๐Ž๐ฅ๐ข๐ฏ๐ž๐ซ ๐…๐ข๐ญ๐ณ๐ ๐ž๐ซ๐š๐ฅ๐ ๐‚๐ฅ๐ž๐ ๐ : โโ”€ ๐“๐ก๐ž ๐†๐จ๐จ๐ ๐๐จ๐ฒ โž

๐๐ž๐ฐ ๐˜๐จ๐ซ๐ค , ๐๐ž๐ฐ ๐˜๐จ๐ซ๐ค !

metts_ ; -Biskj

๐‡๐จ๐ญ๐ž๐ฅ ๐œ๐จ๐ฌ๐ญ๐ฎ๐ฆ๐ž๐ซ'๐ฌ ๐Ÿ๐จ๐ซ๐ฆ

๐๐š๐ฆ๐ž: ๐‘‚๐‘™๐‘–๐‘ฃ๐‘’๐‘Ÿ ๐น๐‘–๐‘ก๐‘ง๐‘”๐‘’๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘™๐‘‘
๐’๐ฎ๐ซ๐ง๐š๐ฆ๐ž: ๐ถ๐‘™๐‘’๐‘”๐‘”
๐€๐ ๐ž: ๐‘ ๐‘–๐‘ฅ๐‘ก๐‘’๐‘’๐‘› ๐‘ฆ๐‘’๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘  ๐‘œ๐‘™๐‘‘
๐๐ก๐ฒ๐ฌ๐ข๐œ๐š๐ฅ ๐€๐ฉ๐ฉ๐ž๐š๐ซ๐ž๐ง๐œ๐ž: ๐น๐‘ฆ๐‘œ๐‘‘๐‘œ๐‘Ÿ ๐ป๐‘œ๐‘ข๐‘ก๐’‰๐‘’๐‘ข๐‘ ๐‘’๐‘›
๐•๐จ๐ข๐œ๐ž: ๐น๐‘ฆ๐‘œ๐‘‘๐‘œ๐‘Ÿ ๐ป๐‘œ๐‘ข๐‘ก๐’‰๐‘’๐‘ข๐‘ ๐‘’๐‘› | ๐ด๐‘™๐‘’๐‘ฅ ๐‘ƒ๐‘œ๐‘™๐‘–๐‘‘๐‘œ๐‘Ÿ๐‘–
๐‡๐ž๐ข๐ ๐ก๐ญ: 5 ๐‘“๐‘’๐‘’๐‘ก ๐‘Ž๐‘›๐‘‘ 11 ๐‘–๐‘›๐‘๐’‰๐‘’๐‘  ; 1,82 ๐‘๐‘š
๐€๐ญ๐ญ๐ข๐ญ๐ฎ๐๐ž: ๐‘Ž ๐‘ ๐’‰๐‘ฆ, ๐‘›๐‘’๐‘ฅ๐‘ก-๐‘‘๐‘œ๐‘œ๐‘Ÿ ๐‘๐‘œ๐‘ฆ
๐‘๐จ๐จ๐ฆ: //

โโ”€ Maybe ๐ฌ๐จ๐ฆ๐ž๐ญ๐ข๐ฆ๐ž๐ฌ... we ๐ฌ๐ก๐จ๐ฎ๐ฅ๐ see the world ๐ฐ๐ก๐ข๐ญ๐ก๐จ๐ฎ๐ญ our ๐ฉ๐ข๐ง๐ค ๐ฅ๐ž๐ง๐ฌ๐ž๐ฌ...โž

๐๐š๐ฆ๐ž:

โโ”€ OLIVER FITZGERALD โž

โโ”€ Please, stop shout out that...โž

๐Ž๐ฅ๐ข๐ฏ๐ž๐ซ, un nome, sei lettere: semplice, lineare e a me piace, mi sta bene.
E' un nome timido, credo... insomma non so come siano i nomi timidi ma almeno non รจ uno di quei nomi strani, tipo: Grantham.
Sรฌ, Hugh, scusami ma รจ orrendo... non te lo dico perchรจ non voglio farti star male poi, anche se hai abbastanza sicurezza per entrambi.
Ma Oliver รจ ok, va bene, davvero beh, tranne quando, mia sorella per prendermi in giro mi chiama Olive: sinceramente? Non mi piacciono le olive.
Forse mi chiederete da chi abbia ereditato il nome?
Da nessuno.
Provengo da una famiglia ebrea, poco praticante che forse si ricorda della religione solo durante le festivitร : la cosa un po', alla fine mi dispiace.
Insomma, mi piacciono le tradizioni... e nomi come ๐€๐ฏ๐ซ๐ข๐ž๐ฅ, ๐‰๐จ๐ฌ๐ข๐š๐ก, ๐€๐ฏ๐ซ๐š: non sono poi cosรฌ male... ma a me รจ andata meglio di ๐“๐จ๐›๐ข๐š๐ฌ.
Forse รจ una delle poche cose di cui ringrazio mio padre, di aver fatto scegliere i nomi alla mamma.
Lo sento mio infondo, e non credo sia solo perchรฉ ogni volta qualcuno lo pronuncia, vi associo la mia faccia lentigginosa: ๐Ž๐ฅ๐ข๐ฏ๐ž๐ซ ๐“๐ฐ๐ข๐ฌ๐ญ era il mio racconto preferito da bambino.
La ๐ฌ๐ข๐ ๐ง๐จ๐ซ๐š ๐‡๐จ๐ฅ๐ฅ๐š๐ง๐๐ž๐ซ ce lo raccontava prima di andare a dormire, ed incredibilmente faceva star zitta anche quella bocca larga di Gwen.
Non so esattamente cosa significhi... perchรฉ? Forse ho timore che una volta scoperta la sua etimologia possa rimanere deluso o non sentirmi poi alla sua altezza?
E se significasse:
โโ”€ ๐†๐ฎ๐ž๐ซ๐ซ๐ข๐ž๐ซ๐จ ๐๐ž๐ฅ๐ฅ๐ž ๐Ž๐ฅ๐ข๐ฏ๐ž ? โž
Cielo no... Io beh, non sono un guerriero... insomma, guardatemi.
E poi, quante volte lo dovrei ribadire?
A me, non piacciono le olive.
A volte perรฒ... a volte questo nome timido non aiuta: รจ come se non mi lasciasse davvero crescere, non mi rendesse davvero credibile.
Voi fra vent'anni, prendereste sul serio qualcuno che si fa chiamare ๐Ž๐ฅ๐ฅ๐ฒ๐›๐จ๐ฒ?
Non mi da fastidio, cioรจ... รจ che... forse sono solo paranoie, finchรฉ almeno qualcuno non mi prende in giro.
E poi รจ decisamente meglio... decisamente meglio di ๐…๐ข๐ญ๐ณ๐ ๐ž๐ซ๐š๐ฅ๐... con tutto il rispetto per lo zio da cui l'ho ereditato e che non ho mai conosciuto.
I miei hanno questa fissa con i secondi nomi, ammirevole la fantasia per esserne riusciti a trovarne beh... siamo cinque figli, dunque dieci.
Almeno non si possono sbagliare: urlo irlandese da ogni pare.
O almeno, qualche minuscola cellulina del mio sangue.

