Capitolo 15
La Demone dell'Inferno
Parte 1
Dopo aver ricevuto le informazioni su come rompere il legame tra Aurora e la Corona di Venere, l'uomo corse alla ricerca di Belzebù non sapendo che arrivato avrebbe trovato una sorpresa ben poco piacevole.
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Aurora aveva perso conoscenza per pochi istanti ed ora si ritrovava mezza sveglia tra le braccia del Primo Demone.
- Lucifero lasciami davanti all"entrata del locale e va via, mi aiuteranno. - sussurrò lei con voce roca aggrappandosi al braccio dell'uomo che la teneva stretta a sé.
- Io non ti lascio lì così. - sussurrò anche lui con evidente preoccupazione. Vedeva che faceva fatica a tenere gli occhi aperti, persino parlare le risultava difficile, sentiva un legame tra loro due.
L'angelo sorrise intenerita, mentre cercava di tenersi in piedi premendo una mano sulla ferita che le aveva inferto la persona che più aveva amato da bambina.
- Tu devi farlo, mi cureranno. Ci persone dentro a cui tengo e che tu hai... Esiliato. Ti prometto che quando starò bene troverò il modo di parlarti. - Aurora sorrise accarezzando la guancia al Re.
Lui la lasciò fare chiudendo un attimo gli occhi e godendosi il momento.
- Sento un legame tra noi Aurora. -
Lucifero strinse leggermente a sé l'angelo, non volendo davvero che se né andasse. - Lo prometti davvero? -
Lei annuì e l'uomo seppur con riluttanza la portò davanti all'entrata del locale, poi svanì. L'angelo sospirò sollevata, Lucifero non doveva assolutamente vedere Belzebù.
Si teneva ancora con la mano sinistra la ferita che ormai era del colore del sangue, ricoprendo anche parte della maglia che aveva indossato.
Meno male che non era un pugnale maledetto, o a quest'ora sarei morta.
Pensò la ragazza mentre guardava il sangue cadere per terra formano in poco tempo una pozza di sangue. Spostò lo sguardo sulla porta di ingresso con il pensiero di raggiungerla senza però muovere di un centimetro le gambe.
Il sangue che aveva perso era decisamente troppo e la ragazza perse nuovamente i sensi.
Fortuna vuole che Marte arrivò proprio quando la donna stava per cadere, osservò anche con orrore la pozza si sangue e la ferita la prese in braccio e la portò dentro di corsa trovando Belzebù e Gabriele lì dentro.
La portarono ai piani di sopra le tolsero la maglia, lasciandola in intimo e Gabriele iniziò a pulirle la ferita, Marte posò una mano sulla fronte di Aurora sussurrava parole in una lingua che avevano sentito solo quando l'angelo aveva salvato Gabriele.
Belzebù invece stava cercando nella sua camera da letto dei vecchi libri di magia curativa che erano appartenuti a sua moglie, infatti quando lei era ancora in vita lui si era interessato alla magia e lei gli aveva insegnato qualcosa.
- Trovato! - urlò il demone correndo nella stanza della figlia.
Iniziò a fare l'incanto che essendo un angelo poteva anche non funzionare, Nella speranza che insieme a Marte potessero ridurre il dolore della principessa e che riuscisse a curarsi con i suoi poteri.
Presto videro che stava funzionando, così lasciarono che la ferita finisse da sola di rimarginarsi e Marte si mise a fasciarla.
- Marte, dove l'hai trovata? - chiese il demone in apprensione tendo la mano alla ragazza, osservando la cura con cui l'amico fasciava la ferita.
- Davanti al locale. Non ho idea di come ci sia finita o di cosa le possa essere successo. - rispose sinceramente, quasi dimenticando il motivo per cui era lì.
- Lo so io il motivo. Michele ha detto pugnalato Aurora dopo averla vista con Lucifero. - disse Gabriele guardando i due amici. - è proprio per questo che sono venuto, sapevo che sarebbe tornata qui. -
- Tu invece Marte, come mai sei venuto? - chiese il demone confuso e allo stesso tempo curioso.
- Giusto! Ho parlato con Esteban. Mi ha detto tutto! - esclamò con una leggera ilarità.
- Tutto cosa? E chi è Esteban? Ho già sentito questo nome, mi è molto famigliare. - sussurrò Aurora appena sveglia.
- Ciao amore. Come stai? Esteban è mio suocero. Mi ha dato la risposta al nostro dilemma, distruggere la Corona! - esclamò Marta contento.
L'angelo a quelle parole si svegliò del tutto e con l'aiuto di suo padre si mise seduta pronta ad ascoltare: non vedeva l'ora di liberarsi una volta per tutte di Aeriel.
