ℰ𝓅𝒾𝓁𝑜𝑔𝑜

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Cogli l'istante,
ferma il tempo,
respira la vita,
colleziona ricordi.

||Fabrizio Caramagna||

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Ivy non aprì subito gli occhi. Lasciò che la luce si scontrasse sulla sua pelle, creando una leggera patina rossastra davanti il suo sguardo. Non era calda come quella estiva, ma la trovò piacevole.

Il motivo principale che la portò a non voler sollevare le palpebre fu il tamburellante suono di un cuore. Calmo, vivo, pacifico.

Sistemò il braccio attorno alla vita di Shin e si sistemò meglio contro il suo petto. Sentiva il suo braccio circondarle le spalle, ma il ritmico respiro del ragazzo le fece capire che non si era ancora svegliato.

La sera precedente aveva deciso di andare da loro per la notte. Quando lo aveva comunicato a Tariel quasi l'aveva buttata fuori di casa esclamando frasi come: "Ancora qui stai? Sbrigati e vai da loro!", e molte altre parole che non aveva ascoltato, troppo occupata a sovrastarle con alte risate dovute alla sua reazione.

La serata era stata per Ivy una boccata di dolce nostalgia. Non c'era stato nemmeno un attimo di silenzio, qualcuno aveva sempre qualcosa da dire; fino a che non erano quasi crollati sui divani e avevano deciso di ritirarsi nelle proprie stanze.
Lei, però, non era riuscita a stare lontana da quella di Shin. Era sgattaiolata da lui dopo essersi messa dei vestiti più comodo per dormire. Era saltata sul letto e lo aveva abbracciato, desiderando il calore del suo corpo.

Anche in quei momenti, la stanza non ebbe un attimo di silenzio. Fu abitata da parole che si susseguivano tra di loro e risate che fecero vibrare l'aria.

Ricordò di come si era messa a giocherellare con i suoi ciuffi, con il viso a pochi centimetri da quello di Shin e il petto poggiato sul suo. Non era mai stata a quella distanza da lui, non si erano mai azzardati ad avvicinarsi in quel modo, però ora che i loro sentimenti erano venuti a galla tutto si era trasformato, diventando qualcosa che entrambi dovevano esplorare.

Lui l'aveva guardata con occhi dolci e un tenero sorriso sulle labbra, e Ivy aveva provato il desiderio di non allontanarsi mai.

Aprì gli occhi e abbozzò un sorriso, puntando lo sguardo verso le tende non tirate, si erano dimenticati di sistemarle e le prime luci dell'alba si erano fatte strada nella camera senza trovare ostacoli.

Da lì riusciva a vedere degli alberi innevati. Fuori doveva essere tutto ricoperto di un bianco luccicante. Ebbe l'impulso di alzarsi e correre a vedere, ma il suo corpo non aveva voglia di staccarsi da quello di Shin.

Mancano pochi mesi al reclutamento. Pensò Ivy, assumendo un'espressione pensierosa.

Pochi mesi di totale libertà prima di lanciarsi di nuovo in delle missioni difficili da portare a termine. Pochi mesi in cui avrebbe avuto la possibilità di vivere con Shin come due ragazzi normali. Pochi mesi che avrebbe passato con i suoi amici, cercando di fargli scoprire cose che non avevano mai visto in vita loro.

Fino a pochi giorni prima aveva avuto come obiettivo quello di cercarli una volta entrata nell'esercito, ora invece doveva rivedere le sue priorità e le mete da seguire.

«A cosa stai pensando?» La voce di Shin era impastata dal sonno. Il petto gli si alzò in uno sbadiglio.

Ivy sollevò la testa, sorridendogli.
«Buongiorno.»
«Buongiorno» rispose il ragazzo, stropicciandosi un'occhio con la mano libera.

Lo guardò e ai suoi occhi apparve bellissimo, anche con lo sguardo avvolto dai residui di sonno e i capelli un po' arruffati. Lo vide passarsi la lingua sulle labbra per inumidirle e dopo averlo fatto Ivy si sporse per dargli un bacio. Notò un lieve rossore nascere sulle sue goti, poi ricambiò.

«Alla fine mi sono addormentata anche io» commentò lei con una risatina.
«L'ho scoperto quando mi sono svegliato questa notte.»
«Ti sei svegliato?»
«Sì, ma non volevo disturbarti» disse Shin, passando una mano sulla fronte di Ivy e spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Quella, però, era solo parte della motivazione per cui non l'aveva svegliata. Voleva che restasse lì con lui. Vederla respirare lo tranquillizzava, sapere che era viva lo tranquillizzava.

