-06-

Stamattina mi svegliai in tempo giusto per miracolo e mi vestii al meglio che potevo visto che oggi avrei dovuto perfino lavorare e onestamente, non avevo voglia di tornare a casa per cambiarmi, quindi indossai delle converse nere, dei jeans baggy strappati e un semplice top nero. Lasciai sciolti i capelli, presi lo zaino e andai verso la fermata.

Arrivata in classe andai verso il mio solito banco, ma vedendo sia Lucifero che Adamo farmi cenno di sedermi accanto a loro mi fermai per pensare a dove sedermi.
Adamo era in ultima fila, mentre Lucifero era in quella davanti a lui. Da una parte c'era il posto di ieri, nella mia fila ideale ma in compagnia dell'essere più odioso e difficile da sopportare che abbia mai conosciuto, mentre dall'altra c'era un posto in penultima fila che però aveva una compagnia buona ed amichevole, così alle fine decisi di sedermi accanto a Lucifero, cosa che sembrò irritare il castano.

Mentre mi sedevo, il biondino mi guardò felice, poi si girò verso Adamo trasformando il sorriso dolce che mi aveva rivolto in un ghigno beffardo che diceva implicitamente "ho vinto io, stronzo"; Adamo in risposta fulminò Lucifero con lo sguardo per qualche secondo e poi si girò, provando a nascondere la sua irritazione.
Subito dopo, entrò il prof e la lezione iniziò.

Mentre prendevo appunti, mi resi conto di quanto fosse molto meglio e meno stressante avere Lucifero come compagno di banco invece che Adamo. Lucifero prende appunti, è attento, gentile ed educato e finora le uniche cose mi ha chiesto sono state gli appunti che non ha fatto in tempo a segnarsi; il castano invece è uno spocchioso arrogante, si distrae ogni due minuti, è maleducato e ci prova gusto a farmi incazzare.

Per tutta la durata della lezione, Adamo ha preso solo qualche appunto, il resto del tempo l'ha passato disegnando cazzi sul banco, guardarci infastiditi, in particolare Lucifero, e a tirargli palline di carta addosso.
Stavo provando ad ignorarlo, quando una sua pallina di carta mi colpì in testa, così mi girai di scatto e lo fulminai con lo sguardo.

Adamo: "Ups- Scusa baby, volevo colpire Lucifero, non te" disse con nonchalance, togliendo il broncio e sfoggiando un lieve ghigno divertito.

T/N: "Perché non stai attento alla lezione invece che comportarti come uno delle elementari?" gli chiesi sarcastica, lasciando trasparire l'irritazione nel tono di voce e assottigliando lo sguardo infastidita.
Proprio in quel momento però, suonò la campanella, impedendo ad Adamo di rispondere.

Lucifero: "Ehy T/N, ti va di pranzare assieme?"

T/N: "Va bene, tanto non ho altri amici"

Adamo: "Ehy, e io cosa sono scusa?" disse intromettendosi nella nostra conversazione, incrociando le braccia per fare il finto offeso.
Sia io che Lucifero però, ignorammo le sue parole e ce ne andammo senza rivolgergli la parola.

Adamo: "Tsk, stupide puttanelle" bisbigliò quando ci allontanammo, per poi andare verso le macchinette.

*time skip*

Adamo: "Ptss... Oi, T/N.." bisbigliò il castano, provando ad attirare la mia attenzione. "Girati cazzo" continuò, lanciandomi una pallina di carta contro la schiena con l'intento di farmi girare.

T/N: "Ahia" dissi anche se non mi aveva fatto male. "Che c'è?" chiesi seccata, girandomi verso di lui.

Adamo: "Te hai capito come si fa sta merda?" chiese con aria visibilmente confusa e incazzata.
Sbuffai infastidita, ma mi girai comunque e gli spiegai frettolosamente l'esercizio, sperando che poi avrebbe smesso di infastidirmi.

"Oh mio dio, possibile che non capisca mai un cazzo? Vabbè, almeno adesso ha smesso di lanciare palline di carta e ha iniziato a stare attento..."

Proprio in quel momento però, Adamo prese la sua cerbottana fatta con una penna mezza rotta, lanciò una pallina contro i capelli di Lucifero e subito dopo riprese a seguire la lezione con aria soddisfatta.

"Beh... Più o meno..."

