๐๐๐๐ง ๐๐๐ง ๐๐จ๐ซ๐๐ง: โโ ๐๐ก๐ ๐๐ฎ๐ฌ๐ข๐ง๐๐ฌ๐ฌ๐ฆ๐๐ง โ
๐๐๐ฐ ๐๐จ๐ซ๐ค , ๐๐๐ฐ ๐๐จ๐ซ๐ค !
๐๐จ๐ญ๐๐ฅ ๐๐จ๐ฌ๐ญ๐ฎ๐ฆ๐๐ซ'๐ฌ ๐๐จ๐ซ๐ฆ
๐๐จ๐ฅ๐: ๐ก๐๐ ๐๐ข๐ ๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐
๐๐๐ฆ๐: ๐ท๐๐๐
๐๐ฎ๐ซ๐ง๐๐ฆ๐: ๐๐๐ ๐ท๐๐๐๐
๐๐ ๐: ๐๐๐๐ก๐ฆ-๐ก๐ค๐ ๐ฆ๐๐๐๐ ๐๐๐
๐๐ก๐ฒ๐ฌ๐ข๐๐๐ฅ ๐๐ฉ๐ฉ๐๐๐ซ๐๐ง๐๐: ๐ฝ๐๐๐๐๐ฆ ๐ฟ๐๐ ๐
๐๐๐๐๐
๐๐จ๐ข๐๐: ๐ฝ๐๐๐๐๐ฆ ๐
๐๐๐๐๐ | ๐ด๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐ข๐๐๐ก๐
๐๐๐ข๐ ๐ก๐ญ: 5 ๐๐๐๐ก ๐๐๐ 9 ๐๐๐๐๐๐ ; 1,75 ๐๐
๐๐ญ๐ญ๐ข๐ญ๐ฎ๐๐: ๐ ๐๐๐ ๐ ๐ฆ, ๐๐๐๐๐ฆ ๐๐๐
๐๐จ๐จ๐ฆ: ๐ ๐ข๐๐ก๐ ๐ยฐ 44
โโ It's a ๐๐๐ I don't ๐๐๐๐ a lot , after all it's just.. ๐ฑ๐๐๐๐๐๐๐ , you ๐๐๐๐ ?โ
๐๐๐๐:
โโ What do you deal with?โ
โโ Affairs.โ
Che curiosa osservazione, non trovate?
Viviamo tutti, costantemente in funzione di qualcosa, di un ๐๐๐๐๐ che ci รจ stato cucito addosso sin dalla nascita, sin dalle nostre prime parole, sin dai soli nostri pensieri.
Un ruolo che non si puรฒ eludere: si chiamano ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐.
Ma cosa sono? Perchรฉ sono maledettamente determinanti per definire chi sei?
Molte volte sono semplici sogni infranti, desideri di altri o oniriche proiezioni di qualcuno o qualcosa che alla fine non potrai essere.
Come dite?
Oh no, no affatto io? Non ho mai avuto poi cosรฌ tanti dubbi su chi sarei dovuto essere e - fortunatamente o sfortunatamente- mio padre non รจ vissuto abbastanza per inculcarmi a fondo le sue idee.
Ho mentito, ovviamente.
Nel mio ๐๐๐๐๐๐, nel mio ๐๐๐๐๐ รจ qualcosa che devi imparare a far bene, se vuoi vendere, se vuoi sopravvivere soprattutto.
Sapete come ci si sente? A non essere mai pienamente soddisfatti?
Eternamente infelici.
Veniamo al dunque allora, al succo del discorso: quali erano le aspettative su di me? Di cosa mi occupo? Qual รจ il mio posto in questo mondo infame?
๐ฐ๐๐๐๐๐.
Di che tipo?
Magari cominciate a pensare a cose del tipo: quelli che non vi riguardano.
๐ฑ๐๐๐๐๐๐๐:
๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐... suvvia potete arrivarci, non sgranate gli occhi, non fate smorfie ipocrite.
Convinco le persone a ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ed in cambio ๐
๐๐๐๐๐ , nella sua grigia, triste, esistenza ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ l' ๐๐๐๐๐ฃ๐๐ di ๐๐๐๐๐๐๐๐, diventando sempre piรน, schifosamente ricco.
Poi mi da' una pacca sulla spalla, mi stringe la mano e ha anche il coraggio di dirmi:
โโ ๐ฑ๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ฃ๐โ.
Voglio bene a mio fratello... Ecco forse ho mentito di nuovo.
O forse ho solo con lui ho un eterno debito.
Si sta comodi, Victor, sulla tua poltrona in pelle, ad ammirare le foto nel nostro ufficio, mentre io mi spacco il culo, con la mia bella laurea in ๐๐๐๐๐๐๐๐ e
๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ di ๐ท๐๐๐๐๐๐?
Avido ๐๐๐๐๐๐๐๐.
In sintesi, chi sono? Il tipico bastardo, il figlio di puttana in giacca e cravatta;
quello che non vuoi incontrare, che agisce sottobanco, che ti frega per uno stupido contratto.
Lavoro uguale ruolo.
Il tipo di persona che una volta firmato il pezzo di carta il massimo che fa รจ darti un fazzoletto e girare il viso dall'altra parte.
E' pratica comune nel mio ambiente, e se dovessi commiserarmi per ogni persona che ho ridotto in miseria, non vivrei piรน.
Il mio mestiere?
Lo odio.
Ti toglie ogni scrupolo, ogni umanitร in nome del sacro ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐.
Ma devo farlo.
Perchรฉ? Sapete come ci si sente ad essere il minore, ad essere l'ultima ruota del carro?
Guarda tuo fratello... il miglior metro di paragone dell'universo.
Victor รจ un ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐, l'altro beh...
lui era un ๐๐๐๐, il mio dannatissimo eroe.
Ed io? Quello ๐๐๐๐๐๐๐ con i ๐๐๐๐๐๐,
inutili calcoli asettici e guardatemi adesso dove sono arrivato.
Dovevo fare il dottore, dannazione... Dovevo fare il medico.
Magari a quest'ora avrei trovato la cura per ๐ต๐๐๐๐๐๐, cazzo.
๐ฝ๐๐๐:
โโ UNCLE DEEE โ
โโ Hi, baby โ
Una smorfia, un sorriso inusuale all'appellativo.
L'adorabile soprannome? Curiosa idea di mia nipote: per una bambina di due anni e mezzo รจ giร un impresa perfino pronunciare il proprio nonostante il mio, sia alquanto lineare, dunque, come biasimarla?
Ora di anni ne ha cinque
ha una lingua tanto lunga che non si ha dubbi da chi abbia preso, ma continua comunque ad appellarmi in quel buffo, infantile modo.
Prima o poi le dico, che anche suo padre un tempo, mi chiamava cosรฌ, con quel suo sorriso da schiaffi e l'accento volutamente marcato, alla americana.
โโ ๐ท๐๐ข ๐ณ๐', ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐?โ
E' un nomignolo che mi da' assurdamente fastidio; troppo pieno di ricordi di tre ragazzini che giocavano a rincorrersi e ginocchia sbucciate; una libertร che in pochi possono permettersi.
Non trovate anche voi che in determinati contesti, risulterebbe altisonante? Per quanto adorabile, รจ decisamente fuori linea con il mio essere, contrastante.
Sul luogo di lavoro in particolare, sarebbe controproducente: perderei credibilitร .
Mai sia l'orco cattivo abbia un nomignolo, o peggio un cuore.
Dopotutto non sono abituato troppo ad utilizzare il mio nome, nรฉ a sentirlo pronunciare al posto di un formalissimo ๐๐๐๐๐๐๐.
Non avete idea di quanto sia ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐, di come sia fottutamente omologante a chi porta il tuo stesso cognome.
Sei per tutta la vita, per tutti prima il ๐๐๐๐๐๐๐ ๐
๐๐ ๐ณ๐๐๐๐, poi il ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐ฒ๐๐๐๐๐๐๐, e qualche stupida amante ti inzia a chiamare ๐๐๐๐๐...
poi diventi grande e chi sei davvero, quelle quattro lettere conseguite al battesimo, vanno a farsi fottere e rimane solo un vuoto, misero patronimico familiare.
Un distintivo... cazzate.
Nella sede della mia corporazione, vi รจ un ufficio: quarto piano a destra e sulla targa un asettico ๐ณ. ๐
๐๐ ๐ณ๐๐๐๐ scritto in ottone, unico indizio per non confondermi con mio fratello: il grande capo.
Non capirรฒ mai, la mente perversa dei genitori che si ostinano a voler chiamare i figli, tutti con la stessa iniziale o ad appiccicargli sopra, come francobolli, nomi di defunti parenti ormai cenere nelle urne... oltremodo inquietante.
Sulla carta? Nessuna maiuscola puntata, solo quattro lettere senza significato, senza alcuno stupido secondo appellativo: i miei quantomeno sono stati oculati in questo... una delle poche cose oculate della loro vita, d'altronde.
