Capitolo 22
Ecco a voi la tanto attesa sorpresa, come vi avevo promesso! Pensavo di avere un blocco dello scrittore ed invece no ahahah. Spero gradiate questo mio piccolo regalo. Buona lettura famiglia <3
La macchina ha già percorso un'ora e mezza di viaggio, il traffico non è eccessivo quindi l'arrivo sarà prima del previsto. Nell'abitacolo si sente solamente una qualche canzone rap alla radio e Michael Jackson che, non riuscendo a contenersi, schiocca le dita riproducendo il beat con la sua voce. Bill e Javon, seduti davanti, non possono fare a meno di approfittarne, infondo non hanno mai visto una sua esibizione dal vivo e questo è uno dei pochi momenti in cui posso apprezzare realmente il talento della pop star. Dei sorrisi spontanei appaiono sui loro volti mentre ogni tanto danno uno sguardo allo specchietto retrovisore per poter vedere i movimenti perfettamente a tempo che il signor Jackson fa con la testa, l'unica parte del corpo che può muovere in questo momento. Con i suoi movimenti lo sguardo dell'uomo va inevitabilmente a finire sulla figura al suo fianco. La giovane che all'inizio guardava fuori dal finestrino ora si è appisolata con la testa appoggiata su una sua mano. Il signor Jackson inizia a gesticolare ampiamente attirando l'attenzione delle due guardie del corpo che, a giudicare dagli sguardi sembrano perplessi.
- Ragazzi abbassate il volume, presto! - li incinta con un tono di voce parecchio flebile.
Bill, confuso dall'atteggiamento del boss, fa ciò che gli viene ordinato e abbassa il volume dello stereo al minimo.
- Madeleine sta dormendo - dice semplicemente Michael mentre tiene gli occhi fissi sulla ragazza in questione.
Bill e Javon si lanciano uno sguardo complici per poi sorridere furbamente, avevano già intuito tutto. Bastava vedere lo sguardo del signor Jackson per capire. Osserva la ragazza come se fosse un quadro di Apollo, ogni minima sfumatura viene memorizzata nella sua mente. Solitamente Michael è timido però quando si trova davanti a una ragazza carina non può fare a meno di corteggiarla ma con Madeleine è diverso. Non è affatto intimorito dal fatto che sia incinta del suo ragazzo. La ragazza è come un libro con la copertina bianca e le pagine vuote, non sa niente di lei ed è un grande punto di domanda nella mente dell'uomo. Lui è sempre stato una persona estremamente curiosa e tutto ciò che non conosce lo attira, stessa cosa vale per la giovane Madeleine. E una ragazza di buoni principi, lavora a testa bassa senza fare domande e senza dire niente in contrario, la trova estremamente adorabile e, ai suoi occhi, appare come una giovane donna che è cresciuta troppo in fretta. Lei non è molto brava a nascondere le sue emozioni, ha notato il suo nervosismo ogni volta che gli serviva qualche sua pietanza e l'imbarazzo quando si trovano l'uno di fronte all'altro. L'uomo da una veloce occhiata ai figli addormentati sui sedili per poi portare lo sguardo sul ventre della ragazza. Lui desidera tanto avere un altro bambino e poter stare a contatto con la gravidanza di Madeleine lo rende quasi partecipe. Ama alla follia i bambini, sani o malati, fortunati o sfortunati e di qualsiasi etnia. Vorrebbe accarezzare la pancia della ragazza ma ha paura di svegliarla così si limita ad appoggiare la schiena al finestrino dietro di se per poi mettere un piede sulla spazio libero del sedile mentre l'altro piede tocca il tappetino della macchina. Rimane a fissarla per un po' senza pensare a niente in particolare ma, in preda a un coraggio mai visto, si avvicina a lei sentendo di essere leggermente assonnato appoggiando la testa sulla spalla della giovane. Come preso da una strana euforia alza la testa e lascia un leggero bacio sul collo di Madeleine per poi ritornare alla posizione che ha da poco assunto. Un profumo dolce gli invade alle narici e riesce a riconoscere l'odore pungente e dolce dell'arancia. Cullato dalle vibrazioni della macchina e dal respiro di Madeleine, Michael chiude gli occhi abbandonandosi al sonno.
