𝑵𝒐𝒎𝒆:

Jaime è una variante in lingua spagnola del nome a volte italianizzato nella versione Giaime. Jaime trae (come Giacomo) le sue origine dal nome ebraico Ya'aqob, nome di Giacobbe patriarca d'Israele. Il suo significato è "Dio ha protetto".

Jaime odia il suo nome, gli fa schifo come suona. Preferirebbe che gli avessero dato la versione inglese, ovvero Jakob perché aveva un suono migliore, ma Jaime in qualche modo dice qualcosa sulla sua vera famiglia ed è una delle uniche cose rimaste di loro quindi se lo tiene stretto.

𝑪𝒐𝒈𝒏𝒐𝒎𝒆:

Ruiz è un cognome patronimico che significa "figlio di Ruy", una forma abbreviata del nome Rodrigo. Rodrigo deriva dal nome germanico Roderick (Hrodric), dagli elementi hrod , che significa "fama" e ric , che significa "potere".

Jaime è felice di conoscere il proprio cognome, di nascosto ha fatto delle ricerche e ha scoperto in quali stati è più diffuso il suo cognome. La maggior parte di questi sono del sud America quindi ora il ragazzo è convinto di provenire da quel continente. Ovviamente il ragazzo è convinto che quello sia il suo cognome, purtroppo noi sappiamo che in realtà è falso.

𝑬𝒕𝒂̀:

Jaime deve compiere sedici anni, li farà il 29 dicembre. Per via di questa data di nascita i ragazzi dell'orfanotrofio sono convinti che Jaime abbia un anno in meno. Viene anche preso un po' in giro data la sua corporatura minuta (e non è altissimo).

𝑷𝒓𝒆𝒔𝒕𝒂𝒗𝒐𝒍𝒐:

Ethan Cutkosky

𝑷𝒐𝒕𝒆𝒓𝒆:

Il potere di Jaime è molto particolare. Il ragazzo riesce a catturare l'energia nel suo corpo, un po' come una batteria. Il problema è che tutto si basa sulla rabbia. Infatti quando inizia ad arrabbiarsi Jaime inizia e emettere scintille da tutto il corpo, non è una novità trovarlo con strane cicatrici. La situazione potrà arrivare sino alla completa perdita di coscienza del giovane, totalmente sottomesso dal suo potere. Esso lo farà diventare un vero e proprio fulmine, un ammasso di energia che polverizza qualsiasi cosa ha intorno. Jaime prova molto odio verso il suo potere. 

𝑺𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒇𝒂𝒍𝒔𝒂:

La finta storia che hanno raccontato a Jaime è parecchio tragica. Gli educatori, consapevoli di trovarsi accanto ad un individuo molto potente, decisero di puntare sull'emotività del, all'epoca, bambino. Gli dissero che era nato nella grande capitale del Messico, da due genitori poliziotti. Jaime però non era voluto, anzi suo padre non voleva proprio saperne di avere un figlio, quindi lasciò la donna andandosene via per sempre. Per lei ormai era troppo tardi abortire e quindi dovette portare a termine la gravidanza. Quando nacque, Jaime non fu accolto con gioia, anzi venne subito dato all'orfanotrofio. Gli educatori ogni volta che raccontavano la finta storia della vita del ragazzo sottolineavano quanto i genitori non lo volessero. Continuavano a fargli intendere che lui aveva rovinato una coppia molto felice. Jaime ci rimase così tanto ferito che iniziò a screditarsi e ad odiarsi. Questo suo status durò soltanto pochi mesi, fortunatamente. Dopo Jaime decise di lasciarsi la famiglia alle spalle. 

𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒗𝒊𝒗𝒆 𝒊𝒏 𝒐𝒓𝒇𝒂𝒏𝒐𝒕𝒓𝒐𝒇𝒊𝒐:

Jaime è molto limitato per via del suo potere, ha molta paura a socializzare con gli altri, essendo anche fin troppo irascibile. Il suo modo per tener tutto sotto controllo è parlare, far stare bene gli altri e tanta pazienza. Jaime fortunatamente non si trova male, non si lega a nessuno in realtà, troppo spaventato che una maggiore conoscenza possa portare alla manifestazione del suo potere. Quindi il ragazzo attacca bottone con qualsiasi persona che passa, parla di tutto e allo stesso tempo di niente. Parla di altri, del tempo, delle passioni, dei colori e di qualsiasi cosa non riguardi un argomento profondo. A volte è capitato che perdesse lievemente il controllo, quando era più piccolo, questo l'ha portato ad affrontare una punizione per niente piacevole. Se la situazione inizia a scaldarsi si notano subito i pugni stretti e a volte i ragazzi gli fanno notare uno strano fumo che esce dalle sue orecchie, quando questo capita Jaime scappa nel luogo appartato più vicino, a volte riesce a calmarsi ed altre invece si arrabbia ancora di più. Essendo la sua rabbia un punto debole, non è una novità trovare delle scottature o ferite sul suo corpo. Jaime non odia l'orfanotrofio, lui è completamente succube ad esso, il lavaggio mentale che gli educatori hanno fatto con il ragazzo è uscito perfettamente. Il giovane ultimamente si comporta bene, ma quando capita di sgarrare qualche regola accetta la punizione, convinto di meritarsela. C'è da ricordare però che il ragazzo non ha amici veri ed è convinto che gli educatori vogliano solo il meglio per lui.

𝑺𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒆:

Jaime Christopher Villanueva fu l'ultimo di cinque figli. La sua nascita fu inaspettata ma i genitori l'hanno amato sin dall'inizio. La madre, Jolanda Jackson, era una ricercatrice statunitense che per lavoro si dovette trasferire in Perù per due anni, la donna però negli Stati Uniti non ci tornò più. Questo perché conobbe Sandro, un uomo metà francese metà peruviano che faceva parte del corpo di polizia locale. Nel giro di un anno i due si innamorarono perdutamente e Sandro chiese a Jolanda di rimanere con lui in Perù. Dopo tre anni di convivenza, nonostante gli alti e i bassi, la coppia decise di sposarsi. Avevano fin troppi progetti in mente: volevano una grande casa, degli animali e molti bambini. Fortunatamente riuscirono a realizzare tutto. Dopo le nozze comprarono una nuova casa che potesse contenere futuri bambini e, stando più che bene economicamente, si poterono permettere una bella casa nel centro della capitale. Un anno dopo nacque la prima figlia, Anna, una bambina meravigliosa e gentile con tutti. Sandro e Jolanda erano veramente fieri di lei e quando la bambina iniziò ad insistere per avere un fratellino non riuscirono a dirle di no. Così due anni dopo venne accolto in famiglia Ernest, un piccolo con grande fossette e grande sorriso. La famiglia era così felice che non tardò ad arrivare il terzo figlio tre anni dopo, Alex. Per altri dieci anni la famiglia continuò la loro vita tranquillamente. I tre figli, ormai ragazzi, crescevano educati e  felici e i coniugi non potevano essere più felici della loro vita. Quell'anno però Jolanda scoprì di essere incinta e, nonostante tre figli le bastassero, decise di accogliere in famiglia anche il futuro bambino. I genitori scoprirono che si trattava di gemelli alla seconda ecografia e furono maledettamente felici. Nove mesi dopo, poco dopo natale, nacquero Isabel e Jaime. I primi due mesi furono una meraviglia. Per via del natale la famiglia ora al completo, andò negli Stati Uniti dai parenti di lei e l'idea era quella di rimanere lì due mesi. Peccato che il giorno prima della partenza, Jaime scomparse. La notizia andò su tutti i giornali dell'Arizona (stato natale di Jolanda) e agli stati confinanti e pochi giorni dopo andò su tutti i giornali di tutti gli stati. Fu una tragedia. Nonostante i quattro figli vennero rispediti in Perù a casa della nonna paterna, Jolanda e Sandro rimasero negli Stati Uniti altri quattro mesi per trovare loro figlio. Inutile dire che la coppia era devastata da questa sparizione. Al termine dei quattro mesi la polizia degli USA archiviò il caso ma la coppia non si diede pace. Tornarono in Perù per il lavoro e perché avevano quattro figli da crescere, ma nonostante ciò sui i social continuavano a chiedere se qualcuno avesse visto loro figlio. Quasi quattordici anni dopo i coniugi non si sono ancora arresi, nel loro cuore c'è speranza perché sentono che il loro Jaime non è morto, ma è solo nascosto da qualche parte. Non sanno dove, non sanno come, non sanno perché ma continuano a cercare e se arriva un giorno dove la speranza vacilla le foto di Jaime sulle pareti di casa ricordano a Jolanda e Sandro di non mollare. 