Mi chiamo ๐ณ๐๐๐ ๐
๐๐ ๐ณ๐๐๐๐, la pronuncia รจ all'olandese, su alcuni aspetti sono fin troppo fiscale.
Firmare, inoltre sarebbe diventata un'impresa ed io, firmo fin troppe scartoffie.
La cosa piรน ironica รจ che il mio, non รจ nemmeno un vero nome: sottolinea lo sforzo, anzi l'intenzione dei miei genitori nel non volermi dare una identitร ben precisa.
Riprende un qualche cognome di origine anglosassone che significa ๐๐๐๐๐ o ๐๐๐๐๐๐ in base alle interpretazioni.
Scegliete voi, non mi cambia la vita a saperlo, quanti altri Dean esistono?
Mille ed uno? Duecento?
Tutti uguali... i nomi sono nomi, non hanno importanza, non ti definiscono in una societร in cui sei solo, dannatamente un numero.
Devo ringraziare i ๐ฝ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ a quanto pare, per questo nome alquanto tradizionale: i canali pullunano di ๐ณ๐๐๐, ๐ณ๐๐๐, e soprattutto il mio asettico ๐ณ๐๐๐.
Ai miei fratelli non รจ andata meglio; quasi in una atto di clemenza , quando mio padre รจ emigrato ha deciso di anglicizzarlo: ๐
๐๐๐๐๐ รจ diventato ๐
๐๐๐๐๐, ๐ต๐๐๐๐๐๐ mutato in ๐ต๐๐๐๐๐๐ ed io l'unico coglione a cui รจ rimasto tutto uguale.
Ad ogni modo, giova possedere un nome corto, eviti inutili storpiature, gli inglesi lo sanno pronunciare e non ti appioppano addosso ancor piรน stupidi appellativi: a volte credono sia uno di loro, poi arriva la parte del cognome e si scandalizzano.
Aggiungeteci alla lista, tutti gli appellativi che dei bambocci W.A.S.P a otto anni riescono a partorire con le loro orride menti e se state pensando al ๐บ๐๐๐๐๐๐๐๐ non sbagliate.
Alle donne?
Piace, lo trovano affascinante o solo perche' ne associano il bell'innocente faccino dell'ormai defunto James.
๐๐๐๐๐๐๐:
โโ Who are you? โ
โโ A Van Doren โ
Evitate di fare i buonisti, sono figlio di immigrati olandesi.
Esattamente come per i nomi, mio padre avrebbe potuto facilmente cambiarlo in un comunissimo ๐
๐๐๐๐๐... ma no... non voleva cancellare del tutto le sue radici, le sue memorie.
Poverino...
Vi sentite speciali? Intelligenti adesso? Se ponete la fatidica domanda?
Un immigrato resta immigrato anche se gli escono i soldi dal culo... mio padre?
Onesto bancario, pace all'anima sua: รจ morto che avevo dodici anni nemmeno, quindi evitate gli ipocriti sentimentalismi, i mi dispiace e stronzate varie... non ricordo molto di ๐๐๐๐๐๐๐๐ anzi ๐๐๐๐๐๐ ๐
๐๐ ๐ณ๐๐๐๐;
era sempre fuori anche lui per "affari", per "commerciare".
So solo che non ci voleva bene.
Penso anzi, so che abbia tradito nostra madre, una, due... tutte le volte.
Siete bravi a giudicare, vero? Ma guardate come siete lo siete a fare i moralisti del cazzo.
Sapete cosa ne penso?
Qualcosa di normale quando passi tanto tempo a lavorare lontano da casa, quando da giovane fai tante stronzate.
Poi torni ed alla fine il cuore spento di ๐ธ๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐, l'ha sempre perdonato.
Cosa avrebbe potuto fare una donna fallita? L'ha perdonato anche quando ormai non si parlavano piรน e quel bastardo era diventato violento.
Mamma... grande donna: non stravedeva troppo per noi, ma almeno lei, c'era.
Chiedete a Victor se volete sapere come fosse mio padre, era il suo idolo... gli stava sempre attaccato al culo, pendeva dalle sue labbra nemmeno fosse Dio.
Di lui che cosa mi rimane? Un cognome e il sangue.
Se sono attaccato alla famiglia? Vi dico sรฌ.
E sapete perchรฉ?
Perchรฉ quando abiti dall'altra parte del mondo, in un maledetto paese nuovo e sรฌ e no vai a trovare ciรฒ che della stirpe รจ rimasta in madrepatria una volta all'anno, tendi ad attaccarti troppo a chi hai attorno.
Siame sempre stati noi tre: i terribili ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐
๐๐ ๐ณ๐๐๐๐.
Qualsiasi guaio?
Mia madre si รจ ritrovata a risarcire piรน finestre che noi "๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐" avevamo rotto, giocando a pallone, quasi piรน di quello che potevamo davvero permetterci.
Sia chiaro, i Van Doren non erano pezzenti, nรฉ lo saranno mai.
Grazie a papร siamo sempre stati benestanti, e grazie al nonno prima di lui: da generazioni mercanti, investitori, agenti bancari.
Ma la vera fortuna qua, l'ha fatta Victor, fottuto sciacallo.
Il cognome? E' una antica variante dell'assai piรน diffuso ๐
๐๐๐๐๐๐๐.
Mio padre era di ๐ท๐๐๐๐๐๐, mamma dell'๐ฐ๐๐ e si sono conosciuti ad ๐ฐ๐๐๐๐๐๐๐๐, come?
Non mi interessa, il loro matrimonio stava andando a puttane ancor prina di giungere nel ๐๐๐๐๐ ๐ฐ๐๐๐๐๐๐๐๐.
Tipico... gliel'aveva fatto ingrossare troppo.
Ma ero cosรฌ piccino e povero bambino: restiamo assieme per lui... chissร poi la gente che andrร a pensare e gli altri? Finiremo in mezzo alla strada...
Famiglia noiosamente normale, ordinaria, che dai campi di tulipani si รจ ritrovata ad ๐ฐ๐๐๐๐๐๐.
A chi cazzo interessa poi, la storia di un cognome: a nessuno.
Sarai sempre il tizio straniero con i connotati europeizzati.
Ma a noi รจ andata meglio degli italiani... poveri bastardi...
Gli americani sono una nuova razza di cane da tartufo scova-straniero.
Fatto sta che dannazione, eravamo noi... eravamo un bel trio, davvero. Anche se era Frank quello pazzo ed io mi ritrovavo a fare spesso il palo, poi risse, cazzate da ragazzi e le estati volavi in Olanda dai cugini: buon Dio ๐ฟ๐๐๐๐... era la nostra vittima sacrificale.
Vorrei dire che con ๐ฟ๐๐, ๐ธ๐๐๐๐, ๐ท๐๐๐ ho ancora un unione, ma non รจ vero.
Da loro, noi siamo sempre stati troppo ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ e gli anni di guerra ci hanno allontanati ancora... ancora fino a sfumare.
Ci vado poco a trovarli: non avrebbe senso legarmi ad un luogo che non sento mio, in cui ero straniero ancor prima di nascere, piรน che a casa mia.
La ๐๐๐๐ฃ๐๐ ๐ธ๐๐๐, poi , lurida arpia mi ha sempre incusso terrore.
Sinceramente? Qui ho cose piรน importanti a cui badare tipo fare da padre a mia nipote ๐ด๐๐๐๐ e mantenere mia cognata ๐ฒ๐๐๐๐๐๐๐๐.
No, non รจ la moglie di Victor: nรฉ io, nรฉ lui tendiamo a creare legami.
Per chi รจ come noi, รจ meglio star soli per un motivo o per un altro e la stirpe si estinguerร con noi.
Non scandalizzatevi, che cazzo vi aspettavate.
L'essere causa della fine รจ una cosa che abbiamo appurato e a cui, ci siamo rassegnati entrambi: lui รจ un ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ che non riesce a far altro che comandare ed io... non posso rischiare poi, di perdere tutto.
Di nuovo, come un investimento finito male.
Non sono uno a cui piace perdere, non ho avuto un buon esempio familiare, d'altronde.
Ho giร una famiglia a cui badare, non posso permettermi di crearne un'altra o forse non voglio.
E Francis, vi chiederete?
Fareste meglio a non farlo, non vi riguarda: non volete saperlo.
Francis vive nel suo, di mondo... cazzo come ci credeva, ci credeva davvero.
Ci ha sempre creduto.
Spero, che almeno il suo ora sia piรน felice del nostro.
Gli racconto ancora qualche viaggio, sรฌ... talvolta...
Parliamo tanto io e lui, i dottori mi dicono di farlo... dubito mi senti.
E' un fottuto vegetale, vero Frank?
Figlio di puttana... sei felice?
Ti รจ piaciuto tanto prenderci per il culo?
Dovrei ricompormi, mentre ogni mia cellula dice di urlargli contro.
Vorrei solo che capisse che sua figlia sta crescendo bene, che รจ forte come lui, sangue del suo sangue.
Una Van Doren.
