𝑪𝒂𝒑 10 - 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂
𝑹𝑰𝑷 𝑯𝑼𝑵𝑻𝑬𝑹
"Certo che ero proprio un bel peperino!" commentai divertito dopo aver visto il siparietto sull'origine del mio soprannome.
"Oh... senza indugio, RIP!" rispose mia sorella.
Risi a quell'affermazione.
Era bello poter essere lì con una persona speciale come lei.
Era bello poter riavere quei meravigliosi ricordi e poter finalmente sentire tutti quei sentimenti che fino a quel momento pensavo non aver mai provato.
Era bello poter sapere di avere avuto una famiglia cui mi amò tanto.
"Grazie per tutto ciò! Ti voglio bene Caty!" le dissi.
"Anche io te ne voglio, Fratellino!"
Dopo questo momento sdolcinato, mi mostrò altri fatti avvenuti: tutti i Natali e le varie feste passate assieme a loro quattro, a Brian, il padre di Rory, ovvero mio nonno, e Nardole, un loro fidato amico.
Un uomo basso, tozzo, pelato e portava sempre con sé un paio d'occhiali dalla montatura di un colore trasparente; un uomo leggermente pasticcione, tuttavia i suoi modi goffi e bizzarri ci divertirono enormemente e non potemmo non adorarlo.
I bambini, tra l'altro, adoravano le persone goffe in quanto riuscivano sempre a strappare una risata: fu il babysitter migliore di tutti.
Mi mostrò tutti i viaggi entusiasmanti compiuti con il TARDIS, visitammo varie epoche e la mia preferita fu il medioevo.
Un'altra civiltà interessante, il quale mi piacque parecchio, fu l'epoca romana.
Già suscitò il mio interesse durante le lezioni di storia, quindi, vivere per un'intera settimana in una di quelle insulae, un'abitazione tipica dell'epoca, edificata in stile condominiale e solitamente occupate dai plebei, fu grandioso, oltre ad esserci stato utile per la scuola: Caty e io prendemmo il massimo dei voti.
"Wow, tutto questo è fantastico!" esclamai, dopo aver ricevuto quest'altre rimembranze.
"Puoi dirlo forte!"
"I nostri genitori come stanno?" domandai curioso e leggermente preoccupato.
"Loro? Benissimo! Si prendono cura di me e sono molto premurosi."
"E come hanno preso il mio rapimento?" volli sapere.
Essendo a conoscenza della storia della loro primogenita Melody, meglio conosciuta come l'archeologa River Song, non osai immaginare cosa sarebbero stati capaci di fare per il loro secondo figlio.
Per lei, il Dottore e Rory mobilitarono una grande armata per recuperare a Demons Run, Amelia e la loro piccola.
A me, avevano riservato lo stesso trattamento?
"Bene..." disse solamente, prendendo dal sacchetto di Jellybean una caramella rossa.
"Bene? Veramente?" mi alzai di scatto da quel comodo divano in cui ero seduto e rimasi incredulo, quasi senza parole.
Significavo così poco per loro?
"Sì, bene!" continuò lei, aveva però uno sguardo serafico.
"Perfetto..." esclamai deluso, tornando a sedermi, o meglio, lasciarmi cadere a peso morto sopra esso.
"Ho cancellato la loro memoria, cioè tutti i ricordi che contenevano te. L'ho dovuta cancellare a tutti quelli che ti conoscevano." mi spiegò, "Non ho avuto alternativa Anthony. Sarebbe stata una sofferenza enorme per i nostri genitori sapere che ti avevamo perso. Probabilmente non l'avrebbero sopportato: prima è capitato a River... poi a te. Cerca di capirmi. L'ho fatto per loro, per non farli soffrire. Perdonami!"
