VELENO E ASSI DI CUORI SPORCHI DI SANGUE (ci stanno osservando)
Canzone: Thank you for the venom (MCR)
Note: "Aku" significa malvagio e "Hiroaki" luminosità diffusa.
"Hato no esu" significa asso di cuori.
" Non tutte le storie sono pure e innocenti"
(Me, io)
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Un ritmo malato accompagnava le anime dentro il castello di assi di cuori.
Messi in fila come pedine, il ritmo aumentò.
Tutti uguali procedettero come in una marcia funebre.
Hiroaki guardò tutte quelle persone divorate dai demoni entrare nel castello.
Era un poeta. La regina lo aveva invitato per raccontare le storie che si celavano dietro il castello di "Hato no esu".
Ed ecco come probabilmente inizierebbe una storia normale.
Probabilmente tutte le storie sono bugie, se no come vi spiegate che finiscono tutte bene?
Ma lui voleva storie reali, storie malate.
Hiroaki entrò dal portone principale mischiandosi con la folla, tenendo la testa bassa. Si grattò la testa. Quella parrucca che nascondeva i suoi capelli biondo paglia era terribilmente fastidiosa.
Le pareti bianche e rosse erano decorate da disegni di assi di cuori, che nascondevano il sangue che in passato aveva macchiato quelle pareti, apparentemente immacolate e normali.
Il salone principale era pieno. Tutti erano uguali. Le donne avevano abiti con gonne pompose, gli uomini degli smoking, ma tutti rigorosamente bianchi.
La regina sedeva al centro della sala. Indossava un abito diverso, tutto rosso.
I capelli erano acconciati a stile 800', ed erano bianchi e rossi, solo quei due colori che dominavano la sala.
Tutti gli invitati erano fermi, le loro faccie non tradivano emozioni, sembrava quasi che aspettassero qualcosa.
Hiroaki si posizionò al lato della sala e tirò fuori un taccuino nero di pelle. Lo osservò, poi mise le mani dietro la schiena, ed aspettò.
Passarono parecchi minuti, e tutti erano ancora immobili. Ne approffittò per osservarli.
Mille facce diverse, la stessa espressione. Come controllati, guardavano la regina.
Potevano sembrare gli stessi sguardi, ma non era così. Hiroaki li osservò tutti negli occhi, senza farsi notare.
Malvagità.
Cupidigia, avarizia.
Voglia di uccidere....
...tanta paura....
...odore di sangue.
Il segreto per capire come si sente davvero una persona è guardarla negli occhi.
Improvvisamente un rumore ruppe la bolla di silenzio che si era creata.
Si sentì un rumore di ruote metalliche sul pavimento, e in sala fecero il loro ingresso dei camerieri che portavano un carrello con un piatto il cui contenuto era nascosto da un coperchio.
Passarono proprio davanti a Hiroaki, che notò qualcosa che pendeva fuori dal piatto. Non riuscì a capire cos'era, ma una goccia di liquido rosso gocciolò a terra.
Sangue, sangue.
Volete davvero una storia reale?
La principessa indifesa ha ucciso il lupo ed il principe.
Le fiabe sono piene di bugie.
I camerieri si fermarono davanti alla regina, e rimasero immobili.
Lei gli sorrise in modo malato. Ormai il sangue aveva preso a gocciolare a fiotti fuori dal piatto, ma tutti lo ignoravano.
Hiroaki fece una foto di nascosto e osservò la scena.
La regina fece un cenno ai camerieri che con un movimento secco sollevarono il coperchio.
Il sangue strabordò in tutta la sala, e corpi ammassati caddero a terra.
Erano talmente sfigurati che non si capiva se fossero donne o uomini, erano davvero persone?
La donna dal sorriso malato si alzò dal suo trono rosso rubino e tiro fuori le mani dai guanti bianchi latte.
Ne uscirono fuori delle unghie lunghe, nere e affilate.
Prese un corpo e trafisse la carne nel punto in cui c'era il cuore, lo tirò fuori.
Se lo rigirò tra le mani come se fosse un tesoro, poi indicò uno dei camerieri << Portami il veleno>> disse con voce sottile ma affilata.
