𝑪𝒂𝒑 9

𝑹𝑰𝑷 𝑯𝑼𝑵𝑻𝑬𝑹
"Caty, non c'è alcun bisogno che tu mi racconti del mio passato, perché siamo nel futuro e, come sai bene, la tecnologia si è evoluta. Quindi, basterà usare solo gli oggetti adatti e il gioco sarà fatto, almeno io avrò tutte le risposte che sto cercando da mesi! Bello il futuro vero? Lo puoi dire guarda!" dissi una volta rimasto solo con mia sorella Caty.
River e il Dottore erano appena usciti dal mio ufficio e mi promisero di non mettersi nei guai, ma su quest'ultimo fatto avevo i miei dubbi.

"Ahaha! Anthony, fai sul serio? Tu avrai la tua stupida tecnologia del futuro... ma io so fare di meglio! Mettiti solo comodo, Fratellino mio!" esclamò divertita, mentre mi poggiò una mano su una spalla e con molta fermezza mi fece accomodare su una sedia.

Provai a chiedere altro, mi sarebbe piaciuto avere spiegazioni sulla sua affermazione, tuttavia lo schermo nel mio ufficio si illuminò improvvisamente.
Apparvero, come per magia, i volti dei due Signori del Tempo, i quali iniziarono a investigare sul mio passato, credendo addirittura che avessi potuto fare lo studente di cinema.
Che idiozia! Io? Studente di cinema? Ma quando mai!

"Che individui questi due!" esclamai non appena la videochiamata con loro terminò.

"Già, e questo è niente. Pensa, io ho dovuto passare tutta la mia vita con loro!" mi fece sapere.

"Be', almeno ti sarai sicuramente divertita. Ho già avuto un assaggio... non sai che ha fatto il Dottore..."

"Ha salvato la tua famiglia!"

"Sì e gli sarò profondamente grato per tutto questo. Con tutto ciò, mi riferivo al fatto che il Dottore mi ha baciato... e quando dico baciato... intendo dire proprio un bacio... in bocca! Ti rendi conto?" precisai, portandomi una mano sulle labbra come a volerle riparare da un'altra simile azione da parte dell'uomo con il papillon.

"Ricordati: il Dottore ha il bacio facile, Fratellino!" sorrise divertita eppure per niente sorpresa dalla mia confessione.

"Aggiungo col dire di avermi addirittura infilato la lingua nella bocca. Sono tutt'ora nauseato!" esclamai facendo una smorfia, iniziando poi a raccontarle dell'accaduto.

"Ahah! È troppo divertente, Fratellino!" rise di gusto.

"Ancora non capisco perché continui a chiamarmi fratellino. Cioè, si vede chiaramente che sono più grande di te!" puntualizzai.

"Ti chiamo così, perché sono nata un giorno prima di te. Comunque, riguardo la nostra nascita... ehm... dovresti sapere questo: in realtà noi non siamo fratelli biologici." l'ultima parte la enunciò con un po' di difficoltà.

"Cioè? Io ho alcuni ricordi di te e, allo stesso tempo, Gideon mi ha confermato il nostro legame di parentela. Quindi che storia è questa?" le chiesi sorpreso.

"Con molta probabilità, i pochi ricordi che hai, sono dovuti da questo fatto: siamo cresciuti insieme e ne abbiamo passate tante in quei lunghi dieci anni in casa Pond! Ma in realtà noi non siamo fratelli biologici, Amy e Rory mi hanno adottata, loro sono i miei nonni perché io sono la figlia di River e del Dottore. Non lo hanno mai rivelato a nessuno questo segreto eppure ho avuto modo di scoprirlo ugualmente." sorrise amaramente a confessione conclusa.

"Non mi importa di chi sei figlia, tu sarai per sempre la mia cara sorella!"

"E tu il mio fratellino! Ti voglio bene."

"Te ne voglio anch'io!" l'abbracciai di getto, provavo un gran affetto verso di lei e le baciai la fronte, a quel contatto, però, lei si mise a piangere, "Ehi! Che succede? Come mai queste lacrime?"