𝑺𝒏𝒂𝒌𝒆 𝒕𝒉𝒆𝒎𝒆: 

Jaime non ci crede. Ogni giorno sente tantissime storie, raccontate dai ragazzi dell'orfanotrofio ma Jaime è fermamente convinto che i tre quarti di queste siano leggende metropolitane. Tra cui quella degli snake. Lui si reputa una persona realista e non riesce ad immaginare una vita al di fuori dell'orfanotrofio. Inoltre Jaime si sente pure maledetto per via del suo potere, quindi gli è difficile pensare che c'è gente che ha il coraggio di opporsi all'orfanotrofio. E nonostante Jaime ne sia succube, sa che è crudele ma reputa questo normale, perché non ha mai vissuto in modo diverso. 

𝑪𝒂𝒓𝒂𝒕𝒕𝒆𝒓𝒆:

Jaime è spesso soprannominato "pettegolo" per via del suo carattere veramente molto espansivo. Spesso è invadente e i suoi compagni hanno smesso di essere gentili con lui a riguardo, in molti non sopportano il giovane per via di questa caratteristica. Le voci su di lui sono pochissime, dato che a pochi interessa di Jaime, ma la maggior parte di queste non sono positive. "Si affeziona dopo che gli dici 'ciao'", "E' un bonaccione, se a qualcuno interessa sapete dove trovarlo" e "Non chiude mai quella sua stupida bocca" sono solo alcuni esempi di cose che Jaime si è sentito dire. La verità è tutt'altro in realtà. Jaime non si è affezionato a nessuno, per paura di ferire persone a lui care con i suoi poteri. Jaime li odia così tanto, da bambino piangeva spesso per colpa loro, adesso, nonostante non li accetti, ha imparato a non piangere per non farsi vedere debole. Ora nessuno l'ha mai visto senza il sorriso malizioso e nessuno l'ha mai visto vacillare. Infatti dei compagni un giorno erano finiti a picchiarlo per vedere spegnersi il suo sorriso ma se Jaime riesce a controllare la rabbia, nonostante abbia seri problemi nel farlo, figuriamoci il sorriso. Mentre lo picchiavano si accertava di non iniziare a emettere scintille, in quel caso la situazione sarebbe diventata più complicata. Alla fine Jaime se n'è andato con un sorriso ancora più grande, seppure abbia il labbro rotto, e due nemici in più. Che poi dopo sia andato in una stanza vuota e abbia emanano così tante scintille da finire in punizione non lo deve sapere nessuno. Il secondo insulto è sul fatto di essere un bonaccione, quando Jaime lo sente ruota sempre gli occhi al cielo. E' una persona estremamente buona, questo lo sanno tutti. Se qualcuno ha bisogno di aiuto lui c'è sempre, non importa se è uno sconosciuto o se è un suo nemico, se vede che qualcuno sta male Jaime si fionda da lui. Ma questo non significa che sia un bonaccione, anzi Jaime è proprio il contrario. Ogni sera si libera della tensione accumulata durante il giorno tramite lo stretching, ovviamente in una stanza vuota perché lo sforzo comporta molta energia in Jaime. Quando si annoia pensa alle persone che lo insultano e quante potrebbe sconfiggerle solo con un dito, letteralmente. Ma Jaime è finito in così tante punizioni che quando inizia a emettere scintille non apre neanche bocca per paura di venire scoperto. Il fatto è che passa veramente inosservato quando si discute di poteri con i suoi compagni, nessuno gli ha mai chiesto quale ha perché a nessuno interessa di Jaime. E al ragazzo va benissimo così. Infine l'ultima voce: non chiude mai la bocca. E' vero ma allo stesso tempo falso. Come già detto Jaime si fa odiare in modo che nessuno gli si avvicini e utilizza il metodo del parlare a vanvera. Quando incontra qualcuno con cui non ha mai parlato è una vera e propria macchinetta, parla di tutto, cosa ha fatto quella giornata, cosa ha mangiato, se conosce altre persone e gli scoop dell'orfanotrofio. Se dovessi individuarlo in una persona direi certamente "la vicina pettegola". Ma allora perché è falso? Con questo si apre la porta per accedere alla vera personalità di Jaime. E' un ragazzo molto riservato. Infatti l'ottanta delle cose che dice riguardo a sé stesso sono false, nessuno sa veramente cosa abbia fatto o dove sia andato. Direi quasi che il giovane ha una seconda identità. Non ha mai accennato a nessuno dei suoi poteri o delle punizioni, niente. Inoltre è veramente un ragazzo tranquillo. Tutto il tempo che non deve passare con gli altri lo passa in una stanza vuota in compagnia del suo album da disegno e del suo diario dove appunta qualsiasi cosa. In tutta la sua vita ha dovuto cambiare otto diari, perché pieni. A otto anni ha cominciato a scrivere tutto quello che succedeva nella sua vita, è anche grazie a questo che sa un minimo controllare la rabbia, perché usa il diario soprattutto per sfogarsi. Certe volte pensa a cosa succederebbe se qualcuno leggesse il suo diario, fortunatamente a pochi interessa di lui quindi è al sicuro. Nonostante la sua doppia identità non cambia i tratti del carattere, ad esempio usa fin troppo l'ironia, oppure la sua serietà a riguardo certi argomenti, o ancora l'indifferenza verso gli insulti. 

