ρɛȶɾυʂ "ριɛȶ" Ⴆαɛʅιʂɦ: "ιʅ ɱιɠռօʅօ"
Disclaimer:
Apprezzerei che la scheda venga letta tutta, e che notiate gli Easter Eggs, ma le delucidazioni e le "cose importanti" sono alla fine ^^'.
"ռօႦιʅιȶყ ιʂ ռօȶ ʂօɱɛȶɦιռɠ ყօυ Ⴆօɾռ ɯιȶɦ; ᴠιɾȶυɛ ʂɦαɾρɛռʂ ȶɦɛ ɱιռɖ
αռɖ ϝɛɛɖ ȶɦɛ ɦɛαɾȶɦ ȶօ αɱαȥɛ.
ɛvɛռ ιռ ʂɱαʅʅ ȶɦιռɠʂ."
ɾυօʅօ: ʅօɾɖ ɖɛƈαɖυȶօ ɖι ƈαʂα Ⴆαɛʅιʂɦ
" Un giorno tutto questo sarà tuo"
È così bello,
quando papà ti porta sulle spalle e ti mostra le lande che seppur desolate vi sono state con onore affidate.
Sono cinque, le Dita come quelle della mano e voi governate la più piccola.
Un luogo aspro, umido e lontano.
Ma è quel quasi nulla che ti ha sempre affascinato.
Perché hai l'occhio sveglio e un cervellino sempre pronto ad immaginare.
Non siete poi così importanti.
"Padre, dove stiamo andando?"
Hai solo quattro anni e
Drearfort è poco più che una piccola roccaforte, a strapiombo sul mare.
Il tuo castello composto da un torrione che svetta nella foschia onnipresente, seppur sia ancora estate.
Eppure a te, che sei appena un
bambino, sembra così grande.
"Ti porto a vedere gli astri"
Sei seduto sulle sue gambe, ti stringe cauto.
Sei molto cagionevole e mentre guardate il cielo ti dà un bacio.
Sei il suo più piccolo figlio, l'unico maschio.
Il suo erede, anche se hai tante sorelle.
"Renderai grande questo posto nella Valle, un giorno.
Lo vedo nelle stelle"
Ti scompiglia amorevolmente
i capelli e tossisci piano.
Senti forte, attorno alle spalle l'abbraccio sicuro di tuo padre.
"Dell'acqua, presto,
spegnete l'incendio!"
Sporco di fango e di fuliggine, ti stringi al tuo zio amato.
Vedi la torre bruciare.
Che ne sarà adesso che è mezza diroccata?
Zio Oris ti tiene stretto con una mano,
lui forse la saprà ricostruire.
Sarà lui che ti farà da padre, sarà il reggente finché non sarai cresciuto abbastanza.
Non ti accorgi però che la sua stretta, fa male.
" Sono il lord legittimo
di questo casato"
Da quando tuo zio è andato in guerra, per un re che davvero non lo è mai stato, non è più tornato.
Sei giovane, ma sei anche già un uomo.
Hai perso quasi tutto... Ora cosa ti è restato?
" Ricorda figlio mio, che la nobiltà,
non è qualcosa con cui si nasce ma è un seme che sempre, va coltivato"
ռօɱɛ: ρɛȶɾυʂ*
"Petrus, figlio di Petyr"
Ti bacia sulla fronte tuo padre, quando ti prende dalle braccia di tua madre e ti presenta a quei pochi cortigiani che ospitate.
Era il nome, che aveva sempre desiderato donare all'unico figlio maschio che gli è stato concesso di avere.
E sussurra a fior di labbra della tua mamma, che è sempre stata una donna forte e nessuno l'ha mai spezzata, un grazie.
Che vuol dire tutto, vuol dire che alla fine, la rispetta.
Prova affetto per lei, le è sempre stato fedele, ma davvero non l'ha mai amata.
Osservi le foglie cadere,
stretto nel tuo mantello di morbida lana cardata.
È umido fuori e tu sei troppo delicato preferisci guardare le tue sorelle, piuttosto che giocare.
"Piet, vieni con noi a danzare!"
Aelia, urla con la sua voce gioviale, è la tua sorella maggiore ma non è la più grande e a voi due piace ballare.
Sorridi timido a quel dolce appellativo, un diminuitivo tanto caro. Un sorriso fanciullesco che non avrà mai nulla di volgare e iniziate a volteggiare.
" Petrus, siediti sulle mie gambe"
Alayne ama cullarti, è composta e a te piace tanto quanto accarezzandoti i capelli ti parla di cavalieri erranti, dell'uomo che un giorno le ruberà il cuore.
Vuoi essere tu, a farlo... lei è così dolce.
"Piet, ti porto a cavalcare"
" No, avevo promesso a Petrus di leggere le favole!"
Ary e Aeva sono gemelle di secondi l'una più grande dell'altra e le senti costantemente litigare, però tu non capisci bene cosa ci sia sempre da bisticciare.
