ᴡᴀʏ ᴏғ ʙᴏᴏᴅ: ᴋᴀᴢ "ʟ'ᴏᴍʙʀᴀ"

metts_ ; dangershindoulover ; RandomBk

┏━━━━•❅•°•❈ - •°•❅•━━━━┓

❝─ ᴇᴠᴇʀʏ ᴍᴀɴ,
ᴇᴠᴇʀʏ fuckin' ᴍᴀɴ owes ᴅᴇʙᴛ to ɢᴏᴅ...
A sɴᴇᴀᴋʏ god, a ʀᴇᴀʟ ʙᴀsᴛᴀʀᴅ.
His ɴᴀᴍᴇ? It's ᴅᴇᴀᴛʜ. ─❞

ᴋᴀᴢ

┗━━━━•❅•°•❈ - •°•❅•━━━━┛

ʀᴏʟᴇ: killer ; mercenary ; master of arms
ɴᴀᴍᴇ: Kaz
sᴜʀɴᴀᴍᴇ: Dunnei
ᴀɢᴇ: 27
sᴛᴀᴛᴜs: in a strange thing
ɢᴇɴᴅᴇʀ: male
ᴘᴇʀsᴏɴᴀʟɪᴛʏ: INFP-T
broken inside ☾︎ overprotective ☾︎ overthinker
ʜᴇɪɢʜᴛ: 1,90 cm
ᴡᴇɪɢʜᴛ: 75 kg
ᴇʏᴇs ᴄᴏʟᴏᴜʀ: cobalt blue
ʜᴀɪʀ ᴄᴏʟᴏᴜʀ: dark as the night   


ʀᴜᴏʟᴏ: ᴍᴇʀᴄᴇɴᴀʀɪᴏsɪᴄᴀʀɪᴏ

"Dicono sia un sicario,
un figlio di puttana,
che abbia ucciso dei bambini"

Non ti volti.
Perché sai che le loro parole sono rivolte a te.
Alle tue mani.
Assassino.
La taverna è sporca, lercia.
Tanfo di uomini e birra.
Sei feccia, tra la feccia
ma non puoi avere di meglio.
Non avrai mai di meglio.
No.
Mai quando sei un mostro,
come te.
Sei seduto nell'ombra.
Ti sei ombra.

"Ha stuprato una donna e l'ha sgozzata davanti a suo figlio"

Ascolti le loro parole.
Hanno un peso le parole?
Non più.
Non quando alla gente
piace sputare.
Perché alla gente piace mentire.
Senti i loro sguardi,
le loro occhiate furtive.
Paura.
La fiuti nell'aria.
Ma non sanno quanto si sbaglino.

"È un mostro senza onore"

E sogghigni, dietro il boccale
perché loro non potranno mai.
Mai capire.
E mai sperimentare quel che chiamano onore.
Onore... e tu?
Tu lo hai l'onore?
Uccidi per denaro.
O forse perché ti piace farlo?
Oramai non te lo domandi più.
Ma loro, loro
non sanno quello che fanno.
Quello che dicono.
Sei solo.
Sei solo al tuo posto.
Sarai sempre solo.
Non c'è vita, non c'è amore.
Solo morte.
Rancore,
dolore.

"Dicono che non abbia cuore"

Ma come puoi non averlo?
Come puoi non averlo, se provi passione?
Perché è questo che sei.
Non terrore,
non odio,
non morte.
Sei... ombra,
sei pura pulsione.
Istinto.
Lanci due monete sul tavolo.
Tintinnano.
Rumore nel fragore.
Ti alzi.
Per un istante tutto tace.
Cammini.
Silenzio.
Non ti volti.
Il cappuccio calato.
Puzza di disgusto,
ribrezzo,
sudore.
Sulla soglia ti volti.
Aveva ancora gli occhi
spalancati di orrore.
Non un urlo.
Immobili.

"Quella sarà la tua missione"

Spezzare vite,
Tagliare gole.
Sei.
La.
Lama.
Migliore.

ɴᴏᴍᴇ: ᴋᴀᴢ*

"Non correre Kaz!"

Ride Mia.
È così allegra, lei.
È così piccina.
Giocate assieme.
Lei ripete sempre il tuo nome.

"KAZ, KAZ, KAZ, KAZ!"

Gira su se stessa, fino a cadere
sul prato, al Sole.

Ritorni indietro,
ti stendi a fianco a lei.
Guardate insieme le nuvole,
il cielo.
La vita è dura, ma è felice.
È felice almeno per ora.

