. 𖥔 ݁ ˖ 𝐁𝐞𝐚𝐜𝐨𝐧 𝐇𝐢𝐥𝐥𝐬 ᝰ.ᐟ

Se avessero mai chiesto a Liam Dunbar se avesse mai voluto fare un viaggio alla fine del diploma, avrebbe sicuramente risposto "Diavolo, Si" perché era sempre stato il suo sogno! Riposarsi per ben tre mesi prima dell'inizio dell'Università, prima di cambiare vita e città. Avrebbe sicuramente detto di 'sì' se quell'offerta fosse stata proposta da Mason, solo loro due contro il caldo afoso dell'America e contro ogni pericolo.

Ma non pensava minimamente che tutto quanto sarebbe iniziato semplicemente con un tentato omicidio, una minaccia di distruzione di massa e anche tanta assenza di caffeina da parte di uno scorbutico stronzo che era sparito per sei fottutissimi mesi. 

Per spiegare bene cosa diavolo è accaduto in quel frangente di tempo che andava dal momento in cui mise piede alla sua Cerimonia di Diploma alle Cinque di notte di quel medesimo giorno, bisognava partire da quella mattina. 

Il sole stava spaccando le pietre ed illuminava completamente tutte la città quando finalmente gli occhi di Liam si aprirono al nuovo giorno da vivere. Liam era così pieno di energie quel giorno che con un po' di impegno avrebbe potuto scalare l'Everest solo con le mani ed a testa in giù. Beh, che cosa significava tutta quella felicità?

Non vedeva semplicemente l'ora di vivere le sue vacanze estive nel più massimo riposo che potesse mai avere e poi . . . Aveva appena ricevuto la lettera di ammissione all'Università di Santa Barbara, California. Il suo futuro era sistemato così come la sua piantina di Avocado dentro al barattolo dell'acqua.

L'unica cosa che doveva fare ora era quella di riposarsi e di vivere al massimo la sua Cerimonia di Diploma.

Che dire, la giornata era iniziata per il meglio, erano già le dodici quando decise di mettere piede nel mondo umano come tutti gli altri esseri viventi che lo facevano ancor prima della sua nascita. Liam si vantava sempre di tante cose che tutti sapevano fare, come. . . svegliarsi . . . Mason avrebbe sicuramente commentato questa affermazione sostenendo che non tutti si svegliavano prima o poi. 

Liam fece un grande sbadiglio, si grattò la pancia sotto la maglietta (non che fosse vestito con il pigiama ma semplicemente con una maglietta a maniche corte ed i suoi boxer da Batman) e scese le scale con gli occhi chiusi perché chi meglio di lui conosceva a memoria la sua casa? Una cosa strana di Liam era proprio che amava l'odore del caffè, dei chicchi tostati fatti in casa e poi venir triturati e fatti in polvere. Amava quell'odore; eppure, non gli piaceva molto il suo sapore, lo considerava fin troppo amaro e quando lo assumeva stranamente lo rendeva stanco ed assonnato.

Ma quado scese in cucina venne colpito da un forte odore di Pancakes ai mirtilli e diamine, l'odore del burro era qualcosa di davvero paradisiaco! Chi lo aveva inventato sarebbe dovuto diventare un Santo! Sperava almeno che anche Dio mangiasse così divinamente in Paradiso!

<Giorno Ma'> fece Liam sorridendo e sbadigliando quel poco per cercare di mettere un piede dietro l'altro come un essere umano normale.

Sua madre era ancora dietro ad i fornelli a cucinare non solo per loro ma anche per i parenti che sarebbero venuti quel pomeriggio dopo la cerimonia ed avrebbe dovuto contattare anche Sharon e Terry per sapere come stavano andando le altre preparazioni. Eppure, il suo dolce e stupido figlio aveva osato svegliarsi alle dodici del mattino quando il suo migliore amico già era in piedi e stava aiutando la sua dolce madre come un bravo figlio avrebbe dovuto fare! Jenna pensò in quel preciso istante, mentre cercava di farcire i Muffin, di non voler accoltellare il proprio figlio e di voler adottare Mason. Ricambiò semplicemente il saluto mentre con tutta fretta inseriva gli altri muffin nel forno.

<Ah Liam!> 

Liam era così felice, ogni cosa stava andando per il meglio, sicuramente non notò minimamente l'orario, ne tantomeno che la cerimonia sarebbe iniziata esattamente tra Tre Fottutissime Ore. Era felice con sé stesso e con la natura circostante. Sembrava proprio Biancaneve mentre puliva la casa dei nani e richiamava a sé tutti gli animali solo per aiutarlo. Ma Liam non era sicuramente una principessa della Disney e se lo fosse stato sicuramente lui sarebbe stato Rapunzel, e fanculo a Mason, almeno lui aveva i capelli biondi!

Tralasciando questa affermazione perché nessuno vuole sapere minimamente per quale diavolo di motivo quei due litigassero per quale principessa della Disney fossero e tralasciando anche il fatto che probabilmente Liam avrebbe dovuto revisionare decisamente i suoi gusti in fatto di partner o almeno rendersene conto solo leggermente un po', Liam non era di certo Biancaneve, perché se lo fosse stato sua madre non sarebbe stata in quel preciso momento mezza sudata mentre sfornava muffin per tutti gli amici di Liam.

Sicuramente Liam non era di certo Biancaneve perché la sua stanza era in disordine da ben dieci anni e se avesse rovistato un po' in giro come sotto alla scrivania avrebbe ritrovato anche il suo Tamagotchi che aveva perso ad otto anni.

Sicuramente Liam non era di certo Biancaneve perché se lo fosse stato avrebbe di certo tanti animali in torno tra quali cervi, conigli e scoiattoli, non sarebbe stato di certo LUI l'animale che stava sbranando quei pancakes pieni di burro e sciroppo d'acero al cioccolato come se non vedesse il cibo da dodici anni.

<Tutti i tuoi amici verranno oggi?> la domanda di Jenna era lecita in fin dei conti perché Liam e Mason avevano deciso di organizzare una festa per il loro diploma e, secondo loro, in quale casa avrebbero dovuto farle? Ovviamente in quella di Liam! Ecco della difficoltà di Jenna e di Sharon, la madre di Mason che in quel momento stava decisamente impazzando a casa sua per realizzare gli antipasti. Almeno lei era aiutata da suo figlio!

<uhm> Liam stava ancora masticando in quel preciso momento, aveva ricevuto già la conferma che tutti sarebbero tornati per vedere la cerimonia, anche se al dire il vero Malia aveva risposto solo stamattina con l'emoji del pollice in su ed una serie di lettere messe a caso. Se Liam non sapesse che i lupi mannari non possono ubriacarsi, avrebbe sicuramente scommesso che Malia lo fosse <yep, staranno solo per la cerimonia e la festa>

<per fortuna, se no avrei fatto mangiare a te tutti questi Muffin> brontolò Jenna tirando fuori la seconda teglia di muffin che avesse messo nel forno.

<ti amo anche io, Ma'> fece Liam prendendo un altro boccone di Pancakes anche se quel boccone era semplicemente coperto da una vasta infinita quantità di sciroppo al cioccolato e se qualcuno l'avesse visto da vicino, quello non era sicuramente un pezzo di pancakes ma di burro.

<Non dovresti iniziare a prepararti, tesoro?> chiese ancora una volta la donna mentre si asciugava il sudore dalla fronte fiera dei suoi capolavori.

<vado subito> fece Liam co la bocca piena, ovviamente i comuni mortali non avrebbero minimamente compreso cosa diavolo significasse quel verso che fece con la bocca aperta, ma Jenna aveva cresciuto quel marmocchio per diciotto anni della sua vita, sapeva ogni cosa di lui. Eppure, perché ancora non sapeva che lui fosse un lupo mannaro?

Liam salì velocemente nella sua camera ancora con i pancakes in bocca masticandoli, il piano di attacco quel giorno era composto da una profonda doccia, dal vestirsi bene ed elegante con almeno giacca e cravatta ed infine sistemarsi quei capelli ribelli con un po' di gel!

Liam ricontrollò il suo telefono, mancava solo una risposta a tutti gli inviti che avesse dato. Liam ormai a quel punto non si aspettava che quel coglione avrebbe risposto, non sapeva minimamente neanche se fosse ancora in città, in fin dei conti non aveva sue notizie da . . . da dopo la guerra con la Monroe.

Liam prese un bel respiro, non doveva pensarci, non doveva assolutamente pensarci.

Mason arrivò aprendo la porta urlando più forte che potesse esattamente nell'esatto momento in cui Liam aveva appena finito di mettersi la camicia. Era felice come non mai, Liam poteva giurare che Mason avrebbe potuto diventare un sole per quanto potesse essere felice.

Come era solito fare Mason, per lui era assolutamente normale entrare dentro la porta della camera del suo migliore amico senza neanche bussare, non imparò neanche la lezione dopo tutte le volte che è entrato e Liam stava facendo qualcosa con Hayden che traumatizzava un migliore amico, o almeno traumatizzava un migliore amico gay.

Fatto sta che Mason appoggiò le mani sulle spalle del suo migliore amico e saltellò felice, con un sorriso smagliante sul volto e con il completo più bello che avesse mai indossato in vita sua, un completo comprato da Armani <Liam! Corey è di sotto, invece il branco ci sta aspettando alla cerimonia, hanno detto che volevano fare visita al coach>

Liam sorrise dolcemente mentre cercava di abbottonare le maniche <Dio, spero che non faranno lo scherzo della vernice, ho già dovuto sopportare Nolan lamentarsi dei coriandoli finiti nel naso>

<oh, quindi non sono stato l'unico a sopportare i lamenti di Nolan! Sai che due giorni fa mi ha chiamato per parlare di Script MT Bold?> Mason fece una faccia decisamente esasperata e Liam poteva percepire la sua frustrazione.

<cos'è?>

<Un Font, Liam! Un Font! E me ne ha parlato per due fottute ore! Sai mi piaceva di più quando cercava di ucciderci tutti>

Liam socchiuse un po' lo sguardo solo che quello era uno sguardo da "davvero, Mason? Davvero?" <solo perché voleva uccidere me>

<Sai ci sono persone che serbano rancori per molto tempo> Mason sorrise e gli diede una piccola pacca sulla spalla <ed io non sono quel tipo di persona che serba rancori, ma te lo meriti per avermi tenuto nascosto di essere un lupo mannaro!>

A Liam venne un piccolo sbuffo divertito e prese la sua giacca per indossarla <per nulla rancoroso! Non vedo nessun rancore da parte tua>

<Liam?? Hai finito? Dovremmo andare!> la voce di Jenna si fece largo nella stanza.

I due giovani scesero lungo le scale e si riunirono alla famiglia. Era un giorno da ricordare, sicuramente sarebbe stato un giorno da ricordare! La casa era decorata alla perfezione, poteva sentire l'amore di sua madre in ogni piccolo dettaglio e riusciva a sentire anche l'amore di Sharon, ma probabilmente quello era dovuto perché lo considerava come una secondo figlio. Saranno così Mason e lui un giorno? Migliori amici che abitano ad un isolato di distanza e che i loro figli sono migliori amici? Forse un giorno avrebbe desiderato tutto quello.

Ma in quel preciso momento c'era solo tantissimo caos mentre ognuno cercava di salire in macchina senza dimenticare qualcosa puntualmente, un po' come le tre volte che Liam dovette ritornare in casa perché si era dimenticato la cravatta, aveva messo un paio di calzini con le fette di pizza con gli occhi e doveva cambiarli e poi anche perché si era dimenticato il capello che avrebbe dovuto lanciare in aria. Per fortuna che sua madre prese la toga per lui perché, se no sarebbe stato l'unico senza toga. Decisamente imbarazzante.

