10 - Realizzazione

Dopo quel breve scontro avuto con Doyun, tutti i ragazzi si diressero nella camera di Yoongi e Jimin.
Il silenzio era calato all'interno del gruppo; tutti vedevano quanto Yoongi fosse irato in quel momento, e decisero di non parlare, per non dire qualcosa di sbagliato e far arrabbiare il loro amico ancor di più.
Dopo qualche minuto di imbarazzante e agonizzante silenzio, Jin decise di aprire bocca per tentare di alleggerire la tensione.

"Accidenti ragazzi, dovrei venire a trovarvi più spesso!" Esclamò scherzando, e provocando sorrisi sui volti di Namjoon, Hoseok e Jimin.

"Mi è sembrato di tornare al liceo, dove Yoongi faceva a botte per dieci miseri centesimi." Continuò il maggiore del gruppo.

Namjoon ridacchiò, mentre sui visi di Jimin e Hoseok si formarono delle espressioni perplesse.

"Ma davvero facevi a botte per dieci centesimi?" Chiese Hoseok.

Yoongi smise di giocherellare con il filtro della sigaretta, e sbuffò.

"Ma secondo voi spreco le mie energie per dieci fottuti centesimi? Il prezzo era più alto." Borbottò.

"Era più alto, ma non di tanto... giusto gli spiccioli per comprarti il caffè." Disse Namjoon.

Yoongi sorrise.

"Almeno al liceo avevo il caffè gratis ogni giorno."

"Eri un bullo!" Esclamò Jimin incredulo.

"Veramente no. Ma a quanto pare il mio sguardo faceva paura, quindi appena mi avvicinavo, mi davano i soldi tremando, e poi scappavano via."

"Era un bullo." Affermò Jin.

"Aveva anche i capelli tinti di verde menta." Ricordò Namjoon ridendo.

"E ci stavo dannatamente bene." Disse Yoongi sorridendo, mentre era intento a prendere le cartine per fare la sua sigaretta.

"Dimmi che quello è normale tabacco, e non erba." Disse Jin.

"Chissà."

"Hyung, pensavo avessi smesso." Lo rimproverò Namjoon.

Il moro alzò le spalle.

"Questa mi era avanzata, è da un po' che ce l'ho."

Namjoon scosse la testa, mentre Jin alzò gli occhi al cielo sbuffando.

"A Minhee non farebbe piacere sapere che fumi quello schifo." Sussurrò Jimin.

Appena Yoongi udì le parole del biondo, si bloccò; lanciò una fredda occhiata a Jimin, poi tornò a rollare la sua canna, senza rispondere.
Scese di nuovo il silenzio all'interno della stanza, ma fu subito spezzato dalla voce di Hoseok.

"Certo che quel Doyun era sbiancato." Disse, per poi scoppiare a ridere.

La sua pazza risata contagiò anche gli altri tre.

"Secondo me se l'è fatta addosso." Disse Jin.

"Me la sarei fatta addosso anch'io." Aggiunse Jimin.

"Ma secondo voi... si sarà spinto oltre con Minhee?"

Tutti si voltarono verso Namjoon.
Jin lo guardò con gli occhi spalancati, cercando di fargli capire che non era proprio il momento adatto nell'evidenziare una cosa simile, dato che Yoongi era già nervoso di suo.
E difatti, il ragazzo dai capelli neri pece, scocciato, si alzò.

"La smettete di parlare di lei?" Ringhiò con tono acido.

Prese il suo giubbotto, e aprì la porta.

"Ci rivediamo, Hyung." Disse, facendo un cenno con la testa per salutare Jin.

"Yoongi, dove vai? Sai che a settimana inoltrata non possiamo uscire dai dormitori entro l'orario stabilito." Pronunciò Namjoon.

"Vado a fare un giro." Rispose il moro, che uscì, chiudendosi la porta alle spalle.

Ci furono nuovamente alcuni secondi di silenzio.

"Okay... gli deve piacere parecchio quella ragazza." Sussurrò Jin.

Gli altri tre annuirono in risposta.

"Tenetelo d'occhio. Nelle prossime settimane non voglio vedere la faccia di Yoongi al telegiornale, perchè ha ucciso uno studente di questa università." Continuò a parlare il più grande.

I ragazzi annuirono un'altra volta.

"Faremo in modo che Yoongi non diventi un assassino." Disse Namjoon sorridendo, per poi passare al momento dei saluti, dato che Jin non poteva continuare a stare nel dormitorio, poichè non era uno studente.




