❶❷ ♡ 𝐓𝐨𝐮𝐜𝐡 𝐨𝐧𝐞 𝐨𝐟 𝐭𝐡𝐞𝐬𝐞 𝐠𝐢𝐫𝐥𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐲𝐨𝐮'𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐚𝐝 ♡
~ Mordi Abigail e ti ritrovi con un arto mozzato in mezzo secondo.
Non sfidarmi anche dopo averlo perso, perché l'ultima cosa che potresti vedere è il mio sorriso tutt'altro che benevolo e due occhi eterocromatici luminosi come due abbaglianti. ~
Kayros
• Ferisci Jordan con le false verità sul suo conto, prova a scoparla come una prostituta e forse, se sarai fortunato, te la caverai con una profonda ferita allo stomaco.
Nel peggiore dei casi, ti ritroveranno mutilato in modi che nessuno immagina.•
Jonas
| Dimmi straniero, ti piace giocare con il fuoco?
Faresti meglio a rispondere di no, perché credimi, non ci penso due volte a ridurti in cenere se provi ad uccidere Ludivine.
Ciò che mantengo alla perfezione sono le promesse e i giuramenti.|
Seth
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Quando essere iperprotettivi....
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... Porta a gravi pericoli...
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.. Causando un tornado che uccide...
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... Amori impossibili, urticanti...
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... Così ingannevoli, così tentatori...
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... Come cristalli di lacrime...
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... Come rovi di sangue...
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... Come dolce veleno...
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... In un mondo di pura follia...
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... Di Tenebre luminose...
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... E di Luce oscura.
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" Il connubio perfetto, per un potere mortale e un dovere astrale. „
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~ Kayros non ha ancora capito che non ho bisogno di lui.
Farebbe meglio a starmi lontano.
Non c'è più un noi adesso, non c'è mai stato.
Solo una missione da portare a termine.
E credo che nulla di tutto questo sarebbe successo se non fossi nata. ~
Abigail
• Crede che io sia completamente stupida se tenterà di proteggermi pure a scuola.
Non mi serve un Licantropo per sentirmi al sicuro.
Anche se provo qualcosa per lui, non posso lasciarmi trasportare da queste enormi difficoltà.•
Jordan
| Raven pensa che io sia debole.
Ma si sbaglia.
Sarà anche il Dio dragone giapponese, ma non ha capito che il lupo da cui discendo è una creatura che è stata sconfitta solo con la morte di Odino.
Sarebbe più plausibile il fatto di tenere lui al sicuro. |
Ludivine
{ Arial Black }
🚩ATTENZIONE 🚩
In questo capitolo ci saranno scene Spicy.
Di seguito la legenda :
Soft Spicy 🌶️
Medium Spicy 🔥
Hard Spicy 🌶️🔥
«Andate tutti a vestirvi, dobbiamo arrivare a scuola. Appena siete pronti, venite con me, vi mostro una cosa.»
Abigail, Ludivine e Jordan vanno nel bagno di camera nostra, invece tutti i ragazzi, inclusi me e Poseidon, si sparpagliano nei quattro bagni al piano terra.
Entro da solo e chiudo a chiave, guardandomi per un po' allo specchio.
Voglio andare fino in fondo alla questione.
E non ho nessuna intenzione di fallire come alla festa.
Troverò Kaelovor, i suoi maledetti scagnozzi... Ma... La verità, è che abbiamo troppe missioni da svolgere per sconfiggere un nemico comune.
Mi lavo velocemente, indosso una maglia grigia e dei jeans neri.
Una porta che si chiude mi fa allarmare.
Esco dal bagno, ma quello che sento non è il brusio di tre ragazze che parlano.
Un silenzio tombale, con un post-it sul bancone della cucina mi fanno innervosire.
Lo prendo tra le mani e leggo il contenuto :
Non venite a cercarci.
Pensiamo di riuscire a cavarcela anche senza sette maschi che litigherebbero per qualsiasi cosa.
Non abbiamo bisogno di aiuto.
E senza di voi avremo le idee più chiare.
Abigail, Ludivine e Jordan.
Accartoccio il foglietto rovinato.
Sono tutte e tre in pericolo.
Continuerebbero a destare troppi sospetti.
Maledizione.
La mia ansia cresce, così come il mio lato da Leader.
«Muovetevi tutti!
Abigail, Ludivine e Jordan sono scappate!»
Sento le porte aprirsi dopo pochi secondi e tutti mi raggiungono.
«Dobbiamo raggiungere la scuola.
Sono state così testarde da fare come cazzo volevano!»
Mi metto una mano tra i capelli, nervoso ai limiti dell'indecenza.
«Si vogliono suicidare per caso?»
Alan alza il tono di voce, preoccupandosi.
Seth inizia a diventare scorbutico mordendosi le unghie, mentre Jonas cerca di calmarsi senza successo, camminando avanti e indietro.
Christopher invece continua a tremare, e Adam rimane folgorato dalla notizia scioccante,
Mi metto davanti a loro, assumendo una posizione dominante e calmando tutti quanti, perfino me stesso.