"Perché è colpa mia se ti hanno rapito!" mi disse singhiozzando.

"Non dire così, mia cara Caty! E' solo una malefatta di quel signore... tu non c'entri nulla!" esclamai cercando di confortarla, non potevo credere che lei pensasse a una cosa simile e, soprattutto, essersi portata addosso un fardello tanto pesante per tutto questo tempo.
Le asciugai le lacrime, scendevano copiose lungo le sue candide guance.

"Quindi te lo ricordi?"

"In modo frammentato, tuttavia non ho il quadro completo. Ad ogni modo, non devi ritenerti colpevole!" le lasciai un tenero buffetto su una gota.

"E invece sì! Come sorella maggiore, avrei dovuto convincerti a non rubare il Vortex di River e a non compiere quel dannatissimo viaggio. Se non avessimo vissuto insieme, non ti sarebbe capitato nulla, non ti saresti montato la testa con i viaggi temporali né tantomeno avresti saputo dei Signori del Tempo, Anthony." mi rispose con voce rotta dal pianto.

"Non pensarlo nemmeno! Io sono onorato d'aver passato la mia infanzia con te. Sei la persona migliore che potessi conoscere! Ti voglio bene, Caty!"

"Aw... io di più, Piccolo Dalek!" esclamò, gettandosi nuovamente tra le mie braccia.

Rimanemmo così abbracciati per diversi minuti, finché non sentimmo le voci di Sara e Jefferson fuori dal mio ufficio. Dannazione! Mi ero completamente dimenticato dell'anacronismo da dover risolvere.

"Scusami un attimo!" le dissi per poi dirigermi verso la scrivania e infine digitare un numero dal telefono fisso, "Direttrice Sharpe? Avrei bisogno di un piccolo favore: potrebbe dire ai miei amici che ho da fare e che non sono momentaneamente reperibile? Per piacere, chiedi loro venia da parte mia. Grazie mille!"

"Direttrice Sharpe! Eh? E chi sarebbe questa Sharpe? E' per caso un'altra Gideon?" mi schernì la rossa ridendo per la frecciatina, non appena posai la cornetta dell'apparecchio.

"Io sinceramente non ho parole, Caty. Sai? Mia moglie non è gelosa, lo sei tu al posto suo?"

"Chi preferisci tra Gideon, la Sharpe oppure la ragazza fuori dal tuo ufficio che ti sta chiamando con persistenza? Poi... aspetta un attimo... come chiami queste ultime due? Lacchè? Ehm... no, non è il termine giusto! Fiancée? Uh... no, nemmeno, anche perché tradotto dal francese significa fidanzate, quindi no. Vedo che ti piace molto la lingua francese. Comunque... adesso mi è venuta in mente la parola esatta, seriamente tu le consideri tale? Per te, queste due donne, sono le tue protégé, le tue protette? Allora... chi è la tua preferita?" mi domandò a raffica, gesticolando davvero in modo eccessivo e accompagnando ogni singolo gesto con strane espressioni facciali, proprio come il Dottore era solito fare.
Sì, senza indugio, era figlia sua!

"Caty... per piacere. Smettila! Ti stai divertendo, vero? Ti stai beffando di me?" le domandai indispettito anche se mi meravigliò... effettivamente consideravo Sara e Ava le mie protégé.

"Ovvio, Piccolo Dalek! Qualcuno dovrò pur prendere in giro no?" mi rispose sogghignando.

"Piccolo Dalek... ancora non ho capito perché tu, il Dottore e River mi chiamiate così." dissi non capendo il significato di quel soprannome.

"Giusto! Piccolo Dalek è il tuo soprannome. Te lo dovrò spiegare ora, tra l'altro sono qui apposta, quindi... dimmi di sì!"

"Riguardo cosa?" domandai perplesso non capendo il nesso.

"Dillo e basta, non è mica una proposta di matrimonio. Fidati di me, Fratellino!" esclamò, protendendo le sue dita verso le mie tempie.

"Che intenzioni hai?" dissi scostandomi di lato per sfuggirle.

