La mia crush perenne

Nome: Diogene Di Sinope, meglio conosciuto anche come "il Socrate pazzo", "Diogene il Cane" o "Il Cinico" fu un grande filosofo  greco, riconosciuto da tutti come "il padre dei cinici" insieme al suo maestro Antistene. Nacque nel 412 e morì nel 323 a Corinto, la sua fu un'esistenza molto longeva dato il suo stile di vita non sano. Nacque, appunto, a Sinope, nell'odierna Turcia e fu il figlio di un contraffatore di monete esiliato (o imprigioanto). Non si sa molto della sua infanzia ma si è a conoscenza del fatto che anche lui venne esiliato ad Atene insieme al suo schiavo, che successivamente lo tradì. Fu un grandissimo filosofo ma anche un uomo abbastanza strambo. Per lui lo scopo della sua vita era quello di dimostrare al mondo che la società era nociva per gli esseri umani e spesso si macchiata di mancanza di pudore "venerando afrodite" in pubblico e facendosi beffe della proprietà privata, della sua reputazione e persino della stessa politica.

Età: Beh, attualmente ha 2432 anni. Infatti, come già detto in precedenza, morì a Corinto all'età di 89 anni. Nonostante questo il suo aspetto fisico è mutato molto nei secoli, pur rimanendo fedele al suo modo di pensare che vuole abbattere qualsiasi canone stereotipato a cui la società costringe le persone. A volte si diverte ad andare nudo alle riunioni importanti solo per dar fastidio ai moralisti. Per tutta la sua esistenza è sempre stato un soggetto molto anomalo, ha sempre preso in giro la gente troppo attaccata al suo pudore e spesso andava in giro per Atene con una lanterna in mano a "cercare l'uomo" che per lui si era perso tra gli schemi della società. Alla sua morte la città fece creare una statua in suo onore, nonostante molti lo ritenessero solo un folle.

Nazionalità: Benchè lui si definisca e si sia sempre definito "un cittadino del mondo" è di origine Turca (a quel tempo chiamata Anatolia) ma ha condotto gran parte della sua vita ad Atene dove divenne il discepolo di un altro famoso  filosofo, Antisene, nonostnate egli non lo volesse proprio come allievo ma anzi, lo trattasse male per allontanarlo. Pur di vivere in modo spartano e semplice, abitò in una botte vicino ad un tempio e distrusse la sua ciotola (il suo unico bene) dopo aver visto un bambino bere usando le mani per raccogliere l'acqua. In seguito si trasferì contro la sua volontà a Creata dove divenne lo schiavo di un uomo ricco. Si racconta che persino Alessandro Magno fosse pieno di ammirazione verso questo strano individuo

Aspetto: Morendo Diogene assunse un nuovo aspetto, più giovane e pieno di vita rispetto a quello precedente. Molte persone all'inferno, rimaste incantate dal suo modo di pensare, decisero di fargli da balia e accudirlo contro la sua volontà per poterlo rendere un tribuno della plebe. Questo significò anche costringerlo a tener dietro al suo aspetto fisico e ignorare le sue battute di pessimo gusto, il suo poco decoro e la sua pessima abitudine nel non rispettare le autorità. È un omone ben piazzato, dalla pelle olivastra, gli occhi scuri e i capelli mezzi rasati. La sua tendenza a mangiare molto lo ha portato ad avere una pancia molto marcata e dopo la sua morte si è fatto molti tatuaggi da ubriaco. Ha una folta barba scura a cui non ha mai dato troppo peso, trascurandola e lasciandola crescere incolta (esattamente come i capelli).

C

arattere: Diogene è sempre stato un uomo anarchico, fuori dagli schemi della sua società e di ogni civiltà. Ha sempre provato un profondo odio verso qualsiasi tipo di istituzione o forma di possedimento materiale e il suo sogno in vita era quello di essere libero come un animale selvaggio o un bambino. Fin da quando era ancora trai vivi non si è mai fatto problemi ad eliminare dalla sua mente qualsiasi tipo di tabù sociale, non si vergognava del suo corpo, del sesso o della sua povertà. È un grande esibizionista, adora far parlare di sé e scandalizzarsi le persone, il suo motto potrebbe essere "bene o male che se ne parli, l'importante è che se ne parli". L'episodio più lampante che potrebbe venir in mente alle persone per descrivere al meglio il suo carattere risale alla sua vita terrena; un giorno Diogene venne schernito e chiamato "cane" da due uomini ateniesi, così decise di urinare tranquillamente sulle loro gambe e farsi chiamare da tutti "Diogene il cane". Non si fa problemi a dire ciò che pensa, a volte anche con metodi sgarbati e rozzi, a prescindere dallo stato e dal livello sociale dell'interlocutore, da ricordare l'episodio dove chiese ad Alessandro Magno di spostarsi poichè gli stava coprendo il sole. È sempre stato un grande amico del sarcasmo e dell'umorismo, spesso si fa beffe dei pensieri che lui definisce "stupidi" o senza senso, con gesti plateali o semplici battute crudeli. È estremamente cocciuto e quando si mette in testa qualcosa non c'è nulla che lo possa fermare. Era anche famoso per il suo essere infantile, più volte si era intrufolato in casa di Platone per sporcargli il pavimento ma anche in quelle di qualsiasi nobile solo per il gusto di sputargli in faccia e insultarli. Per il cinico l'unica fonte di gioia era quella che veniva da dentro il proprio cuore che non poteva essere comprata con nessun bene materiale. Pur essendo un uomo strambo era definito da tutti "un buon demone".