*altro mini-time skip*

Finalmente suonò la campanella dell'ultima ora, così mi affrettai a buttare quaderni e penne varie nello zaino e uscii dalla classe molto in fretta per evitare Adamo, anche se poi rimasi in corridoio ad aspettare Lucifero.
Sfortunatamente, prima di lui uscì Adamo, che mi notò subito e mi si avvicinò.

Adamo: "Ehi dolcezza" mi salutò mentre si avvicinava, notando che nessuno era con me. "Sei da sola eh? In tal caso, che ne dici se cazzeggiamo un po' in giro insieme, sai per conosc-"

Lucifero: "Scusa, ma ha già altri impegni con me" lo interruppe Lucifero, che era uscito dalla classe proprio in quel momento e si era messo alla mia destra, facendo irritare il castano, che iniziò a guardarlo come se volesse picchiarlo in quell'esatto momento ma qualcosa lo tratteneva dal farlo. Noi però ce ne andammo subito, impedendo ad Adamo di iniziare un'altra conversazione e andammo verso il parco della città, sedendoci su una panchina sotto l'ombra una volta arrivati.

Lucifero: "Scusa se non sono uscito subito, però almeno ho impedito ad Adamo ti portarti a fare chissà cosa"

T/N: "Oh sta tranquillo, non è successo niente" lo consolai, facendolo sorridere. Subito dopo lasciammo perdere il discorso Adamo ed iniziammo a chiacchierare del più e del meno, finendo anche per scambiarci i numeri.

Qualche oretta dopo, mi resi conto di quanto tempo era passato. Mentre Lucifero continuava a parlare, nella mia testa si faceva strada uno scenario in cui arrivavo tardi il mio primo giorno di lavoro, facendomi prendere un colpo.

T/N: "Oh cazzo, è tardissimo. Scusa Lucifero, ma devo proprio andare o farò tardi a lavoro" dissi mentre mi alzavo dalla panchina e prendevo le mie cose.

T/N: "Grazie per il tempo passato insieme, mi sono divertita moltissimo" dissi sorridente mentre ci salutavamo a vicenda. Subito dopo iniziai a correre più veloce che potevo, sperando di arrivare in tempo.

Vaggie: "Ah, sei arrivata? Pensavo saltassi il turno già da oggi" disse Vaggie non appena mi vide entrare col fiatone, deridendomi in modo amichevole.

T/N: "Sono in tempo?" chiesi mentre riprendevo fiato.

Vaggie: "Si, sei arrivata per un soffio" disse mentre mi passava un grembiule che indossai subito.

Vaggie: "Allora, se per te va bene oggi io sto in cassa mentre te prendi gli ordini dai clienti"

T/N: "Ok, nessun problema" dissi afferrando un blocco notes e una penna che erano appoggiati sul bancone, iniziando a giocherellarci e scarabocchiare qualcosa nell'attesa che entrasse un cliente.
Pochi minuti dopo, sentii il campanello della porta che si apriva, così presi carta e penna e andai al tavolo dove si era appena seduta la persona entrata.

T/N: "Buon pomeriggio, cosa vuole ordinare?" chiesi cortesemente, tenendo lo sguardo fisso sul blocco di foglietti.

"Oh, guarda qui che coincidenza" disse una voce troppo familiare.

"Oh no, non può essere..." pensai riconoscendo la persona, anche se in cuor mio speravo non fosse lui, ma non appena alzai lo sguardo le mie speranze si frantumarono.

Adamo: "Non avevi 'altri impegni' con Lucifero?" chiese, volendo chiaramente stuzzicarmi e infastidirmi.

Vaggie nel frattempo stava osservando la situazione dal bancone, mettendosi le mani tra i capelli e sbuffando scocciata nel vederlo.

"A quanto pare non sono l'unica ad odiarlo..."

Mi rigirai verso Adamo seduto al tavolo, lo guardai in silenzio per qualche secondo e poi gli feci la stessa domanda di prima, ignorando quella che mi aveva fatto lui.

Adamo: "Il tuo numero baby~" disse con il suo solito sorrisetto divertito sul volto, mentre appoggiava il braccio sul tavolo e ci riposava la testa.

T/N: "Ok, senti bello io sto lavorando, quindi o fai il serio oppure me ne torno alla cassa" dissi incrociando le braccia e sperando che avrebbe semplicemente detto cosa voleva senza continuare coi suoi giochetti.

Adamo: "Uff, che palle non si può mai scherzare con te" commentò lui, sembrando infastidito dalla mia serietà. "Prendo un espresso e un cornetto al cioccolato" disse dopo una piccola pausa.