"Rilassati, è solo un piccolo trucchetto che ho imparato. Basta solo che tu mi dica 'sì' e il gioco sarà fatto!"

Sbuffai.

"Daiiii, ti prego! Ci divertiremo! Daii!" mi implorò con voce lagnosa.

"D'accordo!" dissi alla fine, avrei fatto di tutto per accontentarla.

A quel punto, sorridendo soddisfatta, mi toccò e finimmo in un'altra dimensione.

"Dove ci troviamo?" domandai.

"Ancora non ho ben chiara questa cosa... forse siamo nella tua mente... oppure nella mia. Boh!" mi rispose confusa.

"Allora siamo in una botte di ferro! Proprio come accendere un fiammifero in un deposito di gas!" brontolai.

"Veramente? Hai così poca fiducia in me? Ti devo per caso ricordare che sono tua sorella, mio caro Anthony Pond? Ah! Così mi ferisci! Rilassati! Con me viaggi al sicuro: io sono il tuo salvagente, la tua ancora di salvezza, la luce che brilla in fondo al tunnel... se vuoi continuo..." mi rispose divertita, anche lei era, senza indugio, un bel tipetto.

"No, sei stata cristallina! Sai che ho già passato un'esperienza simile?" mi lasciai sfuggire.

"Davvero Fratellino? Tendo a indovinare: eri con Gideon?"

"Eh? Come? Nooo, ma che dici!" mentii.

"Non sei un bravo bugiardo. Da piccolo ti scoprivo subito quando dicevi le bugie! Allora, vorresti invitare la tua cara amica alla nostra seduta 'spiritica'?"

"Sono convinto che assisterà ugualmente, Gideon non mi abbandona mai. Invece, gradirei poter ritagliarmi questo spazio solamente tra noi due. Tra te e me, mi piace questo momento tra sorella e fratello!"

"Ottimo, mi mancava tutto ciò." disse felice.

"Sono del tuo stesso parere. Se oggi avessi saputo che avrei vissuto un'esperienza extracorporea, mi sarei portato con me un pacchetto di Jellybean."

"A questo c'ho già pensato io. Ta-dà! Le tue caramelle preferite!" disse tirando fuori dalla sua borsa un pacchetto, non appena me lo passò ne mangiai una manciata, "Ti piace ancora cantare?"

"Certo!" risposi con la bocca piena.

"Te la ricordi questa? La cantavamo sempre da bambini:
'And taste just melded to the night
And I can hear a symphony
A perfect crystal melody
And I just can't stop smiling at you
I just can't stop smiling...'."*

Dopo averne cantati alcuni versi, non potemmo fare a meno di sorriderci felici, finalmente, dopo tanti anni ci eravamo ritrovati.

"Comunque, questo posto non è un granché, è così impersonale, così spoglio e vuoto. Probabilmente, apportando alcune modifiche, al fine di rendere questo orrendo grigiume un luogo famigliare, potrei aiutarti un po'. Cosa ne dici? Così va meglio?" domandò mentre lo spazio cinerino attorno a noi, prese improvvisamente le sembianze dell'interno di un'abitazione.

Una casa bella, pulita e ordinata e dallo stile ricercato.
I mobili di tutte le stanze erano di un bianco splendente che risaltavano maggiormente con i colori accesi di ogni camera, il rosa pesca per la cucina, una tonalità più scura di rosa per il salotto, in cui risaltava all'occhio il quadro, appeso a una parete, con i girasoli di Van Gogh, mentre per il corridoio e i bagni avevano usato colori come l'azzurro.
E di certo non potevano mancare numerosi vasi di fiori sparsi qua e là per la casa.

Rimasi a bocca aperta, era tutto così surreale ma vagamente famigliare.

Continuai a guardarmi attorno e ad una certa, la mia attenzione venne catturata da una stanza, una camera da letto per l'esattezza, era bluette.
Come se fossi stato magnetizzato da una calamita, mi precipitai verso quella direzione, tutte le stanze di quella casa erano belle, ma quella aveva qualcosa di particolare, mentre varcai la soglia, mi sentii commuovere e toccai con delicatezza quelle tanto "affezionate" mura.

