𝑪𝒂𝒑 19
𝑨𝑴𝒀 𝑷𝑶𝑵𝑫
"Sparami, questa è la tua unica occasione. Approfittane!" lo incitò il cattivo, allargando le braccia per facilitarne il processo.
"Oh, lo farò, senza indugio!" dichiarò con una tale determinazione il direttore. Aveva un'anima così piena di rabbia e odio verso il suo ex mentore e verso il collaboratore del suo aguzzino.
Non lo biasimavo, come potevo farlo?
Io come mi ero sentita nei confronti di Madame Kovarian? Proprio come lui.
"Capitano Hunter, si fermi!" esclamò una voce femminile, proprio nell'attimo in cui cercò di sparare al signore dai capelli biondi.
Inizialmente pensai di essermi immaginata tutto, eppure, pochi secondi dopo, si formò una strana nube verdastra, la quale, man mano, assunse la forma di un ologramma di una donna.
Quest'ultima aveva una folta e lunga chioma castana, erano ondulati e le carezzavano la schiena.
I suoi occhi azzurri, erano davvero molto dolci e per non so quale motivo si vedeva chiaramente l'affetto provato per l'interessato.
L'ultima arrivata si mise nella traiettoria, era tra il nostro salvatore e il nostro vessatore.
Guardò il primo con risolutezza: non voleva che lo facesse, non voleva che il suo amico si macchiasse la coscienza.
I due avevano un gran connessione e passarono un paio di minuti a guardarsi intensamente, nessuno dei due battè ciglio, era come se stessero comunicando tra loro.
Lui infine annuì e l'altra gli prese le mani con estrema delicatezza, facendogli abbassare l'arma.
Nello sguardo di lui era fin troppo evidente la delusione provata e, se solo quella donna non si fosse presentata, avrebbe certamente posto fine alla questione.
Lui era molto simile a mia figlia River, era combattivo, amava le armi e le sfide, le trovava eccitanti, non si tirava indietro agli ostacoli cui si presentavano, per di più era palese che avesse sofferto molto durante tutta la sua esistenza e, questo aspetto, gli aveva regalato veramente tanta grinta.
"Lo faccio solo per te! Ma non condivido il tuo suggerimento, sappilo." bisbigliò.
"Non puoi ucciderlo. Almeno non come credi tu, sopravivrebbe e la situazione prenderebbe una piega ben peggiore." lo informò la sua interlocutrice.
Mi chiesi chi potesse essere costei, con probabilità non Miranda, se non lei, chi allora? Erano così dannatamente uniti che potevano benissimo essere scambiati per marito e moglie, era così potente la loro connessione.
"Che delusione che sei, Gareeb! Mi sarebbe piaciuto vedere il tuo viso mentre la tua munizione sarebbe rimbalzata contro il Campo di Forza, tramite il quale sono riparato, e colpire proprio l'artefice nel mio tentato omicidio. Sono una persona previdente, avevo preso precauzioni e, come già annunciato, ho percorso tutta la tua linea temporale, quindi devi credermi quando ti dico che la tua è quasi giunta al termine e, quando avverrà, ricordati di salutare Mallus da parte mia."
"Non è detto che accadrà, nel caso accoglierò il mio venire a braccia aperte, ciononostante non prima di vederti sistemato definitivamente."
"Dovrei ridere a causa della tua insinuazione?"
"Faccia quel che vuole, Time Master Durce!" esclamò a denti stretti.
"Mi chiamo Maestro, sia rispettoso, mister Hunter. Comunque, vedo che nessuno dei tuoi ha smesso di volerti bene, sono sempre pronti a coprirti le spalle nonostante i tuoi scherzetti. Preparati perché sto per scatenare l'inferno: i Thanagariani stanno per invadere la Terra. Vediamo se sei ancora un bravo capitano o se hai perso la mano a furia di stare con quei rammolliti del Time Bureau. Bè, credo sia una cosa normale, cioè se il loro direttore è un inetto, cosa ci si può aspettare dai suoi sottoposti? Inoltre, a tua moglie e a vostro figlio, gli hai mai promesso di proteggerli? Perché se così fosse hai fallito e miseramente! Sei il peggiore marito e padre di sempre."
