12. «Questo è un momento intimo»

Jimin infilò le braccia sotto il cuscino, lo strinse forte, affondando il volto in esso e ne ispirò l'odore «Il letto non è mai stato così bello» ed Hoseok intanto portò su di loro, ridacchiando, il lenzuolo, giusto per tenerli un po' a riparo dai danni che l'aria condizionata avrebbe potuto provocare.

«Scusa se ti abbiamo fatto stancare» anche il rosso si coricò, non prima di spegnere la luce sul suo comodino. Fece aderire il petto contro la schiena di Jimin e nascose il naso tra i suoi capelli biondi. Freschi e puliti, sapevano di shampoo «Scherzi vero? Era tanto che non mi sentivo così rilassato» gli rispose l'altro mentre socchiudeva gli occhi e si diceva mentalmente di controllare quella botta di sonno improvvisa.

«Sono contento ti sia piaciuto» Hoseok gli lasciò un bacio sul retro del collo, prima di alzare lo sguardo su suo marito «Yoon?» lo richiamò, era lì accanto a loro, ma seduto, con un libro tra le mani. Gli piaceva leggere prima di dormire, lo faceva crollare ancora di più, così che non si vegliasse al minimo rumore «Cosa?»

«Tu come stai?»

Il corvino si voltò verso i due, lo stavano osservando entrambi, ed aveva la mano di Jimin sopra la propria coscia...Non se ne era neanche accorto «Bene, molto bene» sorrise sentendosi leggero, avevano fatto una pazzia, era evidente e lo sapevano tutti e tre, ma nell'aria vigeva tranquillità e serenità. Un clima caldo, piacevole, confortevole.

«Sapete? Non lo avrei mai detto. Ma voi due riuscire a cambiare personalità» Jimin richiamò la loro attenzione, e nel frattempo prese a disegnare dei cerchi concentrici sul pantalone del pigiama di Yoongi, la sua pelle sembrava essere bollente attraverso quella stoffa.

Il corvino un po' si accigliò curioso di approfondire quella riflessione «Quando?»

«Nei momenti intimi»

«Questo è un momento intimo» intervenne Hoseok e Jimin di riflesso si accoccolò ancor di più a loro «Siamo qui, tutti e tre insieme a farci le coccole»

«Lo so, infatti intendo durante il rapporto. Perché ad esempio, tu sei solitamente coccoloso, dolce, dai l'aria di un passivo ed invece in quei momenti riesci a trasformarti in un dominante allo stato puro. Invece Yoongi, è burbero e antipatico» ed il sottoscritto si girò a lanciargli un'occhiata indispettita «Ma guarda tu, vuoi essere buttato a mare?»

Ma Jimin non la prese a male, anzi, si mise a ridere per poi tornare serio «Ecco, vedi? Ma penso di aver capito che sia una sorta di corazza di difesa. E la tua capacità è quella di buttarla giù» Yoongi rimase in silenzio. Insomma, era come se si sentisse un po' in colpa. Non aveva avuto una buona opinione di Jimin all'inizio, non per quanto riguardasse il suo corpo certo, ma dalla prima volta che lo vide gli affibbiò un modo di fare ai limiti dell'egoistico eppure avrebbe dovuto ammettere di starsi ricredendo. 

«E ti piace tutto ciò?» Hoseok fece scivolare la sua mano sul fianco di Jimin, per poi farla inoltrare sotto la sua maglietta e toccargli la pelle nuda, facendogli venire i brividi «Mi eccita da morire» asserì il biondo, sapendo cosa stesse dicendo, sapendo che effetto avrebbe avuto «Oh ti prego non dirmi così» si lamentò Hoseok, cercando di trattenersi dal non ripetere l'esperienza della sauna, lì in camera loro.

«Stai attento, non sei ancora pronto ai secondi round con lui» Yoongi continuò il discorso, e Jimin fece risalire gli occhi nel suoi, mentre strinse l'interno coscia dell'altro che sussultò appena «Forse non stasera, poi, chi lo sa»

Ed avrebbero voluto tutti quanti che quel che era accaduto oggi, non rappresentasse un singolo episodio sporadico, ma anzi che diventasse un'abitudine, almeno in quei giorni, senza pensare al futuro, senza pensare a come comportarsi dopo. Vivere il presente e basta.

«Sonno?» Hoseok si sollevò appena per notare come Jimin già avesse gli occhi mezzi chiusi e stesse sbadigliando. In fondo gli dispiaceva che il giorno dopo il biondo sarebbe dovuto andare a lavorare tutto dolorante.

