❼ 𓃦 𝑳𝒖𝒅𝒊𝒗𝒊𝒏𝒆 & 𝑱𝒐𝒏𝒂𝒔 𝑮𝒐𝒓𝒅𝒐𝒏 𓃦 𝓅𝓉. ②
~ E se vi dicessi che molti segreti sono stati cancellati da ogni mitologia?
Non sapevate che Poseidone, Izanami, Thor e Anubis hanno stretto un patto.
Il patto dell'Eclissi blu.
Ogni creatura di tutte queste fantomatiche mitologie poteva conoscerne altre.
Bello, vero?
Un giorno, però, questo accordo, venne alla luce.
Ma era troppo tardi.
Tutti entravano e uscivano dall'Olimpo, dallo Yomi-no-kuni, da Asgard e dal Cielo delle Calamità, come se fosse la normalità di ogni giorno.
Ora non c'è più distinzione, ecco perché tra di noi, oggi, celano il loro vero io.
Oppure non sanno nemmeno di esserlo.
E i demoni amano questi giochetti.
Dalla loro natura così sadica, maledire creature creando degli ibridi è il loro passatempo preferito.
La soluzione al caos, ormai fuori controllo, è stata creata dal Dio Greco del mare stesso:
La Gemma di Poseidone. ~
{ Arial Black }
***
Rimango di sasso, quando vedo i suoi occhi così lucenti, ma spaventosi.
«E dove vive questo... Blake?»
Fiuta nell'aria, in cerca di qualche traccia del loro odore presumo.
«Gira a sinistra, poi al semaforo, continua dritto.
Vai verso il Golden Globe, e poi entra nell'isolato di Knock Heaven.
L'attico estremamente lussuoso, con una Mustang blu è casa sua.»
La guardo sbalordito.
La mia voce piena di stupore è lenta.
«Ma come hai fat-»
«Ora non è importante.
Segui le indicazioni e saremo a casa loro.»
Dio, non sembra più nemmeno lei.
La mia dolce e tenera Lu.
Faccio rombare il motore per poi partire agile, scattante.
In questi pochi minuti la vedo in costante pensiero, come se qualcosa la stesse torturando.
«Lu, dimmi la nostra parolina magica.»
Le chiedo.
Pochi secondi e la pronuncia.
«Houl'naveen.»
Tradotto, significa "speranza".
Rilasso i miei muscoli, quando vedo i suoi occhi tornare gradualmente del loro colore naturale.
Anche se penso che questa sia solo una copertura per evitare di far scoprire qualcosa di spiacevole.
«Jonas, è la luna vero?
È questa maledetta stronza che mi fa sentire in un modo così selvaggio, rude, senza paura?»
Mantengo salda la presa sul volante.
Che cosa le rispondo?
Per poco non mi destabilizzo con la sua domanda, dalla voce innocente e pura.
«Cazzo... Si è lei.
Fa questo effetto anche a me.
Ecco perché prima arriviamo, meno saremo in pericolo.»
Svolto a destra dell'enorme centro commerciale da figli di Papà, e continuo verso il viale pieno di alberi perfettamente allineati e curati.
Chissà quanto vengono pagati i giardinieri per fare questo lavoro.
A pochi metri di distanza fermo la macchina, e vedo l'attico di cui Ludivine ha parlato :
Le luci sono accese, quindi Abby e questo presunto Blake sono presenti.
Spengo il motore e mi alzo pigramente dal sedile, uscendo dall'auto.
Guardo verso l'orizzonte, e vedo il sole che inizia a tramontare.
Sono le diciotto e trenta, direi che ci siamo con gli orari.
Sento Ludivine sbattere in malo modo la portiera.
Mi irrito e la raggiungo.
«Merda Lu!
Non sbatterla così!
Sai quanto mi è costata questa bellezza?
Trattala bene, ti prego...»
«Parla quello che tratta bene le persone...»
Rotea gli occhi come quando era bambina.
Si, il suo caratterino non l'ha perso.
«Mando un messaggio su WhatsApp ad Abby, dovrebbe rispondermi subito.»
