28. «Mi sento un po' offeso»
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Dal sorriso che si disponeva da guancia a guancia sul volto di Jimin, Yoongi ed Hoseok avrebbero potuto dire che fosse felice. Quel sentore di stanchezza lo avrebbero potuto vedere solo gli occhi più esperti ma a quanto pare l'entusiasmo e la gioia di aver incominciato quella meravigliosa avventura non lasciava spazio a qualunque genere di malessere.
«Com'è andata?» Hoseok si girò a guardarlo. Quel giorno toccava a Yoongi guidare; lo erano passati a prendere a fine lezione per poter passare un po' di tempo insieme. Appena i loro occhi si incontrarono si sentì travolto da quel mix di emozioni positive.
«È stato bellissimo. Ci sono persone bravissime, le ammiro troppo e poi si respira passione, voglia di ballare!» Jimin parlava a raffica, come se avesse accumulato troppe informazione e dovesse per forza parlarne con qualcuno in modo da non implodere interiormente «Le stanze sono enormi, c'è un grande specchio per vederci mentre balliamo! Namjoon mi ha detto che potrei essere portato per la danza classica! E quindi di provare per un po' ad allenarmi in quel campo!»
Hoseok sbuffò una risata, tornando a guardare dinanzi a sé, con una mano sul petto, già più tranquillo «Uh, menomale, ero un po' ansioso a dir la verità»
Yoongi scosse impercettibilmente la testa, fece scivolare le lunghe dita sul volante per entrare in un vicolo ed un angolo della sua bocca si distese verso l'alto «E perché mai?»
«Beh, non si sa mai, insomma avrebbe potuto non trovarsi bene-» Hoseok scrutò per un attimo il volto di suo marito, bloccandosi dal parlare ed un cipiglio di fastidio nacque in lui «okay sei ironico»
Jimin si sporse da lì dietro, sbucando da in mezzo i due sedili. La sua mano scivolò sulla spalla del rosso e di conseguenza il ragazzo si girò, ritrovando il volto di Jimin lì vicino, ad un passo da lui «Grazie per esserti preoccupato, ma sul serio, sto bene, è fenomenale lì. È come se mi ricaricassi, come se ne uscissi nuovo e pieno di vita»
Si sciolse Hoseok nel vederlo così felice. Era una cosa nuova. Mai lo avevano visto così tanto euforico ed entusiasta. Faceva bene al cuore e quella positività contagiava tutti quanti di seguito «Vieni qui, dammi un bacio» ed allora per un attimo Jimin si abbassò, posando le labbra su quelle del rosso e Yoongi scoccò ad entrambi una finta occhiataccia.
«Che cos'è questa discriminazione?»
E Hoseok sventolò una mano nella sua direzione «Stai guidando, pensa a guidare»
Una risata cristallina sgusciò fuori da Jimin che si guardò curioso attorno «Dove andiamo?»
«A fare la spesa» gli rispose Yoongi ed il biondo si aprì in un'espressione sorpresa «Portate anche me?»
«Certo che portiamo anche te» ribatté Hoseok «non ti fa bene alternare solo casa e accademia, c'è bisogno di svagare un po' la mente e così puoi farlo. E poi, detto sinceramente, sono tre settimane che viviamo insieme e non ho ancora ben capito i tuoi gusti, vorrei solo-» ma venne bloccato da suo marito che in quell'esatto momento finì di parcheggiare e tirò il freno a mano.
«Cosa c'è da capire? Mangia come un'aspirapolvere, qualsiasi cosa tu gli possa dare, lui la prende e la ingurgita» si voltò verso il protagonista dei suoi discorsi e lo fissò incredulo, passando gli occhi sul suo corpo «Non capisco come non faccia ad ingrassare di un chilo.»