Fu bello rivedere tutto il suo branco, riabbracciare Scott, il suo alpha, su fratello, dopo che era partito per così tanto tempo via anche se era semplicemente passato meno di un anno.

Lydia era sempre stata così bella e stupenda? Perché quel vestito rosso con i fronzoli le donava alla perfezione. E Malia da quando era diventata così abbronzata? In un anno erano successe tantissime cose. Tutti loro erano cambiati. stavano vivendo un'altra vita lontano da Beacon Hills, e tra poco lo avrebbe fatto anche lui. Mancavano solo tre mesi ed avrebbe iniziato la sua vita da ragazzo del college!

<è così bello rivederti, Scott> disse Liam stringendo Scott tra le proprie braccia in modo fraterno. Scott ed il branco avevano già preso posto tra quelli davanti al palco.

<Anche per me, sei diventato per caso più alto?> Scott sorrise e si allontanò per guardare il volto di Liam solo per vederlo accigliarsi toccando un tasto dolente. Mai parlare di altezza con Liam.

<ha le scarpe rialzate> fu Mason questa volta ad intervenire ed intromettersi nella discussione.

<spero che stanotte dormirai con gli occhi aperti Mason> Liam sorrise, ma quello non era un sorriso gentile e premuroso, quello era un sorriso di un migliore amico pronto ad uccidere l'altro.

<è una minaccia la tua, Liam Dunbar?> ed eccolo lì, Stiles che faceva la sua entrata con la sua giacca e cravatta ed il tesserino dell'FBI proprio nella tasca solo per vantarsi. 

<Stiles> ma prima che Liam potesse abbracciare il suo amico, Lydia lo aveva preceduto correndo da lui ed avvolgendo le proprie braccia intorno al suo collo per salutarlo con un bacio sulle labbra. Dall'altra parte ci fu Stiles che divenne così rosso di imbarazzo che quasi non svenne, ovviamente la sua Biondo Fragola finalmente ricambiava i suoi sentimenti.

<Prendete posto!> La preside Martin parlò al microfono.

Si susseguì una cerimonia di ben quaranta minuti composta da premiazioni per gli studenti meritevoli, discorsi della preside e del Coach, il discorso anche del miglior studente dell'anno (Mason era stato davvero un genio a citare una delle frasi di Taylor Swift - Never believe anyone who tells you that you don't deserve what you want – perché tutti hanno iniziato ad applaudire immediatamente ed a fischiare).

E poi arrivò il momento che tutti gli studenti stavano aspettando dall'inizio di quella cerimonia. Ognuno appena chiamato doveva salire sul palco e ritirare il proprio diploma, era semplice, facile, niente sarebbe andato storto. Solo che Liam si sentiva in agitazione, sapeva che non doveva sentirsi in quel modo, aveva fatto cose decisamente più imbarazzanti e per giunta giocava a Lacrosse, per diamine! Aveva già sentito sempre la pressione di un pubblico mentre lo guardava fare qualcosa, ma comunque sentiva le proprie mani sudare. Forse perché per la prima volta stava raggiungendo un traguardo che lo avrebbe portato a vivere una vita lontano dalla famiglia, alla ricerca di sé stesso e del proprio valore.

E mentre era lì a vedere uno dei ragazzi prima di lui sui gradini ad aspettare di salire per fare il suo percorso verso la preside, stupidamente si era messo a guardare le proprie mani ed asciugarle sul tessuto della toga azzurra, si morse il labbro e voltò lo sguardo verso la sua famiglia ed il suo branco.

Non posò lo sguardo su nessuno di loro, in quel preciso momento. Come poteva se incrociò il suo sguardo con l'unica persona che gli desse quella strana sensazione di stritolamento del cuore? Lo vedeva lì con quel sorrisetto sogghignante, con una spalla appoggiata contro il ferro delle gradinate del campo di lacrosse. Lontano da tutti gli altri. Era lì come un fuggitivo quando doveva andare a vedere per l'ultima volta la persona che stesse abbandonando e poi scappare di nuovo nel nulla. 

Era lì. Era proprio lì. Theo Raeken lo stava guardando da lontano.

<Liam Dunbar>

Liam non sentì il suo nome pronunciato dalla preside, non riusciva a togliere il proprio sguardo dalla figura di Theo. Venne richiamato per ben altre due volte prima che il tizio di dietro di Liam gli desse una spintonata, ma ovviamente quella non derivava da quell'essere docile che poteva essere il tizio, ma era una spintonata di trasporto da parte di Mason, sette persone dietro di lui.

Liam inciampò mentre saliva solo l'unico gradino rimasto prima di dirigersi verso la preside. Era a pochissimo che la sua faccia finisse schiacciata nelle assi di legno. Sarebbe stato lì a terra insieme alla sua dignità. Ma poi guardò il pubblico imbarazzato e vide solo i sorrisi dolci dei suoi amici, della sua famiglia e del suo branco come se quello fosse stato un gesto da "Liam".

Non che Liam ci tenesse molto a ricordare quella caduta fatta dalle scale mobili del centro commerciale, decisamente imbarazzante e da non mandare in replay esattamente in quel preciso momento.

Ma Liam non fece altro che rincontrare lo sguardo con quello di Theo, sogghignante e divertito dalle azioni buffe di Liam. 

Voleva uccidere quella fottuta Chimera! 

Poteva mandargli un messaggio quello stronzo, magari si sarebbe preparato psicologicamente a vederlo di nuovo . . . Soprattutto dopo quella strana conversazione dentro a quell'ascensore.

Liam si diresse passo dopo passo verso la preside che non comprendeva che cosa stesse succedendo al piccolo, non tanto piccolo, Liam. Fu solo un'azione istantanea quella della madre di Lydia voltarsi verso sua figlia per comprendere anche un singolo secondo perché ora Liam sembrava così . . . maldestro.

Liam colmò molto velocemente la distanza tra lui e la preside Martin portando una mano dietro al collo in segno di disagio e scusandosi a bassa voce.

La preside Martin prese il cartoncino con il diploma arrotolato e legato con un nastro azzurro e lo porse nelle mani di Liam per poi stringerle una <Congratulazioni Liam Dunbar!>

<Grazie Mille> Liam fece un sorriso. Nella testa di Liam non stava succedendo assolutamente nulla, non che l'allarme della sirena di emergenza rimbombava nelle sue orecchie e i suoi neuroni in fin dei conti non sapevano come reagire realmente ad un possibile nuovo incontro con Theo Raeken, ma poteva superarla, di certo non avrebbe rovinato la sua festa.

Sicuramente non gli avrebbe rovinato la festa!

E così fu. La festa non venne assolutamente rovinata da imbarazzanti chiacchierate tra Liam e Theo dove Liam avrebbe chiesto dove fosse finito per tutto quel tempo Theo e su che cosa volesse dire con quelle parole nell'ascensore o sul perché anche Liam avesse risposto in quel modo.

Non venne rovinata perché Theo neanche si presentò alla porta della casa di Liam. Theo non c'era da nessuna parte e Liam non comprendeva per quale diavolo di ragione nessuno lo avesse notato o che nessuno sapesse neanche una singola informazione di lui da ben sei mesi.

Ma non era per caso diventato un alleato?

Perché nessuno in quel branco prestava attenzione ai propri alleati? Ma che diamine!

Non sapeva neanche dove fosse finito Peter Hale!

Non che Liam tenesse davvero a Peter Hale da chiedersi se fosse ancora vivo ovviamente!

In ben quattro ore di festa con tutti che si divertivano a scambiarsi avvenimenti delle loro vite ormai separate del resto del branco, ed a scambiarsi opinioni personali sul film Titanic perché, diamine, Jack poteva salvarsi, arrivò il tramonto. Liam ancora non sapeva quanto sarebbe durata quella festa, ma decisamente voleva andare a bere qualcosa in un locale, divertirsi e vivere quella notte come la più folle della propria vita insieme ad i suoi amici, anche se ne aveva vissute anche fin troppe di folli come essere rinchiuso in un cazzo di pozzo per ben tutta la notte e scalarlo con le semplici unghie. Ancora ha gli incubi dove lui finisce come Samara di The Ring ma se dovesse scegliere il protagonista della storia, avrebbe di gran lunga scelto sicuramente Mason!

Aveva deciso di alzarsi dai tre gradini del suo portico del giardino sul retro dove vi fosse la festa solo per andare a cercare Mason. Si era seduto lì insieme a Nolan ed il suo nuovo interesse: il Goudy Type. E no, non era assolutamente una qualsiasi marca di vino o di alcool, ma ancora una volta, uno stupido font.

Non volle sentire quella conversazione, d'altronde non era sicuramente uno che si metteva ad origliare, ma avvicinarsi in cucina e iniziare a captare con l'udito di un lupo mannaro un tono decisamente più triste e deciso, forse lo ha spinto a schiacciarsi contro la parete e appoggiare l'orecchio contro il muro anche se non serviva a nulla visto che era un lupo mannaro. Qualcuno glielo poteva ricordare a Liam?

<Dove è stata avvistata l'ultima volta?> Liam poteva giurare che quella fosse la voce di Scott.

<Arizona, Green Valley> quella era la voce del Signor Argent?

<che cosa ci stava facendo lì?> fece nuovamente Scott.

<lo stava cercando> Rispose il Signor Argent.

<Visto che sappiamo la sua posizione, perché non andare ad ucciderla?> questa era la voce di Derek?

Quindi nella sua cucina c'erano Argent, Scott e Derek che conversavano come se niente fosse? Soprattutto conversavano di una cosa importante e non lo chiamavano? Liam strinse i pugni e quasi sentì un formicolio alle dita sapendo che i suoi artigli volevano uscire. Ancora una volta si sentiva non considerato e alla fine si arrabbiava. Voleva partecipare, voleva essere lì a conversare con loro dei problemi del branco ma ancora non era visto come un adulto?

<non possiamo uccidere le persone, Derek, dobbiamo solo comprendere il suo piano> fece Scott.

<Lei ha quegli appunti, e sta collaborando con qualcuno> questa volta parlò il Signor Argent.

<solo perché quel brutto pezzo di merda non ci aveva avvisato degli altri danni che hanno fatto quegli stronzi con cui era in combutta, non possiamo rimetterci noi> fece Malia.

<Malia> la voce di Scott sembrava più un "ti prego non parlare" che un "ti amo ma stai zitta".

<cosa c'è? Ti ha quasi ucciso e vuoi difenderlo?> continuò lei.

Oh . . . stavano parlando di Theo? Cosa stracazzo aveva combinato Theo?

<Non lo sto difendendo, è diventato un alleato, è quasi morto per recuperarli> continuò Scott.

<Sarebbe stato meglio, ora abbiamo questo fottuto problema> ribadì Malia con tutta la rabbia che tenesse in corpo. Doveva ammettere che Malia fosse sempre arrabbiata con il mondo, ma particolarmente era sempre arrabbiata quando si pronunciava anche una singola lettera del nome di Theo.

<L'elemento chiave è il "Quasi"> fece Stiles.

Oh bene, in quella strana riunione c'erano tutti tranne Liam. Non so magari avrebbe voluto spaccare il tavolo in testa a Scott per non averlo incluso. 

<Stiles, quella era stata una tua decisione> fece Scott. 

