Friday part. 1

- P...pronto?- biascicò a fatica Hana rispondendo al telefono, ancora infagottata all'interno delle coperte e una voce squillante dall'altra parte della cornetta, strillò - Ora devi spiegarmi tutto! -

- Cosa? Jiyu, di cosa stai parlando?- domandò stravolta girando il viso verso la sveglia - Santo cielo, sono appena le sette...perché mi chiami a quest'ora? -

- Come perché?! Mi hai mandato un messaggio alle quattro del mattino con scritto " Sono distrutta, non credo di arrivare in tempo in ufficio, coprimi almeno per un'ora. A dopo"- la sentì prendere fiato per poi riparlare emozionata - Sei tornata a casa a quell'ora?! Cosa hai combinato col Toyboy fino alle quattro? Oddio, raccontaa!-

Hana capendo, sprofondò contro il guanciale e si mise una mano sul viso - Jiyu, ferma! Se ti ho scritto che non sarei riuscita ad essere in ufficio in tempo, era perché volevo dormire un po' di più, non credi? Perché diamine mi chiami così presto?! -

- La mia amica torna a casa così tardi dopo essersi divertita dopo secoli e la faccio venire al lavoro per vederla sgobbare tutto il giorno?! Oh no bella mia, ho già avvisato il capo e gli ho spiegato che purtroppo hai avuto un imprevisto in famiglia. Quindi ritornerai lunedì con calma, quando avrai risolto ogni questione - spiegò Jiyu con un finto tono di voce professionale, scoppiando a ridere subito dopo.

La mora si sedette sul letto incredula - Cos...cosa hai fatto?-

- Ho fatto decisamente la mia parte cara mia, grazie a me avrai un bel week-end libero, in compagnia di un figo da paura e con il quale farai del buon sesso selvaggio -

- Ma...-

- Prego!- disse subito la biondina bloccando sul nascere ogni suo tentativo di controbattere - Ma non si fa niente per niente, ora voglio il mio resoconto, su -

Hana alzò gli occhi al cielo, sperando che quella conversazione non fosse reale, ma bensì un qualche sogno strano - Jiyu, ho sonno...- sentì sbuffare dall'altra parte e borbottare qualcosa che non capì - Ti racconterò tutto dopo, promesso. Ora voglio solo dormire, sono stanca - spiegò con calma, augurandosi che così cogliesse meglio il succo del discorso.

- Ok ok, dimmi solo se ho fatto un bel lavoro ieri. Sono sicura che ti è saltato addosso, ho ragione? - chiese con un esagerato entusiasmo e questa volta la mora decise di dire qualcosa - Risponderò solamente a questo e poi chiuderò la chiamata, chiaro? - al suono d'assenso, riparlò - E' successo, lo abbiamo fatto ed è stato grandioso! Addio Jiyu!-

- Aaaahh... asp...-


Hana chiuse la conversazione, lanciò il telefono sul letto e si rituffò in mezzo alle lenzuola. Abbracciò il cuscino e cercò nuovamente quel calore che l'aveva avvolta fino a quel momento. Si sentiva così stravolta che era certa si sarebbe riaddormentata subito.

Non era più abituata a fare le ore piccole e dato che per lavoro era costretta ad alzarsi presto ogni mattina, era più che giustificata se era provata dalla notte passata.

La telefonata le aveva interrotto il sonno, tuttavia sapere che non sarebbe andata in ufficio quel giorno le aveva fatto tornare il buon umore. Poteva crogiolarsi nel letto quanto voleva, era davvero emozionata all'idea.

A pomeriggio inoltrato avrebbe chiamato di nuovo Jiyu e l'avrebbe ringraziata come avrebbe dovuto. Le aveva fatto un gran favore dopotutto, anche se rimaneva comunque un'impicciona assurda.

Chiuse gli occhi e anche se il sonno la stava già richiamando a gran voce, Jiyu le aveva fatto ripensare inevitabilmente alla sera precedente. Sorrise ricordando ogni avvenimento. A quando erano arrivati al locale e di come avessero trascorso il loro...poteva definirlo appuntamento terapeutico?

Era stato tutto così spontaneo, così tanto che si era stupita di sé stessa. Quella volta non aveva provato neanche il minimo disagio in compagnia di Jungkook.

Forse era stato merito dell'alcool ad averla spronata, oppure no, tuttavia aveva passato ore a divertirsi senza pensare a niente. Avevano parlato e scherzato così tanto durante la serata, era come se in realtà si conoscessero da sempre. Era stata una sensazione strana, ma decisamente piacevole.

Grazie a lui aveva anche ballato e non poteva dimenticare di come l'avesse sfiorata e stretta a sé per tutto il tempo. Essere tra le sue braccia, sentire le sue grandi mani possenti sopra ai suoi fianchi...

"Quelle mani sono la perfezione"

Nascose il viso arrossato sotto le coperte al ricordo di cosa fosse successo subito dopo. Era accaduto tutto così rapidamente che quasi si era stupita nel ritrovarsi sdraiata sul letto della loro camera d'hotel a contemplare quell'adone di Jungkook di fronte a lei.

L'aveva guardata in un modo che mai in vita sua avrebbe potuto dimenticare. Si era sentita davvero desiderata, come se fosse lui incredibilmente fortunato ad averla tra le sue mani e non viceversa.

