𝟎𝟑 。 ❝𝐒𝐭𝐞𝐚𝐦𝐭𝐨𝐰𝐧 𝐌𝐚𝐥𝐥❞ 𝑵𝑴

Si trovavano ancora sulla I-10 ma questa volta non più in Arizona - un posto in cui Liam decise pienamente che non avrebbe mai più messo piede anche se Theo se ne usciva con strane spiegazioni come "era solo una città qualsiasi" ed "fidati, nessuno vorrebbe mai mangiarti".

Avevano da poco sorpassato il confine dello stato dell'Arizona ed ora si trovavano in New Mexico.

Liam aveva da sempre desiderato andare in New Mexico ma, a quanto pare, era più semplice farsi un campeggio in Mexico senza che sua madre lo scopra che fare solo qualche ora di strada con l'auto. Però il programma che avevano deciso di adempiere era quello di passare almeno una giornata in un motel vicino così che avrebbero potuto riposarsi e pulirsi dal sangue e dai resti di Ghoul in decomposizione. L'auto stava decisamente diventando un cimitero per l'odore che stava emanando.

Riuscirono a trovare un motel lungo la strada, erano a corto di soldi, o almeno quelli di Liam erano letteralmente agli sgoccioli, per questo motivo sorpassarono un bel motel che sembrava uscito da una delle riviste "Top Miglior Motel del mondo" per finire ad arrivare in un piccolo motel con una struttura rettangolare spezzata. La cosa che fece però commuovere tutti loro era quella piccola piscina che vi era vicino al parcheggio.

A quanto pareva gli adolescenti si accontentavano sempre di così poco. Un po' come la piccola lacrimuccia che uscì dall'occhio destro di Mason quando il costo di una singola stanza con doppio letto per un giorno era solo di 20 dollari. Era un miracolo quello?!

Liam non vedeva l'ora di toccare un cuscino morbido senza essere letteralmente drogato con del sonnifero e poi quasi mangiato. Questi sono i piccoli e dolci miracoli della vita!

Rettifichiamo, il piccolo e dolce miracolo della vita era l'acqua calda nella doccia dentro alla stanza! Quasi ci sveniva per l'emozione!

Non passò molto tempo da quando misero piede dentro alla stanza fino al buttarsi belli puliti nei due lettini che la camera fornisse insieme alla singola poltrona accanto alla porta ed al tavolino rotondo sotto alla finestra che mostrava l'esterno.

Il primo a farsi la doccia fu Mason che, a quanto pare, si poteva prenotare la doccia come il posto davanti in auto solo che in quel caso le cose erano differenti e per lo meno nessuno riusciva a comprendere chi di più puzzasse di Ghoul decomposto.

E mentre Mason si gettava come un angelo nel letto sperando di non rompere le sbarre di legno della struttura, Nolan si diresse a farsi la doccia.

Theo rimase fuori dalla stanza, era seduto sulla piattaforma del suo pickup, con la schiena appoggiata contro al freddo metallo. La stanchezza si faceva sentire in ogni singolo osso del suo corpo e non sapeva più da quanto tempo non stesse dormendo. Se da una parte si suoi occhi volevano chiudersi per assaporare il vento freddo delle prime ore del giorno prima del forte caldo cocente del mezzogiorno, dall'altra parte la luce non gli permetteva di riposarsi, colpendo la sua pelle e rendendolo sempre super vigile.

Anche se Liam era riuscito ad evadere dall'essere scoperto da Theo grazie al rumore, riuscendo per una volta ad essere silenzioso nei suoi movimenti e non un elefante impazzito nella stanza, venne scoperto solo per il tanfo che stava emanando.

<Mamma Mia, Dunbar, puzzi come venti Ghoul decomposti> Theo sventolò la propria mano davanti al naso per cercare di scacciare via l'odore di putrefazione.

<grazie al cazzo, chissà perché> Liam crucciò lo sguardo rimanendo perplesso, quanto poteva essere fastidioso quell'uomo?.

<Stammi lontano, Puzzola> Theo fece segno a Liam di andarsene e di stargli lontano solo che Liam non ascoltava mai quello che Theo dicesse, così appoggiò le mani nello sportelletto del cassettone e si arrampicò in esso dando un colpetto con le mani alle gambe di Theo così da fargli spazio.

<Puzzi quanto me, amico, non lamentarti> Liam si fece largo nel cassettone e si sedette esattamente al fianco di Theo, spalla contro spalla, mani sul proprio ventre e il capo appoggiato al freddo vetro anteriore.

<ma tu hai un retro-aroma di stupidità, sai> Theo mosse la mano intorno alla figura di Liam <ti circonda completamente>

Liam crucciò lo sguardo e gli diede una spallata sperando di fargli male cosa che non accadde <stai muto prima che ti dia un altro pugno, stronzo>

<uh, quanto sei irascibile, lupetto, poco sonno, eh?>

<vuoi davvero essere preso a pugni, vero?>

<da te? Sempre> E Theo fece un piccolo sorrisetto, gli sfuggi dalle labbra mentre teneva gli occhi chiusi rilassandosi al calore del sole e di Liam.

<ti prometto che ti picchierò così tanto che non saprai neanche più il tuo nome! Ma quando torneremo, per ora sei salvo> sbuffò invece solo Liam chiudendo a sua volta gli occhi e adagiandosi al calore del sole in alto sul cielo.

Il silenzio per loro non era mai stata una novità, c'erano sempre stati quei singoli momenti in cui tutto veniva messo a tacere e in loro rimaneva solo l'assaporare il respiro dell'altro come una musica dal vivo. Ma il silenzio non poteva rimanere per sempre così come i dubbi nel cervello di Liam non potevano torturarlo come quella povera batteria nel suo seminterrato suonata da sua madre quando era arrabbiata.

<Theo?> e così Liam lo richiamò a sé per cercare di comprendere se fosse ancora sveglio, ma il suo cuore tamburellava un po' più veloce del solito. Agitazione, lo sapeva benissimo, la sentiva nella sua pelle ma non capiva perché dovesse provare questa emozione.

<Uhm?> Theo rimase semplicemente nella sua stessa posizione, con le braccia conserte e con la spalla un po' più appoggiata a quella di Liam.

Liam abbassò il capo e guardò le sue mani sul grembo <quei->

<Liam non ne voglio parlare> Theo non gli diede neanche la possibilità di fargli finire la frase ma Theo davvero non ne voleva parlare.

<non hai ascoltato neanche la mia domanda!>

<So cosa vorresti chiedermi> il suo tono era duro, voleva assolutamente scappare dalla conversazione <cosa è successo lì e tutte quelle cagate, ma non ne voglio parlare>

<Innanzitutto> Liam spostò il proprio capo per guardare la figura tesa di Theo, per vedere il suo volto coperto di macchie di Ghoul rimaste appiccicate da quella notte, dalle occhiaie che solcavano il suo volto così profonde e scure e dal poco mercurio ormai solidificato rimasto tra il lobo dell'orecchio ed il volto. Liam provò un senso di dispiacere nei suoi confronti <non era quello che stavo per chiederti, e poi> Liam portò il proprio pollice verso l'orecchio di Theo per pulirglielo dal mercurio, fu un gesto involontario <l'ho visto, non cercherò spiegazioni da te, solo . . . dimmi se stai bene>

Theo semplicemente aprì gli occhi e si voltò verso il volto di Liam e Liam non sapeva spiegare quello sguardo. Era . . . Come se Theo lo stesse guardando con venerazione.

<ti stai preoccupando per me, Dunbar?> Ma poi Theo parlò e Liam voleva prenderlo a pugni a causa di quel suo tono saccente e Sarcastico.

<No> deve subito <volevo sapere se avessi tipo . . . tutto a posto, lì dentro, sai> Liam mosse la propria mano sul corpo di Theo un po' goffamente.

E Theo non fece altro che un piccolo sbuffo divertito <ho tutti gli organi, Liam> Scosse il capo e lo appoggiò nuovamente sul vetro anteriore il capo.

<ma quei barattoli->

<testavano la rigenerazione, studiavano il tempo impiegato nella rigenerazione degli organi in un licantropo esportandone una parte> la voce di Theo era semplicemente stanca, bassa come quasi un sussurro, nulla di più e nulla di meno, sembrava come se sperasse che Liam non sentisse.

Dentro di Liam nacque una morsa inspiegabile. Tutto era Theo. Theo era una chimera assassina che aveva tentato di uccidere il suo alpha. Nulla di più e nulla di meno. Ma l'etichetta. Quella cazzo di etichetta.

Nove anni.

Era un bambino, un cazzo di bambino.

Liam semplicemente si appoggiò di più contro la spalla di Theo sentendolo teso <Theo->

Theo si mosse immediatamente alzando il capo ed spostandosi dal colore di Liam <Liam, decisamente, puzzi, vai a lavarti, cazzo>

Qualcuno gli doveva spiegare come cazzo facesse Theo a fargli cambiare i suoi sentimenti in meno di dieci secondi perché ora stava pensando al suo debito. Solo un altro pugno in faccia. Dio voleva che gli spaccasse il naso. Dio glielo stava dicendo!

<Lo disse il ratto di fogna del cazzo> Liam gli diede davvero una spintonata con la sua spalla.

<vivevo nella foglia ma almeno non puzzavo come un cinghiale in putrefazione colpito da cento puzzole>

<Ti giuro, voglio ucciderti>

<su provaci, Flat-Ass!> Theo gli fece un adorabile gesto amorevole con il dito medio ed il suo volto era adornato da un piccolo sogghigno.

Alla fine Liam mantenne il contegno. Anche se voleva usare la violenza su di Theo non face altro che accidentalmente dargli una gomitata nello stomaco. Fu uno sbaglio, certamente, così come moderare la sua forza per fargli così male da farlo piegare in due dal dolore. Era soddisfacente. Dopo

<Applica la rigenerazione a questo, brutto stronzo> ringhiò Liam mentre poi cercò di alzarsi dal cassettone per allontanarsi da quel pezzo di merda.

<Urch, che delicatezza, Liam, come un elefante in una cristalleria>

<vuoi che ti schiacci la testa?>

<con i tuoi piedoni? Probabilmente un elefante ha almeno tre taglie di piedi meno dei tuoi>

Liam assottigliò gli occhi. Era pronto a dare un altro pugno al povero Theo quando sentirono entrambi un colpo di tosse provenire all'esterno del pickup. Liam girò subito lo sguardo e vide il povero Mason con la bocca aperta e con quello sguardo da "uh, intenso".

<So che disturbo la vostra lite da innamorati, ma il bagno è libero, fate con comodo ovviamente! Per caso volete anche farla insieme visto che ardete così tanto di passione?> Mason stava disperatamente cercando di trattenere la sua risata. Ma andiamo!

Avrebbe dovuto far si che quei Ghoul lo mangiassero.

Si alzò di scatto perchè non avrebbe sentito neanche più un singolo minuto di Mason ma non si limitò solo a scendere dal pickup. Liam lo avrebbe detto sempre che quello fu un incidente. Ovviamente il suo piede si era mosso da solo nel dare un calcio sull'inguine di Theo, ma chi le comprendeva le azioni dei suoi piedi? è stato solo accidentale!

<Ups! Non ho visto dove mettevo i piedi!>

Theo gemette dal dolore e si accasciò nel piano del pickup <Fanculo Dumbar!>

Liam si voltò di scatto. Oh no, ditegli che non l'ha fatto perchè se l'ha fatto sicuramente non sarebbe sopravvissuto fino a fine giornata.

<Prova dirlo di nuovo! Su provaci!>

Theo dolorante e con la mano portata sul suo inguine e cercando di risistemarselo in una posizione comoda così che non facesse male anche se stava soffrendo come un cane, rispose <DUMBar!> e i suo disperato gemito di dolore tutti lo potevano percepire.

<oh, tu non l'hai detto!>

<smettetela! Immediatamente!> era strano sentire Corey alzare il volume della voce ma poi quando era arrivato?!

Liam ringhiò a denti stretti <ti sei salvato per questa volta, brutto bastardo.> gli lanciò un altro sguardo omicida e poi si voltò per andarsene. C'era una cosa che odiava più degli stronzi narcisisti ed erano gli stronzi narcisisti che lo chiamassero in quel modo. Non faceva altro che ricordargli quei gironi delle medie dove veniva chiuso dentro le celle dello zoo impotente di fronte a tutti quei ragazzi che gli ridevano contro.

Brett era morto. Brett sarebbe rimasto morto. Non poteva fargli di nuovo del male e non glielo avrebbe fatto. Liam era cambiato. Liam non era più un bambino, Liam non era più quel ragazzino che aveva paura anche della sua stessa ombra. Ora sapeva lottare, ora sapeva affrontare le sue paure. Ora poteva riuscire ad affrontare il suo IED o almeno conviverci.

Liam accelerò il passo. Non si voltò, non in quel momento. Sentì come se fosse ritornato tra i corridoi delle medie e dove quei bulletti della squadra di lacrosse erano proprio lì ad un passo dal raggiungerlo sempre.

Doveva per forza essere così stronzo Theo?

Liam soffiò su con il naso e strinse i pugni.

Doveva farsi una doccia al più presto.

Liam ci mise ben due ore e tredici minuti per farsi la doccia e profumare come gli orsacchiotti nelle pubblicità degli ammorbidenti. I suoi capelli bagnati toccarono il cuscino ancor prima che si fosse allacciato bene la vestaglia. La stanchezza pervase il suo corpo come la sensazione di essere osservato. Non era decisamente una delle sensazioni che avesse desiderato sul proprio corpo ma, a quanto pare, c'era qualcuno che aveva anche fin troppi problemi mentali da comprendere che quello sguardo fosse assolutamente sgradito.

Così Liam rotolò sulla schiena finendo con l'accappatoio spalancato e la sua figura a forma di stella sul letto che, a quanto pare, venne conquistato da lui ed unicamente solo da lui. Per fortuna che stava indossando i Boxer in quel preciso momento perché, diamine, nessuno in quella stanza lo avrebbe voluto vedere nudo.

Aprì gli occhi mantenendo il suo adorabile sorriso da orsacchiotto che si è sniffato l'ammorbidente, a quanto pare, e vide il volto di Theo, ancora pieno di cadaveri di Ghoul, sopra al suo che lo stava scrutando esterrefatto.

<Theo?>

<Come stracazzo hai fatto ad otturare la doccia?>

Liam pensava che Theo si sarebbe dovuto dare una calmata perché quella vena pulsante sulla sua fronte e quel Tic all'occhio destro lo facevano sembrare un pazzo pronto a inseguirlo con una motosega.

<che cosa? Che significa?>

L'ultimo film che aveva visto con un tizio che rincorreva le sue vittime fu "The Texas chainsaw massacre" quando aveva 14 anni in una festa con i suoi amici delle medie ed insieme a Mason. Avevo pianto, ma questo era un'altra questione che avrebbe dovuto esplicitare alla sua psicologa.

<Liam, ti giuro>

<Che cosa diavolo ne so io?! Ho solo fatto la doccia!>

<oh, io non la pulisco, muovi quel tuo culo piatto e vai a pulire> Theo cinse le braccia al petto con fare autoritario. Liam doveva ammettere che era preoccupante anche la vena sul suo collo.

<il mio culo non è piatto> Liam mise il broncio <Mason diglielo> Liam si alzò e fissò Mason ma era troppo impegnato a tentare di non ridere <non lo è, vero? Ditemelo, cioè! Com'è possibile? Ho fatto lacrosse!>

Theo esasperato scosse il capo <non è questo il punto, Dunbar, vai a pulire la doccia>

<ma hai sentito il mio odore?> Liam avvicinò la propria ascella coperta dalla vestaglia nella faccia di Theo solo per fargli annusare il suo odore quando comunque Theo era una chimera e poteva sentirlo anche da molto lontano.

Ma prima che Theo mettesse la propria mano ancora sporca sulla vestaglia di Liam per allontanarlo, lo fece immediatamente Liam <non toccarmi, non voglio che mi contagi con il tuo odore da puzzola delle fogne!>

Theo fece solo un gesto, un solo singolo gesto, le dita delle sue mani divennero rigide ed si aprirono pronto all'attacco, ed eccolo lì fermato da Mason e Corey che lo tirarono indietro per non fargli attaccare la gola di Liam.

<dovresti cercare di calmarti, sai, non fa bene alla salute>

Theo ringhiò ed avanzò quando venne di nuovo portato indietro <vai a pulire la doccia>

<Theo, amico, hai per caso visto Nolan?> alla domanda di Mason, Theo si distrasse e si voltò alla ricerca di Nolan così come Liam lo cercò vedendolo seduto al tavolo a fare un cruciverba <era solo per distrarti, non voglio che questo meraviglioso motel abbia delle future recensioni cattive solo perché sentono l'ululare di un lupo fantasma in una delle camere>

Theo prese semplicemente e solo un respiro disperato e si diresse in bagno sbattendo la porta alle sue spalle.

<uh che caratterino> Liam alzò le spalle tentando di nascondere il suo sorriso. Forse accidentalmente l'aveva fatto di proposito ad intasare lo scarico non togliendosi di dosso i pezzettini di Ghoul di dosso prima di farsi la doccia.

Passò esattamente un'ora e cinquantasette minuti prima che Theo sbucasse fuori dal bagno.

Liam ed gli altri dovettero ascoltare ore di imprecazioni e maledizioni di Theo verso lui, Mason e, a quanto pare, ad un Dio che Theo credeva non esistesse.

Theo era uscito dal bagno nel suo grandissimo splendore, come nacque, completamente nudo e con delle ciabattine da bagno mentre camminava lungo la stanza, superando i due letti e dirigendosi verso il divano dove aveva lasciato il suo borsone. Se prima che Theo uscisse dal bagno c'era letteralmente lo stesso rumore che si sentiva durante la festa del 4 luglio, subito dopo c'era lo stesso silenzio che si poteva ritrovare in una chiesa il martedì mattina o al comune il giovedì.

La stanza si riempì solo dal rumore della cerniera appena aperta, il rumore del frugare tra i diversi vestiti dentro al borsone, del rumore di un uomo che si sta mettendo i boxer mentre altre tre persone lo stavano guardando come se lui fosse un unicorno in mezzo alla tangenziale dell'Oklahoma.

Appena che Theo finì di mettersi i Boxer, si voltò verso il resto della stanza passandosi una mano tra i suoi capelli portandoseli indietro mostrando il flettere dei suoi muscoli. Poi contrasse un pettorale.

No, non l'ha sicuramente fatto. Non può averlo fatto. Nah, Liam non ci poteva credere. Assolutamente. Lo odiava. Tutto di Theo faceva ringhiare di rabbia Liam.

A Liam non gli interessava un cazzo che Theo si era presentato a loro come mamma lo avesse fatto, gli importava solo di come era riuscito a contrarre il pettorale. Liam aveva fatto anni di palestra, anni di lacrosse ed i suoi pettorali non avevano mai fatto in quel modo.

Liam sapeva che aveva qualche leggero problema di attenzione ma beh, passare cinque minuti a guardarsi il petto concentrandosi come se avesse dovuto leggere nella mente di qualcuno pur di farlo contrarre come avesse fatto Theo. Invece, Theo si accigliò un po', quella, a quanto pare, era la sua unica espressione per dimostrare la sua perplessità. Letteralmente.gli si poteva leggere in faccia solo una frase "è proprio una testa di cazzo?".

Liam semplicemente distorse poi lo sguardo dal proprio petto per puntarlo contro a quello di Corey che in quel preciso momento aveva scioccato le dita di fronte al volto del suo ragazzo che era rimasto lì a godersi che lo definirebbe lui "uno spettacolo gratis ma Senza alette di pollo o pompieri".

Ci fu come una conversazione mentale quella tra lui e Corey, ovviamente non pensava che potessero avere loro due una conversazione mentale, non perché non fossero amici, ma perché quella era di più una specialità che faceva con Mason e non sapeva se avrebbe funzionato anche con Corey.

La conversazione andò decisamente a gonfie vele.

"Lo vedi quello stronzo? Guarda come se la tira!" Okay, Liam non si sarebbe abbassato sicuramente a volergli chiedere come avesse fatto Theo a farlo ma neanche lasciare in osservato che in quel momento aveva sicuramente fatto tipo quel reato lì che non di cui non si ricordava mai il nome. Tipo qualcosa di osceno in pubblico? Beh se fosse qualcosa di osceno allora Theo sicuramente lo faceva 24 ore su 24 presentandosi con quella sua stupida faccia da sberle.

"Secondo Te dovremmo fare qualcosa?" dall'altra parte Corey all'inizio sembrava percepire lo sguardo di Liam.

"Diamogli un calcio nelle palle"

"Un altro po' e Mason chiederà di voler mangiare del pollo"

"Piangerà di dolore, quel fottutissimo pezzo di merda"

"Dovrei farlo anche io? Forse quando magari siete fuori dalla stanza, Mason è molto passionale"

"e poi lo potremmo buttare giù da un burrone, ci sono burroni in New Mexico?!"