YOONGI POV

Il mattino dopo mi alzai, mi vestii velocemente, mi detti una rinfrescata al viso, e lasciai la stanza, mentre Jimin ancora stava beatamente russando, avvolto nelle sue coperte celesti.

Dovevo vederla... volevo vederla.
Speravo subito di avvistare un puntino rosso, seduto sulla solita panchina...
altrimenti, se fosse arrivata in ritardo come ieri mattina, avrei iniziato davvero a preoccuparmi.
Sapevo che c'era qualcosa che non andava, me lo sentivo; quel brutto presentimento che continuava a starmi addosso già da due, tre giorni, si era rivelato veritiero.

Quel coglione del suo ex le dava il tormento; ieri, durante il racconto di Jimin, mi dovetti trattenere con tutte le forze che avevo in corpo, per non dare di matto.
E quando lo ebbi davanti, la forza di picchiarlo a sangue era davvero tanta, ma cercai di trattenermi anche in quel momento; semplicemente perchè ci trovavamo in mensa, di fronte a decine di studenti stanchi e affamati.
Se fossimo stati da soli, non se la sarebbe cavata con una semplice minaccia.

Che faccia di merda hai per tormentare e spaventare un essere così piccolo, dolce e ingenuo come Minhee?
Speravo davvero che non si fosse spinto oltre, e che non avesse alzato le mani su di lei... altrimenti, Doyun a fine giornata sarebbe diventato femmina.

Ero più che intenzionato oggi a scoprire tutta la verità; avrei messo alle strette lo scricciolo, e l'avrei costretta a parlare.
In fondo... se non me ne occupavo io, chi se ne sarebbe dovuto occupare?

Tirai un sospiro di sollievo, e un sorriso sfuggì dalle mie labbra, non appena la vidi in lontananza, seduta su quella panchina, come sempre.
Ecco, era così che doveva iniziare anche la giornata di ieri.

Tolsi immediatamente il sorriso dal mio volto, anche perchè la sfida era ancora in atto, e avanzai verso di lei.
Appena si accorse di me, mi accolse con un enorme sorriso, e quando fui più vicino, si alzò.

"Buongiorno Yoongi oppa!" Esclamò sempre con quel suo tono allegro.

Certo che era brava a fingere che andasse tutto bene.

"Buongiorno scricciolo."

"Hai dormito bene?"

Cercai di eliminare il sorriso che stava per nascere di nuovo sulle mie labbra.

"No. Jimin russa. Tu?"

Lei annuì, poi si voltò e prese il bicchiere che aveva appoggiato sulla panchina.

"Ti ho preso il caffè."

Sospirai, e afferrai il bicchiere contenente la bevanda calda.

"Minhee, ti avevo detto che non dovevi più prendermi il caffè..."

"E ho anche un'altra sorpresa!"

Ovviamente faceva di testa sua... niente di nuovo.
Detti un sorso al caffè, almeno aveva imparato a prendermi quello giusto.
Vidi che trafficò un po' con la famosa tasca di Doraemon, e io incuriosito, cercai di capire cosa mi avesse portato questa volta.

Minhee non sapeva, che in realtà, avevo già sorriso a causa sua numerose volte... ma ero stato bravo a non farmi beccare.
Non volevo assolutamente perdere, quando mi ci mettevo, diventavo molto competitivo.

"Tadaaaan!" Esordì Minhee, porgendomi un fiore.

Inarcai un sopracciglio.
Cosa?
Un fiore?
Solitamente erano i ragazzi a regalare fiori alle ragazze.
Ma ero consapevole che con lei funzionasse tutto al contrario, infatti comportandosi così, mi stava incosciamente corteggiando.

"Un fiore?" Dissi confuso, prendendo quel delicato fiore rosso e bianco, tra le dita.

"È un tulipano screziato." Spiegò lei, con il sorriso stampato sul volto.

Notai una fossetta sulla guancia sinistra, ed ero davvero tentato nell'affondarci il dito, ma anche lì, mi trattenni.
Mi ricordai di come si allontanò il giorno prima, appena vide la mia mano vicina alla sua guancia.
Ancora dovevo e volevo capire come mai era così spaventata.

"Perchè mi hai dato un tulipano screziato?"

Neanche sapevo esistesse questo tipo di fiore.

"Questo sta a te scoprirlo, Min Yoongi."

