27. «Il nostro fidanzato»


Jimin avrebbe voluto appuntare sul calendario quel giorno.
Se mai ne avesse avuto uno suo personale. Sembrava brutto farlo su quello di Yoongi ed Hoseok appeso lì sul frigorifero.
Quel giorno il suo stomaco si arrovellava su se stesso, in un misto di emozioni: ansia ed eccitazione, paura? Sì, forse anche un po' di quella.
Ma l'esprimere ciò che aveva dentro veniva traviato da un'altra cosa: la delusione mescolata all'amarezza lasciata da quel sabato sera.
Era lunedì, erano passati quasi due giorni, ma lui -non avrebbe voluto- provava un pizzico, infinitamente grande di rabbia nei confronti dei suoi fidanzati. Non sapeva nemmeno se avesse dovuto chiamarli così. Insomma, lo avevano cacciato di casa.
Okay, non del tutto, lo aveva proposto lui, eppure aveva sperato che gli dicessero di restare o almeno che si sarebbero scusati una volta tornato. Ma niente.

Ed allora qualsiasi cosa esternasse in quel momento, lo stava di certo esternando male con quella gamba che di star ferma sembrava non volere e che quindi rimbalzava ripetutamente, spingendo il tallone ad infrangersi contro il tappetino della macchina e le dita che scendevano come una scala a picchiettare sulla propria coscia.
Yoongi, beh lui lo guardava attraverso lo specchietto retrovisore, con una profonda ruga a solcargli la fronte «Siamo quasi arrivati»

«Sì, lo so» gli rispose in modo secco e sbrigativo Jimin, come se non conoscesse dove fosse ubicata quella dannatissima ed eccezionale scuola di danza. Probabilmente avrebbe saputo disegnargli anche la piantina per quante volte aveva cercato in quei giorni qualsiasi informazione a riguardo.

Hoseok alzò per un attimo gli occhi dalla strada, gli lanciò un'occhiata e poi pensò fosse meglio concentrarsi a guidare. Ma nulla lo fermò dal poter parlare «Sei nervoso?»

«Un po'»

«Tranquillo, andrà bene» cercò di rassicurarlo, ma Jimin che in quel momento non aveva neanche voglia di parlar con lui, continuò a rispondere a monosillabi, sperando che quella conversazione potesse finire il prima possibile. Voleva essere lasciato da solo con i suoi pensieri «Lo spero»

E forse le sue preghiere vennero ascoltate, perché la macchina si fermò in un piccolo parcheggio. Yoongi si staccò la cintura di sicurezza e si girò a guardarlo per dargli maggiori informazioni «Entra da quella porta, ci sarà una ragazza che ti accompagnerà direttamente da Namjoon. Appena finirai, noi saremo qui fuori ad aspettarti» provò ad addolcire lo sguardo il più possibile con la speranza che potesse incrociarlo con quello di Jimin, che però restò fisso su quell'imponente edificio «Ci vediamo dopo»

«Certo» il biondo tirò la maniglia ed aprì lo sportello, il tempo di mettere entrambe le gambe fuori che la voce di Hoseok lo raggiunse «In bocca a lupo!»

«Crepi sotto un camion bello pesante» e sbatté lo sportello, andando ad affrontare quell'ennesima sfida.

Hoseok tornò a guardare avanti a sé e sospirò «È incazzato» mentre Yoongi seguì la sua figura, assicurandosi che entrasse senza problemi, ma nel frattempo annuì consapevole «Già» deglutì pesantemente, con quel senso di colpa che si portava avanti da ore «La scritta "fare una nuova cazzata" può essere spuntata dalla lista anche oggi» commentò.

«Pensi sia arrabbiato per l'altro giorno?» gli chiese Hoseok, decidendo di accendere nel frattempo l'aria condizionata per rinfrescarsi un po' da quel caldo torrido estivo che vi era all'esterno.

«E per cosa se no? Ci parla a monosillabi da due giorni e appena proviamo anche solo a baciarlo, con qualche scusa si defila» sembrava abbastanza ovvio agli occhi di Yoongi e per carità, non avrebbe potuto biasimarlo per quel comportamento, erano stati proprio loro a farlo incazzare.