Si leccò le labbra e nel ripercorrere pian piano quelle sensazioni nella sua memoria, la voglia di lui crebbe in maniera incontrollata, a tal punto che affondò la mano dentro ai suoi pantaloncini. Sfiorò la sua femminilità e non si sorprese nel sentirsi già umida.

Si toccò ad ogni ricordo vivido e si palpò un seno immaginando che fosse lui a farlo.

Le aveva fatto riscoprire cosa fosse il vero piacere ed era certa che avesse perso pienamente quella scommessa che avevano sancito la prima volta che si erano visti.

"- Se vinco io dovrai ammettere che sono stato il sesso migliore della tua vita, se vinci tu non prenderò nemmeno un soldo da te-" ricordava bene quelle parole e anche se aveva pensato che fosse un gran sbruffone in quel frangente, ora non poteva che accettare quella bruciante sconfitta.

Il suo Toyboy ci sapeva fare ed era inutile negarlo.

Ansimò, torturandosi il labbro e immaginandolo in mezzo alle sue gambe, mormorò flebilmente il suo nome. Più lo nominava e più le sembrava che fosse realmente con lei. Strofinò il clitoride più velocemente e talmente era coinvolta in quei pensieri che le sembrò quasi di sentire i suoi gemiti mischiati con i propri.

Questo le fece perdere la testa e si lasciò andare in un urletto strozzato.

Inspirò ed espirò più volte cercando di regolarizzare il respiro affannoso e con un sorrisino si girò di lato pronta per ritornare a dormire.

Tuttavia, un pensiero la turbò.

Jungkook con la sua terapia, le stava facendo riscoprire tante emozioni che pensava di non poter più riprovare e se da una parte ne era contenta, dall'altra ne era preoccupata.

Quel ragazzo non solo aveva risvegliato la sua libido, aveva il timore che avesse ravvivato quella scintilla in lei. Quel barlume di sentimento che non avrebbe dovuto riaccendersi, specialmente per un ragazzo come lui. Qualcuno che non avrebbe mai potuto avere.

"Mi sto davvero affezionando a lui?"

Si chiese per l'ennesima volta e tanto per cambiare non aveva una risposta concreta. Non poteva neanche confidarsi con Jiyu, il giorno prima era stata piuttosto chiara con il suo discorso e anche se sapeva quanto avesse ragione, lei...

- Jungkook...- sussurrò esausta, prima di arrendersi tra le braccia di morfeo.

-

- Si, cazzo!- urlò Jungkook uscito dall'università dopo aver visto i voti dell'ultimo esame - L'ho passato a pieni voti. Hai visto, Siwoo?-

- Si, ringrazia me per averti svegliato piuttosto. Ingrato - commentò pacatamente il ragazzo, affiancandosi a lui - Piuttosto, posso sapere dove passi tutte le notti? Sei sempre uscito alla sera, ma durante questa settimana sei sempre tornato tardissimo, come mai?-

Jungkook guardò sorpreso il castano di qualche centimetro più basso e si toccò il cuore- Wow, non pensavo di mancarti tanto. Finalmente dimostri un po' di empatia, amico -

- Ma perché perdo il mio tempo ancora con te?- commentò schifato Siwoo, avviandosi verso il bar poco distante dall'edificio e il corvino lo seguì ridacchiando - Perché mi vuoi bene e non lo ammetti, semplice -

Il ragazzo si fermò di colpo e lo fissò per qualche secondo, cosa che impensierì Jungkook. Quando si soffermava tanto era perché stava per fargli qualche discorsone e lui odiava quando lo faceva. Con poche parole, riusciva sempre a farlo riflettere e lui era troppo uno spirito libero per meditare già sulla vita. Avrebbe avuto anche lui i suoi momenti e diamine, era ancora presto.

Nel vederlo così preso a ragionare, si rassegnò al suo destino e lo osservò a sua volta. Quel giorno aveva indossato una polo giallo pastello e dei pantaloni di tela bianchi, abiti troppo chiari per la sua carnagione pallida, gliel'aveva provato a dire, ma per lui la moda era qualcosa di sopravvalutato e all'ennesimo insulto ci aveva rinunciato a fargli cambiare idea.

Era piuttosto magrolino e aveva l'aria da classico intellettuale, cosa che effettivamente era. Era il suo opposto praticamente, lui si impegnava il triplo per avere dei risultati, ma di certo non si lasciava scoraggiare, anzi quella sua aria da secchione lo invogliava a fare meglio di lui. Adorava le loro sfide e sapeva che era un divertimento comune.

Siwoo, dopo essersi preso quella pausa prolungata, si mise improvvisamente a posto gli occhiali dalla montatura spessa e gli sorrise in modo quasi inquietante.

- Se devi dire qualcosa parla, non ti sei mai fatto problemi mi pare - commentò Jungkook, alzando gli occhi al cielo.

- Sei troppo su di giri ultimamente...ti stai vedendo con qualcuna?- chiese a bruciapelo e il corvino sussultò nervoso - C...cosa? -

- E' la prima volta che ti vedo così, credo che ti piaccia parecchio questa ragazza. Vedi di non fare il coglione con lei, sembra che ti stia mettendo la testa a posto. Era ora - disse scrollando le spalle e riprese a camminare, come se non fosse accaduto nulla.