"Forse Mason non doveva beccare suo padre in quel strip club . . . Da quando l'ha visto mangiare il pollo mentre metteva un cinquantone nel costume di scena di Tiffany associa al . . . Sai cosa . . . Al pollo . . . Ho voglia di alette piccanti"

Non si erano minimamente capiti a vicenda.

Liam prima o poi un altro calcio nelle palle glielo avrebbe dato a Theo e Corey avrebbe mangiato quella sera il pollo che voleva. Ne voleva davvero tanto.

Nolan non era interessato a qualsivoglia cosa all'interno della stanza perché c'era qualcosa che destava maggiormente la sua curiosità ed era quello strano furgone nero che si era posizionato da poco nel parcheggio del motel.

Dentro la testa di Nolan qualcosa risuonava come negativo, non sapeva bene che cosa, ma quel furgone era sospetto.

Nolan si voltò nuovamente verso la stanza mentre osservava i movimenti dei suoi coinquilini per i prossimi giorni, ancora si chiese come diavolo era stato convinto da Mason ad andare con loro. Era tranquillamente seduto nel salotto del centro veterinario di Deaton dopo che aveva trovato cinque dollari, ed ora era in un motel chissà dove del New Mexico con uno strano furgone con assenza di targa. Nolan amava profondamente ricordare tutte le targhe che leggeva perché era più una strana sua ossessione farlo. Un po' come quando da bambino passava tre volte sugli stessi tre gradini alla volta facendo tre volte avanti ed indietro perché pensava che sua madre sarebbe morta se non lo avesse fatto.

Non che si stesse lamentando, assolutamente, anzi adorava parlare di font o casi di True crime come se stesse registrando un podcast mentre gli altri non potevano scappare. Gli dava quella sensazione che i suoi amici non lo sopportassero ma che gli volessero comunque bene.

Era strano, perché anche Nolan sentiva quel sentimento nei loro confronti anche se non gli interessava minimamente dei sentimenti di Liam in quel momento, così come l'assoluto bisogno di Corey di mangiare pollo e di farli uscire tutti dalla stanza o anche di come Theo voleva solo sentire il telegiornale anche se palesemente era interessato alla telenovela spagnola che era nel canale precedente.

Non gli interessava affatto di nulla di tutto quello così come pensò che non potesse interessare neanche ai suoi amici che vi fosse uno strano furgone nero che era proprio dl parcheggio del motel.

Nolan non era molto interessato a studiare la dinamica dei rapporti tra questi squilibrati mentali che avesse ora come compagni di stanza, soprattutto del perché Liam avesse urlato contro di Theo uscendo gli artigli e distruggendogli l'unico accappatoio che era rimasto, ma non faceva altro che a farsi sbucare un sorriso dolce sulle labbra nel solo sentirli parlare.

Se avesse avuto la capacità di tornare indietro nel tempo, se avesse avuto questa capacità, probabilmente sarebbe tornato a quando incontrò per la prima volta Liam e poi la Monroe, non si sarebbe fatto manipolare da lei e non avrebbe sicuramente fatto amicizia con Gabe.

Ora era felice, aveva degli amici su cui contare anche se ce n'era voluto un po' più di tempo per far si che loro si fidassero di lui.

Ed ora si ritrovava a condividere un letto con Liam e una stanza con Corey e Mason. Non sapeva, al dire il vero, a che pensare se faceva riferimento a Theo, perché in fin dei conti non era presente quando Theo era il cattivo della storia di Liam anche se attualmente non poteva sicuramente pensare ad una cosa del genere, soprattutto se si osservasse lo sguardo di Theo ogni volta che guardava Liam.

La pace durò decisamente poco, dormirono per qualche ora riposando ormai le loro stanche membra dal trauma vissuto qualche ora prima.

Il cuore di Liam stava battendo forte quando iniziò a risvegliarsi dal suo tepore. Era strana come sensazione, era come se qualcuno lo volesse sveglio a tutti i costi. Sembrava come se la pelle gli scottasse e qualcosa nella sua testa non voleva processare altro che l'odore stantio che si stava diffondendo nella stanza come un uragano.

Liam ha avuto decisamente molto tempo per imparare a riconoscere gli odori. Liam aprì gli occhi di botta, la stanza era soffocante e il suo cuore aveva iniziato ad accelerare come un tamburo e il panico si stava fondendo con il suo stesso spirito. Si mise immediatamente in allerta. Il panico del suo cervello lo fece scattare perché non sapeva che cosa avrebbe fatto se avesse perso i suoi migliori amici. Era letteralmente pronto a saltare su chi stesse procurando così tanto dolore e paura dentro alla stanza quando comprese che non ci fosse realmente nessun pericolo nella stanza.

Tutti dormivano beatamente, Corey stretto tra le braccia di un Mason che russava come un trattore svizzero, Nolan rannicchiato dall'altra parte del letto, verso le poltrone dove c'era Theo.

Theo si muoveva agitatamente sulla poltrona, Liam si sentiva soffocare dall'odore di paura e sofferenza che stesse emanando. Lo stava circondando e la paura stessa si stava infiltrando in lui. Il cuore continuava a battere forte e Liam sentiva il respiro affannoso di Theo, il suo muoversi nella poltrona, i suoi lamenti indecifrati, la sua mano destra conficcata nel petto.

Il cuore di Liam perse un battito. Sgranò gli occhi e si arrampicò nel letto sorpassando Nolan e facendogli leggermente male per arrivare immediatamente a Theo. In quel momento Liam non aveva altro nella sua mente, non riusciva a ragionare lucidamente, era mosso dalla paura e dalla frenesia, forse corse da Theo in modo semplicemente istintivo.

Liam si precipitò immediatamente alla base della poltrona, incominciò a squadrare Theo per comprendere che cosa gli stesse procurando quella reazione. Poi pensò a quello che successe quella notte e forse Theo era stato morso? Stava per diventare un Ghoul? Li avrebbe mangiati tutti? Doveva ucciderlo prima che li uccidesse?

Con le mani tremanti Liam non sapeva che cosa fare con il corpo di Theo mentre gemeva dal dolore e mugugnava qualche parola mentre nel suo patte teneva la mano con gli artigli di fuori strappandosi lui stesso la propria pelle.

Liam afferrò immediatamente la mano di Theo per fermarlo da qualsiasi cazzata che avesse in mente di fare o almeno la sua parte inconscia stava tentando di fare.

Eppure, il contatto durò solo qualche secondo, neanche il tempo di Liam di abituarsi al calore agghiacciante di Theo che quest'ultimo in uno strattone violento gli afferrò il polso e lo tirò a sé. I loro sguardi si incrociarono per lunghi e profondi secondi. Liam sentiva il suo respiro pesante sulla propria pelle, i suoi occhi ambrati intrisi di paura che analizzavano il suo volto per comprendere che cosa stesse succedendo.

Dentro di Liam pervase una strana ed inspiegabile sensazione. Qualcosa che gli graffiava nel petto e cercava di venire a galla.

<che stai facendo> La voce di Theo era profonda e sussurrata sul viso di Liam ed era calda sulla sua pelle.

Gli occhi di Liam sguizzarono ovunque sul viso di Theo cercando di ottenere un appiglio ma era tutto un disastro. Perché si sentiva come se fosse stato beccato a fare qualcosa di inappropriato quando era semplicemente preoccupato. Aspetta, Liam era preoccupato per Theo?

Liam guardava i capelli di Theo appiccicati sulla sua fronte. Aveva sicuramente fatto un incubo ed era agitato. Lo poteva notare anche dal tremore della presa sul suo polso.

Ritirò il polso solo per istinto <puzzi di paura e disperazione> e con la sua boccaccia non riuscì a pronunciare altro.

Theo portò la mano, con cui prima stava tenendo il polso di Liam stretto vicino a sé, tra i suoi capelli per portarli all'indietro e poi risistemandosi comodo nella poltrona <ora ti metti ad annusare le persone?>

<Theo> Liam strinse i denti <va bene> sospirò <lascia stare>

La sua non era per nulla indifferenza, si era spaventato.

Si era spaventato perché Theo continuava ad essere crudele, l'aria era intrisa di ansia e paranoia e Liam poteva anche negare ciò ma era ovvio che si sentiva condizionato da esso.

Ma ciò che temeva di più era il fatto che si fosse preoccupato per lui.

Liam si era preoccupato per Theo.

Theo era colui che avesse ucciso il suo alpha.

Non poteva farlo.

Ricevette solo una risposta chiara e secca da parte di Theo, non c'era nessuna emozione non c'era niente di niente che trasmettesse qualcosa di più che semplice apatia <Va bene>

Il silenzio ricadde nella stanza e Liam tentennò quando tornò a dormire cercando di non mostrarsi in colpa per star ignorando un problema serio. T'ho si era appena conficcato le unghie dentro al petto e dalla sua reazione non sembrava che stesse avendo solo un incubo. Ma non poteva fare altro che stare lì ad osservarlo alzarsi ed andarsene.

I suoi occhi si chiusero con la consapevolezza che Theo non era più lui, che l'odore della sua paura e disperazione uscirono insieme a lui dalla stanza.

Non si fece domande su dove fosse andato.


Erano esattamente le tre del pomeriggio quando tutta la combriccola si svegliò finalmente dal loro eterno e letargico riposo. La colpa su ampiamente di Mason che incominciò a fare la sua protesta perché avesse fame. Aveva fatto come quella volta in cui fece quello sciopero per l'ambiente a causa della plastica utilizzata dall'inserviente della scuola. Da quella protesta non vennero più usati piatti di plastica ma Liam non aveva più visto neanche la collaboratrice della mensa. In poche parole, Mason era un mostro e ed aveva rotto a tutti il cazzo.

C'erano tante cose che i giovani avrebbero dovuto notare appena svegli, come per esempio l'assenza di Theo nella stanza oppure come diavolo ci sono finiti i loro vestiti indossati prima ormai belli puliti e piegati ai piedi del loro letto o anche il semplice fatto che non vi fosse più il furgoncino nero con i vetri oscurati nel parcheggio.

I giovani si diressero verso il loro pickup parcheggiato un po' a lato della loro precedente stanza. Theo era sdraiato sulla base del pickup, tranquillo come una rosa, con le braccia dietro al capo mentre prendeva il sole. Sembrava proprio in vacanza.

Fu più forte di lui, era impossibile resistergli. Liam lanciò il proprio borsone sullo stomaco di Theo solo per rovinargli la pace che aveva raggiunto stando lontano da loro. Theo gemette ricevendo il colpo e forse fu solo un semplice caso quello di aver detto a parole "avrei dovuto lasciarvi qui ed andarmene".

Theo scese dalla base del Pickup e si diresse verso il posto del guidatore, alla fine era lui che sapeva dove sarebbero dovuti andare.

La strada non fu molto lunga, si fermarono al primo dinner per mangiare qualcosa, non avevano abbastanza soldi per permettersi qualcosa di realmente sostanzioso visto che quei soldi sarebbero dovuti rimanere per tutto il viaggio.

Si postarono lungo la NM-9, il viaggio di per sé era diventato abbastanza breve, a quanto pare, a causa della corsa che avessero fatto per tutta la notte precedente, avevano superato l'altra base dei Dread Doctors di almeno tre ore di viaggio finendo per prendere la strada centrale che li stava portando Las Cruces.

Fu forse un miracolo l'essersi fermati ad un certo punto per ricaricare le energie perché alla fine il viaggio per tornare indietro si dimezzò almeno di mezz'ora.

<sei sicuro che qui nessuno è un Ghoul che cerca di staccarci la testa a morsi?> Mason era sempre stato così delicato, Theo per un certo verso lo adorava.

<non farmelo ricordare, ti rendi conto? Brr sento ancora il loro cervello sulle mie mani> commentò Liam rabbrividendo.

<L'unico cervello che hai mai avuto, d'altronde ti rimane impresso> fece Theo leccandosi le labbra e lanciando un'occhiata a Liam che era nel sedile del passeggero principessa.

<Ah Ah come sei spiritoso, sappi che la mia media era del 3,2> Liam si sentiva così fiero.

<wow, piccolo lupetto, allora hai anche tu un cervello!>

<Non chiamarmi in quel modo!>

<A proposito> Mason interruppe una possibile risposta di Theo <è stato tutto merito mio, Liam! Chi ti avrebbe dato ripetizioni di matematica e biologia se non io?>

<Quante altre volte ti devo ringraziare, Mason?> bofonchiò Liam.

<devi offrirmi una di quelle cene con l'aragosta!>

<mi hai preso per miliardario, Mason?>

<Voglio anche io l'aragosta> fece Nolan.

<Non vi comprerò nessuna aragosta> ribadì Liam.

<Tesoro, la prendiamo tipo con un piatto con gli spaghetti oppure solo l'aragosta?> chiese Corey.

<A seconda di quella che costa di più nel menù> Mason gli fece l'occhiolino.

<Avete compreso che non vi comprerò un'aragosta?! Vero?!> Liam li guardò assottigliando gli occhi.

<poi non credi che dovremmo prendere un ulteriore piatto?> fece Corey.

<Giusta osservazione, sembrerebbe brutto andare al ristorante solo per un piatto> Ribatté Mason.

<no, ragazzi, davvero, non vi comprerò niente>

<Una bistecca? No! Servirebbe qualcosa di più . . . forse delle ostriche, tartufo e caviale?> continuò Mason.

<Essendo che dovremmo andare in un ristorante di pesce per avere l'aragosta-> evidenziò Nolan.

<allora ostriche sia!>

<no davvero, ragazzi> Liam guardò i posti di dietro con quell'espressione completamente in panico cercando di drenare le fantasie irrealizzabili dei suoi amici cosa che comunque non vi riuscì. Theo non resistette a sorridere nel vedere quella scena. Guardò il piccolo Liam impazzire e poi dallo specchietto dell'auto vide gli altri tre che continuavano la loro discussione come se Liam non ci fosse completamente ma era lì a guardarli ed a pregarli di non utilizzare i fondi universitari per una sola cena.

Theo pressò le labbra una sull'altra girando l'angolo e prendendo una strada ormai spianata. Era fuori dalla tangenziale, una strada segnata da delle gomme precedenti passate già di lì, contornata da una casetta disabitata con un'auto abbandonata.

Si poteva dire che quel luogo fosse completamente abbandonato visto che Theo introducendosi in questa strada, incominciò a rallentare ed ad andare avanti con lentezza come se stesse entrando in un giardino in una proprietà privata. Andando avanti si vedeva un piccolo recinto con del fil di ferro e delle lapidi al loro intorno.

Liam osservava completamente il luogo, il silenzio era calato nell'auto non appena Theo iniziò a rallentare. Man mano che andassero avanti per quella via, il luogo sembrava completamente deserto anche se al di fuori di alcune case da poco ristrutturate avessero delle macchine lucide come se ci vivessero ancora delle persone lì.

Quelle case erano delle prefabbricate, si potevano notare anche in lontananza, più si ci addentrava per quella via, più si potevano vedere alcuni spazi del posto completamente vuoti, altri con delle roulotte parcheggiate e con delle tende fuori, e una concessionaria dove vi si tenevano tutte le auto distrutte per riciclarle o semplicemente per distruggerle completamente.

Theo girò a sinistra per svoltare l'angolo e prendere la 4th Street. Andando avanti per quella via si incominciarono ad intravedere delle strade con più case. Erano piccole e graziose, le macchine al loro posto davanti al garage e l'erba appena tagliata.

Non fu una sola singolare sensazione quella provenire da Theo, c'era qualcosa che non andava e lui sapeva perfettamente che quella cittadina non era abbandonata. Lo sapeva perfettamente perché conosceva i suoi abitanti, conosceva la vecchietta della casa con le rose finte nel portico e con l'auto rossa fiammeggiante; conosceva la famiglia che abitava nella casa di fronte a quella della vecchietta, era un po' repubblicana e armata fino al collo al tal punto che una volta gli spararono letteralmente nel femore mentre lui semplicemente stava camminando con un capello a tarda sera per quelle strade.

Era impossibile che se ne fossero andati. Le loro auto erano ancora lì e riusciva distintamente sentire ancora qualche rumore provenire al di fuori del proprio pickup. Si stavano per caso nascondendo?

<Theo> Liam mise una mano sulla spalla di Theo. Con il semplice e solo richiamo del suo nome e del contatto fisico, Theo aveva compreso le preoccupazioni di Liam, come se fosse riuscito a leggerlo nel pensiero.

<lo so, c'è qualcosa che . . . non torna> La voce di Theo sembrava quasi sussurrata, solo per farsi sentire da Liam. Solo loro due <credo che gli abitanti si stiano nascondendo da qualcosa>

<Scusami?> Mason si era avvicinato a loro appoggiando entrambe le mani sulle spalliere dei posti del guidatore e del passeggero davanti <in che senso si stanno nascondendo?>

<Questa città è abitata, c'è qualcosa che li fa rimanere chiusi e vigili>

<Come fai a dire che sia abitata?> Chiese Mason.

<Li conosco tutti>

La risposta di Theo fece rimanere gli altri titubanti <Che cosa facciamo?> chiese Mason.

Non ci fu' risposta verbale da parte di Theo ma si voltò verso di lui e gli fece un segno verso la strada. Continuarono lentamente lungo il percorso. Theo svoltò nuovamente l'angolo andando verso la destra e si fermò un po' prima di un grande catapecchia abbandonata.

Questa catapecchia era bella grande, due piani, quattro lunghe finestre per ogni lato, tetto piatto, una struttura rettangolare e trasmetteva una sensazione di vecchio e trascurato a causa dei mattoni rossi ormai diventati scuri e della grande insegna che vi era di fronte all'entrata principale.

C'era un largo spazio di fronte a questo posto. Non era circondato da nulla, era possibile parcheggiare ovunque davanti ad essa.

<ma che cazzo?> fu solo l'unica cosa che riuscì a dire Theo nel vedere il parcheggio davanti a quella catapecchia. Il fatto era che nel parcheggio di quell'edificio non c'erano le solite macchine o bancarelle dei compaesani, ma c'erano altre auto nel parcheggio, come una Maserati e un mustang, un camper, alcune auto scadenti e cinque furgoncini neri. 

<che succede?> Liam non riusciva a fare altro che lanciare uno sguardo prima a Theo e dopo all'edificio.

<Quello era una sorta di centro commerciale per il paesello> La voce di Theo era calma a differenza dei dubbi che avrebbe sicuramente voluto dimostrare, ma era probabilmente l'unico che sapeva almeno qualcosa di quel posto <I cittadini avevano delle bancherelle al loro interno dove vendevano le cose fatte a mano da loro>

<uh, sembra così carina> Fece Mason.

<Dovevi allora vedere come si prendevano a pugni ogni volta per i posti di vendita migliori> Theo fece un piccolo sbuffo divertito al ricordo di quei tempi dove le persone si davano pugni in faccia come se niente fosse solo per il proprio posto all'interno dell'ampia struttura.

<perché sei sempre così stronzo?> Liam scosse il capo ed alzò gli occhi al cielo.

<aspetta, aspetta un momento, amico> alcune volte a Mason usciva una strana voce, una di quelle voci di personaggi degli anni '90 <perché siamo qui?>

<Beh> Theo prese un bel respiro <la base dei Dread Doctors è nel seminterrato>

<ti prego, non dirmi che fingevate di essere delle persone normali> Liam gli aveva appena fatto una supplica ad alta voce.

<certo, Il Genetista mi faceva le treccine ai capelli e mi portava al parco giochi qui vicino, Liam> Theo alzò gli occhi al cielo.

<Il Genetista?>

<Ma voi ci siete stati quando c'erano i Dread Doctors?> Theo era confuso ed evidentemente irritato. Ma almeno un po' di decenza questi qui potrebbero averla? Ancora i Dottori lo stavano perseguitando e loro manco sapevano chi fossero?

<Sai pensavo di più nel farti il culo che a scoprire i nomi di quei cosi> ringhiò Liam tenendo la voce bassa ma al tal punto che si poteva sentire comunque la sua irritabilità.

<Hayden direbbe il contrario> Mason alzò le spalle <non facevi altro che pensare a lei>

<okay, per favore, potremmo smetterla di parlarne?> ringhiò Liam.

<te la prendi per così poco> Mason alzò le spalle.

<quindi?> chiese Corey.

Theo sbuffò irritato <Quindi dovremmo andare nel seminterrato di quell'edificio> 

<e come facciamo?> chiese Corey. 

L'aria che girava intorno a quell'edificio era qualcosa di duro e soffocante, qualcosa per cui si preferirebbe andare e correre via al posto di rimanere ed affrontare. Theo cercò di impiegare le proprie capacità soprannaturali per riuscire a sentire all'interno della struttura. C'erano tante voci e grida ed era quasi impossibile riuscire ad identificare le parole. 