«Abbastanza»

E sentendo quella risposta Yoongi chiuse il libro e lo mise sul comodino «Allora dormiamo» spense la luce e si coricò al suo posto, ma girato sul fianco in modo da non dare le spalle a nessuno. Jimin lo scrutò nell'ombra e non appena anche gli occhi di Yoongi si abituarono al buio, lo notò «Non vuoi venire più vicino?» si sentì chiedere infatti e per quanto la sua espressione non mutò, il suo cuore sembrò accelerare fin troppo nella sua gabbia toracica «Vuoi che lo faccia?»

«Sarebbe magnifico»

Yoongi annuì e si inumidì le labbra con la lingua, strisciando un po' più vicino «Okay, accontentiamo il principino» suo marito e Jimin risero e quest'ultimo decise che fosse giusto intrecciare le loro gambe insieme. Non sapeva il perché ma li voleva vicini, bramava di sentire la loro pelle a contatto, di percepire il loro calore, di sentire il loro respiro. Affondò il volto nel petto di Yoongi che lo accolse di buon grado, senza nessuna strana battutina, senza il bisogno di farsi vedere come il "distaccato" dalla situazione. Arricciò le dita dei piedi piacevolmente quando il naso di Jimin strusciò sul suo collo «Amo il vostro odore»

«Di cosa sa?» chiese Hoseok, già con gli occhi chiusi e pronto per entrare nel mondo dei sogni. Jimin invece li tenne aperti, perché una piccola prima realizzazione gli arrivò in quel momento «Di famiglia penso, come quando si ritorna a casa e percepisci quel profumo tipico e ti viene voglia di dire "finalmente sono tornato nel mio posto sicuro"»

Solo che sembrava altamente strano il sentire Jimin dire quelle cose, perché lui, da quando era stato bambino, una casa dove tornare non l'aveva mai avuta.

«Sì, per fortuna è stato piuttosto calmo il mare stanotte» Jungkook addentò il suo cornetto, quel giorno farcito di crema pasticcera e storse fin da subito il naso...Si sentiva un tanfo di uovo incredibile, quasi gli venne da vomitare. Deglutì velocemente ributtandolo nel piatto, per allontanarlo dal suo olfatto «Avevo seriamente bisogno di non essere sballottato a destra e sinistra per un po'» 

Eloise picchiettò l'unghia sul tavolo ed allora, come richiamati, Jungkook e Taehyung alzarono gli occhi su di lei «Oi, guardate là» indicò con un cenno del capo verso l'entrata della stanza ed i due assottigliarono la vista seguendo quella traiettoria delineata «Jimin?» chiese il massaggiatore e l'altro piegò la testa di lato, scrutandolo curioso «Sì, non è...ehm»

«Cammina strano» continuò per loro Eloise, studiando quella sorta di zoppicamento del biondo, che andava a contrastare completamente con la sua espressione, per niente addolorata.

Jungkook afferrò il braccio della ragazza e lo scosse «Tu pensi che»

«Io ne sono convinta» lasciò intendere all'immaginazione ciò che fosse successo a Jimin, tanto lo sapevano tutti di quell'incontro a tre avvenuto in sauna...Massaggi, certo, come no.

«Guarda che stronzo, ha un fottutissimo sorriso stampato in faccia» Taehyung ghignò, anche se internamente sperò di non andare a trovare un casino nello studio una volta che avesse attaccato a lavoro.

«Buongiorno» Jimin finalmente, dopo aver recuperato la sua solita spremuta d'arancia e un cornetto semplice, si presentò al loro tavolo. Tirò la sedia indietro e si sedette. Si tradì da solo, una piccola smorfia di dolore gli apparve in viso.

Jungkook continuava a guardarlo con la bocca spalancata, facendo scorrere i suoi occhi dai piedi fino alla testa «Che. Diavolo. Ti è. Successo?» chiese scandendo fin troppo le parole.

«Dipende a cosa ti riferisci» ribatté Jimin prendendo un sorso della sua bevanda.

«Infatti, a cosa ti riferisci, al sole che splende sul suo volto o al suo zoppicare?» approfondì Eloise e Jimin per poco non si strozzò, prendendo a tossire impanicato «Oh mio Dio, si vede così tanto?»