«Meglio, anche perché non me ne sarei andata» disse Ivy, poggiando di nuovo la testa su di lui.

Shin rise appena. «Allora, a che stavi pensando?»

Ivy sospirò, poi rispose. «Al fatto che tra un po' ci sarà il reclutamento.»
«Ripensamenti?»
«No, nessun ripensamento. È solo che mi sembra passato così tanto tempo da quando mi hanno detto che avrei dovuto aspettare.»

Shin spostò lo sguardo oltre la finestra, dove il cielo si stava annuvolando, preannunciando un'altra nevicata.
«Questa vita, anche se tranquilla, non ci appartiene.»

«Potrebbe appartenerci» disse Ivy «se solo fuori di qui non ci fosse una guerra in corso.» Gli lanciò una breve occhiata. «Quanto pensi durerà la pace all'interno di queste mura?»

«Credo sia questione di poco tempo, ormai.»

«Quindi non abbiamo altre alternative se non combattere e vincere, perché noi ci siamo cresciuti, sappiamo come muoverci... e in qualche modo ci fa sentire vivi» si interruppe per un istante. «Però ora combatterò anche perché voglio proteggere le persone qui dentro.»

Shin la guardò, cercando di decifrare la sua espressione.
«Ho vissuto qui per dei mesi» disse ancora lei. «Ho un'amica, Tariel... Vorrei tenerla fuori dalla guerra, se possibile. Ne ha già passate tante.»

«Allora combatteremo affinché rimanga al sicuro.» Le promise Shin, stringendola a sé. «Per il momento però direi di goderci questo periodo di tranquillità. Ieri c'è stata una cosa che non ti ho chiesto.»

«Puoi dirmela adesso.»
Shin lanciò un'altra occhiata alla finestra. «No, ma stasera sì.»

Ivy lo guardò, confusa e imbronciata.
«Rimarrai criptico per l'intera giornata?» Vide nascere un sorriso sulle labbra del ragazzo, e bastò come risposta.  «Non capisco cosa cambi da adesso.» Il cipiglio presente sul viso di lei lo fece ridere appena.

«Dopo cena vediamoci alla piazza, d'accordo?»

Ivy si alzò e avvicinò la faccia a quella di Shin, osservandolo con la fronte corrugata.
«Va bene» disse dopo vari secondi, accennando un sorriso.

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«Quindi è un appuntamento!» Esclamò Tariel, portandosi entrambe le mani sulla bocca per soffocare un urletto.

«Deve solo dirmi una cosa.» Finì di allacciarsi la lunga camicia bianca. «Ieri si è dimenticato, quindi me lo dirà tra poco.»

«Quindi non lo consideresti un appuntamento?» Domandò Tariel, assottigliando lo sguardo, che assunse delle note dubbiose. «Allora mi spieghi perché ti stai vestendo a modo?»

Ivy fermò i suoi movimenti. Lanciò un'occhiata al gilet in maglia nera che aveva in mano, passando poi a guardarsi allo specchio, osservando l'amica dal riflesso.
«Non mi sto vestendo a modo» fece vagare ancora una volta lo sguardo su ciò che indossava.

La camicia le arrivava poco sopra le ginocchia e sotto di essa aveva pensato di mettersi delle calze. Il gilet in maglia aveva il dovere di tenerla un po' più al caldo, stretto alla vita da una cintura, e a completare il tutto avrebbe messo gli stivaletti del giorno prima e il suo lungo cappotto bianco.

Ivy più si guardava e più non ci vedeva nulla di particolare nella scelta del suo vestiario. Non poteva negare di averci posto una maggiore attenzione, scartando la sua abitudine di prendere le prime cose che le capitavano a tiro, però non le sembrò di aver fatto chissà quale gesto da far pensare ad un appuntamento.

«Sì, invece.» Tariel si alzò e le prese le spalle, girandola verso di lei. «Non devi per forza vestirti con vestitini sgargianti per prepararti per un appuntamento» passò gli occhi sull'amica. «Il solo fatto che tu ci abbia messo più cura nel scegliere cosa indossare la dice lunga sul tuo pensiero riguardo questa serata.»

Ivy storse il naso, un angolo della bocca verso il basso e rifletté sulle sue parole.

Non aveva mai avuto un appuntamento con nessuno, a dire la verità non ci aveva nemmeno mai pensato. Quello lo facevano le persone normali, e per tutta la sua vita lei non era potuto esserlo, troppo presa dalla guerra per permettersi di ritagliarsi del tempo per un'occasione così importante.

