𝐍𝐞𝐰 𝐘𝐨𝐫𝐤 , 𝐍𝐞𝐰 𝐘𝐨𝐫𝐤 !

metts_ ; -Biskj

𝐇𝐨𝐭𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐮𝐦𝐞𝐫'𝐬 𝐟𝐨𝐫𝐦

𝐍𝐚𝐦𝐞: 𝐺𝑟𝑒𝑤𝑛𝑑𝑜𝑙𝑦𝑛 𝐸𝑙𝑖𝑧𝑎
𝐒𝐮𝐫𝐧𝐚𝐦𝐞: 𝐶𝑙𝑒𝑔𝑔
𝐀𝐠𝐞: 𝑓𝑜𝑢𝑟𝑡𝑒𝑒𝑛 𝑦𝑒𝑎𝑟𝑠 𝑜𝑙𝑑
𝐏𝐡𝐲𝐬𝐢𝐜𝐚𝐥 𝐀𝐩𝐩𝐞𝐚𝐫𝐞𝐧𝐜𝐞: 𝐹𝑟𝑎𝑛𝑐𝑒𝑠𝑐𝑎 𝐿𝑖𝑙𝑙𝑦 𝐶𝑎𝑝𝑎𝑙𝑑𝑖
𝐕𝐨𝐢𝐜𝐞: 𝐹𝑟𝑎𝑛𝑐𝑒𝑠𝑐𝑎 𝐿𝑖𝑙𝑙𝑦 𝐶𝑎𝑝𝑎𝑙𝑑𝑖 | 𝐺𝑒𝑚𝑚𝑎 𝐷𝑜𝑛𝑎𝑡𝑖
𝐇𝐞𝐢𝐠𝐡𝐭: 4 𝑓𝑒𝑒𝑡 𝑎𝑛𝑑 11 𝑖𝑛𝑐𝒉𝑒𝑠 ; 1,52 𝑐𝑚
𝐀𝐭𝐭𝐢𝐭𝐮𝐝𝐞: 𝑎 𝑠𝑢𝑝𝑝𝑜𝑛𝑒𝑛𝑡, 𝑠𝑡𝑢𝑏𝑏𝑜𝑟𝑛 𝑔𝑖𝑟𝑙
𝐑𝐨𝐨𝐦: //

❝─ Let's get 𝒐𝒏𝒆 𝒕𝒉𝒊𝒏𝒈 straight, 𝒐𝒌𝒂𝒚?
Yes, I'm a 𝒅𝒂𝒅𝒅𝒚'𝒔 daughter.❞

𝑵𝒂𝒎𝒆:

❝─ What's your name? ❞

❝─ I'm Gwendolyn Eliza, and is not a pleasure❞

Mi chiamo 𝑮𝒘𝒆𝒏𝒅𝒐𝒍𝒚𝒏 𝑬𝒍𝒊𝒛𝒂... non 𝑮𝒘𝒆𝒏𝒏𝒚, 𝑹𝒐𝒔𝒔𝒂, 𝑮𝒊𝒏𝒈𝒆𝒓𝒈𝒊𝒓𝒍.
𝑮𝒘𝒆𝒏𝒅𝒐𝒍𝒚𝒏 𝑬𝒍𝒊𝒛𝒂, punto... o al massimo posso concedervi un secco 𝑮𝒘𝒆𝒏.
Non so esattamente da cosa derivi l'avversione per i nomignoli.
Anzi forse una idea ce l'ho: riguarda il fatto che il primo ad usarli è stato mio fratello, con la sua odiosa vocina stridula di bimbo di cinque anni e cielo gli imbarazzi... se non tenessi così alta la mia stima e reputazione gli avrei cucito la bocca assai tempo prima ma è pur sempre sangue del mio sangue... cosa ci dovrei fare?
E alla mamma dispiacerebbe... il primogenito!
Per carità, non glielo toccate... ma è quando il gioco si fa duri cominciano a giocare ed è esattamente in quei frangenti che il mio ampolloso nome comincia a riecchegiare il mio ampolloso nome.
Definitivamente ciò che dall'𝒆𝒃𝒓𝒂𝒊𝒄𝒐 sia più distante.
Ho fatto delle ricerche e se magari qualcun'altro della famiglia fosse mio omonimo e, suonerà esageratamente narcisista da parte mia ma sono ad oggi, l'unica e sola.
Fuori da ogni tradizione canonica, i miei genitori dopo anni di nomi strettamente legati ai testi biblici finalmente hanno deciso di aprirsi alla società in cui viviamo.

