ตҽɾԵíօ ตҽɾí́ղ: "íl ցմαɾժíαղօ"
"Եհҽվ Եҽll ตҽ ԵհαԵ sօตҽԵíตҽs í lօօk líkҽ α cհílժ...
ճմԵ íԵ's sօ ղícҽ Եօ ցҽԵ վօմɾ բαcҽ
ժíɾԵվ աíԵհ cհօcօlαԵҽ "
ɾմօlօ: ցմαɾժíα ɾҽαlҽ
"Mamma, che cosa è un guardiano?"
Domandi mentre lei è in quel giardino, come ogni giorno a raccogliere i limoni e tu guardi le api bisbigliare.
Sei ancora troppo piccolo,
per poterci arrivare, ed attendi che riempia la cesta così che tu, sulle tue fragili spalle la possa trasportare.
La mamma si interrompe un
attimo e ti guarda, non sei mai troppo lontano.
"Un guardiano è colui
che ti protegge sempre da ogni male"
E la mamma ti dà un bacio, con quelle labbra morbide.
Anche lei è così piccola e fragile.
Fresca e sa sempre di limone.
Ed è allora che capisci ciò che vuoi diventare.
Prendi la cesta sulle spalle e ti rechi a palazzo, dove spesso ti incanti ad osservare le guardie che passano ore ed ore a schermare.
Forse schermare significa - com'è che ha detto la mamma?-
"Proteggere da ogni male"
"Eh? Allora? Vuoi provare?"
Quel ragazzo è più grosso, più alto e ti spinge nel letame mentre ti minaccia col suo pugno, che ai tuoi occhi appare gigante.
Diventerai più forte, diventerai più grande.
La vita in strada è dura, ma sai che cosa fare.
E passano giorni, mesi anni e cresci e ti continui ad addestrare.
Ciò che c'è di più vicino al palazzo è la guardia reale.
"Giuro sulla mia vita, che sarò onesto, fedele e leale fino alla morte al sovrano che servo"
Pronunci con la mano al petto.
Con le dita aperte a ventaglio sul cuore.
Alla fine lo sei diventato.
Sei diventato grande, sei diventato anche forte.
Ma è una forza più grande, più profonda, che viene dal cuore.
È amore.
È protezione.
ղօตҽ: ตҽɾԵíօ
"Mertio*, un buon nome per il figlio di un mercante"
Te lo ha dato tuo padre,
questo nome, tu non lo ricordi, no.
Eri appena nato e lui non te lo ricordi quasi come se non lo avessi mai conosciuto.
Ma Mertio ti piace, secondo te è un bel nome, anche se a volte i bulletti lo storpiano facendolo sembrare altro, facendolo sembrare inutile
Ma tu ci ridi sopra perché sei fatto per ridere e scherzare.
"MERTIO!
FINISCILA DI MANGIARE"
Quando la mamma si arrabbia, c'è solo da scappare, ti riempi la tasca di dolcetti e con una linguaccia corri, mentre lei ti cerca di afferrare.
Sei sempre allegro, con quel sorriso fetente e per certi versi ammaliante e le tue risa si alternano a quei
"MERTIO NON SCAPPARE"
sono i giorni più bui quelli in cui ti piace giocare.
"Come ti chiami, ragazzo?"
Il maestro d'armi ti guarda, sondandoti con lo sguardo, ti ha beccato in pieno mentre eri seduto a guardar i soldati allenarsi invece di pulire e lavare
"Mertio"
Rispondi un poco preoccupato, ti dà una pacca e ti fa lasciare il piumino, mentre ti dice che l'indomani ti inizierai ad addestrare.
"Mertio..."
È il sospiro della prima fanciulla che hai sfiorato, un bacio rubato, poi un altro e guarda come ti sei ritrovato.
Ti senti un po' in colpa perché eri anche mezzo ubriaco.
Ti senti un po' in colpa perché hai paura di aver sbagliato.
"C... che cosa ho fatto, M... Mertio... che cosa... h... ho fatto..."
È il tuo nome balbettato da Oscar, mentre ti abbraccia e singhiozza per ciò che tu sai non ha fatto.
Guardi Lyran.
Abbracci anche lui che non parla, ma sono i tuoi fratelli, non hai bisogno di parole per capire quando smettere di giocare e diventare l'uomo, il fratello, il padre.
Quello che non c'è mai stato.
Mertio è sempre stato unico, a suo modo speciale.
"Mertio, Lewyn mi ha rubato le bambole!"
"Mertio, Zarya dice una bugia, io non sono stato"
Quei due fratellini, quei due principini ti hanno fatto innamorare.
Sei un amico, un confidente, un guardiano.
"Datele a Mertio, Mertio le sa aggiustare"
È quello che meglio sai fare.
cօցղօตҽ: ตҽɾí́ղ*
"Allora non sei un bastardo, dimmi ce l'hai un padre?"
È brutto quando nell'armeria ti vessano, i più grandi.
Sei ancora imberbe e hai già quattordici anni, ma sei bassino e un po' paffutello, sembri ancora troppo un bambino.
Non sei nemmeno un uomo ma è passato tanto tempo da quando sei stato iniziato.
Non ti arrabbi perché non è nella tua natura arrabbiarti e sorridi con quel sorriso furbetto sulla faccia da schiaffi.