Jungkook guardò incredulo l'amico allontanarsi da lui e deglutì non sapendo bene come prendere quella sua uscita. Si era visto con parecchie donne in quell'ultimo anno per il lavoro, eppure era la prima volta che gli diceva qualcosa di simile. Possibile che si vedesse così tanto quanto fosse turbato per Hana?

Sospirò confuso, passandosi una mano tra i capelli. Se anche lui era arrivato a dirgli una cosa del genere, la situazione era più grave del previsto.

Ma lo aveva già capito in quegli ultimi giorni ed era stato piuttosto evidente anche quella stessa mattina. Appena si era svegliato si era rigirato nel letto con il pensiero di quella donna già nella testa ed era stato incredibilmente assurdo per lui.

Non solo non gli era affatto sceso il desiderio che aveva nei suoi riguardi dopo la notte che avevano passato insieme, gli aveva fatto crescere un'incredibile voglia di riaverla seduta stante. Ed alla fine cosa aveva fatto? Si era toccato pensando a lei, ancora.

Ma perché con lei era così diverso? Come mai lo aveva scosso a tal punto da mettere in dubbio così tante sue convinzioni?

Era profondamente turbato non solo dalla smania che aveva di lei, ma anche per altro...e sinceramente era la cosa che più lo spaventava.

Anche in quel momento aveva una gran voglia di sentirla e non sapeva come comportarsi. Doveva assecondare quegli impulsi? Andava davvero bene così?

Prese il telefono e accorgendosi che fosse l'ora di pranzo, si decise a chiamare la diretta interessata.

"Devo organizzare la serata, è normale contattarla..."

Autoconvincendosi di quel pensiero, si schiarì la voce e aspettò che rispondesse.

- Jungkook, buongiorno - alla sua voce allegra, sorrise involontariamente - Buongiorno Hana, ti disturbo?-

- No, figurati. Oggi giornata relax, fino a domenica sono a casa. Sono così felice - trillò lei entusiasta e il ragazzo rise - Fantastico, Noona. Allora oggi sei libera tutto il giorno o hai degli impegni di altro tipo?-

- Sono libera come l'aria!- alla risposta annuì, quasi come se potesse vederlo e riflettè attentamente alle sue parole - Direi che questa giornata bisognerebbe sfruttarla al meglio, non credi?-

- Ah, si...credo. Hai in mente qualcosa?- chiese lei improvvisamente dubbiosa e il moro abbassò il tono di voce - Tra mezz'ora sarò sotto casa tua, preparati -

Chiuse la conversazione senza darle modo di rispondere e respirò a fondo.

Si girò e notò Siwoo poco distante da lui con un sorrisino sghembo sul viso - Non ti aspetto per cena immagino -

Jungkook, scuotendo la testa, rise a disagio - Non è come pensi, amico... -

- Sisi, certo...credo di conoscerti meglio di chiunque altro e quell'espressione non l'hai mai avuta prima. So di che parlo, "amico" - disse saccente Siwoo salutandolo con disinvoltura, lasciando il ragazzo per la prima volta in vita sua incapace di rispondere.

-

Jungkook arrivò con la moto davanti al palazzo di Hana. Dopo aver messo il cavalletto, si appoggiò contro di essa e si tolse il casco. Guardò l'orologio rendendosi conto di essere arrivato pochi minuti prima dell'orario prefissato e nell'attesa si mise a controllare gli ultimi dettagli al telefono.

Aveva organizzato l'intera giornata in meno di venti minuti, si sentiva orgoglioso di sé stesso.

Soddisfatto del suo operato, fissò il portone, impaziente di vedere uscire Hana e pensando a quei giorni passati insieme, si chiese cosa fosse successo al vecchio Jungkook.

In tutti i suoi incontri, non era praticamente mai uscito dalla stanza d'albergo e dopo aver ascoltato tutte le lamentele e gli sfoghi da parte delle donne che aveva conosciuto, avevano fatto del buon sesso riparatore. Finita la settimana ognuna di loro ritornava raggiante e pronta ad affrontare nuovamente una relazione alle loro condizioni. Loro erano felici e rinvigorite, mentre lui era soddisfatto e ben pagato.

Questa era stata la sua routine per un intero anno, invece con Hana in meno di una settimana aveva messo in dubbio ogni cosa.

In sua compagnia si era sentito strano innumerevoli volte e non era mai stato così ansioso nell'aspettare una donna. Inoltre, anche le parole di Siwoo l'avevano scosso, l'aveva capito anche lui che gli stava accadendo qualcosa...ma cosa nel preciso?

Alzò lo sguardo nell'accorgersi dell'arrivo di Hana e notò subito il grande sorriso che incorniciava il suo volto. Camminò verso di lui evitando il suo sguardo e si morse il labbro accennando un ghigno divertito.

"Perché è sempre così adorabile?"

Con un sospiro rassegnato, si concentrò su di lei e apprezzò il suo abbigliamento. Data la giornata assolata, aveva optato per un maglioncino azzurro chiaro, piuttosto grande per la sua corporatura, ma grazie a quell'espediente la spalla destra era rimasta scoperta e d'istinto si passò la lingua all'interno della guancia, gradendo quel pizzico di audacia.