- Sto come se mio fratello, uno di quelli che mi ha cresciuta, mi avesse pugnalato. Posso avere dell'acqua? - rispose con ovvietà e nessuno ribatté, dopo aver bevuto due bicchieri d'acqua guardò Marte. - Dunque? Come posso liberarmene? -
- Non sarà per niente facile, voglio che tu né sia consapevole. Dovrai diventare una persona che non sei mai stata e una volta fatto non tornerai ad essere ciò che eri prima. Devi aver ben chiare delle cose e il dolore che proverai nel farlo sarà immenso. - le disse l'uomo dai capelli rossi mettendosi seduto sul letto proprio accanto a lei, stringendole la mano
- Su signorinello, cosa aspetti a parlare? -
Entrambi sorrisero, non si sarebbe tirata indietro per nulla al mondo.
- Devi diventare una demone. -
Aurora si fece un'istante pensierosa, non si vedeva bene con occhi e capelli scuri, ma c'avrebbe fatto l'abitudine. Insomma era il prezzo di liberarsi della Corona.
- Michele non mi cederebbe mai la Caduta. - guardò Marte che sorrise ampiamente.
- E chi ha mai detto che devi cadere? -
~~~
Erano passati tre giorni e la futura demone si era ripresa quasi del tutto, a volte la ferita le faceva ancora male, ma non poteva aspettare oltre.
Marte era tornato a casa sua, dicendo che avrebbe saputo tutto, ma che sarebbe andata bene.
Gabriele dopo una lunga discussione aveva detto anche a Raphael di aver trovato Aurora, che stava bene ed erano tornati in Paradiso con la consapevolezza che avrebbero visto di meno la sorella.
Raphael a differenza di Gabriele non aveva preso benissimo il fatto che Aurora dovesse e volesse diventare una demone ma l'aveva accettato dopo aver visto visto il suo sguardo.
Belzebù era stato costretto da Aurora a vendere il locale ad un loro amico e prendersi una casa nascosta in un paesino poco conosciuto in Norvegia.
Aurora invece in quel preciso istante stava aspettando Lucifero alla cascata, era riuscita tramite amici di amici a fargli avere un messaggio, nell'attesa si faceva il bagno in intimo, tutto il luogo sembrava risplendere alla sua presenza vari animali si erano avvicinata curiosi, esattamente com'era successo con Die quando si erano viste.
Quanto le mancava Die.
Ma adesso si sarebbero viste sicuramente più volte, certo Die era diventata una cacciatrice e quindi non andava molto spesso all'inferno, ma non importava, perché si sarebbe viste ancora.
- Ti trovo informa. - disse una voce dietro di lei.
- Sai magie e capacità di curarsi avanzata. - sorrise girandosi a guardarlo trovandolo accanto ai suoi vestiti.
- Sei venuta perché l'avevi promesso o perché realmente ti interessava? - chiese con stizza il demone.
- Per entrambi i motivi. Per me l'onore sta diventando una cosa molto importante, ma non c'è solo questo. - gli disse uscendo dall'acqua coprendosi con un asciugamano che aveva lasciato alla sponda del lago.
- E sentiamo, quale sarebbe l'altro motivo? - le disse con un finto sorriso.
- Se diventassi una demone mi accetteresti nel tuo regno? - chiese direttamente senza pensare minimamente alle conseguenze.
- Vuoi diventare una demone? Di certo non mi sorprende dopo ciò che è successo con Michele, però dubito che lui ti conceda la Caduta. -
Lucifero si avvicinò all'angelo camminando in modo sensuale ed elegante, nel tentativo di attirare la sua attenzione, cosa in cui chiaramente riuscì.
- Non ho mai detto che sarei Caduta. Ho trovato un'altro modo, ma vorrei entrare ed essere accolta nel tuo regno. Soprattutto vorrei il tuo aiuto, per farlo serve il Re dell'Inferno. -
- Ti aiuterò Aurora, ma ad una condizione. Voglio sapere perché Michele ti stava cercando. - le sorrise trionfante pensando di aver il coltello dalla parte del manico.
- Non te lo dirò adesso. Te lo racconterò una volta diventata demone. -
- Va bene, allora non riceverai il mio aiuto. -
Detto ciò Lucifero prese e se né andò.
Aurora sorrise ampiamente, sapeva che Lucifero l'avrebbe aiutata, il legame che avevano avrebbe impedito al demone di lasciarla da sola.
Rimase con l'asciugamano, non aveva senso vestirsi. Sapeva al dolore cui stava andando in contro, Marte le aveva spiegato tutto e adesso le toccava agire.
In quella stessa foresta di ad est vi era l'entrata segreta di cui solo Lucifero credeva di essere a conoscenza, invece la famiglia del enigmatico Esteban aveva sempre saputo, attendendo il momento e la persona giusta a cui parlarne.