Quella di un monello
che non ha lo è mai troppo stato.
"Uro, quante volte te lo devo dire, certo che l'ho avuto un padre.
E lo sai il mio cognome, è Merín, non è dorniano"
Sbuffi un pochino, a volte è un po' tonto e devi ripetere più volte.
Ma non ti dà fastidio e sorridi gentile, su quel viso ancora troppo delicato.
"Mio padre se n'è andato"
E rimetti a posto una spada nella rastrelliera.
Sai solo che un giorno è partito e non è più tornato.
"Sì, Merín"
Tutto ciò che ti ha lasciato.
cαsαԵօ: ตαɾԵҽll
"CHI SERVIAMO?"
Servite il paese, il popolo, il signore dorniano.
Mentre fai la guardia alla sala dove il septon tiene le lezioni, piano piano impari, anche se sei sempre stato lento a studiare.
Impari i nomi dei casati,
i sette regni, i sovrani.
E capisci che il mondo non è poi tanto bello, ma è vario.
E sei fiero di abitare, di servire gente orgogliosa e capace nonostante il suo reggente tu lo vedi, lo comprendi, lo capisci non è un buon sovrano.
Ma sei fedele perché ti abbassi e vedi, vedi il futuro che alla tua nazione, a quella casa è stato donato.
E non sei mai stato più felice di servire un sole dorato.
Ogni giorno della tua vita lo hai ormai consacrato a quel guardiano che hai deciso di diventare.
Ogni giorno a guardia dell'harem per difendere un sole trafitto da una lancia, che non è mai tramontato.
ҽԵὰ: ѵҽղԵօԵԵօ αղղí
"Sei invecchiato"
Klissa ti adora punzecchiare, ma sorridi e non te la prendi su quella faccia bruciata dal sole sempre un po' paffuta che non è mai mutata.
Lo stesso calore, la stessa voglia di vivere non se n'è mai andata.
Prendi Oberyn sulle spalle, come il bambinetto ti ha ordinato di fare.
Eri di guardia alla sua camera quando è venuto al mondo e l'hai udito strillare.
Quanti anni avevi quando sei arrivato?
Dieci?
Guarda ora quanto tempo è passato.
Dal ragazzino imberbe che eri, sei un uomo più che fatto.
"Auguri tonto"
Oscar ti tira una pacca, il suo tipico modo per dirti che è felice, che gli sei mancato.
Lui è un po' più alto e slanciato e forse crescerà ancora e sarai il più basso ma il più forte per stringerli tutti al cuore.
Ma quelle semplici parole bastano a farti sentire amato.
Perché sin da bambino ogni singolo gesto, ogni più piccola lettera ha sempre contato.
"L'ho fatto per te"
Zarya ti porge il fazzoletto che per te ha ricamato e gli occhi per un momento ti si riempiono di lacrime.
La guerra impervia, ma nonostante tutto, quella ragazzina che hai visto sbocciare ha pensato a te, ti ha fatto un regalo.
Lo stringi in una grande mano, sei arrossito come ti capita di fare quando sei imbarazzato.
La principessa ti sorride, e si allontana e ti asciughi un occhio umido di pianto.
E preghi R'hollor di far ritornare il ragazzo.
Di far ritornare Lewyn vivo e salvo.
"Ventotto anni, diciotto passati a servizio del palazzo"
Sorridi con quel sorriso mai tramontato.
Alla fine però, non ti sei mai troppo distanziato dal bambino che eri e che sei sempre stato.
αsթҽԵԵօ բísícօ: ցɾҽցց cհíllíղ
"Brava ragazza, è un maschio,
ed è sano"
Tuo padre accarezza il viso di tua madre, ma il sentimento nei suoi occhi è strano.
Ti prende in braccio,
e ti dà il nome, mentre lei è
sul letto macchiato.
Non è nemmeno una giovane ragazza, è poco più di una bambina.
Ti amerà comunque, ti vorrà bene tanto.
Sei venuto al mondo che frignavi poco e quando ti adagia sulle coperte accanto al corpo che ti ha donato la vita sorridi, Mertio, ad occhi chiusi.
Forse per non vedere il brutto che il mondo ha da offrire.
Preferisci non guardare.
Ti posa una mano sulla piccola testolina foltissima di capelli scuri.
Diventeranno ricci e color del cioccolato.
Hai sei anni e ti piace osservare il mondo, curioso come sei.
Un fringuello tutto pepe che adora giocare.
Cresci bassino e un po' paffutello.
Con occhioni enormi, castani e mai stanchi.
E le fossette che valorizzano il tuo onnipresente sorriso.
Tutti ti conoscono nel quartiere in cui abiti per essere il bambinetto che ama far impazzire le lavandaie.
"HEY RANOCCHIO! CHE C'È, NON CI ARRIVI? QUANTI ANNI HAI? GUARDA COME SEI BASSO!"
I bulletti ancora ti prendono in giro, anche a volte i compagni d'armi.
Sei tondetto, ti è sempre piaciuto mangiare e sei il più piccolino.
Anche se ormai hai sedici anni, ma rispondi con il tuo onnipresente sorriso.
A loro piace scherzare e tu ci ridi sopra, come sei abituato a fare.
"Guarda,
ma quello è Mertio il merlo?"
Quelle stesse persone, perfino le ragazzine che ti avevano giudicato sospirano e ti guardano ammaliate.