«Beh»

«Quindi?? Racconta, cos'è successo?» non restava più nella pelle Jungkook, quel racconto ancora non detto lo eccitava moltissimo. E Jimin sospirò, rilassandosi sulla seduta, prima di parlare si strofinò il volto, gli sarebbero servite almeno altre cento ore di dormita per riprendersi.

«Tanto, troppo, non lo so spiegare. È stato improvviso, ma al contempo c'era quella sottile aria che faceva intendere ciò che sarebbe successo ed io...» 

«E tu?»

«Sono stato benissimo» un sorriso timido ma grande gli si formò su volto e gli occhi si socchiusero in due mezze lune contente, le iridi gli brillavano, ma gli angoli della bocca fin troppo presto ritornarono ad essere una linea sottile.

«Sembra che tu voglia aggiungere un "ma"» Eloise ormai sembrava conoscere ogni sua caratteristica e di fatti Jimin la guardò ed annuì. Si appoggiò al tavolo, sostenendosi sui gomiti ed affondò le dita tra i suoi capelli «Ma questa cosa mi spaventa» prese a parlare «Nel senso, finito tutto, non mi hanno lasciato lì, si sono presi cura di me, mi hanno portato in camera, fatto dormire con loro. Mi hanno fatto le coccole tutta la notte»

«E cosa ci sarebbe di spaventoso in ciò?» Gli chiese Taehyung, non capendo quel discorso.

«Il cuore ha continuato a battermi tutto il tempo, come non mai»

Eloise scosse impercettibilmente la testa, non le piaceva molto quella situazione e d'altra parte, si sentiva anche colpevole. In fondo era stata lei a portarlo a quel punto, a fargli notare quei due al ristorante «Ti sei innamorato» ma Jimin inaspettatamente la contraddette subito «No, no aspetta. Non penso di esserlo, insomma oggi, è una settimana che sono saliti a bordo. Non posso essermi innamorato in una settimana»

Taehyung incrociò le braccia al petto e ragionò prima di chiedergli «Ti fanno stare bene?»

E nuovamente Jimin ridacchiò al ricordo ed il suo cuore si scaldò senza che potesse controllarlo «Non avevo mai ricevuto queste determinate attenzioni, nessuno si era preso così cura di me. E forse potrebbe sembrare banale, ma anche solo il fatto che mi facciano dormire con loro, mi diano la buonanotte...sono degli sconosciuti in fondo e lo so, me ne rendo conto, però...»

«Non sei innamorato, ma penso che tu ti stia innamorando» asserì Eloise e ne era sicura, niente le avrebbe fatto cambiare idea. Aggrottò la fronte confusa però, quando lesse paura negli occhi dell'altro.

«Sono due persone» disse infatti e Jungkook non ci pensò due volte a rassicurarlo subito «Le relazioni poliamorose esistono da secoli»

«Ma sono sposati tra loro» specificò Jimin e Taehyung seriamente non riusciva a seguire il filo di quel discorso, Jimin sembrava una contraddizione vivente alle volte «Non ti sei preoccupato di questo particolare finora, quindi perché incominciare proprio adesso?»

Ma Eloise, che lo aveva capito perfettamente, parlò per lui «Perché le sue intenzioni stanno diventando più serie» Taehyung riportò repentinamente lo sguardo su Jimin «Lo sono?»

«Forse, non lo so, sono confuso» aveva lo sguardo perso nel vuoto, le sue rotelle stavano macchinando fin troppo. Eloise allungò le braccia verso di lui e gli afferrò una mano nella sua «Senti, oggi scenderanno a Palermo, giusto?»

«Esatto»

«Hai un'intera giornata per rifletterci su» lo provò a consigliare. Non ne sapeva molto di quelle cose ed era la prima volta che una sorta di relazione poliamorosa le si parava davanti «Però voglio che tu rifletta molto attentamente e...Metti al primo posto te stesso. Sei ancora in tempo per fermarti, rimarrà tutto un bel ricordo, un po' trasgressivo probabilmente ma non ne rimarrai troppo deluso»

Ma Jimin sentì il cuore diventar dolorante «Perché parti dal presupposto che tutto ciò non possa sfociare in niente di bello?» non voleva montarsi la testa lui per primo ma una parte di sé sperava fortemente che la fortuna per una volta stesse girando dalla sua parte.

«Non voglio negarti la felicità Jimin, ma quei due sembrano aver chiuso gli occhi alla realtà esterna alla vacanza» e probabilmente dentro di sé Jimin lo sapeva, ma non voleva ancora rendersene conto, avrebbe voluto vivere solo un altro po' quella magia, giusto qualche altro giorno.

