𝑪𝒂𝒑 14

𝑪𝑨𝑻𝒀'𝑺 𝑷𝑶𝑽
"Piccolo Dalek stai bene? Resisti, i tuoi amici, le Leggende, stanno venendo a prenderci, resta con me. Ho bisogno di te!" gli tenni stretta una mano, non poteva finire così, non poteva.

In quel preciso momento la porta del suo ufficio si spalancò e un grosso energumeno, alto circa un metro ed ottanta, dalla testa pelata, entrò.

Seguito a ruota da una donna da dei lunghi capelli biondi, essi erano leggermente mossi, le scendevano morbidi lungo la schiena era vestita con un completo avorio, sembrava essere stato cucito direttamente su di lei, le calzava a pennello.
Infine, con loro era presente un ragazzo, aveva circa la mia età, era leggermente scuro di carnagione, capelli scuri quasi del tutto rasati e labbra carnose, già a primo impatto mi sembrò simpatico.

"Dov'è il bastardo? Ho portato con me il mio fucile e non vedo l'ora di usarlo. Dove ti nascondi?" parlò il primo, avanzando lungo la stanza con fare minaccioso e giunto in prossimità della scrivania spostò in malo modo gli oggetti posti al di sopra di esso.
Se solo Anthony fosse stato cosciente non avrebbe certo preso bene lo scatto del suo amico.

"È scappato!" riuscii solo a dire, tenendo ancora ben stretta la mano del mio caro.

"Rip! O mio Dio... Rip! Che è successo? Cosa gli è capitato?" esclamò con preoccupazione la bionda, scuotendolo con lo scopo di farlo rinvenire.
Percepivo una forte unione tra i due: era presente un gran senso di lealtà reciproco, lui aveva una gran stima nei suoi confronti e la considerava una gran leader, non a caso scelse lei come suo successore per il comando della Waverider e per ciò delle Leggende.
Lei, Sara Lance, riteneva lui come suo partner in crime cui fu in grado di cambiarle la vita in meglio: le diede uno scopo, l'aiutò ad affievolire la sua sete di sangue, la rese più umana e, proprio per questo ne fu grata.
Si consideravano come sorella e fratello e questo mi faceva ingelosire.

"Rip resisti, ti portiamo via bello!" il ragazzino diede una pacca su un braccio del mio Anthony poi, rivolgendosi a me, aggiunse, "Tu? Sei tutta intera?"

Annuii dato che stavo bene seppure tremassi come una foglia a causa di quanto accaduto e di quanto avevo appena appreso.

"Che è successo all'Inglese? È stata opera tua? Forza parla!" rivolse l'attenzione verso di me Mick Rory.
Conoscevo tutti i loro nomi in quanto avendo letto nella mente del Piccolo Dalek era come se conoscessi tutti loro, tutte le loro manie, il loro passato e il trascorso nella Waverider.
Lui ad esempio era un cleptomane e un piromane, non a caso il suo fucile sparava fuoco, mio fratello lo reclutò assieme a un altro ladro conosciuto come Leonard Snart. Sara fu reclutata in Tibet, fu sin dall'inizio un membro importante delle Leggende e una delle poche persone di cui mio fratello si fidava ciecamente.
Che dire invece di Jefferson Jackson, meglio conosciuto come Jax? Prima di divenire una metà di Firestorm era solo un semplice meccanico.

"Forza rispondi!" mi esortò, questa volta fu meno gentile e non solo il suo tono di voce fu rude mi puntò contro la sua arma.
In tutta risposta alzai le mani al cielo, in segno di resa.
Perfetto, ora oltre all'angoscia per le condizioni del mio familiare ci si metteva anche lui con le sue minacce, quello che mi mancava.

Provai una leggera paura: chissà se il fucile era carico, se così fosse stato un colpo accidentale poteva essere sparato in qualsiasi momento e causare gravi conseguenze.
Sapevo di avere la possibilità di rigenerarmi, tuttavia avere un fucile davanti agli occhi non mi piaceva.

"Datti una calmata Mick. La stai terrorizzando!" gli ordinò il loro nuovo capitano, "Se hai qualcosa da confessarci, questo è il momento perfetto per farlo."

"È stato avvelenato dal suo ex mentore, Time Master Durce, ovvero il Maestro. Dovete sapere una cosa, questo nome non porta nulla di buono, è uno dei peggiori nemici del Dottore. È stato lui a ridurlo in questo stato." spiegai a loro.

"Chi è il Maestro? Spiegati meglio."

"È stato il primo oppure il secondo?"
Mi tartassarono di interrogazioni.