"Kaz, che significa
il tuo nome?

Ti chiede.
È così innocente,
ha la tua più totale devozione.

"Non lo so Mia,
che significa il mio nome?"

Chiedi.
Non ti è mai sorto il dubbio.
Tu sei stato sempre e solo Kaz.
E Kaz non è importante.

"Secondo me,
significa fiore"

E così dicendo ti mette
una margherita nei capelli.
E tu,
tu buono come sei,
la lasci fare.

"MIA, KAZ"

Vi chiama vostra madre.
Dovete tornare in casa,
è pronta la cena, vostro padre
sta per tornare.

"Mamma,
Kaz significa fiore"

Tu ridi, i capelli scarmigliati,
gli occhi azzurri vispi e un po' maliziosi.
Non ha mai avuto così ragione.
Da allora per lei sarai un fiore.

"Kaz..."

La voce piena di dolore.
Sempre più debole.
Sempre più incolore.
Poco più di un sussurro.
È passato così tanto tempo
da che eri fiore.

Solo sangue.
Ora sei distruzione.

ᴄᴏɢɴᴏᴍᴇ: ɴᴏɴ ɴᴇ ʜᴀ ᴘɪᴜ̀ ᴜɴᴏ, ɪɴ ᴘᴀssᴀᴛᴏ ᴇʀᴀ ᴅᴜɴɴᴇɪ

"Io sono Mercurio,
lui è Sidonius"

Solo nomi,
nessun cognome.
Loro hanno abbandonato da tempo
le proprie identità.
Tu, voi farete lo stesso.
Chi eravate?
Chi sarete?
Nessuno lo può ricordare.
È tutto vuoto.
Non valete nulla.
Siete figli di nessuno,
resterete nessuno.
Non ricordi le tue origini, non puoi.

"Non devo ricordare!"

Devi dimenticare.
Perché qualsiasi legame si possa spezzare.
Solo così potrai rinascere.
Potrai ricominciare.
Sei tu, solo tu.
E Mia.
Solo voi due vi conoscerete.
Solo voi due saprete.
Ma ora non sai, perché non sei più nulla.
Un bambino senza casa.
Un albero senza radici.
Un fiume senza fonte.
Loro sono tutti ombre.
Vi scortano dentro,
la caverna è grande.
Sono tutti seduti ad un tavolo.
Sono in tutto cinque.
Le stringi la mano, tutto sembra così
lontano.

"Che roba è questa,
Mercurio,
adesso anche i bambini?!"

È un omone tarchiato e arcigno
che parla.
Anche lui non ha cognome.
Attendi, trattieni il respiro.
In quell'istante, quello è tutto il tuo destino.

"Di chi sei figlio?"

Non ricordi.
Non hai più voce.

ᴄᴀsᴀᴛᴏ/ʟᴇᴀʟᴛᴀ̀: ɴᴇssᴜɴᴏ

"Noi non siamo fedeli,
solo a noi stessi"

Deon ti guarda.
È lui che vi insegna a scrivere, è lui che vi racconta le storie.
Ma le parole che pronuncia,
non sono vuote o sole.
Sono pregne di verità.
E tu non ci fai altro che ragionare.
Non appartenete a nessuno,
non siete fedeli ad alcuno.
Solo a voi,
alla Compagnia delle Lame.
A volte vi assoldano per ammazzare,
a volte vi vietano di andare.
Ed è in quegli unici momenti
che ti permetti di riflettere.
Da quanto tempo ormai fate quella vita?
E se loro non dovessero tornare?
Infondo siete ancora dei bambini, anche se ormai hai quattordici anni.
E già le mani macchiate.

"Io vi sarò fedele"

Giuri.
Quando siete entrati nella Compagnia,
avete votato col sangue.

"Un solo corpo,
un solo sangue"

La cosa più simile
ad una famiglia che ti rimane.
E tu sei sempre stato devoto alla famiglia.
E quando anche quella scompare,
non importa quanto ti paghino, quanto ti preghino, supplichino di rimanere
-perché ammettiamolo,
sei il migliore nel tagliare gole-
è dopo tutto quella merda;
è dopo tutta quella merda
che ti ha frantumato l'anima.
Tutta questa fottuta merda
che hai capito che c'è solo una opzione che ti rimane.
Restare con te stesso.
Anche se non ti sei leale.
Perché non hai più nessuno.
Una donna?
Le donne non ti potranno mai amare.
Chi mai potrebbe amare un omicida?
Un amico?
Hai l'anima troppo scura,
così torbida, che ci si può affogare.
Eppure sapresti restare...
Fedele.