Ringraziai il cielo e detti l'ordine a Vaggie, che iniziò subito a preparare il caffè. Una volta finito, presi la tazza e il piattino col cornetto e andai al tavolo 4, poggiando il tutto davanti agli occhi del castano.

Adamo: "Grazie dolcezza" disse col suo solito fare da cazzone anche se io ignorai il complimento tattico e tornai da Vaggie alla cassa, dove poco dopo ci raggiunse anche Adamo.

Adamo: "Oh, guarda chi altro c'è" disse beffardamente, notando Vaggie. Io rimasi confusa vedendo che si conoscevano, ma decisi di tacere e chiedere informazioni dopo.

Vaggie: "Sono due e sessanta" disse cercando di ignorarlo e di non sembrare frustrata dalla sua presenza.

Adamo: "Non sapevo lavoraste entrambe qui" disse ignorandola, mentre scrutava sia me che lei.

Vaggie: "Sono. Due e. Sessanta" ripeté lei con tonno più solenne, assottigliando lo sguardo in modo deciso.

Adamo: "Ehi rilassati stronzetta, mica me ne vado senza pagare"

T/N: "Ho qualche dubbio" sussurrai, anche se Adamo mi sentì lo stesso, infatti roteò lo sguardo.
Stranamente non rispose al mio commento, ma pagò e basta, uscendo dopo averci dato un'occhiata un'ultima volta.

Vaggie: "Oh mio dio, non lo sopporto" sbuffò Vaggie appena il castano uscì dal bar, mettendosi le mani tra i capelli e appoggiando i gomiti sul bancone.
Vedendola in quelle condizioni mi venne naturale ridacchiare, anche perché sapevo bene come si sentiva e suppongo avrei reagito ugualmente se fossi stata in lei.

T/N: "A chi lo dici. Ma te perché lo odi?" chiesi curiosa.

Vaggie: "Oh, ci provava con me alle superiori nonostante non fosse interessata e vedeva chiaramente che mi dava solo fastidio. Però dopo averlo ignorato parecchie volte la smise"

Volevo risponderle, ma appena aprii bocca entrò un altro cliente.

T/N: "Scusa" dissi mentre andavo verso il suo tavolo e Vaggie mi sorrideva incoraggiante.

*time skip*

Ormai era quasi finito il nostro turno, e io e Vaggie eravamo entrambe stanche morte.

T/N: "Uff, sono esausta" dissi mettendomi dietro al bancone, appoggiandoci la testa e mettendomi una mano tra i capelli.
T/N: "Vaggie, mi potresti fare un espresso?" le chiesi gentilmente.

Vaggie: "Arriva subito" dissi dirigendosi verso la macchinetta.

T/N: "Grazie mille, sei un angelo" dissi afferrando il caffè appena pronto.

Subito dopo scoccarono le 18.30, facendoci esultare entrambe.
Ci togliemmo i grembiuli, ci salutammo e iniziai a camminare verso casa, sorseggiando di tanto in tanto il caffè che Vaggie mi aveva fatto.

Una volta arrivata a casa, buttai il bicchiere vuoto, cenai velocemente e mi buttai a letto sfinita.

Angolo baka †

CIAU BELLISSIMIII ✨
Prima di tutto volevo ringraziare tutti i lettori che mi stanno dando supporto e che stanno lasciando commenti e stelline, mi fanno un botto piacere e risponderò a tutti <3
Mi sono commossa quando sotto l'ultimo capitolo mi avete chiesto di aggiornare, vi giuro non mi aspettavo che la storia vi piacesse fino a sto punto, grazie veramente un sacco 😭❤️

E dopo i ringraziamenti seri fatti col cuore, passiamo ai ringraziamenti meno seri, ovvero le varie ore di latino, fisica, storia, geometria, fisica x2 e ancora latino che mi avevano permesso di scrivere ben 10 pagine della storia (adoro l'ultima fila ✨).
Detto questo, vado a scrivere il prossimo capitolo immersa dalle tenebre di camera mia (si, sto ricopiando le pagine scritte in classe solo ora e alle 22.30, ma non riesco a dormire con tutto sto caldo 💀)

Comunque, per chi non avesse letto la bio della storia o il capitolo -istruzioni- dove ho messo un po' tutte le info importanti, gli aggiornamenti escono ogni settimana (o due, dipende se avevo troppi impegni e non sono riuscita ad andare avanti) la domenica.

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