Avrei certo preferito qualcosa di più moderno tipo 𝑺𝒖𝒔𝒂𝒏 o 𝑳𝒊𝒏𝒅𝒂 ma mi rendo conto che in realtà stonerebbero e dunque mi accontento del suo significato primario:
❝─ 𝑪𝒐𝒍𝒆𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒉𝒂 𝒍𝒆 𝒄𝒊𝒈𝒍𝒊𝒂 𝒃𝒊𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 ❞
Non mi pare d'essere bionda, né albina e a questo punto sarebbe più valsa la pena nominarmi 𝑪𝒉𝒆𝒓𝒚𝒍, almeno avrebbe avuto senso con i mei rossissimi, fastidiosissimi capelli rossi.
Ma non divaghiamo... la storia buffa del mio nome è che alla fine, i miei per sceglierlo, hanno tirato a sorte e la sorte ha scelto questo.
Che lo rispecchi o meno? Non credo a queste favolette... un nome non ti definisce, nel mio caso anzi: 𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆.
𝑬𝒍𝒊𝒛𝒂 poi, non è nulla di speciale: gentile concessione di mio padre, come prova di devozione a mia madre.

𝑺𝒖𝒓𝒏𝒂𝒎𝒆:

❝─ Who is your father? ❞

❝─ I'm the Doctor Clegg's daughter ❞

Chi me lo chiede, verrà sicuramente colto sa un sorriso d'orgoglio... perché? Sono la 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒐𝒈𝒆𝒏𝒊𝒕𝒂 del geniale, gelido... Gelido? Non avete idea di che grand'uomo sia mio padre il tanto declamato 𝒅𝒐𝒕𝒕𝒐𝒓 𝑴𝒊𝒄𝒉𝒂𝒆𝒍 𝑪𝒓𝒐𝒏𝒘𝒆𝒍𝒍 𝑪𝒍𝒆𝒈𝒈 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂𝒓𝒊𝒐 di 𝒄𝒉𝒊𝒓𝒖𝒓𝒈𝒊𝒂 e 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒆𝒔𝒔𝒐𝒓𝒆 presso l' 𝑯𝑴𝑺.
Clegg dunque è un cognome che difficilmente ci si scorda... oltre quell'orrenda storia delle carote: a volte mi chiedo come il nonno ne abbia inventata una tale e di così tal cattivo gusto... ancora mi chiedo come faccia a piacere a mio fratello.
𝑶𝒍𝒊𝒗𝒆𝒓... quel ragazzo è tutto strano.
Geni irlandesi dite? E da cosa lo deducete?
Ma non mi dite... ogni singola lentiggine!
Ad ogni modo...

La mia è una famiglia che guarda al passato come modello di tradizioni: appena 𝒅𝒖𝒆 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒇𝒂 e 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 sono ufficialmente entrata a far parte delle 𝒅𝒐𝒏𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒇𝒂𝒎𝒊𝒈𝒍𝒊𝒂... razza forte ed allora zitti tutti; nemmeno mio padre regge, anzi... stravede! E con questo piccolo trucchetto, unito al fatto che so di poter soddisfare le sue aspettative mi rende invincibile.
Una sua copia tutta al femminile, ma parlando di ciò che mi riguarda sono decisamente anche 𝑺𝒕𝒆𝒂𝒓𝒍𝒊𝒏𝒈