L'uomo gli passò una boccetta che conteneva un liquido bianco. La regina vi inzuppò dentro il cuore, come se fossero biscotto e latte.
Lo mangiò.
Hiroaki guardò la scena con orrore, ed il suo battito aumentò.
La regina, con la bocca sporca di sangue, sorrise agli invitati.
<< Iniziate>> disse.
Tutti iniziarono a ballare in modo meccanico, ed il loro viso continuò a non tradire emozioni.
Hiroaki si ritirò in un angolo buio della sala e si accasciò a terra. Sentiva il cuore battere a mille. Con gli occhi sgranati osservò gli invitati che ballavano sul pavimento sporco di sangue.
Chiuse per un attimo gli occhi, e qualcuno toccò la sua spalla.
Scattò in piedi.
Molto vicino al suo viso vide un ragazzo dai capelli neri e gli occhi rossi, come tutti gli altri.
Erano sicuramente finti.
Notò un ciuffo di capelli bianchi spuntare fuori dalla parrucca.
Erano molto vicini.
Il ragazzo lo guardò negli occhi.
<< Balliamo?>>
Sister, I'm not much a poet, but a criminal
And you never had a chance
Hiroaki si fece trascinare al centro della pista. Cominciarono a ballare.
<< Sono Aku, comunque>>
<< Hiroaki>>
Gli fece fare una giravolta. Entrambi sorrisero involontariamente.
<< Faccio il poeta, e sono qui senza invito>> disse Hiroaki.
<< Interessante....perchè me lo stai dicendo?>>
A quell'improvviso cambio di tono, il poeta rabbrividì, ed Aku se ne accorse.
<< Sorridi. Ci stanno osservando>> disse << Sono un assasino, comunque>> aggiunse con naturalezza.
Non lo sapevano ancora, ma volevano entrambi la stessa cosa.
Un dolce veleno chiamato amore.
Ma li stavano osservando.
<< Il tuo cognome?>> chiese Hiroaki.
<< Non sono tenuto a dirtelo>>
Si guardarono negli occhi, ed entrambi sorrisero.
(sì, li stavano osservando)
La regina aveva puntato gli occhi proprio su di loro. Erano ancora al centro della pista, stavano ancora ballando.
<< Ora cosa facciamo?>> chiese Hiroaki sorridendo.
<< Questo>> Aku fece un fischio e la regina puntò lo sguardo su di lui.
<< Sua maestà, ho appena sentito questa donna dire che lei non è per niente in forma stasera. Non sono d'accordo, la trovo stupenda>>
La regina rimase per un attimo interdetta, poi sorrise in modo sadico.
Love it, or leave it, you can't understand
A pretty face, but you do so carry on
And on
And on
Avanzò fino alla ragazza. Il viso tradiva puro terrore.
<< Quindi, io non sarei in forma, eh?>>
continuò a sorridere.
La donna scosse la testa, ma stava tremando << N-non mi permetterei m->> la regina conficcò le sue unghie nel suo cuore.
Cadde a terra, il sangue inondò il pavimento.
<< Qualcun'altro pensa che io non sia in forma?>> disse rivolgendosi a tutta la sala. Ci fu silenzio.
<< Eccellente. Grazie, Aku>> disse la donna, tornando al suo posto.
Hiroaki guardò il ragazzo. << Questo è dannatamente....>>
<< Dannatamente...cosa?>>
<< Dannatemente reale>>
Aku sorrise e si spostarono in un altro lato della sala, più buio.
<< Perchè?>> chiese il poeta.
<< Voglio baciarti>>
<< Ah>>
Aku lo baciò e ad Hiroaki mancò il respiro.
<< Questa è la vita>> disse l'assassino staccandosi dal bacio << Sia le cose belle che quelle brutte arrivano inaspettatamente. Sei tu a decidere se ti è piaciuto o no>>
<< Mi è piaciuto>>
Aku lo guardò.
