𝘇𝗲𝗿𝗼. 𝙛𝙤𝙧𝙚𝙨𝙩 𝙥𝙚𝙤𝙥𝙡𝙚

C'era un lieve sciabordio dietro le mura della casa di Fei'uey.
Quest'ultima stava tracciando linee varie sul pavimento, le dita indolenzite dall'uso.
Nelle ore più tranquille, quando i suoi fratelli erano fuori a fare chissà cosa, lei trovava una sorta di pace interiore.

Quelle linee, se uno le guardava da vicino, erano le stesse che ricoprivano la sua e la pelle della sua famiglia.
Ogni vortice e linea erano connessi, intrecciati.
Un legame ininterrotto.

I suoi sforzi avevano una forte motivazione.
Il problema era che anche se avesse provato a spiegare quella sensazione persistente, i suoi genitori né i suoi fratelli avrebbero mai capito.

Fei'uey si spostò dal suo lavoro e si spolverò le mani, toccò ogni dita fino al pollice facendo sparire quell'indolenzimento.
Si fermò vicino all'acqua, immergendo il braccio e giocherellandoci.
Senza i suoi compiti da sorella maggiore, la vita sembrava più vuota di quanto immaginasse.

Questo finché non fu riportata alla realtà sentendo delle grida e vedendo degli ikran sconosciuti volare in lontananza nel cielo.
Un corno fu poi suonato, simbolo di nuovi arrivati.

Fei'uey non perse tempo a muoversi tra le centinaia di case presenti con al centro il Marui di suo padre.
Sarebbero atterrati sulla spiaggia.

Si fece strada tra quelle persone sconvolte e ignorò tutte quelle voci sorprese.
Non solo era sicura che suo padre avrebbe voluto che fosse presente, ma voleva anche essere una delle prime a vedere quelle persone.
Le serviva esperienza come futuro capo.

Era una famiglia, doveva esserlo dal modo in cui quella che doveva essere la figlia più piccola rimaneva ancorata alla gamba della madre e quello che doveva essere il padre si fece avanti per primo.
Ciò che catturò l'occhio di Fei'uey fu la loro corporatura.

La loro pelle era di un blu più scuro, i loro corpi erano snelli, le trecce erano acconciate in modo diverso e le code erano sottili.
Un'altra cosa erano i loro indumenti, che consistevano di altri materiali non presenti nel mare.
Diede un'occhiata al suo aspetto, dozzine di conchiglie e materiali presi dall'acqua.
Quando riportò il suo sguardo - le sue sopracciglia corrugate - su di loro sentì un'improvvisa curiosità.

Fei'uey vide i suoi genitori arrivare per salutare quelle strane persone, sua madre era giusto dietro suo padre.
Poté dire da subito dal suo sguardo intenso che non si fidava dei nuovi arrivati, la ragazza si accigliò a quella ostilità.
Nonostante fosse sua madre, non poté che distanziarsi da quell'atteggiamento.

Certo, aveva sempre riposto fiducia nel giudizio di Ronal, ma a un certo punto, ogni Na'vi era in grado di fare le proprie scelte e di avere i propri pensieri.
Fei'uey aveva imparato a farlo prima della maggior parte dei suoi coetanei.

Tonowari e il "capo" di quei stranieri presero a salutarsi, fu allora che vide sua sorella, Tsireya, accanto a suo fratello e al suo migliore amico.
E prima che potesse fare qualsiasi cosa, notò con chi sua sorella aveva incrociato lo sguardo.

Solo dalla direzione capì che si trattava di uno dei fratelli.
Stranieri.
L'interesse era reciproco, specialmente da come aveva visto il ragazzo lanciarle delle occhiate con un'espressione meravigliata.
Fei'uey alzò gli occhi al cielo disgustata.
Neanche un minuto e già era successo questo, soprattutto era di sua sorella di cui si parlava.

Vide come questi due si guardavano e procedette dopo poco a raggiungere Tsireya, dandole una gomitata e lasciando uscire uno sbuffo.
Anche se era felice per sua sorella, doveva proprio essere qualcuno di cui Ronal non si sarebbe mai fidata?

"Cosa?" Tsireya chiese innocentemente.
Tuttavia i suoi occhi dicevano altro.
Ormai era proprio presa.

Fei'uey aggrottò la fronte. "Non fare la finta tonta, Reya. Già lo so"
Arricciando le labbra, riportò lo sguardo sul ragazzo che aveva mostrato interesse in lei.
"Ciò che stai facendo non è una buona idea, non sappiamo nemmeno perché sono qui".

Tsireya diede una lieve pacca sulla sua spalla e ridacchiò.
"Sto bene, Fei. E penso che tu abbia già qualcosa a cui pensare"
Con un cenno del capo spostò la sua attenzione verso dove si trovava quel ragazzo, e invece di trovare l'ammiratore di Tsireya, trovò il ragazzo accanto a lui fissarla.

Il suo volto ricordava quello degli altri stranieri.
Riconobbe quello sguardo, che aveva visto sul viso di suo padre quando guardava Ronal.
Tsireya non era più l'unica guardata con attrazione.