<no no, Scottie, lui l'ha proposta, sapevi benissimo dove avrei voluto che tornasse> 

<Se lo avessimo fatto tornare lì, a quest'ora non avrebbe potuto aiutarci con tutto questo> 

<Avremo trovato una soluzione> 

<Ragazzi> li richiamò il Signor Argent <comunque, ha iniziato le ricerche, ha detto che sarebbe rimasto in contatto>

<Da solo?> ancora una volta Scott.

<Voleva assumersi le sue responsabilità o una cosa del genere> ribatte il Signor Argent.

<Finalmente ha detto una cosa sensata, non pensavo che sarebbe mai accaduto> fece Stiles con le sue solite parole intrise di sarcasmo.

<Non possiamo mandarlo da solo, la Monroe ha un arsenale di persone> continuò Scott.

<beh lui è riuscito ad ucciderti, credo che se la caverà meglio di quanto tu possa immaginare> parlò ancora una volta Stiles. Liam quasi giurava che, se avesse usato ancora il sarcasmo una singola volta, gli avrebbe lanciato un muffin in faccia anche se avrebbe fatto un torto alla sua dolce mamma perché li aveva fatti semplicemente con tanto amore e devozione.

<Stiles> venne ripreso da Scott.

<McCall> Liam quasi perse un battito quando sentì la sua voce dopo così tanto tempo. Non la ricordava così profonda ed in allerta, come se stesse avvisando di un percolo imminente, aspetta, cosa? <sono qui>

Se Liam non si fosse concentrato sull'origliare una conversazione che non era la sua, forse probabilmente avrebbe prestato attenzione al rumore degli pneumatici di sottofondo che parcheggiavano davanti alla sua casa ed avrebbe compreso immediatamente che cosa stesse succedendo. 

Per quale diavolo di motivo sentiva il panico nella voce di Theo o per quale diavolo di motivo Scott andò nella sala comune ed urlò di mettersi tutti al riparo?

Era la seconda volta che vivesse un'esperienza del genere, la prima volta fu esattamente quando i cacciatori attaccarono la casa di Scott e ferirono la Signora McCall, ma questa volta c'era in ballo la sua famiglia, c'era in ballo la possibilità che sua madre morisse. Sentì le lacrime che irrompevano negli occhi quando i primi spari ruppero le finestre della propria dimora e i vetri finirono ovunque.

Liam riuscì ad abbassarsi in tempo quando i proiettili iniziarono a colpire ogni sua singola finestra del piano terra. Il suo cuore palpitava, l'ansia gli scorreva nelle vene e l'unico suo pensiero era quello di andare a proteggere sua madre.

<Mamma> Liam lo urlò con strazio. Sua madre era l'unica che gli rimaneva, non poteva morire, sarebbe rimasto solo. Non voleva rimanere solo.

In quel preciso momento non gli importò molto dell'avviso di Scott, di rimanere fermi immobili, voleva solo trovare sua madre e proteggerla con il proprio stesso corpo. La rabbia gli percorse ogni centimetro del proprio corpo, le lacrime volevano scorrere lungo il volto già preparandosi ad una morte certa, ma sbucarono fuori solo gli artigli e le zanne. Si rialzò con ancora il rumore delle pallottole che sfrecciavano dentro la propria abitazione.

Era normale. Liam doveva immaginarselo. Con una guerra alle spalle, con una donna che era scappata, doveva sicuramente pensare che sarebbe accaduta una cosa del genere se avesse riunito tutto il branco. Lo doveva sapere e non doveva fare questa stupida festa.

Ogni frammento del suo corpo iniziò a ringhiare dalla rabbia, i suoi occhi divennero gialli e quel giorno non gli sarebbe importato minimamente se fossero diventati blu perché, se avessero ferito sua madre, avrebbe ucciso tutti quelli che ne fossero stati la causa.

Era proprio lì a sfoderare gli artigli e ad attaccare quando venne trascinato nuovamente giù ed al riparo. Era stato preso per il colletto della giacca e tirato indietro.

<Liam, i battiti del cuore>

La voce di Theo gli risuonava nelle orecchie, non riusciva a vederlo in volto ma riusciva a sentire il suo calore che si irradiava in Liam così dolcemente e così protettivo. Se solo la rabbia non fosse stata una parte di lui così profondamente radicata, avrebbe apprezzato quel calore, non l'avrebbe scacciato via come se fosse qualcosa di bollente che gli stava impedendo di proteggere le uniche persone che avesse mai amato.

Ma Theo lo stava abbracciando da dietro con la schiena rivolta contro i proiettili che entravano in casa, proteggendo quel ragazzino iracondo e tenendolo fermo e giù, ancorandolo per quello che potesse realmente fare. Tenendolo per i fianchi. Quello non sarebbe mai stato un abbraccio di ritorno anche se una parte del cervello di Theo avrebbe voluto che lo fosse. 

E Liam non riusciva a comprendere le parole di Theo, voleva solo sfuggire e correre ovunque in quella casa per trovare sua madre. Ma Theo ripeté nuovamente quelle parole.

<Liam, senti i battiti del cuore>

Era difficile concentrarsi con la rabbia che gli premeva lungo la pelle pronta da un momento all'altro ad uscire come se fosse l''unica cosa che realmente sapeva fare bene. Era difficile riuscire a pensare ad altro che squarciare la gola a tutti coloro che avessero fatto del male alla propria famiglia. Eppure, sentì la mano di Theo sul proprio petto, stringersi sopra al suo cuore e Liam non poté fare a meno di sentire il battito del cuore di Theo che gli premeva dietro alla schiena e si prolungava lungo il suo corpo.

Liam prese un bel respiro e le sue orecchie si concentrarono sui rumori, su come i cacciatori all'esterno dell'abitazione stavano ricaricando a turno i fucili solo per fare una raffica continua di proiettili, o su come sentiva Stiles lamentarsi nascondendosi sotto all'isolotto della cucina tenendo Lydia con sé.

Ma ancora non riusciva a sentire il battito del cuore che voleva sentire in quel preciso momento. Portò la propria mano su quella di Theo nel suo petto e gli infilzò la mano con i propri artigli. Il panico gli correva nelle ossa, faceva così male e non riusciva a respirare. Sentiva il suo cervello andare in apnea, la rabbia lì a cercare di sfuggire alle catene e riempire il restante spazio del suo cervello oscurando ogni singolo pensiero.

<Concentrati> la voce di Theo contro il suo orecchio era più forte di un singolo sussurro, era un ordine, voleva riportarlo a galla anche se stesse affondando come Jack ormai congelato dall'acqua fredda <sono al piano di sopra, segui il loro battito>

Theo per Liam era esattamente in quel preciso momento come l'iceberg nel Titanic, un punto fisso, grande abbastanza da essere notato da un capitano esperto che ha guidato barche per tutta un'intera vita. Ma, a quanto pare, se Theo era l'iceberg, Liam era sicuramente il Titanic con un capitano assolutamente incompetente e una band di musicisti che decideva di suonare anche quando si affondava.

Ed in quel momento Liam stava cercando di prendere dei respiri profondi per concentrarsi, per sentire il battito di sua madre. Strinse la presa sulla mano di Theo, sapeva che gli stava facendo male, che i suoi artigli gli stessero lacerando la pelle, ma non importava, riusciva a sentire il battito del suo cuore, il lento andamento anche se erano in una situazione di vita o di morte.

L'odore del sangue entrava nelle sue narici, era quello di Theo? Probabilmente lo era visto che gli stava stritolando la mano. Chiuse gli occhi e si concentrò. Se prima avesse sentito il proprio cervello senza ossigeno, in apnea, ora sarebbe riuscito un po' a prendere la calma, doveva farlo, d'altronde. Doveva solo sentire il piano di sopra. Il battito del cuore di sua madre era quasi impercettibile sotto il rumore dei proiettili e la voce di Scott.

Ma era lì presente, esattamente nella stanza matrimoniale, era lì con David. I loro due cuori erano impazziti, battevano troppo velocemente per lo spavento ma poteva sentire David che pronunciava esattamente le parole "sta bene, dobbiamo rimanere qui". Liam sentiva il groppo nella sua gola sciogliersi, e le lacrime sulla punta degli occhi pronte lì ad essere versate se solo non avesse tenuto gli occhi chiusi per concentrarsi al meglio.

<sta bene, per fortuna sta bene> sussurrò tra le proprie labbra, quasi al voler crollare in quella situazione di ipervigilanza.

E finalmente i rumori degli spari cessarono, furono più di cinque minuti che spararono ad ogni finestra del piano terra, Liam non sapeva che cosa fosse successo agli invitati nel cortile, non sapeva che fine avesse fatto Mason o Corey. Ma in quel momento la sua casa era completamente distrutta, vedeva Muffin assassinati da un colpo di proiettile oppure volati via tra le pareti della sua amabile casa. Grazie a Dio che non avevano deciso di sparare al piano superiore, non voleva raccogliere i vetri nella sua stanza, se no l'avrebbe dovuta mettere in ordine.

La prima cosa che fece Liam fu quella di alzarsi e di fuggire dalle grinfie di Theo, non che ci fosse qualcosa di male nello starci, solo che aveva appena avuto un attacco di IED con fottuto attacco di Panico e voleva decisamente andare a vedere dove diavolo fosse finita sua madre.

E Theo lo lasciò andare, rimanendo lì accovacciato a terra, gemendo dal dolore.

Liam corse velocemente verso il piano di sopra, salendo le scale tre a tre per fare il più velocemente possibile, ma vide sua madre fare lo stesso, esattamente cercare di scendere al piano terra per ritrovare il suo adorato figlio. Si incontrarono a metà del corridoio del secondo piano, davanti alla porta della sua camera e Jenna non fece altro che avvolgere le proprie braccia intorno al collo di suo figlio e stringerlo come se non vi fosse stato un domani. Ella era con le lacrime agli occhi e partì in un pianto cercando di vedere dove fosse rimasto ferito Liam ma non riusciva a trovare neanche una sola ferita. Niente di niente.

Al piano terra c'era il caos più totale, le risate dei cacciatori che inondavano il silenzio dei frammenti che erano diventati. Al piano terra nessuno rimase ferito o almeno nessuno del branco lo rimase, tutti si erano protetti dietro alle pareti o anche dentro allo sgabuzzino sotto alle scale. A quanto pare, gli invitati che vi fossero nel giardino scapparono completamente appena che sentirono i rumori degli spari andando a finire nelle case dei vicini.

Scott si alzò per primo, avvicinandosi furtivamente fuori dalla casa solo per vedere che cosa li aspettava di fuori, se quella pazza psicopatica della Monroe si era fatta viva e che fosse lì al comando per ucciderli tutti. Cercava di individuare il capo tra tutte le auto fuori dalla casa di Liam, con i fari che colpivano il suo interno per vedere chi fosse morto e chi fosse rimasto vivo per terminare il lavoro.

Si fece avanti un uomo, sulla trentina, caucasico, con la barba ed un cappellino mimetico, Scott poteva giurare che fosse lui il braccio destro della Monroe e che avesse organizzato tutto questo come regalino per Liam. Oh Liam doveva ringraziarla per caso? Farle un applauso e correre tra le sue braccia per il miglior regalo di sempre? Sarcasmo. La migliore arma di difesa.

Stile si affacciò lievemente dall'isolotto verso il salone dove vi fosse Scott appiccicato alla parete vicino alla finestra per vedere che cosa stesse succedendo. Anche se ora era diventato un agente dell'FBI non voleva di certo morire sotto una mitraglietta di colpi.