Maturi tardi.
Ma quando lo fai semplicemente, cresci.
Dallo scricciolo che eri, diventi tutto nervi.
Non hai un corpo definito, i muscoli delle braccia però sono molto sviluppati.
Sei un po' tozzo, non troppo alto o slanciato.
Ma sei carino, genuino e ciò ti rende bello.
Non una bellezza mozzafiato, no.
Ma una bellezza cresciuta sotto il cocente sole dorniano.
Il viso riarso, leggermente barbato col naso un po' adunco.
Assomigli a tuo padre, ma non lo puoi sapere anche se la bocca è come quella di tua madre.
Hai diciotto anni, sei un ragazzo sbocciato.
"Per gli dèi, Mertio smettila,
hai forse tre anni?"
La locandiera ti tira uno scappellotto quando ti risiedi, dopo averla fatta volteggiare.
E sei ancora cresciuto, ora sei un uomo.
La tua stazza si è rinforzata e ti è spuntata una folta barba che non ami tagliare, ma è alla bell' e meglio curata.
Così come i capelli, una zazzera ricciuta e selvaggia e con l'orecchino che ti fa sembrare un po' arrogante.
Ha ragione Klissa a sfotterti e a dirti che sei invecchiato, ma il sorriso che mostra denti bianchissimi quello no, non è mai mutato.
Sei e resterai sempre quel bambino furbetto, allegro e troppo, ancora innamorato.
Carattere:
"Mertio Merín, sei un piccolo combinaguai!"
La mamma ti rimprovera, ma non può far a meno di sorridere mentre ti lava via dai capelli il fango nel quale ti sei rotolato.
E la guardi con quei tuoi occhioni troppo buoni e troppo gentili per un mondo che non meriti di osservare.
Perché Mertio sei ancora troppo ingenuo per comprendere .
Sei venuto al mondo quasi con una risata, è cristallina e smaliziata.
Sorridi per tutto,
anche quando c'è da piangere e singhiozzare.
Sei un bambino un po' rumoroso,
ma non ti lamenti quasi mai.
E forte di animo perché con quella tua faccetta da strapazzo ti fai sempre perdonare.
No, non sei fatto per il dolore, Mertio non lo vuoi provare.
Non lo meriti, come nessuno dovrebbe fare ed è per questo che metti tutto te stesso per custodire, rallegrare.
"Guardate, il bambino giullare"
Gli uomini alla taverna ridono mentre fai trucchetti per guadagnare.
Sei bravo, ti chiamano il Merlo perché sei molto bravo anche a cantare e zampetti ovunque per farti ripagare.
Sei ancora piccolo per capire che la risata può essere usata anche per ferire, ma non sei ancora minuto per conoscere il male.
"RAGAZZINO! TORNA QUI CANAGLIA!"
Lo stalliere si è risvegliato col cappello pieno di catrame, ti piace talvolta fare scherzi ma non hai mai esagerato.
Poi ti bloccano i ragazzi più grandi , e ti iniziano a spintonare perché sei il più piccino e devi imparare a rispettare.
Anche quando ti fanno del male, tu semplicemente non
li riesci davvero ad odiare.
Crescendo invece, ti senti più a disagio.
Diventi più calmo, più pacato capisci un po' come vanno le cose ed è facile farti arrossire ed imbarazzare.
Gentile ed educato.
Ma non perdi l'aria furbetta e sbarazzina e quel sorrissino diventa quello di un ragazzino cresciuto, un po' spaccone ma costantemente impacciato.
"Si chiama Lyran"
È un cosino rosso rosso, ma Lyran non piange, perché non sa parlare.
Lo prendi semplicemente in braccio e lo fai volare, sei tu che gli canti la ninna nanna.
Ti piace prenderti cura delle persone, delle cose in modo semplice ed essenziale.
Perché a te piace amare.
"Mettio, ti alleni co me?"
Lewyn ha quattro anni e già lo spirito guerriero di un soldato o di un sovrano pronto a lottare.
Gli sorridi e gli scompigli i capelli, ha circa l'età del tuo altro fratellino Oscar e tu sei di molto più grande, hai appena iniziato a cambiare.
Sono già circa il tempo dell'età del bambino che presti servizio come cadetto della guardia reale.
Gli sorridi, anche se forse sarebbe meglio per te tornare a casa dalla mamma ad aiutare.
Ma tu sei così paziente e lì sulla sabbia ti senti meno imbranato che con una fanciulla o mentre spazzi il selciato.
"Ti ricordi come parare?"
Il bambino annuisce, non ti stanchi mai di giocare.
"Mettio mi ha savato
da quel cattivoe"
Oberyn lo racconta a sua madre e la stupenda giovane ti sorride e un po' arrossisci.
Tutti si possono fidare.
Non importa quanto tu sia spavaldo, distratto o burlone ma sul lavoro non permetterai a nessuno di dire che non ne sei capace.
Sei attento e minuzioso, quanto delicato.
Sei tu che pulisci le ferite che Oscar si fa cadendo dal muretto, e sei tu che insegni a Lyran che per comunicare non bisogna saper parlare.
"Sei un bambinone"
Oscar lo dice con fare pratico, mentre giocate a carte.
E mentre lo stai per stracciare, ridi.
Ridi perché è vero, che sei così testone, con quella faccia da schiaffi che nasconde un cuore infinito che sa come difendere e consolare.