"Loro in realtà sono un'unica persona. Costui ha l'opportunità di cambiare aspetto a suo piacimento, può essere sia il Time Master sia..." non terminai la frase in quanto Mick mi interruppe.

"I Porci del Tempo non esistono più, Marmocchia!" esclamò lui.

"Uno di loro è sopravvissuto, vi racconterò tutto tra poco non appena saremo fuori da qui. Portatemi da Gideon, lei saprà curarlo. Me l'ha assicurato!" li supplicai.

"La ragazza ha ragione. Andiamo, non perdiamo altro tempo, meno tempo sprecheremo più alte saranno le possibilità di salvargli la vita. Mick portarlo a bordo della navicella." mi sostenne la bionda.
Come se nulla fosse l'omaccione se lo caricò su una spalla.

"Voi non avete un corriere del tempo?" chiesi.
L'utilizzo del teletrasporto avrebbe implicato un lasso temporale minore per giungere a destinazione e in quel caso sarebbe caduto a pennello.

"Noi non siamo agenti del Time Bureau, quindi non ne possediamo, allo stesso modo non possiamo usare quello del nostro amico perché abbiamo bisogno di un codice per lo sblocco, guarda a caso lo conosce soltanto il proprietario. Comunque piacere, io sono Jefferson Jackson, ma tutti mi chiamano Jax. Loro sono Sara e Mick."

"Sì, lo so! Prima ero nella mente del mio fratellino e ho potuto vedere tutti i ricordi connessi a voi." precisai, seguendo gli altri due.

"Spero tu abbia visto cose belle e che non ti sia fatta idee sbagliate su noi Leggende."

"Jax, forza andiamo! Avrete la possibilità di conoscervi meglio dentro la Waverider." ci interruppe la loro leader.

"Certo." lui mi sorrise cordialmente, poi mi fece il gesto di incamminarmi prima, mi seguì subito dopo.

Uscimmo dall'ufficio con gran foga, avevamo fretta di giungere a destinazione il prima possibile.
Purtroppo percorremmo appena dieci metri quando davanti a noi si presentò tutta l'armata del Time Bureau.
Essa era formata da una squadra di agenti e di direttori, li si potevano riconoscere grazie alle divise, diverse rispetto al grado ricoperto.
Anche in questo caso la squadra avversaria era capitanata da un'altra bionda, ovvero l'altra protégé di mio fratello: Ava Sharpe.

Non appena si accorse con chi avesse a che fare alzò gli occhi al cielo e guardò con sfida Sara, ad ogni modo il suo sguardo era tutt'altro che provocatorio, notai invece che provava attrazione verso la nuova leader delle Leggende.
Se solo entrambe avessero lasciato da parte l'orgoglio e la loro voglia di voler sembrare più forte e migliore dell'altra, sarebbe potuto nascere qualcosa di bello, tipo una bella storia d'amore.
Di certo per Sara essere single non era affatto un problema, durante tutti i suoi viaggi ebbe uno sconsiderevole numero di avventure e la vita da libertina non le dispiaceva.
Eppure la "solitudine" iniziava a farsi sentire e di certo lei non era una di quelle persone cui temeva di mettersi in gioco, anzi, ero convinta che semmai l'amore avesse bussato alla sua porta non gli avrebbe sbattuto la porta in faccia.

"Ancora voi? Capitano Lance, vedo che non può fare a meno di venirmi a trovare. Le manco così tanto? Se voleva un appuntamento con me bastava chiedere." la schernì la direttrice del Time Bureau.

"Ava, non ho tempo per i tuoi stupidi giochetti. Rip è grave e noi ce lo portiamo via che tu voglia o no, non mi fai paura, sai?" miss Lance non parve minimamente impaurita dall'avversaria.

"Fate un solo passo in avanti e sarà un onore per me mettervi in cella." continuò la prima, puntandoci un'arma contro, gli altri fecero lo stesso.
Eravamo in uno scontro piuttosto impari, loro erano in tantissimi, noi, in quel momento, in sei, tra cui uno privo di sensi.

"Spostatevi se non volete venire bruciati vivi, amo vedere gli oggetti prendere fuoco." li minacciò Mick Rory, con una strana luce di follia negli occhi, "Ragazzino prendi il fucile lancia fiamme e usalo!"

"Mi dai il consenso per usarla, Sara?" Jefferson chiese l'approvazione della bionda e l'ottenne senza alcun problema o esitazione.

"Mi dispiace deludervi, rimango irremovibile e, in quanto tale, il direttore Hunter rimarrà qui. Abbiamo la possibilità di curarlo persino noi direttamente qui al Time Bureau." continuò la direttrice Sharpe.