E digita in fretta e furia, premendo pochi secondi dopo il tasto invio.
Dò una sbirciatina a quello che ha scritto.
Lulu : Abby, sono sotto casa del ragazzaccio, mi puoi fare entrare?
Devo parlarti di una cosa urgente e non sono sola ;)
Ed esattamente pochi secondi dopo il sta scrivendo di Abigail, diventa un messaggio intero.
Abby : ma che cazzo ci fai fuori dall'ospedale!?
Ti avevo detto che dovevi rimanere a riposo!
Ormai...
Ok, ti apro, ma ti avviso... Blake è nervoso.
Evita qualsiasi comportamento istigatorio o sarcastico.
L
o sai che cosa potrebbe fare.
Cazzo.
È un killer?
Uno violento?
Oh no, Abby, in che guaio ti sei cacciata!?
Vedo Abigail che sta facendo i salti mortali con il vestito.
Mi passa davanti e si ferma.
Il suo abito rosso di seta con delle farfalle anch'esse rosse ed una gonna ampia le sta d'incanto, e il trucco leggero che si è fatta, assieme alla sua pettinatura delicata ed elegante, la rendono una Dea.
In effetti lo è, ma forse è meglio non ricordarglielo per ora.
«Allora?
Come ti sembro?
Va abbastanza bene?»
La vedo preoccupata e piena di pensieri che le frullano per la testa.
Non riesco a negare quanto è bella.
Lo è già, cazzo, ma non lo sa.
Non riuscendo a trovare le parole, farfuglio come un coglione.
«Sei... Sei...»
La delusione copre il suo viso.
Gli occhi sono velati da un'opacità triste, e le sue labbra si curvano all'ingiù.
Sospira e sta per tornare in camera, ma le prendo la mano e finisce a pochi centimetri da me.
«Abby, sei da arresto... Quello che mi becco se dovessi baciarti... E andare oltre.»
Rimane allibita, senza parole, e con le guance che le si tingono di un rosa delicato.
«Beh, grazie per il tuo complimento... Particolare.»
Mi dà le spalle.
Si allontana, e si siede sul letto.
Resta per qualche minuto cosi, prima di farmi una di quelle domande con le spine.
«Secondo te, mia madre da lassù è fiera di me?»
Qualche lacrima riga copiosamente la sua pelle candida, quasi bianca, e i suoi occhi blu sembrano ancora più magnetici.
Mi siedo accanto a lei.
«Si.»
Le rispondo.
«È orgogliosa della sua piccola abigail.»
Le sposto una ciocca dei suoi meravigliosi capelli ricci argentati rimasta libera dietro l'orecchio.
«Lo è sempre stata.»
Rimaniamo in silenzio, fino a quando non mi accorgo che sono le diciotto e trenta con la mia sveglia preimpostata che fa spazio alle note musicali di Demons degli Imagine Dragons.
Mi alzo di scatto.
«Merda, mi sa che tra poco dobbiamo andare.»
Vado giù correndo sulle scale, preso da un'irrefrenabile ansia.
Adam per poco non si schianta con me.
«Jackson, cazzo!
Stai calmo!»
Mi giro verso di lui, già preso dal nervosismo.
«Tu non mi dici cosa devo fare, okay?»
Se ne va sospirando.
Sa che non dovrebbe mai e poi mai contraddirmi.
Vado in bagno e mi cambio.
Dal noioso stile anni settanta che indossavo prima, ora sembro un delinquente di strada :
Felpa nera con dei fulmini blu con il cappuccio, jeans neri strappati e i miei capelli completamente spettinati, finalmente liberi.
E come tocco di classe, delle Puma nere con delle strisce rosse.
Mi guardo allo specchio.
E vedo in me stesso soltanto gli occhi di mio padre.
Un padre che non mi ha mai voluto.
Un padre che non mi ha mai desiderato.
Una famiglia mostruosa, perennemente alla ricerca di raccogliere anche il più insignificante oggetto di valore che potesse esistere, solo per soldi.
Ed è qui che mi viene un idea.