โ๏ธ
๐ฐ๐๐:
โโ Hey grann- โ
โโ Don't you dareโ
Non sono piรน un ragazzino, nรฉ quel giovane uomo che nella vita ci credeva ancora: tra gin e belle donne.
Puttanate...
L'alcool e le donne mi aggradano ancora, ma la vita?
Non ci investirei neppure i soldi del mio peggior nemico e di nemici, per chi รจ come me, ne ha parecchi.
Ho ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐: minore di tre figli, nato il 14 ๐๐๐๐๐๐๐ del 1917 in un' Europa sconquassata dalla ๐ฟ๐๐๐๐ ๐ถ๐๐๐๐๐ ๐ผ๐๐๐๐๐๐๐.
All'epoca, l'Olanda era neutrale, ma se la cavava male per quanto riguardava l'economia interna.
I blocchi contingentati avevano affossato una nazione che per piรน di duecento anni era stata una superpotenza a livello globale.
Due mesi dopo l'America entrava nel conflitto, con la sua solita spocchiosa aria di superioritร .
Era venuta a liberarci, buon per loro... poi mi spiegheranno cosa ci fosse da liberare in delle nazioni rase al suolo.
Noi quantomeno ce l' eravamo cavata.
Ad ogni modo, tutto ciรฒ รจ superfluo, non sono un dannato cronista... apritevi un manuale di storia e leggete, fatevi una cultura... analfabeti del cazzo.
Stavo dicendo: sono nato il 14 ๐๐๐๐๐๐๐ del '17, sei anni dopo Victor, quattro a seguito di Francis.
Ho smesso di credere il 1 ๐๐๐๐๐๐๐๐ 1955.
Sarebbe umiliante, melodrammatico ammettere di aver smesso anche di vivere: come detto, non mi piace perdere.
Non sono uno che accetta la sconfitta cosรฌ facilmente e finchรฉ respiro ancora... finchรฉ lo faccio va bene; perchรฉ devo farlo, altrimenti a quest'ora avrei giร raggiunto Frankie o peggio.
E sapete cosa? Avrei dovuto esserci davvero io al suo posto, perchรฉ?
Perchรฉ non ho mai saputo come vivere, no... ma lui aveva ancora qualcosa da offrire.
Come dicevo, sono un uomo e un uomo ha delle responsabilitร .
Cosa ho imparato? In quarantadue anni di vita?
Che nessuno ti regala niente... no e che i migliori fanno una brutta fine.
Ho sempre vissuto come quello di scorta, in ombra, il bimbo coccolato quello che alla fine aveva la strada spianata, il posto conservato... facile, vero?
Sedersi semplicemente ad una scrivania... senza aver nemmeno fatti niente per guadagnartelo.
Sono stato fortunato.
I primi vent'anni?
Gli ho passati buttato sui libri a studiare, senza pensare ad altro che a voler emulare qualcuno che nella mia mente avevo idealizzato.
Ero ricco e completamente vuoto.
Ero giovane.
Ero dannatamente giovane e solo.
Victor pensava alla carriera, Francis era il ribelle, entrato in Accademia.
Volevo essere il suo orgoglio, dannazione...
Quando ho capito di aver bruciato gli anni ad inseguire fantasmi?
L'ho fatto tardi, nelle peggiori condizioni.
E quindi รจ iniziato l'alcool, il gioco d'azzardo, le donne.
Di notte un cazzo di affamato... di cosa, non l'ho mai capito, di giorno l'๐๐๐๐ ๐'๐๐๐๐๐๐, impeccabile, diviso tra essere un santo ed il compagno del diavolo.
Ho ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐, soffro di una malattia potenzialmente fatale e per il medico dovrei piantarla di bere...
Ve lo dico con un ๐๐๐๐๐๐ข in mano ed un ๐๐๐๐๐๐ tra le dita.
๐ฟ๐๐ข๐๐๐๐๐ ๐ฐ๐๐๐๐๐๐๐๐๐:
โโ Why do you always have that pissed off look on your face? โ
โโ They are my features. โ
E' passato parecchio, dal che ero un bambinetto sovrappeso e dai capelli cosรฌ chiari che a vederli sembravano trasparenti... nulla di speciale.
No... perรฒ ai nazisti sarei piaciuto tanto con la mia faccia da angelo biondo e le guance rosse.
E'stato da allora che ho cominciato ad odiare il contatto troppo vicino delle persone.
Sono stato un bambino grassoccio e flaccido fino ai sei anni: Francis, lui... lui รจ sempre stato il piรน bello.
Altissimo, dal fisico snello, la faccia di un fottuto dio greco... lo invidiavo, oh, come lo invidiavo.
Una bellezza mai curata nel suo aspetto, un ribelle anche in quello.
โโ ๐ฐ ๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ฃ๐ฃ๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐, ๐ณ๐? โ
Lo ripeteva costantemente...
Non faceva finta di non vedere, ma era cosรฌ: coglione e basta.
Adesso invece... dovrei piantarla, dovrei fottutamente smetterla di parlare di lui... di come fosse cosรฌ...
Fanculo... sembro una ragazzina.
E Victor, mentre? Ha sempre avuto quello strano sguardo da demone, un demonio che infuocava le ragazze... il tipo di bello e maledetto.
E poi c'ero io: cosรฌ magro poi che mi si vedevano le costole - il grasso infantile, buttato nel cesso-, il piรน basso fino ai diciotto anni, quello carino ma niente di speciale.
Poi d'un tratto รจ cambiato qualcosa: le
gambe si sono allungate, i capelli sono diventati piรน scuri, il viso piรน maturo, leggermente squadrato.
E le ragazze hanno iniziato a guardarmi in modo diverso: non ero piรน "๐๐๐๐ ๐๐๐๐", ma il ragazzo dagli occhi disarmanti.
E' una qualitร che mi hanno sempre riconosciuto: quella di avere uno ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐.
Sono quel tipo di persona che ti fissa costantemente negli occhi quando parli, che con mezzo sorriso ti fa sentire in soggezione... che con una studiata mossa del dito sulle labbra, ottiene tutto quello che desidera avere.
E'potere.
Il ๐๐๐๐๐๐๐ dopotutto, รจ qualcosa che รจ sempre stato di famiglia: gentile concessione di nostra madre.
Splendida nei suoi abiti da sera... e nostro padre invece? Nulla di speciale... ordinariamente olandese.
Occhi di un azzurro slavato e capelli color paglia bagnata... era trascurato, l'ultima volta che l'ho visto.
Ho rischiato di diventare insignificante, scialbo, esattamente come lui.
La pubertร tuttavia, ha reso giustizia ai miei connotati.
Sono oggettivamente un bell'uomo; mi reputerete poco modesto, un narcisista, ma la sicurezza in me stesso รจ qualcosa che ho dovuto costruirmi, conquistarmi col tempo.
Ti ci abitui o soccombi... Non ero mr. carisma.
La mia bellezza? ๐ฐ๐๐๐๐๐, unito ad un ponderato ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐.
Ma venendo al concreto, posso reputarmi come qualcuno che al primo impatto, ci tiene: sono uno ๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐, costantemente rasato di fresco e con la brillantina ad ingellarmi i capelli.
Aimรจ, l'altezza non รจ propriamente qualcosa che mi appartiene ma, l'attivitร fisica, negli anni mi ha portato ad una costituzione tonica, piacente: canottaggio e corse.
Frankie un tempo, somigliava totalmente a nostra madre: capelli scuri e mossi come onde del mare, pelle perfettamente rosata... ma gli occhi no, gli occhi erano di un cielo intenso, piรน di quelli di nostro padre.
Victor era quasi la sua copia sputata, il piccolo, impeccabile Walraven... ma crescendo ha perso il dorato dei crini e le sue sclere, dannazione quelle... non sono mai cambiate.
Le ๐๐๐๐๐, d'altronde per me, offrono un significato importante: posso vantarmi di possederne delle cangianti, in una accozzaglia di ๐๐๐๐๐๐, misto ad uno ๐๐๐๐๐ ๐๐ฃ๐ฃ๐๐๐๐ screziato di ๐๐๐๐๐.
Verde... gli occhi smeraldini di mia madre; l'unico ad aver ottenuto una briciola di quella parte di lei.
Come potete notare, per me quest'organo visivo รจ essenziale: ti permette di cogliere il piรน insignificante guizzo nella persona.
Assieme alle loro mani.
Non credo di possedere qualitร che a primo impatto mi rimandino a loro.
L'immagine che ho costantemente cercato di costruirmi รจ sempre stata quella di un uomo che esprime sicurezza: nei gesti ponderati, nelle gambe accavallate con eleganza, un anello al mignolo, che pigramente accarezza il capo della sua cagna.
Non amo parlare dei miei difetti, finchรจ essi restano adeguatamente nascosti.
Il tempo con me, รจ stato tuttavia clemente: porto in viso giร alcuni segni di stanchezza, di decadenza uniti a ๐๐๐๐๐๐๐๐ che vedermi spuntare sul viso, al di lร di una smorfia delle mie labbra, รจ inusuale.