"Non se ne parla. Rip è un mio amico e non metterò la sua vita in pericolo per un tuo capriccio, mia cara direttrice. Quindi, se non vuoi avere problemi e vittime tra i tuoi agenti, propongo seriamente di farti da parte, di farmi passare e salvare la vita al nostro amico in comune."

"Non ci penso proprio!" obbiettò stizzita la nostra interlocutrice.

"Allora non mi lasci scelta."

A quelle parole il capitano Lance estrasse un coltello e lo lanciò contro un agente del Bureau, ferendolo ad un braccio.
L'interessato emise un grido di dolore.

"È tutto qui quello che sai fare? Ma che delusione, però mi stai servendo un'occasione su un piatto d'argento, per questo tuo gesto ho la possibilità di arrestarti e metterti in prigione per aggressione ad un nostro agente." fece un cenno verso ad un suo uomo che si avvicinò, o almeno tentò di svolgere il suo comando.

Guardai mio fratello, era ancora senza sensi, se volevo evitare un inutile spargimento di sangue e un'ulteriore perdita di tempo dovevo agire subito.
Avevo una gran bella tattica da attuare, non ero a conoscenza se avrebbe funzionato non l'avevo mai provata fino ad allora, però dovevo assolutamente testarla.

"SHHH... BASTA! Qui nessuno userà le armi, non mi piacciono! Forza Leggende, muovete il culo e portate Anthony fuori da qui, ora! Per quanto riguarda voi... agenti del Time Bureau... rimanete fermi lì e... Shh... Zitti! Zitti e fermi lì!" mi portai un dito sulle labbra.
Strano ma vero, alle mie parole tutti i presenti si zittirono e gli agenti rimasero fermi, come delle statue. Nessuno mosse un muscolo, rimasero tutti fermi nelle loro pose assunte, come statue di cera.

Ottimo, aveva funzionato, sorrisi soddisfatta per il risultato ottenuto.

"Forza Leggendeee, andiamo a salvare il Piccolo Dalek e raggiungiamo Gideon, non vedo l'ora di conoscere di persona la salvatrice di mio fratello!" dissi infine.

Mossi alcuni passi sotto gli occhi vigili dei lavoratori del Time Bureau, i quali ancora non avevano riacquistato la capacità motoria, mentre allo stesso tempo le Leggende con passi piccoli e leggeri mi seguirono, erano leggermente attoniti per via dell'accaduto.

"Come? Come hai fatto?" chiese Jax, era fin troppo stupito e mi guardò ammirato.

"È il mio piccolo segreto!" gli risposi, facendo l'occhiolino.

"Wow... quindi questa è la Waverider? Bella... certo è molto tecnologica e all'avanguardia, tuttavia io preferisco il TARDIS!" esclamai ammirata mentre osservavo la navicella.

Il luogo dove mi trovavo era molto incolore, mi dava l'impressione di essere un posto freddo, il perfetto opposto della navicella del Dottore, la quale disponeva di una svariata gamma di colori sia per l'interno, sia per l'esterno della struttura, appunto quest'ultima parte era di un blu molto caratteristico.


"Benvenuta." mi accolse Jax, poggiando la sua mano destra su una mia spalla con l'intento di rassicurarmi, "Qui puoi stare tranquilla, sei al sicuro e Rip troverà le cure giuste. Si riprenderà prima ancora che tu te ne renda conto."

Stranamente le sue parole mi diedero conforto e potei tirare un sospiro di sollievo quando Mick lo condusse in cabina medica.
L'avrebbero salvato, confidavo in loro.

"Vieni andiamo, ti faccio conoscere gli altri." disse poi, facendomi segno di seguirlo.
Mi portò in un'ampia area, da una parte c'era la cucina fornita dell'indispensabile per poter fare ciò che più si desiderava, in più verso il centro della stanza era stato installato un tavolo enorme.
Subito accanto, si trovava la sala di comando, se nel TARDIS questa parte era composta da un'enorme quantità di cianfrusaglie, il posto dove mi trovavo era ben ordinato e con degli schermi touch screen a misura d'uomo disposti in modo circolare, in fondo, nella parte cui dava verso i finestrini, c'erano dei sedili e una console.
L'area più ricca di oggetti era quella la quale una volta fu lo studio di Anthony, una scrivania, tanti libri, un mappamondo, un armadietto con i liquori e un telescopio, quest'ultima parte era separata dal resto da degli scalini e una parete in vetro.

Non appena misi piede lì, catturai l'attenzione di tutti i presenti e vennero incontro per conoscermi.

"Ciao, ben arrivata. Tu chi sei?" mi domandò un ragazzo alto e moro, "Comunque piacere, io sono Ray Palmer."