๐’๐ฎ๐ซ๐ง๐š๐ฆ๐ž:

โโ”€ Oh, your the son of doctor Clegg โž

โโ”€ Unfortunately, I am โž

Ecco, รจ una delle cose che... che non mi piace: essere conosciuto solo per mio padre.
Il geniale, gelido ๐๐จ๐ญ๐ญ๐จ๐ซ
๐Œ๐ข๐œ๐ก๐š๐ž๐ฅ ๐‚๐ซ๐จ๐ง๐ฐ๐ž๐ฅ๐ฅ ๐‚๐ฅ๐ž๐ ๐  ๐ฉ๐ซ๐ข๐ฆ๐š๐ซ๐ข๐จ ๐๐ข ๐œ๐ก๐ข๐ซ๐ฎ๐ซ๐ ๐ข๐š e ๐ฉ๐ซ๐จ๐Ÿ๐ž๐ฌ๐ฌ๐จ๐ซ๐ž presso l' ๐‡๐Œ๐’ , figlio a sua volta del ๐ ๐ข๐จ๐ข๐ž๐ฅ๐ฅ๐ข๐ž๐ซ๐ž ๐‰๐จ๐ฌ๐ž๐ฉ๐ก ๐‚๐ฅ๐ž๐ ๐ , figlio a sua volta dell' ๐ข๐ฆ๐ฉ๐ซ๐ž๐ง๐๐ข๐ญ๐จ๐ซ๐ž ๐ฌ๐š๐ซ๐ญ๐จ๐ซ๐ข๐š๐ฅ๐ž ๐’๐ก๐ฆ๐ฎ๐ž๐ฅ ๐‚๐ฅ๐ž๐ ๐ , figlio di e cosรฌ avanti fino alla quinta o sesta generazione ed oltre...
Quando ero bambino il nonno, mi raccontava sempre che tanto tempo prima, ma proprio tanto... forse all'inizio della nazione o un po' dopo, qualcuno della famiglia si era trasferito e da lรฌ beh, eccoci qua.

Era una storiella che raccontava davanti al camino, mentre nonna ci preparava i biscotti e io lo ascoltavo attentamente: era cosรฌ che avevo scoperto il perchรฉ dei miei capelli rossi.
Dopotutto Clegg รจ la variante di ๐‚๐ฅ๐š๐ ๐ฎ๐ž, diffusissimo nell'๐ˆ๐ฌ๐จ๐ฅ๐š ๐๐ข ๐Œ๐š๐ง.
Un chissร  quale antenato era irlandese di etnia ebraica, ma la storia si รจ persa nel tempo; ad oggi non credo che alla fine, interessi davvero a qualcuno anche se a me, quell'aneddoto sulle carote, piaceva.
La mia non รจ molto una famiglia che guarda al passato, o almeno... non guarda al passato come ricordo ma piรน come un modello di tradizioni.
Per mio padre potremmo benissimo restare nel 1909, e non farebbe alcuna differenza: รจ come se fosse limitato nel capire che beh... semplicemente i tempi cambiano.
So di aver deluso le sue aspettative: non sono esattamente la sua carismatica copia, anzi credo di essere piuttosto la sua spina nel fianco.
Non sono eccellente come lui nello sport, non sono cosรฌ geniale a scuola e nemmeno cosรฌ popolare e poi... se sapesse.
Non riesco nemmeno a pensarci.
Ogni cosa che faccio per lui, va sempre e comunque male, dopotutto non sono perfetto come ๐†๐ฐ๐ž๐ง๐๐จ๐ฅ๐ฒ๐ง.

La mamma invece, รจ un tipetto diverso e cielo, cielo quanto l'ammiro... รจ una di quelle tipiche mamme che pensano che i figli avranno per sempre tre anni e quindi vanno protetti con unghie e denti.
A volte รจ invadente, sรฌ... decisamente invadente ma di lei mi fido e soprattutto mi ha sempre, costantemente difeso e supportato.
E' questo che direi di lei, se qualcuno me lo dovesse chiedere ๐‰๐ž๐ง๐ง๐ฒ ๐„๐ฅ๐ข๐ณ๐š ๐‚๐ฅ๐ž๐ ๐ , nata ๐’๐ญ๐ž๐ซ๐ฅ๐ข๐ง๐  รจ una donna forte, risoluta ed estremanente paziente.
Certo, aiuta la sua deformazione professionale: รจ ๐ข๐ง๐Ÿ๐ž๐ซ๐ฆ๐ข๐ž๐ซ๐š presso l'๐Œ๐†๐‡.
Ma non รจ lรฌ che ha incontrato papร ... quanto piuttosto ad una festa privata se non sbaglio.
Di solito la gente sgrana gli occhi, quando lo sente... ma alcuni non hanno nemmeno la decenza di tenerlo nascosto: quanti soldi ho? Tanti.
Contando che mio nonno... no, non Joseph, ๐‚๐จ๐ง๐ซ๐š๐, da parte materna รจ stato giudice a Washington e bla, bla, bla.
Non sta a me giudicare la felicitร  dei miei genitori... ma devono amarsi parecchio per aver messo al mondo ๐œ๐ข๐ง๐ช๐ฎ๐ž ๐ข๐ซ๐ซ๐ž๐ช๐ฎ๐ข๐ž๐ญ๐ข ๐Ÿ๐ข๐ ๐ฅ๐ข, anche se non credo che mio padre sia in grado di "amare" nel puro senso del suo significato.

Ecco, forse questa รจ una tradizione di famiglia: siamo numerosi, decisamente troppi ed รจ difficile a volte soddisfare cosรฌ tante aspettative, soprattutto quando si รจ ๐ฉ๐ซ๐ข๐ฆ๐จ๐ ๐ž๐ง๐ข๐ญ๐จ ๐๐ข ๐ฎ๐ง ๐ฉ๐ซ๐ข๐ฆ๐จ๐ ๐ž๐ง๐ข๐ญ๐จ.
Mio padre ha un fratello e due sorelle minori, mia madre di contro due fratelli maggiori, o meglio aveva... ๐ณ๐ข๐จ ๐…๐ข๐ญ๐ณ๐ ๐ž๐ซ๐š๐ฅ๐ รจ morto poco prima che io nascessi e cosรฌ, mi hanno appioppato il suo nome; solo un altro peso addosso: onorare la sua memoria.
Cugini in meno, perรฒ... non ha avuto tempo per sposarsi e sรฌ, suonerรฒ cinico forse, ma non riesco a provare affetto sincero per qualcuno che infondo non ho mai conosciuto se non per i racconti e per le fotografie sbiadite sui mobili.
La maggior parte delle persone mi direbbero di star zitto, perchรจ sono nato dal lato giusto e fortunato... ma fino a che punto lo รจ stato?
รˆ vero non conosco cosa significhi la piรน totale miseria, forse non lo capirรฒ mai infondo... Ma conosco come ci si sente, ad essere poveri di affetto.
Come ci si sente ad essere solo un Clegg.