Ma ad un certo punto si sentì un botto, la porta d'ingesso dell'edificio si spalancò a colpi di mitraglietta e videro qualcuno uscire. Erano tre uomini che stavano trasportando fuori dall'edificio ben due strani barili azzurri mentre venivano spinti da altri due uomini con dei fucili. Il semplice e solo provare a sentire che cosa dicessero quei due uomini era qualcosa che si poteva solo vedere nei film di azione ma per Theo era qualcosa di naturale. 

I suoi giorni in Oklahoma erano stati pazzeschi a tal punto che ora non poteva più metterci piede. 

"vai avanti"

"muoviti con quel coso"

"vuoi per caso morire?"

Theo riportò esattamente queste parole da quei tre uomini.

Poi Theo vide gli occhi sognanti di Liam e del suo migliore amico e poteva letteralmente dire che quello era lo sguardo di due coglioni che volevano vivere all'intento di un film d'azione e smantellare un'organizzazione facendo casino. 

Theo voleva dare di matto

<Dobbiamo entrare con l'auto in quel parcheggio> finì con il dire Corey.

<cosa?> Mason portò indietro il capo e guardò sbalordito il suo ragazzo. Beh, anche Theo aveva la stessa espressione perchè non si aspettava minimamente da Corey il suo "prendere l'iniziativa". 

<se dobbiamo entrare in quel posto con tutte quelle persone, dovremmo anche scappare, no? L'unico modo per farlo è avere l'auto direttamente sul posto> Corey esplicitò il suo piano.

<Sorprendente, Bryant> Theo poteva dirsi fiero di Corey? Non lo sapeva sinceramente <non ti facevo quel tipo da passare direttamente all'azione>

<non credo che ci sia un'altra opzione, oltre a quella di dover entrare per forza> Corey sospirò.

<e se fosse un edificio dove si prepara. . . sai quella cosa-> borbottò Nolan guardando gli altri.

<Nolan?> Mason lo guardò.

<cosa? Non trovate sospetto che ci sia un camper, dei barili ed una Maserati?> Nolan alzò le spalle.

<Stai presupponendo che qui ci sia un cartello?> Mason accigliò lo sguardo.

<Non è perché siamo vicino al Messico vuol dire che ci sia qualche spaccio> fece Liam.

<Non sto dicendo questo> Nolan mise il broncio.

<Nolan, non me lo aspettavo da te, avere queste opinioni dei messicani> Mason stava scuotendo il capo deluso dal comportamento di Nolan anche se non riusciva a trattenere un piccolo cenno di sorriso.

<non sto dicendo nulla sui messicani!> Nolan sgranò gli occhi e leggermente aumentò il livello della voce.

<stai solo dicendo che i messicani sono tutti degli spacciatori> Anche Liam ora stava scuotendo il capo.

<mi ascoltate quando parlo?> Nolan si trovava decisamente in agitazione.

<Sentiamo solo i tuoi commenti Razzisti, Nolan> continuò Mason.

<Vi odio così tanto> borbottò Nolan.

Ci fu un momento di pausa, poi si guardarono e poi guardarono il camper nel parcheggio e poi si riguardarono.

<Breaking Bed> fece Mason guardando Nolan e Liam.

<Breaking Bed> fecero in coro loro due.

<Breaking cosa?> Theo li guardava non capendo assolutamente di che cosa stessero parlando.

<Avete visto Breaking Bed senza di me?> Corey sgranò gli occhi.

<Amore, solo il primo episodio!> Fece Mason voltandosi verso di Corey.

<Fino al primo episodio della terza stagione> borbottò Nolan facendo immediatamente girare di scatto Mason che gli rivolse quella faccia da "Stai muto" ma Nolan risposte con una smorfia che diceva "te la sei cercata".

<mi avete rotto> rombò Theo accendendo il motore del Pickup e tirando giù il freno a mano.

<Mi avevi promesso che lo avremmo visto tutti insieme, e le serate cinema?> Corey guardava Mason con quello sguardo che trasmetteva solo tradimento. 

<Amore->

<e te lo sei visto con Liam e Nolan? E perché non chiamavi anche a me?>

Domanda che stese Mason perché rimase a bocca aperta e non sapeva come rispondere.

<questo. . . . è più di un tradimento> Corey si voltò dall'altra parte per guardare il finestrino.

<Amore mio, ti prego> Mason appoggiò una mano sulla spalla di Corey per farlo girare verso di lui.

<non so se potrò fidarmi di nuovo di te> Corey scosse il capo.

<è solo una serie, tesoro!>

<Preferivo che mi tradissi . . . Questo è un tradimento televisivo, ferisce nell'orgoglio>

<avete finito?!> ringhiò Theo <in silenzio, ora!>

Si protrasse il silenzio nel pickup, si sentivano solo i loro respiri ed il rumore delle gomme che percorreva la strada spianata di sabbia, terriccio secco e sassolini. Nel parcheggio in quel preciso momento non c'era nessuno, tutti erano dentro all'edificio ed il camper era rimasto aperto con quei due barili al loro interno.

Ci volle molta calma e pazienza per far si che il rumore del pickup non si sentisse dall'esterno dell'edificio. Fu una manovra abbastanza complessa, entrare nel parcheggio ad una accelerazione pari a 5, dovette ruotare lo sterzo verso destra ed introdursi senza dare alcun sospetto.

Theo parcheggiò facendo una perfetta retromarcia esattamente in orizzontale davanti alla Maserati ed a un furgoncino con i vetri oscurati bloccando loro il passaggio. Solo con una sterzata dello sterno e premendo sull'acceleratore avrebbero potuto andarsene il più velocemente possibile da quel luogo.

<Liam> Mason sussurrò <che cosa senti?>

Theo si chiese perchè Mason lo chiese a lui quando letteralmente Liam sembrava un essere soprannaturale incompetente e chi diceva il contrario allora non lo conoscevano davvero. 

Liam chiuse gli occhi e si concentrò nel sentire all'interno dell'edificio <stanno litigando, ci sono degli uomini armati . . . no, non può essere>

Theo incominciò a sentire un'ondata di preoccupazione ed ansia da parte di Liam. Fu come una raffica di vento e quasi non gli mozzò il respiro. Aveva iniziato a puzzare di paura e di ansia e poi vide il suo volto preoccupato e sentì il suo battito del cuore accelerare così velocemente che gli mise ansia anche a lui e cercò subito la ragione della reazione di Liam. 

E poi la sentì. Era inconfondibile. Quella dentro all'edificio . . . Com'era possibile? 

Specificatamente dentro ai diari non c'era-

C'era qualcosa che non quadrava. 

Per la sede in Arizona era palese perchè il sè bambino di nove anni scriveva la qualsiasi, ma questo? 

I pensieri di Theo vennero subito annullati dalla voce di Liam <c'è la Monroe> fu secco e veloce, non riusciva a guardare nel volto di Nolan. 

Theo non sapeva del motivo per cui quella reazione e per quale motivo Nolan iniziò a soffiare con il naso ed i suoi occhi iniziarono a ricolmarsi di lacrime senza versarne una. Ma poi vide Mason subito portare un braccio sulle spalle di Nolan per cercare di calmarlo. 

<No no, non può essere, giusto?> fece Nolan cercando di avvolgersi nelle cure di Mason.

<Nolan> Mason lo strinse di più a sè <non ti preoccupare, andrà tutto bene, non potrà farti di nuovo del male

<Entreremo ed usciremo velocemente senza farci notare e prenderemo il diario> non sapeva perchè le sue parole uscirono così smussate da far girare Liam con quella espressione interrogativa. forse Nolan lo aveva condizionato? Non lo sapeva.

<dovremmo attaccarli> fece Liam convinto delle sue parole.

<Liam, ascoltami, capisco le tue manie suicide, ma questo non è un gioco, loro ci vogliono fottutamente morti. Non sappiamo quanti sono e noi siamo in cinque, con due umani e uno che ha come unica capacità sparire. Non possiamo affrontare nulla, neanche se avessimo delle armi, lo capisci?>

Forse era strato troppo duro ma Liam era capace di fargli uscire tutti i sensi nervosi. Beh, aveva offeso anche tutti i coglioni, a parte lui, dentro alla macchina ma non che loro si lamentassero come Liam. 

Fatto sta che Liam crucciò lo sguardo e mise il broncio poi le sue mani si chiusero a pugno stringendosi <non credi che possiamo batterli? Abbiamo sconfitto un'infinità di Ghost Riders e tantissimi cacciatori all'ospedale . . . io e te, Theo, e tu pensi che non possiamo farcela?> 

Theo prese un bel respiro e si perse in quelle bellissime gemme azzurre degli occhi di Liam, erano così determinati ad andare avanti, erano pronti all'attacco e Theo si maledisse perché il cuore di Tara non riuscì a fare altro che perdere un battito ogni volta che quegli occhi meravigliosamente azzurri come il cielo lo guardassero con tutta quella intensità

<Liam, ho detto che non morirò per te>

Era vero. Era fottutamente vero. Non sarebbe morto per lui. Non lo avrebbe fatto ma a quanto pare Liam sapeva più di Theo di quanto Theo stesso sapesse di lui.

Liam continuava a fissarlo con quelle gemme azzurre che aveva al posto degli occhi, non cedevano, erano ferme nel loro intento cioè convincerlo nel fare un'impresa impossibile. Liam era fottutamente convinto che sarebbero sopravvissuti ad una cosa del genere, combattere l'uno di fianco all'altro come se non vi esistesse un domani.

Ma per Theo esisteva un domani. Sarebbe arrivato lentamente, molto lentamente, ma quel domani sarebbe arrivato così come il domani ancora e quello dopo ancora fino a quando la sua ora non sarebbe giunta.

Non sarebbe morto per lui, non lo avrebbe mai fatto. Ma Liam sapeva che Theo non faceva altro che mentire. Mentiva e mentiva. Theo era solo un fottuto bugiardo perché anche guardando quei occhi azzurri pieni di determinazione non avrebbe fatto altro che andare contro di lui per fargli smettere di essere un illuso Senza speranza per poi lottare al suo fianco e rischiare tutto per lui.

<E io non morirò per te, ma>

Theo se l'aspettava quella risposta. Era qualcosa di non detto. Eppure, Theo si cullava del battuto del suo cuore mentre pronunciava quelle parole. Nessuna bugia, nessun battito saltato. Liam diceva la verità e Theo avrebbe ringraziato qualsiasi divinità, che lo avesse punito dandogli quella vita, per avergli confermato che Liam non avrebbe rischiato la sua vita per lui.

Liam non poteva morire. Non Liam.

Lo vide pressare le labbra l'uno sull'altro. Eppure, questa volta invece di distogliere lo sguardo dal suo lo mantenne.

<ma lotterò con te>

E Theo sorrise, sorrise davvero. Ed era raro, quasi un miracolo e non riusciva a far smettere i suoi occhi di rimanere incollati in quel stupido sguardo.

<Pensi che ti dirò nuovamente "allora facciamolo"?> Theo fece una piccola risata in faccia a Liam scuotendo il capo <non mi fregherai di nuovo> e gli mise una mano sul capo avvolgendo le proprie dita nei suoi capelli setosi e morbidi ottenendo da Liam solo sorpresa <non possiamo metterli in pericolo, Lupetto>

<EHM> Mason tossì abbastanza forte da fare indietreggiare immediatamente Theo il quale si maledisse per quello che fece. Come diavolo glie era venuto in mente di farlo?! <Capisco che interrompo qualsiasi cosa stiate facendo, ma ci saremmo anche noi e visto che qui qualcuno deve avere un po' di cervello. Ho un piano> affermò muovendo le mani di fronte a sé evidenziando la situazione.

Theo tossì forte e si voltò verso lo sterzo guardando quanto fosse interessate l'assenza delle targhe nei camioncini tentando di non pensare a quello che fece <su, sentiamo>

<Allora> Mason si sistemò per cogliere l'attenzione di tutti i presenti <Entreremo tutti tranne Nolan>

<Cosa? Perché?!> Fece Nolan.

<Sh, Nolan, allora, entreremo tutti grazie a Corey che ci renderà invisibili e prenderemo il diario, tu rimarrai qui e sarà il guidatore della rapina> non che il piano fosse così eccelso, ma era un piano, e beh, se lo sarebbero fatto bastare.

<sono ancora contrario>

Nolan non venne spudoratamente e minimamente calcolato. Riuscirono ad uscire dalla macchina Senza che nessuno li sentisse o li beccasse. Theo aveva anche più volte azzittito Nolan ancora prima che pronunciasse anche una sola sillaba.

Si sistemarono e si avvicinarono tutti vicino a Corey che sfregò le proprie mani sui Jeans e poi le diede sia a Liam a che a Mason. Theo si aggregò successivamente mettendo una mano sulla spalla di Corey ed ad un tratto tutti e quattro sparirono dalla visuale di Nolan.

<Riuscirò a durare solo per cinque minuti> borbottò Corey. Sapeva i suoi limiti e già nascondere due persone era pesante e non riusciva a mantenere la forma più di mezz'ora, figuriamoci con quattro persone!

<Tranquillo, serve solo per vedere la situazione ed dirigersi nel seminterrato> fece semplicemente Theo stringendo la presa sulla sua spalla per supportarlo. 

Lentamente e silenziosamente si introdussero nell'edificio dalla porta di ingresso così che potessero osservare la situazione. A parte la visuale completamente verde, Theo non poteva credere quanto quel posto fosse diventato decadente. Le pareti erano diventate leggermente scure, le piante che vi erano all'ingresso non vi erano più ed il tetto a vetrata era completamente sporco ed appannato. Si vedeva che il luogo non fosse più stato mantenuto in adeguate condizioni.

Il piccolo edificio era composto da un grande ed ampio corridoio dove ad ogni singolo lato delle pareti vi erano dei negozietti. Non era un tipico centro commerciale, anzi, al dire il vero qui non c'era lo spazio di un supermercato, non vi era lo spazio neanche per farci un ristorante, al dire il vero i singoli negozi erano dei piccoli spazi dove si potevano mettere le merci in esposizione per il singolo cliente così che potesse comprarle. La particolarità di quei negozietti era il retrobottega, perché era un ampio spazio dove inserire tutte le merci non vendute quella giornata.

Ed ora, in quel posto non vi erano altro che negozietti senza porte, muri ormai in decadenza e un forte odore chimico che faceva bruciare ogni singolo organo. Erano entrati come se fossero dei semplici clienti sperando che non vi fosse nessuno nel largo corridoio. Ma man mano che la loro curiosità li spingeva ad andare avanti senza essere beccati da qualcuno, alla fine controllavano ogni singolo negozietto che sorpassavano.

I cacciatori erano completamente ovunque, in ogni singolo negozietto, in ogni singolo angolo delle stanze, tenevano le proprie armi cariche in mano e le puntavano contro dei semplici esseri umani e li facevano stare contro al muro e con le mani alzate, come se li stessero derubando o minacciando di morte.

Ma ciò che vedevano erano principalmente i tavoli da lavoro coperti da materiali che solitamente si potevano vedere nelle aule di chimica e poi c'era sempre quello strano odore pungente e le ampolle completamente riempite da sostante di diversi colori mentre altre erano messe su una fiammella.

Forse i ragazzi avrebbero dovuto dare ragione a Nolan, ma lo avrebbero fatto sul serio? Assolutamente no, tanto Nolan non sarebbe mai entrato in quel posto. Mai dare ragione a un fanatico dei font, si merita solo sofferenza!

Theo faceva i segni su dove avvicinarsi a Corey per avvicinarsi esattamente nel luogo che li avrebbe portati nel seminterrato. Negozietto dopo negozietto non vi era da nessuna parte la Monroe; eppure, riuscivano a sentire la sua voce man mano che andassero avanti.

Theo li guidò verso una scala oltrepassata la solita porta che si trovava nei negozi o negli Hotel con su scritto Exit. Al dire il vero non portavano realmente all'uscita, ma appena passati lì dentro vi erano delle scale che portavano al piano di sopra e delle scale che portavano al piano di sotto.

<ragazzi...> il lamento di Corey si fece sentire, così come anche il suo ansimare di fatica il quale rompeva il silenzio che erano riusciti a fare fino in quel preciso momento. Tutti si separarono immediatamente da Corey e ritornarono tutti alla normalità.

<Amore mio> Mason si precipitò nuovamente verso il suo amore <come stai?> gli passava una mano sulla schiena per dargli un supporto mentre riprendeva fiato.

<bene> fece solo Corey, intrecciando le proprie dita con quelle di Mason.

Mentre Liam guardava la scena e cercava di essere di supporto a Corey per quanto possibile fosse utile la sua presenza in mezzo a quei due, Theo invece era appoggiato vicino alla porta per sentire se qualcuno si stesse avvicinando, accettandosi che nessuno li stesse seguendo o che non fossero stati beccati. Theo, poi, si voltò verso il gruppo e gli fece un segno.

<è meglio muoversi> Sussurrò un po' irritato.

<devo-> tentò di dire Corey quando venne fermato.

<non ce n'è bisogno, state sempre dietro di me e sempre bassi, non fatevi vedere, la Monroe è sotto> Fece Theo iniziando a scendere le scale.

Dietro di sé iniziò a sentire l'odore di rabbia e paura mischiati insieme e potè solo pensare a Liam. Theo non odiava quell'odore, non lo sapeva per certo, solo che beh, gli irritava tutti i sensi nervosi perché qualcosa come senso di protezione o senso di preoccupazione gli nasceva dal petto e l'unica cosa che riusciva a pensare era solo "proteggilo".

Davvero, ad un certo punto Theo pensò che quando andò all'inferno avesse sbattuto così tante volte la testa che il suo sistema celebrale era stato modificato al tal punto che si muoveva anche al solo schioccare delle dita di Liam.

Gli afferrò la mano istintivamente e lo trascinò più vicino a sé in modo tale che qualsiasi cosa fosse successa il suo corpo lo avrebbe protetto. Si aspettava che Liam gli sbraitasse contro in diciassette lingue differenti, ma non fece assolutamente nulla cosa che portò Theo a domandarsi se avessero scambiato Liam con un altro prototipo sempre stupido ma un altro. 

Il luogo era particolare, il seminterrato era formato da pareti grigie, quasi completamente nere. La muffa si protraeva nei muri e rendeva l'aria umida, intrisa dagli odori chimici, metallo, polvere da sparo ed argento. La struttura invece del seminterrato era differente dall'ingresso principale, c'era solo un lungo corridoio al lato della parete da dove sono usciti con le scale, vi erano due direzioni che si potevano prendere, la prima era quella alla sinistra e la seconda quella di andare dritto, fatto sta che prendendo entrambe le direzioni si poteva osservare come comunque erano da contorno per la grande stanza centrare che vi era in mezzo.

Tale stanza centrale aveva due passaggi, sia uno nel corridoio a sinistra, si uno nel corridoio centrale. Alla fine dei corridoi vi era solo un muro che bloccava qualsiasi possibilità di via d'uscita. Sembrava una trappola, una fottutissima trappola ideata da psicopatici che non volevano fare scappare le proprie vittime solo che Theo ci aveva vissuto lì per diverso tempo e sapeva perfettamente dove fossero le uscite più vicine.

Fatto sta che il problema principale era quello di trovare il Diario che Theo aveva nascosto, e beh, normalmente un ragazzino dove tiene delle cose che vorrebbe nascondere a tutti i costi lontano dagli altri per non essere scoperte? Bene, il piccolo Theo ha nascosto quel diario nel posto più in vista di tutti ed ora il garante Theo voleva mandare a fare in culo il piccolo Theo per la sua genialata del cazzo.

<Theo> la voce di Liam era quasi un sussurro silenzioso, mentre con le mani collegate lo richiamava a sé per farlo girare ed avere la sua attenzione. Gli lanciò un semplice sguardo, e Theo comprese che cosa Liam gli volesse dire e per questo motivo fece un gesto, indicando proprio la stanza dove si sentivano le voci. Liam scosse il capo come se volesse dire molto di più con un semplice sguardo e tentò di parlargli come faceva con il suo migliore amico. Non che Theo non pensava fosse difficile capire i pensieri di Liam perché beh, era Liam, ma pensava di più che fosse una cagata. Soprattutto  quando Liam portava due dita dell'altra sua mano sulla tempia come se fingesse di avere il superpotere di leggere nel pensiero.

"Ma davvero?"

"Senti, Liam, dobbiamo per forza entrare"

"non eri tu quello che aveva detto di non attaccare?!"

"e chi ha detto che dovresti attaccarli? Dobbiamo solo entrare senza farci notare"

"e secondo te ce la facciamo?"

"non so, magari se provassi a stare zitto"

Era decisamente strano perché neanche stavano parlando ad alta voce, o a bassa voce o anche solo parlare.

"oh scusami se ti disturbo così tanto se siamo letteralmente qui ad farci uccidere per colpa tua"

"ma ti senti quando parli?! Prima vuoi attaccarli e fare un piano suicida ed ora?!"