La mamma... la donna più stramba, lunatica e cocciuta che conosca: ecco perchè mi dicono che le somiglio.
Ho una 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒅𝒊𝒔𝒔𝒊𝒎𝒂 𝒕𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒖𝒓𝒂.
La 𝒔𝒊𝒈𝒏𝒐𝒓𝒂 𝑪𝒍𝒆𝒈𝒈 è una di quelle tipiche mamme che pensano che i figli avranno per sempre tre anni e quindi vanno protetti con unghie e denti: ma mamma non capisce che ora, sono definitivamente donna.
A volte è invadente nel senso che non comprende cosa sia lo spazio personale ma se con gli altri fratelli, grande e piccoli che siano ha un ruolo decisamente più materno, sa che con me deve parlar chiaro, deve parlare quasi come una pari... dopotutto sono la sua prima figlia: con me ha un rapporto tutto suo, speciale... unico.
Mi dispiace un po' per 𝑾𝒊𝒏𝒏𝒊𝒆, ma penso sia naturale.
Gli altri? 𝑪𝒊𝒏𝒒𝒖𝒆 𝒊𝒓𝒓𝒆𝒒𝒖𝒆𝒊𝒕𝒊 𝒆𝒓𝒆𝒅𝒊, e c'è chi presume che il mondo stia andando in sovrappopolazione.
Complottisti... nel caso sarà colpa della mia famiglia.

Sciocca tradizione... decisamente troppi: troppo caos, tutto in funzione di tutti.
La fortuna? Mi ha sorriso e non lo nascondo, perché farlo?
Sono ricca ed allora? Sono semplicemente nata dalla parte piena della bilancia... finché questa è pesante me la godo, senza riserve ma con un occhio sempre di riguardo.
Sono una Clegg e ne vado fiera... portare il mio cognome non è solo un gesto è come una missione: non siamo i 𝑹𝒐𝒄𝒌𝒇𝒆𝒍𝒍𝒆𝒓, ma il sangue alla fine non mente.

𝑨𝒈𝒆:

❝─ How old are you? ❞

❝─ Enough, for you to join in jail ❞

Il 𝟐𝟐 𝒂𝒈𝒐𝒔𝒕𝒐 𝟏𝟗𝟒𝟓 sono nata io.
No di certo, non sono la Regina d'Inghilterra quindi per me niente fuochi d'artificio o parate... peccato.
Non serviva certo un annuncio sul giornale perché nel giro di mezz'ora lo venisse a sapere tutto il vicinato, la lavandaia, il direttore della stampa o perfino il rettore di 𝑯𝒂𝒓𝒗𝒂𝒓𝒅.
C'era un altra testa rossa in casa per la gioia di papà e mamma e forse un po'meno per quella del mio innocentissimo 𝒇𝒓𝒂𝒕𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒎𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐𝒓𝒆.
Non mi ritengo fortunata ad essere nata in un mese del genere e per quanto la mia famiglia fosse felice, insomma in Giappone da appena due settimane ad 𝑯𝒊𝒓𝒐𝒔𝒉𝒊𝒎𝒂 e 𝑵𝒂𝒈𝒂𝒔𝒂𝒌𝒊 la vita si era fermata.
Ma ora non stiamo troppo a soffermarci sui contorni ed i dettagli.
Ho 𝒒𝒖𝒂𝒕𝒕𝒐𝒓𝒅𝒊𝒄𝒊 𝒂𝒏𝒏𝒊.
Lo so, lo so... potrei sembrare più matura di quanto la mia età anagrafica non dimostri e non so se esattamente ciò sia un bene oppure un male.

Ad ogni modo, dovrei essere grata di essere arrivata a questa età non poi così veneranda, poiché sono comunque nata in un periodo dove la mortalità infantile è alquanto elevata.
E' la fortuna di essere nati ricchi, come si suol dire con la 𝒄𝒂𝒎𝒊𝒄𝒊𝒂 -e le camicette mi stanno divinamente-.
Nasci in un ambiente protetto, dove avrai sempre le migliori cure che non sempre, comque funzionano.
I quattordici anni secondo me, sono visti senza quella giusta importanza:
stai diventando grande ma nessuno ti prende sul serio abbastanza come se avessero paura che da qualche parte tu tirassi fuori un biberon e cominciassi a ciucciare latte.
Sveglia, non ho più tre anni ho una più che sviluppata coscienza e il 𝒃𝒂𝒕 𝒎𝒊𝒕𝒛𝒘𝒂𝒉 parla chiaro già dai tredici anni sono 𝒖𝒏𝒂 𝒅𝒐𝒏𝒏𝒂 a tutti gli effetti.
Matura o meno, quella è un altra storia ma sono stufa di essere sottovalutata per questo ed andiamo!
Non ho una paffuta faccia da bambina e cavolo la mia mentalità è cambiata parecchio dall'altro anno... sono decisamente più posata, elegante e no.
Non ci provate neanche, vi mando in prigione se vi azzardate a fare scomode avances o domande.
Sono pur sempre una minore