Ridi mentre vinci e mangi cioccolato.
Ti alzi, gli scompigli i capelli castani, ma ramati.
"Ricorda ragazzino, sarò pure un bambinone, ma resto comunque tuo fratello maggiore"
Forse a quella partita hai un po' barato.
"Ridi Mertio, perché sei
troppo buono, per un mondo così amaro"
ճαcksԵօɾվ:*
Urli con una forza tale che per un attimo la levatrice rimane spiazzata.
L'afa è troppa, tanta ma sei puntuale.
Nato a mezzogiorno di un caldissimo giorno d'estate.
La tua mamma è così bambina, avrà appena quattordici anni,
L'anziano è tuo padre.
Tiene a te più che a tua madre, voleva solo un figlio per scommettere.
Ma un figlio per gioco non è da allevare.
"No, non partire ha solo un anno,
non lo abbandonare"
Le tira uno schiaffo
prima di andare.
Forse, l'ha fatta a te
la promessa di tornare.
Non si è mai avverata,
ti ha lasciato quel giorno solo un pezzo di cioccolata.
L'infanzia la passi a ridere, a sognare nel limoneto dove lavora tua madre.
Sei ancora troppo piccino per poter aiutare, così porti i limoni direttamente alle cucine del palazzo
e ti incanti a vedere quanto sia bello, grande e colorato.
Un giorno speri di poterci vivere e restare mentre non ti accorgi che passa tanto tempo da quando sei fermo lì, incantato ad osservare.
Scappi via, la mamma ti sgriderà di certo, vuoi giocare,
ma ci sono sempre troppi limoni da trasportare.
"Merlo, fallo con una sola mano!
La sera lavori in una taverna per arrotondare, a volte canti, a volte fai il giocoliere, ancora altre suoni il flauto e ti piace.
Ti piace far ridere e poiché sei un pochino ruffiano, ti piace anche quando ti acclamano.
Crescendo ricorderai che forse non tutti cercavano solo di avvicinarti per complimentarsi, e ti sembreranno un po' più scure le notti passate a fringuellare.
Crescendo ti cresce la barba e cominci a capire che non tutti sono bravi, ma non permetti a nessuno di farti cambiare, sarai tu quello buono che proteggerà gli altri.
"Farai lo sguattero"
È quello che la mamma ti dice a dieci anni mentre è lei, dopo tanto tempo, che ti accompagna a palazzo e per un attimo pensi "CHE BELLO".
Ti piace quel luogo ed ancor più la principessa che vi abita.
Ora ci potrai restare, magari ci potrai parlare e magari ti potrà dare un bacio anche se è sposata.
Ma la reggia non è come ti aspettavi, ti annoi, sei pigro e non ti piace affatto spolverare, passi il tempo a volteggiare con la scopa, come se avessi una mazza in mano.
Hai dodici anni quando ti nota per la prima volta il maestro d'armi.
Ti fa un po' paura, è vero.
Con la pelle color carbone e l'occhio cieco sfigurato, invece di pulire imitavi qualcuno lottare.
"Sei agile ragazzo, alle sei, domani puntuale... e lascia quella scopa sei ridicolo, non potrai diventare così una guardia reale"
È dal giorno dopo ti cominci ad addestrare.
Passi tanto tempo a palazzo, adesso ti piace anche se senti di lasciar troppo solo la mamma a badare ai tuoi fratelli.
Non hai più rivisto l'uomo ramato da quando Oscar è nato, da poco più di un anno.
Lo conoscevi e perfino tu, il piccolo, ingenuo, smaliziato Mertio non ti sei mai fidato... faceva la mamma felice e per questo gliene eri estremamente grato, ma anche lui vi ha abbandonato e quando ci pensi provi allo stomaco un sapore amaro.
"È un maschietto"
Hai quasi tredici anni mentre
ti trascini stanco, per il corridoio dopo quei tanti giri di corsa che il maestro d'armi vi ha fatto fare, sei fuori forma e non vedi l'ora di tornare a casa per poterti riposare
Senti da qualche parte un pianto;
è nato un nuovo bambino a palazzo.
Sei scricciolo e per questo nessuno ti nota arrivare e ti affacci un poco alla porta e vedi quel pargoletto frignare.
"Lewyn" senti sua madre mormorare.
Ti viene naturale pensare che anche con lui ci vuoi giocare.
"Giurate!"
A sedici anni pronunci quello che vuoi diventare:
ora sei ufficialmente una guardia reale e prendi Oscar in spalle ed andate a festeggiare.
Ti ubriachi un pochino, non torni a casa e ti ritrovi l'indomani nel letto di un'altra.
Ti senti un misto di spudorato orgoglio e impellente, troppo imbarazzo.
Corri via, devi assolutamente andare a lavorare e scopri con la tua immensa gioia che sei di guardia all'harem di certo quei cari bimbetti avranno fatto qualcosa per farlo capitare.
"Lei si chiama Zarya"
La bambina è la
nuova arrivata, la piccola che hanno salvato per strada.
Le sorridi e le offri un dolcetto, ma ci mette tempo a fidarsi, finché ti prende la mano.
E ora guardati, sei fuori la sua porta ad ascoltare il suo pianto.
"Me... Mertio io...
Io Mertio, è... è colpa mia"
Pianto.
