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Lui si gira, tormentato dal dolore, si gira. La sua amata cade nell'abisso da cui รจ venuta. Distrae la sua sorte, gridando il suo ultimo addio, che a stento arriva alle sue orecchie.
"Hai scelto il ricordo, mio amato. Hai scelto tu per me, questa volta." Non esige scuse, non le merita. Comprende l'errore commesso tempo prima e si rattrista che il suo amato sia un poeta, perchรฉ ha scelto di poter scrivere di lei, ma non di viverla. Ha fatto la scelta del poeta. Ha scelto di potar con sรฉ il ricordo, ma non la sua presenza. Ha scelto e lei, chiudendo gli occhi e cadendo nel vuoto, comprende.
"Tu sola rimani, nel buio soffocata dalle mie stesse scelte." Sussurra, ancora girato verso l'atroce destino. Involontariamente afferma le prime parole del suo nuovo romanzo, del suo capolavoro. "Mai innamorarsi di un poeta. Ti distrae, ti studia, ti scrive, t'ammira, ma non tradirebbe mai la sua musa: l'arte." Afferma, ancora. "Mai innamorarsi di chi fa arte, le belle parole san raggirare, i suoni san far vibrare, le bugie piรน dolci san. Raggirano le parole a loro piacimento, sanno come colpire il segno, sanno come cambiar capitolo senza voltar pagina. Mai innamorarsi di me, non posso promettere nulla."
Stanco corre per il verso opposto. Distratto, inciampa in un ramo. Non comprende dove si trova, non percepisce piรน il tempo che scorre nelle sue vene. Sarร una selva, una scogliera, l'inferno? Non ne percepisce la vita.
"Perchรฉ?" Una voce indistinta, lontana, triste lo accompagna nella confusione.
"Chi siete?" Il silenzio lo respinge verso la realtร , verso il suo senso di colpa. Eppure sembra cosรฌ reale. La realtร diventa fittizia, indisposta a rendersi palese e lui continua a camminare, vuole uscire dal suo stesso incubo, dal suo stesso destino.
"Perchรฉ non bisogna innamorarsi di un poeta?" La voce. Non sembra la voce della sua amata, non somiglia alla sua coscienza, sembra un eco, l'eco dell'arte. L'eco di chi ha vissuto e provato cose indicibilmente dolorose.
Si arrende, si getta sulla terra - che tutto ad un tratto assume le sembianze bagnate - e si arrende.
"Chi siete? Ditemi chi siete e vi risponderรฒ." Cerca di ottenere dei compromessi.
La sua di voce รจ impastata dal dolore e dalla consapevolezza, dal ricordo ancora vivido e indelebile.
"Sono lei, sono voi, sono il destino, sono i sensi di colpa, sono chi volete io sia. Abbiate fede, avete giร perso tutto, cosa potete mai perdere ora?" Quest'eco ora assume una voce femminile, piรน acuta, piรน fastidiosa e veritiera. In tal modo riesce a comprenderne la gravitร , riesce a non impazzire, a sentirla ancora vicina.
"Perderei la luciditร , il talento." Risponde intimidito dalle sue stesse parole.
"L'avete giร perso, il talento dico. Arrendendovi, avete scritto il vostro ultimo passo." Comprende con queste parole che le prime frasi da lui pronunciate, siano state anche l'ultime. ร incredulo, quasi non respira correttamente. Cerca di alzarsi, di compromettere il suo destino con della forza da lui mai posseduta, ma รจ come inchiodato al terreno, รจ come tradito dal suo stesso corpo. "Non c'รจ nulla da fare, non potete cambiare nessuna vostra azione, avete giร deciso."
"Ma รจ ingiusto, io non ne ero a conoscenza." Si dimena, cercando ancora di alzarsi.
"Quando avevate avuto la possibilitร , la conoscenza come avete detto, avete agito non ascoltando il volere altrui, avete preferito seguire l'istinto che รจ in voi, avete fatto la scelta del poeta." Si dispera, le lacrime bagnano il suo viso. Non sembrano reali, non sembrano capaci di bagnare il volto. Sarร mai capitato in una dimensione dove l'acqua non bagna? Dove il suo volto non รจ piรน capace di sentire?
"Dovevo seguire il mio cuore? Dovevo camminare per tutta la mia vita senza nemmeno guardare i suoi occhi? Dovevo per caso abbandonare il suo corpo in una dimensione a lei sconosciuta? Girandomi, ho potuto dirle addio un'ultima volta, ho potuto memorizzare il suo viso, il suo sorriso nascosto tra le labbra carnose e l'ho riportata nella sua vecchia sofferenza, nella quale non conosce la mia." ร la parte umana che professa parola. ร il poeta che raggira la veritร .
"ร stato egoismo, pura curiositร . Non usate le parole contro di me." Ammonisce, l'eco.
"Se sapete della mia abilitร , perchรฉ avete posto quella domanda?"
"Come potevo attirare la sua attenzione se non rubando le vostre stesse domande? Come potevo non usare la vostra coscienza contro di voi?" Sembra divertita questa voce, adesso. Sembra provare piacere, sarร umana? La realtร torna ad essere normalitร ? "Parlo per voi, non sapete perchรฉ non bisogna innamorarsi di persone come voi. Siete quello che una donna desidera, lunatico e dispotico forse, ma nulla che ella non accetterebbe. Perchรฉ, allora, non bisognerebbe innamorarsi di voi?"
"Non saprei." Ammette, sottovoce.
"Sarร surreale? Sarร finto?" E tutto ad un tratto si trova nuovamente davanti alla scelta che lo ha costretto alla finzione.
Ma lui si gira, tormentato dal dolore, si gira. La sua amata cade nell'abisso da cui รจ venuta. Distrae la sua sorte, gridando il suo ultimo addio, che a stento arriva alle sue orecchie.
"Ora capite, mio amato." L'eco assume la voce della sua amata. Una lacrima scende e bagna il suo volto. Tocca immediatamente la sua guancia, incredulo di poter sentire la goccia. "Girandoti hai scelto per me, hai condannato te perรฒ. Rivivere la nostra separazione era il tuo piรน grande incubo." Non comprende cosa sta accadendo alla sua mente, รจ confuso. La realtร gira nuovamente. La terra, il mare, la vita non assume piรน nessun significato. Cosa sta accadendo, si chiede. Cosa ha fatto di sbagliato, si domanda. "Siete stato accontentato. Avete fatto la scelta del poeta."
Mai innamorarsi di un poeta. Vivrebbe solo di poesia, di malavita, di condizioni assurde pur di vivere ancora nell'arte, pur di poter avere qualcosa da raccontare.
Mai innamorarsi di me. Vivrei per raccontare il vostro dispiace, e non sapete nemmeno cosa puรฒ fare la paura nelle mani sbagliate. Non innamoratevi mai, perchรฉ รจ solo il sentimento che vi distrugge l'anima, vi fortifica il cuore, vi lacera la ragione.
Ma lui si gira, tormentato dal dolore, si gira. Vive all'infinito la sua condanna, seguito dalla risata dell'eco, dall'odore della carta bruciata, dell'acqua che bagna il suo corpo. Non conosce altra realtร . Non respira altra veritร e una domanda ancora ha:"voi, cosa avreste fatto?"
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