ᴇᴛᴀ̀: ᴠᴇɴᴛɪsᴇɪ ᴀɴɴɪ

"Sai quanto tempo ti rimane?"

Sussurri, pronto ad affondare
il coltello nella gola.
È un ragazzo giovane,
probabilmente ha la tua età.
Si è macchiato del crimine di stuprare un ragazzina poco più che tredicenne.
Disgusto.
Il padre non aveva molto da offrire, ma evidentemente alla bambina ci teneva.

In ogni caso l'occasione non te la sei fatta scappare .
Sei sempre felice di ammazzare uno o due di quei bastardi segaioli.
Quante volte è capitato?

Quante vite hai spezzato?
Ormai hai smesso anche di contare.
Da quanto tempo sei così
inesorabilmente mutato?
Da quel ragazzino solo e spaurito
adesso sei un uomo.
E ora sei lì, e l'altro ti prega.
Avrebbe potuto campare se non avesse avuto così tanta fretta di soddisfare quel suo uccello arrapato.

"Immagino che anche la bambina,
ti avrà supplicato di aspettare"

Si dimena per scappare ma lo tieni saldo.
La tua voce un ringhio basso.
Non è che tu sia abituato molto a parlare.

Non vedi perché dovresti avere pietà.
Loro non ne hanno per te,
mai avuta.
Non hai mai compreso quando la gente prega per essere salvata.
Non capisci.
Perché non succede.
Mai.
La gente non è mai salvata.

"Aveva quattordici anni"

Cali il colpo.
Preciso, calcolato.
Come Mercurio ti aveva insegnato a fare.
Avevi più o meno la stessa età
della ragazzina, quando
hai iniziato ad ammazzare.
Ora ne hai ventisei.
E ancora, ancora, ancora.
Non ti sei ancora
fermato.

ᴀsᴘᴇᴛᴛᴏ ғɪsɪᴄᴏ: ʀɪᴄʜᴀʀᴅ ᴀʀᴍɪᴛᴀɢᴇ

"È un maschietto"

Gli occhi di papà sono lucidi.
Sei il loro primo figlio.
Il loro dono del cielo.
Una sorpresa,
qualcosa di meraviglioso.
Sei un esserino tutte guance
paffute e labbrucce da baciare.
Un angelo.
In te non vi è macchia
dell'assassinio che diventerai.
È orgoglioso il papà, la mamma
è sfinita.
Non hanno di che campare, ma
ti ameranno, ti vorranno bene.
Sono innamorati, sono così giovani.
Siete una famiglia.
E poi li apri, gli occhi.
Immensi pezzi di cielo azzurri e cristallini come l'acqua, come quelli della nonna.
Sono ancora così... puri, così
innocenti.

Sei ancora così innocente.

Per la prima volta - e forse
una delle poche- non hai fatto
che una cosa buona.
Piangi.
Almeno per una,
maledetta volta,
non sono lacrime di dolore.

Hai appena due anni,
quando nasce Mia.
Avete entrambi i capelli così neri,
ma a differenza tua, lei ha anche gli occhi scuri.
I tuoi sempre così...
limpidi, profondi, chiari.
Ci si può già leggere il mare.

Cresci piccolino e magro.
Ma almeno cresci.
Chi nasce nel tuo stato,
difficilmente sopravvive.
E tu vuoi che anche
Mia lo faccia.

"Bambolina"

Dici prendendole un ditino.
Le tue mani sono delicate.
Non ancora sfregiate dai calli della
spada.
E poi...

"Non la toccare!"

Ora hai dodici anni,
mentre impugni il coltello contro quell'uomo che vi ha chiesto come vi chiamate.
Hai dodici anni,
devi avere il coraggio di un leone.
Siete sporchi, luridi, lerci.
Fuliggine mista a fango.
Hanno incendiato tutto.
Non è rimasto più nulla.
Solo morte.
Solo distruzione.
Solamente voi due.
Sei un piccolo demonio mentre
ti poni innanzi a lei.
Non le faranno del male.
Nessuno le farà male.
L'uomo ghigna compiaciuto,
ha un naso aquilino,
lo sguardo furbo,
il capo brizzolato.
Un ragazzo più giovane è accanto a lui.

"Non vogliamo farvi del male,
bambino"

E fa un sorriso,
ma non è rassicurante,
per niente.
Però sì, di sicuro
è affascinante.