𝑷𝒉𝒚𝒔𝒊𝒄𝒂𝒍 𝑨𝒑𝒑𝒆𝒂𝒓𝒆𝒏𝒄𝒆:

❝─ Look at her... ❞

❝─ Yea, I'm ginger heard ❞

Che ci crediate o meno, la bellezza non è una qualità che primariamente mi interessi o almeno non quanto l'intelletto.
A volte c'è questa vacua, vuota convinzione che se uno è brutto fuori, è orribile anche dentro... uff!
Ci sono adoni che beh semplicemente, trovate voi la rima.
Non sono una bellezza così perfetta, non alla Hepbourn, ovviamente e nemmeno alla Monroe ma sono riconoscibile, perchè?,
Perchè questi dannatissimi 𝒄𝒂𝒑𝒆𝒍𝒍𝒊 𝒓𝒐𝒔𝒔𝒊, urlano da ovunque, Clegg.
Da chi li ho presi? Difficile a dirlo, poiché sia mamma che papà ce li hanno.
Non so nemmeno a chi somigli in realtà ma di certo uno qualunque che non mi conosce, non mi darebbe mai quattordici anni.
Forse meno: sono alta 𝒖𝒏 𝒎𝒆𝒕𝒓𝒐 𝒆𝒅 𝒖𝒏 𝒕𝒂𝒑𝒑𝒐.

Per il resto? Sono una ragazza totalmente nella media, normale.
Mi sono sviluppata presto, rispetto alle altre: non so esattamente se questo sia un bene od un male....So solo che quando ho avuto il primo mestruo, mia madre stava esplodendo di gioia e mio padre... Beh, mio padre da quel momento è diventato un dannato inquisitore.
Non è facile non notarmi, in realtà: sapete com' è?
Quando hai dei 𝒓𝒊𝒄𝒄𝒊 sparati ovunque,
𝒍𝒖𝒏𝒈𝒉𝒊 fin oltre le spalle.
𝑺𝒑𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒎𝒊𝒏𝒖𝒕𝒆, costantemente fasciate con cardigan di qualche blu o celeste.

Il dottore dice, che ho i 𝒇𝒊𝒂𝒏𝒄𝒉𝒊 𝒂𝒎𝒑𝒊 poichè il ciclo mi è venuto appena ad undici anni, ma non avrebbe senso e poi per pensare ai figli c'è tempo e sicuramente per allora non ci sarà più la sciovva convinzione che una donna è solamente un pezzo di carne.
La mia faccia? A 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆.
Odiosissime 𝒈𝒖𝒂𝒏𝒄𝒊𝒐𝒕𝒕𝒆... da piccolina ero paffuta ma adesso non so se potermi definire con 𝒈𝒊𝒖𝒔𝒕𝒆 𝒄𝒖𝒓𝒗𝒆.
Davvero? Arrivare a definirmi per il mio corpo?
Molto riduttivo, davvero ma che ci posso fare?
Sono destinata per sempre ad essere un pezzo di carne?
Io direi di non farvi ingannare... dopo anni di tennis ho 𝒃𝒓𝒂𝒄𝒄𝒊𝒂 𝒇𝒐𝒓𝒕𝒊 da poterti spaccare il naso e poi, crescere con tre fratelli aiuta un sacco.
Impari a difenderti.
Per il resto?
𝑶𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒄𝒂𝒔𝒕𝒂𝒏𝒊 come nocciole, 𝒍𝒂𝒃𝒃𝒓𝒂 𝒄𝒂𝒓𝒏𝒐𝒔𝒆.
E le lentiggini?
𝑳𝒆𝒏𝒕𝒊𝒈𝒈𝒊𝒏𝒊 𝒐𝒗𝒖𝒏𝒒𝒖𝒆.