"Caty non hai alcun bisogno di angustiarti e chiedermi venia. Probabilmente avrei agito nel tuo stesso modo se ti avessero rapita, quindi appoggio la decisione presa." le posai una mano su un braccio con tanto affetto, volevo rincuorarla, era tutto okay, "Inoltre ci siamo ritrovati, l'importante è questo. Sono felice che loro non abbiano sofferto un male così atroce per una seconda volta."
"Grazie per la comprensione. Fratellino sei la persona migliore di questo mondo." mi disse mettendo la sua testa sopra la mia spalla, poggiai delicatamente le mie labbra sopra i suoi meravigliosi capelli rossi.
"Dai, non esageriamo ora. Potresti però togliermi una curiosità? Hai cancellato la memoria persino al signor Dottore e a miss River?" volli sapere.
"Come risponde solitamente lei: Spoiler Dolcezza! Forza, raccontami un po' del vostro incontro, sono curiosa!"
E così, narrai a mia volta gli eventi di quasi un anno prima: dal ricollocamento dei signori Williams* nella loro epoca, alla grande gioia regalatami dal Dottore con il salvataggio di mia moglie e di Jonas.
Inutile dire che questi fatti portarono enormi cambiamenti nella mia vita: lasciai le Leggende per poter stare con la mia famiglia e fondai il Time Bureau, l'organizzazione nata con lo scopo di rimpiazzare i Time Master saltati in aria grazie all'esplosione dell'Oculus.
"Te la sei cavata bene anche senza di me! Poi ora sei un direttore, eh?" scherzò.
"Mi ero dimenticato di quanto tu fossi narcisista!"
"Io narcisista? Ma quando mai?" replicò.
"Sì, non lo negare perché un po' lo sei!" le diedi un simpatico buffetto mentre lei mi mostrò la lingua.
"Okay, io sarò anche leggermente egocentrica, sinceramente la cosa non dovrebbe stupire, dato i miei genitori biologici intendo. Hai avuto modo di incontrarli, quindi conosci la loro eccentricità. Ed io avendo in circolo il loro sangue non posso essere tanto diversa da loro... ho addirittura il brutto vizio di parlare troppo e divagare su cose futili..."
"Me ne sono accorto!" esclamai con sarcasmo.
"Tutto ciò non toglie il fatto che tu, in realtà, sei un saputello saccente, mio caro signorino Pond!"
"Signorino Pond..." ripetei le sue parole, "Caty, ma tu lo sai che noi siamo i Williams, giusto?"
"Scherzi, vero? Noi siamo i Pond." insistette lei, scandendo bene le parole.
"I Williams!"
"Shhh!" mi zittì.
Stranamente avvertii una strana sensazione: le mie labbra sembrarono sigillarsi, di conseguenza non riuscii a ribattere ulteriormente, lei, dal canto suo, sogghignò soddisfatta.
"Siamo i POND, mettitelo bene in testa. Adesso guarda questo ricordo, poi dimmi se avrò ragione oppure no! Probabilmente, questo fatto non te lo rammenterai... stavamo studiando la teoria sull'evoluzione di Darwin e il Dottore e River, seguiti ovviamente dai nostri genitori, ci portano indietro nel tempo. Andammo nel 1˙858, anno in cui lui presentò all'associazione più grande del mondo, per quanto secerne lo studio e la diffusione della storia naturale, la Linnean Society di Londra, la sua teoria..."
A quel punto, mi ritrovai a rivivere quel momento.
Avevo all'incirca otto anni, a scuola stavamo studiando a grandi linee Darwin, e, guarda caso, il Dottore ci diede la possibilità di conoscerlo di persona.
Era un uomo molto serioso, vestiva sempre totalmente in nero, in testa portava il suo inseparabile cappello con una forma tipica del suo tempo e aveva continuamente il naso sopra i suoi appunti.
Era alto e corpulento, aveva gli occhi vispi e vigili, un naso piccolino, delle sopracciglia molto folte, i quali sembravano unirsi al centro della sua fronte molto alta ed il fatto di soffrire di alopecia androgenetica, non lo aiutava di certo a mascherare la sua fronte enorme.