Sto tergiversando, vero? Succede sempre ed รจ una sensazione cosรฌ strana: รจ come se avessi cosรฌ tante cose dentro che quando poi comincio a parlare non la smetto piรน.
Ho pauta di dare fastidio ma risulto alla fine, solo incomprensibile perchรจ non scandisco, dall'ansia o dalla timidezza parlo troppo e troppo veloce.
Ma ecco, svio ancora il discorso... era tutto partito dal mio cognome che beh, alla fine รจ solo un cognome... troppo riconoscibile, ti definisce e ti imprigiona in quella convinzione che tu, devi essere per forza come loro.
A me non piace riempirmi la bocca con qualcosa del tipo: guardatemi, sono un Clegg... so di non esserlo fino in fondo, perchรจ in me c'รจ anche sangue Stearling e poi: loro sono io, mio padre รจ mio padre ed in tutta sinceritร ? Il suo cognome
non avrei mai voluto averlo, a differenza di ๐†๐ฐ๐ž๐ง, ๐“๐จ๐›๐ฒ, ๐–๐ข๐ง๐ง๐ข๐ž ๐ž ๐‹๐ฎ๐œ io non ne sono degno.

๐€๐ ๐ž:

โโ”€ How hard is it, being the first-born? โž

โโ”€ A lot โž

Sono nato il ๐Ÿ๐Ÿ” ๐š๐ฉ๐ซ๐ข๐ฅ๐ž ๐Ÿ๐Ÿ—๐Ÿ’๐Ÿ‘ a ๐๐จ๐ฌ๐ญ๐จ๐ง.
Non credo che... che vi interessi cosรฌ tanto, insomma non sono poi chissร  quanto interessante io.
Ma ovviamente per i miei genitori e presumo per l'intera famiglia fino alla terza generazione, non era assolutamente cosรฌ: l'ennesimo miracolo in un tempo di guerra.
Lo ero? Lo sono? No, non credo.
Fatto sta che insomma, eccomi qui, a fissare il calendario e a rendermi conto che tra sei mesi sarร  di nuovo il mio compleanno e cosรฌ via, fino a quanta? Sessanta? Settant'anni?
Avete avuto mai quella strana sensazione che qualcosa accadrร  davvero? Ecco io sรฌ, ed ho l'assoluta certezza che morirรฒ giovane, anzi di sicuro io non ci arrivo ai ๐ช๐ฎ๐š๐ซ๐š๐ง๐ญ'๐š๐ง๐ง๐ข, perchรจ mi accadrร  qualcosa ed eccoli lร , quei pochi amici e familiari che ci terranno ancora a me, a piangere sulla mia tomba.
Ad occhio e croce, dunque se i miei calcoli non sono errati sรฌ, mi mancano poco piรน di ๐ฏ๐ž๐ง๐ญ๐ข๐ช๐ฎ๐š๐ญ๐ญ๐ซ๐จ ๐š๐ง๐ง๐ข di vita, poichรจ ora ne ho ๐ฌ๐ž๐๐ข๐œ๐ข.

Nonna ha sempre detto che sedici รจ un numero bello... forse perchรฉ sei molto vicino ai diciotto, che in ogni senso o quasi significano libertร .
I diciassette passano troppo veloci e subito sei catapultato nel mondo degli adulti.
Ecco, quindi sedici รจ l'ultimo tempo che ci rimane, che mi rimane per essere davvero un bambino.
Mi hanno sempre reputato uno piรน maturo della mia etร : forse per l'atteggiamento iper responsabile che ho sempre avuto o per il cercare di far la voce della coscienza in mezzo alle situazioni piรน disparate.
Ma sfiderei chiunque a non diventarlo, con quattro fratelli minori di cui il piรน piccolo ha solo ๐œ๐ข๐ง๐ช๐ฎ๐ž ๐š๐ง๐ง๐ข.
E no, Lucas non รจ un angelo, affatto nonostante i ricci rossi.
Forse l'ho giร  detto prima ma essere il primo non รจ qualcosa di semplice: cadi per primo, sbatti i denti per primo.
Esattamente non so perchรจ, ma vedete? C'รจ questa convinzione comune che se si รจ i maggiori, automaticamente dovrai fare tutto veloce, tutto nuovo, lindo e pinto e nel minor tempo possibile: come se non so, ci fosse questa gara che se non raggiungi il traguardo a tempo debito, prima che ti scavalchi qualcun'altro, qualcunl magari di anagraficamente piรน piccolo sei un fallito.
E se magari io fossi una lumaca? Allora il lombrico certo che andrebbe piรน veloce!
Scusa Gwen, so quanto odi gli insetti ma era il paragone piรน semplice da fare al momento.
Ma quando si ficcherร  la gente in testa che alla fine, sedici o ventuno รจ solo un numero?
C'รจ sempre tempo per fare tutto... beh, piรน o meno, certo non pretendo a quarant'anni di saltare la corda come ad undici - e per la cronaca, nemmeno ad undici sapevo farlo- ma come ho giร  detto, forse quello dei quaranta, per me non sarร  un traguardo.

๐๐ก๐ฒ๐ฌ๐ข๐œ๐š๐ฅ ๐€๐ฉ๐ฉ๐ž๐š๐ซ๐ž๐ง๐œ๐ž:

โโ”€ Look, you're almost a manโž

โโ”€ Yes, but without beard โž

Mi hanno sempre detto:
โโ”€ ๐Ž๐ฅ๐ข๐ฏ๐ž๐ซ ๐…๐ข๐ญ๐ณ๐ ๐ž๐ซ๐š๐ฅ๐ ๐‚๐ฅ๐ž๐ ๐ , ๐ฌ๐ž๐ข ๐ฅ๐š ๐œ๐จ๐ฉ๐ข๐š ๐ฉ๐ž๐ซ๐Ÿ๐ž๐ญ๐ญ๐š ๐๐ž๐ข ๐ญ๐ฎ๐จ๐ข ๐ ๐ž๐ง๐ข๐ญ๐จ๐ซ๐ขโž
Oh, ma davvero? E da cosa l'hanno dedotto? Dal fatto che mia madre mia ha partorito o perchรฉ sono figlio di mio padre?
Non รจ poi cosรฌ scontato, lo so... lo so e
sembro un ingrato e maleducato.
Ma se ci guardasse davvero attentamente, non c'รจ lentiggine che non sia uguale a quella di mia sorella, e non ho capello che sia diverso da quello di un pomodoro troppo maturo.
Ah, eccole lรฌ, le origini irlandesi che saltano fuori ma una cosa devo riconoscere a mio padre: cavoli se ci ha messo impegno, nel trovare una donna, ossia mia madre, che avesse i suoi stessi connotati e nel generare figli altrettanto uguali.
Ha sempre avuto quella sorta di fissa per la perfezione e per caritร , ben venga! Non sarebbe arrivato dove ora si trova se non fosse stato cosรฌ... perfettamente ambizioso.
Uff, tergiverso ancora... mi dispiace, davvero non lo faccio apposta!
Stiamo parlando di me eppure, svio costantemente l'argomento...
Forse รจ perchรฉ, semplicemente sono abituato cosรฌ poco a parlare di comd mi sento, che, a volte mi dimentico come si fa.
E' come guardarsi allo specchio e dopotutto, meno lo si fa, meno si รจ abituati a conoscersci, a capirsi.
Solo una fotografia sbiadita o troppo mossa.