"cerchi solo scuse, non mi avevi detto che fosse un seminterrato così squallido, non ci voglio morire qui"

"Ed allora? Io ci ho vissuto qui"

"si ma tu sei un ratto di fogna"

"ti giuro che io ti-"

E nella conversazione mentale intervenne anche Mason che gesticolò facendo un ampio movimento di mani per dire "ragazzi ma che cazzo?"

"colpa sua" fece semplicemente Liam con la connessione mentale che avesse con Mason.

Theo doveva preoccuparsi visto che era entrato nella loro connessione mentale? Perché un conto era abbassarsi al livello intellettivo di Liam, che era fattibile perché era come parlare con una scimmia, ma farlo con due che con due cervelli insieme non ne facevano neanche uno? Si, Theo doveva preoccuparsi.

Arrivarono finalmente davanti ad una delle porte per entrare nella enorme stanza, ovviamente quella era divisa in stanze più piccole, era più una sorta di Backroom che un vero e proprio seminterrato.

Theo si affacciò per un po' dalla porta per vedere che cosa stesse succedendo, così fece anche Liam e Mason mentre Corey tentava di afferrare sia la mano di Liam che quella di Mason e renderli invisibili. Stranamente, forse fu qualcosa di inaspettato ma visto che Liam teneva la mano di Theo anche lui divenne invisibile. 

Ciò che videro fu semplicemente un gruppo di cacciatori armati fino al collo con delle tute pesanti come se fossero dei veri e propri agenti della S.W.A.T. con due o cinque armi addosso, almeno si potevano vedere due fucili lungo il collo dei cacciatori e sue armi nella fodera. Era qualcosa di esagerato, probabilmente lo pensò decisamente Theo, ma c'erano una decina di cacciatori dentro a quel posto, puntavano le armi contro gli altri semplici impiegati in quella che si poteva dire che fosse una industria della droga bella e buona. Erano tutti ammassati all'angolo della porta interna della stanza che portava ad un'ulteriore camera e proprio lì all'uscio della stanza si potevano notare i capelli ricciolini e scuri della Monroe.

<Che cazzo volete?!> era la voce dell'uomo che teneva in alto le mani davanti alla Monroe, probabilmente era il capo della combriccola dei creatori della metanfetamina. Aveva una tuta rossa e nera addosso, con la giacchetta aperta la quale mostrava una maglietta con un commento davvero poco etico, molto razzista al dire il vero e soprattutto poco professionale.

<dove avete messo le cose precedenti?> la voce invece della Monroe era intrisa di rancore, rabbia ed odio. Teneva in mano un fucile puntato contro un cittadino americano probabilmente, un essere umano tra tutti. Era arrivata a minacciare anche gli esseri umani ora?

<di che state parlando?> l'uomo era spaesato, non sapeva di che cosa stesse parlando, ma si poteva notare la sua agitazione mentre il sudore gli colava in fronte e gli occhiali da sole ormai erano rotti.

<Qui c'era un laboratorio. Dove avete messo ciò che c'era prima. È semplice da comprendere, non credi?> la donna alzò il proprio fucile per far valere sull'altra persona davanti a lui il suo potere ma l'uomo non riusciva a comprendere di che cosa stesse parlando.

<non c'era niente prima! Niente! Glielo giuro!>

<Non ti credo> e la Monroe colpì l'uomo alla testa con il manico del fucile <dimmi dove sono, ora!>

L'uomo era caduto a terra, scombussolato, portandosi una mano sulla testa, terrorizzato e con le dita coperte del proprio sangue dopo essersi toccato il capo.

Theo strinse forte la mano di Liam che stava già scattando verso la Monroe per attaccarla. Sgranò gli occhi e lo spintonò un po' indietro per fermarlo. Non potevano salvarli. Non potevano agire e Liam avrebbe dovuto capire ciò, Giusto?

E mentre i cacciatori erano impegnati a giostrarsi contro i poveri lavoratori di quella officina di metanfetamina, Theo colse l'attenzione sia di Mason che di Corey e fece un'occhiata a Liam che letteralmente significava di stare al suo posto. Poi fece un cenno di capo per avvertirli che sarebbero entrati nella stanza.

Theo si introdusse dentro la stanza, era semplice grazie alla invisibilità di Corey, ma dovevano rimanere accovacciati lungo tutta la serie di tavoli da lavoro che vi erano nella parete. Erano normali tavoli, non quelli che si potevano vedere nei soggiorni di casa, ma quelle cattedre nelle scuole con una parete per nascondere le gambe dell'insegnate.

Ma una scintilla illuminò l'esistenza di Theo come mille soli in una sol colpo. Aveva trovato il suo Santo Graal. La sua fonte della giovinezza. La sua pietra filosofale. Sopra a quei tavoli vi erano un mucchio di soldi. Soldi freschi di affari sporchi ma sempre e comunque soldi e Theo sarebbe stato uno sciocco o un Liam se non li avesse toccati neanche una volta.

La serie di tavoli si estendeva per tutta la parete sinistra della stanza, fino alla porta di ingresso la quale era legata al corridoio dritto che portava alle scale. Ma la serie di tavoli continuava lungo la parete successiva. Così come la nuova ragione di vita di Theo. Okey, Theo avrebbe venduto la sua stessa anima per una somma del genere,.chi potrebbe biasimarlo?

Si mossero lungo quella parete l'uno legato agli altri grazie a Corey ed alla sua invisibilità quando ad un tratto smise completamente di funzionare. Corey non sapeva che cosa fosse successo, lui si sentiva stordito ma non era stato colpito da nulla, gli girava la testa e sentiva uno strano rumore di ronzio nelle orecchie e gli veniva difficile respirare.

Mason si voltò verso Theo e Liam per comprendere che cosa avessero dovuto fare ma quando Corey smise di funzionare, Theo e Liam erano dall'altra parte della porta e nascosti sotto ad uno dei tavoli.

Theo sentì Liam stringere la sua mano e si voltò immediatamente a guardarlo. Lo vedeva sudato, la pelle arrossata, la bocca aperta perché sembrava che non riuscisse più a respirare. Theo portò subito l'altra sua mano sulla fronte di Liam e lo sentì scottare. Era fuoco puro contro la sua pelle fredda. Poi si voltò verso di Corey e lo vide appoggiare entrambe le mani a terra annaspando.

Erano ancora attivi? Pensava che dopo tutto questo tempo si sarebbero rotti o almeno dopo aver visto che il posto era stato preso da qualcun altro almeno lo avrebbero tolto. Sul tetto vi erano dei veri e propri antincendio, che cosa servavano gli antincendi in un laboratorio di metanfetamina non avevano minimamente nessuna idea ma in un laboratorio di pazzi psicopatici quei dispositivi antincendio non erano altro che dei dispositivi utilizzati per mandare onde sonore percettibili solo alle creature soprannaturali non solo per testare la resistenza e studiarne la morte, ma per studiare se anche le creature come lupi mannari o chimere o coyote potessero spostarsi nelle loro stesse frequenze.

Theo era vissuto sotto a quelle frequenze per molto tempo, era come se nel proprio organismo venisse introdotto del mercurio oppure dello strozzalupo, ma ne era abituato. Non riusciva a percepirlo sulla propria pelle.

<Liam> era un sussurro impercettibile lasciando la sua mano per afferrargli entrambi i polsi e portargli le mani alle orecchie <tappati le orecchie>. Poi si voltò  verso di Mason e gli gesticolò di portare le mani alle orecchie un paio di volte perché beh, era comprensibile che Mason non riuscisse a comprendere una cosa così basilare. Poi lo vide voltarsi verso di Corey portandogli le proprie mani sulle sue orecchie.

Non fu un gesto da Theo e anche Liam poteva dirlo e poteva rimanere completamente spaesato, ma Theo portò le proprie mani su quelle di Liam e pian piano delle venature nere si formarono lungo il suo braccio così togliendogli parte del dolore.

La sensazione che gli pervase il corpo era come una forte nausea che nasceva quando non si mangiava proprio per giorni e l'acido gastrico reclamava la sua presenza. Era una sensazione tipica per il suo organismo. Liam si sentiva così male? Cercava di raccogliere il più dolore possibile. Per Corey la sensazione era sicuramente diversa, era leggero l'effetto perché d'altronde era una chimera come lui ma per un essere soprannaturale. Liam non avrebbe potuto reggere per molto.

Si staccò da lui vedendolo prendere un forte respiro come se avesse ripreso a respirare solo ora e poi alzò lo sguardo verso di Theo. Quei occhi oceanici gli volevano dire qualcosa come segno di ringraziamento ma Theo non accettò. Non dopo quello che stava per andare a fare.

Alzò un po' il capo per vedere la situazione al di fuori dei tavoli, la Monroe stava pestando quel poverino con il proprio fucile mentre gli altri cacciatori erano fermi ed ogni volta che un povero impiegato del laboratorio di metanfetamina provava a muoversi veniva colpito dalla base del fucile.

Theo non era un ladro, okay? Forse lo era se si contava il suo passato da bambino criminale che rubava dentro a quell'edificio in tutti i negozi per avere qualcosa da mettere sotto i denti se no sarebbe morto di fame o anche quelle volte che aveva rubato diverse cose facendo una sorta di "bulletto" del quartiere. Probabilmente ancora Finny stava piangendo per quella volta che Theo gli aveva rubato lo skate, ma comunque Theo non era un vero e proprio ladro.

Eppure, in quel preciso momento, prese una parta del Santo Graal. Per Santo Graal, in poche parole si intendevano delle belle torrette di mazzette di soldi, banconote da 50 dollari, tantissime su ogni singolo tavolo.

Anche Dio lo voleva. Non poteva fermare il piano di Dio, giusto? Giusto??

Se non lo avesse fatto avrebbe dato addio alla sua dignità ed al suo orgoglio!

E poi comunque nessuno si sarebbe accorto accidentalmente della sparizione di qualche mazzetta, giusto? 

Ne prese solo poche, lo poteva giurare, anche se la scena fu quella di Theo che ne afferrò due o tre e si stiracchiò sotto al tavolo in modo tale da poterle infilare dentro ai Jeans. Forse avrebbe dovuto mettere la tuta da ginnastica? Aveva maggiore ampio per maggiori mazzette di pura gioia per i suoi occhi.

Liam era lì, con le mani alle orecchie che lo guardava stupito di che cosa stesse facendo, se le tolse per fare un gesto del tipo "ma che cazzo stai facendo?! Ma sei un coglione?!"

Ma Theo ovviamente non ascoltò nulla, assolutamente nulla, afferrando altre due mazzette per ogni singola mano mettendosele nelle tasche della giacca di pelle.

Liam scosse semplicemente il capo giudicandolo profondamente ma riportò le mani nelle orecchie tappandosele.

Dopo il furto spudorato di Theo, ripresero il loro andamento verso il muro, Corey era riuscito ad attivare il suo potere per pochi secondi, il tempo di oltrepassare ed arrivare dove fossero loro.

Theo si mosse fino a raggiungere il muro di fronte arrivando davanti ad una grata, una conduttura dell'aria condizionata. Era sporca di polvere, non era mai stata utilizzata nella sua povera esistenza, neanche quando in tutto l'edificio funzionava l'elettricità perfettamente prima che i commercianti precedenti avevano deciso di staccarla nel seminterrato perché nessuno ci andava mai.

Theo fece uscire un artiglio e incominciò a svitare le viti che vi erano, una ad una saltarono in men che non si dicesse mentre Liam osservava l'operato di Theo con il volto appoggiato alla sua spalla.

Theo cercò di fare il più piano possibile, premendo la grata contro la parete mentre continuava a svitare l'ultima vite. Pregò una divinità che non esistesse per far sì che non vi fosse assolutamente nessun rumore. Prese la grata con la massima cura e la tolse dall'impianto facendo alcuni cigolii e mamma mia se stava pregando che andasse tutto per il meglio. Posò il più lentamente possibile la grata a terra, sotto ad uno dei due tavoli facendo solo un piccolo rumore metallici.

Se solo avessero alzato lo sguardo avrebbero visto che qualcuno dei cacciatori si voltò esattamente verso di loro perché aveva sentito quel rumore e si chiese che cosa fosse stato.

Theo si spostò leggermente e fece spazio a Liam <su, andate> fece cenno di incominciare ad introdursi nel condotto di areazione.

Liam prese un bel respiro, non aveva capito fottutamente nulla di quello che era successo fino ad adesso, tipo? L'unica cosa che doveva fare ora era quella di togliersi le mani dalle orecchie ed entrare in un condotto di aereazione che gli sembrava almeno piccolo per la sua stanza e noj dover uccidere Theo?

<vai sempre dritto, poi gira a destra al secondo, al secondo Liam> Ci fu una leggera e piccola fatica nell'entrare e Liam maledisse Theo così tante fottutissime volte in meno di due secondi mentre pian piano iniziò a strisciare lungo il condotto come un piccolo verme appoggiando piano piano le braccia e facendosi forza con essere spostarsi. Dopo aver svoltato a destra dopo l'inesistenza di un'altra via, incominciò a strisciare in avanti.

Intanto dietro di Liam erano passati sia Mason che Corey. Stavano andando così bene in quel preciso momento. Non avevano fatto nessun rumore anche se volevano alcune imprecazioni sottovoce da parte di Mason visto che Liam stava continuando a strisciare stranamente, eppure tutto finì quando la catena umana dentro ai condotti di areazione si fermò e Mason ebbe letteralmente un calcio in faccia.

Ma Liam era rimasto paralizzato e ci fu un suo urlo, un tonfo dentro al condotto aereo e Theo si ritrovò con un cacciatore letteralmente davanti a lui mentre stava entrando nel condotto.

<vai via! Non mordermi, cazzo!> Liam continuava ad urlare mentre davanti a sé si ritrovò un topo al primo condotto mentre stava rosicchiando quello che doveva essere il diario di Theo.

Era rimasto paralizzato e poi comprese che aveva fatto letteralmente una cazzata quando Mason lo colpì alla gamba ed urlò un <Liam ma che cazzo?!>

Fu un po' tutto veloce per Theo quando si dovette infilare nel modo più malo dentro il condotto di areazione, poteva benissimo farlo nella sua forma da lupo, perdere tutti i suoi vestiti ed introdursi più semplicemente ma Theo non voleva perdere i suoi soldi conquistati con tanta fatica.

<Sono qui> La Monroe digrignò i denti e si voltò immediatamente verso la direzione in cui sentì il rumore. Guardò il muro <sparate> ed il muro iniziò ad essere colpito da una sfilza di proiettili bucando il muro.

Liam fece il più in fretta possibile a scivolare lungo il condotto d'areazione, strisciando e riuscendo ad entrare nella seconda conduttura che Theo avesse detto, lasciò in balia il diario che veniva morso dal topo il quale aveva uscito i denti per morderlo se Liam l'avesse preso. Anche Mason ci rinunciò così come Corey visto che il topo davvero non si voleva allontanare da quel quaderno, sperando che alla fine Theo l'avesse preso e così fu mentre usciva i suoi artigli ed i suoi canini facendo spaventare il topo e scappare via afferrando il quaderno.

Ma tutto incominciò ad essere più drammatico ed i loro cuori iniziarono a battere più forte per l'adrenalina e per la paura di essere colpiti da dei proiettili mentre questi riuscivano solo a sfiorare il condotto ma rompendo il muro e sentivano la terra che cadeva tra le fessure del condotto. Se avessero continuato a sparare avrebbero compreso immediatamente l'ubicazione del condotto e sarebbero morti in meno di due secondi.

E poi iniziarono a sentire qualcuno che stava strisciando lungo il condotto insieme a loro, un miscuglio di urla, spari ed imprecazioni riempirono le loro orecchie per farsi sempre più veloci.

Ma stavano dimenticando qualcosa o, meglio, qualcuno.

Quando si facevano dei piani, l'unica cosa che bisognava fare era quella di seguire il piano, giusto? Non fare a cazzo di cane e come va va, giusto?

Ma se nel proprio gruppo si hanno sempre degli elementi come Liam, o Mason ma anche Theo stesso, in questo caso un piano non serviva mai a qualcosa. Ma questa volta, questa fottutissima volta, l'unico che si pensava che avrebbe seguito il piano, eccolo lì ancora nella stanza senza essere riuscito ad entrare nel condotto d'areazione.

Nolan, il piccolo e dolce Nolan era rimasto proprio sotto ad uno dei tavoli pieni di soldi, vicino alla porta ed in men che non si dica si ritrovò davanti a sé, appena alzò lo sguardo, uno dei cacciatori completamente rivestito di armi.

Ma il cacciatore non disse nulla, lo guardò lì, chinato a terra e non disse nulla.

<Nolan> l'uomo aveva parlato sotto la sua armatura composta da giubbotto antiproiettile e mascherina per proteggere gli occhi. E solo in quel momento Nolan comprese che quello era lo stesso uomo che lo aveva abbandonato alla fine della battaglia, che aveva abbandonato la sua famiglia per seguire una donna che portava dietro di sé solo odio, rancore e paura verso anche semplici esseri umani.

<Papà> e Nolan non riusciva a pronunciare nient'altro che quella parola.

L'azione fu rapida, Nolan venne alzato e coperto dall'uomo facendolo uscire dalla porta vicino a loro mentre tutti gli altri iniziarono a sparare contro il muro, contro gli amici di Nolan. L'uomo lo tenne per le spalle e lo scosse lasciandolo dietro al muro nel corridoio centrale ed allontanandolo dal centro dello sparo sapendo dei problemi di Nolan con i forti rumori, o almeno ricordandosi di tale problema.

<che diavolo ci fai qui?> queste erano le prime parole che suo padre gli rivolgeva dopo averlo abbandonato? Dopo aver abbandonato sua moglie ed i suoi figli?

<sono qui per aiutare i miei amici>

<quegli stessi amici che ti hanno lasciato indietro?> l'uomo aveva l'odio nella voce, la rabbia e Nolan non lo aveva mai visto in quel modo.

<non sapevano che li stessi seguendo> riuscì semplicemente a dire senza balbettare all'irruenza di suo padre.

<Nolan, quelli sono solo dei mostri e tu li stai aiutando, cazzo> l'uomo gli strinse la spalla facendogli male, lasciandogli del rossore sulla sua pelle e Nolan non riusciva a fare altro che concentrarsi sul dolore che sull'ira delle parole di suo padre.

<non lo sono> riuscì solo a dire cercando di togliersi dalla presa di suo padre.

<ti faranno a pezzi e ti mangeranno> l'uomo però strinse sempre di più e quasi Nolan poté sentire i propri occhi annacquarsi per la forza che l'uomo gli stesse imprimendo sulla pelle. Nolan voleva essere forte, voleva lottare per suoi amici. Cercò di reprimere quella scossa che il dolore mandava al suo cervello ed alzò lo sguardo per guardare quell'uomo che si identificava come suo padre ma che per tutta la sua esistenza non aveva fatto altro che giustificare le sue azioni pur di abbandonarli.

<tu sei il mostro, mi stai facendo male> afferrò il polso del padre e lo scacciò dalla sua spalla, per una volta sarebbe stato forte, per una volta non sarebbe rimasto il solito bambino con gli occhi sempre puntati al pavimento. Stava solo proteggendo le vite dei suoi amici, che cosa c'era di sbagliato in questo? <io voglio solo stare dalla parte giusta, e la cosa giusta non è minacciare delle persone e fargli del male>

L'uomo alzò la mano per afferrare nuovamente la spalla di suo figlio quando questo si spostò allontanandosi da lui.

<papà> La voce di Nolan arrivò dritto al cuore di suo padre che abbassò lo sguardo e sbuffò.

<Se ti prendono, ti useranno come esca per i tuoi amici, lo sai questo?> suo padre si mise una mano sul fianco spostando la sua seconda arma un po' di lato mentre con l'altra mano teneva il fucile saldo vicino a sé come se glielo stessero staccando di mano da un momento all'altro.

<Lo so> lo sapeva benissimo, aveva provato sulla propria stessa pelle il modo di fare della Monroe.

L'uomo sbuffò nuovamente e prese un bel respiro chiudendo ed aprendo gli occhi per cercare di ottenere nuovamente la calma <ti darò cinque minuti per scappare da qui>

Nolan sgranò gli occhi, il suo cuore batté forte e forse per la prima volta da quando li avesse abbandonati aveva visto in suo padre quel bagliore di umanità che rare volte mostrava.

Nolan fece un grande sorriso e si sporse verso suo padre per abbracciarlo e sentì la mano di suo padre sulla sua schiena <grazie, papà> e Nolan con il sorriso più bello, si voltò per correre verso le scale.

Ma prima si fermò per salutare suo padre con un sorriso e con un accenno di mano. Nolan fu ricolmo di nuovo dell'amore di suo padre, pensava che lo avesse ritrovato, che finalmente era di nuovo con lui e che forse aveva deciso di abbassare la sua guarda per salvare suo figlio ed i suoi amici.

E mentre Nolan stava correndo verso le scale che salì la prima volta per aprirle ed andarsene passando dall'ingresso, non ebbe neanche il tempo di raggiungerle quando lo sentì.