Ci spiegò di questo suo viaggio intorno al mondo con una nave, dove scoprì una quantità infinità di cose.
Queste lo portarono a scrivere 'Gli appunti sulla trasformazione della specie', un libro di duecentoquaranta pagine.
Fu buffo scoprire che da piccolo odiava studiare ed era una persona pigra, tuttavia, all'università conobbe un professore di botanica, grazie a lui Darwin si appassionò di questo settore e della natura, prese a studiarlo, condurre la sua intuizione fino a portarlo a quel giorno, apportando così una bella svolta nella sua vita.
Lo incontrammo il giorno prima della sua presentazione, ci spiegò alcune cose riguardanti la sua teoria e tutto procedette per il meglio.
Almeno in un primo momento...
Uno strano viaggiatore del tempo, vestito con un completo da uomo, elegante con un piccolo tocco vintage, di tonalità molto scure, il suo look era abbinato ad un lungo e lineare trench coat nero.
Teneva nascosto il suo viso in quanto coperto da un elmo, proprio come i cavalieri medievali erano soliti fare, cercò di ostacolare in qualsiasi modo questo avvenimento.
Tutto ciò avrebbe portato a dei riscontri castastrofici lungo il corso della storia, eppure, il Dottore e tutti noi, riuscimmo a contrastare il piano del losco individuo e lo studioso riuscì ad esporre il suo libro.
Il nostro nemico purtroppo fuggì prima che potessimo fargli qualcosa; non scoprimmo mai chi fosse.
Poco prima di stanarlo, si tirò su una manica della lunga veste nera e sfonderò un orologio molto simile al corriere del tempo, il teletrasporto utilizzato dal Time Bureau e nel piccolo display comparvero le lettere "E.R.".
Ci riservò una lunga "occhiata" dall'interno dell'elmo, schiacciò un tasto e scomparve.
Quando poi ritornammo nella nostra epoca, durante il compito in classe, presi una 'A+', a differenza di tutti gli altri miei amici e di mia sorella stessa.
Mi vantai di questo mio traguardo per ben due settimane.
"Visto che ho ragione: sei un secchione! Però ammettiamolo, io sono sempre stata più intelligente di te!" si vantò.
"Ma che simpatica che sei! Comunque, nessuno di voi ha mai capito chi fosse quel signore?" indagai, studiando bene i particolari della sua armatura e del trench coat.
Strano ma vero, ne avevo uno molto simile nell'armadio di casa, me l'aveva fabbricato il falsificatore della Waverider.
"No Anthony, è riuscito a scappare e di lui si sono perse completamente le tracce. Non ti so dire di più se non quel che ti ho appena fatto vedere."
"E se fosse stato Time Master Durce? Nel flashback avuto, quando eravamo in quel parco divertimenti, lui era lì prima ancora di conoscerlo personalmente." ipotizzai.
"Certo che tu non sei affatto bravo a sceglierti gli amici. Da piccolo eri il leader di alcuni piccoli bulletti e ora vengo a scoprire che eri pure il capitano delle Leggende, un gruppo di emarginati. Il Dottore mi ha detto che sono gente poco di buono o almeno è ciò che pensò non appena li vide." mi fece sapere.
"Non ha tutti i torti. A primo impatto potremmo fare questo effetto, ma in realtà siamo delle brave persone, salvo delle volte."
"Però si è ricreduto. Senza di loro, noi ora non saremmo qui, chissà quali conseguenze ci sarebbero potute essere se i nostri genitori non fossero riusciti a tornare nel 2˙012 e fossero rimasti nella Manhattan del '38. Ad ogni modo, Time Master Durce chi è?" volle sapere.