Sei bravo a consolare, anche se con te non molti lo hanno fatto.
Stringi Oscar al petto, è sporco di sangue mentre Lyran fissa tua madre esanime, li stringi entrambi come un padre, quello che hai sempre dovuto sostituire, rimpiazzare.
Tu ormai sei grande, hai ventisei anni... ma Oscar? Lyran?
Sono poco più che ragazzi.
Non li mollerai, te ne occuperai come sempre hai fatto.
Non ti lasci sfuggire le lacrime e rimani serio, perché sei tu la roccia, e devi essere caldo, forte e grande nonostante vorresti solo singhiozzare.
Poi alla fine anche loro, li devi lasciare andare.
Ly, sarà al sicuro con il lord del "Sangue Reale" ed anche Oscar entra nella guardia e un po' inizia a vagare.
"Eri un giocoliere, un servo...
Il tuo ruolo è quello di essere un custode, un guardiano"
La cartomante pesca tre tessere dal mazzo: "l'innamorato, l'appeso, il matto"*
E pronuncia quelle parole che fanno un po' male, ma sono quelle di una verità così profonda, che non si può trasformare.
Sorridi alla anziana e quando non guarda le rubi le carte.
Se ne accorge ma ti lascia fare, perché ha visto nel tuo futuro, qualcosa di giusto, luminoso ed allietante.
Mertio, di cose ne hai vissute, hai visto il bello, il brutto, morire e nascere.
Sei un po' senza tempo, non sarai mai abbastanza grande.
cմɾíօsíԵὰ:*
ԵíԵօlí:
"Ecco a voi Merlo!"
Non dici mai il tuo vero nome alla locanda, è alquanto un atto di precauzione.
E che presto o tardi tutti in questo modo ti iniziano a chiamare, ma a te non più di tanto, piace.
È come se così un po' ti volessero annullare, assieme a quel "giocoliere" che sembra disprezzato.
Ma Merlo diventa il nome di quando non vuoi essere troppo sincero e ti serve anche per ingannare, non vuoi che cancelli ciò che alla ha fatto un po' male.
"Soldato!"
"Non sono un soldato, sono un guardiano"
C'è differenza e anche se non sai ben scrivere o leggere altrettanto, hai capito che "soldato" è diverso da "guardiano" come la zingara ti aveva chiamato .
Sei affabile mentre spieghi la definizione di questo titolo onorario che per te ha un significato più profondo perfino di eroe o cavalierato.
Scuote la testa il tuo interlocutore, e si allontana col dubbio che gli hai instillato.
"Fratellone"
È ciò che più di ogni altra cosa ti rende grato.
cɾҽժҽղzҽ ҽ ɾҽlíցíօղҽ:
"La notte è oscura e piena di terrore"
Preghi con la mamma, che il Signore della Luce vi possa rischiarare.
Non è la religione che dovreste praticare, ma l'ha insegnata tuo padre a tua madre e così pregate.
Tu credi Mertio, non perché ti è imposto, ma come un bambino credi al giusto, al cattivo, all'oltremondo e in te arde
quella fiammella di fede che col Dio Rosso si trasforma in fiamma.
"Perché quando cala la notte, che è oscura e piena di terrori, il fuoco brilla rischiarando i cuori"
E ti senti un po' meno solo, dove senza padre, cresci in un mondo che non è buono.
"Io dico che gli Estranei non sono troppo lontani"
Sei un po' scettico a riguardo, ma ti sono sempre piaciute le favole, tu credi in Dio perché vedi il fuoco bruciare, ma il gelo? Non lo conosci, perché sei nato di estate.
Ed è troppo tempo, secoli che non esistono Figli della Foresta
e draghi.
Ma forse è ora di iniziare a fidarsi anche se non li puoi vedere né toccare.
"La regina è crollata!"
La politica non ti ha mai interessato, ma fino alla fine ci hai sempre sperato.
Perché quella guerra ti ha fatto male, ha fatto soffrire le persone che ami.
Kiran è morto, Lewyn è scomparso e il sorriso di Zarya è duro a tornare.
Ma sei stato sempre più bravo
più a proteggere che a lottare.
ɾҽlαzíօղí:
օscαɾ ҽ lվɾαղ sαղժ: MDCproduction
-fuilech
"Oscar, Lyran venite a nuotare!"
Sei loro fratello, anche se solo da parte di madre, ma a te non importa.
Non è mai importato, sono sangue del tuo sangue ed è solo quello che è sempre contato.
Li hai cresciuti, e per loro sei quasi stato un padre, giocavate assieme, li cullavi ed hai anche asciugato le loro lacrime più amare.
Con Oscar è sempre stato più facile, con Lyran basta uno sguardo per dirgli che va bene, che non importa se non sa parlare.
Tu lo capirai lo stesso, perché diamine è sangue del tuo stesso sangue!
Lyran è calmo come il fiume nel quale notate, vorresti solo che fosse più semplice poterlo abbracciare.
Con Oscar, forse perché è il più piccolo anche se ti supera alquanto sei più protettivo, ancor più delicato e hai paura che un giorno di questo tu lo possa vedere frantumarsi... non si è mai confidato troppo e questo un po' ti fa male ma li amerai sempre, non importa come tutto debba andare.
հօsԵҽɾ íí Եմllվ: MDCproduction
"Vai cavaliere del pesce!"