Scott si stava vicinando troppo, sarebbe morto da un momento all'altro se avesse fatto un altro passo. Ma poi Stiles lo vide girare il capo verso l'interno della casa. Sembrava come se stesse sentendo parlare qualcuno e Stiles ora decisamente odiava l'udito degli esseri soprannaturali.

"Osserva l'angolazione della luce, Scott, non muoverti" quelle furono le parole che gli vennero pronunciate prima di notare esattamente i fari delle auto. Se avesse fatto un altro passo sarebbe stato sotto alla luce, non poteva uscire da quell'angolo, miracolosamente le tende del finestrone della casa di Liam lo stavano salvando.

<Oi Congratulazioni!> l'uomo sulla trentina parlò ad alta voce <La Monroe vi saluta!> continuò mettendosi portando la propria canna del fucile sulle spalle <Sapete, non è potuta venire perché voi stupidi mostriciattoli le avete fatto il regalo più grande, chi l'avrebbe mai detto! Per combattere un essere soprannaturale, ci vuole dell'altro soprannaturale, giusto?>

E Liam sentiva quelle parole come se fossero essenza che alimentava la sua anima. D'altronde non solo gli avevano rovinato la festa, ma erano riusciti a fargli provocare una fusione tra i propri neuroni, distruggergli la casa ed a far venire molte domande a sua madre al tal punto che l'unica cosa che Liam avrebbe dovuto fare per non dargliele era quella di scappare.

<Andiamo, su> fece poi l'uomo facendo un cenno agli uomini che lo stessero aiutando.

La guerra non era finita, quel singolo atto che avvenne esattamente sei mesi prima, era solo l'inizio della fine e Liam non era decisamente pronto ad affrontarlo.

Quando il rumore delle auto sparì dalla circolazione, il silenzio divenne più vivo dentro alla casa ormai distrutta. Successivamente venne sostituito dal rumore di scarponcini che camminavano sopra ai vetri rotti.

<State tutti bene?> fece Scott cercando di ottenere un riscontro positivo.

<Se la Monroe non mi fa un bonifico per la mia permanente appena che la prendiamo . . . sapete quando tempo ho passato per farli diventare così?> commentò Lydia uscendo da sotto l'isolotto della cucina sistemandosi quei boccoli biondo fragola il meglio che poteva.

<ha rotto tutte le finestre di casa mia> questa volta fu Jenna a lamentarsi <spero che questa pazza sia miliardaria, oh si che le farò causa! La lascerò in mutande, anzi neanche quelle più avrà dopo> okay, forse nessuno conosceva alla perfezione la madre di Liam da vedere la sua parte iraconda, ma la conoscevano abbastanza da sapere che quando minacciava di fare qualcosa, oh sicuramente la faceva, solitamente anche con gli interessi del 25%.

<Mi potete spiegare cosa diavolo è successo?> ma questa volta fu esattamente David a parlare, d'altronde era il più razionale della coppia e anche il più razionale della famiglia se prendiamo in considerazione anche Liam, il quale non aveva neanche il minimo senso della sopravvivenza.

Mentre tutti uscivano dai loro posti sicuri, sani e salvi, Scott si girava intorno per vedere le loro condizioni. Malia era fresca come una rosa nella credenza nascosta della famiglia Geyer mentre era accovacciata a terra con le gambe incrociate mangiando dei cereali con le mani; Derek aveva protetto sia Lydia che Stiles; Chris dietro alla colonna portante della cucina; alcuni invitati dentro allo sgabuzzino insieme e a Nolan mentre ancora teneva in mano il suo muffin perché voleva chiedere alla signora Jenna se ve ne fossero alcuni alla carota.

<Fammi vedere la schiena> c'era la voce di Deaton lungo il corridoio dove fino a poco prima era stato trascinato Liam per essere al sicuro.

<Sto bene> gemette Theo.

E Liam lo vede lì a terra, seduto nella propria stessa pozza di sangue, appoggiato al muretto del corridoio mentre cercava di trattenere il dolore anche se la sua espressione mentiva. Theo lo aveva protetto? Theo stava sanguinando per lui? Theo stava sanguinando a causa sua?

E Liam vedeva la scena immobile mentre Deaton gli afferrava il colletto della sua felpa per controllare la situazione ma trovandogli delle striature nere che si stavano espandendo molto rapidamente.

<sta raggiungendo il cuore, dobbiamo fare qualcosa> fece nuovamente Deaton cercando di incontrare lo sguardo di Scott, vi era panico, quasi Liam poteva dire che il suo sguardo stava per trasmettere una morte imminente.

<portiamolo immediatamente alla clinica> queste furono le parole di Scott mentre si chinava per tentare di afferrare il braccio di Theo e portarlo dietro al proprio collo così da sorreggerlo e trascinarlo con sé il più velocemente possibile.

Ma Theo lasciò subito la presa di Scott <No> il proprio braccio crollò sul ventre. Non poteva farsi salvare la vita dall'uomo che aveva tentato di uccidere, non poteva <sto bene, ho detto, non è nulla> ma come potevano crederci quando Deaton era lì davanti e vedeva come le striature nere erano arrivate a scorrergli lungo le vene delle mani?

<sono proiettili con lo strozzalupo> Fece Derek afferrando uno dei proiettili finiti a terra ed aprendolo per vedere la sostanza che vi fosse dentro.

<sono immune allo strozzalupo> fece Theo a sua volta gemendo tentando di spostarsi appoggiandosi completamente alla parete con la schiena.

<non ti sei fatto mancare niente nel farti inserire anche fin troppe immunità, vero?> il sarcasmo tagliente di Stiles si sentiva anche fin troppo sulla pelle di ogni singolo presente lì dentro.

<sono anche immune al tuo sarcasmo, Stiles> ringhiò Theo dal dolore. I suoi arti stavano morendo uno dopo l'altro, ancora quella sostanza che lo facesse sentire inesistente, che lo facesse sentire ancora come uno stupido esperimento fallito. Stava cedendo e perendo, forse se avesse mollato in quel preciso momento la presa, forse se avesse lasciato andare finalmente avrebbe potuto ottenere la pace e trovare sua sorella. Perchè questo era quello che si meritava. Questa era la fine che avrebbe dovuto fare, morto tra le persone che lo odiassero di più lasciando solo un fottuto casino dietro di sé.

Liam era immobile tra le scale della propria casa, vedeva il corpo di Theo distruggersi piano piano, ed eccolo lì, il ricordo vivido di Hayden con il mercurio che scendeva dal naso. Theo è stata la prima chimera, non avrebbe dovuto avere quegli effetti, non doveva morire a causa del mercurio; eppure, perché ora stava scorrendo nelle sue vene?

Liam non stette immobile, questa volta non avrebbe pianto tenendo tra le braccia un'altra persona sperando che il proprio alpha la salvasse.

Liam tirò su con il naso, e scese velocemente dalle scale <è mercurio, i proiettili sono fatti di mercurio> urlò ad alta voce, spingendo le persone che gli impedivano il passaggio tra lui e Theo, l'avrebbe salvato, in fin dei conti, Theo lo aveva protetto, lo aveva salvato.

Scivolò velocemente con le ginocchia a terra come se avesse appena fatto un goal e volesse esultare con tutti i tifosi sul campo ma in quel preciso momento aveva solo di fronte Theo morente ed una pozza del suo sangue che pian piano stava diventando argentea.

Liam afferrò il braccio di Theo e cercò di prendere immediatamente il suo dolore, lo stringeva tra le proprie dita ma quel gesto era insignificante perché neanche un grammo del dolore che percorresse il colpo di Theo stava fuoriuscendo.

<per ucciderlo serviva solo del mercurio?> fece Malia ma ottenne solo un ringhio da parte di Liam.

<sta zitta> ringhiò stanco Liam abbandonando il braccio di Theo. Perché diavolo non funzionava? Perché non riusciva a raccogliere il suo dolore? Cosa c'era in lui che non andasse? Non gli importava abbastanza di Theo per salvarlo?

Liam prese il braccio di Theo e se lo mise sulle proprie spalle per alzarlo <Nolan! Mason! Cazzo venite!> Aveva chiesto quelle persone che per Theo non sarebbero state un problema se lo avessero aiutato. Theo avrebbe preferito morire che essere salvato da loro. E Liam lo sapeva.

Nolan arrivò di corsa dando il proprio muffin ad una donna che non sapeva neanche il suo nome. Arrivò e portò il proprio capo sotto l'altro braccio di Theo e lo sollevarono al tre da terra.

<Deaton per favore. . . Aiutalo> Liam era lì a chiedere questo favore, era lì a tentare di salvare la vita all'unico essere che gliela aveva rovinata. Era così ironica la situazione?

<Andiamo> fece Deaton.

<Stiles ed io vi seguiamo> fece questa volta Scott.

Theo venne immediatamente portato al suo camion. Non fu una scena piacevole, e non solo perché Theo aveva il capo rivoltato verso l'alto e quasi morente mormorava imprecazioni a Liam sul suo andamento e sulla sua incapacità di non farlo sbattere contro una qualsiasi cosa che si mettesse in mezzo a loro, ma anche perché appena arrivati davanti al camion, per riuscire a prendere le chiavi che erano rigorosamente dentro alle tasche dei pantaloni di Theo, ci fu uno delle scene che Liam non avrebbe mai voluto ripetere in vita sua.

<Nolan cerca> fece Liam dall'altra parte mentre con la mano sinistra teneva saldo il braccio di Theo sulla sua spalla; invece, con la mano destra iniziò a frugare dentro alla tasca di dietro dei pantaloni di Theo.

Theo roteò un po' il capo verso di Liam, riusciva a mettere i piedi a terra, fino ad ora aveva aiutato i due a trasportarlo, soprattutto perché non volesse sembrare completamente un peso morto, ma sentire la mano di Liam frugare così voracemente dentro alle sue tasche gli fece uscire un sorrisino anche fin troppo compiaciuto <ancora non siamo arrivati in prima base e già mi vuoi spogliare, Dunbar?> forse quella tecnica di approccio avrebbe funzionato se solo Theo non avesse sussurrato la frase tra il dolore e quasi la perdita di coscienza.

Liam in quel preciso momento avrebbe voluto dare un colpo di testa contro il naso di Theo ma non solo non avrebbe fatto stare zitto Theo, ma Liam si sarebbe sporcato di capelli di Mercurio e Theo sarebbe stato solo un ammasso di carne priva di vita e sarebbe stato più difficile trascinarlo.

Così Liam alzò semplicemente gli occhi al cielo <se non vuoi morire, è meglio se stai zitto>

<sto già moren-> ma Theo non fece in tempo a finire la frase che entrambi sapevano per certo che cosa significasse quando Nolan urlò un "Trovate" dopo aver visto dentro al camion le chiavi che penzolavano già inserite sul motore. Sinceramente c'era qualcosa di assolutamente strano in questo caso perché, quando Nolan aveva visto per la prima volta dentro all'auto non c'era l'ombra di nessuna chiave, assolutamente nessuna.

Liam aprì lo sportello dei sedili di dietro e tra un lamento e l'altro, tra strani rumori e Theo che sbattè il capo contro la macchina, riuscirono a farlo salire sul posto di dietro. Liam era letteralmente pronto a salire sul posto del guidatore quando Theo urlò un "Non fatelo guidare, Non fatelo guidare".