Le prendi per mano, potete fare le cose, entrambe.
" Il ragazzo, Petrus..."
Senti tuo zio bisbigliare, scrutando dalla porta della sua stanza.
Se ti scopre di certo, lo dirà alla mamma e non devi stare sveglio fino a tardi, altrimenti la farai preoccupare.
L'ultima cosa che senti sono
le campane suonare.
"Io sono Petrus, lord della torre"
Pronunci il tuo nome da uomo, quando ti alzi in piedi, giunta la notizia che tuo zio ha perso, che è morto.
Ti ha lasciato solo, ora è giunto il momento di essere ciò che sei destinato a diventare.
ƈօɠռօɱɛ: Ⴆαɛʅιʂɦ
" Lord Baelish richiede la vostra attenzione, mio signore"
È strano, pensi come possa suonare così forte, un semplice cognome tramandato di generazione in generazione.
Tuo nonno, ora tuo padre, un giorno anche tu verrai così chiamato.
"Lord Baelish è morto, ora sono io a portare questo nome,
lo capisci, vero? "
Tuo zio ti guarda negli occhi,
del grigio tipico, ma con quel solito, inquietante scintillio.
Non hai mai compreso cosa significasse davvero.
Sei troppo innocente.
Gli vuoi solo troppo bene e non comprendi appieno le sue parole, perché quello infondo è l'onore di famiglia che tuo padre ti ha dato.
"Lord Baelish è caduto"
Ti comunica la guardia e sai solo una cosa, perché hai la mente acuta: se lui è caduto, avete perso.
La guerra non perdona i perdenti, i traditori.
Non hai fatto nulla, non hai colpa rinchiuso nella torre che è la tua dimora.
"Ora sono io a portare il titolo di vostro lord e signore"
Una responsabilità che non avresti mai voluto così presto portare, ma ora sei tu che devi dare onore, risollevare il tuo cognome.
ƈαʂαȶօ: Ⴆαɛʅιʂɦ*
" I Baelish sono un nobile casato che ha origine da Braavos"
Non hai un maestro che ti insegna le cose, ma è tuo padre che prendendoti per mano ti mostra gli arazzi dei tuoi antenati.
Ne hai tanti, ma a differenza tua loro nobili non lo sono mai stati.
Erano mercenari, cavalieri erranti o solo ricchi mercanti braavosiani.
" Ma tu, papà, tu non ci sei mai stato"
Affermi osservandone uno in particolare che ti ha sempre affascinato.
È quello del tuo bisnonno, che ha dato origine al vostro casato.
" No, figlio mio"
Ti prende in braccio mentre camminate fino al quadro dove è raffigurato tuo padre, solo i maschi hanno titolo e lo possono ereditare.
Un giorno ci sarà anche il tuo appeso con gli altri.
Ma nell'incendio sono tutti bruciati, così come i tuoi cari.
"Eravamo stupidi mercanti, mio fratello... Era uno stupido filosofo che credeva nei pianeti, ma sono io...
SONO IO ORA, CHE HO IL POTERE!"
Non ti piace quando vaneggia, quando sbraita... Perché di solito è così calmo e pacato.
Eri troppo piccolo per divenire lord, e così il fratello di tuo padre è subentrato.
Non siete né ricchi, né così importanti.
"Papà mi ha sempre detto che non è importante"
Mormori seduto al lungo tavolo dove solo voi due mangiate.
"Signore, dobbiamo andare"
Tocchi il posto che gli era spettato, immerso nel ricordo di quell'ultimo pasto.
Quel posto che un giorno ti sarebbe toccato.
Ma che come loro, adesso sarà dimenticato.
"Avevo detto di non partire"
Come gli altri, non è più tornato.
Ed ora?
È decaduto il vostro casato, nell'istante stesso un cui è stato sconfitto.
" Cosa potrò fare?"
Mormori, come sei abituato a fare.
Tuo padre si sbagliava forse, lo potrai risollevare?
"Ricorda bambino mio,
la conoscenza è potere"
Ti diceva sempre, è qualcosa che è dentro di te ora.
ɛȶα': ʂɛɖιƈι αռռι
"Come ci sono arrivato?"
È una domanda che ti ronza spesso in testa, da tanto.
Mentre parli da solo, contro il muro:
è il cuore della notte, un abitudine strana per un ragazzo, mentre dovrebbe dormire.
Ma a te, aiuta a pensare.
" Certo quella sera, io sarei dovuto morire, così come quando ho mi ha morso quel serpente, eppure..."
Ti guardi le mani, che proiettano lunghe ombre lungo la parete della tua camera, mentre sei seduto al bordo del tuo letto mentre ti interroghi e ti rispondi come se solo tu non fossi.
"Da quel giorno sono
passati otto anni"
Sussurri, non ti è mai piaciuto troppo il rumore anche se lo sai bene sopportare.