"Era il mio mentore, lo credevo uno dei buoni. Tuttavia non appena fondai le Leggende, con l'intento di modificare il destino di Miranda e Jonas, lui cercò di ucciderci. Poco tempo più avanti, scoprii addirittura che si era coalizzato dalla parte di Savage e che l'uccisione della mia famiglia faceva parte dei loro piani."
"Che stronzo!" esclamò a denti stretti.
"Per fortuna l'Immortale è stato sconfitto per sempre, Kendra e Carter l'hanno ferito mortalmente, mentre Time Master Durce è saltato in aria assieme al Punto Zero. Quindi entrambi non sono più problemi che ci riguardano. Però non so ancora spiegarmi per quale motivo mi avesse già adocchiato quando eravamo piccoli." assunsi un'aria pensierosa, era decisamente un bel dilemma.
"Chissà se avremmo modo di scoprirlo. Be'! Passiamo al prossimo evento, Piccolo Dalek?"
"Senza indugio, Piccola Dalek!" le risposi desideroso di scoprire altro.
"Bene ragazzi, oggi studieremo il sistema solare e con esso i pianeti." disse la nostra maestra.
Eravamo dentro l'aula di scienze, una stanza piuttosto spaziosa e luminosa, aveva affissa sulle pareti una quantità imprecisata di cartelloni con la struttura della terra, il sistema solare con i vari pianeti, il corpo umano...
I banchi, rettangolari e di un bianco candido, possedevano provette in plastica e ampolle, era presente un solo e singolo microscopio, posto sulla cattedra, il quale solo all'insegnante era acconsentito darci il permesso di utilizzarlo solo sotto la sua più stretta vigilanza.
"Ehi Caty, cosa ne dici se chiedessimo agli zii di portarci finalmente in un'avventura su uno di questi pianeti? Tutti i nostri viaggi con il Dottore e River sono stati fatti sulla Terra." sussurrai a mia sorella con gli occhi che brillavano di una strana luce.
"Sai come la pensano i nostri genitori: se non sono viaggi istruttivi, i bambini non potranno andare da nessuna parte."
"Pensi che non lo sappia? Sarà un viaggio istruttivo, visiteremo un pianeta." cercai di persuaderla, "Ti prego!"
"Okay, mi hai convinta!"
"Brava, così mi piaci, sorella! Tu hai una particolare influenza sui due viaggiatori del tempo, con te sono molto accondiscendenti." le feci notare, battendole il cinque.
"Però il patto è che i nostri viaggi dovranno essere segreti: nessuno dovrà venirne a conoscenza. Sai bene che ci potrebbero prendere per matti." disse con voce ancora più bassa Caty.
"Certo, lo so'... le conosco bene le regole, non farmi la predica. Quando fai così assomigli molto a mamma e papà!" sbuffai indispettito.
"Qualcuno dovrà metterti i freni, Anthony Pond. Questo qualcuno sono io, essendo tua sorella maggiore."
"Maggiore di un solo e singolo giorno, poi noi siamo i Williams non i Pond!" puntualizzai, prima di venir interrotto dall'insegnante.
"Signor e signorina Williams volete condividere le vostre idee con la classe?"
"Ehm... ci scusi..." si giustificò la ragazzina dai capelli rossi.
"Bene, di cosa stavamo parlando?" ci interrogò nuovamente la tozza donna occhialuta di mezza età, scuotendo la testa e facendo così muovere i suoi capelli grigi a spaghetto.
Purtroppo non riuscimmo a rispondere e per penitenza c'avrebbe interrogato la settimana successiva.
"Perfetto. Sarai contento ora, Piccolo Dalek!" disse a denti stretti Caty.
"Lo sarò dopo il viaggio!" ribadii, rimanendo impassibile senza battere ciglio.
"Il solito!" esclamò alzando gli occhi al cielo.
"Senza indugio!" risposi sogghignando.
A casa raccontammo ai nostri genitori della lezione avuta a scuola e chiedemmo a loro se fosse stato possibile parlare con gli zii, ovvero il Dottore e River, per questo eventuale viaggio.