Scese con lo sguardo e notò che per quel giorno aveva indossato dei jeans chiari, sorrise ricordando con quanta fatica aveva cercato di coprire quelle bellissime gambe la sera prima, andando in moto. Era stato un colpo basso da parte sua non avvertirla del mezzo che avrebbero usato, ma era stato così divertente ed eccitante allo stesso tempo che non era affatto pentito di quella scelta.

Infine, aveva a braccetto il suo cappotto ed una borsa a tracolla. Si era vestita perfettamente per la giornata che aveva in mente.

Contento si spostò dalla moto andandole incontro e quando i loro sguardi s'incontrarono, sentì il cuore mancargli un battito. I suoi occhi erano così luminosi e pieni di vita che si ritrovò impreparato, incapace di gestire quella sensazione particolare che gli stava crescendo sempre di più dentro il petto.

Deglutì improvvisamente nervoso, ma non lo diede a vedere, anzi decise di affrontare quella sua piccola insicurezza facendo il passo successivo.

Si avvicinò a lei e le sorrise - Ciao Noona, sei pronta a passare una giornata diversa dal solito?-

- Oh si! Anche se mi hai dato poco tempo per prepararmi, ma sono così curiosa che per questa volta sei perdonato - rispose lei con un risolino - Pensavo ci saremmo visti questa sera, come mai hai deciso di uscire adesso, comunque? - chiese improvvisamente intimorita e Jungkook alla domanda, si schiarì la voce, guardando altrove - Ah...ho passato l'esame di economia e dato che anche tu oggi eri libera ho pensato che non sarebbe stato male festeggiare entrambi gli eventi questo pomeriggio e...-

Non riuscì a concludere la frase perché Hana ridendo lo abbracciò con impeto, gesto che non si sarebbe mai aspettato da parte sua. Era sempre stata molto timida durante i loro incontri, quindi quel suo nuovo atteggiamento l'aveva spiazzato e non solo, quando lei sollevò il viso per guardarlo gli aveva regalato un sorriso così bello da lasciarlo senza fiato - Hai avuto un'idea meravigliosa Jungkook! - disse lei allungandosi per lasciargli un bacio innocente sulle labbra - Congratulazioni per l'esame - mormorò dolcemente, prima di lasciarlo andare.

Hana si allontanò da lui, proseguendo verso la moto e il corvino si ritrovò sempre più confuso a guardare il vuoto.

"Cerca di riprenderti Jungkook o andrà a finire male...malissimo"

Si disse convinto prendendo un gran respiro. Prima o poi sarebbe tornato il ragazzo distaccato e calcolatore che era un tempo, doveva solo aspettare che quell'odioso batticuore cessasse una volta per tutte. Perché sarebbe cessato...giusto?

-

"Sono completamente impazzita"

Non aveva fatto altro che ripetersi quel pensiero nella testa. Per tutta la durata del viaggio aveva ripensato al suo gesto. Forse aveva esagerato ad abbracciarlo e baciarlo, ma era così felice che non era riuscita a trattenersi e il silenzio di Jungkook la stava facendo preoccupare. Non pretendeva di parlare durante il tragitto, ma almeno avere una qualsiasi reazione da parte sua, sì.

Alzò lo sguardo con la speranza di capire dove fossero diretti, ma non sapendosi orientare in quella zona fuori città, ci rinunciò subito. Sospirando lo abbracciò con più vigore, ancorandosi al suo petto e una mano del corvino inaspettatamente coprì entrambe le sue. Sorrise per quel piccolo contatto e socchiuse gli occhi, affidandosi completamente a lui.

Dopo altri dieci minuti abbondanti, finalmente sentì la moto rallentare e curiosa sollevò il capo guardandosi intorno. Erano arrivati di fronte ad un edificio imponente di color grigio scuro, circondato da spesse mura del medesimo colore. Osservò la zona nel dettaglio per captare un qualsiasi indizio, tuttavia non essendoci alcun riferimento da nessuna parte, si morse il labbro nervosa. Tutto quel mistero la stava facendo impazzire.

Allungò il busto mentre si toglieva il casco e scorse poco distante da lei del vapore acqueo sollevarsi nell'aria fino a svanire nel nulla.

- Aspetta...ma questa è...-

- Una stupenda e rilassante Spa? Si, Noona - confermò Jungkook aiutandola a scendere e lei lo guardò incredula - Sul serio? Non credo di essere mai andata ad una Spa...-

- Ottimo, farai questa tua prima esperienza con me allora, mi piace come suona - disse suadente ed Hana arrossì - N...non mi sono portata niente, potevi dirmelo...io -

Il corvino la prese per mano e si avviò all'interno della struttura - Non c'è problema, all'interno troverai tutto l'occorrente. Oggi sarà una giornata di totale relax. Nessun pensiero o preoccupazione potranno rovinarci quest'atmosfera, ok?-

Hana si ritrovò a sorridere e annuì più che contenta. Aveva rimuginato troppo in quei giorni e aveva effettivamente voglia di staccare la spina da ogni cosa. Lo seguì in silenzio, pronta a passare anche quel pomeriggio nel migliore dei modi.

Dopo aver scelto un costume a due pezzi piuttosto sobrio di colore nero, si era cambiata nel proprio camerino e mettendosi un accappatoio si era incamminata verso le vasche riscaldate della Spa.