<< Vuoi un po' di veleno?>>
Love is the red of the rose on your coffin door
What's life like, bleeding on the floor
The floor
The floor
<< Veleno?>> chiese Hiroaki interdetto << Quello della regina?>>
<< Forse...vieni, poeta, e lo scroprirai>>
L'assassino prese il ragazzo per la manica e lo trasportò fuori dalla sala, da quel ritmo malato e dal sangue.
I loro passi risuonavano in quel palazzo vuoto, e la musica si faceva sempre più lontana.
<< Perchè corriamo?>>
<< Voglio portarti via da qui>>
Hiroaki si fermò, e con lui Aku.
<< Perchè?>>
Aku lo guardò. << Non fa per te, questo posto>>
Il poeta lo guardò e scoppiò in una risata inquietante.
<< Credi di conoscermi? Di sapere cosa voglio?>>
<< Voglio portarti nel bianco...dove non c'è nè sangue nè morte>> rispose Aku.
<< Sono venuto qui per un motivo>> disse e si avvicinò a lui << Voglio raccontare storie vere. Nella realtà non sempre tutto va bene. Ma è ciò che voglio fare. E poi...>> Lo spinse contro al muro << Il bianco presto si tingerà di rosso>>
<< Ti avevo giudicato male, poeta. Pensavo fossi il solito protagonista, ma ti trovavo carino. Ora che so che non sei così penso che tu sia bellissimo>>
<< Sai, Aku, penso che il protagonista sia morto da tempo>>
Forse, ci sta osservando.
(sì, ci stanno osservando)
Nonostante fossero lontani dalla sala da ballo, quel ritmo malato risuonava nelle loro teste.
You'll never make me leave
I wear this on my sleeve
Give me a reason to believe
<< Poeta, vuoi ancora il veleno?>>
<< Sì, maledettamente sì>>
<< Te lo darò. Ma prima....>>
<< Cosa?>>
<< Promettimi che non te ne andrai>>
<< Non mi farai mai andare via, Aku>>
<< Dammi una ragione per crederci>>
Entrambi volevano la stessa cosa....
<< Se ti dessi una ragione, sarebbe finta.>>
<< Ma?>>
<< Sappi solo che voglio baciarti altre milioni di volte>>
Solo, non sapevano come sarebbe finita....
Forse era giusto così.
Camminarono senza meta, allontanandosi da quel ritmo malato.
Cercavano il veleno e assi di cuori sporchi di sangue.
Non erano i buoni, avrebbero accolto i demoni nel loro mondo.
Forse la realtà non è per tutti.
Arrivarono nel giardino del castello.
(li avrebbero trovati, li stavano osservando)
Era pieno di cespugli di rose rosse e bianche.
<< E' da quelle bianche che prendono il veleno>> disse Aku.
Hiroaki annuì e ne colse una. Si punse e dalla sua pelle pallida uscì una goccia di sangue.
Non ci badò.
Mangiò la rosa, ma le spine gli punsero il palato, che si tinse di rosso.
<< Buono>> disse.
<< Fammi sentire>> disse Aku, e lo baciò ficcandogli la lingua in bocca.
<< Buono, sì>> disse staccandosi e leccandosi le labbra.
<< Non intendevo il mio sangue>>
<< Infatti io intendevo te>>
So give me all your poison
And give me all your pills
And give me all your hopeless hearts
And make me ill
Continuarono così per un po'.
Era così sbagliato, ma così reale.
La realtà non è per tutti.
Un coniglio bianco uscì fuori da un cespuglio.
Stonava con il paesaggio.
I suoi occhi, neri come pece, guardarono i due ragazzi con terrore.
Aku tirò fuori un fucile.
<< Lo voglio uccidere, Hiroaki>>
<< Fallo>>
La vita è crudele, non so se lo fa apposta.
Il corpo dell'animale ricadde a terra, ora rosso e bianco.
ora sì che si intonava con il paesaggio.
You're running after something
That you'll never kill
If this is what you want
Then fire at will
<< La vita è un gioco. O perdi, o vinci...o qualcuno ti uccide prima>>
Aku guardò Hiroaki. << Sei davvero bravo, poeta. Mi fai sentire qualcosa?>>
<< Non subito, spostiamoci prima>>
Ci stanno osservando.