Ecco, sono lรฌ, quel solito ragazzo che puoi trovare laggiรน con qualche maglione anche alle porte dell'estate; il ๐ญ๐ข๐ฉ๐จ ๐ญ๐ซ๐จ๐ฉ๐ฉ๐จ ๐ฅ๐ฎ๐ง๐ ๐จ per entrare bene nel banco, ma dal ๐ฏ๐ข๐ฌ๐จ ppo ๐ข๐ฆ๐ฆ๐š๐ญ๐ฎ๐ซ๐จ per essere un uomo.

Lo capisci perchรฉ in faccia ho una strana ๐ฅ๐š๐ง๐ฎ๐ ๐ข๐ง๐ž ๐ซ๐จ๐ฌ๐ฌ๐š๐ฌ๐ญ๐ซ๐š, che รจ talmente morbida da sembrare piรน pelo di gatto che beh, barba.
E allora sรฌ, che la storia delle carote ha senso.
Sei un Clegg se hai i ๐œ๐š๐ฉ๐ž๐ฅ๐ฅ๐ข ๐š๐ซ๐š๐ง๐œ๐ข๐จ๐ง๐ข e il ๐ฏ๐ข๐ฌ๐จ ๐ฌ๐ฉ๐ข๐ ๐จ๐ฅ๐จ๐ฌ๐จ spruzzato di puntini rossi.
Sei un Clegg se metร  del tuo guardaroba sono ๐œ๐š๐ฆ๐ข๐œ๐ข๐ž ๐๐ข ๐Ÿ๐ฅ๐š๐ง๐ž๐ฅ๐ฅ๐š e ๐ฆ๐š๐ ๐ฅ๐ข๐จ๐ง๐ข perchรจ la mamma รจ sempre troppa apprensiva sul meteo.
Sei me, beh... se sei raffreddato un giorno sรฌ e l'altro anche e quindi sei la brutta imitazione di Rudolph ogni attimo del calendario.
Sei me se sei ๐š๐ฅ๐ฅ๐š๐ฆ๐ฉ๐š๐ง๐š๐ญ๐จ come una giraffa, tanto da poter entrare nella squadra di basket ma cosรฌ ๐ข๐ฆ๐ฉ๐š๐œ๐œ๐ข๐š๐ญ๐จ che se guardassi per piรน di due secondi la Gioconda, sono sicuro che colerebbe il colore, lasciando la teca irrimediabilmente vuota.
E' anche per quello che insomma, non mi guardo troppo allo specchio: chissร  quale spauracchio poi ci trovo dentro.
Ma la realtร  รจ anche un altra, una realtร  che non posso, che non voglio ammettere... come se mi marchiasse a fuoco se ne prendessi atto.
Una lettera scarlatta al centro della mia ๐š๐ฆ๐ฉ๐ข๐š ๐Ÿ๐ซ๐จ๐ง๐ญ๐ž o peggio un pugno sul mio ๐ง๐š๐ฌ๐จ giร  ๐ฌ๐ญ๐จ๐ซ๐ญ๐จ.
Quando mi guardo nelle foto, mi dico:
โโ”€ ๐‚๐š๐ฏ๐จ๐ฅ๐จ, ๐œ๐จ๐ฆ๐ž ๐žฬ€ ๐ž๐ฏ๐ข๐๐ž๐ง๐ญ๐ž โž
Quando magari, non c'รจ nulla di sbagliato, solo un sorrisino tutto sgangherato che evidenza come รจ che la chiama Hugh?

๐€๐๐จ๐ซ๐š๐›๐ข๐ฅ๐ž ๐ข๐ง๐ฌ๐ข๐œ๐ฎ๐ซ๐ž๐ณ๐ณ๐š, il ๐๐ข๐š๐ฌ๐ญ๐ž๐ฆ๐š.
Vorrei dire di non avvampare quando osa chiamarmi in quel modo, ma mentirei.
Mento troppo, a me stesso, allo specchio... agli altri.
Chissร  perรฒ, forse lo capiscono, quando strizzo troppo gli ๐จ๐œ๐œ๐ก๐ข, ๐œ๐š๐ฌ๐ญ๐š๐ง๐ข come quelli della nonna, o quando chiudo ed apro le ๐ฆ๐š๐ง๐ข, affatto delicate.
Non posso impedire alla gente di guardarmi, non posso impedire al mio riflesso di non rispecchiarmi.
Non posso.

๐€๐ญ๐ญ๐ข๐ญ๐ฎ๐๐ž:

โโ”€ Be the one who'll break
the wall... โž

โโ”€ But I'm not strong enoughโž

๐ˆ๐จ ๐ง๐จ๐ง ๐ฌ๐จ๐ง๐จ ๐Ÿ๐จ๐ซ๐ญ๐ž.
Sembrerร  che mi pianga addosso, ma beh non รจ cosรฌ: รจ solo la mesta, modesta realtร  dei fatti.
Non sono quel tipo di ragazzo che affronta bene la vita, piuttosto ne attutisce i colpi.
Melodrammatico e poco oggettivo?
Perรฒ non ho mai pianto, da bambino: mi sbucciavo le ginocchia e trattenevo le lacrime; mi dicevano sei forte, mi dicevano sei coraggioso ma no, io non lo sono.
Non ha senso trattenere le lacrime per le ginocchiaa sbucciate, cosรฌ impari solo a farti del male.
Quindi per favore, non mentite... non mentite perchรจ io non vi saprei rispondere, perchรจ come quelle ferite io ne sentirรฒ il bruciore ma non verserรฒ lacrime.
Ingoierรฒ il boccone fino a soffocare: รจ ciรฒ che fa piรน male, dopotutto.

Ma non รจ questo il punto, non รจ l'unico, almeno.
Da bambino, sbucciature a parte ero felice e la domanda che sicuramente sorgerร  spontanea รจ: io lo sono ancora?
Non lo so, mi guardo allo specchio, mi guardo nelle foto e non mi riconosco ed allora sento di essere tutt'altra persona.
Sapete? Insomma, una di quelle persone che devono disperatamente essere qualcuno, rispettare uno schema... farlo a qualunque costo, per qualsiasi cosa.
E sento di fallire di piรน, sempre di piรน ogni singolo misero giorno.
Non sono come gli altri, non sono come loro e lo so, me ne rendo conto: ho sempre vissuto in funzione di un singolo giorno che ora fatico davvero a credere arriverรก mai.
Come potete capire non sono un tipo speranzoso, anzi alquanto pessimista e paranoico e stento a credere che esista qualcuno - qualcuno a cui devo molto- che mi ronzi ancora attorno.
Ad ogni modo ho divagato, di nuovo... dove ero rimasto? Ah sรฌ, quel giorno.
Il giorno in cui mio mio padre urlerร  al mondo che sono il suo orgoglio... ma ad oggi non lo sono: se non la sua maggior delusione.
Non รจ sempre stato cosรฌ... o forse รจ solo l'ennesimo, sfocato ricordo.
Non che non sia allegro ora... cerco di esserlo, ma non sono quell'amico comico, nรจ il genio.