Lo acclami.
Hai circa undici anni quando per la prima volta lo vedi giostrare.
Ha un so che di affascinante, e la mamma lo guarda ammaliato.
È giovane, forte
La sera torna un po' ubriaca, sei già a letto troppo stanco e piccolo per capire che da lì a nove mesi avrai un altra vita a cui badare.
Hoster resta con voi per un poco ma ha altro a cui pensare.
Infondo non sei suo figlio, cosa gliene puoi importare?
La voce si sparge.
"Hey, guardate, è Mertio...
È il figlio della puttana!"
Non ti piace, non ti piace quando chiamano così tua madre.
Hoster torna, anche Oscar è nato ma a lui... a lui non è mai interessato.
Alla fine vi ha abbandonato, quattro bocche da sfamare.
Fai una promessa, anche se a te non ti piace vendicare.
Ma prima o poi glielo dirai in faccia che è lui il vero figlio di puttana.
հαվժҽ̀ҽ αɾíαժղҽ վɾօղաօօժ/ ตαɾԵҽll: Corvus_Lestrange27
"È così bella"
Hai dieci anni quando la vedi ed arrossisci quando il suo sguardo ti sfiora.
Sei un semplice servo, ma ti piace spiarla perché ha lo sguardo così triste, anche se è così cara.
La signora di Dorne ti osserva sorpresa... gli sarà arrivata la margherita rubata?
Sei ingenuo Mertio, punti alle stelle, lei è troppo in alto ma il sentimento anche crescendo non si è mai troppo trasformato e Doran, o Doran lo vorresti prendere a calci.
Non importa se è il tuo signore,
tutti dovrebbero provar per lei quel rispetto, quell' ammirazione che forse non è amore ma solo, una piccola giovanile infatuazione.
"Guarda chi si vede!
Sei cresciuto"
Lord Yronwood non ti è mai stato troppo simpatico.
Non capisci bene cosa pensare, l'attimo prima è serio il secondo dopo spaccone e spavaldo.
Anche tu lo sei, ma non lo fai con cattiva intenzione, piuttosto sei un bonaccione.
Ti tira una pacca sulla spalla, anche il ragazzo è una bellezza troppo rara e questo ti imbarazza.
sհαժվα ճlαckตօղԵ: Metal_nerd
"Vedo tanto rosso, rosso sangue nel tuo futuro"
"Sarà il vino che mi verserò addosso quando urterò qualcuno, mentre scappo dall'oste incazzato"
Shadya Blackmont un mistero irrealizzato.
Ti inquieta non poco la sua presenza quando è in visita a corte, quando compare all'improvviso da dietro le porte.
È nefasta, senti la sua presenza incombere ma non ti fai scurire e con il viso in bonaccia, la guardia allontanarsi mentre ti infila in tasca un infuso per "far sciogliere il cuore, anche alle più fedeli sottane".
klíssα ҽժ օճҽɾվղ sαղժ:
"No, non puoi mangiare altro cioccolato.
Merlo smettila di ingozzarlo"
Guardi Klissa con un sorriso innocente, mentre Oberyn ti guarda con il labbruccio in fuori.
Si attacca alla tua gamba, come a cercare approvazione.
"Hai sentito tua madre, piccolo"
Sollevi un angolo della bocca, spostando lo sguardo dalla donna mozzafiato al bambino aggrappato.
E tiri fuori dalla tasca un altro cioccolatino incartato e con lo sguardo allegro nelle iridi castane, le chiedi - con lei puoi avere più libertà, perché siete nati con lo stesso status-
"Lo so che anche tu desideri assaggiarlo"
E ridi bonario all'espressione di Klissa con Oberyn sbellicato.
ժҽɾíα ตαɾԵҽll: peculiarpeeps
"Guarda che ti ho portato!"
Vuoi bene davvero alla fanciulla che ti si para davanti, con un dannato cappone scuoiato.
Ti terrorizzano i polli e le oche ma alla ragazza piace studiarli.
Te ne stai lì, fermo ed impanicato mentre supplichi la monella che conosci da quando sei arrivato di
"allontanare quel dannato piccione spiumato".
Anche a Deria piace qualche volta scherzare e tu - quando non si tratta di pennuti- la lasci genuinamente fare.
lҽավղ ตαɾԵҽll: -sandprince
Quando non era ancora un principe legittimato tu, lo potevi liberamente abbracciare.
Ma adesso è tutto così... formale. Diverso da quando lui era un bambino e tu lo guardavi correre nel giardino, attento che non si facesse male.
È tempo diverso da quando ti supplicava di poter con te lottare.
Ora è un principe, un giovane uomo e un soldato.
Lo guardi nel cortile mentre combatte con la lancia contro un nemico immaginario.
Vi è molto di Meria in lui e ciò non lo riesci troppo ad accettare.
E non importa quanto sei distante, sulla balconata sulla quale solevi sognare di diventare un giorno quel guardiano.
Non importa se non è tuo fratello, o tuo figlio e ora è tutto scandito dall'accetar ordini e obbedirgli con aria referenziale.
Chiudi per un attimo gli occhi e vi ritrovate sulla sabbia, lui che cerca di schivare e tu preoccupato di non ferirlo o farlo sanguinare.
È più forte di te quando gli urli con la tua voce squillante.