"Questa era la tua stanza, Anthony! Te la ricordi?" mi disse lei abbracciandomi calorosamente, "Ero sicura che saresti corso subito qui! Ti piacevano così tanto le pareti blu TARDIS di essa."

"È come essere all'interno della navicella del Dottore."

"Già, il colore lo rievoca e, come hai potuto notare, l'interno della stanza è più grande dell'esterno." scherzò divertita, enunciando la particolarità della cabina blu della polizia.

"Ma quanto sei arguta!" dissi con leggero cinismo, ma parve non accorgersi perché continuò imperterrita con il suo monologo.

"Sai quante volte abbiamo giocato qui? E quante altre abbiamo condiviso quel comodo letto? Ah, quanti ricordi Piccolo Dalek... Comunque... guarda! Qui, sono segnati i nostri livelli di crescita, questi sono i miei... mentre i tuoi... ecco questi sono i tuoi. Li ho dovuti nascondere per evitare che mamma e papà li scoprissero." mi spiegò spostando il mobile posto nella parte nord della stanza, infine indicò delle linee nere sul muro, tuttavia nel farlo cadde un libro, intitolato 'Summer Falls', lo raccolsi curioso.

"Questo?" chiesi, spostando l'attenzione sull'oggetto che avevo in mano.

"È il libro che ha scritto mamma, i due bambini protagonisti della storia siamo noi. È un bel libro comunque, te lo consiglio." mi spiegò.

"Quindi, nostra madre è una scrittrice? Deduco che quest'altro sia sempre il suo!" presi l'altro con la copertina gialla in alto e nera in basso, arricchita dall'immagine di una donna con la maggior parte del viso coperto da un enorme cappello.

"Sei perspicace. La protagonista è River, o comunque un suo alter ego ed è un thriller."

"Tutti i suoi figli sono all'interno dei suoi libri, è interessante..." risposi riponendolo sullo scaffale.

Cercai di dire altro, eppure la mia attenzione venne catturata dai due bambini che entrarono gattonando all'interno della stanza, li riconobbi immediatamente e non ebbi bisogno di alcuna spiegazione di Caitlin, perché i due pargoletti altri non erano che lei e io.

Feci una faccia stupefatta e rimasi interdetto quando esclamai in contemporanea con il bambino castano, la parola 'TADDIS', il quale significato, senza indugio, era 'TARDIS', ovvero la navicella spazio temporale del Dottore.

Mi coprii immediatamente la bocca con leggero imbarazzo.

"Oh, Fratellino! Non ti credevo così tanto suscettibile. Forse dovrò un po' variare i piani per farti riavere i ricordi, non puoi di certo ripetere tutte le frasi e le parole dette durante il corso della tua infanzia, dai non puoi fare il pappagallo. Comunque 'TADDIS' fu la tua prima parola detta."

"TADDIS.... A quanto pare, già in tenera età, pensavo ai viaggi temporali. Che mi dici della tua prima parola?" volli sapere.

"Dottore. E' ovvio!"

"Ovvio..." risposi scuotendo la testa, mentre mia sorella cambiò nuovamente l'aspetto di quella parte di memoria condivisa, con uno schiocco di dita, ci trovammo nuovamente nel salotto di casa Williams, prese il telecomando e accese la televisione, nello schermo proiettò i nostri ricordi.

Quello che vidi, con molta probabilità, fu il più remoto.

"No! Noi non siamo il 'Dottore' e il 'TADDIS'. Noi siamo mamma e papà. Dite mamma e papà!"
"È facile piccoli miei, sono parole semplici: 'M-A-M-M-A' e 'P-A-P-À. " scandì bene le due parole nostro padre.
"Dottore!" disse invece Caty con un sorrisone stampato in faccia.
"TADDIS!" esordii a mia volta.

"E' una mia impressione o i nostri genitori hanno tribolato abbastanza con noi due? Ne pensavamo una più del diavolo." esclamai divertito dal teatrino.