Mh... quando pronunciava il mio nome e cognome assieme, era preoccupante.
Rivolsi lo sguardo al fiore che mi aveva appena donato; era di piccole dimensioni, caratterizzato dalle diverse sfumature dei suoi due colori.
Era delicato, aggraziato... davvero bellissimo.

"Quindi è un indovinello?" Chiesi.

"Una specie." Rispose lei alzando le spalle.

Finii di bere il caffè, buttai il bicchiere, e poi guardai quel tulipano... e ora dove lo infilavo?
Lo misi in tasca, sperando di non rovinarlo... d'altronde lo aveva messo anche lei in tasca, prima.

"Ti piace?" Mi chiese la piccoletta, con gli occhi che brillavano.

Che carina.

"È un bel fiore... ma non credo tu lo abbia colto nel parco qui accanto. Quindi le cose sono due: o lo hai comprato da un fioraio, e di conseguenza hai speso dei soldi, o lo hai rubato, sempre a quel fioraio."

Notai come i suoi occhi da cerbiatto si ingrandirono leggermente; entrò nel panico.
Mi chinai, osservando ogni dettaglio del suo piccolo viso.
Cominciò a sudare freddo, e a guardare ovunque, o qualsiasi cosa, tranne me.
Mh... mi sa proprio che lo aveva rubato.

"Non ho speso soldi..." Sussurrò.

"Quindi lo hai rubato."

Scosse immediatamente la testa, negando.

"Non l'ho rubato, l'ho preso in prestito."

Non ci riuscii.
Mi scappò una piccola risatina, che mi affrettai però ad eliminare subito.

"Hai sorriso!" Disse lei sorridendo, e indicandomi con l'indice.

"No."

"Sì invece."

"No, non ho sorriso." Affermai, scuotendo la testa.

"Non negare, ti ho visto!" Continuò lei.

Oh maledizione.

"Ho vinto! Usciremo insieme!" Esclamò saltellando.

Cercai ancora di non sorridere, ma fu davvero difficile resistere, di fronte a questo piccolo esserino che saltellava entusiasta.

"Senti... ma sei sicura che non ti piaccio?" Chiesi, assottigliando gli occhi.

"Sembra che non vedi l'ora di avere un appuntamento con me." Dissi, incrociando le braccia al petto.

Si bloccò.
Mi guardò con quei suoi occhietti color nocciola, dopodichè scosse la testa.
Alzai un sopracciglio.

"Sicura?"

Lei annuì.

"Hai perso, non puoi dire di non aver sorriso, ti ho visto."

"Minhee..."

"Hai sorriso, sei un bugiardo se non lo ammetti."

Mi chinai.

"Ehi..."

"Hai un sorriso bellissimo." Disse, con le guance leggermente arrossite.

Abbassai la testa, non dovevo farle vedere il mio viso perchè stavo sorridendo un'altra volta... e non sapevo come mai, ma quelle poche parole dettero una forte scossa al mio cuore, che rimbombò all'interno del mio petto.
Tentai di cambiare argomento.

"Siediti sulla panchina, dobbiamo parlare di una cosa." Dissi seriamente.

Minhee gonfiò le guance.

"Oh, ma non puoi fare finta di nulla però." Protestò, con le guance sempre gonfie.

Mi fece davvero molta tenerezza.

"Sai che ti dico? Okay, fai pure finta di niente... ti farò sorridere tante altre volte. So che ci riuscirò." Affermò convinta.

Sì... sapevo che ci sarebbe riuscita.
Improvvisamente però, vidi che il sorriso che aveva sul volto, si spense immediatamente.
I suoi occhi guardarono un punto alla sua destra, mi voltai, e vidi Doyun fare il suo ingresso insieme ai coglioni dei suoi amici.
Doyun non guardò Minhee però; guardò me, e mi fulminò con un'occhiata raggelante.
Ovviamente ricambiai, quello non mi faceva di certo paura.
Mi voltai di nuovo verso la piccoletta.

"Minhee, siediti." Ordinai.

Lei incredibilmente seguì il mio ordine, e si sedette.
Mi piegai sulle ginocchia, e appoggiai le mani sulla panchina, ai lati delle sue cosce.
Sapevo che facendo così, mi ritrovai molto vicino a lei, ma non conoscevo altri modi per impedirle di scappare.
Rialzai il viso verso di lei, e notai come fosse arrossita per quella stretta vicinanza.

"Tu sei una bugiarda." Dissi freddamente.

"Co-come?" Balbettò lei con un filo di voce.

