disse Minhee, dopo alcuni minuti passati a sentire la noiosa spiegazione di scienze.
"Come hai fatto a farlo sorridere?"
Minhee si fermò; con la mente rivangò lo speciale attimo dove aveva assistito per la prima volta al sorriso del ragazzo.
"Ah sì! Pensava che avessi rubato il fiore, io gli ho risposto che non lo avevo rubato, ma che lo avevo preso in prestito."
Yun sorrise, intenerita dal racconto dell'amica.
"Minhee... lo hai comprato!" Disse ridendo.
"Con i soldi che ho preso in prestito da te. Alla fine della missione te li restituirò."
Yun cercò di trattenere la sua risata, e spiegò all'amica che non c'era bisogno.
La bionda amava vedere la sua migliore amica così felice.
Solo un piccolissimo, minuscolo dettaglio, non fu raccontato a Yun.
Dettaglio che continuava a viaggiare all'interno della testa della castana, dandole così il tormento.
Minhee aveva rivelato di Doyun a Yoongi.
La ragazza sperava davvero che non accadesse nulla di particolare, e che le sue parole, soprattutto quelle riferite agli schiaffi, venissero dimenticate dal moro.
Lo sperava davvero tanto.
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Erano passate ben tre ore: Doyun, alla quarta ora non aveva lezione, così, dopo aver salutato i suoi amici, si diresse verso la sua stanza.
Aveva intenzione di mandare un messaggio ad una delle sue numerose amiche di letto, per occupare al meglio quei sessanta minuti.
Mentre aprì la porta a chiave, mandò il messaggio al primo nome che aveva in rubrica.
Sempre con lo sguardo puntato sullo schermo, accese la luce, dato che la stanza era ancora al buio, a causa delle tapparelle della finestra che erano ancora abbassate, e poggiò la borsa con i libri sul letto.
Ma appena sentì il rumore della porta, chiudersi da sola, la sua attenzione si dedicò alla persona che aveva alle spalle.
"Che cazzo ci fai in camera mia?" Ringhiò, non appena vide Yoongi con la schiena appoggiata alla fredda superficie della porta.
Il corvino non rispose, sorrise solamente; prese la chiave che aveva in mano, e chiuse la porta, bloccando la serratura.
"Ma cosa..." Borbottò confuso Doyun, che controllò di non aver lasciato la chiave della sua stanza nella porta.
Invece però, la trovo sul letto, accanto alla borsa con i libri.
"Dove cavolo l'hai presa quella?"
Domandò incredulo Doyun, indicando con l'indice la chiave che Yoongi aveva appena usato per chiudere la porta, e che ora aveva infilato nella tasca dei jeans.
"Fai le domande sbagliate, coglione." Rispose freddamente il moro.
Si tirò su le maniche del giubbotto, e Doyun iniziò a ridere.
"Ma tu pensi davvero di farmi paura? Sei gracile quanto uno stuzzicadenti Min, non mi ci vuole nulla a farti secco." Lo prese in giro il biondo.
"Avanti allora." Lo provocò il ragazzo dai capelli neri pece.
Dopo aver tentennato alcuni secondi, Doyun con uno scatto si avvicinò a Yoongi, deciso più che mai a sferrargli un pugno in pieno viso.
Ma Yoongi lo colse alla sprovvista, abbassandosi di colpo; evitò così il pugno, e tirò un calcio direttamente sullo stomaco dell'avversario, facendolo cadere per terra.
"Sai... faccia di merda; non avrò muscoli, e sarò gracile e magro quanto ti pare, ma alle medie e superiori ho frequentato vari corsi di arti marziali. Quindi, Doyun del cazzo, alcune tecniche per farti il culo, le conosco."
Doyun stava per rialzarsi, ma Yoongi gli sferrò un violento calcio al viso, facendolo di nuovo rimanere ai suoi piedi.
Il naso del biondo iniziò a sanguinare.
"Ti denuncio, bastardo!" Urlò con tono sofferente.
Yoongi sorrise.
"Fallo pure... ma penso proprio che cesserai di respirare prima della fine di questa giornata."
Doyun sgranò gli occhi.
"Mi stai minacciando di morte?"
Yoongi si piegò sulle ginocchia; afferrò i capelli biondi ossigenati dell'ex di Minhee, e li tirò, facendogli rialzare la testa, e provocandogli un dolore atroce.
"Sembri stupido... ma a quanto pare, le minacce le comprendi bene." Disse Yoongi, per poi sbattere violentemente la faccia di Doyun sul pavimento.
Ben presto, il volto di Doyun era colmo di lividi, e sporco del suo sangue.
"Ma tu sei malato! Tutto questo per quella stronza? Tienitela pure, se la vuoi così tanto!" Urlò disperatamente il biondo.
Il corvino lo afferrò per le spalle, e lo fece rialzare.
Appena Doyun fu in piedi, tirò un violento ceffone alla bianca guancia di Yoongi, che presto diventò rossa.
Il ragazzo fulminò con lo sguardo Doyun, e in risposta gli dette una ginocchiata ai testicoli.
Il biondo urlò dal dolore, e i due non sapevano, che molte persone si stavano accalcando là fuori, incuriosite dalle grida e dai toni di voce molto elevati.
"Non ti strappo il cazzo come avevo detto, semplicemente perchè l'idea di vedere te nudo, mi disgusta... non voglio vomitare il cenone di Natale dell'anno scorso."
Doyun non rispose, poiché troppo intento a massaggiarsi quella parte sensibile, per alleviare la forte e dolorante sofferenza.
"Ah, e rispondendo alla frase di prima..." Continuò Yoongi.
Si avvicinò alla figura di Doyun; quest'ultimo, si spaventò non appena vide il moro avanzare verso di lui.
Yoongi posò una mano sulla spalla dell'altro, e si chinò.
"Quella stronza, come l'hai chiamata tu, è una tenera ragazzina ingenua, che merita solo amore e dolcezza. Di sicuro non le botte che gli davi tu, inutile pezzo di merda."
Yoongi sferrò un ultimo pugno al viso di Doyun, che cadde a peso morto sul letto.
"E sì, me la tengo io più che volentieri."
~ Angolo Autrice ~
Doppio aggiornamento oggi!
Sono riuscita a finir di scrivere questo capitolo proprio ora 😍 ci tenevo, dato che mentre lo scrivevo, scleravo come una scema senza speranze. 🙈
Per chi non lo sapesse, ho pubblicato una one shot dedicata ad Halloween, con protagonista Jimin!
La trovate sul mio profilo, nella raccolta delle one shot.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, perchè io lo amo! 😍
Niente, sono sotto a un treno per Minhee. 🙈
Auguro un Buon Halloween a tutte/i voi! 🎃♥
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