Non vi รจ grigio sui miei ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐... non ancora, ma inesorabile giungerร anche quello, assieme ai tarli sui miei amatissimi cappelli, ai buchi nelle mie giacche, agli strappi sulle camicie.
Ai rimbalzi delle bretelle.
๐ฐ๐๐๐๐๐๐๐:
โโ You're an assholeโ
โโ Wait until you meet my brotherโ
Forse un tempo ero un ๐๐๐๐๐๐๐๐๐, forse un tempo ero una ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐.
Ora mi chiedo cosa sono diventato, se non un ๐๐๐๐๐๐๐๐๐: Dio perdonali, perchรฉ non sanno quello che fanno...
Solo parole;
poi guardo il cielo ed in viso mi si dipinge uno sguardo amaro, una linea dura... io invece, so esattamente quello che faccio.
Parlano le espressioni, parlano gli atteggiamenti di coloro che mi stanno attorno: se potessero, mi salterebbero al collo.
Dilanierebbero la mia carne e forse non vorrei altro.
Finirebbe ogni rimorso, finirebbe ogni rimpianto ed ogni errore verrebbe cancellato.
Io semplicemente gli ignoro od ancor meglio li guardo scannarsi cone percore al macello, senza mostrare, imperscrutabile, alcuna emozione: semplicemente domino ogni istinto, ogni barlume di fragilitร .
E'un abitudine oramai, che continua da anni, nell'autocoscienza di essere un ๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐.
Sentimento... รจ ormai finita quell'era, ce lo si puรฒ permettere quando si รจ ragazzini incoscienti, poi cresci e devi adattarti.
Ti rendi conto che non sei speciale, che se vuoi spiccare devi imparare a mordere la cinghia, a lasciare gli altri indietro: ti insegnano, in questo mondo egoista, la politica dell'
โโ ๐ธ๐ ๐๐๐๐ ๐๐, ๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐ฃ๐ฃ๐โ.
Impari a non badare a chi ti sta attorno, a creare delle barriere, perseguire i tuoi obiettivi senza scrupolo, fino in fondo.
Non si tratta di aspettative, si tratta della legge del piรน forte.
D'altronde, sono cresciuto in un ambiente tipicamente conservatore, ricco di figure maschili: forgiato sulla cultura del lavoro e del moralismo luterano.
Forse, se mi avessero dato piรน affetto, non mi sarei ritrovato ad esser cosรฌ morbosamente ๐๐๐๐๐๐.
Ho un carattere di merda, me ne rendo conto, io stesso a stento mi sopporto ma sono giunto ormai ad un punto che io credo di non ritorno.
In un mondo dove vince il piรน ricco, vince il migliore... il mediocre? Resta indietro.
Un plagio che con gli anni non ti scrolli di dosso.
In costante competizione prima con i tuoi fratelli, poi con gli altri, fuori.
Ma finchรฉ i panni sporchi, si lavano in famiglia, uno fa quello che vuole.
Ci si scontra, ci si riappacifica, si rispetta la gerarchia del maggiore... diventi dipendente, come una droga.
Vuoi approvazione, vuoi essere come loro... poi la vita ti sputa in faccia che le emozioni, non servono a un cazzo.
Ti rendono sempre piรน debole, ti affogano nel dolore, nei sensi di colpa.
Sputi fuori il catrame, e poi di colpo non resta niente, solamente il dubbio, il โโ ๐ณ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐.โ
Cristo... guardate come mi sono ridotto.
E cosรฌ giorno dopo giorno, impari a non fare entrare piรน nessuno... che vita triste...
Giorno per giorno guardi avanti senza vedere niente, solo gli errori passati: con il terrore di rifarli.
Ed allora รจ meglio: non fare entrare piรน nessuno, allontanarti, allontanarli...
La gente รจ crudele con i bambini, sapete?
Ero un tipo ๐๐๐๐๐๐๐๐๐, sulle mie: non ho mai avuto l'abilitร di piacere a tutti, come Francis; o di abbindolare con quattro belle parole... le persone ci scambiavano per ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ con zoccoli di legno e colonialisti: gente di merda, insomma.
Volevo solo che qualcuno si avvicinasse: mi sentivo cosรฌ inadeguato, sempre di troppo.
Poi inizi a crederci, diventi quello che vogliono: lo ๐๐๐๐๐๐ฃ๐ ๐๐๐๐ฃ๐ ๐๐๐๐๐...
...Ma nessuno nasce cattivo.
Anche Tersite sarebbe potuto diventare un'eroe, eppure restรฒ il peggiore... il peggiore tra gli altri.
E' tutta una partita a Poker, mischi le carte, perdi e la partita dopo hai fame... sempre piรน fame.
Una gioco d'azzardo, un altro giro di mano dove guardi negli occhi il tuo avversario, e fai capire chi ha il coltello dalla parte del manico.
Io so bene chi sono o meglio chi sono diventato, non serve rimarcarlo... non serve dirmelo: ho sempre avuto una intelligenza piรน spiccata degli altri, dicono.
Pecco di ๐๐๐๐๐๐๐๐ฃ๐, di ๐๐๐๐๐๐๐๐ forse, me ne duole, mi dispiace... non mi interessa piรน niente.
Come ci si sente adesso?
Ero destinato ad essere il ragazzo di cui si fida ogni madre.
Sรฌ, ricordo com'ero...
Ligio, timido, garbato.
Sono stato sconfitto? No, mi sono adattato.
Ma quando ti adatti e prendi consapevolezza, non puoi permetterti di tornare in dietro.
Al minimo errore vieni scacciato a bastonate, esattamente come fece Odisseo.
E' il controllo, quello che devi avere.
Devo essere un uomo ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐... tuttavia sono uno a cui piace giocare col fuoco, ti provoco, mi faccio odiare... per me sarai sempre un gradino piรน in basso.
Come dite?
Dovrei scendere da lรฌ, dovrei scendere dal piedistallo? Me lo sono costruito cosรฌ con fatica, aiuta quando non sei cosรฌ alto.
Lo faccio certo, con ๐๐๐๐๐๐๐ฃ๐๐๐๐.
Sono un tipo che sta attento, che agisce guardandoti in faccia.
Non ero cosรฌ un tempo, no.
Volevo essere un uomo migliore, ma le circostanze, non me l'hanno permesso.
Guardateli come si sorprendono...
Cresci con la convinzione di voler perseguire un ideale perfetto: odiavo Victor, il suo atteggiamento, non era mio padre.
Smaniavo dalla voglia di essere come Francis... lo emulavo in ogni azione.
Ero incendiato dal sentimento della sua considerazione.
Quando si รจ bambini, si tende a seguire gli altri... ed io? Io ero un bambino fin troppo fragile.
Era mio fratello.
Erano tutto ciรฒ che avevo.
Ora comprendete? No... come potreste... tenetevi strette le vostre impeccabili famiglie.
Quando qualcuno che ami si punta una pistola alla testa, capisci di aver fallito, che tutto quello in cui speravi non era niente.
Ogni sforzo di essere buono, bravo... ogni sforzo per salvarlo non era valso a nulla.
E' lรฌ che si decide chi essere, che tutto quel sentimentalismo non serve, inutile cuore.
Meglio la mente, quella puoi soggiogarla.
Inizi a bere, a cercare piacere con la solita sobria raffinatezza, sempre discretamente... non vuoi dopotutto che la tua reputazione si infanghi.
Poi torni a casa e fai il fratello, lo zio, il marito, il padre perfetto perchรฉ ti senti in fottuto debito, per farlo.
Ti senti in fottuto debito per tutto.
Sono uno che mente, che mente bene, che mente spesso... tutte belle parole: ho fatto dell'ipocrisia la mia vita, vivo nel ๐๐๐๐๐๐.
Poi togli le maschere.
Ti dici cresci, bastardo viziato...
Ti dici che sei stanco.
๐ฑ๐๐๐๐๐๐๐๐ข:
โโ Ze hebben nooit van elkaar gehouden, behalve in het begin, misschien โ
โโ What means, uncle Dee?โ
โโ Nothing...โ
Non si sono mai amati, se non all'inizio forse.
๐ฐ๐๐๐๐๐๐๐๐, 1910
๐ธ๐๐๐ ๐
๐๐ ๐๐๐๐๐, aveva appena vent'anni, quando diventรฒ la nuova stella dell'opera al ๐ฒ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐.
Tra il pubblico figurava il primo ed unico figlio maschio di ๐๐๐๐๐๐ ๐
๐๐ ๐ณ๐๐๐๐.
Fu un bello spettacolo, a quanto pare: il camerino della giovane divenne, nei giorni seguenti, il ritrovo comune di ammiratori, di amanti.
C'era anche lui: il primo ad arrivare, l'ultimo a lasciare le stanze.
La fresca bellezza di mia madre era l'oggetto delle attenzioni di molti, allora e per un uomo di trent'anni, nel pieno del vigore, restava il migliore sogno erotico.