L'interessato si scagliò contro il nemico, pronto ad imbastire una lotta a mani libere, tuttavia rimbalzò malamente e violentemente contro una parete invisibile, il Campo di Forza per l'appunto, e finì al suolo pieno di vergogna.
Noi altri ci precipitammo ad aiutarlo e lo facemmo rialzare.
"Come stai?" gli domandammo.
"Meglio! Le forze mi stanno tornando." ci fece sapere.
"Ops! Ti avevo pur avvertito. Comunque se ne vuoi approfittare, in questo momento, hai il via libera. Visto il nostro trascorso, ho voglia di darti un vantaggio. Perché non mi spari ora? Ho tolto la barriera, fatti sotto se hai il coraggio."
Lui continuò a guardare il suo aguzzino e fu tentato di alzare la pistola e fare quello che tutti noi sperammo e al contempo tememmo facesse, sennonché attorno a lui si formarono altri ologrammi.
Conoscevamo queste persone, erano i supereroi venuti a salvarci a Manhattan: Sara, la donna bionda dell'età di Anthony, aveva uno sguardo determinato e da leader.
Martin, l'uomo più anziano, che se ben ricordavo era il supereroe che racchiudeva in sé due persone, lui e un ragazzo; quest'ultimo non era presente.
Riconobbi Ray, una sottospecie di cyborg in grado di rimpicciolirsi.
Poi un altro che per quell'occasione intravedemmo appena e non ne conoscevo il nome.
Tutti loro erano pressoché rimasti tali e quali al nostro incontro, tutti tranne noi, noi eravamo invecchiati, dal nostro recupero da Manhattan erano passati diversi anni... il tempo era realmente relativo.
"Rip fermati!" lo richiamarono loro.
"Ti vuole solo provocare, mentre tu sei migliore di lui!" intervenne la bionda, avvicinandosi al suo fedele amico, anche gli altri cercarono di fargli cambiare idea e lo raggiunsero.
"Non ascoltarlo, Capitano!" lo implorò la castana, la persona che sin dall'inizio era contraria a quell'azione.
"Oh, questa è bella! Il mio pupillo è infatuato dell'Intelligenza Artificiale della sua navicella... così giochi sporco! Non ho la possibilità di fare del male a questo bocconcino. Che peccato, mi deludi!" sentenziò malignamente il cattivo.
"Sicuramente non ti avrei permesso di fargliene, né a lei, né ai coniugi Williams, né a nessun altro. Saresti dovuto passare prima sul mio cadavere!"
"E' lodevole il fatto che tu tenga più a lei e faresti di tutto pur di difendere una che non può morire in quanto non è reale, rispetto alla tua squadra." disse quello biondo, accostandosi ai due in questione.
"Non toccare Gideon, psicopatico!" Anthony si mise davanti alla donna, pronto a garantire la salvaguardia della sua amica.
"Non ti preoccupare perché preferisco uccidere prima te, Anthony Pond. Sei da sempre stato un impiastro, è quello che ti meriti, no? Quando finirò con te, mi concentrerò sulla tua squadra, successivamente passerò alla tua famiglia e per ultima lascerò Caty. Sei consapevole dei piani i quali le riserverò. Oppure farò il contrario e tu sarai la mia ultima vittima di questa lista? Almeno potrò vedere la tua reazione per il trattamento per ognuno dei tuoi cari."
"Non ascoltarlo, Rip. Sta solo tentando di destabilizzarti, di metterti in difficoltà. Dacci la parola chiave per poter sbloccare la Waverider, cosicché sarà possibile venire a darvi una mano." lo intimò Sara.
"La parola da dire a Gideon è 𝑮𝑹𝑬𝑬𝑵𝑫𝑨𝑳𝑬." li informò il capitano, continuando ad osservare il Maestro.
Tentò di distrarlo e, quando meno se l'aspettò, gettò ai piedi del suo mentore un petardo.
Esso esplose con un piccolo "boom", successivamente tutto si bloccò, cattivo compreso.
"Sara, a che punto sei? Vieni a prenderci immediatamente. La Bolla Temporale non durerà a lungo."
"Non saremo noi a prelevarvi. Ci penserà il Dottore, arriverà subito, tenete duro." rispose la sua interlocutrice, cercando di infonderci forza.
Mezzo secondo dopo arrivò alle nostre orecchie un piacevole fischio.
