🍃두 번째 행동🍃

🥀ATTO SECONDO🥀

"Da quel terribile giorno erano passati ormai quattro anni,ma non c'era giornata in cui Jungkook non si ripetesse quella frase che tanto l'aveva ferito"

Jungkook usci di casa diretto verso il suo "lavoro",sempre se si potesse definire tale,la giornata era uggiosa ed era ormai quasi sera e gli ultimi negozi si affrettavano a chiudere. Il ragazzo camminava a passo spedito,mentre la sua mente vaga nei ricordi che la musica portava con se,era il 1 settembre e questo significava che erano ormai passati 4 terribili anni,fatti di dolore,solitudine e prostituzione. La strada della 588 era ormai deserta,con solo alcuni  negozianti che camminavano verso la propria auto; nell'aria vi era odore di tabacco e umido, e nella strada piccole macchioline trasparenti imperlavano la via. Jungkook svoltò in una stretta stradina secondaria e poi in un'altra ancora, ritrovandosi presto davanti alla scritta al neon rossa del grande night club; salutó le guardie,ormai sue amiche, ed entrò nella parte riservata alle prostitute. Il suo sguardo vagò per tutto il camerino, vi erano donne intente a mettersi calze a rete e vestitini succinti,uomini che si denudavano di camicia e pantaloni e ragazzi e ragazze intente a truccarsi con colori sgargianti. Continuò a cercare finché non trovo i suoi unici amici assorti a conversare; entrambi si stavano ritoccando il trucco bisticciando animatamente su quale degli ultimi clienti avesse il pene più grande.
«Ciao Jin, ciao Jimin» la sua voce era smorta e priva di qualsiasi emozione. I due ragazzi ricambiarono il saluto e si rimisero a parlare sistemandosi.
La sera iniziò tranquilla come tutte le altre sere, alcune prostitute ballavano in modo provocante sui grandi cubi mettendo in risalto le proprie curve;tra loro vi era anche Jimin,che quella sera si muoveva in modo più provocante avendo adocchiato due ragazzi all'apparenza molto ricchi e belli. Jin,invece, era stato chiamato dal figlio del  proprietario,il ricco scapolo Kim Namjoon. Jungkook vagava per i tavoli servendo le donne e gli uomini intenti a godersi lo spettacolo dei cubisti; ogni tanto si sentiva toccare, sedere,cosce,fianchi e pacco (scusate,era la parola più fine che potessi utilizzare) erano le parti preferite dei clienti e ormai lui non ci faceva più caso. I soldi erano soldi, e gli servivano per vivere,quindi...non gli importava di come li otteneva,anche a costo di vedere il proprio corpo. Girava per i tavoli da ormai mezz'ora quando si sentì tirare indietro da due forti braccia e delle labbra posarsi sul suo pallido collo. Jungkook provò a girarsi diverse volte per poi arrendersi; l'odore di menta e tabacco gli inebriava le narici mentre lo sconosciuto lo portava in un tavolo appartato. Quando gli permise di girarsi non una parola fuoriuscì dalla sua bocca,troppo stupito e spaventato dalla vista dello sconosciuto. Capelli rossi,occhi penetranti,pelle perfetta e il solito ghigno malizioso a incorniciargli la faccia; Kim Taehyung era lì. Jungkook si scostò in fretta,troppa la paura di quel ragazzo talmente perfetto; il suo segreto era sfumato. Aveva sempre tenuto nascosto il suo lavoro ai compagni scolastici impiccioni, e ora se ne ritrovava uno difronte a se. Taehyung prese a parlare e a sfiorarlo,Jungkook lasciò fare non ascoltando neanche una frase di ciò che fuoriusciva dai rosei boccioli del rosso.
"...Mi piaci..."
"...vediamoci..."
"...Non dovresti stare qui..."
«Ti amo.» due parole che mandarono la mente di Jungkook in stand-by; si ritrovò con le labbra su quelle di Taehyung, non sapeva neanche lui il perché lo stesse facendo. Per mancanza di affetto? Per paura di rimanere solo? O forse,perché Taehyung era la sua cotta da ormai 3 anni?
Quando aveva iniziato le superiori era stato l'unico a difenderlo dai bulli, se scacciarli con fare annoiato con una mano poteva definirsi tale. Non lo sapeva,ma la sensazione di quelle labbra così morbide sulle sue lo facevano impazzire,perciò non se ne preoccupò; non si accorse neanche che Taehyung l'aveva tirato più vicino a se e ora lo trascinava per i lunghi corridoi del nightclub facendo intrecciare le loro dita.
Dal canto suo Taehyung era eccitato,una scopata non gli avrebbe fatto male, sopratutto se gratis; sapeva delle conta del più piccolo, e anche della sua ingenuità. Lo condusse fino alle porte delle camere e guardandolo negli occhi gli sorrise;
«Fai l'amore con me Jungkook,lasciati amare».

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