Jimin annuì a quell'affermazione, riflettendo, come se mai ci avesse fatto veramente caso. In realtà non sapeva di possedere un metabolismo così veloce o forse era semplicemente quello di Yoongi ad essere diventato pigro a causa delle continue ore di lavoro seduto ad una scrivania «In effetti tu, Yoon, mangi poco»
«E certo, devo stare sempre a dieta o qui divento più largo che lungo. Già sono un tappo» si lamentò, staccando nel mentre la cintura di sicurezza, piuttosto indignato a dir la verità. Senza sapere di aver provocato in Jimin un piccolo broncio, di fatti due secondi dopo lo sentì ribattere.
«Mi sento un po' offeso»
«E adesso perché?»
«Perché siamo alti uguali!»
E l'unico che poté ridere fu Hoseok, che sicuramente era l'unico a potersi vantare della propria altezza rispetto a loro. Lo guardarono entrambi male e lui si zittì all'improvviso.
Yoongi poi tornò con gli occhi su Jimin, alzando le mani al cielo «Mettiti l'anima in pace, ormai il periodo della crescita è terminato, resteremo alti quanto un succo di frutta e una cannuccia. Al massimo invecchieremo e diventeremo ancora più bassi» gli disse afferrando telefono e portafoglio ed uscendo subito dopo dalla macchina.
Ma l'unica cosa che ottenne fu un visino triste da parte del biondo, quello stesso visino che venne subito intrappolato tra le mani di Hoseok che provò a consolarlo «Non lo stare ad ascoltare, tu sei il mio bimbo bellissimo»
«Ti ho sentito!» la voce pungigliosa di Yoongi arrivò dal di fuori del veicolo, mentre li guardava con le mani sui fianchi «A me non lo dici mai che sono bellissimo!»
«Oh ma stai zitto, non è vero!» ribatté Hoseok, per poi addolcire il suo sguardo «Yoon, per me tu sei favoloso!»
«Leccaculo»
Pochi minuti dopo si ritrovarono tutti quanti dentro il supermercato. Yoongi aveva semplicemente recuperato un carrello, lottando contro il gancio che sembrava non volerglielo lasciare. Hoseok scrutava il volantino per cercare delle offerte e provare a risparmiare. Jimin, beh, lui saltellava come un piccolo bimbo felice, guardando tutto come se lo avesse visto per la prima volta e forse era proprio così «Allora? Cosa compriamo?»
Yoongi si sporse verso suo marito, con la fronte corrucciata «Non è un po' troppo eccitato per essere in un supermercato?» ma come se lo avesse sentito, la spiegazione arrivò da Jimin stesso «Wow, finora ho sempre fatto la spesa al mercato» mancanza di soldi, mancanza di mezzi per raggiungere quei posti...Si era dovuto adattate, semplicemente quello.
«Fagli godere il momento» mugugnò Hoseok, vedendolo in quel momento tornar lì da loro, osservando a bocca spalancata il carrello che Yoongi stava spingendo «Ohhh, che figata, posso portarlo io??»
Ed allora con una piccola spinta, gli venne lasciato «Tutto tuo»
«Grazie!» Jimin lo afferrò e si immerse tra le corsie del supermercato.
«Sperando che non svaligerà tutto quanto» rifletté Yoongi a voce alta. E come se lo avesse predetto, il secondo dopo rispuntò fuori, con tra le braccia una confezione di cereali al cioccolato. Gli occhi a cuore e con la bava alla bocca «O mio Dio, questi- questi sembrano deliziosi» saltellò aggrappandosi al braccio di Hoseok e spiattellandoglieli davanti il volto «Hyung, lo prendiamo?» sembrava fin troppo pieno di energia. Yoongi pensò fosse meglio recuperare il carrello ed allontanarsi per non essere coinvolto «Ti prego dimmi di sì» assunse un adorabile broncio.
Hoseok guardò Jimin, poi la scatola e poi di nuovo Jimin. Assottigliò gli occhi, chiuse il volantino, le sue mani scesero sui fianchi del biondo e le sue labbra soffiarono un «Tu cosa puoi darmi in cambio?»