Mio padre non รจ mai stato uno attraente: se fosse stato tanto avvenente quanto abile nel contrattare, diavolo... sarebbe diventato l'uomo piรน bello del mondo.
Donna giusta, momento sbagliato: la tournรฉe stava finendo e con lei la carriera di mia madre.
Si ritrovรฒ incinta dopo un anno di abituali frequentazioni: dal piรน irreprensibile degli amanti, lo sciagurato Walraven diventรฒ prigioniero dei suoi stessi malaffari.
Nove mesi dopo, nel ๐๐๐๐๐๐๐๐ del 1911, nacque ๐
๐๐๐๐๐.
Ad ogni modo, non giudico la sua rettitudine come uomo: la questione mi tange fino ad un certo punto.
Non sono migliore di lui, infondo.
Ma mio nonno, grand'uomo, era l'emblema del piรน rigido conservatorismo, dopotutto.
Non avrebbe permesso che il suo spudorato figlio infangasse il suo buon nome e mio padre era troppo avido per rischiare d'essere diseredato: d'altra parte, la famiglia di mia madre era molto influente.
In poche parole, furono costretti a sposarsi: erano giovani, si erano amati, avrebbe potuto funzionare.
Davano a tutti la parvenza di devozione.
La giovane Ilse sarebbe stata anche felice, se non fosse stato che ora nessuno, avrebbe piรน considerato una stella ormai spenta: la lirica era stata tutta la sua esistenza, fino a quel momento.
Non sorprendetevi... la nostra societร funziona cosรฌ, infondo: il corpo di una donna รจ utile allo scopo di lucro, fino all'atto della procreazione, poi diventa solo un ammasso di smagliature e rughe che non fattura piรน nulla; una giumenta da montare, una vacca da latte e ogni speranza di brillare svanisce.
Essere sposata tuttavia, con uno degli scapoli-non-piรน-scapoli ambiti della cittร portรฒ inizialmente, alcuni vantaggi.
Grazie ad alcune conoscenze, alla fine, continuรฒ il tour per qualche anno, poi un filmetto qua e lร , portandosi dietro l'amatissimo figlio.
Mio padre continuava a fare una bella vita, le regalava tutto, le presentava i suoi amici... sembrava aver messo la testa apposto.
Nessuno era a conoscenza dell'accordo.
Quale? Nulla di importante, solo minuscoli cavilli: al primo comportamento amorale, gli sarebbe stato tolto tutto, a favore del bambino.
Non divenne nei suoi confronti geloso... no: divenne asfissiante.
๐ท๐๐๐๐๐๐, 1914
Quando nacque ๐ต๐๐๐๐๐๐ nel ๐๐๐๐๐๐ del 1913, esattamente un anno dopo, la situazione in Europa iniziรฒ a crollare.
Di pari passo la loro relazione.
Mia madre continuava con qualche sporadico spettacolo: ma adesso i problemi erano due.
Finchรจ c'era solo Victor la situazione era gestibile, ma con due bambini cosรฌ piccoli il loro stile di vita era cambiato radicalmente troppo.
Mio padre era divenuto ossessivo nei suoi confronti, paranoico per ogni uscita, per ogni uomo che la guardasse.
E cosรฌ la rinchiuse in casa a crescere le sue adorabili creature.
Lui d'altro canto iniziรฒ a stancarsi di comportarsi da bravo, morigerato marito: noi eravamo l'unico scopo per cui continuava a volerla tenere.
Finchรฉ c'era mio nonno.
๐ท๐๐๐๐๐๐, 1917
Nell'๐๐๐๐๐๐ del 1917, entrรฒ in guerra l'America: all'epoca avevo due mesi.
Mia madre non prese bene la mia improvvisa nascita: ormai a letto con mio padre ci finiva per dovere o solo quando, troppo ubriaco aveva timore di non compiacerlo.
Ma ormai la speranza per una sua carriera, a ventott'anni si era estinta.
Non ero stato voluto, o meglio lei non mi aveva voluto, non faceva altro che rinfacciarmelo: ricordo ancora di quando ci urlasse contro che noi tre o meglio, noi quattro le avevamo rovinato la vita.
Poi ci abbracciava, ci chiedeva scusa, ci portava ogni venerdรฌ a teatro a vedere l'opera.
Al termine della guerra, ci trasferimmo in America: mio padre era allettato dalla prospettiva di accrescere lรฌ la nostra fortuna, di cambiare aria... lontano: dove avrebbe potuto fare di tutto.
Mio nonno era ormai troppo anziano.
Quando arrivammo ad ๐ฐ๐๐๐๐๐๐, ero un frignante pargolo di un anno.
๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ 1918-1929
Non ricordo niente dell'Olanda o dei primi anni della mia infanzia su suolo americano: ci trasferivamo spesso per via dei commerci e degli affari di mio padre.
๐ฒ๐๐๐๐๐๐, ๐ฝ๐๐ ๐พ๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐๐... era un continuo cambiare casa, cambiare cittร , cambiare dannatamente vita.
Era difficile per noi adattarci costantemente in nuovi posti: non creavi mai legami stabili.
E cosรฌ che cresci solo, mentre tuo padre รจ sempre fuori per lavoro e tua madre cerca di integrarsi nei piรน eleganti salotti esclusivamente per signore: eravamo gli stranieri, gli olandesi, micragnosi mangia-aringhe.
La prima educazione l'ho avuta in casa: tra balie ed istitutori, poichรฉ i costanti spostamenti non permettevano una assidua frequenza in qualche rinomata scuola.
Mi sono sempre impegnato al massimo, ero l'orgoglio dei maestri.
Ed alla fine ci ritrovavamo ad essere sempre noi tre a rincorrerci sulla strada, a sbucciarci le ginocchia; sempre noi tre che ci addormentavamo in salotto a leggere favole, con Victor che poi rompeva ogni entusiasmo con la sua aria austera, fin troppa per un undicenne e la voce nasale che diceva: bambini, a letto.
Era un bambino lui stesso.
Non mi aspetto compassione, non la voglio, non mi interessa, a noi stava bene, non avevamo bisogno di nessuno e di niente.
Per i nostri genitori a stento esistevamo, troppo presi dalla fervente mondanitร del sogno americano: per nostro padre eravamo la sua fonte sicura di guadagno, ha sempre avuto una strana ossessione per Victor... Cristo, รจ sempre stato cosรฌ simile a lui.
Per nostra madre, semplicemente dipendeva dalle giornate.
Non c'erano, mai.
Ho passato i primi ๐๐๐ ๐๐๐๐ ad osservare i bambini felici la domenica, a giocare nei parchi dopo la messa, con le loro belle famiglie, incapace di entrare in relazione, dietro le gonne delle tate.
Francis no... no, lui no: ha sempre avuto il dono di piacere a tutti con una sola occhiata.
E cosรฌ crescevamo uniti, se qualcuno ci faceva un torto, si ritrovava tutti contro: il nostro era un rapporto strano.
Non avendo figure di riferimento per la maggior parte del tempo guardavamo a Victor come il capo, quello a cui dovevamo dare sempre retta, ma Frankie aveva un carattere forte, ribelle... ha preso piรน schiaffi lui da nostro padre che tutti messi assieme.
Non parlavamo mai molto; c'eravamo sempre.
La nostra vita familiare si riduceva a qualche evento mondano a cui ci era permesso partecipare, per il resto?
Eravamo costantemente vuoti.
Fu ad ๐๐๐๐ ๐๐๐๐ che nostro padre finalmente prese la decisione di stabilirsi definitivamente: dopo aver girato le Americhe finalmente potevo chiamare una realtร davvero ๐๐๐๐.
๐ต๐๐๐๐๐๐๐๐๐, ๐ฟ๐๐๐๐๐ข๐๐๐๐๐๐.
Personalmente, l'ho sempre reputato uno squallido scherzo del destino: la stessa cittร sembrava sottolineare, nell'etimologia del suo nome ciรฒ che eravamo, ciรฒ di cui costantemente vivevamo, che ci impediva di annegare nella solitudine piรน totale.
๐ฐ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐, lo stesso che ci avrebbe condotti a distruggerci.
Fu in quel periodo che finalmente iniziai a frequentare una scuola, che per quanto privata, mi pose al centro il quesito relazionale.
Un quesito che mi ero sempre posto in modo assai relativo... ma Victor era in collegio ormai e tornava solo per le vacanze, presto lo avrebbe raggiunto Francis ed io? Avevo disperatamente bisogno di qualcuno; i primi tempi furono orrendi, tra le prese in giro e gli scherzi ma non mi sono mai lamentato.
Victor minacciava di denuciarli, io andavo avanti: se l'avesse fatto
nostro padre avrebbe detto che ero senza spina dorsale, avrei dato prova di non essere coraggioso come Fraanke.
Nostra madre, teneva molto alla nostra educazione: i pomeriggi, tornati a casa ci impartiva lezioni di ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐๐ e ๐๐๐๐๐, poi ci spediva in chiesa dal pastore, ogni venerdรฌ agli spettacoli di teatro senza che mio padre lo sapesse.