«E se invece fossero realmente coscienti delle loro azioni?» perché dall'altra parte della medaglia vedeva sorrisi sinceri, carezza fatte con amore, abbracci pieni di calore. Vedeva tutto quello che gli era sempre mancato e che avrebbe sempre voluto. 

Eloise decise di far decadere il discorso per il momento, non avrebbe voluto strappargli quel sorriso con il quale si era presentato «Sarebbe grandioso» rispose, senza convinzione alcuna nella voce. Dato che nessuno, oltre Jimin, credeva che quell'opzione potesse avverarsi. Nella loro mente si prefigurava già un Jimin con il cuore spezzato. Sapevano e ne erano certi che lui avrebbe potuto avere tutti quelli che avesse voluto ed invece si era andato ad incartare proprio con loro due. Ma Jimin non contemplava la possibilità che potessero spezzargli il cuore, perché insomma, solo lui aveva vissuto in prima persona i modi con i quali gli si rivolgevano e solo lui aveva toccato con mano quel bocciolo d'amore.

Ed il mare brillava con la luce della luna ed un po' gli dispiaceva annebbiarsi la vista con il fumo della sua sigaretta. Ma dopo una giornata intensa di lavoro aveva troppo bisogno di rilassarsi e liberare la mente dai mille pensieri. Perché pur quanto avesse corso avanti e destra svolgendo mille mansioni, alla fine il discorso di Eloise continuava a rimuginargli nella testa. E tutto ciò gli lasciava un senso detestabile di inquietudine.

 «Sapevamo di poterti trovare qui»

Saltò in aria quando li vide apparire uno alla sua destra ed un altro alla sua sinistra. Si appoggiarono come lui alla ringhiera «Già di ritorno?» chiese Jimin ed Hoseok ridacchiò «Direi di sì, sono le undici»

«Veramente?» domandò sorpreso e scrollò nel vuoto la cenere della sigaretta consumata.

«Sembri sorpreso»

«Eh sì, è volato il tempo e non me ne sono accorto» troppo immerso nei suoi pensieri.

«Da quanto tempo sei qui?»

«Circa tre ore, penso» riportò la sigaretta alla bocca ed ispirò profondamente, riempendosi i polmoni. Yoongi storse il naso. Jimin era altamente sensuale quando fumava ma ad ogni modo non voleva che si facesse del male in quel modo. Così non esitò dall'afferrargliela, strappandogliela dalle mani.

«E di queste quante ne hai fumate?» gli chiese, spegnendola nel mentre contro il secchio posto lì vicino e buttandola poi al suo interno.

«Sappi che è uno spreco» roteò gli occhi al cielo Jimin ma si sentì subito meglio quando Hoseok posò le mani sui suoi fianchi e lo abbracciò da dietro.

«Se hai pensieri per la testa basta venire da noi e ti ascolteremo» continuò Yoongi e suo marito annuì concorde dopo avergli lasciato un bacio sul collo.

«E se voi foste i protagonisti delle mie riflessioni?»

Quella domanda li fece accigliare entrambi «Abbiamo fatto qualcosa di sbagliato, che ti ha turbato?» chiese il rosso ma venne rassicurato, anche se in parte, da Jimin che scosse la testa
«No, proprio no, ed è proprio quello che mi inquieta, sembra tutto troppo...» cercò la parola adatta ma Yoongi concluse per lui «Perfetto» sì, era esattamente quello che voleva dire, gli sembrava di star vivendo un sogno «Ma, Jimin, lo sai che la perfezione si trova solo nelle favole, vero?»

«Sì, lo so... è per questo che sono scettico»

All'improvviso la risata sarcastica di Hoseok gli perforò i timpani «Lo senti il ragazzino? Si chiede dove sia la fregatura»
Jimin si discostò come scottato ed alternò gli occhi tra i due non capendo.

«Mi chiedo come faccia a non capirlo» scrollò le spalle Yoongi, come se in fin dei conti non gliene importasse.

«Aspettate, di cosa state parlando?» cercò di far chiarezza Jimin, una strana ansia stava crescendo in lui. Era tutto così strano, le espressioni solitamente dolci di Hoseok erano totalemente sparite per lasciar posto solo a del cattivo sarcasmo «Ma non capisci?»