𝑨𝒕𝒕𝒊𝒕𝒖𝒅𝒆:

❝─ All the girls... ❞

❝─ Shut up❞

𝑯𝒐 𝒖𝒏 𝒃𝒆𝒍 𝒄𝒂𝒓𝒂𝒕𝒕𝒆𝒓𝒊𝒏𝒐, me ne rendo conto.
Sembrerà che abbia deciso di salutare la mia obiettività o meglio umiltà, ma semplicemente me lo dicono tutti:
❝─ 𝑨𝒕𝒕𝒆𝒏𝒕𝒂 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒗𝒐𝒍𝒑𝒆 𝒓𝒐𝒔𝒔𝒂, 𝒕𝒊 𝒎𝒐𝒓𝒅𝒆❞
Parti già male, se mi chiami in quel modo: ho detto niente soprannomi e già che ci sono ti ci appioppo una bella occhiataccia.
Temperamento 𝒑𝒆𝒓𝒎𝒂𝒍𝒐𝒔𝒐? Probabile ma nella mia indole 𝒔𝒄𝒉𝒊𝒛𝒛𝒊𝒏𝒐𝒔𝒂 e 𝒑𝒆𝒓𝒇𝒆𝒕𝒕𝒊𝒏𝒂 certe regole devono restare in ordine nel gioco.
In parole povere sono una che 𝒔𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒖𝒐𝒍𝒆.
Ovviamente con i dovuti limiti e precauzioni: ciò che sto facendo?
Non esattamente il massimo dell'esempi, ma è un altro argomento che magari affronterò più avanti.
Sono nata come già detto, in una famiglia di personalità assai forti: dove o impari ad adattarti o soccombi un po' come ha fatto Oliver e infondo mi dispiace.
Non posso pensare anche a lui quando devi essere determinata anche tu a galleggiare.
Almeno lì dentro, almeno a casa non te lo puoi permettere.
Sempre pronti a paragonarti e ti sei dovuta costruire con le tue mani: a stringere i denti in una costante competizione.

A me viene piuttosto facile, non so esattamente come forse perchè faccio così tanto rumore, a volte 𝒑𝒂𝒓𝒍𝒐 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒓𝒐𝒑𝒑𝒐 mi dicono che semplicemente è difficile ignorami.
Non mi sta bene quella cosa? Te lo dico schiettamente, poi se a te non piace non arrabbiarti: determinati temi ed argomenti vanno trattati in un certo modo.
A volte la mia bocca larga mi ficca in qualche guaio di troppo, assieme al senso di 𝒔𝒑𝒊𝒄𝒄𝒂𝒓𝒆 e lo so.
Me ne rendo conto che non è un atteggiamento sano, voler essere sotto un riflettore alla Elvis Presley.
Cielo! Sembro davvero Oliver.
Ad ogni modo questo 𝒔𝒑𝒊𝒓𝒊𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒆𝒕𝒊𝒕𝒊𝒗𝒐 sto cercando di tenerlo a freno ma continuo a darci dentro tra performance scolastiche, eccetera.
Mi troverete una pesante e noiosa ma vi dico che non è affato così.

Sin da bambina, sono stata anzi una tipetta 𝒗𝒊𝒗𝒂𝒄𝒆 e 𝒄𝒖𝒓𝒊𝒐𝒔𝒂 che non riusciva a stare un minimo ferma se esisteva una peste nera, ora ne sarebbe esistita anche una rossa.
Sempre in giro a civettare, a fare mille domande... le cameriere non mi sopportavano, ma assecondavano sempre le mie assurde richieste ed ancor oggi lo fanno.
Forse sono un po' 𝒗𝒊𝒛𝒊𝒂𝒕𝒂, ma io la vedo più come il godermi ciò che la vita mi ha offerto.
Papà in questo non mi ha mai fermata o limitata... certo se fossi stata maschio sarebbe stato meglio, ma tant'è, ci teniamo questo corpo bassino e scattante.
Per certi argomenti se non Oliver, ci sono ancora Luc e Toby ed inoltre... ragazzi! E valli a capire con certe rogne... davvero a volte pensano col proprio genitale che con la fronte.
Ma non stiamo parlando di loro, di ragazzi... c'è tempo e attualmente me ne colpisce davvero solo uno.
E' totalmente diverso dagli altri esattamente come me, anche lui sa cosa vuole.