Infondo le tue sorelle facevano tanto chiasso.
Ecco, sì quello, sì.
Quel caos ti manca, da quando otto anni prima hai quasi smesso di respirare e loro lo hanno fatto, per sempre.
Non lo dici ma ti fa rabbia.
" Anche quel giorno era il mio compleanno"
E ti sporgi un attimo per scartare un regalo, l'unico che per tutto quel tempo tuo zio ti abbia mai fatto.
Il pacchetto è leggero, semplice ed informale.
"È la spilla di mio padre"
Ti salgono le lacrime.
Un tordo... Ma tu non puoi volare.
αʂρɛȶȶօ ϝιʂιƈօ: ɠɛɾɾαռ ɦօɯɛʅʅ αɖօʅɛʂƈɛռȶɛ; ɱαȶȶɦɛա ɠօօɖɛ αɖυʅȶօ
" È perfetto"
Tuo padre.
L'uomo che ti solleverà sempre, l'uomo che più di tutti hai amato.
Lo dice con gli occhi lucidi, rivolto a tua madre, Clei. È figlia di un ricchissimo signore al di là del mare e tuo papà, l'ha accettata.
Pensare che tuo padre... non la desiderava sposare.
Amava troppo il colore rosso dei Tully... ma lei era più grande, era inarrivabile.
"È così piccino"
Lei risponde, e sei così fragile.
Fai silenzio, tu non piangi è un tratto che per tutta la vita porterai avanti.
Perché nel silenzio ascolti meglio il suono del fragore.
Ma darai il giusto peso ad ogni singola emozione.
"Sembra un principino"
Le tue sorelle ti coccolano in ogni assurdo modo, e tu le lasci fare anche se preferisci lo studio, al giocare.
Anche se prediligi restare con tuo padre ed imparare.
Sei un bambino che cresce molto delicato, molto snello, mingherlino, minuto e gracile.
Ma i Baelish di certo non sono famosi per la loro imponente stazza, non è più così alto o robusto, lord Petyr.
Ma è così sveglio, risoluto.
Ti ammali facilmente e questo, questo
gli fa preoccupare: ti seguono ovunque.
Non vogliono che tu ti faccia in alcun modo, male.
"Capelli scuri, occhi grigi e un po' verdi"
La copia del ritratto che tanto ti piace osservare.
Poi ti guardi allo specchio e resti sorpreso da quanto tu gli possa assomigliare.
Avete tutti gli stessi colori, nessuno ha preso da vostra madre.
Tutti di pelle un po' pallida, l'iride chiara piena di ingegno e malinconiche ragioni.
Sembrano essersi persi i tratti braavosiani.
Tossisci ancora, piano.
" Un giorno ci saprai arrivare"
Ti rassicura la tua mamma, toccandoti la punta di un perfetto nasino, su un visetto dolce e carino.
Sei bassino, a dir poco uno stecco.
Non hai un accenno di grasso, sei semplicemente piatto, ma forse è perché sei ancora troppo piccolo.
A quattordici anni, come quasi tutti hai lo sviluppo e poi ti sembri bloccare.
È difficile crescere senza nessuno a poterti consolare quando ti senti troppo brutto... non c'è nessuno a poterti guardare.
"Forse diventerò più alto, forse potrò mettere su muscoli"
Sbuffi, dalle labbra sottili ed allineate osservando un riflesso che non proprio ti piace.
Sei longilineo come il tronco di un albero e le braccia non hanno muscoli allenati, così come le gambe, e gli addominali.
Il tuo viso è affilato.
Tuo padre diceva sempre che la forza risiede in vero nella mente, che hai nutrito ed affilato con saggi valori che hai da solo studiato.
" Smettila di rimirarti come una fanciulletta"
Tuo zio ti riprende.
Non è colpa tua se ami l'estetica, se sei raffinato, ami l'arte.
Lui nei suoi occhi del tuo stesso colore, ha sempre quello scintillio di rancore.
È solo perché assomigli troppo a tuo padre, e lui ha paura che tu come lui lo possa, davvero diventare.
ɖα αɖυʅȶօ:
ƈαɾαȶȶɛɾɛ:*
"Ricorda, che la vera nobiltà,
Petrus è quella d'animo... Non lo dimenticare"
Sei seduto davanti a lui, sulla sua sella, mentre tuo padre ti porta a cavalcare.
Non siete potenti, né possedete ampi terreni, né la vostra forza è il denaro, ma tuo padre dice sempre che sono altre priorità a contare.
"Come si fa a divenire tale?"
Tuo padre è così saggio, e tu pensi che se avesse voluto, sarebbe potuto diventare il consigliere del sovrano.
Ma ha rifiutato, ha rifiutato di diventare il maestro che le monete le sapeva coniare.
Ha preferito restare a casa, forse intuiva già che il regno sarebbe finito male.
" Devi studiare, figlio mio.