«Ha una bella immaginazione eh»

«Cos'è che dovrei capire?» si scaldò Jimin, alzando appena la voce. Quei due non erano chiari e sembravano non volerlo essere affatto.

«Svegliati, Jimin. Torna alla realtà» gli schioccò le dita davanti il volto Yoongi e poi scoppiò a ridere seguito da suo marito «Non c'è posto per te tra noi»

«Io pensavo-» Jimin rimase a bocca aperta, non sapendo che dire, si sentì come tirare addosso un barile di acqua gelata.

Hoseok gli andò vicino e con la punta dell'indice diede una spinta alla sua fronte «Esatto, è quello il problema, pensi troppo, e crei scenari nella tua mente che non esistono»

«Svegliati Jimin» ripeté Yoongi. E sul volto di entrambi persisteva quel sorriso beffardo e di presa in giro che Dio, stava uccidendo Jimin, non poteva crederci, si sentiva malissimo. Ma in fondo chi avrebbe mai potuto incolpare, aveva seriamente immaginato tutto lui ed aveva travisato le loro intenzioni. Eppure continuava a sgretolargli il cuore quella situazione, perché non sapeva minimamente come poter sopravvivere al fatto di non doverli verdere mai più.

«No, no» scosse la testa e le mani corsero ad asciugarsi le lacrime sul volto «Non lasciatemi anche voi» singhiozzò e probabilmente fu brutto il pensare di volerli almeno un po' impietosire facendosi vedere così disperato. Eppure lui disperato lo era veramente «Non anche voi»

Hoseok sbuffò e gli posò le mani sulle spalle scuotendolo «Jimin, svegliati falla finita»

Anche Yoongi si avvicinò, prendendo a ripetere quelle parole e lui piangeva, non sapeva che fare «Svegliati, Jimin»

«Jimin!» ed all'ennesimo richiamo si svegliò veramente, i suoi occhi si aprirono di scatto e la prima cosa che vide furono gli occhi immensamente preoccupati di Yoongi ed Hoseok che lo guardavano appena sollevati dal letto.

«Tutto bene?» il rosso non esitò dal possargli una mano sulla fronte per vedere se fosse caldo ed avesse la febbre. Ma niente, sembrava normale, forse solamente un po' accaldato.

«Penso di sì» si guardò attorno e nemmeno si rese conto di aver pianto veramente, ma lo fece solo quando le dita di Yoongi percorsero le sue guance, raccogliendole dolcemente «Hai avuto un incubo» gli disse e Jimin dovette prendere un profondo respiro per ricollegarsi con la realtà e capire che tutta quella scena fosse stata solo finta, inventata dalla sua mente «Scusate, vi ho disturbato»

«Non ci pensare nemmeno, l'importante è che sia tutto apposto» Jimin si rilassò contro il materasso e facendo mente locale vide che il sole non era ancora sorto, almeno avrebbe potuto dormire ancora un po'.

«Ne vuoi parlare?» gli chiese Yoongi, lo scrutava da là su ed aveva il cuore fin troppo accelerato, lo aveva visto girarsi e rigirarsi, gridare, piangere, pregare. Ma non era riuscito a svegliarlo.

«No, io- preferirei di no» come avrebbe potuto mai raccontare a quei due certi pensieri? Lo avrebbero preso per pazzo.

«Okay, tranquillo» Hoseok si rimise a letto, coricandosi ma continuando a tener sotto controllo Jimin, proprio come fece suo marito «C'è qualcosa che possiamo fare?»

«Abbracciarmi stretto stretto andrebbe bene»

Ed allora Jimin passò quelle successive ore, aspettando che la sveglia suonasse, tra le braccia di quei due ragazzi, tranquillizzandosi immediatamente e si chiese come fosse possibile che proprio loro che l'avevano fatto dannare durante il sogno, poi, nella realtà, riuscissero a donargli tutta quella serenità. Semplicemente così, stretto nelle loro braccia.

Angolo autrice:
Eccomi qui con il nuovo capitolo! Jimin sembra incominciare a riflettere su quello che sta combinando insieme a quei due e per quanto non voglia pensarci, la sua mente gli gioca brutti scherzi sotto forma di sogni.

Come avete visto sto continuando a lasciate piccole informazioni qua e là sulla vita di Jimin e prima o poi, soprattutto durante l'ultimo giorno  di vacanza ed i successivi giorni a terra.

Ci sentiamo presto 💜

ILY-Ely ❤️

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