Con Shin aveva passato molti momenti che a mente lucida poteva ricondurre a degli appuntamenti, o quasi. La situazione era sempre stata complicata e loro avevano vissuto quegli istanti senza farsi troppe domande su cosa potessero significare.

Non aveva mai dovuto pensare a come vestirsi per un'uscita con lui, nessuno dei due si era mai preoccupato di cose come quella. Ad entrambi era sempre bastata la presenza dell'altro.
Non avevano mai fatto caso al fatto di indossare indumenti che li facilitavano nelle battaglie, non avevano mai fatto caso se l'altro avesse i capelli disordinati o a quanto gli occhi erano scavati dalla stanchezza.

Potevano trovarsi nelle peggiori condizioni, ma loro non avrebbero mai dato peso a quei dettagli.

Allora perché adesso ci sto prestando più attenzione?

Si voltò verso lo specchio e poggiò il lungo gilet sul petto, avendo una prima visione su come sarebbe stato l'abbinamento scelto.

Guardò la sua figura e ciò che la circondava. Una camera che ora vedeva come sua, il letto segnato dai minuti passati a chiacchierare con l'amica - nei quali aveva voluto sapere tutto sul famoso ragazzo che tanto stava cercando di ritrovare - e uno specchio davanti al quale si stava preparando.

«Normalità» mormorò.
«Normalità?»
«Sto cercando un po' di normalità.»

Lo sguardo di Tariel si addolcì, fino a diventare compassionevole. Le mise una mano sulla spalla e si appoggiò a lei.
«Allora vai e prenditela» sorrise. «Vai e passa una fantastica serata insieme al ragazzo che ami.»

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Quando Ivy alzò lo sguardo lo vide in mezzo alla piazza - dove le luci avevano ottenuto giustizia, illuminando e dando il tocco di magia che di giorno non si poteva avvertire - ad osservare ciò che gli accadeva attorno.

Doveva essere strano anche per Shin, pensò. Tutta quella calma e quella pace gli erano sempre sembrati irraggiungibili, e ora ci si trovava in mezzo. Probabilmente si sentiva come un pesce fuor d'acqua. Ivy poteva capirlo alla perfezione, anche lei si era sentita così i primi periodi, e ancora non ci si era abituata del tutto.

Si guardava attorno, come se volesse cogliere ogni più piccolo dettaglio di quello che a loro era mancato per anni, come se fosse appena stato catapultato in un mondo nuovo.

«Spero di non aver fatto tardi» disse quando gli fu abbastanza vicina.

Shin si girò e il suo sguardo sostò su di lei. Il cappotto era slacciato e lasciava vedere ciò che si trovava dietro di esso. Impresse nella sua mente la fotografia di quel momento.
«Sei bellissima» disse d'istinto, non provando a frenare le parole.

Ivy arrossì e abbassò lo sguardo verso i suoi stivaletti, affondati in parte nella neve.
«Grazie, anche tu lo sei.» Il ragazzo indossava una camicia bianca e una giacca nera, mentre della sciarpa non c'era traccia.

Dondolò un paio di volte sul posto prima di riportare gli occhi su di lui.
«Hai intenzione di lasciarmi ancora sulle spine? È tutto il giorno che non faccio altro che pensare a quello che mi devi dire» disse con una risata.

||Play: Dusk Till Dawn(lofi) - Zayn Malik||

«È stata una giornata di neve a farmi innamorare di te» iniziò a dire. «Però non l'ho accolto come dovevo, quindi-» si passò una mano tra i capelli, smuovendoli appena «-vorrei poterlo fare di nuovo, senza respingere quest'emozione.»

«Vuoi innamorarti di nuovo?» Domandò Ivy, inclinando la testa.
«Sì, ma questa volta non sarai la sola a ballare.»

Lo guardò con le sopracciglia inarcate. Non fece in tempo a chiedergli nulla che lo vide allungare una mano verso la sua direzione.
«Vuoi ballare con me?»
«Qui in mezzo a tutti?»
«Sì. Te lo avrei chiesto anche se fosse stato molto più affollato di così.»

Osservò la sua mano, ancora tesa, e si domandò come sarebbe stato ballare con lui, quali sensazioni avrebbe provato e a quale magia avrebbero dato vita.

«Pensi che ci pesteremo i piedi a vicenda?» Chiese, poggiando il palmo su quello di Shin, che nel frattempo si era lasciato andare in una risata.
«Se non proviamo non lo scopriremo mai.»

Shin l'attirò con delicatezza a sé e avvolse il braccio attorno alla sua vita. Lei fece scivolare il suo dietro la schiena, poggiando la mano sulla sua spalla.