Dopo una pressante e continua richiesta, durata ben due giorni, i quattro adulti acconsentirono.
"Ecco qui la famiglia Pond! Avete detto un viaggio su un pianeta solare? Cosa ne dite di Venere? Il pianeta gemello della Terra e soprattutto nel futuro?" esclamò, con la sua solita euforia, il Dottore una volta a bordo del TARDIS.
Accompagnò il tutto con una piroetta poi spalancò le braccia come a volerci accogliere nel suo mondo, noi due piccoletti, non potemmo fare a meno di imitarlo divertiti, quanto era buffo il Dottore senza un vero e proprio nome.
"Amy, siamo sicuri di tutto ciò? I nostri figli stanno crescendo, non hai paura che attraverso i nostri viaggi si possano montare la testa e fare la tua fine? Cioè, ti ricordi della tua infanzia? Tutti ti presero per una ragazzina con qualche rotella fuori posto e sei passata da psicologo a psicologo. Vuoi che a loro capiti la stessa identica cosa? Inoltre devo informarti di tutti i pericoli che incontreremo?" domandò contrariato nostro padre.
"Padre, non fare il guastafeste!" esclamò la donna bionda e riccioluta.
"Appunto Rory, non fare il guastafeste." le diede manforte nostra madre, probabilmente i viaggi temporali le mancava molto.
"Rory! Ecco, il nostro Rory Pond, possible che tu sia sempre così... così... Rory! Comunque mi mancavate famiglia." disse l'uomo con il papillon.
"Anche voi!" rispose Amy.
"Perfetto! Avete costruito una coalizione contro me?" domandò retoricamente nostro padre, ecco da chi avevo preso tutto il sarcasmo.
"Certo amore. Avevi dubbi? Però devo dare ragione a mio marito per quanto riguardano i pericoli. L'ultima volta abbiamo affrontato quel cavaliere alieno e nemmeno sappiamo dove sia finito. E se dovesse tornare? Se ce lo dovessimo ritrovare davanti con un vero e proprio esercito di altri cavalieri alieni?" quella notizia, rattristò me e mia sorella e ci mettemmo a frignare.
"Visto? Che vi avevo detto? Come potremmo dare una buona educazione ai nostri figli se gliele diamo tutte vinte? Vi devo ricordare di tutte le moine fatte per questo viaggio? E per quello fatto in precedenza per conoscere Darwin?" ribadì Rory.
"Perché sulla terra pensi che si possano tranquillizzare? Non ci lascerebbero vivere se gli negassimo una tale opportunità." gli rispose nostra madre.
"Inoltre ti devo ricordare il fatto di avere in casa un Piccolo Dalek e non un essere umano, Amy? Per fortuna Caty è più calma e tranquilla rispetto ad Anthony."
"Piccolo Dalek? Avete soprannominato Anthony, 'Piccolo Dalek'? Perché non Dottore allora?" volle sapere il Dottore.
"Dottore!" dissero all'unisono i nostri genitori con tono esasperato, come se avessero sentito questa frase già altre volte.
"Piccolo Dalek gli si addice, non è male!" affermò River, scompigliandomi i capelli in modo scherzoso.
Fece poi un cenno a Caty per unirsi a noi, quando si avvicinò, l'abbracciò con tanto amore.
Strano ma vero, percepivo una strana unione tra Caty, River e l'uomo col papillon.
"Io avrei preferito Dottore!" disse con fare imbronciato l'interessato, incrociando le braccia al petto dandoci poi le spalle.
"Su, non prendertela. Magari il prossimo lo chiameremo come te!" gli rispose in modo scherzoso mia madre cingendogli affettuosamente le spalle con un braccio.
"Seriamente?" domandarono stupiti sia il diretto interessato sia mio padre, guardando con aria sorpresa la donna dai lunghi capelli rossi.