Era possessivo, era avido di lei... avevamo solo domestiche donne.
Era terrorizzato all'idea che scappasse, che chiedesse un divorzio, che ci portasse via -noi... il suo piccolo tesoro!-
Nostra madre a sua insaputa cominciรฒ a farci esibire in feste private: odiavo quei momenti, gli occhi della gente addosso... stava riversando su di noi tutto ciรฒ che non aveva potuto essere e se sbagliavamo si chiudeva in camera, altre volte ci urlava contro.
Nostro padre era totalmente assente, non chiedeva nulla, sapeva e faceva finta di niente poi la picchiava, di brutto.
Quando tornava da qualche viaggio a New York, Denver o chissร quale altro stato non faceva che rinfacciare a mia madre di quante volte l'avesse tradita, la violentava e a noi non guardava in faccia: finchรฉ respiravamo andava bene, finchรฉ lei rimaneva al suo posto andava tutto alla perfezione.
Lei era una donna debole.
L'uomo forte, invece, che nei fine settimana faceva di tutto per sopperire alla sua mancanza, viziandoci... era sparito.
Restava solo un infelice, violento bastardo.
Lo odiavo.
Odiavo entrambi.
Non era ubriaco solo perchรจ eravamo nel pieno del ๐๐๐๐๐๐๐ฃ๐๐๐๐๐๐๐.
Imparai presto a farmi riconoscere: a scuola ero il migliore in matematica, tuttavia non ricercavo alcun premio, non ancora... volevo essere lasciato in pace.
Mi dimostravo abile, educato impeccabilmente: per coloro che mi avevano preso in giro, adesso ero la fonte di invidia e rispetto.
Cresceva il mio ego, gli sguardi invidiosi... cresceva il mio bisogno di affetto.
Francis tuttavia era il mio mondo, giocavamo ancora assieme, mi portava sulla schiena, mi capiva davvero... conosceva il lato fragile di un ragazzino che era stato costretto fin troppo presto a crescere.
Eravamo rimasti in due contro tutto e tutti: Victor si era fatto sempre piรน distante, con la sua estrema ambizione.
Stava avendo la sua rivalsa su ere di vessazione, aveva quattordici anni dopotutto, si sentiva potente.
L'ultima volta che ho visto davvero mio padre guardarci negli occhi, avevo ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐.
25 ๐๐๐๐๐๐ del '27, lo ricordo come fosse ieri.
Eravamo in Olanda per il funerale di mio nonno, Wessel: non aveva piรน alcun motivo per restare, come se prima ci fosse stato.
Adesso, nessun contratto.
Appena tornati in America, se ne andรฒ di casa lasciandoci senza un soldo, ipotecammo tutto: iniziarono gli anni piรน difficili della mia adolescenza.
Mamma disperata, credo iniziรฒ a prostituirsi... non ne sono certo ma c'era sempre un via vai di uomini.
Era quella, la verita' che e conoscevo, ma almeno i nonni ancora che esistevano, provvedevano a noi o meglio ala figlia, in qualche modo.
Lui morรฌ ๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐, stroncato da un infarto e noi divenimmo i suoi unici eredi.
Erano gli inizi della ๐ถ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐.
Victor aveva appena diciotto anni, e piรน responsabilitร addosso di quanto potesse sopportare: รจ sempre stato bravo a comandare, con quella scopa infilata su per il culo che si ritrova ad avere.
Non si lamento' un istante, non lo aveva mai fatto ed a volte mi chiedo cosa passi per la sua testaccia, se ci odi o ci ami davvero.
Ricordo tutto anche di quel giorno, lui che si inginocchiava davanti a me con gli occhi di un azzurro debole, mentre Francis mi teneva le mani sulle spalle.
Non abbiamo pianto.
Non ci era permesso farlo.
Non volevo farlo per un uomo che non ci aveva mai amati.
Ricordo che ci abbracciammo.
Furono anni orribili, la gente moriva letteralmente di fame: ma Walraven al secolo americano Walter non era mai stato uno sprovveduto.
Negli anni, aveva fondato
un agenzia di ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐; deplorevole come uomo, ma ineccepibile come investitore.
Gli olandesi checchรฉ se ne dica hanno l'economia nel sangue: non aveva fatto un gioco azionario che non fosse impeccabile e nell'ultimo anno non aveva guidato manovre cosรฌ azzardate se non qualche centinaia di dollari nell'industria, senza perdere cosรฌ ingenti somme.
I prezzi erano schizzati alle stelle, e per quanto ricchi non avremmo potuto campare di rendita in eterno.
Fu lรฌ che ci fu la svolta... Victor si inventรฒ questa cosa: acquistare le case di coloro che avevano perso ogni quotazione, che avevano perso tutto e talvolta rivenderle al migliore offerente; altre volte ricomprarle lui stesso per conto della famiglia a basso interesse dando abbastanza tempo per risarcire il prestito.
Iniziรฒ una lunga catena di acquisti
e sfratti, lunga abbastanza da farlo
diventare schifosamente ricco.
Non male per uno che il giorno primo
ciucciava soldi dalla tetta di nostra
madre.
Un lavoro disonesto: bisognava
sopravvivere.
Siamo uomini, non santi... voi avreste
fatto lo stesso.
๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐, 1930-1939
Nel 1931, morรฌ anche l'unica, distorta figura genitoriale che ci rimaneva: non fu un lutto piรน sentito di quanto fu quello di nostro padre... nell'ultimo periodo si era rinchiusa in sรจ stessa, poi aveva contratto la ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐, per gli studiati dottorini l'๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ o cosi' me la fecero bere: sono piuttosto certo fosse ๐๐๐๐๐๐๐๐, ne morirono nello stesso periodo due amici fin troppo intimi di famiglia.
Ora, eravamo totalmente liberi, sembrรฒ non essere cambiato assolutamente niente.
Victor per una vita intera era stato per
me padre, madre, fratello, amico: non lo sopportavo cazzo, col suo atteggiamento
saccente, arrogante che poi ho imparato ad
imitare bene... cosรฌ bene.
Francis se ne andรฒ di casa poco dopo, appena ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐, a seguito di una lite durata ore in un miscuglio di imprecazioni in americano ed olandese.
Voleva essere un soldato, ormai risiedendo da cosรฌ tanto tempo ne eravamo divenuti cittadini.
Lui era sempre stato uno che amava buttarsi nella mischia, farsi seguire: comandare?
Lui era nato per farlo, uno che non aveva bisogno di forza... la gente lo seguiva di sua sponte.
Provai un senso di tradimento allora, nei suoi confronti, se ne stava andando anche lui, anche lui mi stava abbandonando.
Oggi tutto quello che mi rimane di quel ragazzo troppo audace sono un vecchio orologio ed alcune foto.
Mi domando ancora, davanti ad un bicchiere di qualche whisky scozzese se sarebbe cambiato qualcosa, se avessi implorato di piรน di non andarsene.
Gli dissi che lo odiavo, che non l'avrei mai piรน voluto vedere... Che Victor mi avrebbe spedito dalla ๐๐๐๐ฃ๐๐ ๐ธ๐๐๐, pur di non avermi tra i piedi.
Scoppiรฒ a ridere, fu allora che mi regalรฒ il suo ๐ฟ๐๐๐๐๐.
Passai i seguenti anni in ๐๐๐๐๐๐๐๐ col massimo del profitto, lui all' ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐.
Ero sempre stato un tipo tutto sommato tranquillo, che si era inserito bene nel contesto di boriosi damerini destinati a diventare questo o quello.
Non avevo tanti amici, non ho mai avuto tanti amici se non fin troppi conoscenti che in un modo o nell'altro cercavano di ingraziarsi me per giungere a mio fratello.
Il mondo era falso, anche io dovevo esserlo.
Iniziarono le prime esperienze, le liti con Victor, le estati nei luoghi piรน altolocati.
Eravamo giovani, belli, ricchi... avevamo tutto, eppure il divertimento non mi aveva mai attirato, passavo le ore a cercare di diventare qualcuno, a cercare di raggiungerli, restando sempre il minore dei Van Doren.
Iniziai nel 34' la ๐๐๐๐๐๐๐ฬ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ e ๐๐๐๐๐๐ฃ๐: era sempre stato il sogno di Victor ed io, lo accettai di buon grado nonostante volessi laurearmi nella piรน pura matematica;
eravamo diventati uomini, non ce n'eravamo accorti.
Dentro restavamo quei bambini che avevano solo sperato in una famiglia migliore: avevamo deciso di esserlo per noi, con i nostri difetti, le nostre differenze.
La nostra concezione di vita e amore sbagliata.
Eravamo fratelli, ma c'eravamo scelti.
Mi starรฒ forse dilungando troppo... ma vedete, voglio farvi comprendere: vi fermate tutti sulla squallida apparenza, e io sono uno che quando
inizia a parlare, parla tanto.
Sottolinea quanto sia stato poco incline a farlo.