Si guardò in giro e vide parecchie persone in costume che si stavano rilassando sui lettini oppure che avevano intrapreso i percorsi forniti dal programma della struttura.

Sembravano tutti così rilassati che in automatico avvertì lo stress quotidiano abbandonarle per un attimo le spalle. Quell'atmosfera piacevole era davvero un toccasana per una donna che si affliggeva ad ogni minimo pensiero.

Si diresse verso il bancone del bar e notò diverse ragazze raggruppate ad un lato di esso. S'incuriosì e seguì la direzione dei numerosi sguardi bramosi verso quell'unico punto.

Quando capì il motivo, si sentì improvvisamente a disagio. In mezzo alla piccola folla si trovava Jungkook e sembrava piuttosto compiaciuto di aver attirato tanta attenzione su di sé.

Abbassò lo sguardo rassegnata. Lui era un ragazzo bellissimo ed era normale che ricevesse interesse da parte delle donne, ma dall'esserne consapevole a vederlo di persona faceva tutt'altro effetto.

Forse era per questo che aveva deciso di fare quel lavoro, sapeva di piacere e grazie a quell'espediente avrebbe passato del tempo con diverse ragazze con una retribuzione garantita. Scelta discutibile, ma le veniva difficile criticarlo.

Sbuffò sconsolata, ma decisa a non farsi rovinare la giornata, si sistemò i capelli in una coda e si diresse verso la prima vasca d'acqua calda.

- Hana, vai senza di me?- sentendo la voce del corvino si fermò e si girò a guardarlo. Arrossì nel vederlo con solo un pantaloncino nero fino a metà coscia. Il suo fisico sembrava scolpito nel marmo e capì immediatamente tutti quegli sguardi languidi su di lui.

L'aveva visto interamente, appena la sera prima e di certo non era ancora abituata a quel bronzo di Riace. Chi lo sarebbe stato in effetti?

- Ah...no, è che sembravi impegnato- disse sempre più rossa, guardando in ogni direzione tranne che il diretto interessato e sentì una leggera risata dietro d lei.

- In realtà stavo cercando di trovare un modo per allontanarmi, odio quando fanno così - commentò svogliato, prendendole una mano ed Hana lo fissò incredula - A me pareva che fossi più che soddisfatto di essere circondato da tutte quelle donne-

Il moro sgranò gli occhi, prima di sfoggiare un magnifico sorriso - Ehi, che tono acido. Sei mica gelosa?-

- Eh?! Figurati - rispose imbarazzata - Ho solo detto la verità, ammettilo perlomeno -

Il ragazzo scosse la testa e le fece un baciamano, lasciandola basita - Io amo cacciare Noona e solo chi scelgo io. Ricordalo - ammiccò provocandola, poi senza darle modo di controbattere proseguì da solo, lasciandola indietro.

Hana lo fissò imbambolata a dir poco incredula dal suo atteggiamento spocchioso e deglutì a fatica.

Si toccò il viso sentendosi bollente e si rimproverò per quelle sue reazioni involontarie. Sicuramente aveva raggiunto una nuova tonalità di rosso a causa sua.

Quando il suo cuore ritornò a battere normalmente, lo raggiunse. Si tolse l'accappatoio, appoggiandolo su una sdraio e scese la scaletta per entrare all'interno della vasca.

Appena entrò a contatto con l'acqua calda i suoi muscoli tesi si sciolsero come neve al sole e chiuse gli occhi godendosi quella meravigliosa pace dei sensi.

Mugolò contenta e dopo qualche minuto aprì gli occhi sentendosi osservata. Jungkook di fronte a lei era entrato quasi totalmente nella fonte, restando con solo il viso al di fuori. La stava fissando con così tanta bramosia che rabbrividì nonostante il calore.

Non togliendole gli occhi di dosso, si avvicinò a lei chiudendola all'angolo - Jungkook...- mormorò Hana avvertendo le mani di lui sulle sue gambe - Cosa...cioè...-

Jungkook le sorrise con malizia e con un solo gesto si accostò al suo orecchio - Non gemere così piccola o non riuscirò a resisterti...potrei saltarti addosso qui e adesso, se lo rifacessi - Hana nel sentirlo si morse il labbro imbarazzata.

Come poteva dirle quelle cose? Erano in un luogo pubblico, diamine!

Ma quando il ragazzo le morse il lobo, la mora per non emettere alcun suono si dovette coprire la bocca con la mano e a fatica riuscì a trattenersi. Questo scatenò la risata di Jungkook, che si allontanò da lei con uno sguardo fin troppo vispo, sistemandosi poi a braccia conserte sul bordo della vasca ed Hana mise il broncio nel vederlo così tranquillo. Lei non lo era per niente.

- Non sei divertente...- lo rimproverò indispettita e il corvino giocò col doppio piercing al labbro, facendo spallucce- Oh avanti Noona, dovresti rilassarti...siamo qui per questo o no?-

Hana alzò gli occhi al cielo esasperata, sorridendo con lui - Ah...sei terribile, lo sai vero?- alla sua risata, lo guardò in silenzio deliziandosi della sua compagnia. Le piaceva molto quando si rilassava e si lasciava andare. Rivedeva quel semplice ragazzo universitario che aveva conosciuto durante la famosa serata del gioco in scatola e non sempre quel seduttore che le causava gli infarti.