Emozione prima di morire: Diogene morì nel 323 a.c a Seniade e fu seppellito dai suoi figli. Fu messo al contrario nella tomba, poiché egli era sicuro che "un tempo ciò che sarà giù sarà sù" (questo era riferito all'avanzata della Macedonia). Alla sua morte fu pervaso da un senso di gioia, contento di aver vissuto tutta la sua vita in libertà, senza mai tradire i suoi ideali e il suo modo di pensare, nell'umiltà e nel cinismo ma anche da un retrogusto di tristezza dato che si era suicidato

In quale campo era famoso: come già scritto prima, Diogene fu un grande filosofo greco. L'episodio più celebre che lo ritrae avvenne quando ancora abitava ad Atene. Si diceva che spesso era solito camminare con in mano una lanterna alla disperata ricerca di qualcosa, quando un ragazzo si fermò per chiedergli cosa cercasse con tanta foga, egli rispose con "cerco l'uomo".

Ragione di morte: molto probabilmente si è suicidato trattenendo il fiato anche se tutti erano convinti che sarebbe deceduto per via della sua lingua lunga. Nessuno ha ben capito la ragione del suo gesto, nemmeno lui stesso

epoca in cui è morto: Morì lo stesso giorno di Alessandorm Magno. Nel 323 a.c. Ha amato molto la sua epoca e disprezza estremamente quelle future poichè è convinto che più l'umanità si arricchisce più si allontana dal cammino della gioia

Storia: Diogene nacque a Sinope nel 412 a.c. Suo padre Icesio venne imprigionato o esiliato per aver falsificato delle monete, il figlio finì a sua volta sotto gli occhi del giudice e per scampare alla pena scappò ad Atene, la patria dei filosofi, con pochi spiccioli e seguito unicamente dal suo schiavo Mane, che successivamente lo abbandonò a sua volta. Inziò così la sua vita in Attica, dove ben presto incontrò il suo futuro maestro Antisene, che sulle prime non voleva avere niente a che fare con il giovane esiliato, ma più egli lo rifiutava più il giovane continuava a pregarlo, anche a costo di essere picchiato, così alla fine l'uomo si arrese. Decise di sua spontanea volontà di vivere in una botte vicino ad un tempio per poter vivere al meglio seguendo la sua filosofia di vita. Durante un viaggio verso Egina, egli venne fatto prigioniero da un branco di pirati che in seguito lo vendettero a Creta come schiavo. Xeniade decise quindi di comprare l'uomo dopo aver avuto prova diretta della sua sfacciataggine. In questo luogo continuò a vivere seguendo la sua condotta di vita umile. Morì successivamente nel 323, suicidandosi.

Curiosità: Quando era in vita (e anche nei primi anni dopo essere morto) era solito andare nelle case dei ricchi per distruggere tutto ciò che trovava. Spesso quando si trovava in una villa troppo bella per essere inzozzata sputava in faccia al proprietario perchè  a sua detta "quella era la cosa più brutta da distruggere".
Era solito defecare nel tatro pubblico. Molto spesso i cittadini si indginavano a tal punto da arrivare ad odiarlo dato che non aveva un minimo di decenza umana e non si faceva problemi a calarsi le braghe in ruoli rispettabili come il teatro.
Spesso insulta le persone con cui parla, anche pesantemente e no nsi cura per nulla dei sentimenti altrui, non farebbe una piega se una ragazzina scoppiasse a piangere sotto i suoi occhi.
È molto religioso, infatti crede fermamente negli dei. Proprio per questo tende ad allontanarsi da tutti i costrutti umani dato che per lui "complicano la semplicità dei doni degli dei"

Cosa ne pensa degli Ordinatori e dei prescelti: Beh, penso sia facile ormai capire il suo pensiero. Egli crede fermamente che l'umanità debba smettere di creare società articolate e complesse e ritornare a "vivere" selvaggi nella natura. Almeno all'inferno le persone dovrebbero essere libere

Orientamento sessuale: Pansessuale (dai raga, è greco)
-KBOOMER

ANGOLO AUTRICE:
Mi scuso per gli errori e per la scheda corta ma ho scritto metà di questo poema omerico in viaggio e sto trattenendo il vomito, hahaha. Volevo solo dire che io me ne intendo abbastanza di filosofia ma son autodidatta dato che facendo la prima superiore non la studio ancora come materia vera e propria quindi mi affido a vari siti e ai fantastici video di Rick. Se ho scritto qualche castronata, perdonatemi, ma sono umana e ggggiovine <3

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