I tre cacciatori scrutarono l'ambiente che li circondava, dovevano giocarsela bene se volevano uscirne incolumi.

«Eppure ero sicuro che ci avreste trovati prima, ma è stato divertente vedervi impegnati nella vostra piccola ricerca.» Una voce si era levata tra quei demoni.

Uno di loro si fece avanti, dirigendosi verso i ragazzi, ma non così tanto, visto che avevano ancora le armi puntate sull'obiettivo.

«Credo vi siate divertiti anche troppo.» Sputò fuori Dean fulminandolo con lo sguardo.

L'altro alzò le spalle con noncuranza.
«Non c'è mai fine al divertimento.»

Il maggiore tra i Winchester continuò a guardarlo seriamente.
«Ah si? Vogliamo vedere?»

Il demone sorrise e non disse più nulla, dopo pochi secondi alcuni di loro li afferrarono per le spalle, costringendoli ad abbassare le armi.

Dean imprecò, dandosi mentalmente dell'idiota per non essersi accorto che dei demoni li avevano accerchiati.
Stessa cosa fecero gli altri due, erano così concentrati su quello che ai loro occhi era apparso come il capo che non fecero caso ai movimenti dei suoi simili.

Si aspettavano un segno da parte sua, o qualcosa del genere.
Invece non c'era stato niente.

[T/N] reagì, in modo quasi impulsivo.

Dopo aver abbassato il fucile, lo impugnò con una forza maggiore.
Con uno scatto alzò il braccio e si girò verso il demone, colpendolo in faccia con il manico dell'arma, per poi fare dei passi indietro.

Questo permise ai fratelli Winchester di liberarsi a loro volta.

Quella semplice mossa scatenò il resto dei demoni contro i tre.

La ragazza tirò fuori una boccetta d'acqua santa che si era portata dietro, con la quale riuscì a fermarne uno.

Stava per esorcizzarlo ma venne colpita al fianco.
Non aspettandosi quella spinta la giovane cadde a terra e vide i due avvicinarsi a lei.

Dei spari li fermarono, facendoli crollare sul pavimento.

Dietro di loro c'era Dean, che non perse tempo e li esorcizzò.

[T/N] voleva quasi chiedergli quando avesse imparato l'esorcismo, visto che sembrava dimenticarselo sempre.
Ma non lo fece, non era né il posto, né il momento adatto, inoltre non avevano ancora chiarito.

Lo vide avvicinarsi e accovacciarsi davanti a lei, posando le mani sulle sue spalle.
Il suo tocco era delicato, e il suo sguardo si stava assicurando che stesse bene.

Quegli occhi verdi imprigionavano i suoi ogni volta che la guardava, molto spesso si chiedeva come facesse a distogliere lo sguardo, esattamente come fece in quel momento.

«Grazie.» Gli disse abbassando appena lo sguardo.
«Di nulla, su andiamo, non possiamo lasciare Sam a combattere da solo.»

L'aiutò ad alzarsi ed entrambi andarono dal Winchester più piccolo.

Qualche demone riuscirono a rispedirlo all'inferno, dove dovevano stare, ma quelle creature avevano dalla loro che, oltre ad essere in maggioranza, non si stancavano facilmente.

Proprio per questo i loro attacchi erano sempre al massimo, questo a lungo andare mise in difficoltà i tre cacciatori. 

In qualche modo riuscirono a tenere separati i due ragazzi da [T/N].

Lei vedeva come Dean cercasse di raggiungerla per non lasciarla sola.
Sam gli faceva da spalla, in modo da creare un passaggio che avrebbe riunito il gruppo.

Nella caccia e nelle battaglie nessuno dei due si era mai voluto allontanare troppo, non volevano mai lasciarla sola, avevano preso molto seriamente la faccenda della protezione.

A risvegliarla dai suoi pensieri fu l'attacco di un demone.
Riuscì a pararsi ma subito un'altro le fu addosso.

Quell'ultimo attacco la fece andare violentemente contro il muro.
Sbattè la testa e tutto diventò nero in pochi secondi.

Nel frattempo Sam e Dean avevano steso la maggior parte dei demoni che gli stavano addosso, non erano riusciti però ad esorcizzarli, non ne avevano avuto il tempo.

«Certo che con voi ogni cosa è complicata» disse una voce, che i due fratelli conoscevano bene.

«Una cosa dovevamo fare, no... Scusate, due cose, e guardate cosa abbiamo fatto per ottenere la prima.
Poco male, tra un po' non sarà più un nostro problema.» A parlare era stata [T/N], o meglio, era quello che credevano inizialmente.

Quando videro i suoi occhi fu tutto più chiaro.
Erano neri come la pece.

Gli occhi di Dean caddero sulla sua gamba, c'era una lunga ferita che prima era sicurissimo di non aver visto.
«Figlio di-»

«Calmo! Calmo!» Disse il demone allungando le mani verso di loro.
«Questa è solo un'assicurazione, nel caso dovessi essere cacciato lei non potrà andare molto lontano, e di conseguenza nemmeno voi.»