Vado sul display nel muro e digito un codice.
Si apre una porta, con dentro un porto d'armi "Legale" fino a un certo punto.
Adam entra e prende il suo arco color Avorio con la faretra e le frecce grigie
Seth lo segue e afferra la sua Katana completamente nera.
Alan guarda tutte le armi a disposizione e sceglie una Lancia rossa.
«Ho fatto lezione con questa meraviglia per nove anni.»
Ma la sua risposta alla mia espressione curiosa di sapere il perché ha voluto proprio quella, è tutt'altro che intrisa di orgoglio... Sembra quasi che se ne vergogni.
Entra anche Jonas e un'alabarda blu è ciò che maneggia con innata agilità.
Dopo aver appeso alla fibbia dei miei pantaloni la mia falce nera, chiudo di nuovo la porta.
«E il tuo tridente?»
Poseidon sorride, poi apre il rubinetto e dall'acqua che scende, l'arma in grado di domare i mari prende forma, fino a diventare di un metallo indistruttibile che si posiziona nella sua mano.
«Kayros, Christopher non ha preso nulla.»
Adam mi fa notare il piccolo particolare che ho omesso.
«Oh non preoccuparti, stanotte ho scoperto una cosa.»
Dallo schiocco delle sue dita nasce una fiamma nera.
«Ottimo, almeno non hai problemi per la difesa.»
Tiro un sospiro di sollievo.
A grandi falcate raggiungo la porta e la apro.
«Andiamo, non abbiamo tempo da perdere.»
Esco per primo dalla porta che Kayros ci apre.
Quando mi agito, inizio a scaldarmi ad una temperatura molto elevata.
E c'è il rischio di arrivare a due limiti.
1) Potrei sputare fuoco per minuti interi.
2) mi trasformo in un drago gigante e la cosa non finisce bene.
Quindi, è meglio se riesco a calmarmi sentendo qualche buona not-
«Non posso pensare di trovare Ludivine morta a scuola.»
Sbuffo fumo dalle narici, incenerendolo con lo sguardo.
«Jonas, dillo ancora e ti faccio diventare un cane sbruciacchiato.»
«Oh scusa Seth, perdonami se mi faccio idee con i piedi per terra su tutte le cose che potrebbero accadere.
È mia sorella cazzo!»
«E l'hai ferita psicologicamente e fisicamente per motivi che nemmeno tu ricordi, e va bene, ti senti in colpa.
Ma non continuare a ripetere tutto questo.
E chiudi quella bocca, il tuo alito mi nausea.»
Continuo a premere il tasto dell'ascensore senza dargli tregua.
Devo calmarmi.
«Credo che sia meglio prendere le scale...»
«Perchè dici così?»
Mi giro verso Adam.
I suoi occhi sono fissi sul mio dito.
Ho distrutto il display.
«Seth, hai idea di quanto costa una roba simile?»
Kayros mi guarda severo.
Sospiro.
«Te lo ripago.»
«Non è il fatto di ripagarmelo, ma di essere più responsabile e cercare di calmare la tua ira.»
Detesto sentire queste cose.
Scendo le scale velocemente, e apro il portone che dà sul cancello che tiene al sicuro il giardino pieno di piante rigogliose.
Tutto il contrario di quello che tutti stiamo passando.
«Ok, io vado sulla mia Cam-»
Jonas si blocca, quando si gira verso il posto libero dove c'era la sua macchina, che le ragazze hanno usato per andare a scuola.
«Bene, io Poseidon e Alan andremo sulla Mustang, tu, Adam, Christopher e Jonas sulla Panamera.»
«Oh perfetto Kayros, perché deve venire con me il sacco di pulci?»
«Se volete ritrovare le ragazze ancora vive ti conviene cercare di calmare i bollenti spiriti e fare squadra.»
Apre la portiera della sua auto ed entra.
Mi metto davanti al suo finestrino, e lui lo abbassa.
«Perchè mi fai questo supplizio?»
«Seth, muovi il culo e fatti trovare a scuola.
Stiamo perdendo tempo e io non posso sopportare più di tutti immaginare Abby che viene morsa contro la sua volontà.»
Accende il motore e parte a tutta birra.
Corro verso la traslucida nera e in pochi secondi tutti ci troviamo all'interno del veicolo.
Ingrano la marcia senza parlare e spingo l'acceleratore.
Ho in mente solo una cosa adesso.
Trovare le ragazze e uccidere chi sta provando ferire Ludivine.
Trovarmi con Jordan a condividere il bagno mi fa sentire a disagio.
Si è fatta scopare da Kayros... Perché dovrei accettare anche il solo fatto di averla accanto.
«Abigail... Ludivine... Vi chiedo scusa.»
Mi giro verso di lei, ormai con la maglietta addosso.
«Non credo bastino le scuse, né per Ludivine, né per me.»
La sua voce diventa un sussurro.
«Mio padre mi obbligava, come obbligava Alan a dire che ero la puttanella della scuola e pagava tante persone per farlo credere a tutti.