Forse troppo avventata, ma penso che calzi a pennello con il tema di questa serata.
Esco dal bagno, abbastanza scazzato.
Mi siedo e cerco di fare mente locale, e poi, i miei occhi tornano eterocromatici.
I miei canini invece... Bèh, li tengo nascosti.
Dato che anche i miei artigli sono fuoriusciti, decido di mettermi i guanti che mi ha preso Seth.
Infatti questi non si rompono nemmeno con le cesoie, Eppure sono così morbidi e comodi.
Ma, essendo estremamente orgoglioso, mi incazzo ancora di più per aver ceduto ad indossare qualcosa che quel bastardo, codardo e traditore mi ha regalato per il mio ventunesimo compleanno.
Dio, vorrei imparare a controllare i miei scatti di rabbia, ma chi sono io per vietarmi qualche sgarro?
Mi alzo e vado a versarmi un bicchiere di Cognac.
Ma nemmeno questo mi fa stare calmo.
Allora vado a prendere una sacca nella cella.
AB positivo.
Neanche questa.
Colpito nel segno che non c'è soluzione per calmarmi, vado sul divano e mi butto come se fossi un esperto di nuoto a livello agonistico.
Ma ad un certo punto sento i tacchi di Abby scendere velocemente per le scale, e mi guarda con occhi spalancati, quasi spaventati.
«Kayros... C'è un problema...»
Mi giro, e lei vede che mi sono trasformato.
Fa un piccolo passo indietro.
Ancora non mi accetta.
Beh, io mi odio, come posso non biasimarla?
«Che c'è?»
È agitata e vedo che non riesce a trovare le parole.
Poi scoppia all'improvviso.
«Ludivine è qui sotto... E ha detto che non è sola.»
Cazzo, e ora?
Che cosa mi risponderà?
Vederlo silenzioso non è nello stile che ormai conosco in lui, e inizio a prepararmi per quello che potrebbe dire.
«Falla salire.»
Mi risponde pacato.
Non mi convince il fatto che sia stato così... Permissivo ecco.
Vado al citofono e apro il cancello.
Le scrivo in chat prendendo il telefono al volo.
Abby : usa l'ascensore, arriva fino all'ultimo piano, e ti prego, non una parola se non è lui a chiedere.
Il portone di sequoia nero è aperto.
Ti avviso che è pesante.
Lulu : Ora preparati, perché penso di aver dato il via a una grandissima cazzata...
:-(
Ok, ora sono preoccupata.
Abby : che cosa hai fatto?
Ti prego dimmi che stai dicendo una grossa balla.
Lulu : sono dietro alla porta, e tieni al guinzaglio il tuo vampirello.
Mi sa che sarà una serata pesante.
Chiudo la chat, sconvolta.
E pochi secondi dopo la porta si apre, rivelando Ludivine, ma anche il suo peggior Incubo :
Jonas.
Non ho nemmeno il tempo di stupirmi da tutto il lusso che vedo, perché mio fratello tuona con la sua voce.
«Chi cazzo è lui?
E perché Abigail ora sta a casa di questo qua?»
Blake si gira, ma anzichè sembrare sul punto di picchiare mio fratello, sorride in modo tetro.
«Occhi furenti, irascibilità, agitazione costante... Un licantropo, giusto?»
Rimane lì, seduto sul suo divano lunghissimo mentre la sua espressione cerca di prendere pe il culo mio fratello, che invece freme dalla voglia di morderlo.
«Aspetta, cosa!?
Non dirai mica sul serio!
È un malato di mente, e mi sorprende che Ludivine abbia avuto il coraggio di portarlo proprio dove volevo che non venisse!»
Mi giro verso di lui e cerco di prendere il suo viso tra le mie mani.
«Jonas, ti prego, calmati.
Siamo qui tutti per un motivo.»
Mi stacco da Jonas, e tirando fuori il cellulare, mostro la notifica che mi è arrivata due giorni fa.
Tutti la guardano.
Abby e Blake non sono sorpresi, ma Jonas invece si.
«Ma Lulu, perché tuo fratello è qui?
Ti ha solo procurato del male!»
