~ Hai mai pensato ad un ragazzo?
E sapere che può fingere di essere stato amato, di aver vissuto davvero sulla pelle questa sensazione, questo sentimento impossibile da contrastare... Che cosa potrebbe farti credere?

Di essere un bugiardo, egoista e insensibile.

Ma qui ti sbagli.

In realtà lo fa per evitare di illudere le persone che potrebbero essere interessate a lui.

Lo fa per evitare di sentirsi in colpa, perché questo fatto non se lo perdonerebbe mai.

E se la sua risposta definitiva è un mai, in tutta la sua vita sarà un dolore che lo condannerebbe ad un'esistenza irreversibile, per sempre. ~

{ Arial Black }

• 2 aprile 2024 •

~ Migliaia di anni fa...

«Che cosa pensi di fare, Lernan?»

Mi arrampicai su uno scoglio, per stare alla stessa altezza di chi iniziò il discorso.

«La cosa giusta, Chimera.
Non voglio lasciare la mia casa, ma a differenza tua, non sono il benvenuto nemmeno per vivere secondo un'accordo stabilito.»
Mi sentii avvilito, la mia voce incrinata lo confermò.

Chiusi gli occhi, e pensai a tutti i ricordi che avevo con il mare, il mio elemento natio.

Anche se la mia vera natura e forma nemmeno scalfí quella umana, io ebbi davvero il dono dagli dei di poter pensare, fare, essere razionale come uno di loro

«Lernan, io non posso vivere senza di te.
Non puoi farmi questo!
Non puoi privarmi dell'unico fratello che mi accetta così come sono... Gli umani un giorno potrebbero cospirare contro di me.»

Lo seppi maledizione!
Eppure non provai nemmeno una volta, a trovare una soluzione.

«Non dire così Chimera... Devi credere più in te stesso.
Ora devo andare, ma ricorda... Io non ti dimenticherò mai.»

Lo abbracciai, e una lacrima brillante come una perla, cadde sulla pietra sotto di me.

Mi trasformai velocemente, e mi tuffai nelle profondità dell'oceano.

Ma il mio presentimento fu realtà :
Chimera venne ucciso.
Ma non dagli umani, né da un semidio.

Nostro padre, Tifone, lo divorò.
Senza pietà.

Dopo il sussurro di una sirena, confermai la mia preoccupazione, e lentamente, mi accasciai sul fondale, piangendo ininterrottamente per un millennio.

Fu colpa mia.
Preferii morire che vivere un secondo di più, ma gli dei avevano altro in serbo per me. ~

ꨄ Oggi ꨄ

Sono sul letto, perennemente sveglio.
Di fianco a me, Christopher sta dormendo beato.

Guardo l'orario.

Sono le quattro e cinquanta di mattina.

Sbuffo silenziosamente.

Fa ancora male, fa tanto male.

Mi giro verso il ragazzo che ho invitato a dormire in camera mia.

I suoi capelli grigi sono scompigliati, ma lui... Bè, lui è davvero bello.

E c'è solo una risposta a quello che è, se è tornato in vita, e tutto intorno a lui ha preso fuoco, diventando cenere.

Una fenice.

Mi alzo di scatto, rendendomi conto che lo sto fissando da troppo.

Mi metto una mano tra i capelli leggermente mossi.

In tutti questi secoli mi sono sentito vuoto, una specie di guscio senza un motivo valido  per cui vivere.

Ho provato ogni giorno il rimorso della morte di mio fratello.

Mio padre la pagherà.
Kaelovor la pagherà.

Quello che desidero più di ogni altra cosa, è vendicare ciò che mi hanno strappato, un pezzo del mio cuore, l'unico che mi ha sempre compreso.

Un esilio premeditato, e un omicidio pianificato.
L'incastro perfetto.

Ogni volta che penso a Chimera, ricordo le nostre risate, le chiacchierate, il bene che ci volevamo.

Secondo me, eravamo due fratelli che avevano un legame indissolubile, che non si sarebbe mai distrutto.

Ricordo i suoi occhi arancioni, pieni di vita.
Ma per gli umani, lui era solo un mostro assetato di sangue, come me.

Creature orribili, figli di un gigante dalle cento teste di drago, e di una donna dalla coda di serpente.

No, non Medusa, una delle tre Gorgoni, con le due sorelle Steno e Euriale.

Si chiama Echidna, figlia di Tartaro, il luogo nelle profondità di prigionia, e Gea, la dea primordiale.