Ecco, a proposito di mio padre... credo che si riveda in me più di quanto faccia negli altri.
Non sento addosso le sue aspettative anzi, sento appena il suo sguardo che mi sfiora a tratti e penso che non devo deluderlo anche io.
Mi ha dato tanto, mi ha dato tutto.
In generale è un uomo permissivo od almeno, con me non fa il burbero o il chiuso... una sua parola però e tutto tace, devi star zitto.
Cosa non facile per me dalla chiacchiera facile.

Sono una personalità alquanto 𝒓𝒂𝒅𝒊𝒐𝒔𝒂 ed 𝒆𝒔𝒕𝒓𝒐𝒗𝒆𝒓𝒔𝒂, che cerca di trascinarsi dietro gli altri, forse anche un po' per paura di rimanere sola.
Sono quella che tipicamente chiameresti una 𝒈𝒂𝒍𝒍𝒊𝒏𝒂 𝒍𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓 ma la verità? La verità è che avrò sì e no due amiche vere.
E' lì che esce la Gwen 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒆, come la chiamo io: quella Gwen 𝒈𝒆𝒏𝒖𝒊𝒏𝒂, 𝒓𝒆𝒔𝒑𝒐𝒏𝒔𝒂𝒃𝒊𝒍𝒆, che non pensa solo alle nuove scarpe che si potrebbe far mettere in prigione o violare mille regole tanto alla fine sapete che faccio?
Ti liquido comunque col mio 𝒔𝒐𝒓𝒓𝒊𝒔𝒐 𝒅𝒂 𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐.

𝑩𝒂𝒄𝒌𝒔𝒕𝒐𝒓𝒚:

❝─ Great women make great stories❞

❝─ I'll be one of them❞

Quando nasce un Clegg, lo sanno tutti... ma proprio tutti e quel giorno di agosto non fu diverso da quello della nascita di mio fratello.
Avevamo vinto la guerra su ogni fronte e in ogni campo... c'era solo bisogno di firmare.
Mamma quella volta partorì in ospedale, con papà accanto a differenza di Oliver.
Ah, a proposito... divenni ben presto il suo giocattolo: un umano bambolotto e sapete? Ci divertivamo un mondo poi non so, le cose hanno iniziato a cambiare.
Sono sempre stata al centro dell'attenzione:
❝─ 𝑮𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒃𝒂𝒎𝒃𝒊𝒏𝒂 𝒆̀ 𝒖𝒏𝒂 𝒃𝒆𝒍𝒍𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒑𝒖𝒓𝒂, 𝒄𝒐𝒔𝒊́ 𝒈𝒆𝒏𝒕𝒊𝒍𝒆, 𝒆𝒅𝒖𝒄𝒂𝒕𝒂 𝒆 𝒄𝒂𝒓𝒊𝒏𝒂 ❞.

Eccellevo e continuo a farlo in tutto quello che tocco, senza falsa modestia... certo che non mi viene facile, ovvio! Devo sudare ma ho un obiettivo un mente e me lo devo guadagnare.
Anche quanda nasci ricca, in una famiglia di ricchi se i tuoi genitori lavorano allora cresci con questa mentalità: che tutto si deve ottenere con uno sforzo.
Il che poi stona col nostro tenore di vita, agli occhi altrui così facile.

E così facendo, anno dopo anno, giorno dopo giorno ho visto Oliver, il mio fratellone, il mio compagno di merende e burle farsi sempre più distante.
Voi direte: geloso?
No, non è un sentimento che quella carotina ipersensibile riuscirebbe mai a provare... sembra piuttosto che si lasci semplicemente trasportare.
Mi dispiace ma se chiude i ponti levatoi, io poi non li posso sfondare.
I primi anni di vita sono stati felici: i nonni che ci venivano a trovare, di estate si andava in visita ai cugini, nei cottage a Natale.
Nulla di così difficile e traumatizzante... solo tante persone ad affollare le giornate che speravi incessantemente diventassero magari più calme.
Ma sapete? Quando per tanto tempo sei abituata ad essere la principessa che papà porta sulle spalle, non prendi bene la nascita di un'altra bambina.