Adorava quella sua dualità e molto.

Continuò a squadrarlo minuziosamente senza che lui se ne rendesse conto e sospirò. Sembrava in tutto e per tutto un Dio greco sceso dall'olimpo in quell'istante. Bagnato, muscoloso tatuato e sexy. Era perfetto.

Si passò la lingua sulle labbra trattenendo l'impulso di saltargli addosso.

Tossicchiò, arrossendo. Non era mai stata così tanto assatanata come in quel periodo, sicuramente era a causa sua se aveva tutti quei pensieri peccaminosi. Ma come darle torto, solo la notte precedente aveva fatto davvero il sesso migliore della sua vita.

Lui di fronte a lei, bellissimo, con quel braccio destro interamente tatuato in bella vista. Un incanto. Con quell'immagine nella mente, si soffermò proprio su quei disegni meravigliosi e li guardò con estrema curiosità.

"Chissà che significato hanno tutti quei tatuaggi?"

Senza rifletterci più di tanto, si diresse verso di lui. Voleva davvero conoscerlo meglio, forse non avrebbe dovuto farlo, ma non poteva farne a meno.

Gli sfiorò il braccio destro con un dito e lo sentì fremere al contatto inaspettato - Sono davvero bellissimi...- disse d'improvviso, continuando il percorso sulla pelle colorata - Ne hai uno preferito? -

Alla pausa che ne seguì, alzò lo sguardo sul suo viso e in quel preciso momento si rese conto che i suoi occhi erano diversi dal solito. La stava proprio guardando in modo differente.

- Ah...sono tutti speciali a dir la verità- rispose incerto, guardandosi l'arto - Ognuno di loro ha un significato importante per me, qui ad esempio si trova il mio fiore natale e poi nell'orologio è segnata l'ora precisa della mia nascita e...- si fermò all'improvviso ed Hana piegò la testa di lato non capendone il motivo - Noona, perché vuoi saperlo? - chiese lui a bruciapelo e la mora notò dai suoi occhi una sincera curiosità in quella domanda.

Lei abbassò lo sguardo indecisa se essere onesta o meno. Voleva sapere di più sul suo conto, ma forse per la sua posizione non avrebbe dovuto essere così interessata.

Saputo le sue intenzioni, avrebbe posto un muro tra di loro? Lo riguardò intimorita per la sua possibile reazione, ma alla fine si convinse a dire semplicemente la verità - Bè...hai sempre insistito sul fatto che debba aprirmi con te e sto cercando di farlo, ma penso che sia più interessante conoscerci allo stesso modo, non credi?- rispose con franchezza - Insomma, una conoscenza non si fa così? Oddio, credo di essere un po' arrugginita a fare conversazione ahah - continuò titubante accorgendosi della sua espressione sorpresa.

"Brava Hana, hai rovinato tutto. Adesso ti dirà di non farti strane aspettative e ti ricorderà che si trova lì con te solo e unicamente per lavoro, niente di più"

Forse faceva davvero pena a socializzare e anche un tipo espansivo come lui se ne era accorto. Probabilmente nel corso dei loro dialoghi aveva fatto delle domande poco delicate, come in quel caso e alla fine si era stufato del suo essere impicciona.

Sentendosi a disagio fece un passo indietro, ma venne trattenuta da lui - No, andava bene - disse con un mezzo sorriso - E' che di solito non parlo troppo di me, o almeno durante questi incontri nessuno mi aveva fatto così tante domande per fare una vera e propria conversazione. Per la maggior parte del tempo ascolto se devo essere sincero-

Hana lo fissò basita - Oddio chissà che noia allora, ascoltare tutte quelle donne senza parlare a tua volta...ancora mi chiedo perché tu faccia questo lavoro. Insomma sei un bel ragazzo, brillante e divertente, perché mai sei su un sito simile? - chiese pensierosa e Jungkook rise nel vederla così concentrata - Che dire...bè innanzi tutto sono lusingato dalle tue parole, Noona- le sorrise caldamente, facendola arrossire ancora, riprendendo poi a parlare - E' tutto iniziato per caso a dir la verità, dovevo pagarmi gli studi e un giorno ho sentito parlare di "Toyboydating", ma di certo non è un'occupazione che ho intenzione di fare per sempre - si avvicinò al bordo, pronto per uscire ed Hana lo fissò, incuriosita dalle sue parole - Quindi potresti andartene quando vuoi?-

Jungkook si issò, scrollandosi i capelli portandoli indietro e si voltò per guardarla dall'alto - Ma certo, ognuno di noi è libero di fare quello che vuole, non siamo vincolati da nessun contratto. Me ne andrò quando non avrò più bisogno di soldi, oppure nel caso...-

Hana rimase in ascolto, la sua sete di conoscenza era alle stelle e s'incupì per il suo silenzio. Lui la fissò intensamente e dopo qualche secondo si schiarì la voce - ...insomma, quando sarà il momento di andarmene lo capirò -

Si voltò per raggiungere il suo asciugamano e la mora scosse la testa confusa - ...perché non hai finito la frase? Stavi per dire qualcos'altro o mi sbaglio?-

- Ti sbagli, dai andiamo al bar. Mi sento accaldato dopo questo bagno...- lo vide allacciarsi alla vita l'asciugamano in tutta fretta per poi incamminarsi verso il bancone.

