4. «Che rapporto c'è tra te e Hoseok?»


Il cellulare squillò un paio di volte, prima che la mente di Jimin processò il fatto che non fosse un sogno ma che la suoneria fosse effettivamente vera. Brontolò emettendo qualche verso senza significato, mentre ancora con gli occhi chiusi, allungò una mano alla ricerca del telefono sul tavolino «Mhh, chi diavolo è...» sbiascicò tentando la fortuna nel rispondere senza guardare.

Si portò il telefono alle orecchie e nel frattempo si tirò su il lenzuolo fino al collo. Si stava così bene sotto le coperte al calduccio. Dormire era fenomenale, soprattutto mentre il mare lo cullava ed adesso che il silenzio regnava «Park! Che stai facendo?!» la voce del capo arrivò forte e paurosa.

Jimin scattò a sedere, ormai sveglio, si guardò attorno, accorgendosi che effettivamente la sveglia non gli fosse suonata «Vestendo! Mi sto vestendo!» afferrò al volo la sua divisa buttandola sul letto, incastrando il telefono tra la spalla e la testa e sfilandosi i pantaloncini del pigiama «Muoviti e vieni nel mio ufficio, dobbiamo parlare»

La chiamata fu riattaccata e Jimin venne assalito dall'ansia «E adesso che cavolo vuole...» l'unica cosa che poté fare fu il vestirsi e salire su. Pensò che quella mattina avrebbe potuto dormire un po' di più, la maggior parte dei passeggeri erano scesi dalla nave per compiere quella prima tappa di visite. Meno persone voleva dire meno lavoro, ma a quanto pare il suo capo aveva comunque qualcosa da dire. 

Prima di spalancare la porta dell'ufficio si disse mentalmente di dover prendere un profondo respiro e restare calmo. Cercò di pensare a cosa avesse sbagliato in quei giorni, oltre al piccolo incidente con Yoongi e Hoseok, era stato abbastanza bravo. Poi cavolo, era al terzo giorno e già si era infilato nei guai? 

«Oh alleluia, devo regalarti una mappa della nave per farti arrivare prima?» nemmeno entrò, si beccò il rimprovero pungente del capo. Insomma, si era dovuto vestire, lavare, sistemare un po' e poi non erano nemmeno le otto del mattino. Certo, gli altri giorni era solito alzarsi alle sei circa, gli era andata anche fin troppo bene «Mi spiace...»

Il capo intrecciò le mani tra loro e se le pose davanti il viso, pensieroso «Senti, il capo cuoco Kim mi ha raccontato quanto accaduto» e lì Jimin volle quasi roteare gli occhi al cielo, figurati, adesso voleva licenziarlo per aver versato su un cliente un piatto di noodles, quando quello stesso cliente non era stato attento a dove andava? «Oh, sì io-»

«Abbiamo deciso di dare delle agevolazioni a quei due ragazzi per risarcirli del danno» il suo cuore prese nuovamente a battere. Per un attimo aveva pensato che lo avrebbero scaricato a Civitavecchia e che si sarebbe dovuto per giunta arrangiare per tornare al nord «Ovviamente dovrai essere tu a prenderti cura di ciò»

E quella frase non gli dispiacque per niente. Voleva dire solo che sarebbe potuto stare ancor più in contatto con i due «Ah sì? E cosa dovrei fare?» chiese curioso, aspettando con ansia una risposta «Dovrai portargli la colazione, pranzo e cena in camera se lo richiederanno. In più sarà offerto loro un servizio completo sauna e massaggio. L'unico problema è che sono pieni di prenotazioni di là. L'unico buco è verso sera, dopo cena di qualsiasi giorno. Ma le massaggiatrici non vogliono fare giustamente un turno fuori orario, quindi anche in questo caso lo farai tu» sorrise internamente neanche avesse fatto jackpot o forse per lui lo era veramente. Pensò "cavolo che occasione d'oro, potrei prenderli tutti e due con una volta soltanto"

«Tanto l'anno scorso hai già provato e per fortuna non hai rotto nessun osso» evitò intenzionalmente di rispondere a quella frecciatina ma tirò su un sorriso cordiale «Va bene, nessun problema»

«Comunque sia, glielo andrai a dire, consegnerai loro i pass per tutte le cose e darai le dovute spiegazioni. Per qualsiasi cosa accontentali» oh sì li avrebbe accontentati su tutti i fronti possibili ed immaginabili. Ed era così fagocitato e voglioso nel farlo che stette quasi per partire in quarta «Okay allora vado da loro!» ma il capo lo fermò «Sono scesi, a quest'ora sono sul bus per andare a Roma»

«Giusto»

«Stasera andrai da loro, per adesso vai a dare una mano in piscina, bisogna pulirla» figurati, sempre lo schiavetto, pensò che di quel passo, alla vecchiaia sarebbe stato l'uomo più tutto fare del mondo «Agli ordini»

«Hey Taehyung!» esclamò sussurrando Jimin. Entrò nella stanza dove il ragazzo stava lavorando. Si aspettava di trovare qualche cliente ed invece lo trovò a preparare diversi unguenti a base di olio.