"Chi lo sa, forse. E' uno spoiler!" disse lei, ammiccando verso River, mentre quest'ultima le fece l'occhiolino.
"A me il nomignolo Dottore non piace. Preferisco Piccolo Dalek, oppure RIP Hunter non è male, ma loro dicono che RIP sia brutto!" informai gli altri due adulti, all'oscuro di tutto, l'origine del mio soprannome.
"A me invece non date un nomignolo?" s'intromise Caty con voce lagnosa.
"Cosa ne dici di K9? È un cane robot molto simpatico!"
"Mi piaceeee!" urlò euforica mia sorella.
"Ne sono felice!" le rispose il Dottore guardandola intensamente negli occhi per poi accarezzarle con dolcezza una guancia, "Allora? Pronti per partire?"
"Sìììììììì!" esultammo felici saltellando di qua e di là all'interno della navicella.
L'uomo, il quale pose la domanda, azionò una levetta e partimmo verso la rotta del pianeta in un lontano futuro.
"Rory... tu vorresti privare loro di una tale felicità?" gli sussurrò credendo di non poter essere sentita nostra madre.
"No, mi piace vedere i nostri piccoli così entusiasti, tuttavia io ho paura per loro. Ho paura che gli possa capitare qualcosa di spiacevole." le rispose.
"Lo so amore e condivido le tue parole. Ma River e il Dottore fanno parte della nostra famiglia e non possiamo escluderli così. Avrei piacere di passare tutto il tempo possibile con la nostra primogenita, poi non siamo mai stati così tanto uniti a lei come ora."
"E lo faremo, ne sono certo! River è nostra figlia e non sai quanto piacere ho di poter passare questi momenti tutti insieme." le rispose lui posando le sue labbra contro quelle della sua amata.
Io e Caty, a quella visuale, facemmo una smorfia di disgusto: i baci in bocca? Blea! Che schifezza!
"Siamo arrivati? Dove siamo?" domandò Caitlin andando verso la porta, dopo aver sentito un flebile rumore del motore che solitamente indicava l'arrivo.
"Non dove, Caty, ma quando. La domanda giusta da fare è quando!" le feci notare raggiungendola.
'Non dove ma quando!'
Divertente sapere che dicevo questa frase sin da piccolo.
"Sì, lo dicevi spesso!" lei, con quelle parole, interruppe il mio flusso di pensieri.
"E ora è una delle mie esclamazioni più ricorrenti, o almeno lo dicevo quando ero il capitano delle Leggende. Ma torniamo al punto, voglio sapere altro!"
"Nessun problema, mi fa piacere sapere che certe abitudini non cambiano mai, Piccolo Dalek!" mi rispose dal suo lato del divano grigio.
𝑵𝑫𝑨: MA CIAU! Ecco qui il nuovo capitolo, c'ho messo un po'più di tempo, ero però impegnata in un'altra FF su Rip e Gideon, se avete voglia di leggere "I'll Always Be With You" mi farebbe molto piacere.
Passando al capitolo, qui si scopre che Caty ha cancellato la memoria ad Amy e a Rory, per questo motivo non hanno la possibilità di ricordarsi di loro figlio, ma da come si è visto nel capitolo 7 il nome Piccolo Dalek gli ricorda qualcosa, seppur momentaneamente non sanno cosa.
*Ho scritto famiglia Williams perché il Punto di Vista è di Rip e per lui, loro sono i Williams.
Btw, so che pure questo capitolo è molto lento e non succede proprio niente di niente, ma ho impostato questi capitoli, inerenti al passato di Rip, dai più simpatici e tranquilli ma man mano inizieranno ad avere una piega sempre più cupa.
Inoltre il capitolo 10 l'ho diviso in due parti, nella seconda parte ci sarà un incontro molto interessante. Curiosi di scoprire di chi si tratta?
Bene, se la risposta è sì, non vi resta che seguire i prossimi aggiornamenti.
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