"Abbassa il coltello.
Sidonius,
vai in giro a controllare."

Ha il tono autoritario e
poi si abbassa alla tua altezza.
Ti guarda negli occhi.
Sono grigi e accattivanti.

Non sei molto alto, e sei instabile sui tuoi piedi.
La presa sul coltello non è così salda, tremi; non lo abbassi.
Ma che ne sai infondo?
Come sai come si impugna un coltello?
Hai.
Solo.
Dodici.
Anni.
Mia singhiozza, tu la prendi per mano.
Ma tu, tu non distogli lo sguardo.
Così scuro da fare male.

"Nessuno, Mercurio."

Torna, il giovane
di nome Sidonius.

"Portiamoli via,
potrebbero tornare"

Dice il più anziano.

E per un momento,
valuti di scappare.
Ma poi? Poi che farete?
La mamma... la mamma
diceva di non fidarsi degli sconosciuti.
Entrambe le opzioni portano alla morte,
ma non sai ancora che la seconda,
quella che ti brucia l'anima è peggiore.
Sei anche abbastanza sveglio,
per un soldo di cacio della tua età.
Ma vedi Sidonius esitare.
Allunga le braccia verso Mia,
prima che tu la possa fermare,
lo sta già abbracciando.

"Va bene, ma se vedo che... se vedo che... che le fate del male,
giuro che..."

E poi inizi a singhiozzare.
Hai la voce spezzata.

Lacrime iniziano a scendere.
Sono calde, amare e non le riesci a fermare.

Quando vi portano alla caverna, rimani in silenzio.
Ti guardi intorno.
Ti hanno ripulito,
dato da mangiare.
L'unica donna ha detto che
"Devi ingrassare".
Ti guardi i polsi magri, non avete mai avuto molto con cui nutrirvi.
Mia sta dormendo.
Tu li ascolti sussurrare.

"Alza quel dannato pugnale!"

Assej grida, hai imparato
che non ti deve importare.
Assej grida sempre.
Digrigni i denti, la fronte crucciata.
Ora hai sedici anni,
da quando vi hanno preso,
ogni giorno ti alleni.
Vuoi imparare a combattere,
vuoi imparare a lottare.
Vuoi saperti controllare.
Anche Mia sa dare di scherma.
Sei arrabbiato, irruente, marziale.
Sei diventato alto, il più
alto lì in mezzo.
Quasi elegante.
Muscoli snelli, vita stretta.
Un fisico atletico, scattante, agile, fiero.
Quante donne hai fatto sospirare?
Hai anche un bel viso.
Labbra sottili, zigomi alti.
Forse somigli a tua madre.
Anche Mia è bella.
Ma Mia fa soffocare.
Occhi di ghiaccio, ormai, senza più cielo.
Solo freddo.

Freddo.
I corpi che hai dovuto bruciare.
Freddo.
Il silenzio che hai udito.
Freddo.
Le lacrime che iniziano a colare.
Bollente, l'urlo che ti lasci sfuggire.

Non piangi più, da allora.
Hai finito le lacrime.
Ed è solo colpa tua.
Ma ora sei un uomo,
gli uomini non piangono.
E sei affilato, come acciaio.
Sei tempestoso con il mare.
Un viso giovane, un corpo sfregiato.
I capelli che ti scendono lungo il collo.
Non ti arrivano alle spalle.
li avevi lunghi, li hai dovuti tagliare.
Ti gratti il mento,
lo ricopre una leggera barba.
Sei bello, indubbiamente.
Non ti importa, non
quando hai anima e corpo butterati da cicatrici.
Sei efficenza.
Sei forza.
Sei assassinio.
Sei ombra.

ᴄᴀʀᴀᴛᴛᴇʀᴇ:*

"Kaz ti prego,
non cambiare"

Mia poggia la testa sulla
tua spalla.
Siete ancora sul prato, fermi.
A giocare.
È felice il tempo, in te non vi è traccia di sofferenza.
Sei ancora così bravo,
sei ancora gentile,
sei ancora delicato.

Non le rispondi.

Timidezza forse?
La verità è che non sei mai stato troppo bravo con le parole, ma la guardi negli occhi.
Ed è come se avessi parlato.

Sei così taciturno.
Sei così isolato.
Un mondo tutto tuo.
Ma sei ancora calore.
Non sanno mai che pensare, sei sempre così tranquillo.
Sei un fiume in piena,
e sei pronto a straripare.