Sì, anche il rosso aveva fatto caso a quel comportamento -aggiustò i bocchettoni dell'aria nella giusta direzione- però non capiva poi molto «Ma l'ha proposto lui di andarsene per un po'»

Yoongi si girò allora verso suo marito ed incrociò le braccia al petto «Magari l'ha fatto solo per cortesia, non avrebbe voluto veramente. Di certo, tu non hai aiutato rispondendogli che sarebbe stato perfetto come piano.»

«Non addossarmi tutta la colpa» corrugò la fronte Hoseok, sotto quelle accuse, anche se in fondo erano più che vere. Ma non sarebbe stato di certo Yoongi a non assumersi le proprie di responsabilità «Non sto dicendo questo, anche io ho contribuito, però riflettendoci bene anche io starei male al pensiero di essere cacciato di casa dalle persone che amo...solo per un loro capriccio»

Un capriccio anche bello grosso, perché invece di mandarlo fuori, chissà dove, avrebbero potuto benissimo rifilare una scusa alla madre di Hoseok. "Stiamo passando una serata tra amici", "Dobbiamo finire di lavorare ad un progetto lavorativo", insomma, non conosceva Jimin, avrebbero potuto farlo diventare qualsiasi persona volessero «Però perché non dirci come si sente?»

«Perché magari vorrebbe che fossimo più empatici nei suoi confronti e poi sai com'è fatto, non esterna mai i suoi problemi, le sue preoccupazioni» sottolineò il corvino e Hoseok non avrebbe potuto dargli torto, però rimaneva quella sorta di incognita che gli permeava il corpo di un'ansia tremenda «Lo so, ma resta comunque il problema del come dirlo a tutti»

«Stiamo pensando in maniera sbagliata» intervenne subito Yoongi, facendo incuriosire l'altro che aspettò spiegazioni «Se partiamo già pensando che il far sapere a tutti della nostra relazione poliamorosa sia un problema, allora automaticamente Jimin diventa il problema. Ma lo sai tu e lo so io, lui non sarà mai un problema per noi, anzi, è una delle cose più belle che ci sia capitata, quindi dobbiamo farci passare questa inutile paura e comunicare la notizia a tutte le persone a cui vogliamo bene. Non possiamo più tenerlo chiuso in casa, come se ce ne vergognassimo»

Ed allora la testa di Hoseok ricadde contro il sedile. Non poteva obiettare, quel discorso era dannatamente giusto su tutti i fronti «Anche perché penso che lui stia incominciando a pensare proprio quello...che ce ne vergogniamo» sbiascicò.

«Esatto, quindi prima che sparisca nuovamente, diamoci una mossa e sistemiamo ogni cosa»

Aspettarono due ore sotto quel sole mattutino -non più ormai, dato che si era fatto mezzogiorno- nell'attesa che Jimin finisse quella sorta di provino, di esame d'ingresso. E ad un certo punto presero anche la decisione di aspettare fuori, sotto la pensilina posta sopra la porta d'ingresso. A forza di usare l'aria condizionata, con la macchina spenta, avevano paura potesse scaricarsi la batteria.
Fortunatamente come da orario prestabilito, la porta si aprì e Jimin, già col viso più sorridente di prima, uscì fuori «Finito?» gli chiese Yoongi, ottenendo solo un cenno del capo, per poi spalancare appena di più gli occhi, vedendo il biondo seguito da un'altra figura «Oh Namjoon»

«Ciao, ragazzi» li salutò l'uomo, accostando la porta dietro di sé per non far disperdere il fresco interno.

«Come va? Tutto bene?» domandò Hoseok con un gran sorriso cordiale e Namjoon annuì sprofondando le mani nelle tasche di quella tuta morbida e larga che portava.

«Beh, mi avete portato un talento, meglio di così non potrebbe andare»

Le guance di Jimin per poco non divennero rosse incandescenti e la sua bocca si spalancò stupefatta «Lei, è troppo gentile, signor Kim»

E l'uomo, richiamato, gli puntò gli occhi addosso «Oh per favore Jimin, chiamami solo Namjoon, non c'è bisogno di tutti questi formalismi»

«Allora, cosa ci puoi dire?» chiese curioso Yoongi. Aveva letteralmente puntato tutto su Jimin, fidandosi del suo gusto e della bravura del biondo.