Lo sguardo trucido e gelido di Abby ora è così forte, che i suoi occhi sembrano diventati di un blu scuro.
«In realtà... Non tutto quello che ti ho detto su di lui è vero...»
«Stai cercando di trovare delle scuse per difendere tuo fratello?
Non ti crederebbe nessuno!»
Vuole le prove?
E allora gliele faccio vedere!
I miei occhi diventano dorati, le mie unghie sono artigli e i miei denti sono appuntiti.
Si mette una mano davanti alla bocca, ma sembra che sia più allibita, che spaventata.
Non se lo aspettava.
«Abby, so che ci avresti ceduto a parole, però, penso che ora dirtelo sarà molto più semplice.
Io e Jonas siamo licantropi originali, e il suo comportamento è dato dal nostro gene.
Non sai che io, da piccola, ho fatto cose strane, non estreme quanto quelle di Jonas, ma inquietanti.»
Prendo un respiro profondo e continuo.
«Uccidevo gli uccellini, mi piaceva distruggere i giocattoli degli altri bambini, adoravo scavare buche di un metro e mezzo in giardino... Ti sembra normale?
Quando veniva da me, lottavamo, perché sapevo difendermi, ma avevo paura di me stessa.
I lividi, le ferite... Scomparivano in pochi secondi, e da bambini abbiamo anche scoperto di saper parlare una lingua stranissima, e pensavamo fosse come nei film degli alieni, che fosse divertente, ma invece è tutto un incubo.»
Mi rivolgo a Jonas.
«Chtuna yvenuu acarema, Abby exvaly.»
E Jonas mi risponde.
«Drugma irst, netve kol mikolege.»
«Mi sa che questa lingua non riguarda solo voi»
«E allora che cosa abbiamo detto?»
Domando sospettosa.
Mi appoggio istintivamente le mani sui fianchi.
Blake e Abby si guardano intensamente, quasi come complici, poi procedono.
«Anche Abby non sembra umana.»
Dice Blake.
«Lo sento anch'io, vediamo se riescono a capirci.»
Conclude Abigail, con sguardo compiaciuto.
Anche mio fratello è senza parole.
«Sai, questa è quella delle creature sovrannaturali e mitologiche.
Non mi sorprende che anche Abigail la sappia.»
«Abby, ma quella pietra non la possiedi tu in qualche posto strano?»
Cerco di capire, anche se invano.
I suoi occhi diventano luminosi, abbaglianti come un diamante, mentre sorride.
Dalle sue mani con cui liscia il suo vestito emana della polvere scintillante che si disperde a poco a poco nell'aria.
«Porca puttana, ma allora si trova nel tuo corpo!»
Risponde Jonas al posto mio.
«Non lo sapevo nemmeno io.
Ma tornando a te.»
Indica mio fratello con disprezzo.
«Perchè ferivi tua sorella?
Che cosa ti ha fatto di male?
I vostri genitori si sono suicidati... Fattene una ragione, porca troia!»
Diventa cupo, ma le risponde mestamente.
«Abigail, non erano i nostri genitori biologici.
Non si sono suicidati.
Sono stati assassinati.
E io so chi potrebbero essere i killer.»
Mi giro verso di lui.
«E me lo dici adesso che lo sai!?»
Blake prende le redini della discussione.
«Ok ragazzi, diamoci una calmata.»
Guarda per un po' Jonas, che sento accelerare il respiro.
«Lupetto, credo che io e te andremo d'accordo praticamente... Mai?»
Sorride sarcastico.
Cerco di calmare mio fratello, mentre Abby colpisce Jackson alla nuca.
«Ahia, porca puttana!
Stai fer-»
Lo zittisce.
«Chiudi quella bocca, idiota!»
Tra di noi scende il silenzio, mentre gli sguardi incomprensibili si posano su ognuno di noi.
«Questa sera andremo alla festa di Ashley.»
Dico tutto d'un fiato.
Ma Abby sembra contrariata.
«No, non se ne parla!»
«Si invece!»
Ribatto.
«Ma non hai il vestito!»