"Veloce, il ragazzino"

E terribilmente ostinato.
Non ti arrendi facilmente.
È quando sei solo... che
non sei altro che...
Non sei altro che così...
così spaventato.
È quando sei solo, e quindi sei inquieto.
È quando sei solo che ti guardi.
Ti vedi e sei frantumato.
Ma non lo devi mostrare.
Devi essere preciso, controllato.
Devi sempre portare tutto dentro,
ma é quando tutto si svuota che diventi,
è solo allora che diventi arrabbiato.

"Quanto tempo è passato?"

Mercurio è compiaciuto.
Ti guarda crescere.
Stai piano piano imparando
come fare, a tenere la spada.
A lanciare il pugnale.
Leggero, raffinato.
Sei intelligente e sveglio.
Sei acuto.
Sei spietato.
Ma ti guarda,
Mercurio ti guarda e ti tira un pugno.

"Sei troppo debole"

Si volta e ti lascia a terra
a sanguinare.

E tu lo sai che infondo ha ragione.

"Guarda prima di attaccare"

Per te non è un problema.

Ti è sempre piaciuto osservare.
Tu ami osservare, sempre.
Nell'arte della danza devi saperlo fare
Sei preciso e ponderato.
Non importa quanti lividi, quanti colpi non riesci a parare.

"ALZATI,
HO DETTO ALZATI!"

Ti tira i capelli, ti fa male.

Sei così cocciuto che ti rialzi.
Hai bisogno di rialzarti.
È l'unico modo che hai.
È l'unica cosa che ti fa sopravvivere.
Lo devi fare.
Hai smesso quasi di respirare.
Solo botte, calci in culo.
Calci di Sidonius, calci di Yera,
ma soprattutto, quelli che fanno più male sono i calci che ti continui a dare.
Chi sei?
Ghiaccio.
Mercurio ti dice che sei troppo facile da spezzare.
Ma sono passati anni da quel pugno che ti ha fatto così male.
Tu non vuoi dargli ragione, no
dopo quel che ti ha fatto diventare.
Dopo tutto quello che hai fatto.
Perché cazzo ti continua a sottovalutare?
E la notte, quando guardi la luna, vorresti solo urlare.
Perché la vita è una puttana.

"ALZATI, NON SEI FORTE ABBASTANZA"

No,
lo sei, lo sei tanto da ammazzare.
Non riesci a sentire nulla.
Perché.
Fa.
Male.

"Non...
non mi lasciare"

La luna ti guarda.
Come ti ha sempre vegliato.
Vuoi bene alla luna.
Almeno lei, non ti ha mai giudicato.
Vuole bene alle ombre.
Vuole bene a quelli che sono
come te.
Vuole bene, a chi non sa
più cosa fare.
Sei ubriaco, vaghi, erri.
Ombre, frammenti, e ricordi.
Troppi ricordi del passato.
Non hai mai del tutto dimenticato.
Ma non capisci cosa, cosa
cazzo hai di sbagliato.
Perché cazzo.
Sei.
Rotto dentro.
Incrinato.
Cosa?

Cosa è ormai giusto, cosa è sbagliato?
Lo fai, continui a sopravvivere.
Sei scostante.
Uccidi.
Assassino.
Criminale.
È quello che ti hanno insegnato.
È l'unica cosa che sai, che puoi fare.

Urli.

"NON LA POSSO MANTENERE!"

E ti fa male,
hai spezzato una promessa.
Sei cambiato.
Ti porti una mano al cuore.
Lo senti battere.
È vivo, e tu?
Stringi i pugni.
Non devi più provare emozione.
Nessuna pietà, loro non l'hanno avuta.
Sei.
Solo.
Dannazione.

ʙᴀᴄᴋsᴛᴏʀʏ:*

"Mio piccolo amore,
mio piccolo cuore"

Nasci in un villaggio,
è sperduto, quasi inesistente
nella Valle di Arryn.
Ai piedi delle montagne.
Nasci che non è ancora così freddo.
La mamma è ancora così dolce,
lo sarà sempre con te.
Anche il papà.
Lui ti vuole bene
ma è sempre fuori.
Sempre fuori a lavorare.
È un agricoltore tuo padre.
Un agricoltore e come tale
ha un padrone.
La prima volta che lo vedi, lo minaccia di sfrattarvi.
Ma alla fine ce la farete.
Resterete uniti.
A te piace giocare a biglie.
Ne conservi ancora un sacchetto.
Ti serve per non scordare.

C'è il fuoco.