𝟏𝟏 𝒔𝒆𝒕𝒕𝒆𝒎𝒃𝒓𝒆 𝟏𝟗𝟒𝟗: quando nacquero i gemelli, per me, gran signorina di due anni, fu una bella tragedia.
Strillavo come una ossessa, smisi di mangiare, non volevo più vedere mio padre... Mi sentivo tradita.
Ho perfino agitato la culla di Winnie così forte da farla quasi volare via... ma guardatela ora!
La mia bambina!
Terribilmente pestifera, eppure così innocente, allegra: è il bello di essere la seconda.
Anche io lo sono, ma resterò per sempre la tanto decantata 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒇𝒊𝒈𝒍𝒊𝒂 𝒇𝒆𝒎𝒎𝒊𝒏𝒂.
Non riesco davvero ad invidiare gli altri: sarei ipocrita ed io non voglio esserlo.
Ho tutto è vero e mi hanno insegnato anche a fare l'elemosina.
Ricordo poco i volti dei nonni: se mio fratello mi sentisse apriti cielo!
Mi sgriderebbe, litigheremmo ma é vero! Io d'altro canto mi sorprendo: lui è stato precoce in tutto, ha una dannata memoria eppure è una frana a scuola.
E' una frana anche negli sport ma questa è un'altra storia.

Ho sempre frequentato dai 𝒔𝒆𝒊 𝒂𝒏𝒏𝒊, scuole private ultraconservatorie, mentre mio fratello per un periodo la scuola ebraica e penso sia stato lì che gli hanno fatto il lavaggio del cervello.
Cavolo il 𝒓𝒂𝒃𝒃𝒊𝒏𝒐 𝑰𝒔𝒂𝒊𝒂𝒉 era parecchio toccato.
E' una cosa un po' che mi manca, la presenza stabile di ragazzi in classe: avendo frequentato solo scuole prettamente femminili, ho imparato ad usare bene bene gli artigli.
Sapete perchè? Le altre sono solo galline.
Eccezione non fa il 𝑺𝒕. 𝑱𝒐𝒉𝒂𝒏𝒏𝒂 che ridere! Frequento una scuola laica che però porta il nome di una santa e io non sono neppuee cristiana.
La mia vita?

Niente di eclatante, solo quella di una giovane donna con tanta voglia di crescere e magari andarsene.

𝑹𝒂𝒏𝒅𝒐𝒎 𝑭𝒂𝒄𝒕𝒔

♡︎𝑺𝒆𝒂

Amo il mare.
Avevo appena pochi mesi, quando i miei mi ci hanno portato ancora raccontano che appena lo vidi iniziai a far versettini carini e appena ce ne dovemmo andare iniziai a frignare.
A Boston poi il 𝒎𝒂𝒓𝒆 ha un ruolo importante, nella vita di ogni bostoniano è una costante.
Avete presente quei giorni tristi? In cui volete mollare tutto?
Ecco, io vado lì e se il mare ha coraggio di risaccare chi sono io per mollare?

♡︎𝑻𝒆𝒏𝒏𝒊𝒔

A sei anni, mio zio 𝑮𝒂𝒗𝒓𝒊𝒆𝒍 mi ha preso sulle ginocchia: eravamo nel club sportivo dove la mia famiglia è tuttora affiliata.
Mi ha detto testuali parole:
❝─ 𝑽𝒊𝒆𝒏𝒊 𝒑𝒊𝒄𝒄𝒐𝒍𝒊𝒏𝒂, 𝒕𝒊 𝒊𝒏𝒔𝒆𝒈𝒏𝒐 𝒂 𝒈𝒊𝒐𝒄𝒂𝒓𝒆 ❞.
Non so cosa abbia provato esattamente in quell'istante, con una racchetta in mano.
Libertà forse... precisione, potenza, concentrazione...
So solo che da quel momento non ho più smesso.
Ho vinto anzi, campionati regionali... sono l'orgoglio della famiglia.
Il mio sogno? Le nazionali

♡︎𝑪𝒊𝒏𝒆𝒎𝒂

No, non la recitazione: semplicemente il cinema, anzi i film.
Resterei ore davanti allo schermo per ore a struggermi con via col vento o a ridere con Stanlio e Onlio per puro divertimento.
Ogni volta che papà porta un biglietto, io salto di gioia: prossimo obiettivo guardare film della Monroe senza mamma.