Mi ammonisce.
Le faccio un sorriso sornione.
«E invece sì.
È giù nella macchina di jonas.»
Sospira sconfitta.
«Beh si, lui mi sembra vestito bene.
Direi che siamo tutti d'accordo allora.»
Dice Abigail.
Annuisco velocemente.
Lei e Blake stanno parlando.
Alla fine lui ci dice una cosa che né io, né Jonas, avremmo mai immaginato.
«Ho deciso che oramai sapete troppo di noi, quanto noi troppo di voi.
Io non mi chiamo Blake Deveson, Ludivine.
Io sono Kayros Morrison.»
«Cazzo, il figlio di Michael Morrison, il capo degli Oblivion.
Ecco perché avevi parlato del carattere di King.
Perché è il tuo rivale indiscusso!»
Non so se avere paura o se essere lusingata.
Sono davanti al Boss della mafia che possiede tutta New York!
Mi allontano, ma non di troppo, diffidente.
Eppure, sento che non è come king... Sembra... Tormentato, distrutto, senza sentimenti.
E anche se non li ha, decisamente non è del tutto senza cuore.
«Sisi, va bene, questo lasciamolo in secondo piano.
Ora dobbiamo partire, se no sarà troppo difficile avviare il piano.
Adam!
Seth!
Muovetevi!»
Due ragazzi muscolosi e decisamente belli si fanno strada nel corridoio.
Indossano una felpa nera entrambi, e i loro jeans sono del classico colore azzurro sbiadito.
Sono spettinati, ma solo uno dei due ha un sorriso accecante.
I suoi capelli sembrano brillare alla luce del sole, quasi di un blu scintillante, e i suoi occhi grigi sono magnetici.
Per una frazione di secondo sembra che i nostri sguardi si siano incatenati, ma probabilmente è solo la mia immaginazione.
Nel ventre sento un calore che si espande.
Chi sarà?
Seth o Adam?
Sono così agitata, perché vorrei sapere il suo nome.
Senza volerlo, annuso l'aria circostante.
Un inebriante soffio della fragranza che non posso scordare si insinua nelle mie narici.
Sauvage sembra la mia droga personale.
Sento ogni parte del mio corpo pronta a scattare.
Un desiderio di attrazione fisica si espande dentro di me, quando mio fratello interrompe tutte le mie idee mentali che sto facendo.
«Lu.»
Mi giro.
«Che c'è?»
Anche se non sto prestando attenzione a lui, ma a quel ragazzo che mi ha letteralmente stregato qualche minuto fa.
Mi prende con forza il braccio, ma senza farmi male.
Andiamo in disparte.
«Lu, ma che cazzo ti prende?»
Distolgo lo sguardo, quando Jonas mi rivolge la parola con fare protettivo, ma anche con un tono aggressivo.
Mi sento completamente il cervello annebbiato...
Sentendomi a disagio, rispondo
«Mi sento strana...»
E torno a guardare quel bellissimo sconosciuto, appoggiato al muro, lontano dagli altri tre.
Sta guardando il cellulare, molto indaffarato.
«Ludivine, sei nella stagione del calore.»
«ASPETTA, COSA!?»
urlo completamente fuori controllo.
Gli altri si girano, ma Jonas elimina i sospetti che gli altri hanno probabilmente iniziato a farsi con me.
«È tutto ok ragazzi, tornate pure a parlare.»
Jackson e l'altro ragazzo tornano a parlare, ma Abby no.
«Lu, siamo lupi, è assolutamente normale tutto questo.
Ma è una cosa a noi del tutto nuova, quindi comprendo la tua reazione, anche se mi hai fatto prendere un accidente, cazzo!»
Mi dice sussurrando.
Inizio a dialogare, vedendo che Abby sta parlando con gli altri due.
«E allora perché non sento solo attrazione con quello lì, ma anche il cuore che batte forte?»
Mi risponde tranquillo.
«Hai avuto un imprinting.
Quel tipo è molto chiuso in sé stesso però.»
Prende un flaconcino dalla tasca e me lo porge.