Era così difficile spiegare che cosa potesse provare un ragazzo quando sentiva con le proprie orecchie il tradimento del suo stesso padre. Era una sensazione indescrivibile, era qualcosa che si rompeva dentro di sé e si perdeva nel marasma e nel caos primordiale dentro, si perdeva se stessi.

<Capo c'è uno di loro! Qui!>

E Nolan si voltò verso il proprio padre prima di raggiungere le scale, sentendosi a pezzi, sentendo sé stesso letteralmente come se fosse morto in quell' instante. Lo guardò e stava sorridendo mentre due altri cacciatori erano arrivati immediatamente fuori dalla porta e suo padre gli stava puntando il dito contro.

Nolan perse tutto.

Si voltò di nuovo verso le scale, non poteva assolutamente farsi prendere.

Anche se l'aria non riusciva ad entrare più nei suoi polmoni, e sentiva tutti i cacciatori alle sue spalle, alcuni pronti a sparare, altri invece lo stavano inseguendo.

Si sentiva solo come una preda all'ora di caccia.

Gli altri ragazzi erano appena usciti dal condotto d'areazione poco prima, urlando e scalciando ed correndo il più velocemente verso l'auto solo che quando arrivarono salirono il più rapidamente possibile nell'auto quando iniziarono ad urlare a Nolan di partire anche se non erano del tutto entrati in auto, solo che si girarono verso la postazione dell'autista quando videro proprio che non ci fosse nessuno.

<Ma porca di quella puttana ladra!> forse anche sulla luna poterono sentire l'urlo di Theo in quel preciso momento.

Incominciarono a sentire gli spari da dentro l'edificio e Mason si spostò verso il posto del guidatore quando Theo letteralmente scese dalla macchina lanciando il diario contro Liam così che si stesse fermo e non facesse nulla di avventato.

Iniziarono a sentire le imprecazioni di Nolan da dentro l'edificio, unite alle imprecazioni di Mason mentre tentava di mettere in modo l'auto riuscendoci e facendo retromarcia ed insieme alle imprecazioni di Theo mentre saliva sulla piattaforma del pickup.

Nolan sbucò aprendo le porte dell'edificio accompagnato da colpi di proiettile che rompevano i vetri e corse verso l'auto che venne messa in moto.

Theo tese la mano a Nolan mentre l'auto continuava a gasare e Nolan allungò la mano per afferrargliela. Corse a più non posso dietro all'auto e sfuggendo ai cacciatori quando venne preso per il polso da Theo e con una rapida azione venne tirato immediatamente su nell'auto finendo a inciampare su di Theo ed a cadere sul fondo della piattaforma.

Theo diede tre colpi forti contro la parete della macchina ed urlò <premi quel cazzo di pedale, ora, ora!!>

Seguito da un Liam che diede dei colpi contro il cuscinetto del posto del guidatore urlando <vai vai vai!!!>

E Mason premette il pedale.

Per la prima mezz'ora ci fu una sorta di inseguimento con dietro di camioncini mentre ancora Theo e Nolan rimanevano sul fondo del pickup per non essere presi da dei colpi di proiettile ma ferendo la povera e dolce Baby. Non si meritava questa fine.

Nolan sul fondo del pickup mentre Theo era su di lui come se si fosse messo lì per fargli da scudo se qual ora fossero arrivati dei proiettili. Non poteva rischiare che un umano potesse venir colpito, non avevano la rigenerazione e poi se Nolan moriva come avrebbe potuto letteralmente prenderlo a pugni per la sua irresponsabilità, testardaggine ed per non aver ascoltato il piano.

Non si sapeva come, ma finirono con riusciti a seminarli in qualche modo, non si vedevano più dietro di loro, ma questo era dalla prospettiva di Theo che continuò a guardare Nolan con l'unico sguardo che riusciva a fare, lo sguardo giudicante e di completa delusione.

La schiena di Theo finalmente colpì il ferro del fondo del pickup, era stanco ed esausto, crollò in un soffio lasciando l'aria che teneva nei polmoni e che non si era accorto di trattenere per tutto questo tempo. Ma neanche il tempo di respirare e rilassarsi per essere finalmente sfuggito alla morte nell'arco di 72 ore, che subito sentì il capo di Nolan sbattere contro il suo petto e le sue braccia intorno alla sua vita.

Theo rimase fermo immobile, scioccato, con le mani in alto senza toccare Nolan non comprendendo che diavolo stesse succedendo, ma poi sentì che Nolan lo strinse più forte a sé. Nolan stava mugugnando e cercando del conforto da parte di Theo? O forse era semplicemente lì e lo avrebbe fatto con chiunque gli capitasse in quella determinata situazione? Probabilmente era molto più probabile la seconda.

Stava chiedendo conforto da parte di Theo?

<mio- mio padre> non riusciva a parlare perché sentiva di avere un groppo in gola, se avesse pronunciato quelle parole sarebbe tutto diventato più reale? Sarebbe diventato davvero reale? <era lì>

Theo non ebbe bisogno di sapere tutto quello che era successo a Nolan, semplicemente appoggiò una mano sulla sua schiena ed una sul suo capo accarezzandoglieli lentamente solo per dargli un po' di conforto.

<shhh andrà tutto bene> Theo non sapeva che parole utilizzare o come confortare una persona. Non era nato per farlo, non lo sarebbe stato mai, nella sua vita disfunzionale non aveva mai assaggiato il sapore del confronto, non lo riuscì a vedere neanche nel volto dei genitori che abbracciavano i propri figli quando si facevano male al parco giochi. Theo non riusciva ad analizzare quelli che fossero i normali sentimenti, non li aveva neanche mai provati sulla propria pelle. Sua madre non era una persona da contatto fisico e suo padre lo usava solo per . . . fare del male quando perdeva la pazienza o beveva troppo. Neanche Tara gli aveva mai mostrato il sentimento del conforto, neanche quando lo vedeva a terra nell'angolino del seminterrato lasciato lì a marcire.

Ed in quel momento, Theo semplicemente ripetè delle parole che sentì per la prima volta all'età di dieci anni, quando per la prima volta pensava di essere libero e di essere fuggito dai mostri che gli avevano appena aperto la cassa toracica per strappargli i polmoni. Era andato a rifugiarsi in un motel, una delle stanze era libere perché da poco la donna delle pulizie era passata lasciando per sbaglio la porta aperta. Per la prima volta da troppo tempo si era finalmente sdraiato su un letto ed aveva sentito la sua morbidezza ed accese la televisione.

Mandavano in onda uno di qui programmi televisivi commedia, dove si doveva ridere e c'erano sempre delle risate fuori campo. Per Theo sembrava la cosa più divertente che avesse mai visto, ma poi la musica cambiò e tutto divenne più cupo, gli venne data una brutta notizia al figlio della famiglia e quando si voltò verso sua madre, l'abbracciò con tutta la forza.

E la madre semplicemente disse "shhh, andrà tutto bene"

Theo non seppe perché in quel momento ricordò quella vicenda, ma per lui fu semplicemente umano. Per lui fu semplicemente umano appoggiare una mano sulla schiena di Nolan e una sul capo e accarezzarlo, confortarlo nel dolore. Ed anche se probabilmente non era lui quello di cui Nolan aveva bisogno, per una volta voleva conoscere quella sensazione di essere importante per qualcuno anche se non lo sarebbe mai stato.

E pian piano, in quelle ore di viaggio, Nolan riuscì a dire a Theo quello che vide e che provò con l'incontro con suo padre.

Nelle ore successive, vi fu un chiacchiericcio tra i tre amici, era normale per loro. Forse non fu una delle azioni di cui Liam poteva andare fiero, solitamente si diceva che era da stronzi e da bulletti leggere il diario privato di qualcuno, ma Theo continuava ad insistere che non fosse un diario quindi fece la scelta insensata di volerlo leggere ad alta voce.

Quando aprì il diario di pelle, vi era uno strano spessore che vi era tra il cartone del diario e il rivestimento di pelle marrone. Liam prestò attenziona al girare ogni singola pagina di quel diario, Theo poteva dire che non lo fosse ma Liam in ogni pagina leggeva la data e l'ora in cui scriveva. Liam sfogliava ogni singola pagina come se fosse un lettore incallito con il nuovo libro appena acquistato. Rimaneva a fissare la scrittura del piccolo Theo e di come fosse grande e paffuta, storta e in alcuni tratti la penna passava sulle parole più volte.

Liam poteva giurare che quella fosse la scrittura di un ragazzino delle elementari.

Fece scorrere diverse pagine iniziando a leggere quella scrittura un po' complicata perché non seguiva il bordo delle righe e in alcuni tratti andava a pendere nella riga successiva e si poteva vedere come poi il piccolo Theo cercava di impegnarsi nello scrivere e rimanere nella riga scrivendo più piccolo.

Era una strada descrizione dettagliata di una delle procedure dei Dread Doctors probabilmente, man mano che si andava avanti Liam continuava a leggere sulla strana capacità dei wendigo, sulla ricrescita dei loro denti e sulla loro tecnica di rigenerazione. Sembrava un po' noioso e decise di passare tra le pagine.

Si fermò proprio in una pagina in mezzo al diario, la data era del 29 marzo del 2006 e aveva fatto un piccolo disegno, era strano, era un albero che aveva già visto da qualche parte ma non riusciva a spiegarsi dove. Era un albero senza foglie, solo la corteccia ed i suoi rami e la penna sembrava essere marcata di più sulla base dell'albero. La scrittura vicino all'albero era diversa, non era quella grassoccia e bruttina di Theo.

Sgranò gli occhi e chiuse immediatamente il diario con un solo colpo.

<Che succede?> chiese Mason.

<niente, è di Theo, non capiremo mai a che cosa gli serva; quindi, è inutile leggerlo> fu solo quello che riuscì a dire Liam voltando lo sguardo verso il vetro per vedere la parte posteriore del pickup, per vedere Theo.

"Eugy, devi proteggerlo, lui morirà"

Per tutti sarebbe stato un messaggio scritto a cazzo, nessuno gli avrebbe dato importanza, ma per Liam, per Liam quel messaggio era diretto a lui. Suo padre usava quel soprannome, solo lui, era qualcosa di impossibile secondo lui, era impossibile, giusto? Come poteva Theo sapere del soprannome? No, forse era semplicemente riferito a qualcun altro, non era sicuramente riferito a lui, era solo un pensiero assurdo, vero?

Ma la domanda che gli balenò in testa fu "chi cazzo sei tu, Theo Raeken".

Continuarono per quella strada fino a quando non fu tramonto, erano passate tre ore dall'inseguimento quando decisero di fermarsi lungo una via, si poteva vedere solo un convento all'orizzonte e poi tutto completamente sfoglio e privo di vita.

Mason si introdusse nella via percorribile che portava dritto all'unico e per nulla inquietante convento che se trovava in mezzo al nulla e che sullo sfondo non solo aveva delle collinette ma anche il sole che tramontava.

Nell'esatto momento in cui parcheggiò Mason, Liam bussò nella finestrella della parte del retro del pickup e si videro Theo e Nolan che si alzarono e scesero dalla piattaforma per stiracchiarsi ed entrare in auto.

Lo stesso Theo che aveva giurato di non sedersi mai più e proprio mai più nel sedile del passeggero, eccolo lì a sedersi dopo aver aperto la portiera. Si sistemò nella sua grandezza voltandosi verso il guidatore e lanciò una strana occhiata di contesa a Mason e Mason per la prima volta la comprese.

<ho una piccola sorpresina per voi> e con questa frase si aspettò degli sguardi di entusiasmo nei loro volti, forse non doveva dire la frase mentre si metteva una mano dentro ai pantaloni.

Liam scosse il capo e Corey indietreggiò stranamente chiedendosi perché si stesse mettendo le mani nei pantaloni, ma Theo se ne uscì con due mazzette di soldi lanciate esattamente nel piccolo porta oggetti che vi era sotto il freno a mano.

<non ci posso credere!> fece Mason infilandosi anche lui una mano nei pantaloni e tirando fuori anche lui due mazzette e buttandole davanti a lui e sopra a quelle di Theo.

<cazzo si, cazzo Hewitt!> sul volto di Theo comparve il sorriso più grande che Liam avesse mai potuto vedere in Theo, era intriso di determinazione e orgoglio mentre infilava le mani dentro i pantaloni contorcendosi un po' perché stava cercando nella parte posteriore, tra i suoi pantaloni e la schiena, coperti dalla giacca di pelle, tante altre piccole sorpresine.

Fece uscire dalla schiena altri tre malloppi mentre Mason di canto su ne fece uscire altri dai suoi pantaloni.

Si ritrovarono esattamente alla fine con ben undici mazzette buttate esattamente lì, in mezzo a tutti loro. Liam non poteva minimamente credere a quello che stava vedendo davanti ai suoi occhi, non solo aveva una chimera psicopatica e ladra come compagno di avventura ma ora anche il suo migliore amico si era messo a rubare del denaro sporco.

Nolan guardò le mazzette che erano state buttate dentro alla macchina e poi frugò un po' dentro ai propri pantaloni.

<quasi me ne dimenticavo> fece dopo che uscì altre tre mazzette dai suoi pantaloni ed adagiandoli con molta cura in mezzo agli altri sotto agli occhi di tutti come se fosse lui sotto processo per qualcosa che anche gli altri avevano fatto e che probabilmente non sarebbero stati puniti.

Si voltò intorno a sé mentre guardava Liam vicino a Corey con gli occhi sgranati e con la bocca a aperta e con quello sguardo che diceva letteralmente "non ci posso credere"; mentre Corey seduto accanto a lui lo guardava come se appena ora avesse visto suo figlio rubare per la prima volta; anche

<che c'è?>  Nolan alzò le spalle come se fosse l'unico indagato della situazione anche quando letteralmente c'erano altri due criminali in quell'auto.

<Dobbiamo restituirli> fece Liam scuotendo il capo e sporgendosi verso i soldi per prendere una delle, a quanto pare, quattordici mazzette di soldi che vi erano letteralmente dentro alla loro auto.

Theo gli diede un colpo sulla mano facendolo indietreggiare <e vorresti restituirli a degli spacciatori, Liam?> lo sguardo di Theo non si poteva minimamente decifrare, era come se Liam gli stesse rubando il suo bambino. Okay che in questo caso il bambino era letteralmente un mucchio di soldi, ma comunque era una azione irrispettosa da parte di Liam.

<si?> la sua fu più una domanda, non sapeva neanche lui se dovesse essere una affermazione, ma era la cosa giusta da fare? <fatto sta che quei soldi sono sporchi, non possiamo usarli>

<Liam quindi tu vorresti che restituissimo questi soldi sporchi a degli spacciatori che con questi stessi soldi compreranno altre cose per fare ulteriormente altri soldi sporchi facendo del male ad altre persone con i medesimi soldi sporchi che tu non vuoi usare perché sono soldi sporchi fatti da affari sporchi?> Nolan guardò Liam, Liam rimase intontito da quello che Nolan volesse dire.

<non ho capito> Theo invece alzò gli occhi al cielo mentre Liam scosse il capo per forse la dodicesima volta cercando di dimostrare il suo dissenso in tutto quello che stessero discutendo <non mi interessa, non possiamo comunque utilizzarli>

<quindi tu preferiresti che continuassimo a morire di fame ed a dormire nell'auto perché non abbiamo soldi al posto di finanziarci con i soldi gentilmente regalati dalla metanfetamina?> chiese Mason.

<meglio di essere ricercati da dei narcotrafficanti che rivogliono i loro soldi rintracciandoli con qualcosa> questa volta la voce di Liam era dura e non faceva altro che guardare dritto negli occhi a Theo.

<nessuno ci cercherà, non ci hanno neanche visto e se dovessero rintracciare i soldi loro stessi finirebbero nei guai con la legge> cercò di rassicurarlo Mason.

<tranne se hanno la stessa polizia dalla loro parte o se pagassero delle mazzette alla banca per rintracciare il numero di serie delle banconote> alzò le spalle Theo e si beccò letteralmente una furente occhiataccia da parte di Mason sul fatto che avrebbe dovuto starsi zitto.

<allora non li useremo, capito?> Liam si mise in posa con le braccia conserte impartendo quello come ordine. Era così dolce quel piccolo pargoletto. Era così ingenuo.

<anche io credo comunque sia sbagliato spendere questi soldi> alla fine disse Corey afferrando una mazzetta tra le mani <o almeno spenderli per se stessi, potremmo fare qualcosa di buono...>

<un proiettile di quella brutta pazza mi è letteralmente quasi finito in un occhio! Quel qualcosa di buono sarà un bel massaggio per togliermi la tensione che mi è rimasta sulle spalle> fece Mason.

<Mason> Liam alzò gli occhi al cielo.

<mi hai dato un calcio, mi merito almeno cinquanta dollari>

<va bene> Liam sbuffò.

<capisco che vogliate ancora parlare di soldi rubati, ma c'è qualcosa di più importante ora, come per esempio, dove siamo?> chiese Nolan.

<sinceramente non lo so> fece Mason.

<avete anche voi notato lo strano convento di suore fuori, vero?> chiese Nolan indicando l'esterno.

<ed è proprio per questo motivo che dovremmo mettere il piedino sul pedale e fare brum brum via da qui> fece Mason sistemandosi sul sedile del guidatore pronto ad andarsene.

<hai ancora paura dei conventi, Patatino?> Liam sorrise divertito chiamando Mason con uno dei soprannomi che Sharon dava al suo bambino.

<Liam! Non chiamarmi in quel modo, brr, ho ancora gli incubi> fece Mason scuotendo le spalle.

<dei conventi o di quella volta che tua madre-> Liam venne subito fermato da un urlo di Mason.

<io non dico il tuo passato imbarazzante al tuo ragazzo!> Mason mise un piccolo broncio.

<come no?! Quella volta con Hayden?! Ti avevo pregato di non dirglielo>

<mi è scappato! Non te la puoi prendere con me se davvero ti sei vestito in quel modo>

<avevi detto dovevamo andare con i vestiti abbinati!>

<ragazzi> Nolan li richiamò, sapeva benissimo che avrebbero continuato senza arrivare ad una fine.

<metti il piede su quel cazzo di pedale ed accendi il motore, Hewitt> ringhiò Theo mentre stava finendo di sistemare tutte le mazzette di soldi esattamente proprio nel cassetto sotto al sedile del passeggero in modo tale che tutte le mazzette, anche le sue mazzette segrete dentro alla sua giacca, stessero tutte perfettamente in ordine.

<Bene, che ne dite se poi ci compriamo un gelato?> fece Mason mettendo una mano sulle chiavi di Theo per accendere il motore.

E mentre il sole stesse tramontando ed il buio scendeva anche dentro l'auto, dei colpi forti contro il finestrino del lato del passeggero spaventarono completamente tutti i ragazzi dentro alla macchina.

Saltarono tutti in aria e si voltarono verso il finestrino, fu proprio Theo ad urlare "Ma che cazzo?!" mentre si girò il più velocemente possibile verso il finestrino perché l'infarto non era una cosa che poteva permettersi, a quanto pare, anche per quello aveva bisogno di soldi, e vide una suora con il suo migliore sorriso.

La suora era giovane e bellissima, con i suoi meravigliosi capelli biondo fluente e le sue labbra rosa ed invitanti. La donna non poteva avere più di una ventina di anni, era fin troppo giovane per essere una suora, giusto? Eppure, eccola lì con quei suoi occhi azzurri penetranti ed il sorriso più ampio e dolce che i ragazzi avessero mai potuto vedere.

E mentre tutti si girarono verso la suora e lei prese l'attenzione di tutti, iniziò a salutare dolcemente con la mano, come se fosse felice e gasata, non smetteva di salutarli teneramente.

<Ciao! Hey! Salve, cioè, benvenuti! Quanto sono così felice, cioè, o mio signore, okay, cioè Ciao!> la suora incominciò a balbettareb mentre cercava di far uscire la propria voce come se non avesse parlato con qualcuno per moltissimo tempo e non sapeva come comportarsi con gli altri.

<Ciao?> era più una domanda, non sapeva assolutamente come rispondere Theo e non capiva neanche perché diavolo era finita a bussare al suo finestrino.

<Salve! Allora! Posso farcela! Benvenuti, grazie per essere venuti al Convento di Santa Carta, io sono Suor Maria Eunice> la piccola e giovane suora portò una mano sul petto per presentarsi meglio e si poteva notare che le tremavano le mani forse perché voleva fare bella figura.

Mason si avvicinò a Theo e guardò fuori dal finestrino per vedere la dolce e carinissima suora con quei occhioni azzurri che a Theo ricordavano quelli di Liam e quando Liam lo guardava in quel modo non riusciva a resistergli.