I loro visi si avvicinarono con una rapidità tale da togliergli il fiato. Shin non credeva di aver mai sentito il suo cuore battere così velocemente come in quel momento. Era in tumulto, impegnato in una corsa senza fine. La gola gli si strinse per l'emozione e gli fu difficile deglutire.

Negli occhi di Ivy le pupille si erano dilatate e brillavano di una luce nuova. Lo guardò per un tempo infinito, poi, senza dire nulla, fece un passo verso di lui.

Shin le sorrise e prese a muoversi a destra, a sinistra, indietro e poi di nuovo a destra. I movimento erano lenti e calcolati ed Ivy si lasciò condurre, trasportata dalla spontaneità presente attorno a loro.

Timidi passi presero il controllo iniziale del ballo, si stavano conoscendo e non sapevano in che modo coordinarsi.

L'atmosfera si allentò quando lei gli colpì il piede, un gesto che la fece abbandonate contro la spalla del ragazzo, ridendo per l'errore commesso.

Prese un profondo respiro, facendo caso alla dolce fragranza assorbita dalla pelle e dai vestiti di Shin. Sorrise e si strinse a lui.

Quindi non sono l'unica che ha cercato di prepararsi al meglio.

Alzò la testa e puntò lo sguardo verso ciò che li circondava, la cui visuale si spostava con dolcezza e pacatezza.
«Alcune persone ci stanno guardando.»

«Sono straniti?» Domandò Shin, attendendo una sua risposta prima di posare lo sguardo sulla gente.
«Più sorpresi. Sai, non capita tutti i giorni di vedere una coppia ballare nel bel mezzo di una piazza priva di qualche evento particolare.»

Il ragazzo spostò gli occhi sul lontano pubblico che si era fermato per osservarli. Poteva vedere l'ombra di qualche sorriso, sguardi che davano l'impressione di essere amorevoli, e altri, come aveva detto Ivy, sorpresi da ciò che stavano facendo.

«Quindi siamo una coppia?» Chiese Shin, e la sentì irrigidirsi appena.
«Beh... dopo quanto è successo direi di sì, non lo pensi anche tu?» Gli rivolse una timida occhiata.
«Sì, ma volevo una conferma.»

Senza dirle altro la chinò, rivolgendo la sua schiena verso la fredda neve, tenendola con una presa salda. I capelli di lei pendevano dominati dalla gravità, richiamati a terra.

«Dimmi un po'» iniziò a dire Ivy mentre lui la rialzava verso di sé in un elegante movimento «dove hai imparato a ballare così?»

«Una volta ho visto Anju leggere una rivista riguardo il ballo,» abbozzò un sorriso «e l'ha voluto provare con Raiden, io ho solo guardato.»
«Raiden ha ballato?» Domandò con occhi spalancati.
«Sì, ma ha fatto un disastro.»

Ivy buttò la testa all'indietro e diede sfogo ad una libera risata.
«Non ci posso credere!» Posò gli occhi su di lui, mordendosi le labbra prima di parlare. «Però tu hai appreso in fretta, e anche bene devo dire.»

Le fece fare una giravolta.
«Non pensavo mi sarebbe tornato utile, un giorno» commentò quando Ivy mise le braccia attorno al suo collo.

«Sono piacevolmente colpita» si avvicinò tanto da far sfiorare i loro nasi. «Grazie per questo e per tutti i momenti passati insieme.» Unì le labbra a quelle del ragazzo in un dolce bacio. «E per tutti quelli che passeremo in futuro.»

«Grazie a te» disse Shin, stringendola contro il suo corpo. «Grazie per avermi fatto innamorare ancora una volta» posò la fronte su quella di Ivy e chiuse gli occhi. «Stare con te mi fa sentire vivo.»

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Angolo autrice:
Anche questo capitolo si è chiuso, con la stessa malinconia che la fine di una storia porta con sé.

Come sempre, è stato un percorso magico in tutto e per tutto. E ci tenevo a ringraziarvi per averlo seguito fino alla fine.
So che, essendo un anime meno conosciuto degli altri su cu ho scritto, ci sarebbero state meno persone, ma sono felice di aver visto quelle poche votare la storia o anche solo visualizzarla.

Spero vi sia piaciuta, e che Ivy e Shin siano stati una comfort zone come lo sono stati per me mentre scrivevo🥺❤️

Mi piacerebbe poter dire che a breve pubblicherò una nuova storia, però, purtroppo, non posso farlo. La sto scrivendo, ma ci vorrà del tempo. Mi auguro che qualcuno ancora sia su questa piattaforma quando riuscirò a completarla💕

Ilas🎐

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