Così Deaton salì sul posto del guidatore, Liam diede una gomitata a Theo per farsi più in là così da salire nei sedili di dietro e Nolan salì al fianco di Liam. Il tragitto verso la clinica non fu uno dei più lunghi ma Liam lo sentì così sulla propria pelle mentre non riusciva a togliere lo sguardo dal morente Theo il quale appoggiò il proprio capo sulla sua spalla. Per Liam fu un gesto involontario quello di avvolgere il braccio intorno al collo di Theo ed adagiarlo di più a lui, togliendogli i capelli dalla fronte e con la propria giacca pulendogli il naso dal mercurio.

<ti sta bene> sussurrò quelle parole Theo.

<che cosa?> e Liam gli spostò un po' il colletto della felpa per vedere le striature nere fino a che punto fossero arrivate. Il suo cuore batteva così forte, non era stato così vicino a Theo da sempre, non gli aveva mai accarezzato i capelli come in quel momento, non aveva mai sentito il suo cuore battere così lentamente e faceva male. Ogni singola cosa in quella scena gli ricordava la morte di Hayden, come Theo gli aveva strappato la felicità e l'amore perché lei era morta e non era riuscito a fare nulla per salvarla. Ed ora era Theo.

Theo era fatto per rovinare la vita di Liam, ed allora perché Liam stava disperatamente cercando di salvarlo?

<il completo> sussurrò Theo <oggi . . . sei stato . . . adorabile>

Ma l'auto si fermò ancora prima che Liam registrasse le parole che uscirono dalla bocca di Theo. Fu una frazione di secondo da Theo dentro all'auto, a Theo gettato con forza sul tavolo operatorio di Deaton, a pancia in giù visto che era stato colpito alla schiena.

Ormai quei vestiti erano assolutamente inutilizzabili, così Liam non ci pensò minimamente due secondi ad uscire gli artigli ed a distruggerli. Gli piaceva quella giacca di pelle, ma Theo se ne sarebbe fatto sicuramente una ragione.

<non ho mai avuto a che fare con le Chimere> Deaton non riusciva a comprendere il danno di Theo, quanto fosse grave. Vedeva solo la schiena di Theo ricoperta di striature nere e tre fori di proiettile, un sotto alle costole nella parte sinistra, l'altro nella sua scapola destra ed uno al fianco sinistro.

<e dovrei saperlo io? > Liam in quel momento era decisamente agitato. Il suo cuore era a mille e il suo panico sulla punta della lingua.

Arrivarono anche Scott e Stiles con la Jeep. 

<Deaton, la situazione?> chiese Scott guardando il corpo di Theo inerme sul tavolo di ferro.

<il Mercurio sta scorrendo nel suo corpo attaccando le vene e sostituendosi al sangue>

Liam vide il corpo di Theo contorcersi e gemere dal dolore <estrai i proiettili> era un ringhio forte, come se avesse messo ogni sua forza per dire che cosa avrebbero dovuto fare.

E Deaton lo fece, prese una pinzetta e la inserì nella carne di Theo, esattamente dove vi fosse il primo proiettile sulle sue costole e lo estrasse velocemente facendo ululare dal dolore Theo. E Liam era lì, che gli stringeva il braccio per farlo rimanere fermo sul tavolo operatorio. Deaton fece così anche con l'altro proiettile.

I proiettili non erano di mercurio liquido, il mercurio era stato semplicemente introdotto nel suo corpo in maniera solida. Il proprio corpo ha solo reagito al materiale introdotto. In fin dei conti Theo, aveva già provato questa sensazione di dolore, di morte sulla propria pelle, del ferro ghiacciato sotto di lui e delle pinze nella sua carne. E se mollasse? E se non dicesse nulla e morisse? Il freddo metallo sotto di lui gli ricordava ancora ed ancora che non avesse realmente nulla, che in quel momento si sarebbe svegliato tra quelle quattro mura perchè i passi di sua sorella si facevano sempre più forti e più forti impedendogli di marcire lì, di provare a scappare

Theo socchiuse gli occhi, e vide da lontano la parte buia della stanza, una voce lo stava chiamando, lo stava attraendo  sè. Sarebbe morto, giusto? Se non avesse fatto nulla, finalmente si sarebbe liberato da quelle catene che erano diventate la sua vita

"Theo

"Theo

La voce di donna si faceva sempre più presente come un ammonito che lo avrebbe raggiunto finalmente, che se avesse chiuso gli occhi nuovamente, eccolo lì imprigionato per sempre in quell'inferno

<Theo> ma era la voce di Liam. Liam che lo tirava sempre dall'oblio in cui non riusciva a smettere di cadere. Anche dopo tutti questi mesi, anche dopo la sua prigionia per non finire di nuovo all'inferno. Liam era sempre stato lì nei suoi pensieri.

Liam. Liam. Liam. Liam

<La cenere di montagna>

E Liam era spaesato correndo nella stanza e dicendo a Deaton dove diavolo fosse la cenere di montagna. 

Fu Deaton a prenderla ed aprire il barattolo e Theo a sua volta parlò tutto ad un fiato con le ultime forze che avesse in corpo <mettetela nelle ferite e dategli fuoco>

<ma che cazzo?> la voce stridula piena di panico di Stiles si fece largo nella stanza <questa cosa è da folli, da folli>

<Stiles hai già visto cose peggiori> ribatté Scott mentre Deaton cospargeva i buchi di proiettile con la cenere decidendo di metterne in grandi quantità. Non sapeva se avesse fatto effetto e sicuramente tutta questa cosa delle chimere e del loro sistema erano decisamente troppo nuove da imparare.

Liam invece da parte sua rimase scioccato con quella solita faccia da "ma che?" <mi stai chiedendo davvero di bruciarti?>

Deaton rovistò tra i suoi cassetti per trovare un accendino e poi lo porse a Stiles <Fallo> disse solo quello e Stiles non se lo fece ripetere due volte, in fin dei conti questo era un modo per vendicarsi senza uccidere quel grandissimo stronzo, giusto? <Scott, Liam, tenetelo fermo>

Se un'istante prima c'era un Theo morente su quel tavolo di ferro, l'istante dopo c'era una Chimera ululante trasformata sul tavolo mentre la cenere di montagna scoppiettava sulla sua pelle con delle piccole scintille come legna bruciata in un falò.

<No>

<Basta>

<non lo farò più>

<Fermatevi>

<No>

<Tara>

Le urla di Theo erano strazianti e facevano scuotere il cuore di Liam perché sapeva che quelle parole non erano rivolte a loro, non lo sarebbero mai state, ma erano rivolte ai mostri del suo passato, a quelli che portarono Theo ad essere solo una accozzaglia di pezzi frantumati al suolo. E quando la cenere smise di scoppiettare come tante piccole esplosioni sulla pelle di Theo, a quel punto anche Theo smise di muoversi e di dimenarsi dal dolore e smise di urlare.

Liam, Scott e Deaton che in quel momento stavano schiacciando Theo contro il ferro freddo del tavolo operatorio si allontanarono con titubanza dal suo corpo. Era immobile e fermo, e Liam andò a vedere se Theo fosse lì, fosse vivo e con loro, ma teneva gli occhi chiusi, le zanne erano sparite, gli artigli rientrati e il sudore gli adornava la fronte.

Fu involontario per Liam spostargli i capelli dalla fronte, passare il pollice nelle sue evidenti occhiaie, fino a scivolare con le dita lungo il suo collo per sentire il suo battito, per sentire se fosse ancora vivo. Il cervello di Liam in quel momento, o magari in tutta la situazione, aveva decisamente smesso di funzionare, non perché volesse andare in vacanza visto che ormai erano arrivate le vacanze, ma più che altro è che, se avesse analizzato quelle sue emozioni avrebbe scoperto qualcosa che non desiderava avere.

<Ragazzi!> Nolan ruppe il silenzio che si era creato nella stanza <ho trovato cinque dollari dentro alla rivista!> stava sventolando in quel preciso momento una rivista del Magazine di due settimane fa che era posta sul tavolino della reception. 

Lo ignorarono anche se fu grazie a lui che la tensione ed il silenzio andò a scemare.

<secondo voi è morto?> chiese Stiles.

<non riesco a sentire il suo battito> rispose a sua volta Scott.

<non è che ora fa uno di quei Jumpscare dove poi si rivela vivo?> la delicatezza di Stiles era così toccante.

<non credo che lo farebbe . . . forse> Scott appoggiò la mano sulla schiena di Theo per muoverlo per vedere se avrebbe risposto all'impulso ma non successe nulla.

Era difficile da descrivere lo stato d'animo di Liam in quel preciso momento. Forse era del tutto impossibile descriverlo. Liam provava la stessa sensazione che provasse quando vide per la prima volta "E.T." e vide quella esatta scena in cui E.T. muore. Elliot era distrutto perché aveva appena perso E.T. e Liam quando guardò quella scena, all'età di nove anni, pianse e scosse per le spalle Mason chiedendogli disperatamente perché gli avesse fatto vedere quel film.

Odiava quella sensazione, era come se Liam non se la meritasse, soprattutto se si faceva riferimento allo stesso mostro che aveva ucciso Scott e lo avesse manipolato. Ma era anche lo stesso mostro che lo aveva aiutato, che gli aveva salvato la vita, che aveva preso il dolore di Gabe e che aveva detto che non sarebbe morto per lui.

Ed ora Liam non poteva fare altro che allontanarsi dal corpo freddo di Theo, appoggiando la schiena contro il lavandino. In una situazione del genere avrebbe dovuto piangere? Aveva le lacrime per piangere per un mostro? No, non le aveva

<Dovremmo . . . > Stiles a quel punto stava solo cercando di dire un modo carino che avrebbero dovuto smaltire il cadavere in qualche modo.

Theo sentiva dell'acqua sotto di sè, gli bagnava le mani e la schiena. Sentiva la sua pelle lacerata, tirata, bruciata. Il dolore si protraeva nel corpo secondo dopo secondo. In quel momento ogni parte del suo corpo veniva distrutta ed assemblata ogni singola volta ed il dolore diventava sempre peggiore mangiando la stessa esistenza di Theo. Poi Delle catene avvolte intorno al collo lo tiravano giù sempre aderente all'acqua e le dita fredde di Tara sul proprio volto lo spingevano giù facendolo sprofondare. 

Ed i polmoni di Theo si riempivano di acqua, non riusciva più a respirare, non riusciva più a vedere niente, non riusciva più a sentire niente sulla propria pelle. Riuscì a sentire solo la voce di sua sorella, il comando che gli era stato imposto. 

"Non Ora" 

Stiles si spaventò a morte ed indietreggiò come fece Scott quando videro che su quel tavolo operatorio un corpo che prima era completamente senza battito ora si stava rialzando e raccogliendo aria nei propri polmoni. Fu veloce la scena, Theo che si rialzava dalla morte, resuscitava come ogni singola volta e sfuggiva dall'inferno, e cadere cercando di raggiungere l'altro lavandino vicino a Liam. Si appoggiò con le mani per tenersi e vomitò ogni singolo grammo di mercurio all'interno del proprio corpo nel lavandino ricoprendone ogni singola parete. 

<ma che cazzo> Stiles aveva una mano sul cuore a causa dello spavento che si fosse preso <io lo sapevo del Jumpscare, lo sapevo!>

<Stiles> venne ripreso da Scott che quasi anche lui perdeva l'anima dopo lo spavento.

<fa leggermente un po' schifo> continuò Stiles indicando Theo e ciò che stesse vomitando. D'altronde come si poteva dare del torto a Stiles?