𝑷𝒍𝒂𝒚𝒍𝒊𝒔𝒕:

i. "But my hands been broken, one too many times", "Another Love". 

ii. "Just stop your crying, It'll be alright", "Sign on the times".

iii. "Livin' like we're renegades", "Renegades".

𝑪𝒊𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊:

i. "Siamo cibo per i vermi, ragazzi" disse un ragazzo di circa sedici anni ai piangenti ragazzini di dodici. Jaime si ricorda quel giorno come se fosse ieri, due suoi coetanei usarono i loro poteri e in punizione ci finirono tutti i presenti. Loro piangevano e dei ragazzi più grandi asciugarono le loro lacrime. Questo ragazzo disse la frase con così tanta rassegnazione che il suo tono è ancora presente nei sogni di Jaime. A volte si chiede che fine abbia fatto.

ii. "La gente spesso definisce impossibili cose che semplicemente non ha mai visto." Questa fu una frecciatina lanciata dal suo compagno Jack. In una giornata piovosa i ragazzi stavano discutendo sulle varie leggende che circolavano in quel modo. Dopo che Jaime aveva detto che era impossibile che esistessero gli snake, Jack si girò verso Aidan dicendogli la frase appena citata. Jaime roteò gli occhi al cielo. 

 iii. "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile!" questa frase venne sputata in faccia a Jaime. I ragazzi si erano stufati della sua malinconia e del suo cinismo e con lui non si poteva mai parlare dell'esterno perché Jaime reputava tutto 'inesistente'. Quindi un giorno una ragazza si scocciò e gli disse la verità in modo chiaro. Da quel momento Jaime non disse più opinioni sulle leggende. 

iv. "Esattamente questo quello che voglio, nessuna pietà... da dove viene, che cosa ha fatto... io me ne frego." Questa frase Jaime la sentì quando aveva solo dodici anni. Un'educatrice disse queste parole ad una sua collega ancora alle prime armi, che aveva appena finito di punire Jaime. Il ragazzino nonostante fosse distrutto capì chiaramente le parole della donna e un'altra lacrima gli solcò la guancia. 

𝑪𝒖𝒓𝒊𝒐𝒔𝒊𝒕𝒂́:

i. Iniziamo con le passioni del giovane, lui ama follemente disegnare. Lo fa sentire liberatorio. Dipingere, soprattutto con le mani gli permette di sfogare tutta la rabbia repressa. Possiede un album da disegno pieno di strani disegni astratti, tutti rappresentanti la rabbia. Lei è la vera protagonista, ci sono solo due autoritratti di Jaime. Uno è astratto mentre l'altro mostra i due lati del ragazzo, lui direbbe "seconda personalità", ovvero la parte sottomessa al suo potere. 

ii. Nonostante si ostini a mostrare la sua parte razionale, Jaime possiede un sogno che sovrasta tutto: vuole frequentare l'accademia d'arte. Spera che quando uscirà dall'orfanotrofio possa andare all'accademia a studiare e perfezionare la sua abilità nel disegno. E' a conoscenza di questo edifico per via dei vari libri di storia che aveva letto. 

iii. Come accennato prima ha molte cicatrici sul suo corpo e gliene spuntano di nuove ogni giorno. Ora non le nasconde più e usa la scusa di essere maldestro, ma un tempo si vergognava così tanto che aveva rubato una confezione di cerotti in infermeria. 

iv. E' un ragazzo molto pulito, perché ogni volta che usa i suoi poteri si incenerisce (fortunatamente non gli scendono capelli e peli) quindi fa minimo tre docce al giorno.

𝑶𝒓𝒊𝒆𝒏𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒔𝒔𝒖𝒂𝒍𝒆:

Jaime si identifica come bisessuale con preferenze maschili.

//per la role di @Felpatina , spero vada bene. Scusa per il ritardo e la lunghezza ma non riesco a trattenermi lol.