La mia prima volta è stata con Kayros.
Quando sei arrivata tu, è stato come un miracolo, ero distrutta e reprimevo i dolori.
Alan ti ha ferita perché papà lo aveva frustato dieci volte dato che lui non voleva farlo.
Gli piacevi sul serio, ma dopo giornate senza cibo per entrambi, lo ha dovuto fare.
Mi dispiace così tanto...»
Io e Ludivine rimaniamo a bocca aperta.
«Hai fatto tutte queste cose, solo perché tuo padre te lo imponeva?»
Annuisce, e inizia a piangere.
«Io non ho mai voluto farvi nulla del genere... Un periodo delle superiori l'ho passato in depressione, e Alan era distrutto, ha pianto per settimane dopo che ti ha lasciata.»
Tocco le cicatrici sulla schiena.
«E perché mi ha dovuto infliggere queste con una lametta bollente?»
Alzo la mia maglia rosa sfumata mostrandogliele.
I suoi occhi si spalancano.
«I nostri genitori mi hanno torturata per una settimana intera.
Ero coperta di lividi, ferite e sangue rappreso.
Credo che questa sia la ragione per cui sono viva.»
Mi abbraccia forte, e aggiunge alla dimostrazione d'affetto anche Ludivine.
«Nessuna di voi due meritava queste atrocità.»
«Nemmeno tu e Alan dovevate riceverle.»
Ludivine la conforta.
Mi stacco da entrambe e guardo l'orologio.
Sette e mezza.
E qui mi viene un'idea tanto pazza quanto pericolosa.
«E se andassimo a scuola senza i ragazzi?»
Le guardo attentamente in attesa di una loro risposta.
«Abby, ma hai sentito che cosa hanno detto, sarà pieno di demoni, vampiri e chissà quali altre creature.»
Non posso dirgli che dopo aver ricordato ciò che Kayros mi ha detto anni fa, voglio stare il più lontano da lui.
«in una settimana sono passata da una vita apparentemente normale, e la morte di mia madre ha fatto iniziare ogni cosa.
E voglio scoprire che cosa siamo destinati a risolvere.
Sarebbero solo delle furie indomabili e non userebbero il cervello, tantomeno la pazienza.»
Passano pochi secondi, e le vedo convinte più che mai.
«Allora facciamolo!»
Apro la porta cercando di non fare rumore.
Scendiamo le scale, e quando trovo un foglietto, scrivo a Kayros, poi prendo le pastiglie senza mangiare.
So già che mi odierà dopo questa decisione, ma dobbiamo dimostrare a noi stesse che sappiamo difenderci anche senza di loro.
Lo lascio sul bancone e quando tiro fuori la mia chiave di scorta, la inserisco nella serratura e apro la porta, per poi richiuderla.
Ci dirigiamo verso la Camaro di Jonas e Ludivine va al posto del guidatore, io sto al suo fianco, e Jordan sul sedile posteriore.
«Non abbiamo gli zaini ragazze.»
Ludivine lo dice con un tono colpevole.
«Se la scuola è corrotta e soggiogata, credo che non siano più normali lezioni.»
Alla fine partiamo, dirette nella tana del lupo.
Si, lo so.
Ora saranno ancora più incazzati.
«Seth, capisco che è una questione di vita o di morte, ma non potresti rallentare solo un pochino?»
Quest'ultimo mi guarda male, prima di tornare alla guida spericolata.
Per tutti gli dei... Spero di arrivare tutto intero a scuola.
Due minuti dopo parcheggia di fianco a Kayros, e tutti ci riuniamo.
«Dobbiamo trovare la mia macchina.»
Jonas freme dalla voglia di riaverla.
Ci dividiamo e la cerchiamo senza sosta.
Eccola qua.
Faccio un fischio e tutti si girano, raggiungendomi.
«Ora devo soggiogare un bel po' di persone... Se non fossero partite per i cazzi loro sarebbe stato più facile fare tutto, invece dobbiamo fare un doppio lavoro!»
Kayros ha ragione.
Quando una mano mi tocca la spalla, scopro che è Chris.
«Credo di sapere esattamente dove si trovano tutte e tre, ma so che se gli altri lo scoprono, diventeranno matti.»
«Dimnelo, potrei provare a calmarli io.»
«Nell'aula di scienze.
Stamattina abbiamo fisica e chimica.»
«E come mai dici che avrebbero questa reazione?»
«Perchè a parte loro, sono tutti maschi.
Per favore, non dirglielo.»
Beh, ora capisco la sua preoccupazione.
Mi volto verso il gruppetto che sta confabulando.
«Abbiamo deciso di dividerci per trovarle.»
Seth sembra aver ritrovato la sua grinta.
Io non so tenere un segreto dove devo mentire.
Trattenersi è inutile.
«Sono tutte a fare fisica.»
Ammetto sentendomi un traditore.
Christopher mi guarda male.
Mi avvicino a lui, sussurrandogli all'orecchio.