«Nel caso ti venga l'assurda idea di saltargli addosso o di fare stupidaggini in generale, prendine una.»
Cerco il nome, ma non c'è.
«Ludivine, non sono semplici pastiglie che trovi in farmacia.
Tienile da conto.
Ma soprattutto, non abusarne.»
Annuisco
Sono ancora completamente presa da quel ragazzo.
Non poteva essere brutto?
«Se vogliamo fare collaborazione con Kayros e Abby, credo tu debba rivedere il tuo caratterino... Molto precario.»
Mi allontano da lui, che rimane colpito dalla dura realtà che gli ho sbattuto in faccia.
Mi aggrego al gruppo, dove stanno discutendo del piano.
Kayros sospira.
«Eddai Lupacchiotto, aggregati al nostro gruppo!»
Gli sorride, ma si vede che vuole solo farlo andare fuori di testa.
Infatti Jonas emette un suono.
Per la precisione un ringhio grottesco.
Lo guarda sdegnoso.
«Bene, Mezzosangue.
Spiegami il tuo brillante piano, possibilmente muovendoti, perché non abbiamo tutto il tempo del mondo e di certo non gira tutto intorno a te.»
Il suo sguardo diventa affilato.
«Sai che ti dico?
Lo scoprirete entrambi quando avremo messo piede a Scarlett Street.»
La tensione diventa insopportabile, ma per fortuna Abby riesce a smorzare tutto.
«Beh, direi che ora abbiamo più possibilità di riuscire nella nostra impresa.»
Sorride leggermente.
Abby, sei la ragazza migliore del mondo.
Sarei felice se non ci fossero due licantropi che si sono catapultati in casa mia.
Cazzo, ma perché c'è sempre l'imprevisto?
Vedo Seth appoggiato al muro, come al solito fa quello che gli pare, quando litighiamo.
«Seth, muovi quel culo!»
Noto che Ludivine ha un sussulto.
Nei suoi occhi non intravedo spavento per il mio tono un po' troppo insensibile.
Vedo solo un luccichio di sottecchi.
Va be', cazzi suoi.
«Non sono il tuo cane, Kayros.»
Mi sfotte, alzando il mento e facendo un ghigno.
Gli vado incontro e lo guardo negli occhi.
È più basso di me, ma non di troppo.
«Vuoi finire come l'altra sera?»
E, come volevo, abbassa lo sguardo, incapace di poter ribattere.
«Questa sarà una notte che nessuno dimenticherà.»
E soprattutto, farò il culo a quei bastardi.
Usciti da casa mia, ci ritroviamo davanti all'ascensore.
Vedo Abby molto tesa, mentre Adam e Seth non emettono nessuna espressione.
Ludivine e Jonas, invece, sembrano così assorti ad osservare tuti i minimi particolari, che non si accorgono molto di quello che succede.
«Allora, per evitare litigi, ho deciso di fare una cosa.»
Abigail è la prima che si insospettisce.
«Che c'è ora?»
Alzo il sopracciglio, guardandola con circospezione.
«Andremo con tre macchine.
Tu salirai con me, i due lupetti si separeranno invece.
Ludivine andrà in macchina con Seth, mentre Jonas con Adam.
E non si discute.»
Sento l'ascensore aprirsi ed entriamo.
Pochi attimi dopo usciamo, e ci dividiamo.
Dopo essersi cambiata, vedo Ludivine con Jonas.
Non vuole staccarsi da lui.
Non sono d'accordo con l'idea del cazzo di Kayros, ma tanto ha sempre ragione lui, non posso nemmeno controbattere, mi fa sempre fare figure di merda.
Entro nella Panamera dal nero traslucido, così bella quanto pericolosa.
Vedo la ragazzina riccia che parla con il fratello.
Mi devo portare una bambina in macchina che potrebbe farmi del male in qualsiasi momento?
In realtà, volevo vedere quanto si sarebbe spinto oltre, quando stavo baciando Abby.
È una brava ragazza, non posso accettare che uno come lui le rovini la vita.
La portiera si apre e Ludivine... Sì Ludivine, entra e si siede sul sedile del passeggero.