«Oh Jimin, di nuovo qui quest'anno?» Taehyung si stupì piacevolmente nel vederlo lì. Jimin ironizzò, facendosi avanti ed andando a sedersi sul lettino usato solitamente per fare i massaggi «Già, proprio non riescono a liberarsi di me»

Taehyung versò l'olio di lino nel resto del miscuglio, l'odore pungente fece storcere il naso di Jimin «Ma menomale, almeno io posso farmi due risate ogni tanto» il biondo ridacchiò grattandosi una guancia leggermente imbarazzato «Vedo che sono rinomato ovunque per i miei disastri eh»

«Già, poi il makeup artist con cui lavori viene spesso a raccontarmi» e quindi quei due si vedevano spesso eh «Oh, Jungkook, ma veramente?» si chiese se ci fosse qualcosa tra i due, soprattutto quando Taehyung aggiunse un particolare interessante «Già, sta diventando un cliente fisso. Penso che spenda metà dello stipendio per venire qui da me» lo vide sorridere contento ma poi dissimulò velocemente «Comunque sia, tu che ci fai qui, in orario di lavoro?» chiese allora curioso e Jimin parve rilluminarsi.

«Ah ecco, il capo mi ha detto di farmi dare quattro pass gratuiti per il pacchetto sauna più massaggio» in realtà gli aveva detto di prenderne due ma lui aveva ben pensato di far fare a Yoongi e Hoseok un doppio giro «Penso ve lo abbia già anticipato...»

«Oh sì, giusto! Guarda sono lì» gli indicò il mobile all'entrata «Prendili da solo per favore che io ho le mani impastate» Jimin balzò giù, correndo a prenderli tutto entusiasta «Grazie! Mi saranno molto utili!» soprattutto per attuare il suo piano di seduzione.

Arrivata la sera e sicuro che i due fossero rientrati, il biondo andò a bussare alla loro porta. Come si aspettava gli andò ad aprire Hoseok, che appena lo vide sorrise smagliante «Jimin» il nominato infilò le mani in tasca e ricambiò il sorriso «Hey, come è andata questa prima uscita?» 

Il rosso finì di spalancare la porta «Tutto bene, Roma è bellissima» ed anche tu lo sei, avrebbe voluto aggiungere «Ma vieni entra» si spostò per farlo passare. Yoongi uscì dal bagno, appena finito di lavarsi e lo vide «Che ci fai tu qui?» era piacevolmente sorpreso ma non lo avrebbe mai ammesso.

«Dovevo dirvi e darvi delle cose» affermò e nel mentre passò maliziosamente gli occhi sul busto nudo del corvino che ancora doveva rimettersi la maglietta «Il capo mi ha detto che per scusarsi dell'inconveniente vi daranno dei servizi in più gratis»

Yoongi aprì il frigobar e prese una bottiglietta d'acqua per bere «Oh wow, ma allora servi a qualcosa» Hoseok lo guardò male, sempre per rimproverarlo, anche se l'altro se ne fregò immensamente. Jimin quella volta ribatté, sorridendo «Attento alle tue parole, dovrò pensare io a tutto»

Il rosso si voltò curioso verso di lui «E che cosa-» voleva sapere cosa potesse fare, effettivamente mancava la parte più importante del discorso «Potrete decidere se volere la colazione, il pranzo o la cena qui in camera, voi ordinate ed io ve la porto. Questi sono i fogli da compilare, io passerò ogni sera e voi mi darete il foglio per il giorno dopo» glielo poggiò sul tavolo, poi rinfilò la mano nella tasca del suo gilet per tirare fuori dei piccoli bigliettini, come quelli da visita «E questi, sono per la spa»  andò verso Yoongi, si abbassò appena e lentamente tracciò con quei pezzi di carta tutto il suo collo risalendo fino al mento «Due immensi tour nel rilassamento più completo» la mano di Yoongi si avvolse attorno al polso del biondo. Non doveva provocarlo così, non doveva farlo davanti Hoseok. Jimin si liberò di quella stretta ed in quella stessa mano posò i pass «Quando volete, la sera, basta chiamarmi ed io arriverò per stare al vostro servizio» 

«Incredibile» sussurrò Hoseok, a voce così bassa che gli altri due non lo sentirono nemmeno. Solo che ai suoi occhi, quella scarica elettrica che aveva appena visto tra suo marito e Jimin, lo aveva fatto eccitare alle stelle. Cercò di distrarsi immediatamente, si guardò attorno e spalancò gli occhi quando vide la cintura e la camicia di Jimin ancora sul mobile «Ah ecco, cosa scordavo!» catturò l'attenzione dei due che si girarono in contemporanea verso di lui «Dovevamo ridarti questi» 

Jimin annuì e fece un piccolo inchino col capo per ringraziarlo «Me ne ero dimenticato» ridacchiò e nel prenderli posò la mano sotto quella del rosso, per poi farla scorrere su tutto il dorso «A proposito, tra qualche giorno, ci sarà un altro spettacolo in sala Cabaret. Se volete venire...» 