"MIO SIGNORE, ATTENTO A NON FARVI MALE...
...Non farti male Lew, torna da noi ragazzo "
È sempre stato forte, preghi le fiamme di poterlo rivedere e
"A puttane il protocollo reale!"
poterlo avvolgere nel mantello quando il mondo sembrava troppo buio e faceva male.
zαɾվα ตαɾԵҽll:
"La lady ha richiesto la tua presenza, pagliaccio"
Sono gelose le altre guardie, perché con i principi hai instaurato un rapporto che tutti possono invidiare.
Ti spintonano, e rotei gli occhi scocciato.
E quando bussi alla porta e ti dice avanti, la vedi rotta in un pianto.
Con te non c'è bisogno di mascherare nessuna emozione.
"M... Mertio lui... lui...
D... dimmi che a... anche il cuore, l... lo
sai a... aggiustare"
Ti rompe l'anima vedere soffrire le persone che ami... ti avvicini e le prendi le dita tra le mani.
"Non lo so fare, ma posso essere il tuo custode e nessuno, ti farà più male"
Sei serio, non c'è più il sorriso nei tuoi occhi: ma è uno sguardo paterno che esprime solo una sensazione, un istinto di rabbia,
puro spirito di protezione.
օɾíҽղԵαตҽղԵօ sҽssմαlҽ: ҽԵҽɾօբlҽssíճílҽ
"Mamma, cos'è l'amore?"
"È ciò che rende l'uomo vivo, caldo, protetto, che fa gioire, soffrire, rallegrare ciò che abbiamo dentro"
Si tocca il petto, dove tu senti battere forte forte il suo cuore.
E a te non importa se amare qualcuno di diverso o qualcuno del proprio stesso sesso sia giusto o sbagliato.
Da adolescente scopri che a te piace un sacco baciare, sulle labbra, sulle guance, sulle mani e sugli occhi e non ti interessa se la maggior parte sono donne e un paio te li sei scambiati con alcuni uomini alla locanda.
Non è stato troppo diverso che baciare una ragazza infondo, solo che quel tizio con la barba ti ha un po' graffiato.
Cosa c'è stato di male?
Sei troppo innamorato della vita per giudicare che ciò che hai fatto, è errato.
sթօsαԵօ:
"Auguri alla donna che ti sposerà, ragazzo"
L' anziana locandiera è ironica mentre ti offre il boccale: hai racimolato un po' di soldi giocando a carte.
Lo dice perché andiamo, tu? Così vincolato?
Il bonaccione Mertio sposato?
Ma se è così distratto che perde il suo stesso naso?
"Beh, alla salute della donna - o all'uomo, perché dovresti precluderti?- a cui ruberò il cuore"
Un cuore libero ancora da ogni vincolo matrimoniale, libero in ogni sua forma di amare.
*~*~*~*~*~*~*~*~*~
L'angolo di Bisk
Che dire... ho scritto in circa due giorni cinquemila parole ed ho ricontrollato, quindi non dovrebbero esserci troppi errori XD.
Bene, che dire... Io Mertio l'avevo creato per essere un oc alquanto di sfondo, che dire secondario è esagerato ed invece eccomi qui a scrivere il papirozzo...
Vi ritaggo/taggo per sicurezza:
Metal_nerd, s-starspace, Betwixt,Corvus_Lestrange27,_-CLEO-_, MDCproduction,-sandprince,s-salem,peculiarpeeps,dangershindoulover,Piccolastella9605,-fuilech,_-sxuron-_,RandomBk vi ho taggati tutti.
Spero apprezziate quasi quanto piace ed ora alcuni chiarimenti:
*ղօตҽ: allora, partiamo dal fatto che si legga alla latina, quindi quella "t" diventa "z" perciò si pronuncia "Merzio".
Il nome potrebbe essere una distorsione del nome "Marzio" "guerriero o soldato consacrato a Marte" o una distorsione del nome "merx-mercis" per l'appunto, "mercanzia" in quanto appunto il padre era un mercante.
*cօցղօตҽ: può essere sia un nome che un cognome ed la versione portoghese di "merry" che appunto significa allegria.
*carattere: spero si comprenda il carattere di Mertio, ma ecco comunque alcuni punti che mi preme evidenziare.
Allora, come si è ben inteso, Mertio è infuocato di passione per tutto, dall'amore, all'amicizia, agli affetti più cari... lui sarà sempre lì a renderti le giornate scure un po' più chiare, con una pacca sulla spalla, una risata, un abbraccio.
Un bambino troppo cresciuto, estroverso, che ogni giorno si emoziona per il semplice fatto che, "Porcaputtana, sono vivo... esisto! C'è bisogno di una spiegazione?".
Ma è un tipo gentile, un po' spavaldo ma così bonaccione che ama tentar di di essere il figo di turno ma ritrovandosi spesso a gambe all'aria.
È solo un gran timidone, alla fine ed è facile farlo imbarazzare ed arrossire.
Mi piacerebbe definirlo l'amico che ti porteresti dietro durante una cazzata, e non credo bisogni sottolineare il fatto che il suo scopo nel mondo è quello di essere vicino agli altri, amarli, sostenerli e soprattutto proteggerli essendo serio quando serve ed è giutso esserlo.
E mi fermo qui perché vi ho detto già troppo e voglio farlo scoprire pian piano perché non tutto è oro... no?