«Perdonami, ma io non ho mai detto una bugia.
Non ci riesco... Mi puoi perdonare?»
Lo sento fremere, con i nostri corpi vicini.
Mi spinge via con le mani appoggiate al mio petto.
«Stammi lontano.»
Mi sibila.
La sua rabbia silenziosa si manifesta con gli occhi che diventano infuocati per qualche secondo.
«Si può sapere che è successo?»
Kayros mi tocca la spalla, attirando tutta la mia attenzione su di lui.
«Nulla.
Assolutamente nulla.»
Guardo l'orologio.
Sono le otto e dieci.
Le lezioni sono già iniziate.
«Allora entriamo, che cosa stiamo aspettando a fare?»
A passo svelto raggiungo il portone della scuola.
Lo apro, ma dopo aver fatto entrare tutti, una brutta sorpresa ci aspetta.
Vado immediatamente davanti a tutti gli altri.
Dodici creature sovrumane ci sbarrano l'accesso ai corridoi della scuola.
«Bene bene bene, guarda un po' chi abbiamo qui!»
Mostro i denti, trasformandomi.
«Io ti uccido Kael.
Dove sono loro?»
Ringhio.
Alza le spalle in segno di menefreghismo, poi sogghigna.
«Credo che siano state prese.
Jordan si rifiuta di scopare con un demone.
Ludivine è circondata da diversi vampiri.
Abigail invece sta per avere uno spiacevole incontro, quanto saporito con me.
Fateli fuori, uno ad uno.
Mio padre non sarà felice di sapere che sono ancora vivi.»
Si dirige verso le aule, ma uno scintillio nel suo occhio rosso fa scattare in me la stessa sensazione di quando ho scoperto di avere le ali.
Senza dire nulla, mi fiondo contro due demoni, facendoli crollare dopo averli uccisi spezzano l'unione tra l'osso del collo e la colonna vertebrale.
«Christopher?»
Con la coda dell'occhio vedo le sue fiamme nere bruciare tutti gli scarti di quei cadaveri immondi.
«Allora, volete che continui?»
«Fa pure, non arriverete mai in tempo per salvarle.»
Un vampiro mi sfida.
«Provaci.»
Lo istigo.
Schiocca le dita e gli altri otto partono alla carica verso di noi.
Jonas tira fuori gli artigli e le zanne, bloccando a terra una arpia, che uccide all'istante tagliandole la gola.
Adam prende per il collo due parademoni, tramutandoli in pietra.
Con un colpo secco li lascia e l'impatto dato dalla gravità distrugge le loro statue, tramutandole in polvere.
Cosa?
Ma come ha fatto?
Rimango esterrefatto, e sto per fargli una domanda, quando un urlo di rabbia mi riporta alla realtà.
«Che avete fatto a Ludivine?»
Seth inizia a prendere a pugni il segugio infernale dalle sembianze umane.
Le difficoltà contro una bestia di tre metri non tardano ad arrivare, e quando prende in mano la sua Katana che teneva dietro la schiena, trafigge il nemico allo stomaco.
Cade a terra sofferente, ma prima che possa fare un altro movimento, vedo una lunga coda piena di spuntoni, con un pungiglione sulla punta, che trafigge di nuovo la creatura, uccidendola.
E la cosa spaventosa, è che appartiene a Seth.
«Kayros, a ore dieci!»
Alan mi avvisa dell'imminente freccia della balestra di quello sbruffone che ha voluto sfidarmi.
La schivo velocemente, facendola finire nel muro.
«Arrendetevi o sarete spacciati.»
Quando sorride tetramente, noto del sangue sui canini sporgenti.
"Che imbecille, questo ibrido non ha ancora capito che ho morso la sua preziosa divinità."
«Io ti ammazzo brutto bastardo!»
Lo faccio andare contro una colonna, e senza aspettare, gli strappo il braccio destro.
Il rumore della carne che si sfibra e delle ossa che si spezzano unito al suo lanento agghiacciante risuona in tutto l'atrio.
Lo guardo barcollare, mentre il suo arto diventa cenere sotto il fuoco ardente che emana Chris, non appena lo prende al volo.
Poseidon lancia il tridente, facendo diventare schiuma marina altri due scagnozzi trafitti dal metallo Olimpico, mentre Alan con la lancia uccide due Furie, centrando i loro cuori esplosi ancora all'interno del corpo, causando a entrambi un'emorragia interna.
Guardo il vampiro, con un braccio solo.
«Hai capito ora?
Sei rimasto solo tu.
Arrenditi e ti posso anche risparmiare.»
«Mai!
Sarò fedele per sempre al signore degli Inferi!»
Corre verso di me, ma in quei pochi secondi, prendo la mia falce nera dalla fondina e gli taglio la testa di netto, che rotola via poco più in là.
«Cazzo ragazzi...
E ora?»
Guardo attorno a me.
Vedo sette cadaveri mutilati, dissanguati o con gli arti strappati.
«avvicinateli tutti, per favore.»