In quanti vi hanno attaccato?
Perché non li avete sentiti gridare?
Papà vi urla di scappare.
Devi proteggerla ti dici.
Morte.
Sei scattante, sai dove andare.
Ai Clan delle Montagne non interessano due formiche.
Due bambini.
E quanto tutto finisce trovi il coraggio di tornare.
Crolli in ginocchio.
Non hai più voce, non sai nemmeno
urlare.
Quanto tempo passa, prima
che riesci a reagire?
Fumo, fango.
Inizi a chiamare.
Nessuna voce.
Trovi il suo cadavere.
Tua madre, le vesti strappate, ha le cosce aperte.
Ti viene da vomitare.
È così che dopo tre giorni vi trova Mercurio.

Impauriti, affamati.

"Siamo quasi arrivati"

Non ti fidi, ma se vi avessero voluto far del male, lo avrebbero già fatto.
La montagna è grande.
La montagna è pericolosa.
Vi invitano ad entrare.
Vi offrono del pane.

La caverna è profonda.
È una grotta.
Un covo.
Un rifugio di assassini.
Feccia.

Ti guardano tutti,
ma tu non hai paura.

"Adesso i bambini...
Mercurio, sei pazzo"

Non dormi, sei stanco.
Non ti riesci a rilassare.
È l'uomo basso e tarchiato che continua a mormorare parole di cui non capisci il significato.
Capirai col tempo, che sbottare ed imprecare è una qualità di Assej.
Sono tutti reietti là dentro.
Tu non hai paura.

Discutono per ore, per ore.
Ore.
Crolli, cullato dalle loro sempre più feroci discussioni.
Non sogni nulla.
È allora che hai smesso di sognare.
Solo incubi, facce scure.
Il giorno dopo vi svegliano all'alba, vi fanno correre per i sentieri .
Sta morendo il bambino.

Mercurio è
la cosa più vicina ad una
padre.
È lui che ti lascia restare.
È lui che comanda, è un vero bastardo
un tempo ha disertato.
Mercurio è cattivo, è malato.
Ma ti cresce, ti ha addestrato.
Anche tu forse sei malato.
Sidonius è il più allegro
là dentro, e ti è quasi fratello.
Era un morto di fame.
Quando siete morti di fame,
l'alternativa alla morte è rubare.
Assej urla sempre,
Gli hanno tagliato le palle.
E lui ha strangolato nel sonno
il suo padrone.
Assej infondo è buono.
Assej ama Yera.
Anche lei è macchiata,
è di Essos, è fuggita perché ha avvelenato il suo lenone.
Yera è tua madre.
Ed infine c'è Deon,
lui era un misero cantastorie
al posto della cetra, aveva un coltello
in mano.
Sono tutti dannati.
Ma sono la tua famiglia e in un certo senso ti senti legato.

Crescere alla montagna è dura.
Non c'è più innocenza.
Non c'è più nulla.
Sei dovuto crescere troppo in fretta.
Ti hanno temprato.
Ti hanno plasmato e tu lo fai perché hai un debito.
La notte vi riunite attorno al fuoco.
Deon vi racconta storie.
Sono gli unici momenti in cui ti senti ancora bambino.

"Auguri fratellone"

Mia ti guarda
ormai non la riconosci.
Mia.
Siete una coppia di assassini.
E siete i migliori.
Apre il sacco, c'è un pulcino di corvo.
È solo.
Ti dice che l'ha trovato nel bosco.
Lo affida a te, perché
te ne saprai prendere cura.
Mia ha ancora fiducia.

"ERA UN BAMBINO, CAZZO.
UN FOTTUTO BAMBINO.
ERA UN INNOCENTE!"

Questo, questo non glielo puoi perdonare.
Non perdi mai la pazienza...
ma questo, questo ti fa disgustare.
Siete tornati da una missione.
Nessuno ti sta a sentire.
Afferri tutte le tue cose.
Non vuoi più rimanere.
Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Esci.
Messaggero ti segue, lui ti è devoto.
Cammini nel bosco, non ti volti indietro.
Ed è quello che ancora più ti fa male.

Quando torni c'è solo sangue, come allora.
Li hanno scovati.
Un covo di assassini e ricercati.
Tutti macellati.
E ti fai una promessa,
mentre inizi a bruciare i corpi, con il volto rigato di lacrime.
Bruci tutto.
Tranne Mia, no.
Lei ha più onore.
Ti senti un buco nel petto.
Ti fai una promessa.
Li devi vendicare.