"Cosa stavi per dire Jungkook?"

Il ragazzo si sedette sullo sgabello più confuso che mai ed emise un gemito frustrato. Quella giornata doveva essere solo rilassante e invece lo stava stressando più che mai.

Ripensò al dialogo appena avuto con Hana e si rese conto che stava per dire qualcosa che non si sarebbe mai sognato di pronunciare solo qualche settimana prima.

"Avrebbe smesso solo quando non avrebbe più avuto bisogno di soldi o nel caso fosse arrivata "quella donna". Quella donna per cui ne sarebbe valsa la pena lasciare tutto per cominciare una nuova vita" Ecco cosa stava per dire.

Aveva fissato Hana in quell'istante e grazie al cielo si era fermato dal dire una cosa simile. Scosse la testa e cercò di ragionare a mente lucida. Non aveva mai creduto in quelle cose. La donna giusta per lui probabilmente non esisteva neanche, o almeno con il suo atteggiamento aveva sempre evitato di affezionarsi sul serio a qualcuna. Come poteva lasciarsi andare se tanto sarebbe andato tutto male un giorno? Non aveva senso.

Lui non era San, lui si era innamorato di una sua cliente e questo non voleva dire che gli sarebbe toccato lo stesso destino. Era assurdo.

Vedendo con la coda dell'occhio l'arrivo di Hana, le porse un bicchiere di vino bianco che aveva precedentemente ordinato e lei lo ringraziò con un cenno del capo.

Si voltò dall'altra parte e iniziò a bere dal suo calice, guardando distrattamente le persone presenti. Un ragazzo tra di loro attirò la sua attenzione. Stava fissando insistentemente Hana, come se lui non fosse minimamente presente e corrucciò lo sguardo. Aguzzò meglio la vista e si rese conto che non era la prima volta che lo aveva beccato ad osservarla. Davvero curioso.

Non era di certo invisibile, eppure a quel ragazzo non importava affatto se lei fosse con qualcuno o meno. Si chiese in automatico se quel tipo era solo molto stupido o semplicemente fin troppo sicuro di sé.

D'improvviso gli venne un'idea. Poteva portare questa scoperta a suo vantaggio, infondo stavano facendo quel "percorso" per farle trovare la consapevolezza del suo essere donna, giusto?

- Hana... - la richiamò, girandosi verso di lei - Sei ancora convinta di non essere una donna che rimane impressa nei pensieri degli uomini?-

Vide la mora interdetta per un attimo, sicuramente non si aspettava una domanda simile, tuttavia rispose - Si, insomma...sono piuttosto ordinaria. Mi viene difficile credere di attirare lo sguardo di un uomo così di primo acchito -

- E se ti dicessi che qui c'è un ragazzo che non fa altro che fissarti?- domandò lui sghignazzando nel vederla arrossire.

- Ti direi che non è vero, nessuno si è mai avvicinato a me per provarci. Non mi è mai successo - disse turbata ed il corvino annuì - Forse perché vedevano l'anello al dito. Non sembra, ma l'uomo è attento ai dettagli, sai?-

Hana fece spallucce non convinta e Jungkook alzò gli occhi al cielo - Facciamo così, io mi allontanerò per quindici minuti e scommetto un drink che quel tipo si avvicinerà a te- la mora si morse il labbro indecisa - Ti devono piacere proprio tanto le scommesse, eh?-

Jungkook mostrò un sorriso malizioso e si alzò in piedi - Io le faccio solo quando sono sicuro di vincere, come adesso. A più tardi Noona -

Si avviò a passo svelto nella stanza adiacente a quella in cui erano e anche se sentì in lontananza la sua voce contrariata, non si girò neanche una volta.

Con un sorrisino entrò nella stanza relax, ad accoglierlo trovò una musica rilassante e una luce soffusa davvero invitante. Si sdraiò su uno dei tanti lettini presenti e si godette quei minuti in tranquillità già pregustandosi il drink che avrebbe bevuto da lì a poco.

- Ciao, sei da solo?- alla domanda aprì gli occhi e si ritrovò sul suo lettino una giovane ragazza seduta di fianco a lui. Aveva dei lunghi capelli biondi, un'espressione furba sul viso e un corpo formoso.

- Ciao a te. No, sono venuto qui con una persona - rispose con calma, cercando di rilassarsi nuovamente, ma nel vederla ancora ferma nella sua posizione, la guardò di nuovo - Hai bisogno di qualcosa?-

- Bè, a dir la verità, sì. Anche io sono venuta qui con una persona, ma ci siamo persi di vista e mi sto annoiando così tanto...- spiegò lei con una vocina triste, per poi mostrare un sorriso seducente subito dopo - Dato che ora siamo qui soli soletti, che ne dici di divertirci un po', io e te?- domandò lei accarezzandogli i pettorali, scendendo lentamente sugli addominali.