Formiamo un cumulo di corpi senza vita in due minuti.
«Ok, ora state lontani.»
Le luci si spengono, con diverse cariche elettriche che fendono l'aria, e Christopher, dopo le sue richieste, diventa una fenice nera, enorme e maestosa.
Crea una bolla che lo contiene e brucia tutto in meno di un minuto.
Le fiamme cessano all'improvviso e la protezione si frantuma.
Christopher emette un verso particolare, che ti attira come le api con il miele.
«Adam, tu lo sapevi che questa sarebbe stata la sua vera forma?»
Mi guarda alzando le spalle.
«Non ne avevo la più pallida idea.
Non sapevo nemmeno che avesse quattro zampe.
È tecnicamente impossibile classificare una creatura quadrupede come un volatile, al massimo lo facevano con i Grifoni, ma lì già cambia il fatto che erano per metà Leone e per metà Aquila.»
Prende il suo cellulare e fa una ricerca su internet.
Mi mostra il display con aria soddisfatta.
«Mistero risolto.»
Leggo ad alta voce.
«La Fenice Nera, a differenza di quella comune, ha quattro zampe artigliate, una coda robusta e le dimensioni arrivano ai dieci metri di altezza e a quattro di lunghezza.»
Guardo per un secondo il nome del sito.
Lernan Hydralium.
E da dove arriva questo nome?
«Adesso mi dici come hai fatto a ridurre così due demoni di classe tre.
Che cosa mi nascondi Adam?
Credevo che tra di me, te e Seth ci fosse la regola di non avere più segreti.»
Mi fissa, ferito nell'orgoglio.
«Credimi, è meglio che tu non lo sappia.»
Mi impunto.
«Ah si?
E Seth allora?
Da dove accidenti gli spunta quella coda?»
Ma quando mi giro, non c'è più nulla.
Gli altri si sono messi in disparte.
Hanno capito che è una cosa fra me e questi due idioti.
«Tu e le tue strane allucinazioni, eh Kayros?
«Non sono delle cazzo di allucinazioni.
Voi due avete tralasciato qual-»
Un verso agghiacciante risuona in tutta la scuola.
Iniziamo a correre, mentre cerco di capire da dove arriva il lamento.
Chris cammina facendo attenzione a non toccare nulla.
Ora che è gigante rischia di rompere qualcosa.
«Arriva dall'aula di scienze.»
Jonas lo conferma usando il suo udito ultra fino e ci indica una porta alla fine del corridoio.
«State attenti.»
Sobbalziamo tutti, capendo che a parlare è stata la Fenice Nera.
«Che c'è, anche se non apro il becco parlo lo stesso.»
Sembra divertito dalle nostre facce sorprese.
Ad aprire la porta è Jonas, staccando completamente tutti i cardini.
Siamo mitologia in carne ed ossa e fa queste entrare teatrali del cazzo?
«Statene fuori.»
Abigail ci ammonisce, in lotta con Kael.
Le sue mani emanano un bagliore azzurro, che sembra tenere lontano quel bastardo.
«Tutti quanti!»
Aggiunge Ludivine, impegnata a difendersi e a non farsi colpire.
«Ma siete sordi?»
Jordan alza il tono di voce mentre un demone cerca di violentarla.
I suoi occhi viola sono impossibili da non notare, e un nuovo dettaglio mi attira :
I suoi artigli di platino.
«Pronti?»
Tutti mi annuiscono.
Entriamo come un turbine, uccidendo gli spettatori.
Vedo Seth dirigersi verso la Manticora che cerca di uccidere Ludivine.
Con la sua Katana recide il pungiglione sulla coda, riducendola in cenere.
Prende al volo la migliore amica di Abigail, stringendola a sé.
Jonas salta sul banco vicino a Jordan e prendendo per le corna il diavolo, gliele spezza e ne conficca una in mezzo alla fronte.
Cade rovinosamente, esanime.
Da annotare :
Le stesse corna dei figli di Ade possono ucciderli.
Jordan ha un taglio sulla gamba, perciò Jonas la aiuta sostenendola mentre camminano per allontanarsi.
Senza aspettare un secondo, tiro a Kael i capelli per allontanarlo da Abby, buttandolo a terra.
Mi metto sopra di lui, bloccandolo.
Allungo i canini.
«Questo è per averle parlato alla festa.»
Glieli ficco nel collo, perforando la Giugulare e lesionandogli le corde vocali, privandolo della voce.
Poi prendo la mia falce nera.
«E questo è per aver provato a morderla.»
Lo decapito due secondi dopo.
Start 🌶️
(Oltrepassate se non vi piacciono.)
La rimetto nella cintura, e prendo in braccio Abby.
«Perchè ve ne siete andate da sole?
Hai idea di che colpo mi hai fatto prendere?
Spero che tu abbia una buona scusa, Eclipse.»
La porto in una stanza vuota semibuia, chiudo la porta con il braccio e le appoggio la schiena al muro, allacciandole le gambe attorno alla mia vita, premendola.