♡︎𝑺𝒄𝒊𝒆𝒏𝒄𝒆

Mi ha sempre affascinato il lavoro di papà: avete idea di quanto sia straordinario il corpo umano?
Potrei restare ore a sentirne parlare e comque mi emozionerei altrettanto.
In scienze vado forte.
Ma forte davvero anzi, sono la prima di ogni classe.
Un giorno vorrei laurearmi proprio in quello, per il momento mi dedico alla lettura di ogni singolo libro medico

♡︎𝑺𝒆𝒘𝒊𝒏𝒈

Il cucito me l'ha insegnato la nonna: ha sempre reputato che una donna che non sapesse cucire sarebbe stata una donna incomoda.
Un po' per terrore, un po' perchè mi piace, alla fine ho imparato... anche se i calzini ancora me li rammenda 𝑪𝒂𝒓𝒍𝒂.

♡︎𝑻𝒓𝒂𝒗𝒆𝒍𝒔

Ho sempre amato viaggiare.
Non importa su quale mezzo e con quale destinazione per me l'importante é partite e se poi ti trovi in mezzo a un casino adolescenziale, beh, ancora meglio.

𝑹𝒆𝒍𝒂𝒕𝒊𝒐𝒏𝒔𝒉𝒊𝒑:

𝑮𝒓𝒂𝒏𝒕𝒉𝒂𝒏 𝑯𝒖𝒈𝒐 𝑮𝒂𝒓𝒇𝒊𝒆𝒍𝒅
{ metts_}

Vi prego, sorvoliamo sul nome di questo povero ragazzo dal cuore d'oro: esattamente come i suoi capelli.
Avete presente il ragazzo perfetto, cui accennavo poco prima?
Ecco, lui avrebbe tutte le carte in regola per diventarlo.
Unica pecca? Mi chiedo ancora come possa essere il migliore amico di mio fratello.
A vederli sono i totali opposti... vi chiederete come l'ho conosciuto?
Due anni fa, Oliver ebbe la bellissima idea -una delle poche- si intende di invitarlo a casa.
Ammetterò, è stato infantilmente imbarazzante ma non volevo passare per una vezzeggiante civettuola... ero solamente sopraffara.
Ed ho rischiato la morte, da parte di mio fratello, s'intende.

𝑹𝒖𝒕𝒉 𝑪𝒐𝒐𝒑𝒆𝒓
{ peculiarpeeps }

Io e Ruth all'inizio, non ci sopportavamo: a vederci dall'esterno poi io il sole e lei l'inverno.
E'più grande di me di due anni ed anche se ci conosciamo relativamente da poco, il nostro rapporto è cresciuto solo ultimamente oltre che a scuola.
Ma se è più grande, allora?
Le nostre famiglie si conoscono da un lungo tempo immemore.
Poi chissà come, parlando siamo diventate amiche... forse perchè... ni, non so perché:è così e basta.
Lei non si rende conto di quanto sia forte, ha sempre bisogno quasi di rassicurazione ed ecco adesso in cosa ci troviamo.
Se trovo quel bastardo del suo ragazzo, lo strozzo.

𝑫𝒂𝒍𝒊𝒅𝒂 𝑫𝒆𝑴𝒂𝒓𝒄𝒐
{ dangershindoulover }

Io e Dalida potremmo essere grandissime amiche: stessi interessi, stessa testa, stessi obiettivi.
Due visioni del monfo completamente diverse.
Sicuramente di me ha l'idea di una che non conosce le vere pend, le sofferenze... beh, contando che stavamo discutendo con Ruth di scarpe.
A me forse manca la modestia, a lei l'educazione, ma fin quando ci aiuta, ci sta bene.

[ 𝐶𝑜𝑚𝑖𝑛𝑔 𝑠𝑜𝑜𝑛]

𝑶𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒕𝒂𝒈𝒔:

RandomBk ; greyshelby ; lumemio ; _SCREAM_GIRL; ghost-_-head ; thelofits; __psycoo ; Black_Riddle ; MDCproduction