"Puoi dirlo forte, Piccolo Dalek!" mi rispose.

"Mi devi tutt'ora dare spiegazioni sul 'Piccolo Dalek'."

"Tieniti forte il viaggio sta per iniziare, Fratellino! Il nostro passato ci attende." ammiccò verso di me e Caty schiacciando un pulsante del telecomando cambiò scenario.
Mi fece vedere un me bambino, piuttosto irrequieto, oserei dire: correvo e strillavo in giro per la casa mentre nessuno riusciva a tenermi a bada.

"Anthony, se continuerai così, finirai per farti male. Se farai il bravo, almeno per un'ora, poi mamma Amy e io, ti porteremo al parco. Prendi un po' esempio da tua sorella Caty, vedi quant'è calma?" mi rabbonì Rory.

"Cosa stai facendo Anthony?" domandò una paziente voce femminile proveniente dal salotto.

"Sto provando delle nuove mosse da difesa, mamma!" le risposi tirando calci e pugni in aria come se stessi combattendo contro qualche nemico.
Tutto procedette con 'tranquillità', almeno in un primo momento, finché con un calcio non ruppi lo specchio del forno, frantumandolo in piccoli pezzi di vetro i quali si sparsero sul pavimento in laminato della cucina.

"Anthony! Eccolo, il solito! È il terzo vetro che fai fuori. Che dobbiamo fare con te?" mio padre alzò leggermente la voce con fare alterato.

“Smettete di
chiamarmi Anthony. Io sono RIP Hunter e
sto facendo tutto ciò perché da grande voglio diventare un Signore del
Tempo.” protestai indispettito.

“Noi ti abbiamo registrato all'anagrafe
con il nome di Rorarium Ian Pond Williams, ma ti
abbiamo sempre chiamato Anthony Williams
e così dovrà rimanere. Capito ragazzino
insolente?” disse lui.

“Io sono RIP Hunter!” insistetti incrociando le braccia.

“Amy! Tu non dici nulla a questo piccolo impertinente? Hai sentito come vuole
farsi chiamare? RIP! Proprio come 'Riposa
In Pace', ti rendi conto? Forza, parla un
po’ con tuo figlio!”

"Rory, il piccolo impertinente è persino figlio tuo, se ben ricordi!" Amy gli lanciò una brutta occhiataccia quando ci raggiunse, poi aggiunse,
"Anthony, tesoro..."

"Anche tu mi chiami Anthony? Io sono RIP Hunter e voglio farmi chiamare in tale modo perché il mio vero nome è Rorarium Ian Pond e le iniziali fanno RIP. Io preferisco chiamarmi così, mi piace di più è più particolare."

"Visto Amy? Noi non abbiamo fatto un bambino, questo è un Piccolo Dalek!" esclamò esasperato Rory.

"Che cos'è un Dalek?" domandai curioso.

"Un esserino birichino come te!" rimbrottò lui.

"Mi piace Dalek." dissi.

"Allora, ti sta bene se optiamo per Piccolo Dalek come soprannome, accantonando così l'idea di chiamarci RIP Hunter? Perché, come dice papà Rory, 'RIP' può essere frainteso con 'Riposa In Pace'. Invece, Piccolo Dalek è molto più tenero, e tu, piccolino, sei un tenerone in fondo in fondo!" con quelle parole mia madre cercò di ristabilire la pace, cercando il 'giusto' compromesso, che andasse a genio a chiunque, tra il mio nome e quello con il quale mi ero autobattezzato.

"Ma molto in fondo!" aggiunse sbuffando il marito della rossa, beccandosi, di conseguenza, una pacca da nostra madre.

"Uhm... Ok. Però ora andiamo al parco e la prossima volta che il Dottore e River verranno qui a trovarci, io e Caty andremo a fare un viaggio con il TARDIS!" acconsentii.

"Certo Piccolo Dalek, però in questo viaggio, verremo anche papà e io. Siete ancora troppo piccoli per poter viaggiare soli con quegli altri due bambini.

"Certo che ero proprio un bel peperino!" commentai divertito.