L'espressione di Jimin cambiò radicalmente, come se avesse perfettamente intuito la richiesta ed anche i suoi movimenti frenetici cessarono per dar spazio a quella versione di sé per la quale tutti sarebbero caduti ai suoi piedi «Un bacio?»
Ed una mano di Hoseok salì, afferrandogli il mento e tirandoselo contro «Uno di quelli belli?»
Le loro labbra si sfiorarono, pelle contro pelle, i brividi, il desiderio acceso «Assolutamente sì»
Ma tutto venne bloccato da Yoongi e dalla sua voce «Volete farvi arrestare per atti osceni in luogo pubblico?» ed allora i volti dei due incriminati schizzarono nella sua direzione, mentre sciolsero quella stretta tra loro ma restando comunque vicini. Hoseok gli passò una mano sulle spalle, spingendolo ad incamminarsi con lui verso Yoongi «Beh non sarebbe male divertirmi con voi due in una prigione»
Ma il corvino gli puntò un dito contro, per niente d'accordo «Ti prego, tieniti certe fantasie per te, io in carcere non voglio finire» girandosi poi a prendere diversi pacchi di pasta da caricare sul carrello.
Jimin gli scoccò un'occhiata, sussurrandogli all'orecchio un «Sarebbe eccitante» ed il rosso lo fissò con gli occhi brillanti di malizia «Cavolo, ti adoro» poi gli fece un cenno con la testa verso suo marito, indicandolo «Segreghiamolo, sequestriamolo e convinciamolo a farlo» scherzò.
Ma Yoongi che lo sentì intervenne «Prima dovresti sequestrarmi e poi segregarmi, in realtà»
Il suo commento venne lasciato al vento, perché Hoseok continuò con la spiegazione del suo piano «Dovremmo passare dalla ferramenta»
«E perché?» chiese Jimin curioso.
«Per comprare delle corde» gli spiegò Hoseok, leccandosi le labbra all'idea.
«A cosa ti servono delle corde?»
«Ovviamente per legare Yoon-» le parole gli morirono in gola quando il suo cervello processò che quella non fosse né la voce di suo marito, né la voce di Jimin. Si immobilizzò sul posto, allungò lo sguardo verso Yoongi che bloccato anche lui nei suoi movimenti, gli fece segno di girarsi «papà!»
Sì aprì in quell'esclamazione, lasciando andare Jimin che corse al fianco del corvino che continuava a sussurrare un «Lo sapevo, io lo sapevo che prima o poi sarebbe successo»
E Jimin, al quale stavano anche tremando le gambe, si fece piccolo piccolo, preso in contropiede «Sono leggermente nel panico» ed immediatamente una mano di Yoongi andò sulla sua schiena, ad accarezzarla, per tranquillizzarlo «Comportati normalmente»
Hoseok si aprì in un grande sorriso, cercando di capire fino a che punto avesse fatto danno «Quanto-quanto hai sentito?» chiese a suo padre che di rimando, distolse lo sguardo per puntarlo sullo scaffale della pasta e prendere anche lui le sue scorte «Ho preferito non accumularle nemmeno certe informazioni»
Così Yoongi ne approfittò per avvicinarsi. Jimin poco più dietro di lui «Buon pomeriggio, Davide» lo salutò. E l'uomo ricambiò affettuosamente «Buon pomeriggio a te, Yoongi» poi assottigliò gli occhi, posando lo sguardo sul biondo, che si riscosse per cercar di far bella figura «Tu devi essere...»
«Jimin, Park Jimin» si affrettò a rispondere, porgendo una mano nella sua direzione, stretta che venne presto ricambiata «Sono un loro» ci pensò per un attimo a cosa dire, giusto qualche millesimo di secondo che però gli parvero un'eternità «amico»
«Ma un amico proprio amico o un amico di quelli che si fanno chiamare amici?»