Tornarono dentro il palazzo e camminarono per i suoi corridoi.
<< Quando pensi che ci troverà?>>
<< Quando il ritmo finirà>>
Quel ritmo che continuava a risuonare nelle loro teste.
Era diventata una canzone ben precisa.
Presto la regina gli avrebbe trovati.
Arrivarono in un'altra stanza, piena du specchi. Hiroaki si avvicinò ad uno di essi.
<< No!>> gridò Aku.
Era la fine?
Giunta prima del previsto?
Preach all you want but who's gonna save me?
I keep a gun on the book you gave me, hallelujiah, lock and load
Black it's the kiss, the touch of the serpent sun
It ain't the mark or the scar that makes you one
And one
And one
And one
<< E' finita?>> chiese Hiroaki.
<< Non ancora, poeta>> disse Aku aiutandolo a rialzarsi.
<< Fammi sentire cosa hai composto>>
<< Va bene>>
Era una melodia già sentita.
Entrambi la conoscevano.
Ve l'avevo detto: Hiroaki non è il buono.
Quel ritmo malato, che li aveva seguiti per tutto il tempo, lo aveva creato lui.
You'll never make me leave
I wear this on my sleeve
Give me a reason to believe
So give me all your poison
<< Cosa?>> chiese Aku << Cos'è questo poeta?>>
<< Lo hai voluto tu, assassino>>
And give me all your pills
And give me all your hopeless hearts
And make me ill
You're running after something
That you'll never kill
If this is what you want
Then fire at will
Hiroaki spinse Aku contro il muro e lo baciò.
<< Continua, Hiroaki>> disse lui << Voglio vedere come finirà>>
(Presto li avrebbero trovati, li stavano osservando)
You'll never make me leave
I wear this on my sleeve
You want to follow something
Give a better cause to lead
Just give me what I need
Give me a reason to believe
So give me all your poison
And give me all your pills
And give me all your hopeless hearts
And make me ill
Il poeta prese per mano l'assassino e lo trascinò indietro, tornarono in quella sala da ballo.
Spalancarono la porta violentemente e tutti li guardarono interdetti.
<< Non sei per niente in forma, brutta strega>> disse Aku.
La regina si avventò su di loro, ma la scansarono.
Tutti gli invitati li guardavano terrorizzati ed il ritmo continuava.
(Avevano smesso di osservarli, erano passati all'azione)
You're running after something
That you'll never kill
If this is what you want
Then fire at will
So give me all your poison
And give me all your pills
And give me all your hopeless hearts
And make me ill
Il ritmo si fece più lontano, stava finendo.
You're running after something
That you'll never kill
If this is what you want
Then fire at will
Era finito.
Hiroaki e Aku scansarono la regina di nuovo, ma lei si avventò su di loro per un'ultima volta.
Ora la vera domanda è....per chi sarà la fine?
Puntò le unghie lunghe e affilate contro il cuore dei due ragazzi.
(basta osservare)
Aku prese un coltello e lo conficcò nel cuore della regina.
Hiroaki le prese il braccio e le conficcò le sue stesse unghie nella schiena.
La regina cadde a terra, e di nuovo il pavimento si tinse di rosso.
Era morta.
E voi penserete: ma allora sono i buoni! Hanno ucciso la regina!
Aku raccolse un asso di cuori della regina da terra, era sporco di sangue.
Lo guardò.
Guardò Hiroaki.
E il poeta guardò lui.
E insieme, dissero <<Grazie per il veleno>>
La corte li fissava, immobile.
Hiroaku alzò l'asso di cuori.
<< Siamo noi i vincitori>> disse.
Aku gli prese la mano e sorrise.
<< Portateci il veleno>>
Sì, è così che nascono i cattivi.
La realtà non è per tutti.
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WAAAAAAAA!!!!!
HO SCRITTO UN SACCO PORCO MINETA.
Comunque, amo letteralmente questi due, la canzone e poi mi sentivo ispirata.
Oggi ero triste, non avevo in programma di aggiornare.
Poi mi sono sparata la musica nelle orecchie e mi sono messa a scrivere.
E ora sto bene.
Sayonara!
Momo
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