*curiosità:
~ È veramente goloso, e come si è inteso porta sempre con se della cioccolata, forse non solo perché gli piace, ma è praticamente l'unica cosa che sa lo accomuni a suo padre;
~ Ama barar-ehm, giocare a carte e truffare gli avversari per scoccare denaro o qualche informazione quando serve. E a proposito di carte: ha il bellissimo mazzo di tarocchi che ha rubato alla cartomante e talvolta cerca di leggerlo ma ovviamente, non sa come fare e si limita a fare e disfare il mazzo.
Riguardo ai tarocchi ecco i loro significati:
L'innamorato: http://www.significatodeitarocchi.com/innamorato.html
L'appeso: http://www.significatodeitarocchi.com/appeso.html
Il matto: http://www.significatodeitarocchi.com/il-matto.html
~ sa cantare e suonare il flauto, ultimamente non lo fa spesso, ma l'ultima azione la fa quando si sente un po' triste;
~ Sa ancora qualche acrobazia da saltimbanco;
~ Non sa né leggere, né scrivere bene perché non si è mai applicato;
~ Ha il terrore di galline, oche ed anatre;
~ Altre, che scoprirete pian piano, inutile dire che ama i bambini.
*storia:
Beh, la madre conosciamo ha avuto Mertio più che giovanissima, e il padre del bambino era un uomo di Pentos, un commerciante di molto più grande.
Aveva circa trent'anni quando ha ingravidato la giovane ragazza di cui si era invaghito, ma alla fine non l'amava davvero, era solo il suo giocattolo.
È morto quando Mertio aveva poco più di un anno, quando finiti gli affari a Dorne, è tornato con la sua nave alla sua città natale ed è naufragato.
Nonostante non fosse sposato con la ragazzina, Mertio ha preso il suo cognome, non è dunque indicato come bastardo.
La giovinetta, che alla fine era stata anche disonorata dunque continua ad occuparsi del bambino, non avendo cuore di liberarsene e continuando la sua occupazione e da semplice servetta diventa una donna e padrona del limoneto che produceva frutti per il palazzo.
Il bambino troppo basso per raccoglierli e per arrampicarsi li trasportava in una cesta sulle spalle nelle cucine.
Troppo spesso si fermava a contemplare le armature scintillanti dei cavalieri e delle guardie e si era messo in testa di diventare come loro.
La vita però non era propriamente felicissima erano comunque umili e il bambino la serva andava nelle osterie come saltimbanco, piccole acrobazie e trucchi da giocoliere.
Finché un giorno ad nove anni la madre lo spedisce a far da sguattero al palazzo ma è decisamente più bravo con una spada che col piumino, grazie alle doti da "pagliaccio" e il maestro maestro d'armi lo nota e decide di addestrarlo quando ha solo dodici anni.
Nel frattempo sua madre resta incinta di un secondo figlio, Lyran avuto da Hoster dopo il torneo.
A Mertio non è mai piaciuto troppo quel giovane cavaliere troppo spaccone che gironzolava attorno a sua madre e quando restò incinta, lasciandola poi sola iniziò a provare una strana sensazione verso l'uomo, ma amava il pargoletto con tutte le sue forze perché Mertio è semplicemente troppo buono.
Poco più tardi, dopo circa un anno giunge a palazzo un bambino, Lewyn e si lega moltissimo a lui e iniziano a trascorrere molto tempo assieme.
Mertio se ne prende cura ma crescendo inizia a comprendere il suo ruolo e si tiene distante continuando a guardarlo da lontano.
Poco dopo nasce anche Oscar e il sentimento di disprezzo e rabbia verso Hoster cresce, ma non si fa sopraffare.
Di certo non lo sfida, per aver violato ancora una volta sua madre, ma ormai vede quell'uomo come qualcuno da biasimare solo, nonostante sia il padre dei suoi fratelli.
A sedici anni fa giuramento come guardia e sceglie di rimanere a tutela dei principi e dell'harem di corte per star vicino ai bambini e si occupa anche di madre e fratellini.
Quando la madre muore è lui a consolare Oscar e cerca di trattenere Lyran a casa ma semplicemente resta da parte perché... è suo fratello e deve lasciarlo andare.
Sin da adolescente ha sempre provato questo sentimento misto di ammirazione/infatuazione per lady Martell ma non ha mai compreso bene cosa significasse.
Ora, dopo gli eventi della guerra dove è rimasto nell'accampamento a protezione dei reali, ha seguito i Martell a Roccia del Drago e Zarya l'ha richiesto come guardia personale dopo gli avvenimenti col padre perché è l'unico che fa sentire veramente compresa la ragazza.
*ժҽlմcíժαzíօղí:
Allora, l'età di Mertio è di ventotto anni, avrebbe circa sette anni di differenza con Hoster, l e quindi teoricamente Hoster ha ingravidato la madre di Mertio a diciotto anni ed hanno avuto Lyran, mentre Oscar lo ha avuto a circa vent'anni anni.
Quindi, Mertio rispettivamente quando è nato Lyran aveva undici anni, e quando è nato Oscar dodici circa, stessa età più o meno che si passa con Lew e Zarya.
Mentre la madre di Mertio ha avuto rispettivamente, il primo a tredici/quattordici anni, Lyran a circa ventisei, Oscar a ventisette circa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top