📜 17.«Quanto diavolo sei cocciuto»⚜
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«Sgretolarsi?» ripeté quella parola Taehyung, guardandolo ad occhi sgranati. I terremoti ad ogni nuova verità rivelata diventavano sempre più potenti, il tempo che aveva incominciato a fermarsi, lui stesso che non riusciva più a controllare i movimenti e le azioni di Jungkook. Aveva ragione, qualche cosa non stava più funzionando.
Il corvino sospirò guardando qualche nuova crepa formatasi nei muri esterni «Devi stare attento, ogni minimo cambiamento...Devi notare tutto» lo ammonì, con gli occhi colmi di preoccupazione.
Taehyung scrutò tutto il suo profilo, portando una mano a stringersi il braccio, vi affondò le unghie, provocandosi un lieve dolore, per cercare di mantenersi lucido «Proverò a farlo» chiuse per un attimo gli occhi esternando una delle sue paure «Pensi che arriveranno altre scosse?»
Jungkook si passò una mano tra i capelli. La destra sul fianco «Finché non ti dirò nuove cose, no. Finché non parlerò, non succederà niente» ma Taehyung fece un passo in avanti, allarmato da quelle parole «Però giurami che parlerai, che mi dirai tutto quello che scoprirai»
La fronte del corvino si corrucciò irrimediabilmente «Pensi che sia così importante?»
«Cosa intendi?»
Jungkook si girò per bene verso di lui. Picchiettò con la punta della scarpa una margherita del prato «Nel senso, se veramente la mia teoria fosse vera, allora tu saresti in pericolo. Se io ti dicessi altre cose, chissà cosa potrebbe accadere a questo posto, a te» specificò calcando con la voce quell'ultima parola.
In parte Taehyung capì il suo punto di vista ma seriamente, non poteva continuare in quel modo «Dovrei vivere per tutta la vita nella menzogna? Vorrei solo recuperare la mia identità e se questo vuol dire rimanere seppellito sotto le macerie di quella casa, allora okay» asserì vedendo nascere un'improvvisa tristezza nell'altro, oltre che un grande allarmismo.
«No, non è okay, come potrei...Sarei il responsabile» si mise una mano sul petto all'altezza del cuore «Io ti do le informazioni, io ti metto in pericolo. Se tu morissi, sarebbe colpa mia» e questo non avrebbe mai potuto permetterlo. L'altro avanzò verso di lui, lo guardò come per dirgli di non preoccuparsi, di non crearsi strane paranoie mentali «No, non lo sarebbe, perché ti sto dicendo io di farlo»
Jungkook roteò gli occhi al cielo «Quanto diavolo sei cocciuto»
E Taehyung ridacchiò appena «Forse siamo più simili di quanto sembri»
Il corvino non rispose, rimase semplicemente a guardarlo. Quella frase gli rimbombò in testa e gli fece ricordare della sua teoria. Era stato come lui, era finito lì per lo stesso motivo ma poi era rimasto bloccato. Avrebbe dovuto continuare le ricerche e una volta risolto il caso, gli avrebbe detto tutto, ogni cosa in una botta sola «Sei tutto impolverato» notò, quando allungò una mano verso il suo volto e ne toccò la pelle, accorgendosi successivamente dei polpastrelli divenuti bianchi.
«Anche tu se è per questo» osservò Taehyung, passando il palmo sulla sua spalla e provando a pulirgli la felpa. Jungkook fece segno con la testa, indicando la casa «Andiamo a farci una doccia» l'altro annuì e dopo aver sospirato lo seguì, sperando solo che quelle quattro mura fossero ancora agibili.
Sull'uscio della porta si bloccò, richiamando l'attenzione di Jungkook che si girò a guardarlo per chiedergli cosa non andasse ma fu preceduto «È così difficile innamorarsi di me?»
«Perché lo chiedi?»
«Se solo ci riuscissi, saresti libero» spiegò e Jungkook si trovò d'accordo «Sì» rispose per poi precisare «libero di soffrire per tutta la vita per essere rimasto senza te. È tutta una fregatura, qualunque sia la scelta» e sinceramente? Se anche dall'oggi al domani si fosse accorto, di essersi innamorato di Taehyung, non lo avrebbe baciato neanche sotto tortura. Lasciare la persona amata, lì a morire, pur di salvarsi il culo? Ma anche no.
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Jungkook quasi non urlò dalla gioia quando riuscì a farlo addormentare. Aveva impiegato ore infinite, solo per convincerlo ad acquietarsi un attimo e chiudere quei suoi dannati occhi per recuperare un po' di sonno. E quando fu certo che stesse dormendo come un sasso, rivolse il suo sguardo alle scale e decise di tornare su, nella libreria, aveva notato dei libri interessanti, forse potevano tornargli utili per capire un po' meglio quella faccenda.
Li aveva segnati, riponendoli all'inizio del secondo scaffale, così da ritrovarli subito «Eccoti qui» se lo rigirò tra le mani e passò una mano sulla sua copertina, prendendo un respiro profondo. Aveva letto, nella scaletta degli argomenti, un titolo fin troppo interessante: "Fili karmici".