Le era stato spiegato che l'entrata si trovava dentro una grotta dove si trovata la seconda donna, Eva.
L'anima di Eva amministrava l'entrata e l'uscita di quel posto, l'avrebbe dovuto fare Lilith, ma la donna era misteriosamente scomparsa un paio di secoli dopo la creazione della seconda donna.
Eccola! pensò vedendo la grotta, la riconobbe per delle particolari incisioni che aveva sopra.
-
Lasciate ogni speranza, o voi che entrate. - sussurrò ridacchiando divertita citando Dante.
- Aurora. - la chiamò una donna dai lunghi capelli biondi e gli occhi castani ambrati.
- Tu devi essere Eva. - la donna annuì osservando attentamente l'angelo.
- Non mi chiedi come faccio a sapere il tuo nome? - chiese Eva con curiosità.
- Potrei farti la stessa domanda, ma credo che qua sotto si sappiano molte cose. - rispose Aurora osservando ogni angolo della grotta.
- Hai ragione, ma non è per quello che conosco il tuo nome. Lo saprai presto credo, spero. Ad ogni modo vieni, sono stata avvisata del tuo arrivo. -
Eva scese giù per la grotta e il Principato la seguì in silenzio.
- Ti è già stato spiegato da Marte cosa dovrai fare? - chiese l'anima guardando con la coda dell'occhio l'angelo.
- Come fai a conoscere Marte? - domandò di rimando la futura demone.
- Non ti sei mai posta la domanda di che creatura lui sia? -
Aurora non rispose guardando il terreno.
- Non rispondi, forse il motivo è che lo sai già, ma ancora non lo vuoi ammettere. Va bene. Basta con questi tranelli. Non ti dirò come conosco, come tu non hai voluto dire a Lucifero perché scappi da Michele. -
- Sei una donna piena di risposte Eva. Perché sei stata rinchiusa in questo luogo dimenticato da tutti? - Aurora non comprendeva appieno perché la sua anima fosse stata lasciata lì, a vagare nell'attesa dell'ignoto.
- È stata una donna a rinchiudermi qua dentro, l'ho tradita e fatto in modo che un suo amico fosse maltrattato. Un lupo. Da lì mi ha punita, solo che non l'ho più vista, sono successe tante cose da allora. Adesso Aurora dobbiamo andare avanti con il processo. Dunque Marte ti ha spiegato cosa ti attende? - chiese nuovamente la donna alla giovane.
- Si, mi ha spiegato tutto, ma mi ha anche detto che certe cose mi verranno approfondite nel tragitto. - l'anima annuì semplicemente indicando una vasca all'angelo.
- Devi metterti nuda all'interno della vasca, una volta dentro ti pugnalerò con un pugnale che mi è stato dato da quella donna. -
Aurora si tolse l'asciugamano e l'intimo andando a sdraiarsi all'interno della vasca.
- È fredda. - storse il naso l'angelo.
- Cosa ti aspettavi? Siamo in una grotta nel bosco in prossimità delle porte dell'inferno. - rispose ovvia prendendo delicatamente il pugnale dalla lama dorata e il manico nero. - Ho avvisato Lucifero che sei qui. È un importante pezzo del puzzle, se vogliamo che tu diventi un demone completo. -
- Quindi ora mi pugnalerai e poi? Che succederà? - chiese Aurora iniziando ad avere seriamente freddo.
- Ti pianterò il pugnale esattamente al centro del tuo cuore, questo pugnale non permette guarigione alcuna. Dunque ti dissanguerai completamente non deve assolutamente rimanere neanche una goccia. Qui entra in gioco Lucifero, mi serve una sola goccia del suo sangue, quella cambierà completamente il tuo DNA diventando una demone. - concluse l'anima con serietà.
- Ok. Ma se serve il sangue di Lucifero, non diventerò una demone suprema come lui o qualcosa del genere? -
- Non esattamente. Ricorda sempre che sei la Principessa del Paradiso, il vostro sangue è pressoché lo stesso. - le disse Eva nuovamente con ovvietà.
- Va bene. Procediamo? - chiese l'angelo che adesso tremava dal freddo.
- Si, il tuo corpo è alla temperatura giusta. Ci vediamo tra poco Aurora. -
- A tra poco Eva. -
Eva la pugnalò in modo secco.
- Ricordati Aurora che ciò che vedrai sarà un ricordo per te molto importante, non perderti nel ricordo! Torna al mondo terreno! - urlò l'anima prima che l'angelo perdesse i sensi dissanguandosi.
- Eva! Che diamine sta succedendo? - entrò il Re dell'Inferno.
- Aurora si sta trasformando nella tua stessa razza. - rispose con tranquillità mentre il demone sbiancò.
Ed Aurora iniziò il suo ricordo.
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