Il cacciatore non l'ascoltò e cominciò a dirigersi verso la sua figura.
«Non mi importa, troverò un modo, ora mi interessa soltanto rimandarti in quel buco da dove sei uscito.»

Sam lo afferrò per un braccio, fermandolo.
«Non penso sia una buona idea, ci sono ancora dei demoni che non aspettano altro di attaccarci di nuovo.»

«Ha ragione» concordò il demone incrociando le braccia al petto.

Dean stava per ribattere ma il fratello prese nuovamente a parlare.
«Vi siete impegnati tanto solo per poter possedere [T/N]? Potevate farlo in qualsiasi momento, allora perché ora? Perché farci venire fino a qui?»

«Semplice, perché è qui che il capo vi vuole, e avendo lei è sicuro che voi due non ve ne andrete da nessuna parte.»
«Quindi non sei tu il capo?»
«Oh no, lui è una vostra vecchia conoscenza.»

«Il demone dagli occhi gialli» sussurrò Dean in risposta, stringendo i denti.

«Bingo! Un punto a te!» Esclamò il demone battendo le mani per poi indicare il cacciatore.

Sam aveva avuto la sua conferma, sospettava si trattasse di lui, ma sperava di essersi sbagliato, considerando il fatto che gli era stato addosso poco tempo prima.

Il minore ebbe un'idea, e pregò con tutto se stesso di trovare quello che gli serviva.
Buttò un'occhiata veloce dietro di loro, nessun demone si trovava lì.

«Tienili occupati» disse a bassa voce al fratello, prima di scattare e correre verso l'obiettivo.

Dean non ebbe il tempo per replicare e fece quanto detto da Sam, provò a tenerli occupati.

«Certo, tienili occupati!» Esclamò in tono ironico dopo un po'.
«Peccato che io sia uno contro un gruppo, dimezzato ma pur sempre un gruppo.»

Vide [T/N] andargli contro.
Il demone sapeva che non le avrebbe torto un capello, poteva leggerglielo nello sguardo.

«Sai, la tua cara [T/N] si sta sgolando qua dentro, mi sta minacciando, e con un linguaggio poco carino.
Era molto meglio quando era svenuta, mi farà venire il mal di testa.»

«Beh allora vattene dal suo corpo.» Fece notare Dean al demone, con tono che segnava l'ovvietà della cosa.

«Non sono questi gli ordini, e poi posso ancora divertirmi.» Si avvicinò ulteriormente.
«Quello che le hai detto, uh! Le ha fatto male.» Sul suo viso spuntò fuori un sorrisetto.

Poi alzò le spalle.
«Personalmente me ne sarei andato, avrei lasciato te e tuo fratello in questa merda che vi portate dietro.
Deve amarti veramente tanto se non l'ha fatto.»

«Cosa?» Dean non riuscì a nascondere la sua espressione sorpresa, dovuta all'ultima frase pronunciata dal demone.

Quest'ultimo si portò una mano davanti alla bocca sussurrando un flebile "Oh", poi sorrise.
«Non te l'ha detto?»

Prima che il cacciatore potesse rispondere la chiesa venne invasa da un suono, più precisamente dalle parole dell'esorcismo.

Sembrava fossero diffuse da un microfono.

I demoni cominciarono ad uscire dai corpi di quelle persone in versi di dolore.

Quando quello che stava possedendo [T/N] se ne andò Dean si precipitò da lei, afferrandola prima che cadesse a terra.

Le scostò delicatamente i capelli dal viso e in quel momento la ragazza aprì gli occhi.

«Dean?» Sussurrò alzando lo sguardo su di lui, si rese conto solo dopo di trovarsi tra le sue braccia.

Il Winchester sorrise debolmente.
«Sono qui, è tutto finito, Sammy ha risolto il problema.»

Senza aspettare oltre la tirò su, prendendola in braccio.
[T/N] fece una smorfia di dolore, dovuta alla gamba ferita.

«Non credo mi farebbe male fare un salto in ospedale» disse piano la giovane buttando uno sguardo sulla ferita.

Non era il solo pensiero della cacciatrice quello.
Non si era mai ritrovata tra le braccia di Dean in quel modo.

Aveva sempre pensato che quello fosse un posto che trasmetteva sicurezza, ma non lo aveva mai verificato, fino a quel momento almeno.

Potè constatare che le sue supposizioni erano vere, quella vicinanza la faceva sentire al sicuro, il suo unico desiderio era quello di stringersi di più a lui.

Stava volutamente evitando quello che il demone aveva detto prima di essere ciacciato dal suo corpo.

«Fortunatamente in questa chiesa per la messa il prete usa il microfono» disse Sam raggiungendo i due.

«Fortunatamente?» Ripeté Dean lanciando un'occhiata al fratello.