Quando si รจ piccoli, insomma per i propri genitori si รจ perfetti: non un difetto e poi io, sono sempre stato precoce in tutto.
A due anni sapevo articolarti una intera frase, a quattro ho iniziato a leggere, a sei ho vinto il primo premio al concorso d'arte.
Ho vissuto la mia infanzia, continuo a vivere la mia vita in funzione di mio padre: per essere un Clegg, per essere degno del suo nome, di ciรฒ che ha fatto.

Forse in questo che ho sbagliato, per sedici anni ho cercato di imitarlo, mi hanno quasi imposto di farlo:
โโ”€ ๐‘๐ž๐ง๐๐ข ๐Ÿ๐ข๐ž๐ซ๐จ ๐ญ๐ฎ๐จ ๐ฉ๐š๐๐ซ๐ž โž
Ed io mi sono sempre posto quell'obiettivo: tuttavia non ho messo in conto una questione fondamentale, che io lui, non lo sono.
Non mi piace la scienza, sono negato in matematica... sono un tipo che ama l'arte, la poesia eppure prima, andavo forte.

E' stato a quattordici, che ho compreso che quel tempo non sarebbe mai arrivato... dunque non molto.
L' ho capito nel giorno in cui per la prima volta ho incontrato due occhi azzurri e una mano che si allungava a tirarmi su.
L'ho capito quando ho incontrato Hugo... prima credo, vi fosse anche una piccola, minuscola speranza.

Sono sempre stato un tipo tranquillo, a me di star sotto i riflettori alla Elvis Presley non รจ mai importato... Non sono quel tipo di persona.
Non il popolare della scuola, non il topo di biblioteca, nรจ quello bravo a baseball... sono un tipo anonimo che riconsci solo dai capelli color barbabietola.
Sono quel ragazzo che si scusa perfino di respirare la tua stessa aria, che arrosisce per un nonnulla...
L'antitesi del carisma.
Quello che generalmente chiamano un bravo ragazzo, il tipo responsabile di cui ti puoi fidare, che non parla molto o rischia solo di sprofondare.
No, la spocchia non mi appartiene... la scuola che frequento? Un supplizio... si ok, sono ricco ed allora?
Non mi rende libero, solo ancora schiavo di un eterno paragone.
Perchรฉ non sono uno forte, nรฉ il migliore, nรฉ il peggiore.
Sono uno che si tiene tutto dentro, non un giustiziere, vivo di bugie e mento a me stesso.
Infondo resto a galla in un mondo menzognere... quando รจ meglio agire, resto a guardare.
No, non mi sta bene, non รจ bello aver paura di rischiare.
Io non sono io, solo una forma vuota, una banderuola al vento che non capisce dove sventolare.
E perciรฒ resta nel mezzo, tra il volere e l' osare.

๐๐š๐œ๐ค๐ฌ๐ญ๐จ๐ซ๐ฒ:

โโ”€ Stop to not be enough โž

โโ”€ But I am not. โž

Faceva un bel fresco, quell'aprile a detta di molti.
Io ci credo perchรฉ mamma ha questa piccola mania, sapete?
Certo che no... come potrebbe la gente se mi conosce a malapena?
Ad ogni modo, conserva i giornali delle occasioni piรน importanti, insomma di quelle che le sconvolgono la vita ed evidentemente io, sono una di quelle.
Correva il secondo anno in cui la nostra amata nazione era entrata in guerra, la Germania aveva preso mezza Europa, e quelli come me... beh, gli ebrei venivano cacciati come volpi da cani.
Ma a Boston, c'era un bel fresco che preannunciava l'arrivo di una primavera tutto sommato serena.
Almeno per noi: non penso fosse esattamente cosรฌ per i migliaia di soldati stanziati al fronte.
E' stato in quel momento che ho deciso di nascere: alle ๐Ÿ—:๐Ÿ’๐ŸŽ di quella placida mattina, nella casa di famiglia.
La mamma, testarda com'era aveva deciso di lavorare fino a qualche settimana prima:
โโ”€ ๐’๐š๐ซ๐จฬ€ ๐š๐ง๐œ๐ก๐ž ๐ ๐ซ๐š๐ฏ๐ข๐๐š, ๐ฆ๐š ๐ง๐จ๐ง ๐ฉ๐ž๐ซ๐ฆ๐ž๐ญ๐ญ๐ž๐ซ๐จฬ€ ๐๐ข ๐ฉ๐ซ๐ž๐ง๐๐ž๐ซ๐ž ๐ฎ๐ง'๐š๐ฅ๐ญ๐ซ๐š ๐ฏ๐ข๐ญ๐š ๐š ๐ช๐ฎ๐ž๐ฅ ๐›๐š๐ฌ๐ญ๐š๐ซ๐๐จ ๐๐ข ๐‡๐ข๐ญ๐ฅ๐ž๐ซ โž.
Tipico vaneggiamento da donna incinta... Ha partorito in casa perchรฉ non voleva sottrarre letti all'ospedale, all'epoca per la maggior parte occupato da militari mutilati e feriti di ritorno: fortunati sopravvissuti, o i fuggitivi.

E' sempre stata una donna forte, cocciuta e testarda... ma soprattutto sbrigativa: aveva giร  partorito e le levatrici l'avevano giร  pulita quando l'impeccabile dottor Clegg รจ entrato scombinato nella camera: era felice.
Lo vedevano sorridere, cosรฌ mi dico e che faccio? Ci credo?.

Non ho ricordi della mia infanzia, e come potrei? Ma sono sicuro sia stata la quint'essenza di agio e perfezione e bla, bla, bla...
Ma ho sempre sofferto di una cosa: la mancanza di una figura fissa in casa.
Papร  lavorava ai piรน improbabili orari, mamma beh, quasi lo stesso e guai a fermarla! Mi hanno cresciuto i domestici, un po' i miei nonni eppure io ero talmente solo in una casa cosรฌ grande.
Non bastava alcun gioco a sopperire quella mancanza almeno finchรฉ, il ๐Ÿ๐Ÿ ๐š๐ ๐จ๐ฌ๐ญ๐จ ๐Ÿ๐Ÿ—๐Ÿ’๐Ÿ“ รจ nata quella furia di mia sorella.
Ed ero felice! Dannazione quanto lo ero... il bambino piรน felice di tutto il ๐Œ๐š๐ฌ๐ฌ๐š๐œ๐ก๐ฎ๐ฌ๐ฌ๐ž๐ญ๐ฌ, anzi del ๐ฆ๐จ๐ง๐๐จ...
Gwen perรฒ ne รจ diventato presto il centro ed io semplicemente restavo lรฌ a figurare come la certezza per mio padre, che avrebbe avuto dei frugoletti col suo cognome... e di questo passo non credo accadrร  mai.