Si fece sempre più forte, sempre più intenso... eccolo, il suono armonico del TARDIS.
Esso ci inglobò e l'angusto luogo, dove ci teneva sequestrati, si trasformò nell'accogliete e sicura cabina blu.
Solo in quel mentre il pazzo si riprese e iniziò a sparare a raffica contro la nostra navicella, imprecando per aver fallito e avere perso la prima parte della battaglia.
𝑪𝑨𝑻𝒀 𝑷𝑶𝑵𝑫
Mi precipitai verso l'uscio, era di un bel legno massello, aveva un colore caldo e confortante eppure era di un materiale massiccio e ben resistente.
Suonai con insistenza il campanello, il suono, il quale emise, fu gradevole e per niente petulante come molti altri trilli di altre abitazioni.
"Sì?" udii una voce proveniente dall'altra parte della porta.
"Ehm... Miranda?" interrogai.
"Sono io!"
"Ciao, io sono Caty Pond Williams. Sono la sorella di tuo marito, qui con me c'è Jax, un fidato amico di Anthony, penso tu lo abbia già conosciuto. Ci potresti aprire?" mi presentai.
"Certo! Perdonate la mia riluttanza, Anthony vuole che mi accerti sull'identità di chiunque si presenti in casa, dopo quanto accaduto a causa di Savage." a quel punto la divisione, la quale ci stava distanziando, venne tolta.
Dinnanzi a me si palesò una donna distinta con circa una trentina di anni, con un bello e delicato nasino a punta, un sorriso gentile e sincero, mentre degli occhi, vispi e verdi come smeraldi, ci osservavano gioviali e con curiosità.
Essi risaltavano sotto il suo incarnato chiaro e contornato di lentiggini, sapevo che il Piccolo Dalek era attratto da queste caratteristiche corporee, con probabilità gli ricordavano nostra madre Amy.
I suoi lunghi capelli erano corvini e perfettamente pettinati, le ciocche frontali erano state arrotolate, infine fermate con delle mollette nella parte posteriore della nuca, la parte restante lasciati sciolti, comprendole buona parte della schiena, perfettamente eretta.
Il suo vestire era piuttosto inusuale, probabilmente si trattava di una moda del futuro: aveva addosso una tunica, simile a quella usata dai giapponesi, lunga, celeste con numerosi ricami variopinti, erano stati ricamati numerosi fiori di varie grandezze.
Ai piedi portava degli anfibi neri con una leggera zeppa, donandole quei cinque centimetri in più in altezza.
Tentai di dirle altro, di rassicurarla, di farle capire che di me poteva fidarsi, tuttavia accadde qualcosa di inaspettato: lei mi abbracciò forte a sé, rimanemmo in tale posizione finché alle sue spalle non comparve un bel bambino il quale la richiamò.
"Jonas vieni qui, ti presento un membro della nostra famiglia. Lei è tua zia, la sorella che tuo padre stava da tanto cercando. Lei è Caty ed è finalmente qui con noi. Sei felice, piccolo mio?" chiese la donna.
"Siiii! C'è la ziaaaa!" urlò con euforia lui, correndo a sua volta per abbracciarmi.
Lo accolsi volentieri.
Fu una stretta carica di emozioni, la quale, avrebbe sancito la nascita di nuovi e bellissimi momenti tutti da vivere.
"Ben arrivata in famiglia, cara!" Miranda mi diede su una guancia un affettuoso bacio di benvenuto.
"Grazie per esserti presa cura di Anthony in mia assenza." le espressi la mia immensa gratitudine.
"L'ho fatto con estremo piacere!"
"Lui chi è? È il tuo fidanzato?" s'intromise il bambino, osservando attentamente Jefferson.
A causa delle sue domande, arrossii e cercai di nasconderlo, perché alla fine dei conti il ragazzo mi piaceva. Gli lanciai un'occhiata di sottecchi e per mia fortuna non diede molto peso alle sue parole.
"Non ti ricordi di me, piccolo? Ci siamo incontrati l'anno passato all'interno della Waverider. Sono un amico di Rip. È bello poterti conoscere un po' meglio. Io comunque sono Jefferson Jackson, ma tu puoi chiamarmi semplicemente Jax. Quanti anni hai?"