«Ha sicuramente tanta passione e voglia di imparare. È elastico, una buona mobilità, penso abbia anche uno stile interessante. È mancante un po' di tecnica, ma non fa niente, sono lacune che si colmano solo studiando» tutto sommato, non era male per niente come commento, sapendo che Kim Namjoon fosse conosciuto come un maestro severo e per niente incline alle carinerie con i suoi allievi, soprattutto in sala per provare. Aveva un giudizio di ferro, per niente influenzabile, motivo per cui le parole dette erano oro.

«Quindi può venire per le lezioni?» domandò Hoseok entusiasta e Namjoon annuì rassicurandoli «Assolutamente sì» si girò effettivamente a parlare con Jimin «per me già da domani puoi iniziare. Alle otto di mattina ti voglio qui. Facciamo questi tre mesi di prova. Non penso che servirebbero, però è una prassi e dobbiamo seguirla»

La testa di Jimin non smetteva di far su e giù, annuendo ad ogni cosa in una maniera spropositata, con il cuore che galoppava dalla felicità «Certo, grazie mille»

«Sapevo che ce l'avresti fatta» commentò Hoseok, sorridendogli e portando una mano a scapigliargli i capelli amorevolmente. Namjoon sorrise a quel gesto «Yoongi non mi avrebbe chiesto nessun favore se non fosse stato sicuro della tua bravura. Ritieniti fortunato, non tutti hanno degli amici del genere»

E quell'amici fece in realtà storcere il naso ai due coniugi. Jimin se lo fece scivolare addosso, o almeno si obbligò a farlo, non che potesse aspettarsi qualcosa. Stette quasi per rispondergli quando Hoseok lo sorpassò «In realtà...è il nostro fidanzato»

Il capo di Jimin schizzò nella sua direzione, occhi sgranati, così come la bocca. Era rimasto di stucco, con il cuore palpitante in gola. Non poteva crederci.
Yoongi invece, si mordicchiò la parte interiore della guancia, felice che suo marito si fosse deciso a far quel passo.

Namjoon non ebbe poi chissà che reazione che gridava allo scandalo, semplicemente chiese «Ma voi due non eravate sposati?»

Ed allora vi pensò Yoongi a specificare «Sì, ma Jimin è speciale. Fin troppo per lasciarlo andare»

«Beh, allora, tanti auguri ragazzi»

Finalmente Jimin era tornato a guardarli.


Angolo della parlantina:

Alleluia, direi. Finalmente Hoseok ha abbattuto uno dei primi muri di paura e si è lasciato andare a questa sorta di confessione con una prima persona. È un passo avanti, certo, ma è anche importante che questo stesso passo lo faccia nei confronti della sua famiglia.

Come vi avevo anticipato nel capitolo precedente, Yoongi ha fatto notare ad Hoseok il disagio di Jimin. Quindi vedremo presto, come si svilupperà la vicenda, possiamo dire che al momento Jimin non può che essere fin troppo felice per esser stato messo finalmente al loro stesso livello. Si sente ancor più parte di quel legame.

Bene, non penso di aver altro da dire, a parte che "Hey Nam, eccoti qui finalemente!" 🤣 Goditi questo momento di gloria perché probabilmente sarà l'ultima volta che ti vedremo qui, per questa volta ti tocca il ruolo di personaggio marginale, sad.

Ci sentiamo presto!

P.s. Sulle storie di Instagram ho pubblicato in mattinata la scheda con gli aggiornamenti delle storie che ci saranno per tutto luglio! Se volete avere un'idea più chiara dei giorni in cui pubblicherò, saltate a dare un'occhiata (instagram: @_soirbleu_) + domani, per chi ha letto "IL SECONDO PIANO", uscirà lo spin-off Yoonmin/Hopemin. Mi raccomando, non perdetevelo! Vi aspetto di là🤧💜

ILY_Ely ♥

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