©apitolo 3

Un passero cinguettava mentre stava riposando sopra la ringhiera di quel balcone. Il rumore, o meglio dire la sinfonia, che creava aveva fatto aprire gli occhi al ragazzo. Era sveglio già da un po' ma la voglia di alzarsi era piuttosto bassa.

Si alzò e andò verso la cucina. Il silenzio assordante riempiva quella stanza, anzi, riempiva tutte le stanze.
Era da un anno e mezzo che viveva da solo e non sapeva se esserne contento o meno. Gli mancava alzarsi la mattina con la voce di sua madre al telefono e il profumino uscire dalla cucina. Anche se a volte era puzza di bruciato, troppo distratta per poter tenere d'occhio anche il pane lasciato a rosolare in padella.
Si guardò in giro, ricadendo sulle pareti ora più vuote di quando si era trasferito.
All'inizio non era da solo, non era da solo quando aveva scelto di comprare casa.

Uraraka Ochaco era la ragazza con cui aveva scelto di venire qui, ma le cose non erano andate molto bene.
Mentre era ancora con il viso impastato dal sonno qualcuno aveva deciso di suonare alla sua porta. Così era andato a vedere chi fosse. Quando lo riconobbe non attese ad aprire la porta d'ingresso e a farlo entrare.

"Kacchan cosa ci fai qui a quest'ora?" domandò piuttosto sorpreso.

"No no, la domanda è, perché tu non sei ancora pronto?!" sbottò guardandolo dalla testa ai piedi. Indossava ancora il suo pigiama lungo di All Might.

"Dovevamo..." neanche il tempo di porre una domanda che si ricordò immediatamente "oh giusto! È oggi?!"

"Ma va? Imbecille muoviti e preparati, l'inaugurazione del centro commerciale è tra poco!" sbuffò e si appoggiò alla parete. Indossava la sua divisa da Hero, pronto per servire sicurezza ai cittadini presenti al nuovo centro commerciale.
Izuku di corsa si era messo in bocca la fetta di pane ancora calda, poi era corso a mettersi anche lui la divisa.
In una velocità che forse neanche flash poteva avere si era lavato denti e faccia, ma quando aveva provato a sistemarsi i capelli il biondo lo aveva preso per il cappuccio e tirato fuori dal bagno.

"I miei capelli sono un disastro!" si lamentò.

"Uno. Ti svegliavi prima. Due. Sono sempre in disordine" ribadì uscendo da quella casa. Il broccolo la chiuse a chiave, anche se in realtà ormai la sicurezza della chiave non era di gran lunga utile.
Bakugou con le sue bombe aveva preso il volo, sorpassando i tetti blu e rosso di quel quartiere. Il verdino lo aveva raggiunto poco dopo, usando il suo potere per fare la stessa cosa.
Quando erano arrivati davanti al centro commerciale una marea di cittadini era riunita.
Anche dall'alto si poteva percepire il gran vociare che si innalzava.

"Guarda chi c'è" osservò il biondo, indicando verso il basso una chioma bicolore.

"È qui anche lui?!" si sorprese.

"Beh Deku, è tornato qui, dovremmo abituarci ad averlo intorno" osservò con tutta calma il biondino. Una calma che girava nelle sue vene solo quando a sentirlo era solamente Deku. "A proposito, come è andata ieri?" domandò spostando il suo sguardo verso di lui.

"Bene... immagino bene" si grattò la nuca "ci siamo scambiati i LINE" aggiunse.
Poco dopo lo sguardo del bicolore si era rivolto verso l'alto e ovviamente non poteva non notarli. Oscillò la sua mano destra, salutandoli. I due Pro Hero ancora in volo ricambiarono il saluto. O meglio dire, Izuku lo aveva ricambiato mentre Kacchan gli aveva sfoggiato un magnifico dito medio.
Poco dopo erano atterrati. Il loro arrivo aveva fatto alzare le grida di alcune ragazze e bambini, accerchiando subito i due ragazzi.
"Levati dai piedi!" sbottò il cane rabbioso facendo esplodere delle mini bombe sotto ai palmi delle sue mani. Non creavano alcun tipo di danno, ma almeno la gente si spostava. Si erano fatti strada verso l'Hero Shoto.

"Ora ci seguirai ovunque?" chiese riluttato il giovane Bakugou.

"Non l'ho fatto apposta" ammise il bicolore, dando diverse occhiate a Izuku. Lui era un po' distante, intento a fare degli autografi a qualche bambino e bambina.

"Voglio diventare un Hero come te" gli disse un piccolo bambino di circa quattro anni.
"Se lo vuoi, lo diventerai" lo rassicurò Deku, scompigliando i suoi morbidi capelli castani. Il bambino sorrise e tornò correndo dalla sua mamma.
Izuku invece aveva raggiunto i suoi due ex compagni del liceo.

"Non pensavo di trovarti qui" ammise lui guardando Todoroki.

"Posso dire la stessa cosa" ribatté l'altro, anche se in realtà lo sperava molto.

"Basta con le chiacchere e mettiamoci a lavorare, dobb-" neanche il tempo di finire la frase che un urlo si era alzato nell'aria. Immediatamente i cittadini avevano tutti preso a gridare e stavano scappando dall'ingresso.
Lo sguardo di Izuku si fece più cupo e si era immediatamente alzato in cielo per capire cosa stesse accadendo. Ed ecco, una donna era sdraiata a terra, distesa su una chiazza rossa. Si affrettò a raggiungerla.
"Kacchan! Chiama i soccorsi!" gridò mentre cercava di capire dove fosse la ferita per fermare l'emorragia.

"Deku ci pensiamo noi!" Intervennero degli Hero "tu vai a prenderlo!" Indicarono un uomo che correva dentro il centro commerciale aperto da poco.

Il ragazzo annuì e ringraziò i suoi colleghi, andando subito a inseguire l'artefice di questa aggressione.
Venne però affiancato da Kacchan.
"Gli farò esplodere la sua misera testa senza cervello!" gridò.

Poi alla sua sinistra una scia fredda e azzurra lo stava seguendo. In cima c'era al comando Shoto.
"Lo prenderemo insieme" affermò.

E in un attimo tutto sembrava essere come un tempo. Come quando al festival sportivo stavano gareggiando per raggiungere un misero traguardo, ma che al tempo sembrava essere la cosa più importante di sempre.











































Angolo scleretico

Hi guyss

Come state?
Spero bene <3

Scusate il ritardo di questo capitolo, settimana scorsa sono sempre stata fuori e non ho avuto il tempo necessario per concentrarmi a scrivere qualcosa
Ma non preoccupatevi, questa settimana farò uscire anche il quarto capitolo <3

Se volete supportarmi lasciate un commentino o una ☆ se vi è piaciuto il capitolo

Beyy

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