- E cosa ti dice che io voglia divertirmi con te?- chiese distaccato, incuriosito dal suo modo di fare e la bionda rise portandosi una mano alla bocca - Perché non dovresti? L'ho capito che sei come me, quando vediamo qualcuno di simile a noi, ne siamo attratti è inevitabile, no? - disse lei semplicemente, continuando ad accarezzarlo, fino a toccare l'elastico dei pantaloncini - Sei proprio il mio tipo, ho proprio voglia di assaggiarti -

Jungkook trattenne il fiato non aspettandosi quella svolta. Era una bella ragazza, attraente e decisamente audace e sapeva esattamente quello che voleva. Puro e sano sesso per combattere la noia o semplicemente per sopprimere quella voglia nata dal nulla.

Girò lo sguardo verso la porta e nella posizione in cui erano, difficilmente li avrebbero visti, o perlomeno avrebbero fatto in tempo a fermarsi e fare finta di niente, quindi era fattibile se fosse accaduto.

La bionda senza aspettare una sua risposta, prese iniziativa. Salì a cavalcioni su di lui e scese sul suo collo per baciarglielo. Il corvino socchiuse gli occhi assaporando il momento, ma all'improvviso si sentì inquieto.

Da quando aveva iniziato quel lavoro era sufficientemente appagato sessualmente e raramente si era intrattenuto con altre donne con incontri occasionali. Ma anche in quel caso non si era mai sentito in difetto nei confronti delle sue clienti. Perché erano esattamente quello, clienti. Lui era single e per lui era solo un'occupazione come un'altra, quindi poteva fare quello che voleva, eppure perché in quel frangente gli sembrava che stesse per fare la cosa più sbagliata del mondo?

Fermò la ragazza scostandola da sé - No...- sussurrò infine con un filo di voce. Si mise seduto realizzando pian piano qualcosa che non era per niente pronto ad accettare e all'ennesimo tocco da parte della ragazza, si girò stancamente verso di lei - Ho detto di no. Non sono interessato -

La bionda visivamente indispettita dal suo comportamento si alzò e offesa se ne andò in fretta dalla stanza, lasciandolo solo.

Jungkook sospirò pensando ad Hana e si mise una mano sul viso. Possibile che davvero lui...

Guardò l'orologio di fianco a sé e notò che erano passati più di quindici minuti. Si alzò e ritornò con passo pesante dove l'aveva lasciata e non si sorprese nel vederla parlare con quel tipo che aveva precedentemente adocchiato.

Ritrovò quel minimo di sicurezza in quell'istante. Il suo intuito non lo aveva mai abbandonato e quella era una delle poche certezze che aveva ancora.

Li osservò appoggiandosi alla parete. Hana era palesemente in imbarazzo, lo capiva dal suo rossore e da tutti quei sorrisi di circostanza.

"E' un libro aperto quella donna"

Il ragazzo era invece molto a suo agio, si era avvicinato a lei e stava usando la tattica del contatto. Aveva avvicinato la gamba contro quella di Hana, per capire se fosse cosa gradita o meno, se fosse andato tutto bene, allora avrebbe fatto il passo successivo.

Lo studiò annoiato, erano tecniche di rimorchio alquanto antiquate, ma rimase comunque in attesa.

Hana sentendo quella vicinanza si allontanò discretamente, esattamente come aveva previsto, ma vedendo il giovane mettergli il braccio intorno alle spalle, Jungkook provò un gran fastidio.

La donna si allontanò nuovamente, ma lui insistette e quel gesto stava diventando davvero troppo.

Non poteva permettersi di comportarsi in quel modo. Chi si credeva di essere?

Nel suo immaginario avrebbe dovuto solo parlare con Hana, non avrebbe dovuto permettersi di toccarla e soprattutto non contro la sua volontà.

Con passo deciso andò verso di loro e senza troppe cerimonie, afferrò il braccio del ragazzo e glielo strinse abbastanza da fargli mollare la presa - Scusa Hana, sono in ritardo - disse lui cercando di non far trapelare tutto quel nervoso che stava provando nel vederli insieme.

- Jungkook, sei qui- alle parole di Hana, si girò verso di lei e nell'accorgersi del sorriso sincero che gli stava mostrando, s'irrigidì. Era davvero felice di vederlo e questo gli provocò ancora quella sensazione al petto.

Si morse il labbro con decisione. Mollò in malo modo il braccio del giovane, senza esimersi di fulminarlo prima con lo sguardo, per poi prendere per mano Hana e portarla via da lì.






Ciao a tutti!!!
Sono successe molte cose in questa giornata O.O

Allora andiamo per gradi. Innanzi tutto cosa ne pensate dei migliori amici di Jk ed Hana? Cioè di Jiyu e Siwoo? Vi siete fatti un'idea su di loro?

Riguardo invece i nostri protagonisti...bè qualcuno ha agito in maniera davvero insolita! Jungkook è ancora turbato da come si è comportato ahah Come agirà adesso?
Se Jk è sempre più in crisi, Hana invece si sta facendo sempre più curiosa...vuole davvero conoscere il suo Toyboy, ci riuscirà?

Ma ora la cosa importante...Jungkook dove sta portando Hana?

Spero tanto vi sia piaciuto, fatemi sapereeh ;)

Vi ricordo che se volete supportarmi cliccate sulla stellina al fondo della pagina! Grazie di cuore!!⭐️

Ci rivediamo venerdì prossimo per la seconda parte!!

Un grosso bacio Ekylove ;*

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top