È allora che inizi a vagare.
Sei un cavaliere errante.
I sette regni, il mare.
Ma non hai più nulla, nessuno per cui lottare.
È per questo che uccidi per denaro.
Ti assoldano come sicario.
Mercenario.
E a te piace.
Perché sei bravo.
Perché prima o poi speri di morire.
E mai, mai scappare.
Mai avere paura.
Mai dimenticare.

"La pietà si prova solo per i morti"

È quello che
ti hanno fatto diventare.
Sei tormentato.
Vorresti tornare indietro.
Quando tutto è iniziato.

ᴜʀɪᴏsɪᴛᴀ̀*:

ᴛɪᴛᴏʟɪ:

"Nessuno l'ha sentito arrivare,
era un fantasma, un ombra"

Sei silenzioso,
sei nero.
Nessuno ti può sentire arrivare.
Morte.
Sfuggente,
non ti fai notare.
Mimetizzato.
Non ti possono prendere.
Tu li puoi solo sentire gridare.

"E' stato il donatore di biglie"

È l'unico segno.
L'unica cosa che puoi lasciare.
Ogni biglia ti ricorda.
Ogni biglia, una vita.
Biglie nere.
La certezza di ricordare.

ʀᴇʟɪɢɪᴏɴᴇ:

"Non ci sono dei.
Se ci avessero ascoltato, ora
non saremmo qui"

E tu non puoi far altro che
credergli.
Perché Deon è saggio.
Deon sa tante cose.
Deon vi racconta storie.
Storie lontane, di luoghi oltre il muro,
oltre la Barriera.
Non hai mai lasciato la Valle.
Non hai ancora iniziato a viaggiare.
Anche Yera ti racconta storie mentre prepara veleni.
Sulle città oltre il mare, su R'hollor.
Hai promesso a Mia che da grande la porterai a Braavos.
Ma lei non ci è mai arrivata a crescere.
Hai realizzato, mentre vaghi
che Deon ha sempre ragione.

"Ti prego, per gli dei!
Se ci credi non farmi
del male"

Supplica.
Tu non credi.
Tu hai smesso di pregare.
Non c'è nessuno.
Un solo dio ad aspettare.

ʀᴇʟᴀᴢɪᴏɴɪ*:

ʟᴀ ᴄᴏᴍᴘᴀɢɴɪᴀ: {nella storyline, approfondimenti in role}

ᴋʟɪssᴀ sᴀɴᴅ: _-CLEO

La ragazza non urla.
Ma nemmeno ti ringrazia.
Eppure, per puro caso l'hai appena salvata.
È bella.
Una bellezza dorniana.
Ti astieni dal commentare.
Prima che ti possa allontanare ti trattiene per un braccio.
Appena ti ha sfiorato sei scattato.
Così come il tuo pugnale verso la sua gola.

"Ti posso ripagare"

Ti guarda con desiderio.
È ovvio che intende.
E tu, di certo sei un giovane aitante.
Quanti anni ha?
Sedici? Diciassette?
Ti volti e ti allontani.
Non le farai del male.

Elora Arryn: Metal_nerd

"Ai vostri ordini,
mia signora"

Obbedienza.
Le devi protezione.
La lady ti paga bene.
Le sarai fidato finché
ti chiederà di proteggerla.
Finv
Per il resto te ne vuoi solo andare.
È il tuo lavoro infondo, no?
Anche se odi tutto ciò che con la corte ha a che vedere.
E la nuova regina,
non è una donna di cui ci si può fidare.
Troppi intrighi, e la lady è una donna sola.
È instabile.
Ma va bene,
va sempre bene.
Hai giurato di obbedire.
Finché c'è denaro, sei leale.
Quando questa merda sarà finita.
Te ne vorrai solo andare.

sᴘᴏsᴀᴛᴏ:

Una donna, non ti potrebbe mai amare.
Sei troppo dannato.
Chi mai lo potrebbe fare?
Ti sei chiuso in una trappola di dolore,
sangue e disperazione.
Eppure ne avresti così bisogno...
Quanto ne avresti.
Ti sei quasi dimenticato del tempo
in cui riuscivi ad amare.
Forse infondo ne sei ancora capace.

ᴏʀɪᴇɴᴛᴀᴍᴇɴᴛᴏ sᴇssᴜᴀʟᴇ:

Non hai mai giaciuto una donna...
solo da ragazzo ti è capitato di
baciare.
Non ricordi più il viso.
Non ricordi più il sapore.
Qualche volta sentivi Yera e Assej
nella caverna.
Hai paura di legarti perché tutto
Tutto,
alla fine quello che tocchi...
Muore.