«Sai, detesto sentir parlare mentre guido, tantomeno ringhi o latrati.
Intesi, lupetta?»
Si gira, guardandomi stralunata.
«Lupetta lo dici a tua sorella, cafone!
E poi io parlo come voglio...»
Mi punta un dito sul petto.
«Quando voglio, e faccio tutti i versi strani del mondo.
Non sei il mio capo, quindi smettila di fare il saccente, Raven.»
«Sono un corvo, davvero?»
Rido sarcasticamente.
Ma lei è più seria di quanto sembra.
«Fanculo, Seth.»
Si è già cambiata, e il suo vestito rosso, molto sgargiante, pieno di intagli e disegni in pizzo, le lascia scoperte le cosce.
Di certo non passa inosservata nemmeno con il suo trucco, e con la sua pettinatura, semplice ma d'effetto.
«Non mi rispondere così, sembri solo una bambina viziata!»
«Sai una cosa?
Puoi andare a fanculo lo stesso, non ho paura di un ragazzo che pensa di essere tanto grande e grosso...»
Scimmiotta.
«Quando in realtà, è solo un idiota che se la tira.
Scendi dal piedistallo, mister perfettino!»
I suoi occhi sono furenti.
Bah, sai il cazzo che me ne frega.
Voglio solo ammazzare quei coglioni alla festa.
Ho bisogno di fare qualcosa, perché se rimango per troppo tempo represso, divento cattivo, e so il perché.
Metto in moto l'auto, e ingrano la marcia.
Rimango dietro alla macchina di Jackson, mentre quella del fratello di questa ragazzina è davanti a lui.
Al semaforo osservo Ludivine.
I suoi occhi trasmettono agitazione, e il movimento lento ma continuo dello sfregare delle sue parti intime, mi rende difficile rimanere concentrato sulla guida.
«Merda, smettila!»
Sbotto.
«Ma i cazzi tuoi?»
Mi risponde, assorta in un vortice di libidine appena percettibile.
Le stringo il braccio.
«Finiscila, o la voglia di aprirti le gambe e farti urlare il mio nome non tarderà ad arrivare.»
Stacco la mia mano dalla sua pelle che luccica dei glitter per le feste, come se fosse fatta di lava, mentre guardo i suoi occhi spaventati.
Arrivati alla tenuta di Scarlett Street, guardo tutto intorno a me.
Ragazzi di ogni età, brulicano come formiche.
Alcuni ballano, altri cantano.
Molti bevono e si drogano con delle canne, e infine, ci sono quelli che si strusciano per far salire l'eccitazione, e non mancano i baci che gonfiano le labbra, e le mani che percorrono ogni centimetro.
Tutto questo mi fa stare a disagio.
Nessuno sa che cosa mi è successo tanto tempo fa.
Scendo dalla macchina, e ci riuniamo tutti insieme.
«Allora, siete pronti?
Riassunto veloce del piano :
Io e " Blake " facciamo finta di stare insieme.
E la stessa cosa, la faranno Ludivine e Seth.
Invece, Adam e Jonas, saranno di guardia.
«ASPETTA, COSA!?»
urlano all'unisono Seth e Lulu.
Il mio viso si fa compiaciuto.
«Esatto, ed è stata una mia idea.
Non sospetteranno di nulla.
Quindi, o lo fate, o lo fate, perché se no salta tutta la copertura.
Tutto chiaro?»
Lulu sbuffa, Seth sospira.
Direi che è un sì.
«Abby, vorrei parlarti un'attimo.»
Kayros mi sussurra all'orecchio.
Gli faccio cenno di allontanarci, evitiamo di avere ascoltatori con un udito iper sviluppato.
«Che cosa c'è?»
Gli chiedo, spostando una ciocca di capelli.
«Non pensare che io provi qualcosa per te.
Anzi, sarebbe meglio impostare delle regole, per evitare momenti imbarazzanti.»
Vaffanculo Kayros.
I tuoi sbalzi d'umore del cazzo mi stanno sfiancando.
«Come al solito, le tue regole.