Essa ha creato per partenogenesi Urano, con cui a sua volta generò i dodici titani.
L'ultimo è Chronos, il padre degli dei.

Esso verrà imprigionato nelle profondità del seme fecondo che ha dato alla luce la madre dei mostri.

Mia madre.

E lei è rimasta lì a guardare, non ha fatto nulla per fermarlo.

La regina degli dei Era, dea della vendetta, diede ascolto a Gea, che ha dovuto subire il dolore della morte di Titani e Giganti, suoi figli, a causa di esso.

Era fu ingannata, e chiese aiuto a Chronos, titano del tempo detronizzato e relegato negli abissi del Tartaro, per vendicarsi delle atrocità di Zeus.

Fecondarono due uova, e da quelle nacque Tifone.

La mitologia dice che Zeus lo sconfisse, e lo rinchiuse nell'Etna.

Ma solo poche anime sanno che è riuscito a scappare.

Si confonde tra gli umani, come me, come tutti noi.

Ho sempre paura che possa succedere qualcosa a persone Innocenti.

Che non hanno mai meritato una fine atroce, e invece lui trova questo mondo un sadico gioco, dove tra le strade, vede accanto a lui passare cibo.

Perché questo pensa.
Che sulla terra ci vive solo carne in scatola.

E so che tutte le altre creature sono lì, nascoste o mutaforma perfezionato nei secoli.

«Che fai già sveglio?»

Sobbalzo, quando la voce assonnata di Chris mi porge la domanda.

«Ti ho svegliato?
Scusa... Non riuscivo a dormire.»

«No tranquillo, nemmeno io riesco più.»

Gli sorrido, felice che non sia stato io a svegliarlo.

«A che pensi?»

Credimi, a troppe cose.

«Prossima domanda?»

Ridacchia allegramente.

Il suo sorriso è ipnotico.

«Sai, non avrei immaginato nemmeno per un secondo che tutti quanti siamo incastrati in questo mondo nascosto.
Cioè, io ho sempre adorato la mitologia, leggerla e tutto il resto... Ma arrivare a sapere di essere una di quelle creature... È tosta da digerire.»
Il suo sguardo incredulo fa capire che è sincero.

«Diciamo che anche io dopo aver ascoltato la profezia ho iniziato a farmi mille domande...»

Cazzo, e io non me ne farei in nessun momento.

Sono Primordiale.

Ma è così imprevedibile ogni momento.

«Se vuoi parlarne io sono qui.
Mi piace fare sentire la gente a suo agio, ma soprattutto con un peso in meno sulle spalle.»

«In questo momento sei tu il primo che ne ha bisogno.»

Mi guarda speranzoso.
«Hai ragione.
Lo rinnego a me stesso, perché so che nessuno vorrebbe ascoltare un idiota come me.»

Ammicco un sorriso, arruffandogli i capelli grigio scuro.

Tiro fuori dalla mia tasca una sfera verde, con degli intagli, un disegno stilizzato di una serpe e una bioluminescenza emanata da esso.

Gliela mostro.

«In qualsiasi momento, se ti trovi in pericolo, se devi sfogarti... ti basterà pronunciare Εδρα, e io arriverò subito da te.
E non dire che sei un idiota, non pensarlo neanche.»

Anche perché posso sentire che cosa pensi, Chris.

Mi guarda intensamente, passando poi all'oggetto che tengo sul mio palmo, indeciso sul da farsi

«Prendila Christopher, so che ti servirà.
Non lo dico per farti credere di essere debole.
Tu non lo sei.
E se tanti ti hanno sempre considerato così, vuol dire che non sanno nemmeno quanto una persona come te è forte, conoscendo se stesso.»

La accetta, e la avvolge con le sue dita affusolate.

«Grazie Adam, la custodirò sempre.»

Entrambi ci sdraiamo di nuovo.
Io guardo il soffitto, Chris invece osserva la mia sfera di Lerna.

«È bellissima...»

Alla fine, sono riuscito a fare una buona azione.

Lo guardo, pieno di stupore e curiosità.

Anzi, più di una.

***

Spazio autrice

Ciao piccole eclissi, si lo so, è più corto degli altri, diciamo quanto la parte uno di quello di Lulu e Jonas... Ma credetemi, ne varrà la pena...
Le tenebre vi avvolgono in un abbraccio.
Arial ✨🌑🪷⚜️