Aveva spesso sentito parlare di Karma o almeno aveva sentito parlar gli altri. Gli risuonava nella testa la frase "Potevi comportati meglio, questo è solo il karma". E a quel punto si domandò se lui per primo e forse anche Taehyung non si ritrovassero là per una "regolazione di conti". In fondo, l'altro glielo aveva detto chiaro e tondo che lui fosse arrivato lì per scontare una sorta di punizione per aver spezzato troppi cuori. Sembrava tutto più logico in quel modo.
«Pagina quattordici...Vediamo» si inumidì la punta dell'indice per sfogliare meglio le pagine, fino a che non rilesse quelle parole che tanto lo preoccupavano «Il Karma è il principio di azione e reazione, di giusta legge universale, poiché ogni nostra azione coinvolge altri esseri viventi e questo porta a delle conseguenze che, presto o tardi, si ripercuoteranno su di noi» incominciò a leggere, ma senza alzare troppo la voce per non svegliare l'altro «Uno dei nostri lavori energetici e spirituali in questa vita, poiché questo è anche il giusto tempo, è quello di risolvere tutti quei legami obsoleti che ci vincolano ancora oggi» poi i suoi occhi caddero su una frase specifica «Una delle cose più importanti da fare nella vita è quello di risolvere i problemi in sospeso e imparare la lezione finale: amare senza condizioni o corde» ed ecco perché il bacio del vero amore, si disse mentalmente.
Chiuse di forza il libro, producendo un sordo suono nell'aria. Quindi Taehyung aveva avuto ragione fin dall'inizio. Non gli aveva raccontato nulla di sbagliato, era tutto giusto, semplicemente tutto giusto. In quel momento pensò solo che avrebbe dovuto parlare con qualcuno di competente, forse un monaco buddista o qualcosa del genere. Per quel che rimembrava erano loro a credere in quelle leggi karmiche, ma prima sarebbe dovuto tornare nel suo mondo. E pregò affinché potesse avere ancora una chance di non rimanere immobilizzato sul pavimento. Ultimamente non riusciva neanche più a correre in bagno per sputare il sangue, sentiva i muscoli atrofizzati, immobilizzati.
Cominciò a riscendere le scale. Sapeva che anche per quella volta il colpo sarebbe stato forte...Era lì da tante ore ormai.
Ma come avrebbe potuto risolvere i problemi Karmici di entrambi? Quella domanda gli assediò il cervello. E l'unica risposta che si dava era che, no, non avrebbe potuto fare niente, o avrebbe dovuto prendere Taehyung e baciarlo per tornare a casa -e a quel pensiero gli venne quasi da ridere realizzando quanto fosse sicuro che in quel caso avrebbe sicuramente risolto il suo di problema- oppure impegnarsi fino in fondo per fare quelle dannate ricerche e liberare Taehyung. E sinceramente, la seconda opzione era la sola valida per lui.
Si sedette per terra e poggiò le braccia sul divano, guardando l'altro da così vicino da poter osservare ogni minimo particolare. Lo aveva sempre detto, Taehyung era l'essere più bello che avesse mai visto; del suo mondo o di quello in cui si trovava, non aveva paragoni. Sarebbe stato bello il poter portarlo a casa sua e magari conoscersi meglio di là «Mi hai chiesto il perché non riesca ad innamorarmi di te, eh» sussurrò con un triste sorriso «Peccato che tu non sappia, quanto tu mi piaccia già»
Poggiò il capo tra le sue braccia e decise di chiudere anche lui gli occhi, un po' di riposo non avrebbe fatto male a nessuno. Almeno lì non avrebbe sentito nessun dolore, nessuna fitta. Sembrava ancora vivo.
Una decina di minuti dopo le palpebre di Taehyung virarono verso l'alto e se in un primo momento si sentì scosso nel vedere quel volto così vicino, poi il suo cuore prese a battere senza freno. Allungò una mano tremante e gli sfiorò i capelli castani, poi la guancia calda ed infine le labbra rosse «Sei dannatamente bello»
Erano momenti quelli, in cui si rinnegava. Sapeva di averlo molte volte ferito con le parole, aveva desiderato la sua morte più volte e senza un reale motivo e quei sensi di colpa sembravano volerlo uccidere «Se solo riuscissi a farti innamorare» si sporse in avanti, giusto di qualche centimetro, aveva ancora impressa la sensazione di Jungkook che lo baciava. Un dannatissimo bacio a stampo gli aveva rievocato infinite emozioni e farfalle nello stomaco. Lo baciò lui quella volta. Fece la pazzia di congiungere le loro labbra e bollire internamente a quel contatto «Se solo potessi donartelo io, il bacio del vero amore»
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Angolo della parlantina:
Aggiornamento fuori programma. Vorrei concludere la storia entro questo mese, quindi oltre ad aggiornamenti regolari, aspettatevi anche qualche piccola sorpresa🤧
Cambiando argomento;
io, sbadata come sempre, mi sono dimenticata tipo per mesi (è grave, lo so, è colpa della vecchiaia) di farvi vedere questa foto che mi ha mandato babsy167, love youuu. La casa è identica a quella dove abita Taehyung, tranne per il fatto che nella foto abbia le pareti di legno, mentre nella storia le abbia di cemento. Comunque sia, adorooo
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