<Di grazia, suor Maria, ci deve scusare ma noi ce ne stavamo andando> Mason era stato diretto, schietto, non avrebbe mai più messo piede in un convento. Lo aveva promesso a Dio quel giorno di sette anni fa, quando aveva undici anni ed era ancora troppo giovane per avere dei traumi. Anche se quella bellissima donna bionda dagli occhi nocciola che gli ricordavano quelli di Corey, sarebbe finita anche in ginocchio a pregarlo disperatamente di rimanere, non lo avrebbe fatto.

Ma il volto della suora si spense all'improvviso, come un sufflè venuto male, completamente distrutto sul piatto <ah ... scusatemi ... è da molto che non riceviamo visite, nessuno vuole venire qui, neanche il frate, ma ma non sto parlando assolutamente male del frate, mi dispiace, non era in mio volere, che il Signore mi perdoni, solo che ci sentiamo sole, non viene mai nessuno, mi dispiace, allora ... fate buon viaggio> la suora si stava struggendo le dita delle mani, con il capo chino che guardava la strada piena di ciottoli quasi sul punto di piangere.

<okay, grazie, allora arrivederci> Mason era stato letteralmente un fulmine a rispondere, portando la mano immediatamente sulle chiavi per accendere di nuovo il motore. Ma poi sentì una botta dietro al sedile e sapeva che la sua vita sarebbe finita in quell'istante perché dietro di lui vi era Liam.

<Mason!> Liam lo rimproverò.

<non ci rimango qui, Liam> ringhiò Mason con le labbra serrate.

<almeno dillo con delicatezza> Liam gli diede un altro colpo nel sedile.

<Di Grazia, Suor Maria, lo sa che un convento in mezzo al cazzo sembra inquietante, giusto? Se non viene neanche il vostro beneamato frate, perché diavolo pensa di poterci far rimanere qui?> Theo ricevette letteralmente un colpo alla nuca da parte di Liam.

<pe-pe-pensavo che visto che era scesa la notte avreste avuto fame, un posto per dormire magari, mi dispiace, so che non è richiesto, mi scuso, almeno potremmo solo offrirvi una tazza di tè e un pezzo di pane prima che partiate?> la suora chiuse gli occhi e strinse le mani tra di loro come se stesse pregando.

<ragazzi> Liam non poteva resistere, d'accordo? Non sembrava una persona cattiva e poi come poteva non cedere e quei meravigliosi occhi azzurro nuvoloso, quasi grigio che per la prima volta li aveva visti in quell'ascensore prima di rischiare la propria vita contro gli stessi cacciatori che li avevano inseguiti per tutto il pomeriggio.

<ah ah, no, te lo puoi scordare, ciccio, no no no, assolutamente, ti giuro, Liam se mi stai dicendo che devo entrare in quel diavolo di convento con probabilmente delle cazzo di suore possedute da satana, col cazzo che lo faccio ah ah, no, te lo puoi scordare bello mio> Mason aveva stranamente incominciato a parlare in modo strano, l'unica altra volta che Liam aveva sentito parlare Mason in quel modo era stato all'età di 11 anni, quando proprio Liam lo aveva trascinato in un convento di suore nella notte di Halloween.

<Mason, che cosa sarà mai, sarà solo una tazza di tè, è impossibile che questo sia un convento maledetto> Liam appoggiò e proprie mani strette sul posto del guidatore ed affacciò il proprio volto verso il suo migliore amico anche se in questo modo stava schiacciando Corey che era seduto al centro.

<oh, Liam, l'hai detto così anche l'ultima volta, no no, non mi freghi questa volta, assolutamente, no no, possono anche amputarmi un braccio, ma io non ci entro!> continuò Mason non guardando assolutamente gli occhi di Liam, quegli occhi da cucciolo bastonato che gli faceva quando Liam voleva giocare un'altra partita ma lui doveva andare a casa e poi alla fine rinunciava, non avrebbero funzionato questa volta.

<Quanta probabilità c'è che sia un convento maledetto?> Liam voleva sembrare spavaldo, in fin dei conti non credeva che potessero esistere suore possedute in fin dei conti, ma non credeva neanche nei lupi mannari due anni fa; quindi, si poteva davvero fidare del suo istinto?

<oltre che Di Grazia Suor Cosa sia comparsa dal nulla dopo il tramonto senza farsi sentire o percepire e che da lei non viene nessun odore, non so quando tu possa crede nella inesistenza di conventi maledetti> Commentò Theo prendendo un bel respiro mettendosi a braccia conserte appoggiando la schiena al sedile, sapeva che ci avrebbero messo tre anni a decidere quei due.

<Cosa?! Col cazzo! Assolutamente col cazzo, Liam!> Mason riaccese il motore ed abbassò il freno.

<davvero, Mason?! Davvero ti fidi di Theo che letteralmente non è riuscito neanche a sentire l'odore di Nolan che ci stava seguendo?> era strano che Liam se ne fosse accorto.

<neanche tu te ne sei accorto e sei un lupo mannaro> ringhiò Theo <e poi l'odore della metanfetamina era decisamente più pesante di uno shampoo allo zucchero a velo>

<Aspe'> Corey si avvicinò a Nolan e mise il naso nei suoi capelli <uh davvero sanno di zucchero a velo>

<fatto sta che non sarebbe male, i cacciatori non ci troveranno e poi dovremmo un po' riposarci, non possiamo guidare tutta la notte e non abbiamo dei soldi abbastanza per permetterci un motel> fece Liam.

<teoricamente ce li abbiamo i soldi, una palata di soldi> fece Theo.

<stai zitto, stronzo>

<Liam ti giuro, ti giuro che, se questo è un diavolo di convento di suore possedute da satana ti finirà come quella volta in terza elementare con quel Billy. Te lo giuro> Mason strinse il volante e appoggiò il capo su di esso cercando disperatamente di pregare il Dio che tanto amasse di non dargli questa sfortuna.

<ragazzi> Nolan prese la parola <noi avremo facoltà di scelta? Perché io non voglio entrare in quel convento di suore possedute>

<Nolan, non cambiare mai> fece Theo. Non era sarcastico, era più fiero del fatto che fosse la bocca della verità e nessuno di loro voleva rimanere lì tranne Liam.

<avete rotto con queste suore possedute, bene> Liam si voltò vero la suora <Suor Maria, siete un convento di suore possedute?> davvero Liam lo aveva appena chiesto alla suora? Secondo lui che cosa le avrebbe mai potuto rispondere? Cioè, era letteralmente ovvio!

<cosa? Da-davvero credere che noi siamo un convento di suore...> Suor maria pressò le proprie labbra una sull'altra e scosse il capo, si vedeva il suo disagio a continuare la frase <... del male? Signore mi perdoni, la prego mi perdoni, non volevo invocare il male, la prego non mi punisca> la suora incominciò a picchiettarsi la bocca come se avesse fatto un oltraggio dicendo semplicemente e solo "male". Sembrava come se in quel momento si stesse punendo per l'atto che avesse fatto.

<ragazzi, vedete? Non lo è un convento di suore possedute! La prego, Signora Suora Maria si fermi> Liam rispose cercando di far fermare la suora dal picchiettarsi le labbra <rimaniamo solo per qualcosa da mangiare e poi ce ne andiamo>

La suora si illuminò completamente, raggiante come il sole e bellissima come il tramonto, e Liam non riusciva a smettere di osservare i suoi meravigliosi occhi che dal grigio di un giorno di pioggia diventarono un verde smeraldo. Non sapeva perché quegli occhi lo facessero sentire al sicuro, protetto.

<grazie mille! Devo immediatamente dirlo a Suor Victoria! Ne sarà felicissima! Devo preparare il tutto!> la suor Maria Euridice strinse le mani al petto e sorrise più che mai voltandosi verso il convento e saltarellando.

Mason assottigliò gli occhi e cercò di analizzare il comportamento della suora, ancora non si fidava di quella donna anche se il suo comportamento sembrava troppo felice.

<andiamo, Mase, è impossibile che una come lei sia posseduta da Satana> Liam appoggiò una mano sulla spalla di Mason.

<fatemi fare solo una cosa> fece Mason prendendo il suo telefono <se devo morire almeno voglio sentire per l'ultima volta mia madre> borbottò prendendo dal telefono e chiamate rapide <e giuro che sto mettendo nelle chiamate rapide la polizia>

<abbiamo dei soldi rubati e questa cosa è in mezzo al nulla, sei proprio un genio, Hewitt> commentò Theo aprendo la porta del proprio furgoncino.

Theo scese per primo e guardò i dintorni, ormai era arrivato il buio, si sentiva il freddo nell'aria, era come una notte nel deserto, non c'era nessuno, la strada principale non si vedeva e non vi era nessun lampione che avrebbe potuto illuminare il loro tragitto.

Liam scese per secondo e si affiancò a Theo mentre questo si stava stirando la schiena per sciogliersi un po'. Alla fine, sarebbero tutti morti, quindi perché preoccuparsi molto, giusto? L'unico che ancora non aveva compreso che avrebbe potuto essere davvero una trappola era proprio Liam che con quel suo stupido sorriso si mise le mani nelle tasche e incominciò a camminare verso il convento aspettandosi che Theo lo seguisse.

E Theo l'avrebbe seguito ovunque.

Alla fine, anche Mason e gli altri due scesero dal pickup, Mason con dentro alla propria tasca le chiavi dell'auto, non la chiuse manco con la sicura, sarebbero scappati il più velocemente possibile.

<Corey, tesoro, vita mia, diventi invisibile?>

<perché?> Corey non stava capendo di quella domanda improvvisa.

<vorrei avere un vantaggio su di loro se mai si rivelassero ... davvero come suore possedute> Mason fece a Corey quegli occhietti a cui Corey non può resistere.

<va bene, ma dividiamo la cena> rispose lasciando andare la mano del suo fidanzato e sparì completamente.

<ti amo così tanto!> fece Mason avvicinandosi per dare un bacio a Corey ma sembrava solo che stesse baciando l'aria, eppure, Mason sentì sulle proprie labbra quelle di Corey e sorrise nel bacio a stampo.

<Amore possiamo sopravvivere in tutto, insieme>

<insieme> ma neanche il tempo di cercare la mano del suo amore per sentirlo vicino e di ritrovare quella parte di sé gentile e buona che si era persa letteralmente appena arrivati lì, avrebbe così tanto voluto picchiare Liam in quel preciso momento, alla fine, Liam parlò.

<vi muovete? Suor Maria ci sta aspettando>

Dio poteva fare tantissimi miracoli, Mason lo sapeva, allora perché non gli ha fatto il favore di dare un cervello a Liam?

Erano davanti alla porta del convento, la suora gli aveva appena aperto, e diavolo, davvero Liam e Theo si erano fermati davanti alla porta. Se Theo avesse detto che sentiva che ci fosse qualcosa di strano, Liam lo avrebbe ascoltato.

Fecero il grande errore di entrare.

Entrò per primo Theo, mise una mano davanti a Liam, che voleva entrare imperterrito, per farlo rimanere indietro. 

Appena entrato e superato il lungo corridoio stretto, il luogo era abbastanza buio di per sé, la struttura era a quadrato con al centro un giardino con tre paralumi, uno per ogni panchina che vi era nel piccolo giardino al centro. I corridoi erano adornati da degli archi, sembrava proprio un vecchio monastero di benedettini.

La suora incominciò a girare l'angolo di sinistra facendo cenno di seguirla.

Dietro di sé aveva Liam che stava camminando normalmente, tutto tranquillo come se non riuscisse davvero a sentire l'odore del pericolo, Theo sapeva che Liam sarebbe morto da un momento all'altro a causa di questo.

Nolan si era avvicinato a Theo mettendosi dietro alla sua spalla, un po' chinato e con il capo che sbucava da dietro di Theo. In poche parole, aveva deciso di utilizzarlo come scudo, era davvero un grande piacere per Theo che loro non siano cambiati affatto e che fossero decisamente degli stronzi.

Suor Maria si fermò appena che altre due suore si presentarono davanti a loro, non riuscivano a vedere bene le espressioni dei loro volti a causa dell'illuminazione bassa della struttura ma sembravano felici dalla voce.

<degli ospiti?! Il signore ci ha mandato un vero miracolo! Suor Clarence prepari le stanze per gli ospiti!> lo disse una suora un po' più anziana con una voce suadente e con le guance leggermente incavate.

<il signore ce li ha portati per redimere le loro anime, vero Suor Jude?> La suora che, a quanto pare, fosse Suora Clarence, una donna sulla mezza età, lo si poteva notare da alcune ciocche bianche che le uscivano dal copricapo e dalla sua pelle caffelatte ruvida alla vista sotto alla luce soffusa del lungo corridoio.

<se solo loro lo volessero, Suor Clarence> Suor Jude fece un ampio dolce sorriso <vi accompagno nelle vostre camere per la notte>

Mason da dietro di Theo sgranò completamente gli occhi <no, no Di Grazia Suor Jude? Comunque, non rimarremo qui per la notte, grazie comunque>

Il volto della Suora si spense <oh...> intrecciò le proprie dita stile preghiera e prese un bel respiro triste <... non volete neanche rimanere per vedere la struttura di giorno?>

<Carissima di Grazia Suor Jude, non sappiamo manco perché siamo entrati se solo questo coglione non ci avesse obbligato> fece Theo indicando Liam e beccandosi una sua occhiataccia.

<Mio signore, perdonatelo! Perdonatelo per ciò che ha detto!> Suor Clarence stava facendo più volte il segno della croce e subito dopo si vide prendere un rosario per stringerlo tra le mani mentre pregava.

Liam guardò la situazione e si fece largo davanti a Theo per avvicinarsi a Suor Clarence e stringerle le mani <ci perdoni lei, il mio amico non ha dei modi delicati, ha vissuto nelle fogne per molto tempo che a quanto pare> si volto verso di Theo socchiudendo gli occhi e giudicandolo <non sa più interagire> poi si voltò verso di Mason ed alzò il volume della voce <con degli esseri umani> sottolineando molto la parola "umani".

Mason di suo canto sottigliò gli occhi e borbottò <tutte le suore possedute sembrano prima così umane, non sarebbero possedute se no>

<Amore, anche se borbotti ti sentiamo comunque> fece Corey ancora completamente invisibile mentre stava dietro di lui per proteggergli le spalle.

<tesoro, vorrei così dannatamente avere ragione per rinfacciarlo a Liam>

Corey rimase stupito del cambiamento improvviso del suo ragazzo, così stupito che si chiese se fosse ancora lui o che una suora posseduta gli avesse già fatto la festa impossessandolo.

Gli Occhi di Suo Clarence divennero di un verde cristallino, lo stesso verde che Liam trovava rassicurante. Quello stesso verde che aveva distrutto i suoi sogni per mesi, che lo aveva perseguitato e che ora non pensava di poterlo più vedere. Una strana sensazione di desolazione e bisogno lo portò a voltarsi verso di Theo alla ricerca di quei occhi ma incrociando solo un grigio annacquato. 

Voleva toccargli il volto, voleva sprofondare in quei occhi alla ricerca di quel verde cristallino, ma la voce della donna e lo sguardo stranito di Theo lo fecero riportare alla realtà

<Sei un giovanotto così educato> la donna si avvicinò di più a Liam e gli afferrò la guanciotta sussurrandogli <ti darò una porzione in più ma non dirlo agli altri, caro>

E Liam lì voleva fare solo la linguaccia a Theo e dirgli "vedi, stronzo? Io ora mi becco del cibo in più solo perché sono dolce e carino e non credo che queste siano delle suore possedute, fottiti!", ma non poté farlo, era in presenza di giovani fanciulle, non tanto giovani quanto fanciulle, a quanto pare, ma sarebbe stato comunque scortese farlo di fronte a loro.

<Ragazzi> Suor Jude sembrava così dolce, una vera e propria nonnina ed a Liam era venuta voglia di chiamare sua nonna per sapere come stesse <che ne dite se vi accompagno un attimo nelle vostre stanze solo per riposarvi questa oretta prima della cena?>

Mason guardò il vuoto al suo fianco sperando che in quel vuoto vi fosse il suo fidanzato perché così avrebbe compreso il suo disagio e la sua paura ed il suo volere di non rimanere più in quel posto. Ma, a quanto pare, Corey al dire il vero stava fissando stranamente Nolan che aveva iniziato a fissare il grande orologio a lancette che era posizionato in una torretta al centro della piazza con tanta curiosità.

<Avevamo detto che non ci saremmo fermati a dormire, Liam> la voce di Mason risultò inclinata questa volta, si poteva sentire la sua paura, le sue emozioni contrastanti.

<Mason, è solo per il tempo della preparazione, non succederà nulla> Mason non voleva più rimanere neanche un altro secondo in quel luogo.

Vennero accompagnati verso le stanze lungo un corridoio adornato da archi tipici dei monasteri benedettini. Mason non faceva altro che tenere la mano di Corey stretta, non gli piaceva quel posto, sembrava così lugubre, così tetro, gli veniva da piangere.

<Ragazzi mi dispiace ma dovrete stare in stanze separate, ogni stanza ha solo un letto> Suo Maria teneva lo sguardo basso mentre accompagnava i suoi ospiti.

<Non si preoccupi> rispose Liam per poi guardare il gruppo <ci rincontriamo a cena, allora?> tutti gli amici di maledissero il giorno in cui divennero amici di Liam invece Theo si trovava indifferente alla situazione. Sinceramente, per lui non erano nulla delle suore possedute rispetto alle aracnidi. Non era paragonabile all'inferno ma poteva dire che l'essere quasi mangiato da una di loro aveva un qualcosa di traumatizzante. Soprattutto perchè con gli artigli non poteva spezzare le ragnatele.

Mason guardò Liam prima di sentirsi spinto dalla mano della suora che, a quanto pare era dietro di loro, dentro ad una delle stanze con talmente tanta forza che sembrava come se lei fosse una guardia all'interno di un carcere

Mason immediatamente si voltò verso Corey che aveva perso la sua mano da qualche parte e sperava che Corey fosse almeno lì con lui e poi quando la porta si chiuse dietro ad un suo "grazie eh, più gentile la prossima volta!", eccolo balzare fuori da vicino al muro.

La stanza era lugubre come tutto il resto del convento, vi era solo una finestrella piccola dove era rilegata con delle barre di ferro. Vi era un piccolo e singolo letto al lato del muro dove sopra di questo vi era unna croce gigantesca che quasi Mason poteva sospettare che gli sarebbe caduta in testa. Vicino alla grande porta vi era una scrivania di legno dove sopra di essa vi era una Bibbia ed una Croce e uno strano frustino. Mason sicuramente non voleva minimamente interrogarsi su che cosa facessero con quel frustino. 

<L'hai sentito?!> Mason sembrava quasi urlare in quel momento.

<sentito che cosa?>

<non lo so, genio, forse la porta che si chiudeva come se avesse un lucchetto?!>

<Amore, ti stai preoccupando troppo, hai visto, sembrano delle suore gentili, forse Liam ha ragione questa volta>

<No! Assolutamente no!> Mason schioccò due dita tra di loro e si avvicinò a Corey tutto impettito come se fosse stato il momento di una sorta di guerra tra gang <io ho solo due certezze nella vita! Una, che Liam non ha mai e poi mai ragione. Due, che, qualora Liam avesse ragione, ci sarebbe l'apocalisse spaziale e gli alieni ci conquisteranno tutti!>

<Guarda che ti sento!> la voce di Liam si fece largo nella stanza di Mason, a quanto pare, era stato rinchiuso nella stanza accanto alla sua, benissimo, che fortuna che aveva oggi Mason.

<E fai bene a sentirmi, così te ne posso dire quattro!> Mason colpì il muro e gesticolò davanti di esso per fargli vedere la sua furia anche se teoricamente parlando Liam non poteva vederlo?

<Liam, sta succedendo qualcosa di strano a Mason, si sta comportando come se fosse in una sitcom anni 'ottanta> La voce di Corey era davvero preoccupata, non aveva mai visto il suo fidanzato in quel modo.

<Non ti preoccupare, fa così quando è molto, molto, molto . . . molto, aggiungi altri sette "molto" arrabbiato> Fece Liam.

<siete dei coglioni!> beh non era difficile comprendere che quello era stato Theo a dirlo urlandolo sperando che arrivasse fino alla stanza di Mason.

<grazie per le tue parole gentili, testa di cazzo!>

Letteralmente un ora dopo dalla prigionia nelle camere, la suora che venne a disturbarli dentro la macchina, Di Grazia Suor Eunice, era venuti a liberarli da dentro le stanze perché fu ora di cena.

Mason non tardò a dare un colpo sulla testa a Liam appena che lo rivide nuovamente, così come Theo non tardò neanche lui a dare un colpo alla nuca di Liam e per non sentirsi escluso lo fece anche Nolan. 

<vediamo quando questo lo dico a Scott, vi mette tutti in castigo, non potete bullizzarmi> borbottò Liam con lo sguardo verso il basso.