*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~

L'angolo di Bisk

Eccomi qua... Metal_nerd -iliade e altri tag tattici, vi si ama belli!
Piccolastella9605,Corvus_Lestrange27, MDCproduction,peculiarpeeps, LordPignaTyrell,s-salem,ineffablekid,
-sandprince,dangershindoulover,
-mollettaa-, chiedo venia per il disturbo e ditemi se ho dimenticato qualcuno.
Non nemmeno il coraggio di ricontrollare.
Perché tanto so che è pieno di errori.
Perché poteva uscire meglio? Sì.
MA, dopo essermi commiserata abbastanza.
Eccolo qua il bambino, ehehehehe.
Ringrazio chi mi ha sopportata negli scleri.
SÌ, MET e STELLINA è a voi che mi rivolgo :).
Vi voglio bene.
Ecco perché a fine del capitolo vi ho lasciato un regalino che non vi spoilero **occhiolino**.
Di seguito alcune spiegazioni, ovviamente il personaggio in role verrà da se.

ɴᴏᴍᴇ:*

Il nome Kaz è un nome di linguaggio slavo che letteralmente significa "distruttore" o "distruttore di pace".
O un anagramma anaciclico di Zak che in tal caso significherebbe "Dio si ricorda, memoria di Dio".
Giuro raga, il personaggio l'ho scritto ancora prima di andarlo a cercare.

ᴄᴀʀᴀᴛᴛᴇʀᴇ:*

Questo mi ha dato non pochi problemi.
L'ho fatto leggere a mia sorella e lei ha detto che l'ha capito.
Quindi in caso è colpa sua.
Spero almeno sia passato il personaggio.
Un uomo talmente tanto sofferente, talmente triste, che è stato cresciuto come un assassino, da assassini.
Dunque a suon di calci, pugni e parolacce che piano piano si è frantumato.
Fino a che si chiede cosa sia realmente giusto e sbagliato, e quanta verità ci sia in quelle sue azioni e se non siano solo dettate da tutto quel dolore, ed è così affossato in questa, che crede di non avere via di salvezza e redenzione.
È un personaggio se possiamo dire quasi filosofico,: stoico, osservatore, distaccato e introverso che segue tutta una sua morale "grigia" appunto.
Da antieroe, composta da un macabro sarcasmo e insofferenza alla condivisione.
Per perseguire questa sua morale è un ragazzo che non si spinge mai ad eccessi che gli potrebbero risultare fatali quali bere smodatamente, comportarsi in modo troppo riconoscibile, ma questo non significa lasciare gli altri indietro.
In una situazione di pericolo indubbiamente penserà a salvare prima gli innocenti.
Non uccide mai, mai bambini; le donne solo per una "buona causa" e se pagato bene.

ᴄᴜʀɪᴏsɪᴛᴀ̀:*

Ha un corvo domestico che si chiama Messaggero e praticamente lo tratta come se fosse una persona.
È stato iniziato da Mercurio a vari stili tra cui la danza dell'acqua, ma diciamo che non ha uno stile preferito, sa anche qualcosina sui veleni, grazie a Yera.
Da Assej ha preso un po' i modi sboccati.
Guarda sempre le sue vittime negli occhi, perché è come se ogni volta anche lui si ritrovasse a morire ed una volta che queste decedono lasciai in mano loro una biglia nera.
Forse per una sorta di malato rispetto per i defunti.
Ogni volta che gli capita di tornare nella Valle, va a far visita alla tomba della sorella.

ʀᴇʟᴀᴢɪᴏɴɪ:*

Per le questioni dette sopra, Kaz è un uomo difficile quando si tratta di relazioni.
A) Il carattere non aiuta.
B) Non ha stima di se stesso.
C) Ha un trauma che non riesce a superare; vedere sua madre violentata, con le vesti strappate e sgozzata gli ha causato un vero e proprio complesso.
D) Si tiene a distanza soprattutto perché ha più paura per gli altri che per se stesso.
Per quanto riguarda l'omosessualità, ha visto troppe cose per potersi scandalizzare e poi Deon era omosessuale, gliene frega pari a 0.
Stessa cosa vale per gli stereotipi femminili.
Ha visto sua sorella combattere, e sa che certe donne sono alquanto pericolose, tuttavia è veramente indignato dalla prostituzione.

ʙᴏɴᴜs ᴅᴏɴᴢᴇʟʟᴇᴅᴏɴᴢᴇʟʟɪ:

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