Amare le cose belle, disprezzare le lotte e le guerre e solo così ti potrai elevare"
Lo guardi negli occhi... È quello che vuoi diventare.
Un cavaliere da ammirare anche se non sai giostrare, un piccolo lord che saprà governare.
" Petrus, smettila di studiare! Vieni a giocare!"
Le tue sorelle non ti capiscono, a volte... Tu hai bisogno di imparare, perché a te è la cosa che più piace.
Conoscere, capire, sapere... Tu ti vuoi distinguere, tu ti vuoi differenziare e ne sei capace.
Anche se hai solo quattro anni, a te piace essere serio, lì seduto al tuo banco per ore ed ore ad apprendere.
Sei vorace, forse anche troppo e per la tua giovanissima età dovresti essere più allegro, peperino, solare.
Alla fine ti alzi, e le vai a trovare.
Forse giocare non è così diverso da studiare.
"Perché i pesci nuotano? Perché i gabbiani battono le ali?"
Passi ore ad osservare ciò che hai intorno, e ti estranei fintanto che devono venirti a cercare.
Sei un bambino timido, che vive nel suo castello di poesie e storie, immaginandosi luoghi lontani ed avventure eroiche.
" Ricordati bambino mio, di essere gentile con tutti, non importa il loro genere, il loro stato sociale"
Te lo ripete sempre tua madre.
La guardi con i tuoi occhioni mentre ti accarezza i capelli, con la testa posata sul suo grembo .
È bella, con la pelle ambrata e la cute castana e ti incanti a guardarla come fa tuo padre... La vorresti disegnare.
Siete nel giardino, come sempre, prima di andare a dormire vi racconta le storie di cavalieri dal grande valore.
"Voglio essere come loro"
Per fare sempre la scelta migliore.
Sei cortese, altruista e di buon cuore per te la bellezza, quella vera è la purezza interiore.
Ami ciò che suscita emozione.
" Va in camera tua, resta a rifletterci e a pensare"
Tuo zio sbraita... avevi solo detto di voler imparare a duellare.
Non ti piace la guerra, no... odi il battagliare ma forse, se ti lasciasse solo provare...
Sei solo, sei rinchiuso nella torre in cui ora fai fatica a restare.
Parli con te stesso, perché vorresti un amico, qualcuno con cui parlare... ma lo zio non ti permette neppure di uscire per cavalcare.
" Non posso più rimanere, devo prendermi la responsabilità di ciò che è stato"
Hai quel poco di denaro che ti ha lasciato, devi riprendere in mano le sorti del tuo casato... Hai dei doveri verso il tuo cuore.
Una promessa, sogni, onore.
Ⴆαƈӄʂȶօɾყ:*
" Figlio mio, benvenuto al mondo"
Non è avaro di parole, tuo padre.
Ti stringe al cuore.
Sei nato in un umido e freddo giorno di inverno... Umido e ventoso come solo sulle Dita accade, nella roccaforte a strapiombo sul mare.
Ma quest'aria ti fa male e tu subito ti ammali... Strascichi che si potrarranno per anni con costanti, continui malanni.
La mamma sarà sempre così protettiva, nella continua paura di perderti.
" Vogliamo tenerlo in braccio"
Le tue sorelle si affacciano alla porta della tua camera, sono quattro ragazze: la più grande ha dieci anni, si chiama Alayne come la madre di tuo padre, poi vi è Aelia di otto e Ary ed Aeva di sei anni.
Loro ti amano tanto, sei il loro gioiello più brillante.
"Petrus, piano o ti ammali!"
La vita trascorre felice in quelle desolate lande, tu sei felice perché ti senti amato nonostante la fragilità e la sensibilità che gli dei ti hanno donato.
Tra lo studio e le lunghe passeggiate.
Non siete poi così importanti ma è bello, perché potete essere uniti e questo a contare.
"Tanti auguri, caro"
Tra il tempo passato felice, sei cresciuto, fino al tuo ottavo compleanno.
Tuo zio, un uomo che ammiri così tanto ti stringe la mano: di lì a poco finirà tutto quanto.
Sei fuori dal tuo letto quando tutto accade, senti caldo, tanto caldo.
"Petrus! Dove sei? Petrus!"
Sono le urla di tuo padre, che ti prende in braccio, mentre trascina tua sorella per mano.
Correte veloce per le scale, ma tu non riesci a respirare e il legno, è fragile, vedi tutto crollare.
Non sai dove sia tua madre, né Alayne, né Aelia, neppure Ary.
Sai solo che ti spinge via, e non li vedrai più tornare.
Corri fuori, una serva ti porta lontano... Metà torre è diroccata.
"Bambino mio"
Tuo zio ti abbraccia, ma il suo cuore traballa... Saresti dovuto anche tu bruciare e lui sembra non avere un graffio, mentre tu sei tutto un acciacco.
Un pezzo ti arazzo ti vola davanti, è tutto strappato.