Cristo, sono cosรฌ umiliante.
In Olanda c'รจ un detto:
โโ๐ณ๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐ฃ๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐โ.
Il filo si spezza lรฌ dove รจ piรน fragile.
L'avrei presto imparato sulla mia stessa pelle.
๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ | ๐ด๐๐๐๐๐, 1940-1955
Scoppiรฒ la guerra in Europa, l'ennesima.
Quel giorno, il ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ 1939, avevo appena ricevuto la lettera d'ammissione al dottorato che mi avrebbe portarl via i successivi quattro anni: vidi lo sguardo di mio fratello invaso dal terrore.
Era solo questione di tempo lo sapevamo bene: nel 41' avvenne l'attacco a ๐ฟ๐๐๐ ๐ท๐๐๐๐๐๐.
L'America scese in guerra e cosรฌ il giovane, audace ๐ฒ๐๐๐๐๐๐๐ ๐
๐๐ ๐ณ๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐.
Il resto รจ storia, la dovreste sapere.
Cominciรฒ ovunque il periodo che ci si incollava alla radio, perfino di notte ad ascoltare il conteggio delle vittime, la riuscita delle operazioni, la caduta dei corpi.
Il periodo di lettere la cui intestazione era sempre la stessa:
โโ ๐ฑ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ; ๐๐๐๐๐ ๐ต๐๐๐๐๐๐โ.
Le conservo ancora, tutte.
Ad ogni modo a volte tornava, e finchรฉ tornava andava tutto bene, altre restava mesi furi a rischiare la vita contro quei bastardi dei nazisti.
Io non fui subito arruolato per motivi di studio, avevo giร perso un anno di ricerca per la ๐๐๐๐๐๐๐ฃ๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐.
Vik portava avanti l'azienda di famiglia e, per un problema di vista non aveva fatto la leva obbligatoria;
Mentre finivo gli studi cresceva in me il desiderio di far qualcosa di utile.
Mi arruolai il giorno dopo conseguito il ๐๐๐๐๐๐๐๐, e Victor non avrebbe potuto fermarmi: ero un adulto, ero consapevole.
Eravamo ricchi e non signoficava piu' niente.
Mi stanziarono in un reggimento di coordinazione radio, lo stesso che coordinava il reparto di mio fratello.
C'era la guerra tutto in torno, ma noi eravamo assieme.
Iniziรฒ cosi' la liberazione, l'inizio della fine delle nostre vite.
Durante un operazione di ricognizione in Olanda, ci fu un imboscata al nostro drappello: quel giorno ero sul campo come addetto radiointercettazione e noi, venimmo catturati come prigionieri.
Fu l'apice della nostra fine.
Non ci uccisero subito no, ci portarono alla loro base operativa di quel territorio, ci torturarono come maiali... roba da matti, roba da far impazzire la gente.
Ma Francis no... Francis no, cazzo lui รจ sempre stato troppo spavaldo, non si รจ mai stato zitto.
Gli sfidava con lo sguardo, gli sputava sugli stivali e loro di contro lo spezzavano lentamente, davanti agli occhi degli altri ancora miracolosamente vivi, davanti ai miei per estorcere informazioni sulle nostre posizioni... da dodici, ne rimanemmo in quattro.
E io piรน io mi ribellavo, piรน loro continuavano.
Dovevo esserci io lรฌ, cazzo... io dovevo essere lรฌ, non lui.
NON LUI, MALEDIZIONE!
Presero ad iniettarmi sedativi, siringhe di glucosio, farmi bere litri di caffรจ per stare sveglio e guardare... e io non potevo reagire, ero come drogato, credetti che il mio cuore non
reggesse.
Resse fin troppo bene.
Due settimane dopo ci liberarono, poi finรฌ la guerra, tornammo in patria;
d
i lui restรฒ solo un fantasma.
Presi a lavorare con Victor, a viaggiare per suo conto, a stipulare contratti, ad avanzare strategie.
Sembrava tornato tutto alla normalitร tutto tranne Francis.
Era sempre stato uno, fin troppo rumoroso, uno fin troppo attivo, sveglio per i miei gusti... ora sembrava come se si fosse spento: sentivo che stava cambiando, sentivo che stava succedendo qualcosa.
Facemmo finta di non vedere, mentivamo a noi stessi credendo che avesse messo la testa a posto.
Ma era diventato paranoico, ansioso, quando discutevamo diventava aggressivo, o al contrario docile come un agnello...
L'esercito se ne accorse, gli diede un congedo a tempo indeterminato e mentre io guardavo mio fratello autodistruggersi, annegavo nella disperazione che quello, per un mio errore radio, sarebbe potuto non avvenire.
Tutto sembrรฒ finire nel 1948.
Francis conobbe ๐ฒ๐๐๐๐๐๐๐๐ in un resort vacanze, due mesi dopo si sposarono.
Il congedo dall'esercito, divenne permanete, lui ci disse che era per futili problemi di salute... mentiva.
Mentiva...
Si unรฌ a noi come ๐๐๐๐๐๐๐๐ nella ๐
๐๐ ๐ณ๐๐๐๐ ๐ฒ๐๐๐๐๐๐ข.
Nel 1950 avevo appena ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ e una prospettiva di sopravvivenza potenzialmente labile quanto la mia salute.
Giusta punizione: accettai di buon grado la malattia che venne.
La odiai e la amai... ma non oso parlarne, nรจ lamentarmene.
Semplicemente รจ parte di me, essa esiste e io ne sono schiavo.
Nello stesso periodo scoppiรฒ la guerra di Corea, quantomeno non rischiavo l'arruolamento e Frank aveva abbandonato le stellette in un cassetto in qualche recondito angolo.
Per la prima volta vidi in lui quell'espressione: alla pronuncia di quelle lettere battagliere il suo viso divenne come stralunato.
Mi accorsi che qualcosa non andava, ma non poteva essere...
Ero io il malato, e forse davanti ai miei occhi si palesava l'effetto di qualche nuovo farmaco.
๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐, nacque mia nipote ๐ด๐๐๐๐;
Francis si stava costruendo la felicitร che si era sempre meritato, perchรฉ lui sรฌ, che sarebbe stato un buon padre.
La nascita della bambina portรฒ gioia, una speranza nella mia vita... potevo essere cosi' anche io!
Ma mio fratello iniziรฒ a trasformarsi di piรน, sempre di piรน: tremava ogni qualvolta udisse la bambina piangere, cominciรฒ a non parlare, altre volte restava da solo a farlo, i tremori notturni aumentarono.
Finรฌ tutto il 1 ๐๐๐๐๐๐๐๐ 1955.
E' una storia che tutti dicono di sapere, ma nessuno la conosce realmente.
Loro, gli altri... non videro i suoi occhi, nei giorni prima che cadesse.
Diedero alla radio la notizia di crescenti tensioni tra l'America e il ๐
๐๐๐๐๐๐... non so cosa sia scattato nella sua mente, forse i ricordi erano divenuti opprimenti.
Prese una pistola, se la puntรฒ alla tempia... premette il grilletto davanti alla culla di sua figlia.
Victor lo trovรฒ riverso a terra, delirante che i crucchi ci avrebbero invaso tutti, saremmo stati sterminati.
La pistola, fortunatamente, era caricata a salve.
Non ricordo altro, delle successive ore: mi ritrovai anche io in un letto di ospedale, Victor accanto con un'espressione cosรฌ stravolta e seria che avrebbe fatto venire gli incubi a tutti i poppanti.
Mi disse che avevo avuto una crisi delle solite, mi ero agitato, mi ero sforzato troppo mentre lo aiutavo a sollevare Francis: un dannato bestione di un metro e novanta.
Io, ancora una volta, mi ero rivelato inutile.
Quando tornai a casa, Francis non c'era piรน, Christine teneva in braccio Elsie: dissero entrambi che era stata la cosa giusta da fare.
Mi opposi, ma alla fine cedetti... il mio corpo lo fece, ancora.
C'era un centro, in ๐ฝ๐๐ ๐น๐๐๐๐๐ข: il ๐ถ๐๐๐ข๐๐๐๐๐ ๐ฟ๐๐๐ ๐ฟ๐๐ข๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ท๐๐๐๐๐๐๐, ๐ผ๐๐๐๐๐ ๐ฟ๐๐๐๐๐.
Mi assunsi ogni responsabilitร del caso, pagai io e continuo a farlo.
Invitammo nostra cognata a restare in casa con la bambina: avrebbe avuto bisogno di qualcuno.
Me ne presi carico, dopo di allora ho abbandonato le emozioni in un cantuccio.
Avevano giร perso un marito e un padre, non potevo permettermi altri errori... per quanto riesco, con loro cerco di dimostrare affetto... di sostituire l'uomo che io so di non essere mai stato.