Theo si accasciò piano piano contro la parete del mobiluccio del lavandino, sedendosi sul pavimento ed avvicinando le gambe per appoggiarvici le braccia e infilando il capo tra di esse per riprendere fiato. Riusciva a sentire l'aria nei suoi polmoni, ma la guarigione era lenta, al dir poco quasi inesistente. Doveva funzionare prima del previsto, se si fosse rotto un braccio avrebbe accelerato la guarigione, giusto? A Stiles piacerebbe molto farlo, giusto? Però non era abbastanza forte per riuscirci a mani nude.

<tu sei morto> l'urlo di Liam gli perforò le orecchie così forte che forse aveva superato i decibel udibili all''essere umano e purtroppo Theo non lo era.

Avrebbe voluto alzare gli occhi al cielo se solo avesse avuto anche un solo grammo di forza fisica per riuscire a sopportarlo attualmente <uh dimmi cose che non so, genio> sarcasmo. 

<tu . . . tu non respiravi-> Liam era in preda ad un attacco di panico, era dannatamente normale, aveva appena visto qualcuno morire per poi risorgere dalle sue ceneri, anche se teoricamente Theo non era del tutto morto. Forse. Ma in quel preciso momento Theo non aveva decisamente voglia di risolvere il panico di Liam, voleva solo risentire le sue fottute ossa e mangiare qualcosa. Era egoista? D'accordo, ma sicuramente Liam non si era beccato proiettili di mercurio. Anche se in fin dei conti, Liam non aveva come debolezza il mercurio ma lo strozzalupo, fatto sta che Theo voleva solo un po' riprendere fiato e pensare a sé stesso in quel preciso momento.

<Liam? Liam!> Theo lo richiamò mentre ancora Liam stava semplicemente parlando a vanvera con parole che in quel preciso momento Theo non riusciva a registrare nel suo cervello <stai fottutamente zitto>

<Ci sarà mai qualcosa che ti ucciderà?> fece Stiles. 

<si> ringhiò Theo in sua risposta <il tuo grosso culo>

<come può-> Scott sottigliò gli occhi riflettendo alla frase che Theo pronunciò.

<Scott> Theo scosse il capo <no>

Ci vollero solo cinque minuti prima che Theo riuscisse ad alzare il capo per guardare l'alpha lì in piedi vicino al tavolo di ferro. In quel preciso momento Deaton si era fatto avanti con due sacche di una strana sostanza e due aghi e dei tubicini di plastica. 

<Sta fermo, bisogna farlo per togliere tutto il mercurio> fece Deaton afferrando una delle braccia di Theo e somministrandogli una Terapia Chelante. Theo non aveva la forza per scacciare via Deaton, rimase semplicemente in silenzio ed accettò il suo aiuto

Ancora una volta c'era un tavolo di ferro, ancora una volta aveva sentito la sua vita finire su uno di essi. Ma quale vita? La sua era solo mera sopravvivenza. Un continuo rimandare e rimandare il destino che avesse sempre avuto. Disperazione, distruzione, morte e Tara

Liam. Liam. Liam. Liam

<voglio uccidere quella grandissima stronza> ringhiò Theo e Liam poteva sentire davvero l'odore di vendetta provenire da Theo anche se al dire il vero riusciva a sentire maggiormente l'odore di mercurio, sangue, sudore e traumi psicologici. L'ultimo era sicuramente fatto riferimento a Liam perché, diavolo, come poteva superare quella giostra di emozioni avvenute in meno di massimo due ore?

<noi non uccidiamo nessuno> Fece Scott <non posso lasciartelo fare>

<è un modo di dire, Scott> Theo abbassò il capo, forse anche quella di Theo era solo una giostra piena di emozioni in quel momento <ho creato io questo problema, ora è mio compito rimediare>

<Theo> Scott si avvicinò a lui e si accovacciò per parlare direttamente a Theo faccia a faccia <non devi rimediare a niente, non dopo quello che ti abbiamo fatto. Potevamo impedirlo se solo tu->

<No. Era giusto così>

<Vedi, Scottie? Non devi sentirti in colpa per una sua scelta>

<Se non glielo avessimo detto non avrebbe avuto una scelta da fare>

<Scottie->

<Basta> fece Theo, non avrebbe portato altro scompiglio nel Branco, non era questo il suo obiettivo, non più oramai. Voleva solo essere utile, voleva solo morire <Penserò io alla Monroe>

Prima che Scott pronunciasse il suo dissenso si incominciò a sentire l'odore del sangue fresco e rabbia provenire da Liam. Theo lo vedeva con i pugni chiusi, stringere sempre di più la presa. Theo poteva sentire il suo senso di frustrazione e delusione e pensava solo che quei sentimenti non fossero rivolti a lui ma a Scott. 

<Mi spiegate che cosa diavolo sta succedendo?> Liam stava ringhiando frustrato e con la rabbia nei polmoni <Mia madre è quasi morta per colpa vostra e non volete dirmi che cosa diavolo sta succedendo?>

Scott abbassò lo sguardo per non vedere il volto di Liam colmo di rabbia e quei strani sentimenti di esclusione <non volevano crearti problemi, non ora che . . . > non finì neanche la frase, non ne aveva il coraggio. 

<Non ora che cosa, Scott?>  Liam strinse i denti. 

<Non ora che hai la possibilità di vivere una vita normale senza il caos di questa città, devi andartene, andare al college e farti un futuro, Liam> Scott mise le proprie mani sulle spalle di Liam e lo guardò con tutto l'amore fraterno possibile. 

E Liam rimase a fissare quei occhi nocciola e quell'odore di pura verità che se stesse diffondendo nell'aria <Io . . . io non volevo rimanere in questa città> lo disse togliendosi un peso dal cuore. Per tutti quei mesi pensava che avrebbe dovuto prendere il posto di Scott, che sarebbe dovuto rimanere per proteggere i suoi genitori quando semplicemente voleva abbandonarla <non volevo dirtelo, pensavo che avrei dovuto sentirmi in colpa per questo ma non voglio rimanere a proteggere questa città>

<Liam->

Liam però continuò a parlare, sapendo che se non l'avesse fatto non sarebbe riuscito a dire tutta la verità a Scott, quella verità che si teneva nascosta per tutto questo tempo <Io voglio vedere il mondo, voglio avere quelle esperienze del college, voglio mangiare la pizza fino alle cinque del mattino tentando di studiare per un esame per il giorno dopo. Anche tu l'hai fatto, no? te ne sei andato, giusto? allora perchè dovrei rimanere io? E mi dispiace . . . sono solo così egoista->

<non sei egoista Liam, sei perfetto> Scott lo abbracciò fortissimo tenendolo tra le sue braccia come un figlio <grazie, mi sentivo così in colpa e non volevo tapparti le ali> 

<no, ragazzi> Fece Stiles alzando su con il naso <così fate piangere anche me> si avvicinò verso di loro per un abbraccio di gruppo sicuramente non rifiutato dagli altri due. 

<Non sto piangendo> borbottò Liam però mettendo un piccolo broncio ed abbracciando Stiles. 

<se incominciate a farlo me ne vado> brontolò Theo alzando gli occhi al cielo per quella scena. Diamine era morto fino a cinque minuti fa ed ora doveva vedere tutta quella smanceria inutile? 

<su, anche tu> fece Scott facendo segno a Theo di avvicinarsi. Aveva accumulato tanti traumi cranici per dire una cosa del genere? 

<referirei che mi sparassero altre sette volte al posto di tutta quella manfrina> 

<tanto non eri accettato> brontolò Stiles afferrando il capo di Liam e stringendolo di più a sè come una madre protettiva <sia mai che ti faccia toccare mio figlio!> fece divertito Stiles. 

<Salva il mondo e castrati, fallo per tutti noi così non dovremo mai sopportare una versione te più piccola> 

Scott rise, una parte di sè avrebbe sempre voluto vedere scene del genere. Forse una parte di sè aveva immaginato quella lunga e duratura amicizia che sarebbe potuta essere se solo Theo non fosse sparito quella notte di autunno dodici anni prima. Non poteva tornare indietro nel tempo e non poteva neanche pensare a come sarebbe stata la sua vita con loro due al suo fianco per tutta la sua infanzia ed adolescenza. 

Non ricordava bene chi glielo avesse detto, ma sognare qualcosa che si rimpiangeva avrebbe comunque portato infelicità e sarebbe rimasto ancorato al passato. Se solo quel giorno di autunno di dodici anni fa fosse andato con il piccolo Theo piangente al posto di chiamare sua madre, forse la sua vita sarebbe stata differente, forse sarebbe riuscito a proteggerlo

E poi l'improvviso trasferimento.  

Scott sospirò, l'amarezza di una piccola versione di sè stesso non poteva distruggere la realtà in cui fosse. Non poteva riparare ai suoi sensi di colpa. Si mosse un po' lontano da Liam e lanciò uno sguardo a Theo <Liam> prese un bel respiro ed eccolo lì a rivelare quello che stesse nascondendo a Liam da più di due mesi <la Monroe è riuscita a trovare la base dei Dread Doctors a Beacon Hills, ha rubato dei loro appunti ed ha trovato anche la base in Arizona saccheggiandola> 

<base in Arizona?> 

Questa volta fu Theo a parlare, ma quasi la voce gli morì in gola <I . . .> anche il solo pensare di nominarli risentiva quella lama affilata sulla propria pelle, quei rumori metallici e quell'odore di mercurio <Loro hanno diverse basi . . . non solo quella a Beacon Hills> 

<Mi state dicendo che quei pazzi psicopatici sono usciti dalla California prima di me?> 

<se la vuoi mettere così> Theo fece spallucce. Era davvero quella la questione più importante per Liam?

<E che cosa c'era di così importante in Arizona?> 

<I Dread Doctors hanno lasciato in uno degli appunti dove poter trovare il Grimorio di incantesimi druidici> continuò questa volta Scott <se finito in mani sbagliate può provocare disastri naturali>

<I Darach> fece questa volta Deaton. 

<Abbiamo già affrontato in passato un Darach> la voce di Derek si fece presente nella piccola sala operatoria di Deaton. 

<Jennifer compieva sacrifici umani per alimentare i suoi poteri> fece questa volta Stiles. 

<Ma se quella stronza ottiene il Grimorio, non basteranno un alpha cieco, un alpha alle prime armi, un coglione innamorato ed illuso ed un grandissimo stronzo opportunista, per ucciderla> fece questa volta Theo. 

Stiles indietreggiò titubante chiedendosi come facesse a saperlo e Theo alzò gli occhi al cielo muovendo leggermente la mano <vi ho studiato, qualche problema?> 

<Si!> fece Stiles sottolineando l'ovvio. 

<Aspettate, cosa diavolo fa quel Grimo-qualcosa?> Liam era confuso. Troppe informazioni tutte in una volta. 

Theo al dir poco rimase sorpreso della domanda fin centrata di Liam, che magari in quei sei mesi aveva ottenuto quello che si poteva chiamare "cervello"? 

<Riporta in vita i morti e maledice i vivi> sintetizzò Scott. Al dire il vero quando Theo iniziò a parlare di quel Grimorio, c'erano tante cose che si perse ad un quarto della spiegazione.

<beh, si, si può riassumere così l'estinzione di tutti gli esseri soprannaturali> ancora una volta Theo alzò le spalle sarcastico. 

<Cosa?!> Liam sgranò gli occhi. 