È tutto rovinato.
"Buonanotte, mio signore"
Zio Oris ora è diventato il padrone della torre, l'ha ricostruita e sei potuto con lui restare, finché tu non sarai abbastanza grande per governare e passano i giorni, i mesi, gli anni chiuso nella torre notte e giorno a comporre versi, a leggere, a studiare.
Non ti permette neppure di uscire a cavalcare.
"Sei troppo fragile, nipote"
Ma ha solo terrore che tu possa scappare.
Anche volendo, non lo puoi fare, prigioniero nella casa dove avresti dovuto sentirti al riparo.
Non ti accorgi di tutte le volte che il tuo "caro zio" ti ha tentato di fare spirare... Prima la biscia che per "caso" hai trovato nel tuo letto, e ancora quando ti ha cercato di avvelenare e sei quasi morto quando sei andato a nuotare.
Piccoli incidenti che non sei riuscito a fargli pesare, perché hai sempre preferito perdonare.
Manie di potere di un uomo che ti avrebbe solo dovuto amare.
" Vi prego, non partite... Non vale la pena lottare"
Per la prima volta, da che convivete ti tira uno schiaffo, ti fa male.
"Non osare più in questo modo parlare"
È tutto quello che ti dice, prima di andare, ti lascia solo con un graffio sulla faccia, a sanguinare.
L'ultimo segno, prima di affondare.
Ora che hai perso tutto, perché avevi ragione, non valeva la pena lottare per un "nobile" che non poteva essere reputato tale... Devi essere tu il lord, devi mantenere la promessa che hai fatto a tuo padre.
Sei caduto solo, solo ti dovrai rialzare.
ƈυɾιօʂιȶα':*
ȶιȶօʅι:
"Sei come il mignolino, sottile e piccino"
Ary adora prenderti in giro, ma tu la lasci fare, è un nomignolo simpatico quello che ti ha dato...
Sei immerso nel ricordo, mentre sei in viaggio per espiare non connessi peccati.
Il mignolo... Ti si addice, il più piccolo della mano, il più sensibile, l'ultimo che viene tagliato.
"Piet"
Ti è tanto caro questo soprannome, te lo ha dato Aeva, quando non sapeva ancora bene parlare.
Ti manca.
Ti mancano tutte loro, le tue sorelle, tuo padre, tua madre e più di tutto anche se non ti è mai troppo piaciuto, con loro semplicemente, giocare.
"Lord di Tedioso Torrione"*
Un bastione sulla cui cima c'era la tua camera, una sola finestra da cui ti affacciavi ad osservare il sottostante mare e immaginavi di poterci nuotare e nuotare, non l'hai più fatto da quando hai rischiato di annegare.
Di notte sentivi il vento ululare... Non era noioso, passavi i tuoi giorni a comporre, a studiare senza un precettore... Tutto quello che sai l'hai imparato ancora una volta, solo.
Ma il tedio non ti è mai, mai pesato.
Almeno tu eri vivo, di questo sei grato.
ƈɾɛɖɛռȥɛ ɛ ɾɛʅιɠιօռɛ:
" Deve esserci per forza qualcuno che ci ha creato, è logica... Anche se forse non mi hanno mai ascoltato"
Sei sempre stato convinto di questa semplice cosa, i Sette Dei ti hanno sempre affascinato, ma non ci hai mai troppo sperato.
Secondo te esistono, solo che sono troppo distanti per effettivamente attuare un "grande piano".
Non giudichi certo chi crede ma tu hai ben chiaro che con dei o senza dei il mosto sarà sempre o buio o chiaro.
"Ho sentito delle voci, si avvicinano gli Estranei, l'inverno è arrivato"
Ascolti con attenzione le parole di quel pescatore... Perché merita di essere ascoltato.
Se c'è una cosa che nei libri, nell'imparare hai sempre riscontrato è che la storia si basa su un grande mito, quindi tutto quello deve essere per forza fondato!
Tua madre soleva ogni sera, davanti al camino o in giardino, raccontarvi tante favole.
Hai letto di loro, in un libro che tuo padre da bambino ti aveva regalato e l'hai imparato a memoria, che oltre la Barriera quel qualcosa non si era mai del tutto addormentato.
"Lance Baratheon ha sbagliato, ma si può davvero giudicare un uomo per le azioni che ha fatto se il concetto stesso di giusto è relativamente errato?"
Non parli mai a vanvera, ogni tua azione è seria e posata, hai una buona capacità di ragionare... L'antico sovrano, poi la regina ti hanno sempre fatto sorgere tante domande... Che hanno portato solo alla guerra, alla morte.
Chiedi perdono tu ora, che non hai affatto colpe, per dei crimini commessi da un uomo che a te, alla fine non ci ha mai tenuto.
