26. «Sarebbe perfetto»


Si trovavano tutti e tre coricati sul divano in salotto. Un divano a due posti, un po' piccolino già, ma che almeno li teneva tutti più uniti. In fondo, gli unici seduti erano Yoongi ed Hoseok, Jimin lo avevano fatto mettere disteso sulle loro gambe, con la testa poggiata sul ventre di Hoseok che passava tranquillamente le dita in quelle ciocche bionde, facendolo rilassare.

La televisione era accesa ed illuminava con ombre nette i volti dei tre ragazzi. Yoongi sbadigliò, stanco a causa della passata giornata lavorativa e Hoseok di rimando lanciò un'occhiata all'orologio, vedendo l'orario «Chi ha sonno?»

«Io» alzò un mano Jimin, lasciandola poi ricadere mollemente sul suo stomaco, continuando a lottare contro quelle palpebre che volevano chiudersi. In quel momento la mano del rosso, si sfilò dai suoi capelli, solo per afferrare il telecomando «Proviamo a cambiare canale? Forse troviamo un programma più interessante»

«Ma se andassimo a dormire?» propose Yoongi, anche lui già sprofondato nel mondo dei sogni più che nella realtà.

«Yoon, sono le nove, sembriamo dei vecchi» sottolineò a quel punto suo marito, che sì, era stanco quanto lui, però si dava il caso che fosse anche sabato sera, l'unico giorno in cui avrebbero potuto far tardi per una volta. Jimin si voltò a guardarlo dal basso per quella sua affermazione ed arricciò le sopracciglia «Ormai dovresti saperlo» gli disse Hoseok e accarezzandogli la guancia.

«Che cosa?» sbiascicò il biondo, sbadigliando sonoramente.

«Che è un vecchio dentro» spiegò riferendosi a Yoongi, aggiungendo poi «Però domani non lavoriamo, se andiamo a letto adesso, domani ci sveglieremo troppo presto» e la domenica era un giorno sacrosanto, non doveva esser toccata, sarebbe dovuta servire solo per riposarsi, fine.

Jimin rifletté su quelle parole e sospirò, girandosi nuovamente verso la televisione «Questo è anche vero»

Quella sorta di contest musicale propinato loro, non era molto gradito eppure i loro occhi pur di non abbandonarsi al sonno, preferivano tenersi attivi osservando i cantanti sul palco.
Tutto venne interrotto dalla suoneria di un telefono «Oh Dio, no» Hoseok capì fosse il suo e si maledette interiormente «Pensavo di averlo spento»

«Perché li spegnete?» chiese curioso Jimin, alzandosi a sedere e finendo sulle gambe di Yoongi che prontamente gli strinse le mani in vita per sorreggerlo. Hoseok si alzò per andar a recuperare l'apparecchio abbandonato sul tavolo.

«Così il fine settimana non può disturbarci nessuno» gli spiegò Yoongi, lasciando che Jimin si accoccolasse sul suo petto come se fosse un bambino. Entrambi però osservavano Hoseok in piedi, vicino al tavolo in cucina, con un'espressione in volto per niente contenta.

«Mamma? Sì. Adesso?! Perché non vieni domani?» Yoongi girò gli occhi al cielo, aveva già capito come sarebbe finita «Con comodo, così parliamo con calma» continuò il rosso, cercando di convincerla, sembrava che niente potesse farle cambiare idea «Per forza? Adesso» sbatté stufo una mano a lato della gamba. Non gli sembrava affatto normale piombare in casa loro a quell'ora, sicuramente, per parlare di sciocchezze «Va bene, ti aspettiamo.» chiuse la chiamata e lanciò il cellulare sul tavolo, puntando gli occhi su Yoongi.

Il corvino sperò fino all'ultimo di aver capito male «Non dirmelo»

«Sta venendo qui» e bastò quello per far saltare in aria il biondo, sgranare gli occhi all'espressione di panico di Hoseok. Yoongi si alzò e guardò il più piccolo, capendo cosa suo marito stesse pensando «Come facciamo con Jimin?» avrebbero dovuto dirle chi fosse, dove lo avevano conosciuto, il perché stesse lì a quell'ora...tutto troppo complicato, almeno lo sembrava.

«Esatto, come glielo spieghiamo?» ribatté Hoseok stringendo le mani sulla propria vita, cercando di pensare ad una soluzione.

Jimin guardò uno, poi l'altro e tentò. Ingoiò quel groppone che sentiva in gola, fece una sorta di test, come per vedere cosa gli avrebbero risposto, se lo avrebbero messo al primo posto per una volta «Io...Potrei uscire per un po'»

«Sarebbe perfetto»

Ottenne quella risposta da parte di Hoseok nel giro neanche di un secondo ed il suo voltò sembrò illuminarsi, come se l'avesse appena salvato da una catastrofe. Il suo cuore si strinse appena e istintivamente incrociò le braccia al petto. Aveva appena creato un muro tra di loro.
Yoongi fu l'unico a guardarlo con un occhio diverso, aveva capito il disagio nel quale lo avevano appena infilato. Era incerto, avrebbe voluto dir di no, dirgli anzi imporgli di restare, ma...Era complicato. Si trattava di scegliere e sbagliando, per quella volta, fece un passo verso suo marito.

«Lo faresti?» gli chiese gentilmente e Jimin semplicemente sollevò le spalle e riabbassò, come se non gliene importasse «Se può servire...»