<Com'è possibile che il Grimorio conservato dalla Grande Congrega per secoli sia stato . . . pensavamo che quasi fosse una leggenda> Deaton ancora non riusciva a capacitarsene. Pensava che quel libro fosse solo leggenda, nessun Druido che avesse mai conosciuto l'aveva mai visto, ed ora un ragazzino di meno di vent'anni lo aveva visto e sapeva anche la sua posizione?! 

<Stiamo andando fuori tema, Deaton, capisco che potrebbe per te essere un trauma accompagnato da 20 ore di terapia a settimana> ringhiò Theo cercando di appoggiare una mano contro il lavandino per tentare di alzarsi ma ancora fin troppo debole per farlo <ma se quella pazza riesce a prendere il Grimorio, siamo tutti nella merda>

<fatemi capire bene...> Liam portò una mano ad accarezzarsi il momento cercando di registrare tutte le informazioni che gli erano state lanciate addosso in quel modo <quindi gli appunti di qualche pazzo svitato sono finiti nelle mani di qualche altra pazza svitata che ora cerca un libro che fa cose da ultra-pazzi svitati?>

<aspetta, per caso Lydia ha fatto una qualche sorta di Upgrade ed è riuscita ad impossessarsi del tuo corpo?> Stiles sentiva che ci fosse qualcosa di strano era come quando Lydia i era svegliata nella notte piangendo ed urlando "Liam! Liam! Bisogna salvarlo! L'orologio! Liam!".

<beh, il riassunto è questo> concluse Theo non volendo assolutamente mischiarsi con queste cose da 'Branco'. In fin dei conti, lui non ne faceva parte.

<Quindi il piano di azione qual è?> chiese Liam osservando Scott. 

<Se lo sapessi te lo direi> Scott si passò una mano sulla fronte e tirò indietro i propri capelli. 

<Non abbiamo un piano?> Liam era titubante. 

<Prima dell'Arizona, il piano era quello di catturare le Monroe mentre era ancora a Beacon Hills, poi è andata via> continuò Scott. 

<e ci è toccato lui come soluzione> Stiles indicò Theo dimostrando il suo disgusto dal volto.

<Sai, sto rivalutando la mia offerta nell'aiutarvi in questo preciso momento> Theo alzò gli occhi al cielo. Sapevano che fosse sarcastico, in fin dei conti, se avesse rifiutato, in poche parole, sarebbe tornato di nuovo in quelle quattro mura, ma Theo doveva continuare a mantenere quella facciata di superiorità anche quando non aveva niente

<non fare la vittima, Raeken> continuò Stiles alzando gli occhi al cielo. 

<Per fare la vittima bisogna essere morti, no?> 

<Per favore!> Scott era stanco <Solo Theo sa che cosa c'è in quei appunti ed è l'unico che sa dove sono le basi dei Dread Doctors> 

<Ma non ci fidiamo di lui per mandarlo da solo> Stiles incrociò le braccia. 

<quello è solo un tuo problema, Stiles> fece Theo.

<Stiles, quante volte abbiamo ripetuto insieme che Theo è diventato un alleato?> Scott lanciò una sorta di sguardo fulminante a Stiles. 

<non puoi farmelo piacere, Scottie> Stiles fece un sospiro <ma capisco che abbiamo bisogno del suo aiuto, soprattutto perchè non possiamo fare niente con la Monroe> 

Era la più pura e semplice verità. Era così. Non sarebbero mai riusciti a fermare la Monroe senza Theo. Era l'unico che sapeva con esattezza ogni luogo e Stiles non poteva fare altro che sopportare dentro di lui quella sensazione di sconfitta. Sapeva che Theo stesse nascondendo qualcosa, non era possibile che gli avesse detto tutto sul Grimorio, sulle sue capacità, sulle basi dei Dottori e sui loro Appunti. Era impossibile. In uno di quei libricini di appunti dei Dottori vi era scritto l'ubicazione esatta del Grimorio? Non era così stupido da cadere nella trappola una seconda volta. 

E mentre Scott parlava e Stiles sembrava perso nei suoi pensieri, alla fine lo interruppe <Liam, potresti andare con Theo?> 

Liam e Scott indietreggiarono e si voltarono immediatamente verso di Stiles e Theo sgranò gli occhi per quella affermazione. 

<cosa?> fece Liam. 

<Hai già lavorato con lui, no? Potresti metterlo in riga e potresti supervisionarlo qualora ci nascondesse qualcosa> Stiles si strofinò il mento cercando di non far notare la sua agitazione nelle mani. 

<Non ho bisogno di un Babysitter> Theo parlò immediatamente.

<io ho bisogno di questo, lo capisci?> Stiles lo guardò dritto negli occhi. Voleva sembrare forte, quasi imporre il proprio volere su di Theo, ma quello che semplicemente vide l'altro erano degli occhi supplicanti che gli chiedevano di fare uno sforzo

E Theo lo sapeva che Stiles non avrebbe mai creduto in lui. Andava bene così. Non aveva bisogno della fiducia di qualcuno. Sarebbe stato sempre solo. Dalla sua nascita alla sua morte, sarebbe sempre stato solo <va bene

<Liam, tu vorresti-?> Stiles questa volta si voltò verso di Liam che rimase a guardare Theo, quel fare titubante dopo aver incrociato gli occhi di Stiles e quel suo ora puntare gli occhi verso il pavimento remissivo.

<Cosa?> fece Liam.

<Credo che sia una buona idea, non avremo potuto mandarlo da solo comunque> fece Scott guardando prima Stiles e poi Liam. 

Liam si sentì un po' in soggezione in quel preciso momento, come se avrebbe dovuto accettare immediatamente, in fin dei conti, che cosa gli costava? 

<Si> inizialmente lo disse con poca convinzione poi lo ripetè per cercare di convincere di più se stesso che gli altri due <si . . . si . . . cosa sarà mai , , , posso farcela. Si che ce la faccio!> man mano che si autoconvinceva, cresceva sempre di più la fiducia in sè stesso, poi si voltò verso di Theo e ripetè <si, facciamolo!> cercando di convincere con la sua energia e con il suo sorriso Theo.

Ma come poteva Theo riuscire a dire qualcosa in quel preciso momento? Vedeva Liam come se fosse illuminato da una strana luce, e poi vedeva quei occhi oceano che lo distruggevano dentro e quel sorriso che gli faceva mozzare il respiro. Come poteva dire altro se non un <fai come vuoi> con un'alzata di spalle voltando il proprio sguardo lontano da quel sole fatto a persona? 

<e poi non sarà male passare l'estate a cercare una pazza svitata che vuole ucciderci tutti con uno psicopatico che ha tentato di ucciderci tutti, vero?>  fece Liam con il panico negli occhi voltandosi verso di Stiles e cercando di avere un qualche appoggio ritrovandosi solo una scrollata di spalle e uno sguardo furtivo. 

<Solo Scott, ho ucciso solo Scott> sottolineò Theo come se volesse ribadire i suoi traguardi. 

<sai che ricordarlo non ti aiuta, vero?> bofonchiò Liam alzando gli occhi al cielo. Sarebbe stata un'estate traumatizzante. 

<Touché, Liam, Touché>

<e con questa abbiamo sistemato il primo problema!> fece Stiles esultando e voltandosi verso di Derek <aggiornamenti, grande e grosso lupo cattivo?> 

<primo problema?> il sorriso di Liam si sfumò e nel suo volto comparve letteralmente l'espressione più titubante e stranita del mondo ma che a Theo sembrava solo un piccolo criceto sul punto di piangere. 

<non hai notato il simbolo di vendetta sul campo di lacrosse?> chiese Scott. 

<c'era un simbolo di vendetta?!> 

<nel terreno sotto alle sedie, non sappiamo se è una minaccia o una sicura vendetta contro il branco> continuò Scott. 

<Argent sta controllando le telecamere> Derek incrociò le braccia al petto e sospirò stanco <e non chiamarmi in quel modo> 

<Telecamere? a scuola ci sono delle telecamere?!> Liam era scioccato solo da questo? 

<Nel parcheggio e nel campo di lacrosse> fece Scott. 

<Spero solo che non sia un altro gruppo di Alpha in cerca di assoldare Scott nel loro branco> Stiles sbuffò avvicinandosi a Derek e facendogli un sorriso per infastidirlo. 

<non voglio combattere contro altri alpha . . . > fece Scott sospirando.

<chi dice che siano alpha? Magari sono dei pony volanti che con il loro corno infilzano le persone> Stiles alzò le spalle spintonando con la propria spalla Derek. 

<sinceramente . . . meglio di vedere Deucalion minacciare mia madre>

<non esistono gli unicorni, Stiles> Theo alzò gli occhi al cielo.

<non ho chiesto la tua opinione> quasi Stiles voleva fargli la linguaccia come quando gliela fece a cinque anni buttandogli le costruzioni giù solo perchè Theo gli aveva preso dei pezzi per renderla più alta. 

<oh chiedo scusa, sua maestà, la regina di stograncaz-> prima che Theo avesse potuto offendere acidamente Stiles, Scott li fermò. Già all'asilo non si potevano mettere neanche nella stessa stanza prima che finivano l'uno con il pezzo di lego dell'altro nella trachea o nel naso pur di uccidersi a vicenda.

<Comunque!> fece Scott <non vi lasceremo da soli, Chris e Derek penseranno ad rintracciare e distruggere le loro armi, sono troppo pericolose> era sottointeso che Scott si riferisse ai proiettili di mercurio con al loro interno strozzalupo. Erano letteralmente progettati per distruggere qualsiasi tipo di creatura, indipendentemente se fosse stato solo un lupo mannaro o una chimera o anche una semplice Banshee o Kitsune.

Dovevano trovare solo un modo per riuscire a sopravvivere, per riuscire a fermare questa guerra senza vittime. Scott non poteva permettersi di vedere qualcuno morire sotto alla propria responsabilità e in quel momento non gli importava se ogni volta che vedeva Theo vedeva la stessa persona che lo avesse pugnalato al petto, per salvare tutti avrebbe dovuto dare la sua fiducia all'ultima persona a cui avrebbe voluto darla. Sensi di colpa e rabbia. Queste erano le uniche emozioni che Scott McCall potesse provare nei confronti di Theo. 

Ma accompagnato da Liam, tutto aveva un nuovo valore. Scott lo aveva capito ancora prima che quel pomeriggio vide Theo proteggere Liam con il proprio stesso corpo

Eppure, perchè nessuno notò il battito del cuore di altre due persone in quella stanza? Se nessuno percepì quando entrarono, nessuno percepì quando uscirono portandosi dietro loro un terzo cuore. 

Arrivati a questo punto in una sola giornata Liam aveva appena assistito ad: un quasi omicidio, un tentato omicidio, una sparatoria, una cerimonia del diploma e una festa niente male organizzata dalla propria madre. Ed aveva per giunta accettato un viaggio con una Chimera Serial Killer. Non aveva avuto neanche il tempo di picchiare Theo per la sua scomparsa in quei sei mesi. 

Quello che ora doveva andare a fare era quello di prepararsi un borsone con le cose essenziali per un viaggio dove non sapeva assolutamente nulla se non il fatto che probabilmente avrebbe dovuto accettare l'auto regalata da parte di sua madre. 

Theo rimase da Deaton il tempo necessario che Liam prendesse le sue cose. Rimase rannicchiato a terra, con la seconda sacca di Terapia Chelante appena finito e con quel senso di vuoto nello stomaco che aveva imparato a gestire per tutta la sua vita. Appoggiò il capo contro il lavandino mentre Deaton gli cambiava la sacca per mettergliene una nuova mentre le linee nere che prima ondeggiavano sul suo corpo sparivano pian piano. 