Cambiai modo di vedere le cose, iniziai ad essere spietato verso me stesso; poi venne facile divenirlo anche con il resto mondo che fino a quel momento mi aveva sputato addosso l'evidenza di una frase:
ยซ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐?ยป
๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐ | ๐ฝ๐๐ ๐๐๐๐, 1959
๐๐๐๐
Mi trovo nella ๐ฒ๐๐๐ข, grigia per un autunno che si prospetta squallido.
Vi chiederete cosa ci resto a fare, mentre la mia famiglia si trova ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐: io vi rispondo, ๐๐๐๐๐๐.
Fisso semplicemente l'๐ท๐๐๐๐ che mi si para davanti.
๐๐๐๐๐๐ ๐ต๐๐๐๐:
โ๏ธ ๐๐๐๐๐๐ข, ๐ฒ๐๐๐ , ๐๐๐๐๐
Reputatemi pure un coglione viziato, non mi offendo.
So di avere avuto piรน del necessario ma d'altronde del piรน puro luteranesimo ho sempre ritenuto giusto che chi puรฒ farlo, deve godersi la vita.
Sono tutto sommato sempre stato un uomo morigerato, che i divertimenti li prende in modo serio, senza superare un determinato limite: non diventare come mio padre.
Noioso, nevvero?
Credo di aver fallito in modo misero.
Tuttavia tre costanti devono rimanere invariate: whisky, macchine e donne.
Non cominciate con quegli sguardi...
non sono un alcolista, benchรฉ meno un puttaniere: ho una reputazione da difendere per quel briciolo di affezione nei confronti della donna che mi ha partorito.
Le donne non le considero troie, sono utili per qualche scopo, eccitanti da ribelli.
Mi ci affeziono, e in qualche modo le rispetto...ma non le amo, e'quel che credo o semplicemente non ci riesco.
Preferisco tuttavia l'alcol al fumo, nonostante il medico continui a suggerirmi di non esagerare: non posso fare a meno che concedermi un bicchiere.
Solo roba di prima qualitร e di reciproco piacere: chicche che mi concedo di tanto in tanto senza mai esagerare, semplicemente non posso.
Sulle automobili, invece, non risparmio... puรฒ ben dirlo la mia ๐ฑ20 ๐๐๐๐๐ฬ ๐๐๐๐.
E ad onor di ciรฒ sono uno che ha sempre odiato viaggiare, o meglio cambiare.
โ๏ธ ๐ป๐๐๐๐๐๐๐๐
Ho avuto difficoltร ad assimilarr l'๐๐๐๐๐๐๐ quasi mi rifiutassi di omologarmi agli altri bambocci che con le loro dita grassocce mi puntavano contro l'indice.
Qualcosa che non ha giovato alla mia giร iniziale introversione e senso di inadeguatezza, fino gli otto anni seppur lo intendessi, mi rifiutavo di parlarlo correttamente: alla fine volente o nolente, l'ho imparato.
Semplicemente avevo capito che per adattarmi era necessario.
A casa si รจ sempre parlato primariamente ๐๐๐๐๐๐๐๐, la lingua in cui mia madre ci cantava le ninna nanne o perlomeno quando si ricordava...
E' la lingua che mi hanno insegnato i miei fratelli, soprattutto: ottimo metodo per comunicare senza fare intendere davvero le nostre intenzioni agli altri o trattare di affari che non vuoi si sappiano.
Scrivo in olandese, penso in olandese, parlo a Francis per la maggior parte in olandese: sono sempre stato dell'idea che comprenda, se ancora riesce a farlo, meglio.
Infletto gli accento con quelle cadenze, talvolta per infastidire le persone, squadrandole con occhio di sfida... sfidandole a correggermi per poi citare ๐ท๐๐๐๐๐๐ ๐๐ข in perfetta dizione.
L'olandese tuttavia, non รจ l'unica lingua nel mio vocabolario.
Giร accennavo a come mia madre interessasse particolarmente la nostra istruzione culturale:
ci ha costretti sin dalla piรน tenera etร a frequentare lezioni pomeridiane di ๐๐๐๐๐๐๐๐ e ๐๐๐๐๐๐๐, due lingue che a stento tollero ed ancor meno utilizzo.
Durante la guerra, tuttavia si sono rivelate abbastanza utili.
Credo nostra madre lo facesse per una sorta di rivalsa professionale, quelle dopotutto erano le lingue della lirica.
Mastico appena anche l'๐๐๐๐๐๐๐๐, ma non lo parlo.
โ๏ธ ๐ฟ๐๐ฃ๐ฃ๐๐๐ ๐๐๐ ๐ฟ๐๐๐๐๐
Sono sempre stato un tipo solitario: in casa nostra vigeva la regola del silenzio, puntualmente infranta da Fraanke.
Quando terminavano i compiti e l'ora dei giochi, scadeva il momento di essere bambini ed iniziare quel mutismo che non portava altro che a chiuderci nei nostri mondi o meglio nelle nostre stanze.
Nessun infante in giro dopo le 18:00, ora che invece passo spesso qualche notte insonne.
Momenti inesistenti quando entrambi si trovavano fuori e sostanzialmente ci attegiavamo come i piccoli che eravamo... presi l'abitudine di uscire di nascosto da adolescente.
Sviluppai da fanciullo, dunque la strana ossessione per i ๐๐๐ฃ๐ฃ๐๐, per i ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐, per i ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ oltre che l'obbligatoria lettura che a me, non interessava piรน di tanto.
Giochi difficili, giochi in solitario.
A dieci anni tuttavia, mi regalarono una ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ป๐๐๐๐ ๐ฐ: presi a fotografare qualsiasi cosa, divenni ossessiobato dai momenti...
Con gli anni questa passione รจ andata scemando, ma conservo numerosi scatti: foto di noi fratelli, di mia nipote (cui sto trasmettendo l'amore per le tessere da incastro), delle mie due ๐ณ๐๐๐๐๐๐๐๐, ๐ฝ๐๐๐ ๐ ๐ฒ๐๐๐๐๐๐ข, qualsiasi soggetto che abbia suscitato la mia attenzione.
Ne porto alcune in valigia, altre nascoste nei panciotti.
โ๏ธ ๐๐๐๐๐๐๐
Ho fatto della mia vita un orologio svizzero.
E' necessario analizzare, valutare tutto, far si che durante il giorno niente sia fuori posto: qualcuno potrebbe azzardare che io abbia paura del cambiamento.
Ma quando sei un ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐, fai propriamente tua la dicitura:
โโ ๐ธ๐ ๐๐๐๐๐ ๐ฬ ๐๐๐๐๐๐โ.
Sei costretto quasi a farlo: meno sprechi, piรน fatturato; e
una routine ben organizzata รจ il primo passo per non agitarsi, non andare di fretta ed io, nelle mie condizioni patologiche devo essere controllato: mai saltare un pasto, mai superare un limite terapeutico.
Sveglia alle ๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐ tutte le ๐๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐ฃ๐๐๐๐ un'๐๐๐ ๐๐๐๐ e poi il lavoro...
Lavoro che comporta spesso spostamenti, cambi di orario ma sono ormai abituato... dopotutto non ho mai avuto una vita stabile.
C'รจ qualcosa perรฒ, per me sacro: i ๐๐๐๐๐๐๐ฬ.
Vado a far visita a mio fratello in quel maledetto ospedale psichiatrico: due ore per andare, due ore per tornare.
Non importa cosa stia facendo, fosse anche stringere al mano al presidente, io prendo quel maledetto treno.
Un vizio che ho acquisito col tempo, รจ quello di cronometrare qualsiasi cosa, giocherellando con il laccetto di quel vecchio Piguet... non tollero ๐๐๐๐๐๐๐.
Forse perchรจ per lungo tempo io stesso non sono stato puntuale.
โ๏ธ ๐ฟ๐๐๐๐'๐ ๐๐๐๐๐
Ricordo intere ore a provare nuove melodie al pianoforte.
Lo spietato spirito musicale di nostra madre, non ha esimato noi, povere creature dal dover imparare a suonare uno strumento.
Victor era una frana al pianoforte, la musica d'altronde non รจ mai stata il suo campo ma non se la cavava male al violino.
Francis mostrรฒ attitudine per il violoncello ed io dovetti sorbirmi intere ore di Mozart, sonate, notturni.
Odiavo quegli stupidi concertini da salotto che nostra madre ci costringeva a mettere in atto durante i tรจ con le amiche.
Non faceva altro che minare la mia giร inesistente integrazione sociale.
Esultai per certi versi, quando Victor andรฒ in collegio: avevamo sciolto il trio ed infranto le imbarazzanti ideologie di nostra madre che continuรฒ comunque a portarci a teatro per vedere l'opera; un abitudine che, quando ho tempo, non disprezzo di espletare.
Ad oggi ho perso la mano nel suonarlo, ma vi sono alcuni momenti in cui non posso fare a meno di sfiorarne i tasti.
Non suonerรฒ mai per altri, ho smesso da tempo di farlo.
RandomBk ; greyshelby ; lumemio ; _SCREAM_GIRL; ghost-_-head ; thelofits; __psycoo ; Black_Riddle ; MDCproduction ; santiagoblues
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