ɾɛʅαȥιօռι:
αɛɾყʂ ȶαɾɠαɾყɛռ ҽ ɾαყɱօռȶ Ⴆαɾαȶɦɛօռ: dangershindoulover
RandomBk
"Noi, Aerys e Raymont Baratheon riteniamo te, lord Petrus Baelish, primo del tuo nome, lord di Drearfort decaduto... Spetterà al tuo signore giudicare il tuo destino"
Sono dure le parole, difficili da ingoiare, ma sono vere.
Sei tu che devi scontare la pena di un uomo che ha fortemente errato.
I tuoi occhi, il tuo sguardo è mortificato... Ne va del tuo onore, lo sai che ha sbagliato... Ne paghi conseguenze amare, ma hai la mente acuta, la giovane voglia di fare... Devi andare avanti, lo devi a tuo padre.
ʅօɾɖ αɾȶყʂ αɾɾყռ: RandomBk
"Chiedo perdono, mio signore per i danni arrecati"
Ti inginocchi, a fatica perché sei malato, ma devi.
Devi aggiustare ciò che è stato rovinato.
Guardi negli occhi il giovane falco... Prima di allora solo rarissime volte lo hai incontrato, quando a Nido dell'Aquila lui era ancora solo un bastardi.
Non è importante la nobiltà del sangue...
"Sarò il vostro umilissimo vassallo"
Parli pacato, con tono assai diplomatico... Ora che sei decaduto, il lord della Valle può decidere di te cosa farne, ti hanno espropriato... Ma aneli a riottenere quel torrione solitario, che non ti è mai, così tanto mancato.
Forse non lo potrai più vedere, forse verrai esiliato alle Tre Sorelle, per un crimine che tuo non è mai stato.
ʅαɖყ ʂɦαɾɾα αɾɾყռ:peculiarpeeps
"È cambiata"
Sussurri a te stesso, dopo che la vedi... Non è più la bambina che a fatica ricordavi quando andavi in visita al Grande Falco.
Ora è cresciuta, è diventata una donna, è cambiata... Sul suo viso leggi una sofferenza passata.
ʅαɖყ ɛʅօɾα αɾɾყռ: Metal_nerd
Abbassi gli occhi, ogni volta che la guardi, come da sir, da giovane beneducato, ti hanno insegnato i tuoi genitori a fare.
È bellissima, porta il cognome degli Arryn ma in sé ha quella ruvida, bellissima, fierezza Tully.
vιvιɛռռɛ ρყƙɛ:MDCproduction
"Hey voi, lasciatelo stare"
La voce di una ragazza li fa ghignare, ma non ridono poi così tanto quando lei, li fa scappare con la coda tra le gambe.
Ti avevano fermato in un vicolo per volerti derubare.
Tossisci un pochino, per la stretta alla gola.
"G... grazie mia s... Signora"
Dici facendo un piccolo inchino, portandoti una mano sul cuore.
"Ragazzino, ma come parli?"
Ti guarda scettica, ma ugualmente la ringrazi.
In effetti sembri piuttosto un garzone.
"Ditemi come mi posso sdebitare?"
Già noti le armi che porta alla cintura... Forse è una mercenaria e da solo, senza saper duellare difficilmente arriverai illeso... È già una fortuna che tu ci sia arrivato a Città del Gabbiano.
"Sono lord Petrus Baelish, signore di Tedioso Torrione... Vi assumo per potermi accompagnare"
La guardi, hai una fierezza ed un contegno che possono solo invidiare, nonostante tu sia malconcio e logorato dal viaggio.
" Dove dovete andare?"
Domanda scettica, ed allora ti abbassi a prendere del denaro, furbamente nascosti nel tacco dello stivale.
"A Roccia del Drago, come vedete, non è molto ma... Vi posso pagare"
È Vivienne, delle Isole di Ferro che ora ti guarda le spalle.
օɾιɛռȶαɱɛռȶօ ʂɛʂʂυαʅɛ: ɛȶɛɾօʂʂυαʅɛ
"Un giorno anche tu ti dovrai sposare, generare dei figli a cui dare il nome"
Siete ancora nel corridoio con gli arazzi, ma sei ancora troppo piccolo per poter capire cos'è l'amore... Per il momento decidi che non ti interessa, che non lo vuoi fare... Ma crescendo capisci tante cose e la solitudine ti fa cambiare.
Le giornate passano lente, senza nessuno- esclusi te stesso- con cui poter parlare e leggi di ballate, corti e dame... Daresti tutto quello che hai per avere anche solo un amico con cui poter conversare... Alla roccaforte non ci sono altri, se non un vecchio castellano, le guardie ed una anziana balia con un nipotino troppo piccolo, perfino per poter camminare.
Talvolta tuo zio portava in casa "ospiti" e tu eri costretto a restare chiuso in camera tutto il giorno... Non ti è mai importato se erano uomini i suoi amanti.
Solo una volta, hai visto una ragazza... solo una volta, ma una volta è stata perfino troppo poca per poterla anche solo osservare.