Theo non fece altro che mettere il suo braccio sulla testa di Liam per spingerlo giù e farlo sentire ancora più basso di quanto si sentisse in realtà <Che è? Scott è per caso il tuo paparino, Piccolino?>

<ti odio così tanto> ringhiò di risposta Liam sembrando solo a Theo un piccolo gremlin munito di faccia di cazzo.

Finirono a mangiare in una grandissima sala dove vi erano due lunghi tavoli e tantissimi posti l'uno accanto all'altro. Fino in quel momento non sapevano quante suore vi fossero di preciso ma quando si sedettero vicino a Suor Eunice, che dolce e carina come era, aveva fatto quasi cadere tutte le posate ma per fortuna che vi era quel galante di Liam che l'aiutò a non inciampare più sui suoi stessi piedi.

Liam aiutò la suora a mettere le posate in ogni posto in uno dei soli grandi tavoli, e mentre Liam posava le posate avvolte da un tovagliolo a Theo, Theo gli fece quello stupido sogghigno ed alzò le sopracciglia come se volesse dirgli qualcosa di non specificato. Eppure, Liam gli sbattè le posate davanti e lo guardò facendogli una piccola linguaccia e sussurrando "se non la smetti, sputo sulle tue posate".

Venne servita la cena, tutto era messo esattamente al centro della tavola e con delicatezza, per far si che prevaleva l'amore e l'aiuto reciproco, bisognava chiedere all'altro di porgergli il mangiare che tanto volessero avere. Ma il culmine fu proprio quando dovettero fare la preghiera prima di mangiare, tutti con le mani l'uno strette all'alle altre, Theo che stringeva quella di Liam con forza e Liam per fargli ulteriore dispetto gliela stringeva ancora più forte.

Forse fu solo Liam ad accorgersene, ma durante la preghiera, non riusciva a sentire la voce di Theo provenire al suo fianco. Si voltò verso di lui e vide solo che tentava di osservare le labbra delle suore davanti per leggere le loro parole. Liam fece solo un piccolo sorriso, aveva appena visto uno scorcio della fragilità di Theo. Theo non sapeva neanche una sola parola di una semplice preghiera e Liam divenne curioso. Questo era dovuto perchè fosse ateo o perchè non è riuscito mai ad approcciarsi alla religione?

Se non fosse stato per il "essere civili" ed il "tutti vi stanno guardando, vi prego non comportatevi come bambini di terza elementare" di Jenna che venivano ripetuti nel cervello di Liam come un disco rotto, a quest'ora avrebbe fatto una battaglia di cibo contro Theo perché lo stronzo non gli voleva passare il purè di patate. Glielo faceva vedere davanti al volto, il cucchiaio pieno di un squisito purè di patate ma ogni volta che tentava di chiederglielo o anche solo provare a prenderlo, ecco che lo stronzo o lo passava a qualcun altro o se lo metteva lui per finirlo.

Liam poteva tornare indietro e dire a Scott che non avrebbe fatto questo viaggio con quel grandissimo stronzo?

Quando finirono di mangiare era completamente notte inoltrata, si erano persi tra le chiacchiere con le suore che erano letteralmente le più carine che avessero mai incontrato, ed i giochi da tavolo che avevano deciso di far uscire per gli ospiti così da intrattenerli.

Non ci fecero neanche caso quando tornarono normalmente nelle loro camere che gli vennero offerte dalle suore prima di cena. Fu come se avessero accettato senza volerlo di rimanere lì per la notte.

Liam si coricò nel suo piccolo lettino, non era molto comodo ma dall'altra parte del muro aveva Mason e Corey che stavano discutendo animatamente e poi iniziarono a sbaciucchiarsi qui e lì facendo desiderare Liam di essere completamente sordo, mentre dall'altra parte della stanza vi era il muro che lo divideva da Theo.

Liam forse non ci pensò abbastanza quando decise di sedersi a terra contro il muro che lo dividesse da Theo. Gli andava bene così, con le gambe rannicchiate al petto e con la luce della luna che filtrava dalla finestra sbarrata. Non aveva sonno in quel preciso momento, voleva fare un po' di conversazione, qualcosa che lo tenesse ancora sveglio per un po', qualcosa che lo tenesse lontano dal battito cardiaco di Theo che stranamente lo attirava a sé.

<Theo> fu più un sussurro quello che uscì dalle labbra di Liam mentre appoggiava la fronte sul proprio braccio. Pensava che Theo non gli avrebbe risposto, ormai era tardi e probabilmente stava dormento o fingendo di dormire per non sentirlo. Era plausibile da parte di quel coglione patentato. 

Ma la risposta arrivò semplicemente in ritardo, la voce di Theo era un leggero sussurro carico di stanchezza e rassegnazione. Era così strano se Liam si mise a sorridere?  

<Liam, dormi>

<non ci riesco>

<che vuoi che faccia?> Liam poteva sentire l'ironia nelle parole di Theo.

<vorrei fare un gioco con te> 

<Liam hai giocato fino a venti minuti fa, sono stanco> borbottò Theo e Liam lo sentì girarsi nel letto per mettersi con la faccia al muro. 

<non è quel tipo di gioco . . . è più . . . conosci il gioco delle 20 domande? Si fa una domanda a testa ma dobbiamo rispondere con l'assoluta verità> Liam stava in quel preciso momento guardando le proprie dita, iniziando a giocare con loro, aspettando una risposta. Una parte di lui sperava davvero che Theo avrebbe accettato.

C fu un momento di silenzio prima che la voce di Theo uscì nuovamente come un sussurro <mi sembra un gioco ridicolo, vai a dormire>

<Theo> Liam sbuffò.

<Su, spara>

Liam per caso stava sognando? Si era addormentato tra una parola ed l'altra? Si voltò verso il muro pensando che potesse vedere Theo <che cosa?>

<Liam, una domanda al giorno, risponderò solo ad una domanda al giorno> e Liam a quella frase di Theo, fece uno dei più ampi sorrisi. Lo sapeva, Liam sapeva conquistare chiunque con il suo fascino.

<Allora . . . > Liam iniziò a guardare le proprie mani <però devi dire la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità, ci siamo capiti?>

<Liam per caso sei una Bibbia dentro una camera di tribunale?> 

<dove sei stato in questi otto mesi?>

Ci fu il silenzio più assoluto. 

Sembrò durare per secoli, non ricevette nessuna risposta, nessuno spostamento per indicare che fosse ancora lì presente, niente di niente, neanche un respiro. L'unica cosa che gli confermava che Theo fosse ancora lì era il battito del suo cuore. 

Poi sentì un sussurro <Liam . . . >

<La verità , Theo>

<Io . . .> lo sentì prendere un bel respiro  < non me ne sono mai andato, Liam>

Liam immediatamente si voltò verso il muro e diede un colpo contro la parete, non era forte, ma un modo per farsi sentire, sperava che il volto di Theo fosse dall'altra parte di quella barriera per fargli sentire qualsiasi sensazione di tradimento stesse provando in quel momento.

Come poteva una sola frase fargli provare una così profonda rabbia? Erano passati otto fottutissimi mesi e Theo non lo aveva cercato, non gli aveva scritto, non aveva fatto quello che faceva sempre quando era in pericolo cioè sbucare dal nulla e salvargli il culo. Era presente, era lì ma non aveva voluto vedere Liam neanche una volta? 

 <Che significa?!>

Perchè la rabbia gli stava pervadendo tutto il corpo? Che cosa c'era di sbagliato in lui? Perchè si sentiva come se fosse stato appena pugnalato

Ma poi Theo disse <non era una domanda a testa?>

<spiegami che significa, Theo> 

<è il mio turno> 

Liam strinse i denti. Non voleva rispondere a stupide domande, voleva solo la verità. Voleva solo sapere dove fosse ma tutto quello era un problema. Un fottutissimo problema perchè Liam stesso non sapeva perchè si sentiva in questo modo. 

Aveva passato dei fottuti mesi a chiedersi dove fosse finito dopo quella notte in ospedale. Lo aveva accompagnato a casa, gli aveva dato la buonanotte e poi era sparito. Era fottutamente sparito

Nei giorni successivi Liam non aveva avuto il coraggio neanche di chiedere che fine avesse fatto Theo a Scott ed a Stiles perchè sapeva che non poteva fare questo a loro, non poteva incaricare loro della sua responsabilità

Non potè negare che lo cercò per un po' di tempo nel tentativo vano di poterlo trovare fino a quando non vi rinunciò pensando che ormai avesse lasciato lo stato. Non importava che si muovesse per cercarlo pensando che avrebbe potuto combinare qualche casino ed ritornare alla sua vecchia vita da serial killer. Non aveva nessuna importanza. Ma ora. Ora gli veniva a dire che era stato in città per tutto il tempo? 

Ma Liam che cosa voleva? Perchè se la prendeva così tremendamente per questa cosa? Che senso aveva? Portò le proprie mani sul capo cercando di far smettere i suoi pensieri e cercando di riprendere fiato. Non importava. A Liam non importava. Voleva ripeterlo anche ad alta voce, a Liam non importava. 

Ed invece gli importava eccome. Gli aveva fatto sprecare tempo. Del fottutissimo tempo a cercarlo sperando che non fosse morto in una fogna come il ratto che fosse. Era un fottuto ingrato dopo quello che Liam avesse fatto per lui. Sarebbe dovuto rimanere all'inferno.

Era troppo impegnato a pensare a sè stesso in quel momento ed alla sua collera che ignorò la domanda che gli fece Theo. Non voleva più parlare con quello stronzo. Che morisse

<Liam?> 

In quel preciso momento anche la sua sola voce irritava Liam. Anche il suo solo odore, il suo solo respirare

<Lasciami in pace> rispose solo. 

<Liam> 

<Smettila di parlare, cazzo> 

<Volevo incontrarti, ogni singolo giorno, ma non potevo, Liam> 

Liam aveva bisogno di vederlo. Aveva bisogno di sentire di nuovo quelle parole. 

Voleva incontrarlo. Voleva vederlo

Liam voleva solo che Theo fosse lì. 

Aveva bisogno che fosse lì e non dietro a quel muro. 

Liam appoggiò il capo contro la parete del muro. 

Non importava quanto potesse essere arrabbiato con Theo e quanto avrebbe voluto rompergli il naso. Gli aveva detto solo una fottutissima frase, una sola e Liam era caduto nella sua trappola con tutte le scarpe. Voleva maledire il giorno in cui lo incontrò ma quello che fece fu solo sperare che il muro che li dividesse e li tenesse lontani si facesse più spesso

Theo rimaneva sempre Theo e Liam rimaneva sempre Liam

<Liam?> La voce di Theo fu un sussurro. Nulla di più e nulla di meno ma questo non fece altro che cogliere tutta la sua attenzione <Buonanotte, Lupetto>

Liam avrebbe voluto rispondere anche lui ma non lo fece. 


Liam non sapeva che ore fossero in quel preciso momento ma si era svegliato sentendo un farfugliare di qualcuno. Delle parole venivano pronunciate. Erano sconnesse e prive di significato. Theo stava parlando con qualcuno ma non capiva chi, eppure, Theo sembrava così disperato e stanco, così fuori di sè. 

"Lo so, l'ho capito"

"tranquilla, non ti ruberanno il cuore"

"non voglio ucciderla"

"Ti prego"

"Smettila, Smettila, Cazzo"

Liam voleva alzarsi, uscire dalla stanza ma era bloccata. Non poteva fare altro che rimanere lì ad ascoltare ogni singola parola di Theo fino a quando smise completamente. 

Liam riusciva a percepire l'odore dell'ansia e di rabbia di Theo. Arrivavano a sconvolgergli il corpo ed a farlo sentire in pericolo come quella mattina al motel. 

Forse aveva avuto un incubo

Rimase lì a sentire oltre il muro il battito del cuore di Theo fino a quando non smise di andare all'impazzata.


La mattina dopo vennero svegliati dal suono del campanile, furono ben tre rintocchi quanti gli infarti che Mason si prese con il forte rumore. Ci fu un rumore di un tonfo, un camaleonte caduto a terra, una croce che quasi stava attentando alla vita di Mason cadendogli letteralmente sul volto e un urlo da parte di Nolan che citava testualmente "c'è un diavolo di ragno nel mio letto". Successivamente vi furono un paio di colpi da parte di Nolan contro la porta per essere liberato e delle urla da parte di Liam nel calmare Nolan -effetto ovviamente non sperato perché ha peggiorato solo la situazione al tal punto che Suora Clarence appena che li ha liberati ha sospirato stanca e stremata-.

La colazione fu semplice, Suor Eunice aveva fatto i cornetti con la nutella, a quanto pare, per averne uno si erano dovuti sopportare, metaforicamente parlano, ben tre ore di chiacchiere da parte della donna su come non avendo nulla da fare al convento si era aperta alla cucina ed era lei a cucinare delle specialità ogni giorno per le sue sorelle.

Era arrivato mezzogiorno, nessuno aveva ancora detto qualcosa sull'andarsene e non solo perché Mason era ancora sospettoso, ma, a quanto pare, mentre camminavano lungo la navata che portava al giardino principale. Erano rimasti solo Mason, Corey e Liam, mentre Theo e Nolan erano completamente spariti, più che spariti Mason poteva vedere da lontano la testa di Nolan che era seduta sulla panchina insieme ad un'altra suora con cui aveva fatto amicizia. Ma comunque di Theo non ve ne era l'ombra, neanche un piccolo accenno, niente di niente e Liam voleva solo vederlo.

<dove diavolo è finita quella testa d cazzo?> Mason era sempre stato così gentile?

<se solo riuscissi a sentire il suo odore, te lo direi> borbottò Liam fiutando un po'di qua e di là per trovare Theo ma non riuscendoci.

<proprio ora doveva sparire? è già mezzogiorno, dovremmo essere fuori da questo convento il più velocemente possibile> Il panico di Mason era ritornato anche se la notte prima sembrava assuefatto?

<ragazzi> la voce di Nolan interruppe Mason. Si mise di fronte a Liam, formando uno strano quadrato perchè erano tutti stretti e vicini, tutti l'uno di fronte all'altro.

<che succede?> chiese Liam.

<non vorrei spaventarvi, lo so che forse l'Università in America non da una preparazione eccelsa, soprattutto se si tratta di imparare qualcosa a memoria->

<Nolan, ti prego arriva al punto!> Mason alzò gli occhi al cielo.

<Suor Clarence non dovrebbe avere per lo più tipo sulla sessantina di anni?>

<che cosa c'entra ora?> chiese Liam.

<teoricamente parlando lei dovrebbe avere dell'esperienza come Suora da un be po' di anni>

<Gioia della mia vita, dovresti imparare a riassumere> fece di nuovo Mason.

<Allora . . . sai il poster che Liam ha sul muro? Glielo ho detto ed ha pensato che provenisse dal Vangelo di Matteo>

Mason sgranò gli occhi e poi guardò Liam con quello sguardo che diceva letteralmente "no ma dai! Che cosa avevo detto io?! Che cosa avevo detto?! Eh ?! te lo avevo detto deficiente!"

<magari sarà stato un lapsus

<un lapsus, un lapsus> Mason non poteva davvero crederci di come Liam tentava di non vedere l'evidenza.

<Mason neanche tu sai della Bibbia, magari davvero è una citazione di Matteo>

<quindi una citazione di Rocky Balboa proviene dal Vangelo, Liam?>

<Mason che ne puoi sapere!>

Nolan si spostò un po' da quel cerchio ristretto complottista perché una delle suore stava passando. La fermò facendole un piccolo segno di saluto <Suor Marina, sa per caso dove è finito il nostro amico? Quello con la faccia sempre imbronciata e con sicuramente evidenti traumi psicologici che tramuta in sarcasmo e violenza senza senso?> Marina non stava comprendendo <si quello, quello con i capelli all'indietro, quello che bullizza Liam> ed ecco, a quella frase la Suora comprese di chi stesse parlando.

<sai potevi dire solo l'ultima frase, Nolan> Mason stava scuotendo la testa in dissenso.

<l'ho visto nella cappella, aveva chiesto a Suor Victoria di fare la confessione> la suora lo disse con un dolce sorriso prima di salutarli con le mani strette nel petto ed incamminandosi verso l'altra parte del convento.

<Le suore possono fare la confessione?> chiese Nolan.

Mason si voltò di nuovo verso di Liam lanciandogli di nuovo uno sguardo da "sei ancora tanto sicuro che quello fosse un diavolo di lapsus, Liam?! Nella cappella, Liam, nella cappella!"

<Okay Mason, smettila di farmi quello sguardo, okay forse c'è qualcosa che non va>

<Forse?! Liam. Forse?!>

<che ne puoi->

<no Liam!> Mason gli diede un colpo al capo perché non voleva sentire un'altra cazzata.

<si, okay, c'è qualcosa che non va! Theo non entrerebbe mai in una chiesa! È come chiedere a Satana di entrarci!> 

<non è che comunque ci sia differenza tra Theo e Satana>

<Nolan non aiuti!>

<Quindi ora cosa-> Corey venne immediatamente tirato dal suo fidanzato, da quando Corey non avesse più l'invisibilità comunque? E tutti ora avevano visto la loro arma segreta?!

<andiamo a recuperarlo> Liam fece voltandosi e dando le spalle a Mason, il quale gesticolò un "vorrei decisamente picchiarti in questo momento".

<Ciccio, se finiamo mangiati da delle suore Possedute, ti giuro, ti perseguiterò nell'aldilà, sarò la tua spina nel fianco per il resto della tua vita>

<lo sei già, Mason!>

<e pensi che sarò gentile lì come lo sono qui?!>

<Sei gentile? Non lo so, non l'ho assolutamente notato>

<oh, Ciccio, che vorresti dire?! Non sono gentile?! Non ti passerò mai più i compiti di matematica>

<fai pure!>

<potremmo andare a recuperare Theo senza fare casino davanti a tutti?> chiese Corey alzando gli occhi al cielo.

<d'accordo, babe!>

Sinceramente non fu difficile arrivare alla cappella senza che nessuna suora li notassero perchè non c'era nessuna suora nei paraggi e fino a poco tempo fa almeno avrebbero potuto vedere una suora sempre intorno a loro. Ma ora erano stati lasciati da soli, non si sentiva nessun rumore ed era abbastanza strano. 

Appena che entrarono dentro alla cappella, vi fu semplicemente un silenzio assordente prima che la porta facesse quello strano cigolio. Liam vide Theo davanti all'altare dove il prete parla verso i credenti seduti nelle panche. C'era qualcosa di strano, Theo era immobile, teneva le mani alzate come se stesse facendo vedere a chi avesse davanti che non avesse nessuna arma a portata di mano.

<Theo> fu più un sussurro, uno di quelli che solo un essere soprannaturale avrebbe potuto sentire mentre con tutta la foga iniziò ad avvicinarsi camminando lungo la navata. Theo era davanti a lui, dovevano andarsene, dovevano farlo immediatamente.

<Stai zitto> Liam si fermò all'istante appena sentì l'urlo di Theo <che cazzo, Liam> la sua voce era completamente sfinita ed in un solo singolo istante, se da una parte vi era esattamente Theo fermo immobile eccolo dietro a Suor Victoria tenendole il braccio dietro alla schiena e tenendo le proprie unghie contro la sua gola.

<ma che cazzo, Theo?!> Liam non riusciva a comprendere che cosa diavolo stesse succedendo. Perché Theo stava tentando di uccidere una suora!?

<ci sarà mai una singola volta che ascolterai mai qualcuno qui dentro, Liam?!> Theo stringeva la presa contro la gola della suora mentre ella aveva un sorriso al dir poco inquietante. Le prendeva tutto il volto, da un orecchio all'altro. Liam indietreggiò immediatamente.

<io lo sapevo! Lo sapevo, cazzo!> Urlò Mason con soddisfazione.

<Bene, Liam, ti presento il "te l'avevamo detto"> Theo strinse più forte la sua presa sul polso della donna.

Il volto della Suora fu strano, se un momento prima Liam aveva visto la sua vera natura proprio perché Theo l'aveva scoperta, ecco che quando iniziò a puntare il suo sguardo negli occhi di Liam, lui iniziò a vedere quel meravigliosi occhi verdi pieni di vita e poi le sue parole, le sue dolci e tenere parole come se fossero provenute dalla sua dolce nonnina una domenica mentre stavano sfornando dei biscotti <Dolce Tesoro, Dolce Liam, come potrei essere qualcosa di malvagio? Dio è la mia casa, io insieme alle mie sorelle viviamo qui alla ricerca del perdono di Dio, ti prego, credimi! Non riesco neanche ad aprire le noci, ti ricordi di ieri? Come potrei mai farlo?>

Theo alzò gli occhi al cielo <si si, bella farsa stronza, Liam non crederle>

<ma . . . >

<Davvero?! Davvero, Liam?!> Mason non poteva credere a quello che stesse vedendo, il suo migliore amico è proprio un coglione?

<Liam, non esistono solo i lupi mannari, per esempio, loro non sono suore ma sirene, chiudi gli occhi e concentrati sul loro odore!> Theo fece un cenno a Mason <su Mason> gli indicò con gli occhi di prendere uno dei candelabri per colpire la tipa.