Dille avanti.»
Si gratta la nuca.
«Uno.
Mai darmi dei nomignoli smielati del cazzo.
Due.
Niente baci.
Tre, ultima e più importante.
Nessun sentimento deve uscire.
Lo vieto a te quanto a me.»
Che stronzo.
«Quindi mi hai solo preso per il culo fino ad ora, usando la storia che vuoi ritornare a provare le tue emozioni?»
Mi sorride soddisfatto.
«Bingo!
È stato così bello vederti cascare alle mie lusinghe.»
Incazzata, gli dò una risposta secca.
«Bastardo, mi hai solo usata... Bene, allora anche io avrò una regola.
Non dovrai mai toccarmi.
Fallo, e ti ritrovi un paletto di frassino dritto nel cuore.»
Lo guardo male.
Prima che lui se ne vada, si accosta al mio orecchio e sussurra.
«Bellezza, posso anche fare finta di essere il tuo fidanzatino, per ora, ma non hai idea di quanto vorrei scopare stasera.»
Lo vedo andarsene, mentre sparisce nella folla.
Mi ha mentito.
Mi ha mentito su tutto.
Pensava davvero che anche solo per un istante, io mi fossi invaghito di lei?
Povera, piccola Abby.
Che ingenua.
Sento il cellulare che vibra, e mi appare una notifica.
Molotov : Boss, sono nella proprietà di villeggiatura di suo zio.
Ce l'ho sotto tiro, posso sparargli?
Blake : si, sparagli.
Non voglio più vederlo né sentirlo.
L'unica cosa che voglio davvero è vedere al telegiornale il decesso confermato dell'unico mio parente.
Metto via il cellulare, tremando.
Mi ha picchiato in quel fottuto mese che mi ha trovato.
In realtà, mi ha fatto ogni cosa possibile ed immaginabile...
Rimango malinconico, fino a che non sento un paio di tacchi che mi raggiungono.
Riconosco ancora la sua andatura.
Jordan Mitchell.
«Ma guarda un po' chi c'è... Il caro Blake!»
Ride come una scema.
Ma qualcosa non torna.
Dal suo vestito verde scuro attillato, le sue scarpe tacco dieci e i suoi capelli lisci, senza pettinatura, noto i suoi occhi.
Viola, con le iridi nere, e le pupille come quelle di un felino... Verticali e strette.
«Che c'è?
Il gatto ti ha mangiato la lingua?»
Il suo viso sornione è contornato dalle sue unghie.
Affilate e rosse.
«Mhh, no.
Ma credo che la mia fidanzata preferisca vederti sotto terra, anziché qui, davanti a me.»
Guarda ovunque, ma non vede nessuno.
«Non prendermi per il culo, Blake.
So che vuoi fottere, non sei il tipo da ragazza fissa.»
«Chi ti ha dato il permesso di aprire quella fogna che hai al posto della bocca, Jordan?»
La cattiveria nella frase che Abigail le rifila, credo abbia dentro risentimento anche per me.
" Coglione, hai visto il colore dei suoi occhi?"
Alzo lo sguardo al cielo, e vedo la luna.
Mi sa che i due lupi dovranno stare attenti.
" Certo, idiota, e ho già qualche idea su cosa possa essere.
Credo che Alan sia messo uguale."
Mi guarda spaventata.
«Vai al diavolo, maledetta stronza!»
Si sta per avventare su Abby, ma lei si scansa e Jordan finisce dritta a terra, sporcando tutto il vestito.
" Fase uno completata, cazzo!"
Vedo la ragazzina che mi sta tormentando, con un sorrisino trionfante.
Comincio a detestare il fatto di averle permesso di parlare con me attraverso il pensiero.
Me ne vado a passo svelto, senza voltarmi indietro.
Sto davvero mentendo ad Abigail?
****
Spazio autrice
Spero che il nuovo capitolo vi piaccia.
Probabilmente mi denuncerete... Ma vi lascio con il dubbio...
Che cosa succederà? Perché Kayros ha fatto così?
Ciao, mie piccole Eclissi
🌑🪷⚜️
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