«Si, ho dovuto tentare» rispose lui alzando le spalle con un'espressione estremamente dolce, [T/N] sorrise.

«E non hai pensato a cosa avresti fatto se il tuo piano fosse andato a monte?»
«Il problema non si è presentato, quindi non ci penserei troppo.»

La faccia di Dean era esilarante, la [C/C] cercava di trattenersi dallo scoppiare a ridere.

«Stai bene?» Le chiese poi Sam guardandola.
«Si, se togliamo la gamba mi sento solo scombussolata, non è divertente essere posseduti da un demone.»

«Dobbiamo andarcene da qui» disse Dean interrompendoli, non c'era tempo da perdere.

xxx

Erano andati via da quella città in fretta, non intendevano imbattersi nel demone dagli occhi gialli con [T/N] che non poteva combattere.

L'avevano portata all'ospedale, dopo averle sistemato e fasciata la ferita i due fratelli si diressero subito da lei.

«Non era grave, domani posso già uscire, ma sarò fuori uso per qualche giorno.»

«L'importante è che tu stia bene, la prossima volta non ci troveranno impreparati.» Le assicurò Sam, subito dopo lanciò uno sguardo veloce al fratello.
«Vado a prendermi un caffè, volete qualcosa?»

Entrambi scossero la testa, poi il minore uscì, voleva lasciarli da soli e aveva tirato fuori la scusa della macchinetta.
Cosa che sicuramente avevano capito, ma a lui non importava, sperava solo che si chiarissero.

«Le sue scuse per andarsene fanno schifo» commentò Dean scuotendo appena la testa, il suo tono però si era addolcito confronto al giorno prima.

«Dean... Senti-» Cominciò a dire [T/N] giocando con il bordo della coperta.

«No, ascoltami tu.» La interruppe sedendosi sulla sedia accanto al suo letto.
«Non dovevo dirti quelle parole, non penso il messaggio che è passato.»

La stava guardando negli occhi e lei ascoltava, senza interromperlo.
«Il mio essere nervoso e il mio soffrire non dovevo buttartelo addosso in quel modo.»

«Lo so Dean, lo so che non lo pensi. Tu sai, però, che questo succede perché ti tieni tutto dentro, non ce la facevo a vederti così, volevo provare ad aiutarti.»

«Già, e mi dispiace, non vorrei reagire così ogni volta.»

«Non sentirti in colpa per questo, non posso negare che le tue parole mi abbiano ferita, ma non sono arrabbiata.» Gli disse sporgendosi appena per stringerli una mano.

Lui la lasciò fare.
«Sei veramente troppo comprensiva.» Cercò di rendere il discorso più leggero.

Ci riuscì, perché le strappò un sorriso dal viso.

«[T/N], tu sei parte di questa famiglia, perdere te sarebbe come perdere Sam» ammise il giovane poco dopo.

«Lo stesso vale per me, e promettimi che non ti farai pesare questa storia, non è cambiato niente tra di noi.»
«Ci proverò.»

Non le aveva parlato del padre e di come stava affrontando il lutto, ma la giovane era felice che si fossero chiariti, che avessero parlato.

«Ah... A proposito, quello che il demone ha detto... Come dire...»
«Vuoi dirmi che lo ha detto per distrarmi? Oppure era la verità?»
«Voleva sicuramente farti abbassare la guardia ma... Mentirei ad entrambi se ti dicessi che non è la verità.»

Dean annuì e poi ricambiò la stretta, abbassando lo sguardo sulle loro mani.

[T/N] si morse il labbro inferiore, seguendo la direzione dei suoi occhi.

«Senti, dimentica quello che ha detto, dimentica quello che ti ho detto io ora, sarebbe molto più facile se tu-» La ragazza aveva preso a parlare, ma venne bloccata da lui.

«Qualcosa è cambiato invece.» La tirò improvvisamente verso di se, facendo scontrare le loro labbra.

La mano di Dean si poggiò spontaneamente sulla guancia di lei.

[T/N] dopo un momento di sorpresa più totale, in cui non seppe cosa fare, si lasciò andare, ricambiando quel caldo bacio.

Quando si staccarono riusciva ancora a sentire il sapore delle labbra di lui sulle sue.

Si limitò a guardarlo, tante domande le frullavano in testa, ma non riuscì a tirarne fuori nemmeno una.

«Questa è la mia risposta.» Le disse Dean avvicinandosi ancora alle sue labbra, sfiorandole appena.

La [C/C] trattenne il respiro, incastonando i suoi occhi a quelli verdi del cacciatore che le aveva rubato il cuore.

«Ma io non ti ho fatto nessuna domanda» sussurrò facendo ridacchiare il ragazzo.

«Me l'avresti fatta quella domanda, se io provassi lo stesso, beh, questa è la mia risposta.»

[T/N] sorrise e mise una mano sulla sua guancia, accarezzandola delicatamente.

A quel punto fu lei a baciarlo, e quella fu la sensazione più bella del mondo.