Geme sentendo la mia erezione che non si scolla dalle sue mutandine sotto alla gonna.
Abbassa il viso, impedendomi di vedere le sue iridi glaciali.
«Perchè lo hai fatto?»
Di nuovo silenzio.
Le sciolgo i capelli raccolti in una crocchia e con l'elastico le lego i polsi.
«O me lo dici o ti faccio venire straziandoti dal piacere.
Sapendo che ne vorrai ancora di più, io te ne priverò.»
Le alzo il mento, guardandole il collo.
Lo sbruffone aveva mentito, non è stata nemmeno toccata.
«Non ci riusciresti mai Kayros.»
«Mi stai sfidando Asher?»
«A te piacciono così tanto.»
Allento la pressione che esercito con la mia eccitazione e sposto di lato le mutandine, sfiorando le sue parti sensibili.
Ansima dolcemente.
«Ultima possibilità.
Dimmi il perché e ti porto a casa.»
Scena muta.
«Non mi prendo nessuna responsabilità.
L'hai voluto tu.»
Infilo due dita dentro di lei togliendole il fiato all'istante.
«Sei strettissima... Mi farai diventare matto.»
Entro ed esco lentamente, mentre lei in sincrono segue lo stesso ritmo con il suo bacino.
Cerca di trattenere i suoni tenendo la bocca chiusa.
«Voglio sentirti gemere, abigail.»
«E... Perché... D-dovrei?»
Mi guarda di sfuggita.
Mi avvicino al suo orecchio.
«Perchè te lo sto ordinando, non chiedendo, Eclipse.»
La sento bagnarsi, ma continua a restare muta.
Con la lingua lecco il suo labbro inferiore, iniziando a mordicchiarlo.
Quando finalmente sprigiona quel bellissimo suono, capisco che sta per arrivare al culmine.
Mi stacco da lei, mettendola di nuovo in piedi.
«No fermo!»
Mi tira per la maglia all'altezza del petto.
«Ti prego, continua.»
I suoi occhi mi implorano di farlo fino alla fine.
La prendo per la vita, sollevandola, e la faccio sedere su un banco.
Quanto cazzo è sexy.
Le divarico le gambe, facendomi spazio.
Inizio a baciarle la mandibola scendendo lentamente.
Le arriccio la gonna per poter toccare la sua coscia nuda.
Ansima in modo esigente.
Ne vuole ancora.
Alzo il tessuto di cotone che la ricopre, e slaccio i ganci del reggiseno.
Il contatto delle sue tette calde con la mia mano gelida la fa rabbrividire, mentre inarca la schiena.
Inizio a torturarle il capezzolo senza tregua, mentre con due dita affondo di nuovo in lei, aumentando la velocità.
Inizia ad accarezzarmi i capelli.
È come sentire bruciare ovunque, quando lei mi tocca.
La mia pelle va a fuoco.
«Sto per... Venire...»
La sua voce, suadente e disperata, mi fa eccitare sempre di più.
Per completare l'opera, muovo velocemente il pollice sul suo clitoride umido.
Questa doppietta la fa arrivare al culmine e geme.
«Ohh... Kayros...»
E ora in mente ho solo il tono di come ha pronunciato il mio nome.
Una melodia così proibita.
Appena tutto finisce, trema ancora di piacere sotto di me.
Quando riapre gli occhi, luccicano di un blu scuro.
Anche se è prevalentemente buio qui, vedo le sue guance tingersi di rosa.
«Io... Tu... Oddio che figura di merda che ho fatto.»
Spalanca la bocca, scioccata, rendendosi conto solo ora di quello che è appena successo.
«Non mi sembra ti sia dispiaciuto.»
Le sorrido di scherno.
Le libero i polsi.
Scende dal suo posto, cercando l'intimo per ricoprirsi, ma non lo trova.
«Ti servono queste?»
Le tengo in mano, a penzoloni.
«Ma come hai fa-»
«Quando si è in preda agli orgasmi siamo meno lucidi e attenti.
È stato così semplice, anche se potevo fare altro, dato che eri già bagnata e pronta per me.»
Fa finta di niente.
«Kayros, ora ridammele.»
«Oh, dopo tutta l'estasi che ti ho fatto passare?
Mi dispiace ma ora sono mie.»
Sghignazzo.
«Dimmi che stai scherzando.
Indosso una gonna!»
Alzo il braccio.
Cerca di riprendersele, ma dopo vari tentativi si arrende.
Sbuffa.
«Tienile, non me ne faccio nulla.»
Le afferra alla velocità della luce e se le mette.
Va verso la porta, ma la raggiungo, bloccandole la strada.
«Sono stanca.
Voglio andare a dormire.»
Si guarda i vestiti.
«E a cambiarmi.»
La acciuffo, tenendola per la vita.
«Davvero fai finta che non sia successo niente?
Neanche un grazie?»
Il suo viso imbronciato mi ricorda quando era una bambina.
«Per te non valgono queste cose.
Sono come noccioline ammuffite.»