"Piacere, io sono Caty. Gideon dov'è? Vorrei ringraziare la ragazza di Anthony per avergli salvato la vita."

"Anthony? Chi è Anthony?" domandò quest'ultimo.

"Colui che voi conoscete come Rip Hunter. Vorrei ringraziare Gideon, dove la posso trovare?" rincalzai.

"Sono qui miss Williams." udii nuovamente la sua voce calda e amichevole, proveniva dalle casse acustiche della navicella.

"Quindi nella Waverider sei solamente una voce? Che strazio! Comunque, essendo nel futuro e con tutta la tecnologia evoluta esistente al momento, potevano benissimo inventarsi qualcosa per smaterializzarti e renderti umana. Non ti piacerebbe essere una persona? Avere un corpo in carne ed ossa come tutti noi? Ah! E per la cronaca Gideon... io sono una Pond non una Williams. Allora com'è la situazione di mio fratello?" puntualizzai.

"Si è stabilizzato, molto presto si sentirà bene." mi aggiornò l'I.A.

"Perfetto! Buono a sapersi."

"Gideon si prenderà cura del signor Hunter. Non temere!" mi rassicurò l'uomo più maturo di tutto il gruppo, Martin Stein.

"Se ti può consolare tutti noi abbiamo fatto tappa in quella stanza a causa di un motivo o per un altro, la gravità variava a seconda degli eventi. Eppure siamo tutti quanti in vita." fece dell'umorismo Ray.

"Smettila Ray! Così non credo l'aiuterai" s'intromise un altro ragazzo, porgendomi la mano infine indicò e presentò la ragazza accanto a lui, "Io, in ogni caso, sono Nate e lei è Amaya."

"Piacere mio!"

"Quindi tu sei la sorella di Rip! Sono Sara il capitano il capitano della navicella." si presentò a sua volta la bionda, raggiungendoci.

"Sicura che sia tu il vero capitano della Waverider? Essa è ancora di proprietà di Anthony."

"Come può essere una sua proprietà se l'ha rubata?" ribatté lei.

"Seriamente? Anche lui l'ha fatto? Ha sottratto la navicella ai Time Master? Non l'avrei mai detto, che grande che è. Questa storia è così tanto da Dottore, anche lui ha rubato il TARDIS, lo sapevate?" li illuminai.

"Ehm... no, non lo sapevamo. Comunque tuo fratello mi ha passato il testimone quando ha deciso di lasciarci per dedicarsi al Time Bureau, di conseguenza la navicella ora è mia e della mia squadra..." continuò lei imperterrita, cercando di stare calma.

"Non credo proprio!" dissi con fermezza.

"Mi stai sfidando per caso?"

"Non ho mica paura della protégé di mio fratello."

"Della cosa?" spalancò la bocca, cadendo dalle nuvole mentre la sua voce assunse un tono indignato.

"Tu sei la protetta di Anthony! Lui ti considera tale." ripetei.

"Come si permette! Tu, piccola insolente, ricordati di essere solo un'ospite." la stavo facendo infuriare.

"Gideon, tu come la pensi? A chi appartiene la navicella?" la interpellai per fare chiarezza.

L'interessata non rispose.

"Forza Gideon, parla!" imperversò il capitano, mettendosi a braccia conserte, era convinta di avere ragione.

"Mi avvalgo della facoltà di non rispondere!" ci diede invece risposta l'interrogata.
Tutto ciò fece scatenare delle risatine soffocate da parte di tutti quanti i presenti.

"E con questo cosa vorresti dire?"

"Visto, Sara? Nemmeno Gideon la pensa come te. In ogni caso mi sembra perfetto: una finta ragazza per una finta capitana!" proruppi come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, credendo inoltre che loro fossero a conoscenza del segreto nascosto dietro alla direttrice del Bureau, Ava Sharpe, purtroppo così non era.

"Cosa intendi dire con finta ragazza?"

"Mi riferisco alla direttrice Ava, l'altra protégé di Anthony. Non hai fatto caso che lei ha una cotta per te, Sara?" le feci notare.

"Io le piaccio? Tu come puoi saperlo?" mi interrogò.

Tentai di replicare tuttavia Martin intervenì e ci divise, con l'intento di calmare le acque.
"Ehm... Jefferson? Perché non porti la signorina Pond in giro per la Waverider?"

"Subito." esclamò il ragazzino felice di quella inattesa proposta, "Vieni andiamo!"

"Va bene!" acconsentii.
Lui mi prese sotto braccio e mi condusse lontano da lì.
Mentre mi allontanai, sentii gli alti fare commenti sul mio carattere e all'aver saputo tenere testa alla bionda.
Erano tutti quanti meravigliati.