Il giovane mantenne lo sguardo per altri tre secondi, prima di tirarsi fuori e guardare al terreno con il viso arrossato.
A differenza di Tsireya, la quale sembrava voler reciprocare quel sentimento, Fei'uey si concentrò su suo padre disposta a mantenere le sue priorità.
Aveva dei compiti tra i quali quello di essere un buon esempio.
Tuttavia, non poteva essere biasimata se Tsireya non ascoltava le sue direttive.

Il capofamiglia parlò, c'era autorità nel tono. "Cerchiamo un rifugio"

Tonowari era aperto a parlarne, Ronal invece socchiuse gli occhi, era scettica.
"Noi siamo il popolo del reef, voi della foresta. Le vostre abilità non serviranno a nulla qui".

C'era disperazione negli occhi di Jake Sully.
"Impareremo le vostre vie, giusto?" guardò sua moglie come per rassicurarsi.

Ronal aveva già iniziato a studiarli.
Afferrò la coda di Neytiri e li ispezionò uno ad uno.
"Le loro braccia sono sottili, le code deboli"
prese poi la coda della ragazza, facendola saltare per la sorpresa.
"Sarete lenti in acqua" afferrò la mano di quest'ultima, tenendole alzate.

"Questi ragazzi... non sono nemmeno veri Na'vi!"

Si sentirono vari sussulti nella folla.
Fei'uey lanciò un'occhiata alla sorella come a dirle 'te l'avevo detto', Tsireya si limitò a imbronciarsi e guardare a terra.

Ronal si spostò poi su uno dei ragazzi, tenendo la sua mano affinché tutti vedessero e contassero.
"Hanno il sangue dei demoni!"

Fei'uey smise di ascoltare, posò un braccio sulla spalla di Tsireya e sospirò, "Non dovresti immischiarti con queste persone, Reya.
Nostra Madre ne sarebbe furiosa" sussurrò.

La più giovane sospirò profondamente.
"Ma non ha importanza, nostra madre è sempre così con chiunque lei incontri. Una volta che capirà che non le loro intenzioni non sono pericolose, si calmerà".

Era una visione ottimista.
"Sei un'illusa, madre non lo farà mai" ghignò e spintonò lievemente con il gomito la ragazza.
"Evidentemente non la conosci da tanto quanto me"

"Non tirar fuori la carta dell'età!" Tsireya sussurrò con tono duro.

Fu allora che Tonowari cominciò ad annunciare la sua risposta.
"Toruk Makto e la sua famiglia staranno con noi. Trattateli come fratelli e sorelle.
Non sanno nulla del mare, saranno come dei bambini che prendono il loro primo respiro.
Insegnategli la nostra via, affinché non soffrano la vergogna di essere inutili."

Il gruppo borbottò dei ringraziamenti.
"Mio figlio Aonung e le mie figlie Fei'uey e Tsireya insegneranno i vostri figli cosa fare"

Sia Aonung che Fei'uey si voltarono verso loro padre.
Fei aprì la sua bocca per protestare ma Aonung fu più veloce.
"Padre, perché io-"

Tonowari lo interruppe subito. "Questo è deciso"

Tsireya sembrava anche fin troppo eccitata, per come si fece avanti parlando alla famiglia.
"Venite, io e mia sorella vi mostreremo il villaggio"

Lontano da occhi indiscreti, Fei'uey schiaffeggiò il braccio di sua sorella, ribollendo.
"Avresti potuto farlo da sola!"

"Ma sono sicura che a quel ragazzo piacerebbe vederti più spesso" le diede un sorriso timido.

Fei roteò gli occhi e si lamentò, trattenendosi dal fare una scenata.
"Tu vuoi solo vedere quel ragazzo! Questo va solo in favore tuo, idiota!"
Tsireya rise solamente.
"Perché trascinarmi nei tuoi pietosi tentativi di spendere del tempo con le persone della foresta?"
sussurrò con durezza.

Tsireya le sorrise schiva.
"Non parlare così della famiglia di Toruk Makto, Fei. Penso che nostro padre lo troverebbe davvero nobile come gesto"

Fei'uey digrignò i denti e diede alla sorella uno sguardo freddo.
"Non quando il tuo motivo è quello di parlare con un ragazzo. Padre non lo troverebbe molto nobile quello, huh?"

Tsireya, invece di rispondere allo stesso modo, ridacchiò solamente, coprendo la sua bocca con la mano e guidando il resto della famiglia.
Sua sorella la seguì, anche se alla fine si allontanò dal gruppo ritornando all'acqua.

Fei'uey pensò che nessuno l'avesse notato, ma si sbagliava.

Il più grande dei figli di Toruk Makto, Neteyam, l'aveva visto proprio di fronte a lui.

author's note:
well spero che questo capitolo vi piaccia e fatemelo sapere nei commenti!
<3
fatemi anche sapere se ci sono degli errori, è da un sacco che non traduco così, nella mia testa ha più senso ma nel portarlo poi per iscritto diventa più complicato.
T^T

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