Yoongi sgranò gli occhi, Hoseok la bocca, Jimin rimase piuttosto confuso a boccheggiare in cerca di parole «Non- non credo di aver capito-»
«Allora papà!» cercò di risollevare il tutto Hoseok, intervenendo per ottenere la sua attenzione «Anche tu a fare la spesa?» non fu una domanda molto intelligente, data la reazione che ottenne.
«Certo, domani c'è il pranzo per tua cugina Cristina»
E lentamente con sempre maggiore stupore la bocca di Hoseok si spalancò, facendogli tornare a mente la visita di sua madre che lo avvisava di quel pranzo fastidioso «Cavolo, è vero»
«Figuriamoci, lo sapevo. Te ne sei dimenticato» affermò il padre, sbuffando sconsolato e ritrovandosi davanti il volto due mani a sventolare veloci «No, no, assolutamente. Infatti come vedi, siamo usciti per comprare un regalo da portare»
«Mhh» non lo convinse poi molto, ma decise di lasciarli stare «non presentatevi a tavola apparecchiata, venite per le undici e mezza, così date una mano ad organizzare il tutto»
«Certamente»
«Corro a casa prima di sentire le lamentele di tua madre»
«Fai bene, sì» lo fece andar via con immenso piacere, non sopportava quella tensione, si chiese se prima l'avesse visto appiccicato a Jimin, si chiese se quell'essergli così vicino avesse destato sospetto «Pensate che abbia capito?»
Yoongi afferrò con una mano il carrello, con l'altra la mano di Jimin per poterlo far riprendere dall'incontro «No, Hoseok, tranquillo, vi ha solo visto limonare in mezzo ad una corsia di un supermercato»
«Non ci ha visto, suvvia» corse da loro il rosso, cercando di autoconvincersi che non fosse vero. Yoongi scrollò le spalle, incamminandosi «Forse sarà vero, ma hai visto come gli ha risposto, sembrava sapere qualcosa»
«Manteniamo la calma, è vecchio, si dimenticherà velocemente tutto»
«Se lo dici tu»
Jimin dovette prendere un profondo respiro, controllare i proprio nervi e obbligarsi a pensare ad altro. Così intavolò un nuovo discorso, chiedendo loro «Per domani sera, vi faccio trovare qualcosa di pronto per quando ritornate dal pranzo?»
Ma Yoongi fermò la sua camminata e si girò a guardarlo «Perché dovresti farcelo trovare? Tu verrai con noi» Hoseok alternò abbastanza scioccato lo sguardo tra i due. Jimin si ritrovò nuovamente a bocca aperta «Sul serio? Non-non penso di potermi autoinvitare così, a caso»
«Non ti stai autoinvitando, ti stiamo portando noi. Discorso chiuso. Adesso facciamo questa dannata spesa»
Hoseok silenzioso li seguì, ma presto alla sua mente tornò il discorso precedente, troppo importante per essere lasciato in sospeso «Quindi...compriamo le corde?»
∆
Angolo della parlantina:
Non so voi, ma per me vedere questi tre nell'affrontare la vita quotidiana, dei momenti un po' più spensierati...mi fa bene.
Certo, il problema più grosso è dietro l'angolo. Hoseok deve parlare a tutta la sua famiglia di Jimin e suo padre già li ha praticamente beccati. Ne farà una tragedia oppure no? Vedremo!
Come avete potuto notare, Hoseok non è puramente coreano, sua madre Hyuna si è sposata con un italiano, Davide. Ed il loro prodotto è stato il fiorellino più bello del mondo.
Se siete andati sul mio instagram per leggere la tabella delle pubblicazioni, avrete letto che ho programmato la pubblicazione dell'epilogo esattamente il 13 luglio, ovvero quando Jimin compie gli anni in questa storia!
Non so, mi sembrava una coincidenza troppo carina, ah (ATTENZIONE SPOILER) per di più anche nella storia stessa sarà il 13 luglio, quindi ci lasceremo con il compleanno di Jimin🥺🥺💜
Ci sentiamo presto!
ILY_Ely ♥
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