"Oh... Senza indugio RIP!"

NDA: Ma ciau miei cari Piccoli Daleks, scusate la lunghezza attesa, tra il lavoro e il resto ho avuto poco tempo, ma ecco qui il nono capitolo, è un capitolo molto polleggiato, e pure i prossimi lo saranno, ma sono comunque fondamentali perché racconteranno del passato di Rip e, oltre tutto, faranno da sfondo per tutto ciò che accadrà poi.
Passiamo ora a un po' di spiegazioni, quindi già mi scuso se mi dilungherò più del dovuto.
In primis: il bacio sopracitato tra Rip e il Dottore, se ben ricordate è stato scritto in 'Una Storia Oltre l'Impossibile', prende spunto dalla puntata 2 della settima stagione, dove il Dottore bacia RORY, ma ciò che più colpì in quella scena è che il bacio tra i due uomini non era stato scritturato, ora qui sotto vi metterò la GIF, io trovo troppo divertente la faccia schifata di Arthur, io c'ho perso un polmone XD ahahha 😂
Per quanto riguarda il rapimento di Rip ci arriveremo per gradi (un po' di suspense non guasta 😉). In ogni caso, cosa ne pensate del senso di colpa di Caty? Lo trovate sensato? Ha ragione nel doversi sentire così oppure no?
Vi siete domandati perché i Pond non abbiano mobilitato un esercito per recuperare il loro piccolo? Avete teorie su questo punto? In caso contrario, tutto ciò verrà spiegato nel prossimo capitolo.
Rip, nella terza stagione, confessa di ritenere Sara e Ava le sue protégé.
Il gesto di protendere le dita verso le tempie, l'ho preso come spunto sia dalla quarta stagione con Donna sia nella decima stagione, quando il Dottore tenta di farlo con Bill; qui mi direte 'Vero il Dottore compie questo gesto, ma ti sbagli cara Jessica, lo fa con l'intento di cancellare la memoria al suo interlocutore.' ESATTO! Avete indovinato, ma quando ho scritto questa parte ho pensato che... se il Dottore con questo gesto può cancellare la memoria allora, perché allo stesso tempo non potrebbe usare la stessa tecnica per ridare la memoria a chi vuole? (Spero che questo punto vi piaccia)
Mentre la parte in cui i due fratelli sono nell' 'altra dimensione' l'ho inserita per dare un leggero vigore a questo lungo flashback, se ci fossero narrate solamente le avventure, a parere mio sarebbe stata una cosa veramente noiosa e appesantirebbe tutto, poi... Se non erro, DW e LoT sono due serie fantasy, quindi tutto è lecito, tutto è possibile.
La casa descritta è quella dei Pond, la cameretta blu TARDIS l'ho invece inventata.
I due libri scritti da Amelia Williams sono 'Summer Falls' e 'The Angels Kiss'; la protagonista dell'ultimo libro è River Song, che veste le parti di una detective, inoltre sempre esso funge da prequel della puntata 'Gli Angeli prendono Manhattan'.
Le Jellybean sono le caramelle preferite del nostro protagonista; la canzone cantata è 'Thoughts of Flight'.* (La canzone presa da YouTube con l'editing del DW è cantata per l'appunto da Arthur Darvill *_*)
Ultima cosa: ogni tanto inserisco 'Rip studente di cinema'... lo faccio per il semplice motivo che nella serie, per un breve periodo Rip lo è stato, quindi, alla domanda 'Io studente di cinema? Vi sembro un patito di cinema?' la risposta è 'sì'. Ma tutto ciò che riguarda il cinema e Phil Gasmer (perché in quel momento Rip non era proprio Rip ma si riteneva essere Phil Gasmer) lo scopriremo più avanti ;)
Scusate immensamente queste note luuuuunghissime e scusate il ritardo per questo aggiornamento, vi prometto che da ora in poi gli aggiornamenti saranno più frequenti ♥️.
Grazie ancora di tutto ❣️

Ahhahaha la faccia schifata di Arthur, quanto fa ridereeee ahahhaha XD

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