Non desideri ora una famiglia, una fanciulla che ti sappia amare.
E anche dei figli, loro non li lascerai bruciare.
*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*
L'angolo di Bisk
Eccomi qui con l'ultima scheda che grazie a questo schizzo di creatività mi venuta da creare... tranquilli, dovrebbero essere finiti, finalmente i miei noiosi tag e le mie scheducole da quattro soldoni... ma se li avete dateli a Piet, che servono a lui :').
Ma ecco i tag soliti e molesti: Metal_nerd, s-starspace, MDCproduction, -sandprince, Piccolastella9605, Corvus_Lestrange27, _-CLEO-_,-asshai
_-sxuron-_,j-jolene, _thecryofMadness,RandomBk, peculiarpeeps,s-salem, dangershindoulover, -mollettaa-, Black_Riddle e spero di aver taggato anche gli altri (?).
Devo dire che mi piace come è uscito il mio ragazzo cagionevole e solo, alla dua scheda ci tengo davvero tanto forse perché sono di parte a dire che lord B nel Trono di Spade è uno dei migliori personaggi, che ho adorato finché hanno rovinato anche a lui...
Petrus è strutturato in modo semplice e lineare e secondo me ha il potenziale adatto per diventare un bell'oc intricato.
Comunque bando alle ciance, la scheda contiene alcuni Easter Egg di libri e serie, notateli :3.
Ora veniamo agli spiegoni.
nome:* deriva dal nome greco Πετρος (Petros), passato in latin come Petrus, che vuol dire letteralmente "roccia", "pietra".
Anche il soprannome "Piet" ha la medesima origine.
Mi piaceva particolarmente l'assonanza con Petyr e poi, rimanda anche alla regione rocciosa delle Dita in cui è nato.
cognome e casata:* allora, bisogna fare innanzi tutto due distinzioni "Casa Baelish delle Dita" e "Casa Baelish di Harrenal".
Ques'ultima istituita dopo che Baelish nella serie e nei libri diventa Lord Protettore della Valle ricevendo il seggio di Harrenal in cambio di alcuni favori alla corona ( accordo matrimoniale tra Maergery e Joffrey).
Ovviamente come penso si sia capito ho optato per la prima, in quanto gli eventi della serie sono distanti dalla trama della role come "mai accaduti", ma ho appunto inserito alcuni riferimenti e rimandi che poi andranno meglio approfonditi e sviluppati.
Anche lo stemma (quello di Harrenal sono i tordi) ho preferito rispettarlo riguardo alla casata delle Dita ossia: la testa del titano braavosiano (città da cui hanno origine i Baelish), con occhi fiammeggianti su campo verde, ma il tordo comunque è rimasto e se mai avrà una bella evoluzione ho in mente di cambiare lo stemma con i tordi.
Inoltre non hanno un motto ufficiale, solo la Casa di Harrenal ne ha uno e si presuppone sia "La conoscenza è potere".
Origini nobile casato Baelish delle Dita:
La casa è nata con il bisnonno Petyr, nato a Braavos e giunse nella Valle come un mercenario impiegato dalla Casa Corbay (estinta). Suo figlio ha prende la testa del Titano come il suo sigillo, quando è nominato cavaliere.
L'ascesa di Petyr ad Approdo del Re è stato rapida , e nel giro di tre anni dopo il suo arrivo a corte, si sedette sul concilio ristretto di re Robert I Baratheon.
*Il loro seggio attualmente è a Drearfort, denominato così da lord Baelish nei libri e non è che un gioco di parole che significa appunto: "Tedioso Torrione" quasi a sottolineare la desolazione dei luoghi.
carattere:* Petrus è in ragazzo sveglio, delicato ed estremamente acculturato, avendo passato anni chiuso in una torre con l'unico svago dello studio. Ha un animo docile, lento all'ira, schivo e pacato che però dimostra saggezza, voglia di sapere e di fare e un autocontrollo necessario ed a tratti invidiabile.
Profondamente serio ed educato per un ragazzo della sua età, ha creato questa corazza di estraneamento dal mondo proprio perché non ha avuto l'opportunità a causa di forze maggiori di relazionarsi agli altri, sebbene il carattere gentile ed umile sia comunque una calamita per le persone di buon cuore.
Tiene moltissimo alle impressioni, ma non è orgoglioso a tal punto dal non ammettere i propri errori e cambiare, anzi.
È aperto alle esperienze, di ampie vedute, ambizioso, giudizioso, ponderato... con sempre una parola buona e di aiuto agli altri doti che lo rendono un buon consigliere in caso di bisogno, poiché capace di ragionare razionalmente sotto forte pressione.
Ha un difetto ben evidente, quello di legarsi troppo agli altri che alla fine presto o tardi lo deluderanno e questo, pur di non ammettere che si era sbagliato, pur di non ammettere di far sempre lo stesso errore lo porta a giustificare determinate azioni perché troppo emotivamente legato.