"Sai che non sapevo che Rip avesse una sorella? E' una novità per me! Comunque non ricordo se l'ho già fatto oppure no, ma io sono Jefferson Jackson, Jax per gli amici."

"Sì, ti eri già presentato. Io comunque sono Caitlin, piacere. E' bello conoscere gli amici del Piccolo Dalek."

"Piccolo... Che?"

"È semplicemente un suo soprannome." tagliai corto, di certo non avrebbe capito il nesso.

"Sei stata cazzutissima sia con Sara, penso tu sia l'unica persona in grado di tenerle testa, ma in modo particolare al Time Bureau con quegli agenti. Svelami il tuo segreto."

"Be', so che tu sei la metà di Firestorm, possiedi dei poteri, quindi non dovrebbe essere così tanto strano per te assistere a tutto quanto." gli feci notare.

"Come fai a sapere tutto ciò?"

"È una cosa un po' complicata da spiegare... magari davanti ad una pizza in una tranquilla pizzeria potrei spiegarti meglio." proposi.
Fui un po' avventata, per questo motivo osservai la sua reazione e rimasi contenta quando lo vidi illuminarsi e regalarmi un sorriso sornione.

"Non sarebbe male come idea!"

"In ogni caso hai dei bei poteri, devo ammettere." cambiai discorso.

"Grazie! Anche i tuoi sono fantastici." lo vidi arrossire, trovai questa cosa estremamente tenera, "Comunque... ecco, questo è il falsificatore, qualsiasi cosa tu desideri lui te lo produrrà."

"Ciò che voglio è che Anthony si riprenda. Sai, ho passato ben otto anni della mia vita con i sensi di colpa, chiedendomi che fine avesse fatto, perché non riuscissi a trovarlo e se stesse bene. Per anni non ho avuto modo di avere le sue notizie e stetti malissimo, ora ci siamo finalmente ritrovati e gli capita questo. Sono distrutta Jax, mi sento uno schifo ed è solo colpa mia."

"Tranquilla, Gideon lo rimetterà in sesto, poi Rip è un osso duro." mi consolò.
Senza che me ne rendessi conto mi ritrovai abbracciata a lui.
Mi sentii così bene stretta tra le sue braccia, era esattamente quello di cui avevo bisogno.
Tra l'altro non potevo chiedere di meglio: Rip era molto affezionato al ragazzo e adoravo il fatto di essere stata in grado di poter allacciare un rapporto d'amicizia con lui in breve tempo.

"Ops, scusami se sono stato inopportuno! Ci conosciamo da poco, ma eri così sconfortata!" si scostò timoroso in attesa di una mia qualsiasi azione contraria.

"Grazie mille per il gesto. L'ho apprezzato molto!"

"Comunque mi puoi raccontare quanto accaduto?"

"Certo." quindi gli spiegai tutto.

"Dobbiamo dirlo agli altri." disse quando terminai.

"Ops! Parlando di comunicazioni importanti: devo avvisare il Dottore e River. Scusami, ci vorrà un attimo!" mi giustificai, prima di tirare fuori l'oggetto con cui solitamente comunicavo con i due Signori del Tempo.
Scrissi loro di essere nella navicella spaziale con le Leggende e di raggiungerci il prima possibile.

"Comunque dovremmo riferire tutte queste informazioni a Sara, saranno importanti per sconfiggere i nemici. A proposito di lei, in quest'ultimo periodo si è fatta il culo per cercare di tenere Rip al sicuro, a dirla tutta, si è persino presa la briga di rapinare una banca, affinché recuperasse un oggetto appartenente al tuo fratello, prima che qualcun'altro potesse entrarne in possesso. Non puoi dire che non tiene a lui." mi informò.

"Cosa vorresti dirmi, Jax?"

"Non sembra, ma Sara è molto affezionata a lui. Per quanto possa essere stato figo assistere al vostro testa a testa, è una brava persona, dunque cosa ne dici di provare ad andare d'accordo con lei? Vedrai, non te ne pentirai."

"Ci proverò! Ad ogni modo pure io l'ho aiutata." esordii.

"In che modo?" parve perplesso.

"Io le ho fatto capire dell'attrazione che Ava prova per lei." spiegai.

"Uhm okay... Caty potresti fare qualcosa per me?"

"Se posso, perché no?"

"Cerca di andare d'accordo con il nostro capitano, vale il titolo che ricopre." mi supplicò, giungendo le mani.

"Okay, d'accordo. Lo faccio solo perché me lo chiedi tu!" acconsentii.

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