«Perfetto!» Irruppe Hoseok, andandogli incontro, prendendolo per le spalle e spingendolo in camera «veloce, vai a cambiarti e non scordarti le chiavi di casa»

Jimin a quel punto non sapeva che pensare «Certo»

«Ragazzi» la donna entrò in casa, con su una spalla la propria borsa personale e sull'altra una termica. Yoongi storse il naso appena la vide, salutandola con un'alzata di mano, mentre Hoseok le rivolse un sorriso, andandole incontro e posandole due baci sulle guance «Ciao mamma» si staccò, per andare a chiudere la porta.
«Tutto bene?» chiese la donna, incamminandosi verso il tavolo della cucina e posar lì sopra tutto ciò che si era portata.

«Noi sì, ma tu? È successo qualcosa di grave?» domandò il rosso, prendendo posto su una sedia, mentre Yoongi rimase in piedi ad osservare la scena, sperando che il tempo passasse velocemente così che Jimin potesse rientrare, ma la lancetta dei secondi sembrava andar lentissima.

«No, perché dovrebbe?»

«Ti sei catapultata qui a quest'ora, pensavo fosse successo qualcosa di grave» le spiegò suo figlio e lei sventolò una mano in aria, come per dargli dello sciocco «Quanto sei tragico, Hobi. Volevo solo vedere mio figlio»

«Beh, grazie» borbottò il rosso, aspettando che la donna continuasse.

«Ed anche dirvi che la prossima domenica, organizzeremo un pranzo in famiglia nella villa di tuo zio» e già a quelle parole Hoseok pensò di potersi sentire male, no, non gli andava, assolutamente.

«No, mamma, ti prego...»

«No, Hoseok, devi venire» fu categorica la donna, che allora cercò di ripiegare sul marito di suo figlio «Yoon, convincilo tu, è importante. Tua cugina Cristina, deve annunciare il suo matrimonio, non potete mancare» il corvino annuì come per dirle che ci avrebbe pensato lui, anche se in realtà aveva ancor meno voglia del rosso.

«Ma cosa ci sarebbe da annunciare che ormai lo sanno tutti in famiglia che si sposa?»

«Tradizione, Hobi, tradizione» gli diede Yoongi due pacche di conforto sulle spalle, facendogli tirare un grande e lungo sbuffo di desolazione. Preferì decisamente cambiar argomento «Perché hai una borsa frigo con te?»

La donna si rilluminò «Oh, giusto, vi ho portato un po' di cose che ho cucinato oggi, sono venute buonissime, dovete assolutamente mangiarle» tirò la cerniera, così da aprirla e prendere quelle scatolette ermetiche.

Yoongi si sporse verso di lei con un mezzo sorriso «Grazie Hyuna. Dalle a me, le metto in frigo»

«Lui sì che è bravo» sospirò la donna, guardandolo ammaliata.

Hoseok alzò un sopracciglio, come ferito nel profondo «Stai discriminando tuo figlio?»

Lei fece finta di non ascoltarlo e semplicemente ripeté un «È proprio bravo»

Jimin nel frattempo, aveva trovato posto su di una panchina lì vicino casa. In un piccolo parco giochi, non molto raccomandabile a quell'ora tarda. Anzi, un po' inquietante a dirla tutta lo era, ma sinceramente con la quantità di pensieri che in quel momento gli stavano girando per la testa, passò in secondo piano.

Le gambe vennero rannicchiate verso il busto e circondate dalle braccia, per non lasciarle andare e posizionò la testa sulle ginocchia. Un profondo e lungo sospirò lasciò le sue labbra. Non voleva pensare poi molto, neanche star lì a creare chissà che teorie. Era semplicemente stufo, si era affidato a loro e gli stava dando la sua fiducia.
Forse serviva solo del tempo.
Tempo che quei due si abituassero alla sua presenza nella loro vita. Hoseok glielo aveva ribadito più volte che tutto sarebbe cambiato, che non lo avrebbero mai allontanato da loro...che lo avrebbero fatto sentire al loro stesso livello.

Quindi, perché? Perché farlo andar via di casa in quel momento? Non stavano facendo niente di male...«Mi domando se le cose cambieranno prima o poi»


Angolo della parlantina:

Ed eccoci qui! Che dire, Hoseok penso che abbia ancora tanto da imparare. Vuole bene a Jimin, non lo metto in dubbio, eppure quell'ansia di essere scoperto, vince su tutto. Se notate bene, vi è stato una sorta di ribaltamento dei ruoli. All'inizio era Yoongi quello schierato categoricamente su un "no", il difendere il matrimonio era l'unica cosa che contava...Adesso invece, pur non rendendosene conto, è Hoseok a mettere in atto un atteggiamento sbagliato.

Yoongi ha sicuramente la sua parte di colpa, eppure come biasimarlo? Non penso che molti attuerebbero una scelta diversa dalla sua. In fondo, cerca solo di difendere ciò che di più sicuro vi è nel loro trio, ovvero il matrimonio e la relazione con Hoseok. Ma capisce come Jimin possa sentirsi e di fatti nei capitoli successivi vedrete che una sorta di rimprovero lo farà nei confronti di Hoseok.

Voi cosa ne pensate?

P.s. Da questa settimana e per tutte quelle a venire, gli aggiornamenti saranno sempre doppi. Mare in burrasca, nelle bozze, è conclusa!

Ci sentiamo presto!

ILY_Ely ♥

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