La avvicino a me, andando sotto l'indumento che le copre una parte delle cosce, palpandole il sedere con fare possessivo.
Un eclatante sussulto misto a un gemito si sente nello stesso momento.
«Dimmi, ti sembra il normale comportamento di un menefreghista che vuole solo sbatterti?
O forse è quello di uno stronzo che ormai ti pensa ogni giorno, che vorrebbe toccarti ogni minuto e fotterti mostrando a tutto il mondo che sei solo mia?»
La faccio retrocedere di qualche passo, con il bordo della cattedra che la ferma, all'altezza dell'osso sacro.
Appoggia i suoi gomiti per restare stabile, mentre mi piego e la sovrasto.
I miei muscoli si incastrano perfettamente con le sue forme morbide.
A un soffio dalle sue labbra, i nostri respiri affannosi si fondono.
«Sai quanto mi sono incazzato quando ho letto quel biglietto?
Ti sei esposta ad un rischio spaventoso, per tutto il tragitto con la Mustang superavo i limiti di velocità, perché pensavo solo al fatto che qualcuno ti poteva toccare.»
La sua arteria pulsa, segno che il cuore batte più velocemente del normale.
«Attiri vampiri come una calamita.
Riesco a malapena a resistere pur di non azzannarti, e sai quanto è difficile?
Troppo.
Sento il mio cuore congelarsi, e pur sapendo che non muoio, il dolore che il ghiaccio mi procura è agonizzante.»
Faccio un bel respiro, evitando di guardarla.
«Avevamo tutto sotto controllo, te l'ho detto.»
«Tutto sotto controllo?
Ludivine è stremata, Jordan ha un taglio sulla gamba e tu sembri più morta che viva, in questo momento.»
I suoi occhi mi scrutano, scavandomi nell'anima.
Questo è l'errore che commetto.
Pensare che salvarla e farle sentire quanto vorrei riempirla sia la soluzione a tutto questo casino di merda.
Mi allontano, ma lei con passo lento e deciso, si posiziona davanti a me.
Si alza in punta di piedi, e mi bacia sulla guancia.
Rimango sconvolto.
«Mi perdonerai mai per averti spaventato?»
Mi chiede con tono colpevole.
La guardo di sbieco.
«Non lo so.»
Sorride, ma i suoi occhi rivelano la nota di tristezza che cerca di mascherare.
«Kayros?»
«Che c'è?»
«Grazie per avermi salvata.»
Detto ciò, esce dalla stanza, mentre io rimango assorto in mille pensieri su come sarebbe potuto finire il tutto, se io e lei fossimo diversi.
Se io e lei fossimo umani.
Se io e lei fossimo innamorati per davvero.
End 🌶️
Il primo orgasmo della mia vita.
A scuola, con Kayros che lo faceva solo per darmi una punizione.
Infatti, quando si è fermato, l'ho pregato di continuare.
Cosa ci posso fare?
Sento ancora la sensazione della scarica elettrica che mi ha fatta tremare, portandomi al momento più spontaneo e piacevole che ho provato.
Mentre cammino sono così assorta nei miei pensieri e dalla stanchezza del sonno arretrato, che vado a sbattere contro qualcosa di piumato.
Quando i miei occhi guardano verso l'alto, vedo un rapace enorme.
Aspetta, ma è la fenice nera di cui parlava Adam.
Quindi...
«Chris, sei tu?»
Mi guarda attentamente con i suoi meravigliosi occhi blu.
«Si Abigail.
Ti faccio paura?»
Sembra che parla attraverso una voce che trasmette neuralmente, perché non apre il suo becco.
«No affatto, ma sei davvero maestoso.
Hai anche quattro zampe?»
«Oh, meno male... Perché non so come tornare umano.
Si, a differenza della fenice comune, oltre al colore delle piume, sono più grande, quadrupede e ho una coda molto robusta.»
Gli sorrido.
«Che meraviglia... »
«Abby.»
Ludivine mi chiama e Jordan la segue.
Mi raggiungono per abbracciarmi.
«Non è colpa tua, inoltre stiamo bene, solo la stanchezza è abbastanza evidente.»
Jordan sbadiglia dopo aver detto queste parole confortanti.
Ridiamo tutte e tre.
«Almeno ora sappiamo che non dobbiamo più dividerci, per nessun motivo.»
«Esatto Eclipse, a meno che tu non voglia "chiacchierare" come poco fa.
Hai visto Christopher?»
Divento rossa quando guarda attentamente ogni centimetro del mio corpo.
«È stupenda la sua forma mitologica!»
Tutte e tre lo diciamo all'unisono.
Meglio fare finta di nulla davanti agli altri.
«Ragazzi, dobbiamo uscire da qui.
Torniamo a casa e facciamo il punto della situazione.»
Kayros lo guarda male.
«Si, ottima idea.
Così possiamo anche ricevere delle risposte.»
Seth si gira, scambiando occhiate preoccupate con Adam.
Credo che tra di loro ci sia qualcosa che non va, e ho deciso che lo scoprirò.