"Nove! Mi piace il nome Jax. Vuoi essere il mio nuovo amico?"
"Sei già così grande?"
"Sì, e il prossimo anno ne farò dieci. Vieni a giocare con me?"
"Certo, prima devo solo parlare con tua mamma."
"Va bene, ti faccio vedere cosa mi ha regalato il babbo." e dicendo ciò, il bimbo sparì all'interno di una camera.
"Mio marito mi ha parlato molto bene di voi. Prego entrate, volete una tazza di thè, di caffè oppure di cioccolata?" ci offrì mia cognata.
"Ehm... magari più tardi, adesso dobbiamo fare una cosa importante: siamo venuti qui per portare te e Jonas al sicuro."
"Okay, dateci cinque minuti, vado a prendere il necessario per il viaggio."
Il primo a ricomparire fu il bimbo.
"Guarda, ti piace?" Jonas affidò nelle mani di Jefferson un cappello da cowboy.
"Ma che bello, è molto simile a quello solitamente indossato da Rip. Ti piace fare il cowboy?"
"Moltissimo."
Come si suol dire: tale padre, tale figlio.
Avevano la "fissa" per il vecchio West.
Il secondo perché era divertito a giocare a fare il cowboy.
Il primo per un motivo non molto noto, e anche se il Piccolo Dalek, non mi aveva ancora rivelato il suo segreto, riguardante l'attaccamento verso questo preciso periodo storico, ero certa che prima o poi l'avrei scoperto.
E se avesse lasciato qualcuno a cui tenesse particolarmente? Un'altra donna? Un amico a cui era molto legato? Una figlia? Oppure un altro figlio?
"Poi mi dovrai raccontare perché mio fratello è ossessionato dal Far West." bisbigliai a Jax, cercando chiarimenti.
"Come? Ehm... credo che dovrebbe essere lui a darti spiegazioni..."
"Quindi confermi e allo stesso tempo sei a conoscenza del suo segreto, nonostante questo non vuoi dirmi niente. Bene!"
"Non è che non voglio dirtelo, però..." il discorso venne troncato in quanto Miranda ci mise al corrente di essere pronti.
Aveva con sé tre giacche, una femminile, una per suo figlio e l'altra era il trench coat marroncino di Rip.
Successivamente, ci accomodammo nella capsula, pronti per partire.
"Dove si va ora? Conoscete una località sicura?" domandò il ragazzo, si era messo alla guida e aspettò un suggerimento, avrebbe poi inserito l'indirizzo alla console della piccola navicella, la quale ci avrebbe poi condotti a destinazione.
"Il mio anno è assolutamente da escludere, lui è riuscito a trovarci e non a caso... ci servirebbe un luogo introvabile e insospettabile." dissi pensierosa.
"Io conosco il posto che fa per noi. Sono certa che alla diretta interessata possa far piacere ricevere una nostra visita. Il luogo in questione è il rifugio di bambini curato da Mary Xavier, la madre adottiva di mio marito. L'indirizzo è questo."
"Grazie, andiamo subito là!" esclamò il nostro autista.
"No, aspetta! Se hanno preso i miei genitori, forse lo psicopatico è a conoscenza dell'esistenza di mio nonno Bryan. Tengo molto a lui e non mi perdonerei mai se gli accadesse qualcosa di brutto." spiegai.
"Per me non ci sono problemi. Dove si trova?"
Così gli indicai dov'era possibile trovarlo e nel giro di una decina di minuti giungemmo a destinazione.
Scesi dalla postazione e andai a casa di mio nonno, bussai con insistenza finché non mi rispose. Annunciò di essere in procinto di arrivare.
Tirai un sospiro di sollievo nel sentirlo stare bene.
"Caty, cara... sei già tornata? Non avevi detto che saresti andata col Dottore e Mel, in giro nel tempo e nello spazio?" mi chiese stupito, aprendo la porta.
Strano a dirsi, ma da quando aveva appreso che River era sua nipote, non faceva altro che chiamarla con il suo nome vero, Melody.
"Uhm sì, ma sono qui per renderti partecipe."
"Dove si va, allora?" era tutto giulivo.
"Il dove è Star City, mentre il quando è il 2˙167. Adesso però sbrighiamoci! Nonno avrei una richiesta da farti, seppure non ti piacerà."