"Quando ieri mattina ti avevo chiesto se ti era successo qualcosa, e tu hai risposto di no, mi hai mentito."

"Io..."

"Jimin mi ha raccontato tutto." Svelai.

Minhee mi guardò con espressione dispiaciuta; le sue labbra non erano più incurvate verso l'alto, ma verso il basso... così come le sue sopracciglia.
Mi fece capire che la stavo mettendo a disagio, e non volevo metterla in una situazione simile, ma volevo sapere cosa le stesse realmente accadendo.

"Il tuo ex ti dà il tormento? È per questo che sei sempre spaventata quando incroci il suo sguardo?"

Non rispose; abbassò la testa, facendo intendere che non voleva proprio toccare quell'argomento.

"Minhee..."

"Perchè ti interessa? Non sono affari tuoi." Sibilò a denti stretti.

Quando rialzò la testa, non la riconobbi; mi guardò con occhi gelidi, freddi, glaciali... mi stava trasmettendo addosso il freddo che si celava nel suo sguardo.
Ero abituato a vederla sempre allegra e sorridente, e ogni giorno avrei preferito di gran lunga vedere quella versione di Minhee, non questa.

"Minhee..."

"Non risponderò alle tue domande." Disse freddamente.

Sospirai pesantemente.

"Ehi... capisci che non ti farò alzare da qui, finchè non mi risponderai, vero?"

Assottigliò gli occhi così tanto che diventarono due piccole fessure.
Probabilmente stava cercando di spaventarmi, ma questa ragazza era come un pinguino; se si incazzava, diventava ancor più tenera.

"Perchè insisti?" Chiese.

Mi incazzai.
Non volevo perdere la pazienza con lei, ma io ero solito arrabbiarmi se non riuscivo ad ottenere ciò che desideravo.

"Secondo te perchè insisto? Mi preoccupo per te! Da quando abbiamo parlato la prima volta sotto quell'albero, hai deciso di entrare nella mia vita, e io te l'ho permesso, quindi bella mia, non puoi dirmi che non sono affari miei!"

Usai un tono di voce fin troppo elevato, e attirammo l'attenzione di alcune persone impiccione che passavano per lì.
Minhee mi fissò con gli occhi spalancati; notai che per un attimo comparve un minuscolo sorrisino, che però non durò più di un secondo.

Si guardò intorno, come per verificare che Doyun non si trovasse nelle vicinanze, e dopo aver perlustrato con lo sguardo ogni angolo a lei visibile, rivolse la sua attenzione verso di me.

"Io... non ne voglio parlare." Sussurrò a voce bassissima.

Sospirai ancora.

"Non ti va di parlarne, perché ti fa male?" Chiesi con un tono di voce più calmo e comprensivo.

Lei annuì.

"Io... non ne ho mai parlato neanche con Yun, la mia migliore amica. Non voglio far preoccupare nessuno."

I suoi occhi diventarono sempre più lucidi, e io non potevo sopportare di vederla così.
Se lei reagiva in questo modo, significava che quell'idiota aveva fatto qualcosa in più, oltre che tormentarla e romperle le scatole.
Mi avvicinai, e posai la mano sulla sua guancia; la accarezzai dolcemente, e col pollice tolsi la lacrima che stava per rigare il suo volto.

"Sai che comportandoti così, e tenendoti tutto dentro, le fai preoccupare comunque le persone che ti stanno intorno... vero?"

Minhee annuì, e il suo labbro inferiore iniziò a tremare.
Ma le parole che pronunciò dopo, mi fecero letteralmente perdere il controllo di me stesso, e delle mie azioni.

"Mi ha presa a schiaffi, più di una volta."







~ Angolo Autrice ~

Ecco un altro capitolo di Smile!
Allora... Yoongi ha sorriso.
Praticamente ha perso, ma a lui non piace perdere, e anche se Minhee ha diritto al suo "appuntamento - premio", non si è persa d'animo, perchè è fermamente convinta che lo farà sorridere tante altre volte.
Il significato del tulipano screziato verrà svelato nel prossimo capitolo.

A voi piace Halloween? 🎃
Lo festeggiate?👻
Perché io sto preparando una sorpresina speciale da pubblicare proprio il 31 ottobre! ❤
Non dico altro, spero solo che vi piaccia. 🙊

Come sempre, ringrazio chi continua a leggere, votare e commentare questa storia! 😙

P.S. oggi verrà aggiornata anche Best friend in love! ;)

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