«Piccola domanda... E io come esco?»
La Fenice fa la sua comparsa.
«Conosco un trucco per uscire senza dover usare porte o muovendoci.»
Poseidon attira l'attenzione di tutti.
«Quale?»
Adam sembra agitato.
«Le sfere di Afrodite.
Ne tengo diverse sempre per le emergenze.
Dato che siamo in dieci, ne avanza solo una.»
Fa apparire un sacchetto di velluto, e ci porge uno a uno una minuscola pallina morbida.
Dentro i colori si mischiano.
«Ascoltatemi bene.
Dovete materializzare nella vostra mente la scritta " Giardino Olimpico."
Lì saremo al sicuro finché non troveremo una soluzione.
Al mio tre, dovete spaccarla con i denti, come un cioccolatino, e ingoiarla, sprigionando tutto il suo potere.»
«Sicuro che dobbiamo mangiare sta me-»
Jonas da' una spallata a Seth, zittendolo.
«Uno.»
«Due.»
«Tre.»
La minuscola perla trasparente apre un portale sotto ai nostri piedi, facendoci cadere all'istante.
Un secondo dopo, ci troviamo in un giardino rigoglioso, pieno di fiori e piante che sulla terra non esistono.
Chris si sgranchisce ali e zampe.
Camminiamo per qualche minuto sulla strada sterrata, che piano piano si trasforma in erba, man mano che ci addentriamo sempre di più.
«Chi osa entrare nelle mie dimore?»
Una voce squillante arriva da destra.
Una bellissima donna che indossa un vestito bianco con rifiniture d'argento si trova davanti a noi.
Sui capelli neri, lunghi e lisci ha un giglio bianco e un cerchio che le volumizza la sua chioma lucente e soffice.
Ha una collana di platino e argento, che si dirama in decine di piume finemente lavorate.
Ha due orecchini dalla forma arrotondata.
I suoi lineamenti sono affilati e i suoi occhi grigi sembrano scatenare un temporale.
È incazzata?
Oh si, ci sta incenerendo con il suo sguardo magnetico.
Si ferma, quando punta i suoi occhi color onice spalancati verso di me.
Mi sorride dolcemente, eliminando ogni traccia di rabbia
«Leni... Sei davvero tu?»
Mi guarda come se fossi una stella meravigliosa.
«No, io sono Abigail, magari le assomiglio.»
Cerco di calmare l'ansia.
Si avvicina, e poi mi accarezza la guancia.
«Si, il tuo nome normale è Abigail... Ma quello astrale ne ha quattro, e il primo è Leni, che deriva dal greco.
Significa purezza.»
E poi mi abbraccia.
«Oh Poseidon, hai davvero trovato tutti loro!»
Mi sento stordita.
«Quanto sono impaziente, se fosse passato un giorno ancora avrei vendicato la mia dose di poca razionalità.»
Osservo davanti a me, e trovo diverse statue.
Queste sono tutte Ninfe.
Solo Zeus tradiva sua moglie infinite volte.
E lei condannava le amanti in tanti.
Molti.
Troppi modi.
«Tu sei Era!»
Annuisce all'istante.
«Chiamami zia, tesoro.
Vieni, sono sicura che io e te abbiamo molti di cui parlare.»
«Aspetta un secondo, zia?»
I suoi occhi sembrano assumere una sfumatura di tristezza.
«Tuo padre... È pur sempre mio fratello, sei la mia unica nipotina che è nata come divinità.
E voglio recuperare i momenti che ho perso, quando eri ancora una bambina molto piccola.»
Torna subito solare.
A quanto pare ho una zia che è una divinità greca.
«Ehm... Zia, potresti aiutare Christopher?
Non riesce a tornare nella sua forma umana...»
Gli indico la Fenice Nera, a disagio.
Schiocca le dita, e in un attimo un Chris umano esulta sprizzando gioia da tutti i pori.
«Per me è la sua felicità il grazie che voglio sentire.»
Iniziamo a camminare verso una bellissima casa color avorio, ricoperta da edere e gelsomini rampicanti.
Le colonne sono cariatidi vere e proprie.
Sono estasiata da questa bellezza.
«Non fare caso a loro, tesoro mio.
Sono un po' troppo pettegole a volte.»
Ridacchio serenamente.
Era a un tratto si gira.
«Poseidon, credo che tu debba andare da Athena.
Ha detto che deve parlarti di una cosa molto urgente.»
Sento i suoi passi che calpestano le foglie farsi sempre più lontani.
Poi, si rivolge a tutti gli altri.
«Seguitemi ragazzi, non abbiate paura.
Il vostro viaggio inizia qui, sull'Olimpo!»
Spazio Autrice
Ciao mie piccole Tenebre!
Lo so, ho aggiornato tardissimo ( in tutti i sensi credetemi )
Ma credo di aver fatto un lavoro bellissimo.
Spero vi piaccia, perché la mia felicità sono le vostre reazioni e i commenti che mi fanno sorridere!
Con affetto, la vostra Arial 🖤✨
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