Gwen sin dalla nascita... beh, lei รจ sempre totalmente diversa da me: lei si che รจ ๐Ÿ๐จ๐ซ๐ญ๐ž, ๐๐ž๐œ๐ข๐ฌ๐š.
Sono diventato col tempo un tipo tranquillo, timido, che ama star in disparte, non poi cosรฌ rilevante tanto che รจ facile scordarsi di me.
Ma allora almeno, sapevo con chi giocare, nonostante fosse sempre lei a comandare, a combinare i guai ed io giustamente dovevo essere piรน responsabile.
Io a Gwen le voglio bene... Le voglio bene davvero ed allo stesso tempo la invidio.
Ero promettente l'ho giร  detto, forse lo sono ancora, ho solo smesso di provarci perchรฉ alla fine non sarร  mai abbastanza.

Non sono mai stato legato a nessuno tanto quanto lo sono stato con mia nonna, nonna paterna, specifichiamo.
La mamma di mia madre รจ morta quando lei era piccola.
๐๐จ๐ง๐ง๐š ๐–๐ข๐ง๐ข๐Ÿ๐ซ๐ž๐ se n'รจ andata che avevo ๐ฌ๐ž๐ข ๐š๐ง๐ง๐ข... Non credo di aver mai provato un dolore tanto grande, nemmeno quando papร  per la prima volta mi ha dato uno schiaffo...
Nemmeno quando ho perso il mio piรน caro giocattolo.
Due anni prima era anche morto il nonno, ricordate? L'uomo della storiella delle carote: quando hai ๐ช๐ฎ๐š๐ญ๐ญ๐ซ๐จ ๐š๐ง๐ง๐ข, il dolore non lo conosci.
Ma quel vuoto lasciato dalla nonna รจ stato subito colmato nove mesi dopo, dalla nascita dei gemelli... ma a me quel vuoto stava divorando.
๐“๐จ๐›๐ฒ e ๐–๐ข๐ง๐ง๐ข๐ž sono due pesti... di quelle belle e cavolo! In quattro ormai, cominciavo a rimpiangere la mia solitudine ma ora che sono via, e poi andrรฒ al college so giร  che rimpiangerรฒ quei caotici giorni, passati in giardino a giocare a ๐œ๐ซ๐จ๐ช๐ฎ๐ž๐ญ.
Con Toby, non ho un rapporto profondo, lui รจ molto sulla falsa riga di Gwenny... ma chissร  con Winnie, con Winnie รจ diverso... E lo so che รจ sciocco, antietico ma a volte mi soffermo e penso: caspita รจ come la nonna, porta anche il suo nome.
Ma dopo quell'evento, non ho mai piรน compreso cosa significasse davvero perdere se non le sfide con me stesso.

La mia storia รจ noiosa ma che vita avventurosa potrร  mai avere un ragazzino che ha sempre vissuto come un paggio?

Forse nella bambagia ci morirรฒ.
Papร  รจ rigido, ma non ha mai urlato contro la mamma... lui non ha bisogno di farlo: basta uno sguardo e sei direttamente finito all'altro mondo.
E cosรฌ si sono susseguiti i miei primi ๐๐จ๐๐ข๐œ๐ข ๐š๐ง๐ง๐ข: in ambienti chiusi, estate dopo estate girando per le ๐€๐ฆ๐ž๐ซ๐ข๐œ๐ก๐ž, trascorrendo inverni nelle baite a sciare con cugini e fratelli.
A scuola andava bene... cercavo di farla andare bene ma non mi รจ mai piaciuta... troppo schifo sotto, tutti che si credono giร  da poppanti chi saranno, con la consapevolezza dei loro privilegi quando io oramai vivo di costanti ๐‚๐š๐ซ๐ฉ๐ž ๐ƒ๐ข๐ž๐ฆ.

Finchรฉ ai ๐ช๐ฎ๐š๐ญ๐ญ๐จ๐ซ๐๐ข๐œ๐ข ๐š๐ง๐ง๐ข mi hanno abbandonato: spaurito e impacciato al ๐‹๐ข๐ฏ๐ข๐ง๐ ๐ฌ๐ญ๐จ๐ง๐ž -odiosa tradiziond-
Ed ora eccomi qui, rinchiuso come ostaggio in una camera, col libro di scienze davanti a cercare di cavare ragni da un buco che so che non usciranno... nascondendomi come loro dietro la consapevolezza che in questo posto pieno di ragazzi io nemmeno ci dovrei stare.
Consapevole che se dovessi fallire mi diranno: non sei degno di tuo padre.
Troppi sguardi addosso, troppe occhiate e se io... e se io insomma non dovessi controllarmi?
Se qualcuno dovesse scoprirlo?
La fragile realtร  che attorno mi creo, crollerebbe in un attimo, Hugo mi odierebbe, ne sarebbe disgustato ed io come uno scemo ci sono cascato.
Dannato lui e il suo modo di fare cosรฌ... cosรฌ... non so come definirlo... fatto sta che domani si parte.
Una nuova parte di storia sarร  scritta... non so perchรฉ lo faccia e se ci scoprono, cosa assai evidente e probabile, porrรฒ fine anche a questa sciocca e subdola, tradizionale usanza.
Chissร , magari lascerรฒ per una volta il segno... Una pennellata su una tela troppo bianca per paura di essere sporcata.

๐‘๐š๐ง๐๐จ๐ฆ ๐…๐š๐œ๐ญ๐ฌ:

โ˜”๏ธŽ ๐€๐ง๐ข๐ฆ๐š๐ฅ๐ฌ

Quando ero un bambino avevo un ๐ฉ๐ž๐ฌ๐œ๐ข๐จ๐ฅ๐ข๐ง๐จ ๐ซ๐จ๐ฌ๐ฌ๐จ: si chiamava ๐‘๐š๐ฅ๐ฉ๐ก.
Tutti avevano un cane, un gatto... perfino un asinello e invece poi c'ero io con un pesciolino.
Ci crederete? Sarรฒ stupido... ma era il mio migliore amico, sapete?
Come solo un bambino di ๐๐ฎ๐ž ๐š๐ง๐ง๐ข e ๐ฆ๐ž๐ณ๐ณ๐จ puรฒ avere: non avevo ancora nessuno all'epoca e guardavo la boccia, ci battevo un grassoccio ditino e imitavo il piccolo ๐‘๐š๐ฅ๐ฉ๐ก๐ข๐ง๐จ.
Ho sempre amato gli animali, sono piรน sinceri rispetto agli umani: non ti giudicano per il tuo colore, per il tuo cuore, per ciรฒ che cosa prova.
Nel corso della mia vita ne ho avuti tanti, ne ho avuto altri... ora ho un coniglio che chissร  perchรจ si chiama ๐‚๐š๐ซ๐จ๐ญ๐š.
Paranoico? Ossessivo?
Mi piacciono semplicemente le carote.