Dai gusti raffinati ma non pretenziosi, ama ciò che bello, in tutte le sue forme e ripudia la violenza, ritenendo che il dialogo sia la miglior cosa ma non è stupido: sa che il mondo è pericoloso e di conseguenza si adatta.
Dall'animo nobile, ha i modi di un perfetto gentiluomo, ponderato, cavalleresco e con in mente un solo obiettivo: fare sempre la scelta se non giusta, migliore per non far del male a se stesso, agli altri.
curiosità:*
~ Parla spesso da solo, è sia un modo per schiarirsi le idee, ma è piuttosto un abitudine nata negli anni della solitaria reclusione per tenersi compagnia;
~ È estremamente cagionevole di salute, si ammala spesso alle vie aeree ed è leggermente asmatico... l'umidità delle Dita di certo non ha giovato a questa sua precaria condizione;
~ Ama comporre poesie, leggere, studiare uniche fonti di svago che il suo paranoico zio, sbagliando ha reputato adatte, avendo il terrore che facendolo allenare con qualche arma lo avrebbe assassinato nel sonno... in realtà non aveva compreso la natura di Piet; Adora danzare, ballare nonostante non ne abbia mai avuta troppa l'occasione;
~
Ama il mare ma ha il terrore di nuotarci dentro, da quanto ha rischiato di annegare per colpa di una paralisi improvvisa data da un avvelenamento. Inoltre supplisce a questa attività, con lunghe passeggiate e cavalcate, lui che non ne ha mai avuto troppo l'opportunità;
~ Il suo colore preferito è il verde in tutte le sue sfumature, ne porta sempre un po' in qualche dettaglio di accessorio.
In particolare tiene estremamente cura di un foulard che fu un regalo di sua madre;
~ Porta appuntata costantemente al petto la spilla a forma di tordo beffeggiatore appartenuta a suo padre e se la dovesse perdere, si sentirebbe così in colpa da cadere in uno stato di apparente depressione;
~ È un appassionato di architettura, grandi biblioteche e scultura nonostante non sia un asso a disegnare... si definisce "atipico esteta non fortemente materialista";
~ Ha veramente delle difficoltà ad accettare il suo fisico, perché lo ritiene sformato e troppo magro nonostante mangi.
È difatti molto ossuto e allampanato (1'70, diventerà 1'80).
~ Altre;
delucidazioni sulla backstory:
Il ragazzo, ultimo figlio ed unico maschio di Lord Petyr, nasce in una notte umida di inverno dopo quattro figlie femmine e subito diventa la gioia di tutti, quando la notte del suo ottavo compleanno scoppia un incendio ben più che casuale, ma doloso ed il ragazzino perde tutta la sua famiglia. Gli resta solo lo zio, miracolosamente scampato alle fiamme assieme a lui, che era colui che più di tutti avrebbe dovuto morire.
Lo zio Oris, geloso del fratello voleva diventare lord al posto suo, nonostante effettivamente fossero un casato di basso rango, ma non è riuscito nell'intento in quanto Piet era sopravvissuto al fuoco.
La gente nei dintorni cominciava a mormorare, e dunque per evitare che la voce giungesse a lord Erik Arryn segrega il ragazzo nella fortezza ricostruita allontanandolo da tutti, in quanto tutti erano legati a quel bambino.
Ma altre due volte tenterà di assassinarlo una ai suoi dodici anni, facendogli trovare una serpe nel letto che gli morde il petto (porta ancora le cicatrici del morso), ma il ragazzo sopravvive poiché era solo una biscia ed il servo incaricato un ottuso.
La seconda a quattordici, facendogli ingerire una bevanda paralizzante, che lo ha portato al semiannegamento, ma per fortuna alcuni pescatori lo hanno salvato.
Quando scoppia la guerra per il trono di spade, suo zio parte, appoggiando la corona e sperando che in caso di vittoria gli siano riconosciuti maggior forze e diritti, ma muore affondando con la sua nave.
Dopo che la guerra è terminata, Petrus deve far fronte ai suoi nuovi doveri e chiedere perdono per i crimini commessi da tuo zio.
Per punizione gli viene congelato il titolo, ed espropriato il castello di Drearfort.
Ora dunque è un semplice ser a seguito di lord Arryn, giunto a Roccia del Drago per chiedere clemenza ai suoi sovrani ed al suo signore e forse, una volta terminato tutto verrà inviati in esilio alle Tre Sorelle per qualcosa che infondo, lui non ha mai commesso.
Ma l'onore lo spinge a questa estrema azione... il resto si vedrà solo ruolando.
+bonus:
Da sinistra, le sorelle Baelish: Aeva, Alayne, Ary, Aelia
Lo zio stron- L'amato zio Oris
Piet attualmente
Sempre lui, ma con la magia dell'adolescenza tra una decina di anni
*~*~*~*~*~*~*~
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top