"Mi devo forse preoccupare?"
"No affatto... stai tranquillo!" mentii, "La mamma e il babbo hanno voluto che ti venissi a prendere perché dobbiamo raggiungerli. Forza andiamo, ci aspettano."
"Sei venuta con il TARDIS, spero. Perché sai benissimo che io viaggio solo con quello, dato che i viaggi durano un singolo secondo." mi rispose seguendomi, dopo aver chiuso l'uscio con una mandata di chiave.
"Sì... più o meno!" rimasi vaga.
"In che senso più o meno? Ma... questa non è la navicella del Dottore! E questo giovanotto chi è? Il tuo nuovo ragazzo? In quale guaio vi siete cacciati?"
"Questa è la Jump Ship. Ha le stesse capacità del TARDIS quindi non temere. Non avere paura e fidati della tua nipotina adorata. Ah, comunque loro sono Jefferson, poi ci sono Miranda e suo figlio Jonas."
"Piacere di conoscervi. Io sono Bryan, suo nonno." si presentò prendendo posto vicino a loro.
"Signore, si allacci la cintura." gli suggerì Jax, dopo di che mise in moto e partimmo.
Il viaggio però durò alcuni minuti, troppi per gli standard dell'uomo più anziano del gruppo.
"Catyyy mi hai mentito! Io voglio scendereee... Hai capito? Desidero mettere piede fuori di quiii, ORA!" si lamentò lui dimenandosi e agitandosi sul sedile perché lui non amava viaggiare.
Sbuffai rumorosamente mentre lui continuò con la sua litania.
Per mia fortuna, il mio complice mi fece capire che all'interno del cassetto, posizionato vicino a me, era presente una pistola narcotizzante e, controvoglia, la dovetti usare.
"Che intenzioni hai di fare con quella? Lo sai che non devi giocare con le armi, sono pericolose, potresti nuocere qualcuno." urlò ancora più impaurito.
"Non farà male. Te lo prometto!" lo rassicurai, prendendo poi la mira.
"AHHH! MIA NIPOTE E' IMPAZZITAAA! AIUTOOO!" strillò ancora di più, facendo, purtroppo, svegliare il più giovane di tutti noi.
"Che succede? Siamo arrivati? Dov'è papà? Dove stiamo andando?" domandò, aprendo a malapena i suoi occhietti.
"Tranquillo, tesoro! Tra poco saremo da Mary, torna a dormire." la mora lo abbracciò per confortarlo infine gli fece alcune carezze, spostando delicatamente i ciuffi di capelli castani, i quali nell'attimo successivo, gli ricaddero sulla fronte.
Lo guardai meglio, che nella fretta generale non mi fu possibile osservarlo bene, ed inutile dire che l'aspetto fisico l'aveva preso tutto dal padre, sperai che il temperamento fosse invece quello di Miranda.
Lui, dal canto suo, si accoccolò nuovamente in braccio a sua madre, sbadigliò e chiuse gli occhi.
A quel punto ci concentrammo su Bryan e, dopo un lungo e profondo sospiro, schiacciai il pulsante, in tale modo, un fascio luminoso investì l'interessato che si accasciò da un lato.
Finalmente eravamo riusciti a farlo calmare.
Ciau miei cari Piccoli Daleks, come state?
Ed ecco qui il nuovo capitolo, spero vi piaccia ❤️
Comunque era palese che Rip non avrebbe sparato al Maestro 😏 comunque vi sareste immaginati che in suo soccorso sarebbero arrivate le Leggende in modalità ologramma?
E sì, non posso resistere nel non inserire piccoli momenti Rip/Gideon, sono troppo pucciosi 🥰
Inoltre vediamo il ritorno di vecchi personaggi, Miranda, Mary e Jonas, e di nuovi come Bryan Williams, per chi non lo conoscesse è il padre di Rory, io lo adoro troppo XD 😍 è un personaggio veramente molto simpatico.
Ecco a voi una piccola scena di una puntata che adoro troppo, Dinosaurs on a Ship, dove per allontanare momentaneamente un triceratopo, il Dottore chiede a Bryan se ha della verdura nei pantaloni... e la risposta di Bryan, ditemi un po' voi se non è epica XD 🤣 e la reazione di suo figlio Rory? 🤣
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