โ˜”๏ธŽ ๐€๐ซ๐ญ

L'arte... l'arte รจ come una donna che se non รจ curata, diventa vecchia, cieca e sorda.
L'amore per l'arte me l'ha trasmessa nonno Conrad: forse รจ l'unica cosa che davvero ci unisce.
Con lui non ho mai avuto un rapporto cosรฌ stretto come con l'altro nonno forse per la distanza o forse solamente perchรฉ con la sua aria burbera mi terrorizzava, ve l'ho detto sono timido... ma vi racconto un aneddoto.
Mi trovavo nel suo cottage, in campagna e io potevo avere quanto?
Otto anni?
Sรฌ, sรฌ... proprio otto, lo ricordo perfettamente poichรฉ c'era un caos assurdo ed io scappavo da quegli assatanati dei gemelli.
Non ci andavo spesso in quel luogo, forse perchรฉ era in chissร  quale zona dell'Oregon ma mi ritrovai lรฌ, in un corridoio polveroso e vuoto pieno di manufatti storici e un quadro enorme.
Ad oggi non ricordo di chi fosse, ma ricordo la sua voce tonante che pacata pronuncia un secco: Oliver.
Mi girai terrorizzato... mi aveva sempre inculcato un certo terrore ma poi mi mise la mano sulla spalla ed iniziรฒ a raccontare... ed allora nom importava quanta distanza ci fosse stata.
Ogni volta che passo dalla galleria della scuola mi devo fermare ed immagino mio nonno parlare.
Ed anche per quello che amo la storia dell'arte... credeva in me stesso piรน di chiunque altro.
E' morto solamente nel '50, neppure dopo un anno... ma ogni volta che davvero in una mostra mi sento a mik agio, non posso fare a meno di dire: ๐‚๐ข๐š๐จ ๐ง๐จ๐ง๐ง๐จ.

โ˜”๏ธŽ ๐‚๐ซ๐จ๐ช๐ฎ๐ž๐ญ

Sono sempre stato una frana negli sport e sรฌ, il croquet non fa eccezione affatto.
Ma sapete cosa? Almeno di questo non mi importa.
Il croquet rappresenta la ๐Ÿ๐š๐ฆ๐ข๐ ๐ฅ๐ข๐š ๐ฎ๐ง๐ข๐ญ๐š che per me non รจ mai esistita... le giornate soleggiate di primavera e cavolo! Vince sempre Tobias.
Sarei stato portato, forse... non so.
Ma lo ripeto, lo sottoscrivo e ribadisco che diventare un atleta non รจ proprio il mio forte... nonostante la mia fortunata mazza nera.

โ˜”๏ธŽ ๐’๐ฐ๐ž๐š๐ญ๐ž๐ซ๐ฌ, ๐…๐š๐ฅ๐ฅ๐ž๐ง'๐ง ๐’๐œ๐š๐ซ๐Ÿ๐ฌ

A volte scrivo nel mio diario segreto, o meglio ๐๐ข๐š๐ซ๐ข๐จ ๐๐ข ๐›๐จ๐ซ๐๐จ che ci accompagnerร  in questa folle impresa che se fossi stato una stagione, sarei voluto essere l'๐š๐ฎ๐ญ๐ฎ๐ง๐ง๐จ.
Sรฌ, proprio cosรฌ... l'autunno: una delle poche cose che mi mette allegria.
Sarร  per i colori, cosรฌ simili ai miei o per i comignoli giร  fumanti, con i camini accesi.
Forse perchรจ il lago vicino scuola รจ cosรฌ placido che mi sembra di fluttuare.
Questa cosa del tempo, delle stagioni... del calendario รจ un tratto che ho in comune con mia madre: abbiamo o meglio... prima del collegio avevaml dei riti tutti nostri, appena passato ๐‡๐š๐ฅ๐ฅ๐จ๐ฐ๐ž๐ž๐ง.
Serate a leggere con le coperte di flanella sulle gambe, lei che mi aggiusta le sciarpe, lei che mi spedisce lettere, aggiornandomi del raccolto di castagne.
Piccoli rituali nostri, tutti nostri cosรฌ sacri.
Da lei ho capito come vestirsi a strati, forse da lei ho preso il gusto orrendo per certi brutti maglioni ma cavolo!
Io adoro tazze e sciarpe come poche altre cose...
Un tea caldo mentre fuori piove, lei che mi scompiglia i capelli... Se dovete regalarmi qualcosa, fate che sia un ๐ฆ๐š๐ ๐ฅ๐ข๐จ๐ง๐ž, non importa il colore.

โ˜”๏ธŽ ๐‹๐ข๐ญ๐ž๐ซ๐š๐ญ๐ฎ๐ซ๐ž

Ho questo vago ricordo, forse uno degli ultimi davvero belli con mio padre: lui che porta me e mio cugino ๐‰๐ž๐Ÿ๐Ÿ๐ซ๐ž๐ฒ alla biblioteca comunale... รจ stato un incanto a prima vista.
Tutti quei libri, da sentirsi sopraffatti
Lui che mi porge il libro, ad oggi uno dei mio preferiti:
๐“๐ก๐ž ๐ฌ๐ญ๐ซ๐š๐ง๐ ๐ž ๐œ๐š๐ฌ๐ž ๐จ๐Ÿ ๐ƒ๐ซ. ๐‰๐ž๐ค๐ฒ๐ฅ๐ฅ ๐š๐ง๐ ๐Œ๐ซ. ๐‡๐ฒ๐๐ž.
E' stato l'ultima volta che l'ho visto davvero fiero: mi disse " Non sarei piรน felice di mio figlio che legge" ed io esplosi d'orgoglio... cavolo! Ero suo figlio e mi voleva bene... ma per i suoi gusti poi, cominciai ad appassionarmi troppo, a mettermi in testa strane idee.
A volte ho paura che mio padre beh, si senta in colpa per questo... magari se lรฌ non mi avesse mai portato forse sarei stato diverso.
A volte me lo chiedo ma oramai ero cosรฌ, non cambiavo.
Avevamo una tata un tempo... ๐Œ๐ซ๐ฌ ๐‡๐จ๐ฅ๐ฅ๐š๐ง๐๐ž๐ซ: l'avevo detto, ci raccontava qualche storia ed allora vagavo, vagavo e vagavo pensando che in chissร  quale mondo sarei stato accettato.
Da grande ho scoperto che non sarebbe cambiatl nulla... ๐–๐ข๐ฅ๐๐ž e chissร  quanti altri davvero...
Dannazione!
Era qualcosa che avrebbe dovuto liberarmi ed invece mi ha incatenati, con la bellezza di chi infondo non รจ mai stato libero... chiedetemi qualasiasi cosa ma non di abbandonarla รจ la mia passione, la speranza di sognare ancora
Infondo non so davvero chi sono, il peggiore dei mostri o il migliore degli uomini perchรจ per citare Stevenson:
โโ”€ ๐‹๐š ๐ฏ๐ข๐ญ๐š ๐œ๐ข ๐Ÿ๐จ๐ซ๐ ๐ข๐š ๐œ๐จ๐ฌ๐ขฬ€ ๐œ๐จ๐ฆ๐ž ๐ฌ๐ข๐š๐ฆ๐จ. ๐“๐ฎ๐ญ๐ญ๐ž ๐ฅ๐ž ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐ž ๐ž๐ฌ๐ฉ๐ž๐ซ๐ข๐ž๐ง๐ณ๐ž ๐œ๐ข ๐Ÿ๐จ๐ซ๐ฆ๐š๐ง๐จ ๐ฆ๐š, ๐ฌ๐จ๐ญ๐ญ๐จ ๐ช๐ฎ๐ž๐ฌ๐ญ๐š ๐ž๐ฌ๐ข๐ฌ๐ญ๐ž๐ง๐ณ๐š ๐๐ข๐ฌ๐ญ๐ข๐ง๐ญ๐š ๐ž ๐ซ๐š๐Ÿ๐Ÿ๐ข๐ง๐š๐ญ๐š, ๐ง๐ž๐ฅ ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐จ ๐š๐ง๐ข๐ฆ๐จ ๐ซ๐ข๐ฆ๐š๐ง๐ข๐š๐ฆ๐จ ๐œ๐ข๐จฬ€ ๐œ๐ก๐ž ๐ž๐ซ๐š๐ฏ๐š๐ฆ๐จ ๐ฎ๐ง๐š ๐ฏ๐จ๐ฅ๐ญ๐š. ๐’๐จ๐ฉ๐ฉ๐ซ๐ข๐ฆ๐ข๐š๐ฆ๐จ ๐ข ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐ข ๐๐ž๐ฌ๐ข๐๐ž๐ซ๐ข, ๐ญ๐ž๐ฆ๐ข๐š๐ฆ๐จ ๐ฅ๐š ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐š ๐ฏ๐ž๐ซ๐š ๐ง๐š๐ญ๐ฎ๐ซ๐š โž
Io temo la mia, ne ho terribilmente paura.