«Ti esibirai di nuovo tu?» fu Yoongi a parlare, curioso di sapere quel piccolo particolare e Jimin sorrise «Certo che sì. I miei sono gli unici spettacoli di qualità» ridacchiò e lo fece anche Hoseok per cortesia, quando in realtà dentro di sé era già con la mente a quell'esibizione. Si ritrovò a mordersi il labbro inferiore involontariamente «Te lo faremo sicuramente sapere» affermò poi velocemente «Scusatemi, ma ho bisogno di farmi una doccia» in effetti erano tornati da poco e fin ora solo Yoongi si era riuscito a lavare «Ma sì, vai tranquillo» Gli sorrise Jimin, riportando poi lo sguardo su Yoongi quando sentì la serratura del bagno scattare.

Forse avrebbe potuto divertirsi un po' con il corvino «Posso farti una domanda?»

«No»

«Okay, te la faccio lo stesso» Yoongi roteò gli occhi al cielo, soprattutto quando lo vide sedersi sul letto accanto a lui. Poggiò i vestiti lì di fianco. Da quel momento abbassò il tono di voce, così che il rosso non potesse sentirlo «Che rapporto c'è tra te e Hoseok?» 

«Perché lo chiedi?»

«Beh sai, il letto matrimoniale, stessa stanza, gli sguardi che vi mandate» Yoongi vide in quel momento l'occasione giusta per poter mettere un freno a quel ragazzo, forse giocando a carte scoperte e sapendo veramente cosa fossero, avrebbe battuto in ritirata. Così alzò la mano sinistra davanti il volto di Jimin «Questo è abbastanza per fartelo capire?» mosse il dito con la fede e per un attimo il biondo tentennò per quel risvolto estremamente interessante «Siete spostati??» Yoongi annuì, avvicinandosi al volto di lui «Quindi qualsiasi cosa tu stia cercando di fare, con questo tuo modo di comportarti, ti consiglierei di smetterla» e soprattutto di non tentarlo più, perché infedele proprio non voleva diventare, ma quella era una tentazione fin troppo forte per resistere.

Jimin avanzò di qualche altro centimetro, puntando una mano sul materasso per sorreggersi. Piegò la testa di lato, come se stesse per baciarlo «Sai che tutto ciò rende solo le cose più intriganti?» asserì maliziosamente, sorridendo beffardo al contrario di Yoongi che rimase impassibile «Dovresti incominciare con l'allontanare il tuo volto dal mio» affermò tagliente il corvino.

Ma il sorriso di Jimin si allargò solo di più. Una sua mano sfiorò il ginocchio di Yoongi, prima di poggiarsi sopra di esso e slittare pian piano su per la coscia. Lo sentì trattenere il respiro «Perché non lo fai tu? In fondo io cosa ho da perdere?» le sue dita sfiorarono il cavallo dei pantaloni del corvino che proprio in quel momento rilasciò un sospiro dalle sue labbra a causa di quella leggera frizione. 

Jimin lo aveva capito. Yoongi non era stupido e soprattutto non ingenuo quanto lo fosse Hoseok. Lo aveva scoperto, anche se non del tutto eppure lo vedeva bene come non riuscisse ad allontanarsi dal suo tocco. Come non si stesse scostando dalla sua mano che continuava a salire e scendere da sopra i pantaloni. Percepiva come si stesse trattenendo, sembrava quasi una sfida, si guardavano negli occhi, mentre il suo respiro divenne sempre più mozzato.

Cercava di soffocare i gemiti, cosa al quanto impossibile e di fatti uno sfuggì dalla sua bocca e velocemente la mano libera di Jimin volò su di essa, tappandogliela e semplicemente gli disse «Cerca di fare silenzio» vedeva il suo petto alzarsi ed abbassarsi freneticamente, segno che fosse sempre più vicino. 

Ma il rumore dell'acqua scrosciante della doccia si fermò in quel momento e così anche i movimenti di Jimin. Non poteva di certo continuare o Hoseok li avrebbe scoperti di lì a poco «Stai scherzando spero» ringhiò Yoongi quando poté nuovamente parlare.

Il biondo invece rise. Scrollò le spalle e si avvicinò l'indice alla bocca, per leccarlo appena «Avremo altre occasioni. Per oggi chiedi a tuo marito di continuare per me, okay?» si alzò dal letto per andarsene. Yoongi lo provò a richiamare un'ultima volta «Jimin!» anche se a bassa voce per non farsi sentire. Così lui si girò, gli fece un occhiolino e gli fece segno che quell'erezione fosse fin troppo evidente «Sogni d'oro» gli sussurrò prima di chiudersi la porta alle spalle.

Quel giorno Jimin imparò che quel vecchio orso burbero, sapeva essere perfettamente malleabile tra le sue mani.


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