La macchina sembra rallentare e un respiro profondo al mio fianco mi fa socchiudere gli occhi, l'autostrada affollata è stata sostituita da una folta vegetazione e una strada con un'unica corsia completamente deserta. Davanti a miei occhi mi trovo davanti a un cancello con un'insegna con su scritto "Neverland", lo sfarzo è assurdo, le decorazioni in oro presenti sul cancello e le due statue ai lati sono eleganti ed estremamente esagerate. Finalmente siamo arrivati al posto tanto ambito e una strana eccitazione mi pervade, non so assolutamente niente di questo posto e sono molto curiosa. Solo in questo momento mi accorgo di una mano sul mio ventre e un peso sulla mia spalla destra, con la coda dell'occhio noto una chioma nera che si mescola con i miei capelli dorati. Sono sorpresa nel constatare che il signor Jackson si è appisolato sulla mia spalla, la sua mano è appoggiata sulla mia pancia e il suo respiro è lento e regolare. Divento rigida come un palo, cosa devo fare ora? Per la prima volta noto che anche il signor Beard è in macchina con noi, si è girato verso di noi e ci guarda con un sorriso divertito mentre cerca di trattenere le risate. Io sono completamente rossa in viso, devo avvisare il mio capo che siamo arrivati? Come faccio a svegliarlo senza dargli fastidio? Sono combattuta e la situazione peggiora quando vedo i bambini che si stanno per svegliare, cosa penseranno nel vedere il loro padre in questo modo con me? L'angoscia mi pervade nel mentre che la macchina attraversa il parco, non riesco nemmeno a puntare lo sguardo fuori per poter vedere qualcosa perché sono completamente in imbarazzo. Finalmente il mezzo si ferma e senza muovermi troppo cerco di vedere qualcosa, un giardino perfettamente curato e rigoglioso si trova davanti ai miei occhi. Non è facile scorgere bene i dettagli perché l'oscurità sta prepotentemente calando su di noi, tra la vegetazione si intravede la casa e, da quel poco che riesco a vedere, sembra avere uno stile opposto rispetto alla villa di Los Angeles. Il signor Beard scende dall'auto, probabilmente per prendere le valigie, e sta per farlo anche il signor Whitfield ma lo blocco.
- Signor Whitfield cosa devo fare? - sussurro supplicante indicando con la mano libera l'uomo appoggiato sulla mia spalla.
La guardia, con una torsione del busto, può finalmente constatare la situazione e, a differenza del signor Beard, si lascia sfuggire una risata. Automaticamente arrossisco abbassando il capo, il signor Jackson non accenna alcun tipo di movimento e questo mi lascia sfuggire un sospiro.
- Il signor Jackson odia essere svegliato bruscamente - spiega la guardia sorridendo divertito.
Io spalanco gli occhi, diamine e ora come faccio? Mi chiedo mentre non riesco a togliermi dal viso questa espressione schioccata dal viso. Il signor Whitfield scende dall'auto e, dopo aver fatto il giro, apre lo sportello al lato opposto al mio per poi prendere una Paris ancora in dormiveglia tra le sue braccia. Rivolge ancora uno sguardo a me sempre con quel sorriso divertito stampato sul volto.
- Quando si sveglia entrate dentro - dice semplicemente per poi dire al signor Beard, che è appena uscito dalla casa, di prendere Prince.
Il piccolo, anche se in dormiveglia, si lascia prendere in braccio dalla guardia per poi chiudere lo sportello lasciandomi sola insieme al signor Jackson. Alzo gli occhi al cielo in preda all'ansia e all'imbarazzo, come farò adesso? Non so quanto tempo sia passato da quando le due guardie se ne sono andate, sta di fatto che io sono ancora chiusa nell'abitacolo della macchina con il signor Jackson che non accenna minimamente a svegliarsi. Per tutto il tempo ho alternato lo sguardo tra il sedile di fronte a me e alla massa di capelli neri poggiati sulla mia spalla. Non sono scocciata dalla sua presenza, ho sempre trovato piacevole la sensazione che provo quando lui tocca il mio ventre per sentire la bambina, cosa che sta iniziando a fare sempre più spesso. A proposito di mia figlia, lei ha appena iniziato a muoversi colpendo sempre in direzione della mano del mio capo, a quel gesto della bambina vedo le dita del signor Jackson muoversi leggermente. Nel giro di pochi minuti lo vedo sgranchirsi per poi rimettersi composto azzerando completamente il contatto che c'era fino a poco fa. Si lascia andare a uno sbadiglio e ciò mi fa sfuggire inevitabilmente una risata. L'uomo si accorge di me e i nostri sguardi si incrociano, il trucco è leggermente sbavato sotto gli occhi ed è ancora leggermente assonnato. Sembra confuso nel trovarmi lì insieme a lui e io mi limito a sorridere leggermente.
- Buongiorno signor Jackson - riesco a dire visibilmente in imbarazzo.
- Ciao Madeleine - risponde mentre si sfrega leggermente gli occhi con un pugno.
Trovo il gesto particolarmente tenero e infantile e cerco di mostrarmi il più naturale possibile. L'uomo si guarda attorno e quando scorge la casa si lascia sfuggire un verso sorpreso e felice. Lo vedo scendere dall'auto e io non so cosa devo fare, guardo il mio ventre dove la bambina non ha smesso un'attimo di muoversi. Lo sportello al mio fianco si apre improvvisamente e per poco non cado giù dalla macchina come un sacco di patate. Il mio capo si trova davanti a me, i suoi occhi sono così luminosi ed è la prima volta che lo vedo così estasiato da quando l'ho conosciuto una settimana fa. Lui mi porge la mano mettendola a poca distanza dal mio viso.
- Dai vieni! - mi incita mostrandosi particolarmente allegro.
Io non posso fare a meno di annuire e lasciarmi guidare da lui.
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