<Sirene?!> Liam rimase con la bocca aperta.

<Liam, non ascoltarlo, come potrei mai? E poi lupi mannari? Sirene? Di che cosa sta parlando questo ragazzo?> la vecchietta aveva le lacrime agli occhi ed a Liam sembrava davvero sua nonna, era così carina e dolce e poi i suoi occhi gli ricordavano quelli di sua nonna in quel preciso momento, di un nocciola intenso.

<ti giuro, Liam che se le credi-> Mason aveva preso il candelabro e si stava avvicinando alla donna.

<Scusami ma lui è un coglione, e sappiamo tutti che ci cascherà, quindi purtroppo devo farlo> Theo alzò lievemente le spalle appoggiando le dita nel collo della suora che ora aveva assunto stranamente le sembianze della nonna di Liam e le si potevano vedere i boccoli grigi scendere lungo il volto stremato e piangente.

<no no aspetta!> l'essere urlò sentendo la mano di Theo contro la propria gola, premuta forte contro la sua tiroide <che fine hai fatto fare ad Eunice?> ringhiò la donna finalmente trasformandosi con il suo vero aspetto. La creatura era pelle ed ossa, al posto degli occhi vi erano solo due grandissimi buchi neri senza vita. Le si potevano vedere le costole per quanto fosse completamente rinsecchita e la sua pelle secca e grigia.

<oh, mio Dio> Tutti riuscivano a vedere l'essere soprannaturale nelle mani di Theo tranne Liam che continuava a vedere la sua nonnina.

<nella mia stanza, insieme a Clarence? Se si chiamava così> sul volto di Theo si allungò un sogghigno ed a Liam gli venne un brivido nella schiena. 

Era strano perchè alcune volte Liam sentiva sulla propria pelle il fatto che Theo realmente non sarebbe mai cambiato. Come in questo caso. Stava minacciando una povera vecchietta mentre teneva quel sogghigno da perfetto malvagio di un film. 

<sei un fottuto mostro> dalle orbite vuote del mostro iniziarono ad uscire delle lacrime ed era letteralmente impossibile come cosa, ma subito dopo l'essere tentò di liberarsi dalla morsa in cui Theo l'aveva stretta <Tu->

Liam vide Theo voltare il capo verso la sua sinistra, indietreggiare portandosi con sè l'essere ed urlare <Smettila! smettila cazzo! No, non avvicinarti> ma dove stava guardando non c'era letteralmente nulla. 

Theo stava urlando al vuoto?

Ma Liam non fece in tempo a capire nulla della situazione quando vide il corpo della sirena ormai a terra perchè Theo le aveva rotto il collo e poi indietreggiato fino all'altare. 

Liam sgranò gli occhi perché finalmente riuscì a vedere l'essere che fino a quel momento lo stava cercando di manipolare. Era orribile, non riusciva a vedere niente dalle sue orbite ed il suo corpo sembrava così fragile e scheletrico. Liam strinse i pugni e si mosse verso di Theo spintonandolo contro l'altare ma lui continuava a tenere lo sguardo verso sinistra e puzzava di disperazione

<Theo ma che cazzo?!> 

Theo inizialmente non risposte perchè sembrava assente, qualcosa in lui non stava andando e Liam non ci stava più capendo nulla. Lo spintonò di nuovo però appoggiando le proprie mani sulle sue spalle e scuotendolo forte per cercare di svegliarlo da qualsiasi cosa gli stesse prendendo. 

<Che cazzo hai fatto?!> 

<Liam?> 

Quella di Theo era una domanda? Liam era fottutamente davanti a lui e . . . Theo non era riuscito a vederlo? Era impossibile soprattutto perchè lo aveva spintonato ed era furente di rabbia. Ma Theo sembrava come se avesse dimenticato dove si trovasse e con chi si trovasse. 

<Porca puttana, Theo> si strofinò la fronte con disperazione <le hai fottutamente rotto il collo, Theo! L'hai uccisa, cazzo!> 

Theo sembrava non capire le parole di Liam al tal punto che si confrontò con la stanza e con la situazione per capire il contesto. Poi posò il suo sguardo sul cadavere dell'essere a terra e pronunciò <Non è morta, sta fingendo, le sirene non muoiono in questo modo ma per decapitazione> 

La sua voce era calma, molto fredda, assente. Parlava come uno scienziato pazzo che indicava l'evidenza. Quello non era il Theo che aveva riportato dall'inferno, quello non era Theo. 

<non me ne fotte un cazzo, Theo! Non capisci?! Che cazzo di passa per la testa?!> 

<è solo immobilizzata, dovremmo muoverci prima che arrivino le altre> 

<T->

<Ascoltami, cazzo! Sta per una volta fottutamente zitto> Theo gli afferrò il polso e lo strinse e Liam potè solo vedere quello sguardo di rabbia e di . . . non c'era niente in Theo che potesse essere salvato <dobbiamo scappare prima che ci prendano, sai farlo, Liam?> 

Theo lo spintonò indietro e Liam inciampò sul cadavere dell'essere che era a terra. 

<piccolo stronzetto!> la voce di Suor Victoria spaventò Liam al tal punto che fece un salto indietro. 

<Ma che->

<stronzetto del cazzo!> 

La vecchia iniziò ad imprecare ed a maledire tutti i presenti e Liam sinceramente non poteva crederci. Non poteva credere assolutamente a quello che stesse vivendo. 

Theo si affacciò fuori dalla cappella per vedere chi vi fosse al suo esterno non trovando completamente nessuno, fece segno agli altri di uscire e fece un piccolo gesto a Corey di prendere le mani di Nolan e Mason per rendersi invisibile per percorrere lungo tutto il giardino. Theo poi si voltò al suo indietro e si diresse verso Liam che ancora non riusciva a comprendere assolutamente nulla. 

La rabbia che provasse per Theo si era trasformata in una profonda rabbia che provava per sè stesso. Se tutto questo era vero, se quell'essere era lì voleva dire che aveva messo in pericolo la vita dei suoi migliori amici. Faceva così schifo ad essere un Leader? Li avrebbe portati tutti su una morte certa?

Voleva distruggere tutto. Stringeva i pugni forte e sentiva le sue unghie che rompevano la propria pelle. 

Il dolore rendeva umani. 

Il dolore rendeva umani. 

Continuava a ripeterselo ma questo non cambiava il fatto che fosse solo un ragazzino incompetente che faceva rischiare la vita alle persone a cui teneva più di tutte. 

Poi Liam sentì il calore della mano di Theo sulla sua, il suo disegnare dei cerchi sulle nocche pur di far si che Liam schiudesse i pugni. E Liam alzò lo sguardo per incrociare quei occhi grigi e magnetici che trasmettevano tanto freddo quanto fiducia. Con un solo sguardo Theo lo stava pregando di porre la sua fiducia in lui. 

<Liam, non è colpa tua> e Liam crollò a quelle parole, sentiva come se il peso sul suo petto fosse diventato meno pesante in quel momento <non è colpa tua>

Liam alzò su con il naso e pian piano schiuse la mano e si adagiava alla sensazione dei cerchi che Theo gli stesse disegnando sul dorso della mano <prendi un bel respiro, ed un altro, puoi farcela

Liam annuì facendo come Theo gli avesse detto e stupidamente si adagiò al battito del cuore di Theo. Era così tranquillo, così lento e costante. 

<Dobbiamo scappare> 

Liam tenne la propria mano stretta a quella di Theo quando si affacciò lungo il corridoio per vedere in che situazione fossero i suoi amici e li ritrovò a correre nuovamente verso la loro direzione. Per quale motivo? Poi vide dietro di loro e il portone del convento era sbarrato da cinque sirene mentre altrettante ora li stavano rincorrendo. 

<Scappate!> fu solo quello che sentirono detto da Mason quando lo videro sfrecciare oltre di loro lungo il corridoio sorpassandoli. 

Liam e Theo si aggregarono agli altri tre ragazzi scappando dalle suore dirigendosi verso la cucina. Arrivati al suo interno Theo subito chiuse la porta buttandovi di sopra per cercare di impedire che le suore la rompessero e che li prendessero tutti, così come anche Liam si mise al fianco di Theo mentre le suore incominciarono a dare dei forti colpi alla porta.

Nolan tentò di aprire la porta della cucina che dava sul retro <perché non si apre????>

Mason con le lacrime agli occhi spinse Nolan contro di Corey <magari perché stai tirando al posto di spingere?!> ma poi quando Mason spinse le lacrime si fecero più vive <è chiusa->

Corey allontanò dalla porta Mason e con un calcio contro la maniglia della porta ecco che saltò e la porta si aprì. Mason si poteva innamorare di quest'uomo ancora di più? 

I primi tre uscirono dalla porta molto velocemente quando Theo e Liam continuavano a spingere forte contro l'altra porta per non far entrare le suore.

<al mio tre> fece Theo guardando Liam in quegli occhi blu cielo.

Liam semplicemente annuì, il dolore che provava alla spalla con cui stava spingendo la porta era troppo forte per riuscire a lamentarsi in qualche maniera. Credeva che forse Theo non stava facendo il suo lavoro abbastanza bene.

Theo contò fino al tre quando lasciarono la presa correndo verso la porta sentendo l'altra cadere.

Theo spinse Liam contro la libertà per primo quando rimbalzò e cadde addosso a Theo dietro di lui.

<Cazzo> urlò immediatamente Theo prendendo Liam dai fianchi per attutire la caduta.

<che sta succedendo?!> Liam si voltò verso di Theo ma lui stava già guardando le sirene ridere con quei sorrisi che sembravano essere usciti da un film dell'orrore.

<Pensavate di sfuggire così tanto facilmente? Siete così adorabili> una delle suore, a quanto pare, suor Jude era proprio di fronte a loro, con le mani dentro la tunica e con quel sorriso da orrore.

<cenere di montagna, il più infimo dei trucchetti, serpi> grondò Theo dalle proprie labbra spostando Liam.

<è così poco carino detto da te, sai potresti lasciarlo indietro, in fin dei conti tu puoi passarci, giusto?> suor Jude era proprio una stronza, e prima Liam pensava che fosse davvero una persona carina e gentile!

<scusatemi, e che diavolo vorreste fare con me?!> Liam forse non doveva porre quella domanda ma si trovava leggermente indispettito.

<non sei il beta di Scott McCall? Secondo te non troveremo un qualche tuo utilizzo utile?> la suora aveva alzato le spalle come se fosse scontato.

<aspettate! Io non sono solo il beta di Scott! Ho anche tante altre qualità, almeno prendetemi per quelle!> 

Theo scosse il capo mettendosi una mano sul volto e prendendo un respiro rassegnato.

<Ehi! Io ho tante qualità, non guardatemi in quel modo!> Liam ora stava puntando il dito contro la suore che avevano perso il loro sorriso ed alcune avevano evitato lo sguardo pensando che quella fosse solo una interrogazione per non essere chiamate a rispondere.

Liam si voltò verso di Theo che anche lui prontamente aveva voltato lo sguardo <no ma dai! Fate tutti così schifo!> Liam ora era decisamente offeso.

<per la cronaca so cantare>

<come un disco rotto> gli interventi di Theo non erano favorevoli.

<ballare>

<ha i piedi che sembrano usciti da una rivista del soprannaturale "alla ricerca di Bigfoot">

<cucinare->

<non sa neanche che cosa sia una pentola>

<senti non stai aiutando per nulla>

<dovevo aiutare?>

Suor Jude si mise le mani sui fianchi inclinando un po' la postura come se fosse un'insegnante aspettando che quelli smettessero di parlare per non disturbare più la lezione.

<Ragazzi!>

<ah giusto> Liam fece mettendosi in posizione.

<No, Liam, allora, io cerco di intrattenerle mentre tu cerchi di rompere la barriera> Theo gli fece il segno di Time-Out, cioè dovevano organizzarsi in qualche modo. non potevano andare sempre a cazzum.

<no che?> Liam mise il broncio ritornando alla sua forma naturale <come diavolo dovrei fare se è cenere di montagna? Non ci posso passare e non credo che magicamente spunti la cenere a terra, no?> Liam indicò proprio l'uscio della porta dove non c'era evidentemente nessuna traccia di cenere, questo significava che la cenere era tra i mattoni della struttura che la componeva.

<hai pensato di provare a superare la barriera senza lamentarti?>

<non sono un Alpha, lo sai vero?>

<ma sei il primo beta di un vero alpha, soffri di un disturbo esplosivo intermittente ed hai i piedi grandi, secondo te non ce la fai a rompere una diavolo di barriera?>

<ora che c'entrano i miei piedi?! E poi non sono grandi!>

<Dumbar concentrati e incazzati>

<Mi hai appena chiamato "Dumbar"?>

<Liam, vai!> Theo era decisamente frustrato, ma di quelli che non ci si poteva immaginare.

<sai, mi dispiace per te> suor Jude fece a Theo quando lui si mise in posizione di attacco davanti a Liam mentre quello si era girato per affrontare la barriera per la sua libertà.

<anche io mi dispiaccio per me, parla tutto il giorno e anche tutta la notte russando, vorrei rompermi i timpani ma poi guariscono> fece Theo alzando le spalle.

<ehi, io non russo!>

<cazzo, concentrati, Liam!>

<beh il mio dispiacere era per il fatto che saresti morto qui, ma devo dirti che anche quello è un valido motivo> fece suor Jude scuotendo il capo stanca anche per Theo.

<sapete che anche se sto tentando qui, riesco a sentirvi?> ringhiò Liam.

<Liam, pensa a quello che ti fa incazzare> fece Theo, intanto, che veniva circondato dalle suore pronte all'attacco.

<tu mi fai incazzare!> ringhiò Liam tentando nuovamente di toccare la barriera ma si bruciò e si  allontanò.

<allora pensa a me, fa qualcosa!> ringhiò questa volta mentre una delle suore, una di quelle più giovani ed inesperte probabilmente si avventava contro di Theo e Theo riuscì ad afferrare il polso e fargli girare il braccio dietro alla schiena lanciandola contro una delle altre suore che si stava scagliando contro di lui facendole crollare a terra.

<fottiti> ringhiò Liam finalmente riuscendo a mettere la mano contro la barriera anche se questa bruciava. Cercava di drenare il dolore anche se era troppo forte. 

Iniziò a pensare a Mason, a Corey ed a Nolan che erano fuori dalla barriera e che non poteva far a loro rischiare la vita così stupidamente. E la rabbia e la frustrazione che prima provava iniziò ad riaffiorare tutta in una sola volta facendolo ringhiare e digrignare i denti mentre metteva anche l'altra mano sulla barriera per oltrepassarla. 

Il dolore rendeva umani

Ma Liam era una cazzo di bestia fottutamente incazzata con sè stessa, contro di Theo, contro di Scott per averlo mandato lì, contro a sua madre per non averlo fermato anche se non lo sapeva minimamente, contro la Monroe e soprattutto contro quelle sirene che volevano solo manipolarlo. 

La barriera era troppo forte, il dolore delle scotte si faceva sempre più vivo nella sua pelle ma Liam continuava a spingere ed a spingere contro la barriera. Poteva farcela. Ce l'avrebbe fatta.

Theo poteva percepire il dolore che provasse Liam mentre una delle suore lo feriva al fianco provocandogli un gemito di dolore ed un'altra gli feriva la coscia facendolo cedere con la gamba così che un'altra gli attorcigliasse il collo con le proprie braccia per stenderlo, l'unico suo pensiero era sempre rivolto verso di Liam. Doveva riuscirci, non potevano rimanere lì.

Quando Liam sentì le imprecazioni di Theo, i suoi gemiti di rabbia e di dolore, Liam non avrebbe preferito fare altro che girarsi verso di Theo ed aiutarlo anche se quelle sirene avrebbero continuato a rialzarsi ancora ed ancora.

Il suo corpo era in una costante contraddizione ed era arrabbiato, faceva male, il dolore lo stava pervadendo ancora ed ancora. Era colpa sua se fossero in quella situazione, era colpa sua se Mason piangeva, era colpa sua del dolore di Theo in quel preciso momento, era colpa sua se Corey avesse dovuto passare tutto il tempo a tentare di calmare Mason e la sua paranoia fondata, era tutta colpa sua se tutti stessero soffrendo. 

Come poteva definirsi un capo squadra quando l'unica cosa che riusciva e sapeva fare era quello di ferire le persone che amasse di più? Voleva proteggere con tutte le sue forze Mason ma l'unica cosa che riusciva a fare era quella di metterlo in pericolo! Prima con i berserkr, poi con la bestia e i Dottori del Terrore, poi con i cacciatori fantasma e con i cacciatori veri, ed ora eccoli ad affrontare diamine prima dei Ghoul e poi delle sirene che volevano ucciderlo.

Urlò forte straziato e finalmente una delle mani di Liam oltrepassò la barriera, la sua rabbia lo rendeva forte, l'avrebbe sempre reso forte.

<Liam> la voce di Mason era straziata all'esterno della barriera, era arrivato lì con il pickup di Theo ed aveva fatto il giro del convento solo per così recuperare i due il più velocemente possibile.

Liam ruggì spezzando la barriera e crollando a terra subito dopo. Il cuore gli batteva forte, aveva il respiro affannato, le gambe e le mani gli tremavano e non sentiva di riuscire a tenersi in piedi come se quello che avesse appena fatto l'avesse prosciugato di tutte le energie.

Ma non poteva fermarsi lì, non poteva, si voltò indietro con il fianco corto per vedere Theo, per cercarlo mentre questo aveva appena rotto il collo ad un'altra sirena e poi veniva colpito alla schiena da un'altra.

Fu molto veloce perché Corey aiutò Liam a salire sull'auto mentre Nolan e Mason rientravano dentro alla trappola mortale di quel convento con degli strani tubi prasi da chissà dove, probabilmente li avevano staccati da una dei lati del convento, per colpire le suore che in quel momento stavano attaccando Theo così da liberarlo mentre questo stendeva l'ultima suora.

Liam sbraitava cercando di tornare dentro perché aveva visto Mason correre verso il convento, ma Corey lo fermava spingendolo nel cassettone del pickup. Liam non poteva rischiare che il suo migliore amico, la sua famiglia, morisse in questo modo. Mason era tutto per lui, era suo fratello.

<beccatevi questo brutte stronze!> urlò Mason pieno di adrenalina prima di essere spinto da Theo a correre davanti a lui verso il pickup mentre lui zoppicando stava dietro agli unici due umani che non dovrebbero mai mettersi contro a degli esseri soprannaturali.

<Cazzo Cazzo!> Mason corse il più velocemente che potesse per ritornare al posto di guida e mettere in moto l'auto con le lacrime agli occhi sperando che essa partisse senza fare i capricci.

Intanto Theo aveva spinto per il culo Nolan facendolo salire nei sedili posteriori del pickup per poi entrare il più velocemente possibile dentro mentre le suore si alzavano per ritornare ad attaccarli.

L'auto ripartì di botto facendo sballottare Corey che in quel momento era in piedi sul cassettone del pickup per tenere Liam.

In men che non si dica, come riuscirono a raggiungere quel posto a tutta velocità, lo abbandonarono con altrettanta velocità.

HEYLAAAAAA MIEI AMORI!!!!

LO AVEVO DETTO CHE PUBBLICAVO OGGI!!!

Come va???? Tutto bene????? Come vi sta andando la vita???????

Io ho finito di fare tutti gli esami ed ora sto facendo il tirocinio e scrivendo la tesi per laurearmi a settembre! FINALMENTE SONO ARRIVATA ALLA FINE!!
(la magistrale dietro l'angolo con un fucile puntato alla mia tempia:)

Volevo solo dirvi che questo capitolo è: 26 325k fottutissime parole. Ho rotto il cazzo, lo so profondamente :')
(Ci ho messo cinque giorni, mattina e sera a correggerlo, mi viene da piangere-)

Volevo chiedervi. . . .

01. Vi sta piacendo la storia? Cosa ne pensate?

02.Secondo voi che cosa ha Theo?

03. E il messaggio dentro al diario secondo voi cos'è? Ed il disegno?

DATEMI I VOSTRI PARERI ♡♡♡♡

Il prossimo capitolo credo che sia forse uno dei miei preferiti perché esplicita molto della narrazione, quindi per vostra fortuna o sfortuna -più o meno è 16k di parole- (si è già scritto, devo solo correggerlo) arriverà molto ma molto presto!

ANZI FORSE, INIZIO A CORREGGERLO DOMANI?

CHISSÀ!!!

DATEMI AGGIORNAMENTI SULLA VOSTRA VITA!♡♡♡♡

PS. VEDETE GLI ALTRI DUE CAPITOLI CHE HO PUBBLICATO PERCHÉ HO FATTO DEGLI EDIT E VORREI SAPERE CHE COSA NE PENSATE ♡♡♡

ALLA PROSSIMA

AZRA ♡.ᐟ.ᐟ

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