โ˜”๏ธŽ๐“๐ซ๐š๐ข๐ง๐ฌ

Amo la pioggia quanto amo i treni: le gocce battenti contro i finestrini, in grembo un libro e nella testa tanti pensieri.
Le stazioni sono state tappe importanti della mia vita: la prima volta in treno realizzai che mi piaceva davvero, ma davvero tanto viaggiare.
Ed allora non vedevo l'ora di tornarci... una gioia! Costringevo i domestici a portarmici anche solo un ora alla stazione pur di vedere i locomotori.
Alla stazione ho preso il treno per Whashington quando รจ morto anche il mio ultimo nonno ed il cielo piangeva quel giorno.
Ho preso un treno per il ๐‹๐ข๐ฏ๐ข๐ง๐ ๐ฌ๐ญ๐จ๐ง๐ž... prendo un treno ogni volta che nella mia vita c'รจ un cambiamento.
Ed il prossimo, incessantemente ho paura di perderlo.

๐‘๐ž๐ฅ๐š๐ญ๐ข๐จ๐ง๐ฌ๐ก๐ข๐ฉ๐ฌ:

โ˜”๏ธŽ ๐†๐ซ๐š๐ง๐ญ๐ก๐š๐ฆ ๐‡๐ฎ๐ ๐จ ๐†๐š๐Ÿ๐ข๐ž๐ฅ๐
{ metts_}

Ho paura di guardarlo negli occhi, perchรจ in quegli occhi io mi ci rispecchio: e se lui lo scoprisse li chiuderebbe ed io semplicemente non voglio.
Hugo รจ tutto quello che io non sarรฒ mai: รจ forte, atletico, bello, bravo a scuola... lui sรฌ che sa coinvolgere: il prototipo di americano medio, il figlio perfetto.
Adoro tutto di lui, adoro il suon carisma, il suo modo di pensare, la sua famiglia.
Adoro tutto tranne quel suo vizio del fumo... gli ho detto che prima o poi lo farร  ammalard
Mi ha sempre protetto, mi ha difeso ed รจ cosรฌ che l'ho conosciuto.
Io non riesco a meno di dirgli grazie: sono vetro, lui non รจ cosรฌ fragile.
Almeno รจ quello che vuol far passare... ma io so che anche lui piange.

โ˜”๏ธŽ ๐ƒ๐š๐ง๐ข๐ž๐ฅ ๐‰๐š๐ฆ๐ž๐ฌ ๐Œ๐š๐ฌ๐จ๐ง { _SCREAM_GIRL}

Mason, come Hugo รจ uno che ti riesce a trascinare: รจ pazzo, totalmente fuori.
Non riesce a far a meno di fumare fumare, fumare eh... eh... la prima volta che l'ho incontrato io ero al mio primo anno, spauritoz spaventato e lui tutto calmo che mi poggia una mano sulla spalla e mi dice:
Vuoi fumare, tappo? Sono piรน alto di lui adesso... anche di Hugo in veritร .
Mi limito a guardarlo e a disapprovarlo.

โ˜”๏ธŽ ๐’๐ญ๐ž๐ฉ๐ก๐ž๐ง ๐๐ž๐š๐ฅ ๐๐š๐ฅ๐ฆ๐ž๐ซ
{ thelofits }

Io... io Palmer non lo sopporto: รจ il tipico saccente che ti ride in faccia con fare strafottente, che si crede migliore di te... a me Palmer incute terrore.
E' un tipo ambiguo, sembra davvero senza alcuna emozione... รจ uno di quelli che mi ha sempre preso in giro senza riserve, senza alcun valore.
Non vorrei mai averci a che fare, ma piรน e piรน volte รจ come se mi avesse dato l'impressione di voler scappare.
E' un capo che mi rifiuto di seguire

โ˜”๏ธŽ๐Œ๐š๐ญ๐ญ๐ก๐ž๐ฐ ๐‘๐จ๐ฒ๐œ๐ž
{ -sandprince }

Matt viene in classe con me: insieme siamo letteralmente due frane...
Entrambi con questa cosa del seguire gli altri, di fare le cose per bene ma poi chissร  come ci ritroviamo dentrl ai casini ed allora non ci resta che lregare che nessuno si ammazzi o si faccia male.
Una delle nostre prime conversazioni?
La religione.
Ricordo che tipo mi chiese se avessi mai visto delle chiese e quasi scoppiai a ridergli in faccia.
Sono ebreo, mica cieco.
Royce รจ ok... Royce รจ Royce, lui e la fede?
Due cose impossibili da staccare.

โ˜”๏ธŽ ๐†๐ฐ๐ž๐ง๐๐จ๐ฅ๐ฒ๐ง ๐„๐ฅ๐ข๐ณ๐š ๐‚๐ฅ๐ž๐ ๐ 

{-Biskj aka @me}

E' mia sorella.
La figlia perfetta e bella: la mia debolezza ed il mio rimpianto.
Vorrei creare un legame.
Non ci riesco, lei mi odia ed io
semplicemente ancora esisto

[ ๐ถ๐‘œ๐‘š๐‘–๐‘›๐‘” ๐‘ ๐‘œ๐‘œ๐‘› ]





๐Ž๐ญ๐ก๐ž๐ซ ๐ญ๐š๐ ๐ฌ:

dangershindoulover ; greyshelby ; lumemio ; peculiarpeeps ; ghost-_-head ; RandomBk ; __psycoo ; Black_Riddle ; MDCproduction

Bแบกn ฤ‘ang ฤ‘แปc truyแป‡n trรชn: AzTruyen.Top

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