<quando glielo dirai?> la voce di Deaton era dolce, mentre con delicatezza metteva la benda nel braccio di Theo per tenere fermo l'ago. 

<che cosa?> e Theo lo guardava attentamente sulla difensiva. 

<che potrebbe rimuoverti quello> Deaton portò la propria mano all'orecchio e battè dietro di esso per indicare il piccolo simbolo runico assomigliante all'unione tra un "h" ed una "n" che Theo avesse dietro all'orecchio. 

Theo perse un battito involontariamente e sgranò gli occhi, non pensava che qualcuno lo avesse notato <non sono affari tuoi> sbuffò togliendosi subito il braccio dalle mani del veterinario e tentò di alzarsi. Voleva fuggire. Voleva scappare. Voleva morire

Deaton lo vide alzarsi a fatica ed a tentennare tenendosi nel lavandino solo per mettere un piede dietro l'altro <Morirai Theo> 

<Non sono affari tuoi

Quando Liam arrivò a casa sua, la festa era finita e la distruzione era vivida nel volto di ogni presente. Sua madre insieme a Melissa ed a Sharon stavano pulendo il salotto della famiglia Geyer cercando di avere delle spiegazioni da quello che videro da Melissa la quale poverina si sentì incastrata in una morsa senza possibilità di scampo.

Quando Jenna alzò il proprio sguardo per vedere il figlio nel giardinetto davanti a casa, ella uscì velocemente per andarlo ad abbracciare. Liam amava quegli abbracci, sarebbe morto se non ne avesse ricevuto un altro. Forse doveva ringraziare Theo per averlo calmato, per avergli dato un . . . ancora, su cui aggrapparsi.

<come sta il ragazzo? È vivo?> Jenna si allontanò un po' per guardare il volto del proprio figlio 

Liam non riusciva veramente a guardarla in volto, come poteva farlo? Lo aveva tenuto nascosto per così tanto tempo, non poteva. Non voleva essere visto da sua madre come un mostro, non voleva. 

Liam sussurrò un leggero <si> prima di allontanarla e prendere un bel respiro <Mamma, ti devo dire una cosa

Jenna ricercava semplicemente lo sguardo di suo figlio ma non riuscì ad ottenerlo. Sentiva il suo dolore ed il suo panico, una madre lo sapeva questo così lo bloccò nel parlare <non hai bisogno di dirla e non te le chiederò, solo, devi stare attento, non posso perderti, lo sai questo?> le lacrime stavano per solcare gli occhi della donna <sei il mio sole Liam, non posso perderti

E Liam la abbracciò nuovamente stringendola forte a sè. Alzò su con il naso e chiuse gli occhi prima che delle lacrime gli appannassero la vista. Come Liam teneva a sua madre, anche sua madre teneva a Liam e dopo quello che avessero passato, non potevano fare a meno l'uno dell'altro. 

<non mi perderai Mamma> non riuscì a dire altro. 

Non riuscì a dire che se ne sarebbe andato via quella sera. Non riuscì a dirle quanto le volesse bene e quanto tenesse a lei anche se sapeva che c'era una possibilità che sarebbe morto in quel viaggio. 

Non fece altro che iniziare a pulire con la donna a sentire la sua risata mentre punzecchiava Sharon su qualcosa; a sentirla rimproverare lo Sceriffo Stilinski sulla grande incompetenza del sistema di polizia nella città; a vederla abbracciare suo marito felice mentre si incamminavano verso la casa di Mason visto che Sharon gli aveva dato un posto dove stare. 

Non potè dirle niente. Non le avrebbe fatto del male. Quella notte non l'avrebbe abbandonata, solo, si sarebbero allontanati un po', quel tempo per sopravvivere

<sapete dov'è Mason?> i pensieri di Liam vennero fermati dalla domanda legittima di Sharon, la madre di Mason. Ora che Liam ci pensava, non vedeva Mason da quando lo avesse fermato prima della sparatoria e gli avesse detto di coprirlo con una scusa se sua madre glielo avesse chiesto. Era mano nella mano con Corey, quindi aveva presupposto che fossero insieme. 

<Era andato . . .> che diavolo doveva dire? < . . . al supermercato?> palese bugia. 

Jenna scosse il capo ridendo al fatto che il proprio figlio non sapesse dire neanche una bugia

<dove diavolo è finito mio figlio?> Sharon era nel panico.

Tra Liam e Mason, l'unico irresponsabile doveva essere Liam!

Mason era quello intelligente, quello che aveva la media del 4.1, quello che rifletteva nei piani prima di agire, quello che si informava prima di tuffarsi dentro alla morte certa. Mason era quello che leggeva la confezione prima dell'uso come quando Liam volle comprare dello Slime Commestibile, ma comprò lo slime normale. Liam dovette stare all'ospedale per un bel po' di tempo.

Liam prese subito il telefono e chiamò immediatamente Mason. Squillò tre volte prima che Mason rispose con un "Sono fottutamente impegnato, Liam, cazzo" prima di riattaccare. Avrebbe dovuto non chiamare, non doveva assolutamente chiamare.

Liam perse il suo sguardo nel vuoto cosmico. non avrebbe dovuto chiamare <sta bene, è con Corey> 

Sharon comprese semplicemente dal volto che cosa aveva appena vissuto Liam <spero solo che prenda precauzioni> borbottò la donna e Liam non voleva sentire <quel ragazzo mi porterà a un esaurimento nervoso> 

<Su su, Sharon pensa a quando loro saranno al college! Casa libera! E sai cosa significa, vero?> Jenna alzò le sopracciglia due volte alla donna e Sharon fece un ampio sorriso. 

<Amore, ti devo assolutamente portare in quel negozio in cui sono stata, quel pizzo rosso-> Sharon si avvicinò a Jenna sogghignando. 

Liam decise di staccare il cervello in quel preciso momento. 

Non avrebbe ulteriormente sentito altro. 

Quella notte, quando il silenziò calò nella casa degli Hewitt, Liam sgattaiolò fuori. Lo aveva fatto tante altre volte dalla camera di Mason ma questa volta fu diverso. Questa volta Mason era lì a vederlo andare via con il proprio borsone sulle spalle e un sorriso sul volto. 

<Mase> Liam lo sussurrò. 

<non pensare minimamente che lasci andare il mio migliore amico da solo con quella Chimera

<tu come->

<ero da Deaton, voglio solo aiutare, Liam> 

<Mase> Liam con un semplice sguardo voleva trasmettere al proprio amico che sarebbe potuto non tornare a casa. 

<Più siamo e meglio è, Liam, verranno anche Corey e Nolan> Mason quasi provò disgusto al nome del cacciatore. 

Perchè Liam non riusciva a dire di no al suo migliore amico? <Ma Theo->

<Lascia fare a me!> Mason sorrise raggiante nell'oscurità e issò il proprio borsone sulle spalle. 

Liam prese un bel respiro e sospirò <moriremo tutti a causa di quella chimera assassina> scosse il capo mentre mise piede fuori dalla finestra della camera di Mason.

Mason appoggiò un pezzo di foglio sul letto piegato a metà e poi seguì Liam <Nah, ti ricordi all'ospedale?> 

<ed ora cosa c'entra?> 

<pensi che sia solo masochismo il prendersi dei proiettili per te?>  Mason chiese con fatica mentre tentava di scendere dal piccolo tettuccio muovendo le gambe quando Liam gliele afferrò semplicemente e lo aiutò a mettere i piedi a terra <uh, grazie, mio bellissimo e fortissimo principe

<Stai Zitto va, prima che ci ripenso!> Liam scosse il capo cercando di non ridere.

Quando salì in camera sua, Liam prese il suo borsone della palestra, tolse completamente tutti gli elementi che vi fossero dentro per fare spazio a pochi indumenti, al suo caricabatterie per il telefono e magari anche al suo Nintendo. Non se ne sarebbe andato sicuramente senza il suo Tomodachi Life. Si cambiò velocemente, con qualcosa di semplice, una maglietta a maniche corte verdastra, un paio di Jeans e con converse nere. Combinazione perfetta.

Prese un pezzo di carta strappandolo dal suo quaderno di Matematica sopra al tavolo e scrisse qualcosa per sua madre. Piegò il pezzo di carta e lo appoggiò sul letto. 

Sapeva che quello che stesse facendo in quel preciso momento era una fottutissima cavolata. Era come se avesse appena pugnalato sua madre alle spalle, o almeno come se avesse rotto quella fiducia che vi fosse tra di loro. Ma non poteva farla rischiare, non sarebbe morta per lui

Prese un bel respiro e scese le scale. Si voltò in torno alla propria casa come se fosse stata l'ultima volta che vi avesse messo piede e con un peso al cuore uscì da essa cercando Mason. 

Non poteva pentirsi in quel preciso momento delle sue azioni, non poteva farlo. 

Sentì il suo telefono squillare e poi sentì un clacson provenire alla fine della strada. Ed eccolo. 

Il pickup di Theo. 

Il quel preciso momento Mason stava guidando il pickup di Theo verso di Liam mentre Nolan, nei sedili di dietro, gli faceva un segno di saluto con la mano e Corey un cenno per venire dalla loro parte. 

Li avrebbe protetti a costo della vita.

Benvenuti nella mia nuova Thiam! 

Cosa ne pensate? è interessante? Qualche piccolo Feedback me lo lasciate? T^T

Con chi sta collaborando la Monroe? Cosa hanno fatto Stiles e Scott a Theo? Che cosa sta succedendo a Beacon Hills? Che cosa avrà visto Lydia? Un nuovo simbolo di vendetta? E quegli appunti? Theo che cosa sta nascondendo? e quel tatuaggio dietro all'orecchio? 

Tanti dubbi! Secondo voi cosa si cela dietro a tutto questo? 

Volevo dirvi che i capitoli di questa storia saranno molto ma molto lunghi, questo si aggira sulle 15k, il prossimo verso le 20k. Stavo pensando o di dividere i capitoli in sezioni per rendervi la vita più semplice nella lettura o farli rimanere lunghi così tanto ma vorreste suicidarvi, sentite a me!

Fatemi sapere che cosa ne pensate! 

Gli aggiornamenti non saranno periodici ma saranno casuali perchè devo ancora scriverli, sono lenta a farlo ed ho l'università! (quest'anno mi laureo e mi sto andando ad impelagare in qualcosa più grande di me ;-;) 

Però per tenervi aggiornati sui capitoli, su quando pubblico ecc. 
Mi trovate su TikTok con il nome utente "Azraphels"!!!
(pubblicherò anche dei pezzi dei capitoli in lavorazione!)

Piccola premessa, da come è finito il capitolo si presuppone che stia accadendo qualcosa a Beacon Hills, vero? Non preoccupatevi! A tutto c'è una spiegazione! Non so se introdurlo direttamente qui, facendo capitoli spin-off un po' più semplici e meno lunghi oppure in un libro a parte. Poi quando inizierò a scrivere la loro parte ci penserò bene! 

Sappiate solo che vi è la Sterek, Kira ritorna, probabilmente vi sarà come coppia Scott e Kira / Kira e Malia, Lydia che salva il culo a tutti perchè quella che realmente serve è lei e tante altre cose! 

E con questa ultima vi lascio a pensare che Theo è semplicemente e solo un sottone già innamorato di Liam da molto tempo ma sia lui che Liam non sanno di questa cosa-

Alla prossima!!!

Azra ♡.ᐟ.ᐟ 

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